Istituto Superiore di Sanità

COVID19 ITALIA, VERSO L’ADDIO ALL’ISOLAMENTO DEI POSITIVI. ESPERTI: “SI’ A NUOVA DOSE DI VACCINO IN AUTUNNO, OGNI 12 MESI”

10/07/2023 08:30:57

Il Ministro della Salute Orazio Schillaci, da tenere sotto la lente di ingrandimento il suo operato assieme ai suoi consulenti alla Salute Nazionale appartenenti a Big Pharma

Il ministro della Salute Orazio Schillaci è a lavoro per togliere l’obbligo dell’isolamento per chi risulta positivo al virus SARS-CoV-2, anche perché “di fatto – ha dichiarato intervenendo all’Assemblea di Farmindustria che si è tenuta a Roma il 6 giugno – credo sia ampiamente inapplicato”.
In Italia la fine dello stato di emergenza, dichiarata il 31 marzo 2022, ha portato allo stop delle quarantene per contatti con positivi e al superamento del green pass, ma non alla fine di tutte le misure adottate per arginare la diffusione del Covid-19. A ottobre scorso è decaduto l’obbligo vaccinale per il personale sanitario, mentre il primo maggio 2023 è venuto meno l’obbligo di mascherine negli ospedali, ad eccezione dei reparti dove sono ricoverati i fragili e nelle Rsa. Resta ancora in vigore l’isolamento per i positivi al Sars-Cov-2, limitato a cinque giorni con la circolare ministeriale del 31 dicembre 2022, ad eccezione dei casi asintomatici, per i quali l’isolamento termina con un test negativo.
Gli esperti raccomandano a over 50, malati cronici e operatori sanitari, di fare una nuova dose di vaccino anti Covid a ottobre insieme all’antinfluenzale, a 12 mesi di distanza dall’ultima somministrazione. Il richiamo dopo 6 mesi, invece, è raccomandato per gli over 75, gli immuno-compressi e le donne in gravidanza.

Fonte: Feder Farma

https://www.federfarma.it/Edicola/Filodiretto/VediNotizia.aspx?id=25082
https://tg24.sky.it/cronaca/2023/08/07/covid-stop-obbligo-isolamento-positivi
https://www.vanityfair.it/article/covid-addio-il-virus-rimane-ma-non-ci-sara-piu-isolamento-per-i-positivi

Stop isolamento per i positivi al Covid, Galli: “Scelta politica senza basi scientifiche”

08 ago 2023 – 11:15

Non è finito nulla, forse solo nelle speranze di qualcuno ma non nelle certezze”, ha detto il medico, già direttore del reparto di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, criticando la decisione del Governo di porre fine all’obbligo di isolamento per chi contrae la malattia.

“Non è finito nulla, forse solo nelle speranze di qualcuno ma non nelle certezze” e la scelta del Governo di mettere fine all’isolamento per i positivi al Covid “è solo un atto politico e non ha nessuna base scientifica”, ha detto all’Adnkronos Salute, Massimo Galli, già direttore del reparto di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, criticando la decisione di porre fine all’obbligo di isolamento per chi contrae la malattia.

Galli: “La realtà dei fatti è diversa”

“È abbastanza discutibile che si decida di scaricare sugli ospedali determinate responsabilità – ha aggiunto Galli – il potere di isolare i positivi sarà deciso dalle direzioni sanitarie. Certi provvedimenti fanno scalpore ma dal punto di vista delle realtà dei fatti la situazione è, e sarà, diversa. Non sappiamo cosa potrà accadere in autunno, se un’anziana contrae la malattia in corsia e muore di chi sarà la responsabilità?”. “Siamo un Paese molto vaccinato e in cui probabilmente la metà della popolazione ha contratto l’infezione – ha precisato l’infettivologo – È evidente che la gravità dei quadri clinici, salvo cataclismi e la comparsa di varianti, non sarà elevatissima”.

“Se mi vaccinerò contro il Covid in autunno? Certo, ho fatto già 4 dosi e la malattia, ma ho una serie di comorbosità per cui farò la vaccinazione. E la consiglio agli anziani e ai fragili“, ha concluso Galli.

