Scuola

LA TUA PASQUA SOLIDALE CON LA FONDAZIONE MICHELE SCARPONI ONLUS

https://www.fondazionemichelescarponi.com/la-tua-pasqua-solidale-con-la-fondazione/

Torna anche quest’anno l’uovo della Fondazione Michele Scarponi.

Al cioccolato al latte o al cioccolato fondente, sceglilo per sostenere il  Progetto Scuola “La strada è di tutti, a partire dal più fragile” con cui portiamo a studenti e studentesse una nuova cultura stradale, in cui al centro c’è la persona.

Per averle: chiamaci (347 5929666) o scrivici a jara@fondazionemichelescarponi.com. Puoi fare la donazione tramite contanti, bonifico bancario o postale e Paypal. Per motivi logistici e di sostenibilità, non è prevista la spedizione delle uova.

La sorpresa

Quest’anno l’uovo della Fondazione è davvero speciale. All’interno trovi infatti una sorpresa personalizzata, pensata proprio per te. In ogni uovo una spilla ciclista:

  • l’urbana – dedicata a chi usa la bici al posto dell’auto per spostarsi in città
  • la cicloturista – per chi scopre il mondo, viaggiando in bici, una pedalata alla volta
  • la sportiva – pensata per chi si allena in bici, per superare i propri limiti

E tu, che ciclista sei? Faccelo sapere qui (ci metterai 1 minuto) 

L’uovo

Puoi scegliere l’uovo da 300 grammi, di ottimo cioccolato al latte o fondente, con sorpresa personalizzata, con una donazione minima di 15 euro. L’uovo solidale della Fondazione Michele Scarponi è fatto dall’industria dolciaria Giammarini di San Benedetto del Tronto, specializzata nella lavorazione artigianale del cioccolato dal 1937.

Dove

Le uova sono disponibili a:

  • Filottrano: presso la cartolibreria Figarò (Corso del Popolo), la Ferramenta Belardinelli (Via Marconi, 14) e la Ciclofficina (via Gemme 1)
  • Jesi: presso l’ufficio della Fondazione (corso Matteotti, 48) e il Barbiere Figaro (via Gramsci, 73)
  • Montecosaro: presso il Karta Bookbar (Via Bologna, 2)
  • San Costanzo: presso il Ristorante Da Rolando (corso Matteotti, 125)
  • Senigallia: contattaci al n.347 5929666

Per averle: chiamaci (347 5929666) o scrivici a jara@fondazionemichelescarponi.com. Puoi fare la donazione tramite contanti, bonifico bancario o postale e Paypal.

Per motivi logistici e di sostenibilità, non è prevista la spedizione delle uova.

Hai un locale e vuoi ospitare le uova della Fondazione? Contattaci: 347 5929666 jara@fondazionemichelescarponi.com – sostenere il Progetto Scuola con le uova solidali è davvero semplice.

L’uovo Franky

Chiunque, ovunque, può sostenere la Pasqua Solidale della Fondazione grazie all’uovo Franky e raddoppiare la solidarietà.

Fai una donazione di almeno 15 euro (tramite contanti, bonifico bancario, postale o Paypal, scrivendo nella causale: donazione Uovo Franky) e noi portiamo l’uovo che hai donato a:

  • i ragazzi e ragazze con disabilità che frequentano la nostra ciclofficina, il Centro I Girasoli di Filottrano e il Centro Sollievo di Jesi
  • gli ospiti della Casa di Riposo Vittorio Emanuele II di Jesi

Chiamaci (347 5929666) o inviaci una e-mail (jara@fondazionemichelescarponi.com) per info.

Puoi

  1. Far conoscere l’iniziativa dell’uovo solidale della Fondazione a tutti i tuoi contatti: amici, parenti, colleghi
  2. Proporre le uova alla tua squadra, al tuo gruppo sportivo, alla tua classe, nella tua azienda. Hai un pranzo, una cena, una festa: porta senza impegno le nostre uova.
  3. Invitarci con le uova ad un evento o manifestazione che organizzi o a cui partecipi.
  4. Ospitare le uova in un locale, negozio, spazio.

Contattaci per tutte le informazioni.

Qui trovi la locandina da scaricare e condividere con i tuoi contatti.

Più siamo, più riusciamo a cambiare la cultura della strada in Italia. Grazie per festeggiare la Pasqua con noi all’insegna di una Strada per tutti. 

Uovo di cioccolato al latte
Uovo al cioccolato fondente

YOUR EASTER IN SOLIDARITY WITH THE MICHELE SCARPONI ONLUS FOUNDATION

The Michele Scarponi Foundation egg is back again this year.

In milk chocolate or dark chocolate, choose it to support the  School Project “The road belongs to everyone, starting from the most fragile” with which we bring to students a new road culture, in which the person is at the centre.

To get them: call us (347 5929666) or write to us at jara@fondazionemichelescarponi.com. You can make the donation by cash, bank or postal transfer and Paypal. For logistical and sustainability reasons, the eggs will not be shipped.

The surprise

This year the Foundation’s egg is truly special. Inside you will find a personalized surprise, designed just for you. In each egg a cyclist pin:

the urban one – dedicated to those who use the bike instead of the car to get around the city

the cyclotourist – for those who discover the world, traveling by bike, one pedal stroke at a time

the sporty one – designed for those who train on a bike, to overcome their limits

And you, which cyclist are you? Let us know here (it will take you 1 minute)

The Egg

You can choose the 300 gram egg, made of excellent milk or dark chocolate, with a personalized surprise, with a minimum donation of 15 euros. The solidarity egg of the Michele Scarponi Foundation is made by the Giammarini confectionery industry of San Benedetto del Tronto, specialized in the artisanal processing of chocolate since 1937.

Where

Eggs are available at:

Filottrano: at the Figarò stationery bookshop (Corso del Popolo), the Belardinelli hardware store (Via Marconi, 14) and the Ciclofficina (via Gemme 1)

Jesi: at the Foundation office (corso Matteotti, 48) and the Barbiere Figaro (via Gramsci, 73)

Montecosaro: at the Karta Bookbar (Via Bologna, 2)

San Costanzo: at the Da Rolando Restaurant (corso Matteotti, 125)

Senigallia: contact us on 347 5929666

To get them: call us (347 5929666) or write to us at jara@fondazionemichelescarponi.com. You can make the donation by cash, bank or postal transfer and Paypal.

For logistical and sustainability reasons, the eggs will not be shipped.

Do you have a venue and want to host the Foundation’s eggs? Contact us: 347 5929666 jara@fondazionemichelescarponi.com – supporting the School Project with solidarity eggs is really simple.

