spiagge italiane

NO AI GRANDI EVENTI SULLE SPIAGGE ITALIANE

Firma anche tu la petizione per impedire l’organizzazione dei Grandi Eventi lungo le spiagge italiane a tutela dei fragili ecosistemi marini. Le spiagge non sono mega discoteche a cielo aperto, i concerti vanno fatti negli stadi!
https://marevivo.it/blue-news/no-ai-grandi-eventi-su-spiagge-e-siti-naturali-firma-la-petizione/

L’ambiente urla: non nel mio nome!

In estate, spiagge e siti naturali sono presi d’assalto da decine di migliaia di persone, durante i numerosi eventi musicali che causano un fortissimo danno ambientale. 

Eppure nell’Articolo 9 della Costituzione, si riporta che la Repubblica “tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”.

https://www.change.org/p/no-ai-grandi-eventi-su-spiagge-e-siti-naturali

ALLORA PERCHÉ DISTRUGGIAMO SPIAGGE E SITI NATURALI?

Tutte le coste italiane, sabbiose o rocciose che siano, sono aree preziose per la biodiversità, ma subiscono una fortissima pressione antropica soprattutto d’estate. I mega eventi in spiaggia aggravano notevolmente la già precaria conservazione di questi siti e sono fonte di gravissimo disturbo per la fauna selvatica in riproduzione. Inoltre i tagli di siepi e alberi, la distruzione delle dune, l’inquinamento acustico e da smog e i rifiuti che finiscono in mare, danneggiano l’ambiente, mettendo a rischio le specie in nidificazione come fratino o tartarughe marine.

ECOSISTEMI DELICATI E PREZIOSI

Spiagge e litorali rappresentano ambienti fragili e dinamici e sono importanti aree di transizione tra la terraferma e il mare. Oltre a ospitare preziosi ecosistemi, sono aree filtro che proteggono il mare dall’inquinamento dell’entroterra e l’entroterra dall’azione erosiva del mare e dalla risalita dell’acqua salata nelle falde di acqua dolce. Soltanto la sabbia, che spesso diamo per scontato, impiega millenni a formarsi!

L’AMBIENTE URLA: “NON NEL MIO NOME”

Non esistono concerti ecosostenibili in spiagge o aree naturali, anzi, questi sono spesso il frutto di decisioni, anche politiche, che violano gli stessi valori di sostenibilità e tutela ambientale declamati tra le loro finalità.

Le tanto annunciate attività di pulizia post-evento dei rifiuti abbandonati in spiaggia, che rischiano di finire per sempre in mare, non bastano di certo a ripristinare l’equilibrio preesistente. Basti pensare all’abbattimento preventivo di alberi per la creazione di parcheggi o al calpestio che compromette il prezioso ecosistema dunale.

I CONCERTI SI DEVONO SVOLGERE IN LUOGHI IDONEI

Gli habitat preziosi come le spiagge devono essere realmente tutelati: per questo chiediamo che siano introdotte al più presto norme che vietino pratiche pericolose e ingiuste, dal momento che esistono luoghi storicamente deputati allo svolgimento di spettacoli, come arene e stadi.

CONFIDIAMO NELLA TUA SENSIBILITÀ E NEL TUO AIUTO!

UNISCITI A NOI E FIRMA ORA LA PETIZIONE.

E RICORDA: FARE QUALCOSA PER LE SPIAGGE NON VUOL DIRE FARLO SULLE SPIAGGE!

No ai mega eventi in spiaggia. Marevivo, Enpa, LAV e Sea Shepherd lanciano una petizione

Restiamo senza parole al cospetto delle immagini dilaganti di spiagge prese d’assalto da decine di migliaia di persone durante i grandi eventi musicali estivi. Nonostante i ripetuti e condivisi appelli, è giunto il momento di chiedere il divieto di organizzare tali manifestazioni.

Già oltre 50mila firme contro i grandi eventi in spiagge e siti naturali

Sono già oltre 50.000 le firme raccolte contro i grandi eventi su spiagge e siti naturali. Una petizione che abbiamo lanciato lo scorso 2 agosto insieme a Marevivo, ENPA e Sea Shepherd Italia e che si pone l’obiettivo di spingere le Istituzioni a introdurre norme che vietino l’organizzazione di grandi manifestazioni in zone, come spiagge e aree protette, nelle quali è invece urgente e necessario rafforzare la tutela della flora e della fauna.

Eventi come concerti e spettacoli hanno un evidente impatto sull’equilibrio degli ecosistemi, causando gravi danni a carico di diverse specie selvatiche e, in generale, all’ambiente marino. I nostri ecosistemi, già strutturalmente deboli, non possono essere utilizzati per questi scopi. A maggior ragione visto che la Repubblica italiana sancisce nell’articolo 9 della nostra Costituzione la “tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”, i grandi eventi dovrebbero tenersi in luoghi appropriati.