Fonte: Sky TG24

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

REPORT SETTIMANALE ISS COVID19 ITALIA, BOLLETTINO 10 FASE 3, 17-23 LUGLIO 2023

BOLLETTINO 10 FASE 3 COVID19

I dati della Sorveglianza Integrata COVID-19 dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), nel periodo 17/07/2023-23/07/2023, mostrano una incidenza dei casi diagnosticati e segnalati pari a 6 casi per 100.000 abitanti, sostanzialmente stabile rispetto alla settimana precedente (10/07/2023-16/07/2023).

• L’incidenza settimanale è in lieve aumento o stabile nella maggior parte delle Regioni/PPAA con valori

non superiori a 11 casi per 100.000 abitanti. L’incidenza più elevata è stata riportata nella Regione Lazio

(11 casi per 100.000 abitanti) e la più bassa nel Molise (2 casi per 100.000 abitanti).

• La fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale per 100.000 abitanti è la fascia

90+ anni (12 casi per 100.000 abitanti), in leggero aumento rispetto alla settimana precedente. L’incidenza è in aumento o stabile in tutte le altre fasce d’età. L’età mediana alla diagnosi è di 56 anni, in lieve diminuzione rispetto alle settimane precedenti.

L’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero ospedaliero al 18 luglio 2023 è pari a 0,92

(0,79 – 1,06), in aumento rispetto alla settimana precedente (Rt=0,69 (0,59 – 0,81), al 11 luglio 2023).

Per dettagli sulle modalità di calcolo ed interpretazione dell’Rt si rimanda all’approfondimento

disponibile sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità (https://www.iss.it/primo-piano/-/asset_publisher/o4oGR9qmvUz9/content/id/5477037).

• La percentuale di infezioni riportate in soggetti con almeno un’infezione pregressa (reinfezioni) è

sostanzialmente stabile e intorno al 34%.

• I tassi di malattia grave (ricovero, ricovero in terapia intensiva e decesso) sono stabili o in diminuzione

in tutte le fasce d’età. I tassi di ospedalizzazione e mortalità aumentano con l’età e i tassi più elevati si

trovano nella fascia d’età 90+ anni.

• In base ai dati di sequenziamento depositati in I-Co-Gen, nell’ultima settimana di campionamento

consolidata, 03/07/2023-09/07/2023 (dati al 24 luglio 2023), si evidenzia una chiara prevalenza dei

ricombinanti di Omicron attenzionati (VOI) a livello internazionale (XBB.1.9: 35,3%); (XBB.1.5: 26,5%); (XBB:11,8%); (XBB.1.16: 11,8%); (XBB.2.3: 11,8%). La rimanente quota di sequenziamenti è risultata associata al lignaggio CH.1.1 (2,9%), oggetto di monitoraggio (VUM) da parte di ECDC e WHO.

• Alla data della più recente indagine rapida per la stima della prevalenza delle varianti di SARS-CoV-2

(luglio 2023) si evidenziano valori di prevalenza delle sottovarianti omicron XBB.1.9 (31,6%), XBB.1.5 (21,2%), XBB.1.16 (16,1%), XBB.2.3 (12,2%) e BA.2.75 (5,5%).

https://www.iss.it/monitoraggio-settimanale/-/asset_publisher/dJSrLJgOqlTV/content/bollettino-10-fase-3

Allegato: https://www.iss.it/documents/20126/0/Monitoraggio+SARS-CoV-2+Fase+3_Settimana+12.pdf/4b561c8b-58ef-521a-8784-5fa766ab397f?t=1690547043441

Fonte: Istituto Superiore di Sanità (ISS)

SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA REGIONE ABRUZZO SETTIMANA 17-23 LUGLIO 2023

https://www.regione.abruzzo.it/abruzzo-comunicazione/covid-19

SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA COVID19 PROVINCIA DI CHIETI, ABRUZZO

https://lnx.asl2abruzzo.it/asl/attachments/article/575/230713_relazione-settimanale-Covid-asl2abruzzo.pdf

Covid, l’assalto delle nuove varianti XBB: ecco perché fanno paura

In Cina, a partire da giugno, le mutazioni SARS-CoV-2 minacciano 65 milioni di contagi alla settimana. Sotto osservazione Kraken (XBB 1.5), Arturo (XBB 1.16)

23 MAGGIO 2023 AGGIORNATO 29 MAGGIO 2023 ALLE 10:51

La sua prima comparsa, la sigla XBB, a indicare una nuova  variante Covid ‘figlia’ di Omicron, l’ha fatta ad agosto 2022: in quel caso l’attenzione era puntata su Gryphon (XBB appunto), seguita nei mesi successivi da una serie di altre varianti SARS-CoV-2. Ora, a distanza da cinque mesi, con l’Oms che il 5 maggio scorso ha dichiarato la fine dell’emergenza pandemica, il virus ci mette lo zampino e torna in primo piano.

https://www.repubblica.it/salute/2023/05/23/news/covid_nuova_variante_xbb_cina-401452065/

Cosa sappiamo sulla pericolosità della nuova variante XBB.1.5 di Omicron

Cos’è XBB.1.5?

XBB.1.5 è un’altra sottovariante Omicron e segue XBB e XBB.1. Gli scienziati l’hanno soprannominata “Kraken” per distinguerla nel mix di varianti in cui tutti stiamo navigando da tre anni.

La X indica che queste sottovarianti sono nate attraverso una ricombinazione di due o più sottolignaggi, in questo caso BA.2.10 .1 e BA.2.75.2

Secondo Francois Balloux, direttore dell’UCL Genetics Institute e professore di biologia dei sistemi computazionali, XBB.1.5 differisce da XBB.1 per l’aggiunta di una mutazione F486P nella proteina Spike.
«Questa mutazione rende la nuova variante leggermente meno immune-evasiva della sua antenata XBB.1 ma più contagiosa, probabilmente perché aumenta l’affinità di legame con il recettore cellulare umano ACE-2», ha detto. 

Dove si sta diffondendo la sottovariante Kraken Omicron?

L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha riferito che XBB.1.5 è presente in 38 paesi.

La UK Health security agency (UKHSA) ha affermato che è una delle varianti che con maggiore probabilità diventeranno dominanti nel Regno Unito, nonostante rappresenti meno del 5% di tutti i campioni di SARS-CoV-2 sequenziati nell’ultima settimana del 2022.
L’Agenzia ha descritto la variante come una combinazione di “proprietà di fuga immunitaria” e maggiore affinità di legame ACE-2, che secondo lei potrebbe portare a una maggiore trasmissibilità. «È plausibile che XBB.1.5 causerà un aumento dell’incidenza dopo l’attuale ondata, tuttavia è attualmente troppo presto per confermare questa traiettoria», ha affermato UKHSA.

Nel frattempo, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) ha affermato che esiste una “moderata probabilità” che XBB.1.5 diventi dominante nell’Unione europea e nello Spazio economico europeo e causi un «aumento sostanziale del numero di casi entro i prossimi uno o due mesi».

Negli Stati Uniti, i Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC) hanno affermato che la variante si sta “diffondendo rapidamente” e si stima che rappresenti circa il 28% dei casi nel paese (settimana terminata il 7 gennaio 2023).

«Si prevede ampiamente che XBB.1.5 aumenterà di frequenza a livello globale e potrebbe causare una frazione considerevole di casi a livello globale nel prossimo futuro», ha affermato Balloux.
«Detto questo, rimane discutibile se XBB.1.5 causerà da sola una grande ondata».

La variante Kraken è più pericolosa?

È ancora in fase di accertamento se Kraken causi malattie più gravi.

Secondo l’OMS, tuttavia, XBB.1.5 “non porta alcuna mutazione nota per essere associata a un potenziale cambiamento di gravità”.
Ciò sembra essere supportato dall’ECDC, che ha affermato che non ci sono indicazioni che XBB.1.5 sarà più grave degli altri sottolignaggi Omicron che sono circolati.

Gli attuali vaccini contro Covid proteggono da XBB.1.5?

Le stime specifiche sull’efficacia dei vaccininon sono ancora disponibili per XBB.1.5, ma l’OMS ha avvertito che potrebbe avere la “più alta fuga immunitaria fino ad oggi”.

Le evidenze suggeriscono che le persone che hanno avuto tre o quattro dosi di un vaccino mRNA covid-19 (come Moderna o Pfizer) più un’infezione da BA.5, o tre dosi del vaccino cinese Coronavac più una precedente infezione da BA.1, BA. 5, o BF.7, “non presentano titoli di neutralizzazione elevati contro XBB.1.5.5.”

L’ECDC ha anche avvertito che i suoi predecessori, XBB e XBB.1, hanno mostrato “riduzioni significative della capacità neutralizzante del siero delle persone vaccinate”.
Nonostante ciò, l’Agenzia ha affermato che i vaccini disponibili “rimangono ancora efficaci contro malattie gravi per le varianti omicron precedenti e attuali dominanti nell’UE, anche se vi sono alcune prove di un calo nel tempo”.

Non è ancora chiaro se potrebbe essere necessario un vaccino di richiamo specifico per XBB, ma gli esperti hanno invitato gli eleggibili a sottoporsi ai vaccini di richiamo disponibili, ove possibile.

XBB.1.5 è motivo di preoccupazione?

Sebbene gran parte delle prove relative a XBB.1.5 sia ancora in fase di raccolta e revisione, gli esperti hanno affermato che al momento non è necessario allarmarsi per questa variante.

Andrew Pollard, docente presso l’Università di Oxford, che ha guidato il team per lo sviluppo del vaccino Oxford AstraZeneca, ha dichiarato al BMJ: «Dovremmo essere cauti per non far temere che ogni nuova variante preannunci una nuova crisi nella pandemia. Non c’è motivo di pensare che XBB.1.5 sia più preoccupante di altre varianti che vanno e vengono nel panorama in continua evoluzione delle mutazioni Covid-19».
Pollard ha affermato che, almeno nel Regno Unito, l’attenzione deve essere rivolta a garantire che il sistema sanitario possa far fronte non solo a Covid-19, ma a tutte le malattie. «Oggi nel Regno Unito, il problema non sono le nuove infezioni da Covid-19, che è solo uno dei tanti virus non pandemici che ci fanno ammalare, ma la cronica carenza di capacità, finanziamenti e personale nel nostro sistema sanitario e di assistenza sociale. Dobbiamo pianificare le previste pressioni invernali delle infezioni e dobbiamo sviluppare le risorse per accogliere una popolazione anziana in crescita nei decenni a venire».
«Questi problemi non sono facili da risolvere ma, a differenza delle pandemie, non sono superabili con progressi scientifici o soluzioni a breve termine, bensì con una visione a lungo termine per la nostra salute condivisa al di là del divario politico».

Fonte: nbst

https://www.nbst.it/1548-nuova-variante-kraken-xbb-1-5-omicron-pericolosa-contagiosa.html

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

COVID19 ITALIA: REPORT DI MONITORAGGIO SETTIMANALE NUMERO 152

Aggiornamento 12 aprile 2023 – Periodo di riferimento: 3/4/2023-9/4/2023

Headline della settimana:


L’incidenza di nuovi casi identificati e segnalati con infezione da SARS-CoV-2 in Italia è sostanzialmente stabile rispetto alla precedente settimana di monitoraggio. È complessivamente basso l’impatto sugli ospedali, con un tasso di occupazione dei posti letto sostanzialmente stabile sia nelle aree mediche che nelle terapie intensive.
Si ribadisce l’opportunità, in particolare per le persone a maggior rischio di sviluppare una malattia grave in seguito all’infezione da SARSCoV-2, di continuare ad adottare le misure comportamentali individuali previste e/o raccomandate, l’uso della mascherina, aereazione dei locali, igiene delle mani e ponendo attenzione alle situazioni di assembramento.
L’elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali come gli anziani e i gruppi di popolazione più fragili, rappresentano strumenti importanti per mitigare l’impatto clinico dell’epidemia.

Punti chiave:

  • Si riporta una analisi dei dati relativi al periodo 03 aprile – 09 aprile 2023 ai sensi del DM Salute 30 aprile 2020 e del periodo 7–13
    aprile 2023 sulla base dei dati aggregati raccolti dal Ministero della Salute. Per i tempi che intercorrono tra l’esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati hanno contratto l’infezione tra la fine di marzo e l’inizio di aprile 2023.
  • Incidenza sostanzialmente stabile: I dati del flusso ISS nel periodo 3/4/2023-9/4/2023 mostrano una incidenza in lieve
    diminuzione (32 casi per 100.000 abitanti) rispetto alla settimana precedente (34 casi per 100.000 abitanti nel periodo 27/3/2023-2/4/2023). Trend in leggero aumento invece nel dato più recente censito dal Ministero della Salute (37 casi per 100.000 abitanti nel periodo 7/4–13/4/2023 vs 34 casi per 100.000 abitanti nel periodo 31/3–6/4/2023).
  • La fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale per 100.000 abitanti è la fascia d’età 90+ anni con un’incidenza pari a 77 casi per 100.000 abitanti, in leggero aumento rispetto alla settimana precedente. L’incidenza è in lieve diminuzione o stabile in tutte le altre fasce d’età. L’età mediana alla diagnosi è di 56 anni, in aumento rispetto alle settimane precedenti (dati flusso ISS).
  • Nel periodo 22 marzo – 4 aprile 2023, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,97 (range 0,90-1,03), in lieve
    diminuzione rispetto al periodo precedente e al di sotto della soglia epidemica. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con
    ricovero ospedaliero è anche in lieve diminuzione e sotto la soglia epidemica: Rt=0,91 (0,86-0,97) al 04/04/2023 vs Rt=0,97 (0,92-1,02) al 28/03/2023. Per dettagli sulle modalità di calcolo ed interpretazione dell’Rt riportato si rimanda all’approfondimento disponibile sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità (https://www.iss.it/primo-piano/-/asset_publisher/o4oGR9qmvUz9/content/id/5477037).
  • Stabile il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva a livello nazionale: il tasso di occupazione dei posti letto
    in terapia intensiva calcolato ai sensi del DM 30 aprile 2020 si situa allo 0,9% (85/9.057) il giorno 11/04/2023, rispetto all’1,0% (87/9.136) il giorno 04/04/2023. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in lieve diminuzione passando da 87 (04/04/2023) a 85 (11/04/2023), con una diminuzione relativa del 2,3%. È sostanzialmente stabile anche il tasso di occupazione calcolato dal
    Ministero della Salute ai sensi del DL 105/2021 relativo ad una data di poco successiva (13 aprile 2023) che era pari a 0,8% vs 0,9% al 6 aprile 2023.
  • Sostanzialmente stabile il tasso di occupazione in aree mediche COVID-19 a livello nazionale: era al 3,9% (2.487/63.295)
    il giorno 11/04/2023, rispetto al 3,9% (2.479/63.425) il giorno 04/04/2023. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in aumento da 2.479 (4/4/2023) a 2.487 (11/04/2023), con un aumento relativo dello 0,3%. È invece in lieve aumento il tasso di occupazione calcolato dal Ministero della Salute ai fini degli indicatori decisionali ai sensi del DL 105/2021 relativi ad una data di poco successiva (13 aprile 2023) che è pari al 4,2% vs 3,8% al 6 aprile 2023.
  • Una Regione risulta non valutabile, e di conseguenza equiparata a rischio alto, ai sensi del DM del 30 aprile 2020.
    Quattro Regioni/PPAA sono a rischio alto a causa di molteplici allerte di resilienza. Undici sono a rischio moderato, di
    cui quattro a causa di molteplici allerte di resilienza, e cinque sono classificate a rischio basso. Diciannove Regioni/PPAA
    riportano almeno una allerta di resilienza. Otto Regioni/PPAA riportano molteplici allerte di resilienza.
  • L’incidenza di nuovi casi identificati e segnalati con infezione da SARS-CoV-2 in Italia è sostanzialmente stabile rispetto alla precedente settimana di monitoraggio. È complessivamente basso l’impatto sugli ospedali, con un tasso di occupazione dei posti letto sostanzialmente stabile sia nelle aree mediche che nelle terapie intensive.
  • Si ribadisce l’opportunità, in particolare per le persone a maggior rischio di sviluppare una malattia grave in seguito all’infezione da SARS-CoV-2, di continuare ad adottare le misure comportamentali individuali previste e/o raccomandate, l’uso della mascherina, aereazione dei locali, igiene delle mani e ponendo attenzione alle situazioni di assembramento.
  • L’elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali come gli anziani e i gruppi di popolazione più fragili, rappresentano strumenti importanti per mitigare l’impatto clinico dell’epidemia.