The Franky egg

Anyone, anywhere, can support the Foundation’s Solidarity Easter thanks to the Franky egg and double the solidarity.

Make a donation of at least 15 euros (via cash, bank transfer, postal or Paypal, writing in the reason: Franky Egg donation) and we will take the egg you donated to:

the boys and girls with disabilities who attend our cycle workshop, the I Girasoli Center in Filottrano and the Relief Center in Jesi

the guests of the Vittorio Emanuele II retirement home in Jesi

Call us (347 5929666) or send us an email (jara@fondazionemichelescarponi.com) for info.

You can

Make the Foundation’s solidarity egg initiative known to all your contacts: friends, relatives, colleagues

Propose eggs to your team, to your sports group, to your class, in your company. You have a lunch, a dinner, a party: bring our eggs without obligation.

Invite us with eggs to an event or demonstration that you organize or participate in.

Hosting eggs in a room, shop, space.

Contact us for all information.

The more we are, the more we are able to change the culture of the street in Italy. Thank you for celebrating Easter with us in the name of a Road for all.

Milk chocolate egg
Dark Chocolate Egg

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente

SOSTIENI LA PUBBLICAZIONE DEL MANUALE DI STORIA CONTEMPORANEA DELLA SCUOLA DI BASE MAKARENKO!

https://www.carc.it/2024/02/21/sostieni-la-pubblicazione-del-manuale-di-storia-contemporanea-della-scuola-di-base-makarenko/

La conoscenza della storia è uno strumento della lotta dei lavoratori promossa dal movimento comunista per liberarsi dallo sfruttamento economico, dall’oppressione politica e dall’arretratezza culturale. Tanto più la conoscenza della storia contemporanea, cioè dell’epoca in cui Marx ed Engels hanno fondato il movimento comunista (Manifesto del partito comunista -1848) e la vittoria dell’Ottobre ha dato il via a quel movimento che “ha sconvolto il mondo”: vittoria sul nazifascismo, abbattimento del sistema coloniale, creazione del campo socialista, conquiste di civiltà e benessere strappate dalle masse popolari dei paesi imperialisti, una delle quali è stata la scuola pubblica. Non è un caso che dalla riforma Moratti (2003) in poi l’insegnamento della storia contemporanea è stato eliminato dalle scuole elementari e le ore di storia ridotte. Né è un caso che le prime a essere trasformate in giornate lavorative sono state le date del 25 Aprile e del 1° Maggio. Tanto più dopo l’installazione del governo Meloni, composto da nostalgici del ventennio fascista che stanno dando maggiore impulso a quel revisionismo storico inaugurato anni fa in maniera bipartisan con l’equiparazione dei partigiani comunisti ai “ragazzi della Repubblica di Salò”. Emblematica è stata la trasformazione del 27 gennaio di quest’anno da giornata della memoria di tutte le vittime dell’Olocausto nazista (6 milioni di ebrei, ma anche 3 milioni di prigionieri di guerra sovietici, 1.5 milioni di altri prigionieri politici, 4 milioni di slavi, oltre a rom, disabili, omosessuali) in giornata delle sole vittime della Shoah e il divieto delle manifestazioni a sostegno della resistenza palestinese bollate più o meno apertamente come “antisemite”.

Promuovere l’ignoranza della storia è un ingrediente dello smantellamento della scuola pubblica in corso da quarant’anni a questa parte, a cui si sommano ora anche il carovita, la riduzione dei posti letto negli studentati pubblici, il rincaro degli affitti nelle città universitarie, gli aumenti dei servizi di mensa e di trasporto. Da luogo di istruzione le aule diventano sempre più serbatoi di manodopera gratuita per le fabbriche dei capitalisti o di futuri soldati da usare come carne da cannone nella “terza guerra mondiale a pezzi” in cui gli imperialisti USA, UE e sionisti trascinano anche il nostro paese.

Ignoranza, intossicazione dell’opinione pubblica, abbrutimento delle masse popolari sono, combinati con la repressione, le armi di cui la classe dominante dispone per cercare di prolungare la vita del suo sistema, per distogliere le masse popolari dalla lotta di classe. Fanno danni, certo, ma sono la conferma che la permanenza del suo potere è decadenza intellettuale e morale dell’umanità, è distruzione delle condizioni della vita sulla Terra, sono la conferma che solo le masse popolari possono costruire un futuro di ordine e progresso (Ordem e Progresso, il motto contenuto nella bandiera del Brasile).

Per tutti i giovani e lavoratori che oggi si organizzano per costruire il loro futuro e vogliono conoscere la storia della propria classe, una storia dalla quale attingere insegnamenti, un metodo di ragionamento, insomma gli strumenti per costruire la via della propria emancipazione, le Edizioni Rapporti Sociali hanno deciso di pubblicare un Manuale di Storia contemporanea in tre volumi, la cui esposizione sia fondata su principi, criteri, metodi e contenuti di analisi storica, sociale e politica propri del proletariato. Un manuale dal quale emerga il ruolo delle masse nella storia e della lotta di classe come motore della trasformazione sociale. Un manuale che spieghi i fatti e non si limiti a metterli in fila con pedante nozionismo, che illumini il passato e quindi il presente, che appassioni docenti, studenti, operai in cui vive l’aspirazione a una società senza più sfruttamento.

Per produrre questo Manuale abbiamo attinto dall’esperienza della Scuola di Base Anton Makarenko, una scuola serale aperta a giovani e lavoratori che insegna italiano e storia dove, negli anni, in decine e decine hanno studiato, sperimentato e discusso i testi che ci apprestiamo a pubblicare. Un’impresa onerosa per noi, questa pubblicazione. Uno dei modi attraverso cui la classe dominante cerca di impedire la circolazione di idee autonome dalla sua concezione del mondo è quello di imporre condizioni economiche svantaggiose alle case editrici indipendenti, così come impedisce l’aggregazione delle masse strangolando economicamente le case del popolo e organismi affini.

Per questo, chiediamo quindi agli studenti, alle studentesse, ai docenti mobilitati in difesa della scuola e dell’università, alle operaie e agli operai coscienti e desiderosi di intraprendere il cammino di studi che la classe dominante ha loro negato, a chiunque vuole ricercare nella gloriosa storia delle conquiste del movimento operaio e comunista le risposte per mobilitarsi ed essere protagonista della fase storica che attraversiamo, di sostenere economicamente il nostro progetto editoriale.

Riprendiamoci il nostro futuro. Diamoci gli strumenti per farlo!

Fonte: Partito dei CARC

https://it.wikipedia.org/wiki/Anton_Semenovyč_Makarenko

https://www.makarenko.it

English translate

SUPPORT THE PUBLICATION OF THE CONTEMPORARY HISTORY MANUAL OF THE MAKARENKO BASIC SCHOOL!

Knowledge of history is an instrument of the workers’ struggle promoted by the communist movement to free themselves from economic exploitation, political oppression and cultural backwardness. Even more so, the knowledge of contemporary history, that is, of the era in which Marx and Engels founded the communist movement (Manifesto of the Communist Party -1848) and the victory of October gave rise to that movement which “shocked the world”: victory over Nazi-fascism, overthrow of the colonial system, creation of the socialist camp, conquests of civilization and well-being wrested from the popular masses of imperialist countries, one of which was public schools. It is no coincidence that since the Moratti reform (2003) onwards, the teaching of contemporary history has been eliminated from primary schools and history hours reduced. Nor is it a coincidence that the first to be transformed into working days were the dates of April 25th and May 1st. Even more so after the installation of the Meloni government, made up of nostalgics of the twenty years of fascism who are giving greater impetus to that historical revisionism inaugurated years ago in a bipartisan manner with the comparison of the communist partisans to the “Salò boys”. Emblematic was the transformation of 27 January this year from a Day of Remembrance for all the victims of the Nazi Holocaust (6 million Jews, but also 3 million Soviet prisoners of war, 1.5 million other political prisoners, 4 million Slavs, as well as Roma, disabled people, homosexuals) on the day of the victims of the Shoah only and the ban on demonstrations in support of the Palestinian resistance branded more or less openly as “anti-Semitic”.

Promoting ignorance of history is an ingredient of the dismantling of public schools that has been going on for forty years now, to which is now also added the high cost of living, the reduction of beds in public student residences, the increase in rents in university cities, increases in canteen and transport services. From places of education, classrooms increasingly become reservoirs of free labor for the capitalists’ factories or of future soldiers to be used as cannon fodder in the “piecemeal third world war” into which the US, EU and Zionist imperialists are also dragging our country.

Ignorance, intoxication of public opinion, brutalization of the popular masses are, combined with repression, the weapons that the ruling class has at its disposal to try to prolong the life of its system, to divert the popular masses from the class struggle. They cause damage, of course, but they are the confirmation that the permanence of his power is the intellectual and moral decadence of humanity, it’s the destruction of the conditions of life on Earth. They are confirmation that only the popular masses can build a future of order and progress (Ordem and Progress like says the motto of Brazilian national flag).

For all young people and workers who today organize themselves to build their future and want to know the history of their own class, a history from which to draw lessons, a method of reasoning, in short the tools to build the path to their own emancipation, Edizioni Rapporti Sociali have decided to publish a Manual of Contemporary History in three volumes, the exposition of which is based on principles, criteria, methods and contents of historical, social and political analysis specific to the proletariat. A manual from which the role of the masses in history and of the class struggle as the engine of social transformation emerges. A manual that explains the facts and does not limit itself to lining them up with pedantic notions, which illuminates the past and therefore the present, which fascinates teachers, students, workers in which the aspiration for a society without exploitation lives.

To produce this Manual we have drawn from the experience of the Anton Makarenko Basic School, an evening school open to young people and workers that teaches Italian and history where, over the years, dozens and dozens have studied, experimented and discussed the texts that we are preparing to to publish. An expensive undertaking for us, this publication. One of the ways through which the ruling class tries to prevent the circulation of ideas autonomous from its conception of the world is to impose disadvantageous economic conditions on independent publishing houses, just as it prevents the aggregation of the masses by economically strangling people’s houses and similar bodies.

For this reason, we therefore ask the students, the teachers mobilized in defense of the school and the university, the workers who are conscious and eager to undertake the path of studies that the ruling class has denied them, to anyone who wants to research in glorious history of the conquests of the workers’ and communist movement, the answers to mobilize and be protagonists of the historical phase we are going through, to financially support our editorial project.

Let’s take back our future. Let’s give ourselves the tools to do it!

Source: Partito dei CARC

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente

ADDIO A LORETO ZAVARELLA, STORICO COLLABORATORE SCOLASTICO DELL’ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO PER L’AGRICOLTURA E L’AMBIENTE ARRIGO SERPIERI DI AVEZZANO (AQ)

Oggi l’ultimo saluto a Loreto Zavarella, storico collaboratore dell’Istituto Arrigo Serpieri di Avezzano

12/04/2023

LORETO ZAVARELLA
https://www.terremarsicane.it/oggi-lultimo-saluto-a-loreto-zavarella-storico-collaboratore-dellistituto-serpieri-di-avezzano/

Cerchio – Oggi a Cerchio, alle ore 16:00, si svolgeranno nella chiesa dei SS Giovanni e Paolo l’ultimo saluto a Loreto Zavarella, storico collaboratore scolastico dell’Istituto Superiore Tecnico e Professionale Agrario “Arrigo Serpieri” di Avezzano.

Veduta esterna dell’Istituto Professionale di Stato per l’Agricoltura e L’Ambiente IPSAA Arrigo Serpieri di Avezzano (AQ) nella Marsica in Abruzzo, Italia https://agrarioavezzano.edu.it

Una persona gentile, disponibile che amava molto il suo lavoro. “Una grave perdita per la scuola. Lascerà un vuoto grande nelle giornate scolastiche di studenti e docenti, ma resteranno a tutti noi i tanti bei ricordi vissuti insieme. A nome dell’intera Comunità del Serpieri, esprimo il nostro cordoglio e la nostra vicinanza alla famiglia”, il Dirigente Scolastico Francesco Di Girolamo.

NECROLOGIO

Addio a Loreto Zavarella

Lutto per la scomparsa di Loreto Zavarella, storico collaboratore scolastico dell’Istituto Scolastico Agrario “Arrigo Serpieri” di Avezzano (AQ).

https://www.ilcapoluogo.it/2023/04/11/addio-a-loreto-zavarella/

Lutto per la scomparsa di Loreto Zavarella, storico collaboratore scolastico del “Serpieri”.

Oggi è venuto a mancare, all’età di 57 anni Loreto Zavarella, storico collaboratore scolastico dell’Istituto Superiore Tecnico e Professionale Agrario “Arrigo Serpieri” di Avezzano. Una grave perdita per la scuola, tra le cui mura riecheggiava sempre il suo sorriso verso studenti e colleghi. Così lo ricorda il Dirigente Scolastico Francesco Di Girolamo: “Siamo tutti addolorati per la scomparsa di Loreto, che è sempre stato un collaboratore serio, attento e disponibile sul lavoro. Non si tirava mai indietro quando gli si chiedeva qualcosa. Amava il suo mestiere nella scuola e lo svolgeva con passione, abnegazione e la massima diligenza. Lascerà un vuoto grande nelle giornate scolastiche di studenti e docenti, ma resteranno a tutti noi i tanti bei ricordi vissuti insieme. A nome dell’intera Comunità del Serpieri, esprimo il nostro cordoglio e la nostra vicinanza alla famiglia”.
Le esequie si svolgeranno domani, 12 Aprile, alle ore 16, presso la Chiesa SS. Giovanni e Paolo di Cerchio (AQ).

Fonte: Il Capoluogo

Tutto pronto a Cerchio per il memorial in ricordo di Loreto Zavarella, storico collaboratore dell’Istituto Serpieri scomparso a 57 anni

Evento di piazza in ricordo di Loreto Zavarella, Cerchio (AQ) 30 Agosto 2023
https://www.terremarsicane.it/cerchio-ricorda-loreto-zavarella-storico-collaborato-dellistituto-serpieri-scomparso-a-57-anni/

Cerchio – Domani, giovedì 31 Agosto, alle 21.30, in Piazza S.Pertini si terrá il memorial Loreto Zavarella, storico collaboratore dell’Istituto Serpieri di Avezzano, scomparso lo scorso aprile a 57 anni. In suo onore, saranno presenti tantissimi artisti marsicani e non, musicisti che hanno dato la loro disponibilità per essere presenti, a titolo gratuito, in questa serata di grande festa e di grande musica.

“L’amicizia – affermano gli amici di sempre – è un sentimento che si basa su dei principi indissolubili e sinceri, un amico ti dà la forza di sorridere anche quando sei triste e ti dà la forza per superare momenti difficili. Noi non possiamo dimenticarci di Loreto, piccolo grande uomo, con il quale abbiamo condiviso una parte della nostra vita, abbiamo sorriso, abbiamo pianto, abbiamo litigato. Con lui abbiamo diviso un panino o una birra, abbiamo condiviso una sigaretta. Ci siamo voluti bene. In questa serata dedicata a lui vogliamo ricordarlo con semplicità ed affetto, vogliamo che la sua gente lo ricordi con sincerità per quello che era realmente: un amico. La musica, la sua passione, il ritmo, la sua batteria, fanno parte del suo essere semplice, verace, appassionato. Un musicista dalla grande professionalità e dalla grande personalitá.

Ogni volta che impugnava le bacchette ci faceva impazzire, il suo feeling con noi era qualcosa di indescrivibile. Ci capivamo al volo. Bastava uno sguardo per intenderci, quello sguardo che oggi ci manca da morire. Ironico al punto giusto, ma, come tutti gli uomini con le sue debolezze e le sue insicurezze. Era presente e disponibile con tutti no. Un vero amico. Grazie Loreto. Grazie di averci reso parte della tua breve vita. Vi aspettiamo numerosissimi per ricordare tutti insieme questo grandissimo amico”.

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto del Cambiamento Climatico in atto

SCUOLE CHIUSE PER NEVE PER GIOVEDI’ 9 FEBBRAIO: ECCO DOVE

Attività didattiche sospese a Lanciano e a Vasto ma anche in altri comuni della provincia: i provvedimenti riguardano le scuole di ogni ordine e grado

Lanciano sotto la neve
https://www.chietitoday.it/attualita/scuole-chiuse-neve-lanciano-vasto-9-febbraio-2023.html

Scuole chiuse domani, 9 febbraio, a Lanciano, Vasto e in altri comuni della provincia di Chieti. Questa sera, 8 febbraio, i sindaci Filippo Paolini e Francesco Menna hanno firmato l’ordinanza che sospende le attività didattiche delle scuole di ogni ordine e grado, compresi i nidi d’infanzia. Stesso provvedimento preso in altri comuni: Guardiagrele, Castel Frentano, Mozzagrogna, Santa Maria Imbaro, Palena e Lettopalena, Pollutri, Scerni, Monteodorisio, Cupello, Villalfonsina, Fresagrandinaria, Casalanguida, Casalbordino, Torino di Sangro. 

Una decisione dovuta alle avverse condizioni meteo e al fine di prevenire eventuali problemi legati al trasporto di persone. I provvedimenti si intendono estesi a tutto il personale scolastico, sia docente che Ata. Dalla serata fiocchi bianchi hanno iniziato a scendere copiosamente su tantissimi comuni della provincia di Chieti, dalla costa all’interno. 

A Chieti il Comune fa sapere che il piano neve e i mezzi di Formula Ambiente sono operativi già dal pomeriggio soprattutto sulla parte alta, maggiormente interessata dalle precipitazioni nevose che sono giudicate, al momento, di moderata entità. Strade tutte transitabili, spazzaneve all’opera dove è necessario e spargisale attivi per evitare che le basse temperature della notte facciano ghiacciare il fondo stradale e lo rendano pericoloso.

Fonte: Chietitoday

https://www.comune.vasto.ch.it/l-amministrazione/organizzazione/giunta
La discesa ripida di via Valloncello a Vasto (CH)
Una fotografia del Prof. Mario Spallone, storica figura carismatica di spicco del Partito Comunista Italiano, famoso per essere stato il medico personale di Palmiro Togliatti e storica figura della politica marsicana: è stato Sindaco per venti anni del suo paese natale Lecce Nei Marsi, Sindaco di Avezzano (AQ) per tre mandati, dal 1993 al 2002, Presidente dell’Avezzano Calcio

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila

IL CONCETTO DI ISTRUZIONE PUBBLICA IN FINLANDIA. REPORT RAI TRE 9 GENNAIO 2023

UN GEMELLAGGIO TRA LE SCUOLE PER CELEBRARE IL CENTENARIO DEI PRIMI DUE PARCHI ITALIANI

https://www.pngp.it/notizie/un-gemellaggio-tra-le-scuole-celebrare-il-centenario-dei-primi-due-parchi-italiani

21 OTT 2022

Un gemellaggio all’insegna della scoperta dei due Parchi storici d’Italia e dell’importanza della conservazione della Natura per le future generazioni. Questo il cuore dell’iniziativa che ha coinvolto la scuola secondaria di primo grado di Campoli Appennino in provincia di Frosinone, nel versante laziale del Parco Nazionale D’Abruzzo, Lazio e Molise e la scuola di Locana (Torino) nel Parco Nazionale Gran Paradiso. Gli studenti sono stati coinvolti nell’iniziativa voluta dai due Parchi storici nell’ambito del programma delle celebrazioni dei 100 anni dalla loro fondazione.

“L’obiettivo del gemellaggio” spiegano gli organizzatori “È quello di mostrare i Parchi per quello che effettivamente sono, ovvero una grande casa patrimonio di tutta la comunità”. In questo senso il coinvolgimento dei più giovani appare ineludibile e fondamentale per la crescita di una generazione più attenta e vicina alla Natura, consapevole degli effetti positivi della protezione del territorio sull’ambiente e sulla biodiversità, ma anche sul tessuto sociale ed economico in cui ricadono.

L’esperienza è divisa in due tappe. La prima, che si è svolta l’anno scorso, ha coinvolto i ragazzi di ciascuna scuola con attività in classe e sul campo, per approfondire la conoscenza del proprio territorio e dei valori ad esso legati. Il racconto è stato poi trasformato in un “pacco dono” contente un video di presentazione e materiale vario raccolto e predisposto ad hoc (es. reperti naturali, calchi di impronte, attrezzature per il monitoraggio faunistico..) e mandato al Parco gemellato con un invito per venire a visitarlo l’anno successivo.

Nella seconda tappa, che si è svolta nei giorni scorsi, il Parco Nazionale D’Abruzzo, Lazio e Molise ha aperto le proprie porte ai ragazzi provenienti da Locana (TO). Gli alunni, nei tre giorni trascorsi nel Parco, hanno avuto modo di vivere diverse attività in Natura grazie a Guide esperte e professionali del territorio, come l’escursione notturna o le attività per scoprire l’importanza delle catene alimentari. Non sono mancate attività per approfondire la conoscenza della fauna locale: il lupo, l’orso, il cervo e i rapaci notturni, oltre alle relazioni tra una pastorizia antichissima e la convivenza con i predatori. Due i momenti chiave dell’esperienza: l’escursione in notturna con i racconti della tradizione davanti al fuoco e l’attività legata alla scoperta della storia e delle figure chiave del territorio, con i ragazzi coinvolti in modo diretto e vestiti con abiti tipici della tradizione agropastorale. Gli alunni sono stati ospitati nelle case delle famiglie dei ragazzi della scuola di Campoli Appennino, nella Valle di Comino. “Proprio per questo oltre a ringraziare l’Istituto Comprensivo “Evan Gorga” di Broccostella, che ha prontamente accettato la proposta di gemellaggio, vorremmo ringraziare le Comunità di Campoli Appennino e di Pescosolido, e nello specifico i genitori che hanno accolto nelle loro case i ragazzi” hanno dichiarato i responsabili del PNALM.

I primi di maggio 2023 sarà invece il parco Nazionale Gran Paradiso ad ospitare la scuola di Campoli Appennino. Il tema in questo caso, sarà l’arrivo della primavera, la luce ed il risveglio della natura, con collegamenti alla fauna locale, alla protezione della fauna, alla ricerca scientifica, ai predatori e al ritorno del lupo nel territorio del Parco. Anche in questo caso un’attenzione particolare sarà riservata alle tradizioni e ai prodotti locali.

Fonte: Parco Nazionale del Gran Paradiso

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila e tecnico sportivo CSEN Abruzzo

COVID TRA I BANCHI, L’ALLARME DEGLI ESPERTI: “IL VIRUS A SCUOLA CORRE DI PIU'”

ALLARME COVID19 TRA I BANCHI DI SCUOLA, GLI ESPERTI: “IL VIRUS CORRE DI PIU'” https://www.repubblica.it/salute/2022/10/11/news/covid_tra_i_banchi_lallarme_degli_esperti_il_virus_a_scuola_corre_di_piu-369394798/

Studio italiano: “La trasmissione incontrollata di Sars-CoV-2 tra gli studenti può bloccare le attività didattiche”

Covid e contagi, l’attenzione ritorna sui banchi di scuola. Dopo l’eliminazione di quasi tutte le restrizioni adottate nei contesti scolastici nei confronti dell’emergenza sanitaria, non stupiscono le conclusioni di uno studio pubblicato sulla rivista Influenza and other respiratory virus da un gruppo di ricercatori italiani. E le conclusioni sono che “la trasmissione incontrollata di Sars-CoV-2 tra i banchi potrebbe determinare l’interruzione delle normali attività didattiche e aumentare il carico delle operazioni di tracciamento”.

Un rischio sottostimato

Il lavoro, coordinato dall’epidemiologo Stefano Merler, direttore del Centro per le emergenze sanitarie della Fondazione Bruno Kessler di Trento, sembra chiarire una volta per tutte quelle che sono le maggiori probabilità legate alla trasmissione nei contesti scolastici. Comunità chiuse e in cui per almeno 5-6 ore al giorno convivono persone ancora oggi perlopiù non vaccinate. Un rischio per certi versi inevitabile. Ma evidentemente sottostimato, alla luce dell’allargamento delle maglie deciso a partire dall’anno in corso.

Il focolaio di Mede

I ricercatori sono giunti a queste conclusioni dopo aver studiato le caratteristiche di un focolaio che si è sviluppato nel piccolo comune di Mede (Pavia) tra il 7 gennaio e il 10 marzo 2021. Un periodo durante il quale in Italia iniziava a diffondersi la variante Alpha. E si osservava la prima crescita significativa nell’adesione alla campagna vaccinale. Attraverso le normali attività di test e uno screening scolastico ad-hoc condotto su 357 persone, i medici del dipartimento di prevenzione della locale Ats (Agenzia di tutela della salute) hanno intercettato un totale di 460 positivi.

Contagi in aumento tra gli studenti

Dall’analisi della catena di trasmissione osservata (chi ha infettato chi), gli autori hanno stimato quale fosse il contesto in cui i contagi fossero avvenuti più di frequente. Le indagini epidemiologiche hanno svelato che, in 1 caso su 2, Sars-CoV-2 è risultato diffondersi soprattutto negli ambienti domestici. A seguire, a scuola (21%) e in altri contesti di comunità (29%). In linea generale, un quinto dei positivi (20%) è risultato responsabile di quasi l’80% dei casi di infezione. Un dato che però è risultato ben più elevato tra gli studenti: i più frequenti amplificatori dell’infezione e punto di partenza di catene di contagi più difficili da interrompere. Il 46,2% dei bambini e degli adolescenti positivi a Sars-CoV-2 ha generato successivi episodi di trasmissione del virus: a fronte di un dato inferiore (25%) rilevato nella popolazione generale.

Inoltre, il numero medio di infezioni generate da ogni studente positivo per al coronavirus è stato di 1,03: superiore di quasi tre volte a quello rilevabile nel resto della popolazione (0,35). Nei casi in cui il caso indice era un bambino o un adolescente – l’epidemia ha infatti coinvolto il nido comunale, una scuola dell’infanzia, la primaria e la secondaria di primo grado – i cluster sono risultati infine composti da un numero più elevato di persone infette. 