I beni naturali, come le spiagge, appartengono a tutti e tutti dobbiamo considerarli parte del nostro patrimonio collettivo, ma affinché habitat preziosi come questi siano realmente tutelati è necessario che vengano introdotte al più presto delle norme che vietino pratiche pericolose e ingiuste.

https://www.lav.it/news/petizione-eventi-spiaggia

Jova Beach Party: una raccolta firme potrebbe decretarne la fine

In queste ultime settimane, Jovanotti è stato pesantemente contestato per il suo Jova Beach Party, accusato di inquinare l’ambiente e danneggiare gli equilibri dell’ecosistema. Diverse sono le associazioni ambientaliste insorte che oggi hanno lanciato persino una raccolta firme contro i grandi eventi sulla spiaggia.

Negli ultimi mesi e, in particolare, nelle ultime ore il Jova Beach Party, la tournée estiva organizzata da Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti sulle spiagge italiane, è finita sotto accusa. L’evento, che ogni anno raccoglie più di 50 mila spettatori da tutta Italia, è ritenuto responsabile di danneggiare l’ecosistema e mettere in pericolo alcune specie animali, soprattutto gli uccelli che sono soliti nidificare lungo i lidi. A Marina di Ravenna, per esempio, una delle tappe del concerto, gli ambientalisti si sono scagliati contro il cantante e l’organizzazione rei di aver abbattuto un filare di 65 metri di tamerici per fare spazio all’allestimento dell’evento. Inoltre, a Fermo, dai controlli dell’Ispettorato del lavoro di Ascoli Piceno e del Servizio di prevenzione dell’area vasta 4, si è scoperto che 17 lavoratori su 55 erano impiegati in nero, accendendo i riflettori sull’ennesimo lato oscuro del seguitissimo Jova Beach Party. Dunque, considerati tutti gli aspetti problematici emersi e denunciati da molte associazioni ambientaliste, qualche giorno fa, Marevivo, Enpa, LAV e Sea Shepherd Italia hanno lanciato una petizione su change.org per dire “No ai grandi eventi su spiagge e siti naturali”. La raccolta firme conta già più di 20 mila adesioni.

La raccolta fine che potrebbe mettere un punto al Jova Beach Party

Sale già a quota 21.815 il numero delle firme raccolte dalla petizione lanciata su change.org da associazioni ambientaliste come ENPA, Lav, Marevivo Onlus e Sea Shepherd Italia per chiedere che “siano introdotte al più presto norme che vietino pratiche pericolose e ingiuste dal momento che esistono luoghi storicamente deputati allo svolgimento di spettacoli, come arene e stadi”. La richiesta nasce dall’ingente e disastroso impatto che il Jova Beach Party, la serie di concerti tenuti da Jovanotti sulle coste italiane, sta lasciando sull’ecosistema, stravolgendolo e rendendolo inospitale per le specie animali che sono solite risiedervi. Gli organizzatori della raccolta firme spiegano, infatti, che “i mega eventi in spiaggia aggravano notevolmente la già precaria conservazione di questi siti e sono fonte di gravissimo disturbo per la fauna in riproduzione. Inoltre, i tagli di siepi e alberi, la distruzione delle dune, l’inquinamento acustico e da smog e i rifiuti che finiscono in mare, danneggiano l’ambiente, mettendo a rischio le specie in nidificazione come fratino o tartarughe marine”.

https://www.instagram.com/marevivoonlus/

Nonostante il cantante romano si faccia promotore di iniziative a tutela ambientale e difenda a spada tratta la legittimità dei propri eventi, dichiarando persino di lasciare le spiagge in condizioni migliori di quelle in cui le ha trovate prima delle esibizioni, gli ambientalisti sostengono che “non esistono concerti ecosostenibili in spiagge o aree naturali” definendole, al contrario, “frutto di decisioni, anche politiche, che violano gli stessi valori di sostenibilità e tutela ambientale declamati tra le loro finalità”. Inoltre, sempre per ribattere alle dichiarazioni del cantante e farne emergere l’infondatezza, le associazioni precisano che “le tanto annunciate attività di pulizia post-evento dei rifiuti abbandonati in spiaggia, che rischiano di finire per sempre in mare, non bastano di certo a ripristinare l’equilibrio preesistente. Basti pensare all’abbattimento preventivo di alberi per la creazione di parcheggi o al calpestio che compromette il prezioso ecosistema dunale.”.