Sommario


Aggiornamento 12 aprile 2023 – Periodo di riferimento: 3/4/2023-9/4/2023……………………………………….. 2
Punti chiave:………………………………………………………………………………………………………………………. 3

  1. Valutazione del rischio ……………………………………………………………………………………………………………. 5
    Algoritmo di valutazione di probabilità e indicatori rilevanti per fase di riferimento…………………………………………………… 6
    Algoritmo di valutazione di impatto e indicatori rilevanti per fase di riferimento ……………………………………………………… 8
    Matrice di attribuzione del rischio in base agli algoritmi di valutazione di probabilità ed impatto…………………………………… 10
  2. Appendice- Indicatori per la valutazione del rischio …………………………………………………………………………….. 12
    Indicatori di processo sulla capacità di monitoraggio: ……………………………………………………………………………… 16
    Indicatori di risultato relativi a stabilità di trasmissione …………………………………………………………………………….. 18
    Indicatori di processo sulla capacità di accertamento diagnostico, indagine e di gestione dei contatti…………………………….. 21

1. Valutazione del rischio

2. Appendice- Indicatori per la valutazione del rischio

https://www.iss.it/en/monitoraggio-settimanale/-/asset_publisher/dJSrLJgOqlTV/content/report-di-monitoraggio-numero-152

https://www.iss.it/documents/20126/0/Monitoraggio+Fase+2_+report_nazionale_152_finale.pdf/b9f6bed5-b699-986f-a976-d10d4d436b9d?t=1681480466288

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

COVID19 ITALIA, MONITORAGGIO SETTIMANALE NUMERO 132 ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’

https://www.iss.it/web/guest/monitoraggio-settimanale/-/asset_publisher/dJSrLJgOqlTV/content/report-di-monitoraggio-numero-132

Fonte: ISS, Istituto Superiore di Sanità

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila e tecnico sportivo CSEN Abruzzo

COVID, LA LIGURIA UNICA REGIONE A RISCHIO ALTO: AUMENTANO QUELLE AD ALLERTA MODERATA – IL MONITORAGGIO ISS

https://www.open.online/2022/11/18/covid-19-monitoraggio-iss-18-novembre/

Cresce l’incidenza dei casi a livello nazionale, salita a 353 casi ogni 100mila abitanti, contro i 307 della scorsa settimana

È la Liguria l’unica regione classificata in questa settimana con rischio alto nel monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di Sanità e del ministero della Salute sulla pandemia di Coronavirus in Italia. Il report registra una crescita l’incidenza e l’indice di contagio Rt. L’incidenza settimanale a livello nazionale sale infatti a 353 casi ogni 100 mila abitanti contro i 307 della settimana precedente. Nel periodo 26 ottobre-8 novembre l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato invece pari a 0,88, in leggero aumento rispetto alla settimana precedente – quando è stato pari a 0,83 – ma al di sotto della soglia epidemica dell’unità. Cresce anche il numero dei malati in ospedale. Il tasso di occupazione in terapia intensiva sale al 2,5%. Quello delle aree mediche a livello nazionale sale all’11%. «Questa settimana si osserva ancora un leggero aumento del tasso di incidenza di casi di Covid-19 nel nostro Paese e l’incidenza si fissa a 353 casi per 100mila abitanti – ha spiegato il direttore Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza – Anche l’Rt mostra un lieve incremento e siamo a 0,88, quindi ancora al di sotto della soglia epidemica. Per quanto riguarda il tasso di ospedalizzazione in area medica e terapia intensiva siamo rispettivamente all’11% e al 2,5%. Anche in questo caso vediamo quindi un leggero aumento delle ospedalizzazioni, anche se si rimane ben al di sotto di ogni soglia di criticità».

La situazione delle regioni

Oltre alla Liguria a rischio alto, sono classificate a rischio moderato 12 regioni, in aumento rispetto alle quattro della scorsa settimana, Si tratta di Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Provincia Trento, Puglia, Sicilia, Toscana e Veneto. Le restanti regioni e province autonome sono invece classificate a rischio basso. Le regioni che registrano un’occupazione delle aree mediche sopra la soglia del 15% sono Liguria (17,8%), Umbria (30,4%) e Val d’Aosta (16,4%). Il valore più alto dell’incidenza dei casi si registra in Veneto: 636,3 casi ogni 100mila abitanti. Con questi numeri, conclude il report, una regione è classificata a rischio alto per molteplici allerte di resilienza. 12 regioni sono a rischio moderato e 8 a rischio basso. Undici regioni riportano almeno una allerta di resilienza, due riportano molteplici allerte di resilienza. I nomi delle regioni si conosceranno quando i dati del monitoraggio saranno definitivi.

Monitoraggio Fase 2 – Report Settimanale numero 131

https://www.iss.it/documents/20126/0/Monitoraggio+Fase+2_+report_nazionale_131_finale.pdf/092cc4ee-e209-ffb5-0699-d3cc17e50093?t=1668784410556

COVID, MONITORAGGIO SETTIMANALE DELL’ISS: L’INCIDENZA BALZA A 325 CASI OGNI 100 MILA ABITANTI

L’indice RT sale a 1. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è stabile all’1,4%, l’occupazione dei reparti sale al 6%

Operatori sanitari in una foto d’archivio
https://www.rainews.it/articoli/2022/09/covid-monitoraggio-settimanale-iss-balzo-dellincidenza-da-215-a-325-casi-ogni-100mila-abitanti-2328d489-d930-41b5-b13c-8582df5a62ba.html

Balzo dell’incidenza dei casi di Covid in Italia che in una settimana raggiunge quota 325 ogni 100 mila abitanti, da 215 registrata nel monitoraggio della scorsa. Lo evidenzia il monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute sull’andamento dell’epidemia da Covid-19.

In salita anche l’indice di trasmissibilità (Rt) che passa da 0,91 a 1. È dallo scorso luglio che l’indice non raggiungeva la soglia epidemica dell’unità. Nel periodo 6 – 19 luglio 2022, l’Rt ha infatti raggiunto un valore medio calcolato sui casi sintomatici pari a 1,03 (range 1,02-1,04), in diminuzione rispetto alla settimana precedente. La settimana successiva, il valore di Rt è nuovamente sceso collocandosi a 0,90.

Il tasso di occupazione in terapia intensiva è stabile all’1,4% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 29 settembre ) come lo scorso 22 settembre.

Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale invece al 6,0% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 29 settembre) contro il 5,3% (rilevazione giornaliera al 22 settembre).

“Cinque regioni, tutte per la presenza di molteplici allerte di resilienza, sono classificate a rischio alto, le restanti 16 a rischio moderato. Quattordici regioni riportano almeno una allerta di resilienza. Cinque regioni riportano molteplici allerte di resilienza”, si legge nel report.

Nelle Province autonome di Trento e Bolzano l’incidenza dei casi di Covid-19 supera questa settimana la soglia di 600 per 100 mila abitanti, quasi il doppio rispetto alla media nazionale di 325: è infatti pari a 637,6 a Bolzano e 633 a Trento. La terza Regione con la maggiore incidenza è il Veneto con 557. Per l’occupazione dei reparti ospedalieri, in 5 Regioni si supera la soglia di allerta del 10%: PA Bolzano (20,2%), Umbria (17,8%), Valle d’Aosta (16,4%), Calabria (12,9%), Friuli Venezia Giulia (10,6%).

La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile rispetto alla settimana precedente (11%), mentre è in leggero aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (54% contro 53%). Diminuisce leggermente la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (35% contro 36%).

Fonte: Rai news

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In calo le terapie intensive (-14,7%) e i decessi (-8,1%). In Italia i nuovi casi settimanali da poco meno di 108mila sfiorano quota 161mila

https://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2022/09/30/news/covid_il_ritorno_a_scuola_fa_impennare_i_contagi_34_in_soli_sette_giorni-10077402/

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila e tecnico sportivo CSEN Abruzzo