La difficile gestione di Sars-CoV-2 nelle scuole

Dati che, secondo i ricercatori, confermano le difficoltà nel gestire la diffusione del virus in ambiente scolastico. E che lanciano un monito anche in vista dell’anno in corso, considerando che lo studio è stato condotto in un periodo in cui vigeva l’obbligo di rispettare la distanza di un metro tra i banchi e i bambini (dalle elementari in poi) erano tenuti a seguire le lezioni con la mascherina. Senza trascurare che, per arginare i contagi, tutte le scuole coinvolte furono progressivamente chiuse. E il Comune dichiarato zona rossa a partire dal 17 febbraio.

 “Questi risultati mostrano che il potenziale di trasmissione nelle scuole può essere particolarmente elevato e che le scuole possono agire da amplificatore della trasmissione: anche in presenza di misure atte a ridurre la circolazione di Sars-CoV-2, come quelle che erano attive nel periodo in cui è stato condotto lo studio”, spiega Merler.

Ecco perché a scuola il virus corre di più

Le cause della maggior trasmissibilità osservata in ambito scolastico vanno ricercate nell’alto numero di contatti sociali dei più giovani e nella bassa probabilità di sviluppare sintomi clinici nei bambini e nei ragazzi. Un aspetto, quest’ultimo, che “tende anche a diminuire la potenziale efficacia della strategia di chiusura reattiva delle classi, nel momento in cui è ritardata poiché molti casi asintomatici non vengono intercettati in tempo”, aggiunge l’esperto.  Che sottolinea: “L’ondata di questi giorni è determinata in buona parte dalla riapertura delle scuole, come testimoniato dal rilevante aumento di incidenza osservato tra coloro che le frequentano. La grande ondata estiva di Omicron 5 si era spenta spontaneamente per mancanza di contatti da infettare. Il ritorno tra i banchi, con tutti i contatti sociali tra bambini e ragazzi ripristinati dopo le vacanze, ha probabilmente ridato spazio al virus”.

Verso una nuova ondata di contagi?

Complice l’avanzare dell’autunno, tra gli esperti sono in molti a pensare che nelle prossime settimane si assisterà a una nuova ondata di contagi. Una preoccupazione rilanciata anche dalla rivista Nature, secondo cui una delle sottovarianti di Omicron è destinata a diffondersi maggiormente rispetto alle altre. E a dare vita a quella che gli scienziati chiamano già “twindemic”: ovvero una crescita dei contagi in parallelo, tra influenza e Sars-CoV-2.

“Anche questa ondata comincerà a calare quando non ci saranno più sufficienti contatti utili al virus per trasmettersi – conclude Merler -. L’aspetto estremamente positivo è che nella popolazione c’è un livello molto alto di protezione contro la malattia severa, determinato dalla percentuale di persone vaccinate o esposte precedentemente al virus. Una cosa che possiamo sicuramente fare, utile sia oggi sia nel prossimo futuro, è quella di aumentare la protezione nella popolazione anche contro l’infezione, somministrando le quarte dosi. Così si toglierà spazio al virus e si proteggerà anche la funzione educativa delle scuole”.

Fonte: Repubblica

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila e tecnico sportivo CSEN Abruzzo

COVID, MONITORAGGIO SETTIMANALE DELL’ISS: L’INCIDENZA BALZA A 325 CASI OGNI 100 MILA ABITANTI

L’indice RT sale a 1. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è stabile all’1,4%, l’occupazione dei reparti sale al 6%

Operatori sanitari in una foto d’archivio
https://www.rainews.it/articoli/2022/09/covid-monitoraggio-settimanale-iss-balzo-dellincidenza-da-215-a-325-casi-ogni-100mila-abitanti-2328d489-d930-41b5-b13c-8582df5a62ba.html

Balzo dell’incidenza dei casi di Covid in Italia che in una settimana raggiunge quota 325 ogni 100 mila abitanti, da 215 registrata nel monitoraggio della scorsa. Lo evidenzia il monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute sull’andamento dell’epidemia da Covid-19.

In salita anche l’indice di trasmissibilità (Rt) che passa da 0,91 a 1. È dallo scorso luglio che l’indice non raggiungeva la soglia epidemica dell’unità. Nel periodo 6 – 19 luglio 2022, l’Rt ha infatti raggiunto un valore medio calcolato sui casi sintomatici pari a 1,03 (range 1,02-1,04), in diminuzione rispetto alla settimana precedente. La settimana successiva, il valore di Rt è nuovamente sceso collocandosi a 0,90.

Il tasso di occupazione in terapia intensiva è stabile all’1,4% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 29 settembre ) come lo scorso 22 settembre.

Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale invece al 6,0% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 29 settembre) contro il 5,3% (rilevazione giornaliera al 22 settembre).

“Cinque regioni, tutte per la presenza di molteplici allerte di resilienza, sono classificate a rischio alto, le restanti 16 a rischio moderato. Quattordici regioni riportano almeno una allerta di resilienza. Cinque regioni riportano molteplici allerte di resilienza”, si legge nel report.

Nelle Province autonome di Trento e Bolzano l’incidenza dei casi di Covid-19 supera questa settimana la soglia di 600 per 100 mila abitanti, quasi il doppio rispetto alla media nazionale di 325: è infatti pari a 637,6 a Bolzano e 633 a Trento. La terza Regione con la maggiore incidenza è il Veneto con 557. Per l’occupazione dei reparti ospedalieri, in 5 Regioni si supera la soglia di allerta del 10%: PA Bolzano (20,2%), Umbria (17,8%), Valle d’Aosta (16,4%), Calabria (12,9%), Friuli Venezia Giulia (10,6%).

La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile rispetto alla settimana precedente (11%), mentre è in leggero aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (54% contro 53%). Diminuisce leggermente la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (35% contro 36%).

Fonte: Rai news

Covid, il ritorno a scuola fa impennare i contagi: +34% in soli sette giorni

In calo le terapie intensive (-14,7%) e i decessi (-8,1%). In Italia i nuovi casi settimanali da poco meno di 108mila sfiorano quota 161mila

https://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2022/09/30/news/covid_il_ritorno_a_scuola_fa_impennare_i_contagi_34_in_soli_sette_giorni-10077402/

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila e tecnico sportivo CSEN Abruzzo

APPELLO A SOSTEGNO DEL PRESENTE E DEL FUTURO DEGLI STUDENTI E DELLE STUDENTESSE DELLE SCUOLE ITALIANE

https://contropiano.org/news/politica-news/2021/12/23/no-al-pugno-di-ferro-contro-gli-studenti-e-le-studentesse-0145163

Vi chiedo di denunciare formalmente il reato di interruzione del pubblico servizio e di chiedere lo sgombero dell’edificio, avendo cura di identificare, nella denuncia, quanti possiate degli occupanti”. E ancora: “agli occupanti identificati occorrerà anche applicare le misure disciplinari previste dal regolamento interno di ciascuna scuola e dell’occupazione si terrà conto nel determinare il voto in condotta“.

Sono queste le parole che il direttore generale dell’ufficio scolastico regionale Lazio, Rocco Pinneri, utilizza per affrontare una situazione di mobilitazione generale che a Roma ha portano negli ultimi due mesi ad oltre settanta occupazioni scolastiche, numeri che non si vedevano da più da più di dieci anni.

Un dato cosi macroscopico deve fare riflettere il dottor. Pinneri cosi come tutti coloro che hanno in gestione il ruolo di direzione degli ambiti formativi nel nostro Paese, il Ministro Bianchi per primo.

Quanto sta avvenendo a Roma, e in maniera minore in altre città come Firenze, Bologna e Torino, non può essere derubricato a questione di “ordine pubblico” ma chiama in causa profonde ferite che le giovani generazioni stanno vivendo dopo oltre due anni di convivenza con la pandemia.

Alle carenze strutturali di sempre del diritto allo studio si è aggiunto in questo periodo un vero e proprio blackout pedagogico, con centinaia di migliaia di studenti che hanno abbandonato gli studi e la perdita di credibilità del processo formativo come strumento di emancipazione.

È tempo che si apra una discussione di ampio respiro sulla funzione sociale della scuola nella società in cui viviamo, capace di rimettere in discussione le fondamenta di un sistema che parla solo di competizione e meritocrazia e che ha perso ogni capacità di ascolto.

Crisi sanitaria, economica e sociale ed infine ambientale. Probabilmente molti giovani non hanno gli strumenti per conoscere nel dettaglio molti di questi temi, quello che però percepiscono chiaramente è che per loro non c’è futuro, non esiste prospettiva in questo mondo.

Non è un caso infatti che, come denuncia il Prof. Stefano Vicari, responsabile di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza del Bambin Gesù di Roma, siano in crescita tra gli adolescenti disturbi di ansia, irritabilità, stress e disturbi del sonno, fino ad arrivare ai casi estremi in aumento di autolesionismo e tentato suicidio.

Le occupazioni di queste settimane sono un segnale di allarme generale con cui gli studenti stanno comunicando la propria sofferenza al mondo e alla politica, la risposta non può e non deve essere il pugno di ferro della repressione.

Sono già, invece, diversi i casi di sospensioni, denunce e sanzioni disciplinari di vario tipo disposte dalle scuole a danno degli studenti e delle studentesse in mobilitazione e sempre più frequenti terrificanti immagini di forze dell’ordine che, in divisa o in borghese, entrano dentro edifici scolastici e aggrediscono fisicamente gli studenti.

Facciamo dunque appello al mondo della cultura, agli insegnanti, alle organizzazioni di categoria, a giuristi e tutti coloro condividano quanto scritto affinché questi episodi e questo sistema di gestione delle proteste cessi immediatamente di essere applicato, in nome dell’agibilità democratica di questo Paese è necessario cogliere le spinte progressiste che vengono invocate dagli studenti aprendo un tavolo di confronto con tutte le parti chiamate in causa.

Solidali con gli studenti e le studentesseinlotta

Per sottoscrivere l’appello scrivere alla mail: solidalistudentiestudentesse@gmail.com

Primi firmatari del mondo della formazione, arte, cultura e solidali:

Marco Veronese Passarella (economista, docente alla Link Campus University)

Alberto Prunetti (scrittore)

Fioramonti Lorenzo (ex ministro dell’istruzione)

Marta Fana (economista)

Davide Steccanella (avvocato)

Moni Ovadia (uomo di teatro, attivista per i diritti)

Ascanio Celestini (attore)

Fabio Marcelli (giurista)

Fabrizio Casari (giornalista)

Sergio Cararo (giornalista, direttore Contropiano.org)

Alessandro Bianchi (giornalista, direttore l’Antidiplomatico)

Emiliano Brancaccio (economista, docente all’Università del Sannio)

Raul Mordenti (Storia della critica letteraria, Università di Roma Tor Vergata)

Luciano Vasapollo (professore di Politica economica presso Università la Sapienza di Roma)

Lorenzo Giustolisi (insegnante e sindacalista USB)

Lucia Donat Cattin (insegnante e sindacalista USB)

Dario Furnari (insegnante e sindacalista USB)

Luigi del Prete (insegnante e sindacalista USB)

Nadia Cardello (insegnante e sindacalista USB)

Stefano D’Errico (professore e sindacalista UNICOBAS)

Alessandra Fantauzzi (professoressa e sindacalista UNICOBAS)

Giovanna lo Presti (professoressa e sindacalista CUB)

Renata Puleo (già dirigente scolastica, Collettivo NiNaNd@)

Andrea Vento (coordinamento del gruppo insegnanti di geografia autorganizzati)

Matteo Saudino (docente di filosofia)

Riccardo Pariboni (Coniare Rivolta, docente all’Università di Siena)

Caterina Manicardi (dottoranda in economia al Sant’Anna)

Tancredi Salamone (dottorando in storia economica al Sant’Anna)

Alessandro Brizzi (dottorando in storia alla Normale di Pisa)

Cristina Re (dottoranda in economia all’università di Siena)

Fanco Russo (Forum diritti lavoro)

Daniela Albano (docente Torino)

Christian Raimo (docente, scrittore, assessore)

Daniela Torro (avvocato del Foro di Milano)

Ernesto Screpanti (docente di Economia politica presso l’Università degli Studi di Siena)

Giorgio Gattei (economista)

Stefano Gallo (primo ricercatore Cnr Istituto di studi sul Mediterraneo – Napoli)

Pierpolo Capovilla (cantautore)

Stefano Azzarà (docente di Storia della filosofia Università di Urbino)

Riccardo Bellofiore (economista)

Giovanni Carosotti (insegnante)

Rossella Selmini (professoressa associata di Criminologia all’Università di Bologna)

Doriana Sarli (deputata gruppo misto)

Matteo Mantero (senatore Potere al Popolo)

Paola Nugnes (senatrice gruppo misto/Sinistra Italiana)

Virginia La Mura (senatrice gruppo misto)

Simona Suriano (deputata gruppo misto)

Giorgio Cremaschi (Potere al Popolo)

Marta Collot e Giuliano Granato (portavoce nazionale Potere al Popolo)

Nunzio d’Erme (osservatorio repressione)

Giulia Livieri e Alvise Tassell (Cambiare Rotta)

Tommaso Marcon e Calcagnile Myriam (OSA)

Vincenzo Maccarrone (ricercatore alla Ucd di Dublino)

Valerio Evangelisti (scrittore)

Andrea Genovese (professore all’Università di Sheffield)

Leonardo Bargigli (professore all’Università degli Studi di Firenze)

Nicoletta Dosio (attivista No Tav)

Beatrice Gamberini (Potere al Popolo)

Michele Colombo (Potere al Popolo)

Giulio Macilenti (docente di Roma)

Luigi Piccioni (ricercatore al Dipartimento di Economia Statistica e Finanza “Giovanni Anania” dell’Università della Calabria)

Diego Zanoni (lavoratore teatrale, Potere al Popolo Milano)

Paolo Maddalena (vice presidente emerito della Corte Costituzionale)

Benedetta Malavolti (docente)

Leonardo Ciambezi (dottorando in economia all’Universitè Côte d’Azur)

Francesco Cutruzzulá (coordinamento regionale USB vigili del fuoco Calabria)

Emiliano Manca (insegnante)

Alessandro Verga (Potere al Popolo)

Elena Dobici (operatore socio sanitario)

Marta Malaguti (docente di italiano, latino e storia alle medie superiori)

Natale Alfonso (insegnate e sindacalista CUB)

Rosella Cugis (docente di materie letterarie al liceo Eleonora D’Arborea di Cagliari)

Gianpiero Decortes

Cristina Da Canal

Giulia Angeloni

Tiziano Teodori

Orietta Moreschini

Elide Vilardo

Rosaria Natale

Angelo Di Cerbo

Marzia Mussoni

Nicola Gastini

Enrico Gargiulo (professore associato di Sociología, Università di Bologna)

Brunella Sermoneta

Marco Bersani (Attac Italia)

Giacomo Mercuriali (dottorando in Filosofia, Università Statale di Milano)

Maurizio De Vita

Giuseppe Aragno (docente di Storia dell’Università Federico II)

Raimondo Maria Pavarin (sociologo)

Antonella Avolio ed Ernesto Rascato (Libreria Quarto Stato di Aversa)

Enrico Rubiu  (coord. Federazione del Sociale USB Ssrdegna)

Andrea Benati (Potere al Popolo – Bologna)

Marco Vecchi (impiegato iscritto a USB)

Anna Laura Mora (avvocato del Foro di Rovereto)

Aniello De Vita (attivista di Potere al Popolo di Roma)

Sara Falasca (docente di Roma)

Enrico Imperiali

Francesca Galli

Davide Romaniello (ricercatore in economia, Università Cattolica del Sacro Cuore)

Augusto “Pikkio” Catalani (Insegnante di Arti Marziali e Responsabile del settore Discipline Orientali della UISP di Roma,  Responsabile Nazionale Attività  Giovanile UISP settore Karate)

Francesco Petrini (docente Università di Padova)

Annalisa Canofari (insegnante)

*****

Lettera aperta agli insegnanti delle scuole romane

Car* collegh*,

Come insegnanti siamo consapevoli che non ci sia nulla di più fastidioso e invadente dei consigli o dei suggerimenti di chi ci dice cosa dobbiamo fare o come dobbiamo rapportarci ai nostri studenti.

Se ci permettiamo di intervenire è solo sulla base della nostra internità al mondo della scuola, del nostro sforzo per migliorarla, del nostro lavoro per rivendicare la funzione sociale degli insegnanti e dei lavoratori della scuola, per tutelare e sviluppare il principio di indipendenza culturale che è iscritto nel dettato costituzionale.

Non ci è mai piaciuto, peraltro, un atteggiamento di contiguità e di falsa amicizia tra docenti e studenti, perché riteniamo che il rapporto pedagogico sia una cosa troppo seria per ridurlo a una generica vicinanza umana, o a una perenne giustificazione delle scelte giuste o sbagliate degli allievi e che non producono crescita reale.

Ma un punto ci sembra debba essere oggi messo al centro del nostro lavoro, ovvero una percezione quanto più possibile chiara e consapevole di quel che si agita nella testa e nei cuori delle giovani generazioni.

Due cose stanno avvenendo, in questi anni di crisi pandemica dalla quale non siamo affatto fuori. I ragazzi si sentono spesso estranei alle istituzioni, e non hanno intenzione di vivere passivamente il loro disagio.

Come rispondiamo a tutto questo? Dopo tanti anni siamo in presenza di una disponibilità alla politica, nel senso più ampio e alto del termine, che rifà irruzione nelle scuole, specie in alcune città.

Roma è stata attraversata da circa 70 occupazioni. Questo dato numerico è importante perché rimarca il bisogno dei giovani di essere ascoltati rispetto al malessere che vivono. La Scuola evidentemente non sta riuscendo a dare loro strumenti né spazi per esprimersi, confrontarsi, crescere e in generale superare due anni di pandemia che li hanno segnati.

Pensare di essere dentro a uno scenario consueto, di quella che Marcuse chiamava “tolleranza repressiva”, sarebbe un errore di prospettiva notevole. Oggi la risposta istituzionale è molto netta e passa da chiusure a ogni tipo di dialogo e all’uso dello strumento repressivo-disciplinare come unica risposta a quanto avviene.

Su questo siamo chiamati a una responsabilità notevole. Non per avallare ogni decisione studentesca, non è questo il punto, ma per chiederci come rispondiamo a questo bisogno di prospettiva che le proteste studentesche indicano chiaramente.

Non è pensabile stare sul piano della circolare dell’USR Lazio o dei verbali dei Consigli di Istituto o dei CDC di tante scuole romane, tutti attenti a stigmatizzare la dimensione vandalica (ma un’inchiesta sulle condizioni materiali di quelle scuole non la fa nessuno, né il MIUR né altri), a chiedere il “massimo della pena”, a chiudere la partita prima ancora di iniziarla.

USB non intende accettare questo ruolo da esecutori e invita tutti i colleghi a problematizzare le questioni, ricordando che la chiusura degli spazi democratici per gli studenti e la liquidazione tutta disciplinare delle questioni, è preludio di una perdita di democrazia complessiva nelle scuole che riguarda tutti, ed è già in corso da tempo.

Fermiamo i procedimenti disciplinari e troviamoci dopo la pausa natalizia per una assemblea cittadina, aperta a tutto il mondo della scuola. Ne daremo presto notizia più precisa, intanto invitiamo tutti a condividere questo testo, a discuterlo, a scriverci, a fare di questa discussione non un fastidioso accidente ma un importante momento di riflessione su quello che rischiano di diventare definitivamente le nostre scuole.

scuola@usb.it

23 Dicembre 2021 – © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO Ultima modifica: 26 Dicembre 2021, ore 16:24

Dott. Alessio Brancaccio, Università di L’Aquila