La lettera aperta di Mario Tozzi a Jovanotti

A sostenere le ragioni delle organizzazioni ecologiste ci pensa Mario Tozzi, famoso geologo e divulgatore scientifico che sulla Stampa ha pubblicato una lettera aperta dal titolo “Caro Jovanotti stavolta ti sbagli”, attenzionando il cantante sulla problematicità insita nei suoi eventi e, in particolare, sugli “impatti dirompenti” da essi generati “per il numero di individui che vi partecipano” perché – fa notare l’esperto – “un conto sono cento persone, un altro cinquantamila”. Tozzi, scevro da qualsivoglia forma di pregiudizio nei confronti di Jovanotti, di cui ammette di apprezzare “l’evoluzione artistica” e “l’inclinazione globale di alcuni brani, come per esempio L’ombelico del mondo”, assume un atteggiamento critico rispetto a un’iniziativa come il Jova Beach Party, riconoscendone il risvolto dannoso, in particolare, sulle spiagge, il 40% delle quali “è sottoposto a una erosione costante”, per cui “rischiano di andare perdute se non si interviene incisivamente”, soprattutto durante un evento in cui “si balla e ci si agita, aggiungendo erosione a erosione”.

Il geologo non mette in dubbio l’amore di Jovanotti nei confronti dell’ambiente, ma si unisce all’invito delle associazioni a “rinunciare a questo progetto e rimodularlo legandolo a vere iniziative di compensazione ambientale. Come piantumazione di alberi seguita e certificata, restaurazione di dune e praterie di posidonia, difesa dell’avifauna e delle tartarughe marine”.

La replica di Jovanotti

Non si è fatta attendere la risposta piccata di Jovanotti, che già nelle scorse settimane aveva pubblicato un video in cui replicava alle accuse mosse dalle organizzazioni ambientaliste in cui dichiarava con fermezza che “Jova Beach Party non mette in pericolo nessun ecosistema” né “è un progetto di greenwashing”, accusando infine i detrattori di essere “econazisti” in cerca di attenzioni. Rispetto alle critiche del geologo, il cantante risponde, facendo notare che, oltre ad aver collaborato con il WWF, “abbiamo tutti i permessi delle autorità competenti, locali, regionali e nazionali”, ribadendo inoltre che “le spiagge dove suoniamo sono luoghi popolari sempre pieni di gente […], non andiamo mai, nemmeno una volta, in luoghi dove c’è la possibilità di nidificazione del fratino o presenza di caretta caretta o altre specie animali o vegetali protette”. Infine, Jovanotti invita Mario Tozzi a verificare di persona come vengono svolti i lavori di organizzazione del Jova Beach Party.

Tuttavia, le repliche del cantante non sono bastate a placare le polemiche, soprattutto dopo la sua decisione di rendere privato il suo profilo Twitter. Un utente, infatti, ha commentato questa manovra con le seguenti parole: “Sei Jovanotti e invece di proteggere le spiagge proteggi i tuoi tweet”.

Fonte: Al femminile https://www.alfemminile.com/news/jova-beach-party-una-raccolta-firme-potrebbe-annullarlo-s4047056.html

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo movimento ambientalista Ultima Generazione, membro attivo Fondazione Michele Scarponi Onlus

LA DIFESA DEL FRATINO NELLE SPIAGGE ITALIANE – GEO & GEO 3 GENNAIO 2023

Nella puntata di Geo & Geo del 3 Gennaio 2023 si parla della foto del giorno che ritrae un piccolo di Fratino (Charadrius alexandrinus), un piccolo uccello trampoliere rinvenuto nella spiaggia di Torre Flavia a Cerveteri (Roma). Il conduttore in studio, assieme a Sveva Sagramola, spiega quanto sia importante tutelare questa specie di uccello, protetta dalla Direttiva Europea Uccelli 2009/147/CE nella quale questa specie è inserita perché a rischio estinzione ed in quanto tale, andrebbero abolite tutte le attività ricreative che implicano la creazione di assembramenti nelle spiagge, come i grandi eventi musicali quali il Jova Beach Party di Jovanotti. In questa sede non si chiede di impedire l’organizzazione di concerti musicali nelle spiagge di tutta Italia, ma solo in quelle dove si riscontrano attività di nidificazione della specie di uccello in questione, proprio per evitare che il fratino non torni più a nidificare negli ambienti retrodunali delle spiagge.

#fratino #TorreFlavia #nojovabeachparty

Un magnifico esemplare di Fratino (Charadrius alexandrinus), piccolo uccello trampoliere che nidifica nelle spiagge italiane dove la qualità della spiaggia e del mare è buona
Foto su concessione Marevivo https://marevivo.it/approfondimenti/il-fratino/

Puntata completa Geo Geo 3 Gennaio 2023

https://www.raiplay.it/video/2023/01/Geo-5803ff53-fb65-4e0f-99e6-e6db63425eaa.html

https://www.wwfroma.it/territorio-fauna-e-flora-dell-area-metropolitana/89-il-monumento-naturale-palude-di-torre-flavia

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila