URSS

NATO MINACCIA PER LA PACE – NATO THREAT TO PEACE

Vasto (CH), lì 6 Aprile 2024 ore 18.09

Pubblico di seguito la nota del Segretario Nazionale del Partito della Rifondazione Comunista Dott. Maurizio Acerbo di Pescara in Abruzzo riguardo la coalizione militare del Patto Atlantico NATO del suo Capo Jens Stoltenberg, considerato giustamente un pazzo malato di mente dal Prof. Alessandro Orsini, Professore di Sociologia del Terrorismo Internazionale all’Università LUISS Guido Carli di Roma e di quanto questa coalizione stia mettendo in serio pericolo la pace in Europa da Febbraio del 2022!

I publish below the note from the National Secretary of the Communist Refoundation Party Dr. Maurizio Acerbo of Pescara in Abruzzo regarding the military coalition of the NATO Atlantic Pact of its leader Jens Stoltenberg, rightly considered a mentally ill madman by Prof. Alessandro Orsini, Professor of Sociology of International Terrorism at the LUISS Guido Carli University of Rome and how this coalition is seriously endangering peace in Europe since February 2022!

NATO MINACCIA PER LA PACE

Non ci uniamo al coro di sostenitori della NATO. Il superamento della NATO e la costruzione di un sistema di sicurezza comune in Europa come quello progettato ai tempi di Gorbaciov dovrebbero essere obiettivi di chiunque tenga alla pace.

Va restituita centralità all’ONU che va riformata e che dovrebbe essere la sede per la risoluzione delle controversie e anche l’unico soggetto legittimato a svolgere interventi di polizia sulla base del diritto internazionale.

Il sempre più stretto legame tra NATO e UE sta conducendo alla militarizzazione dell’Europa con l’industria bellica che diventa “pilastro” e l’intenzione proclamata di proseguire la guerra in Ucraina per i prossimi 5-10 anni con la previsione di una spesa di 100 miliardi destinata a gravare sui conti degli Stati e quindi sui popoli europei. Si comincia persino a parlare dell’invio di truppe in Ucraina con la possibilità di ritornare alla leva obbligatoria e/o di costituire nuove legioni straniere che garantiscano la cittadinanza a migranti trasformati in mercenari che accettino di combattere per la NATO.

L’Unione Europea doveva essere un’unione di pace, ma se mai lo è stata, ora certo non lo è più. La subalternità dell’Unione Europea all’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO) rafforza principalmente il rapporto dell’UE con gli Stati Uniti e la protezione militare dell’agenda neoliberista globale che è il “cemento” che tiene insieme questi “fratelli d’armi”. Seguendo la strategia degli USA la NATO prima ha assunto la Russia come nemico e dall’ultimo summit di Madrid ha esplicitamente menzionato la minaccia della Cina secondo lo spartito della nuova guerra fredda di Washington.

La NATO costituisce la principale minaccia alla pace e la causa della ripresa, in dimensioni mai viste, della corsa agli armamenti. La NATO avrebbe dovuto sciogliersi nel 1991 dopo la fine del Patto di Varsavia e invece si è trasformata in un’alleanza militare che si arroga il diritto di intervenire in tutto il mondo marginalizzando il ruolo dell’ONU.

Non temiamo di dire la verità: la NATO è un’alleanza imperialista che ha come scopo l’affermazione di un antistorico dominio unipolare degli Stati Uniti e dei suoi alleati sul pianeta.

Dal 1991 ha svolto un ruolo assolutamente negativo. Lo stesso revascismo nazionalista in Russia può essere imputato all’aggressività e all’espansionismo NATO che ha creato anche le condizioni per l’esplosione del conflitto in Ucraina. La NATO ormai ha allargato il suo raggio d’azione dall’America Latina all’Africa all’Oceano Pacifico trascinandoci in una spirale che rende sempre più realistico il rischio della guerra nucleare.

Purtroppo i governi europei, e nel nostro paese i due poli dell’alternanza, sono allineati in maniera irresponsabile su una linea bellicista e di riarmo assai pericolosa. L’Occidente è passato dal bombardare Iraq, Serbia, Libia, Afghanistan e altri paesi del sud globale alla guerra per procura contro la Russia e prepara quella con la Cina.

Rifiutiamo la narrativa volta a presentare la NATO come baluardo della libertà, della democrazia e dei diritti umani.

La NATO è la più potente macchina militare sul pianeta e i paesi che la compongono negli ultimi 75 anni hanno causato milioni di morti.

Nel 75° anniversario della nascita della NATO ricordiamo all’opinione pubblica antifascista il ruolo che svolse nella destabilizzazione della nostra democrazia durante la strategia della tensione. Dalle inchieste sulle bombe fasciste emerge sempre il ruolo della NATO e dei servizi USA in quello che Pasolini definì “romanzo delle stragi”.

Rifondazione Comunista propone da sempre l’uscita dell’Italia dalla NATO e con le altre formazioni della Sinistra Europea e del gruppo La Sinistra si batte per liberare l’Europa dai vincoli atlantici e contrastare la militarizzazione del continente.

Oggi può apparire inattuabile il superamento della NATO e il sogno di un’Europa autonoma, neutrale e senza armi nucleari dall’Atlantico agli Urali.

Ma chi si riconosce nella Costituzione nata dalla Resistenza non può non rivendicare a tutti i livelli il rispetto del principio del ripudio della guerra sancito dall’Articolo 11.

Per questo non condividiamo la proposta dell’esercito europeo che va nell’immediato nella direzione dello sviluppo delle logiche di guerra della NATO e che sarebbe negativa anche nel caso di un ruolo autonomo dell’Europa come ulteriore polo della guerra.

Per questo nell’immediato bisogna costruire il più largo fronte pacifista contro ogni allargamento della NATO, ogni intervento non difensivo al di fuori dei confini dell’alleanza, ogni aumento della spesa militare, ogni invio di armi a paesi belligeranti.

Lavoriamo per un’Europa che svolga un ruolo di pace nel mondo. Con la lista Pace Terra Dignità intendiamo portare nella campagna elettorale per il parlamento europeo la voce di chi, con differenti storie e culture, condivide con noi il ripudio della guerra e la richiesta di una politica di pace per fermare la deriva bellicista delle classi dirigenti europee.

Maurizio Acerbo, Segretario Nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, candidato di Pace Terra Dignità alle Elezioni Europee 2024

#PaceTerraDignità #noallaguerra #NoNATO #NATO

Maurizio Acerbo, Segretario Nazionale Partito della Rifondazione Comunista
Maurizio Acerbo invitato alla trasmissione televisiva di La7 Coffee Break
Maurizio Acerbo, Segretario Nazionale del Partito della Rifondazione Comunista
https://www.facebook.com/story.php?story_fbid=854432923157682&id=100057729457221&rdid=DmM1WGJmeO4yIEsu

English translate

NATO THREAD FOR PEACE

We do not join the chorus of NATO supporters. Overcoming NATO and building a common security system in Europe like the one designed in Gorbachev’s time should be the objectives of anyone who cares about peace.

Centrality must be restored to the UN which must be reformed and which should be the forum for the resolution of disputes and also the only body legitimated to carry out police interventions on the basis of international law.

The increasingly close bond between NATO and the EU is leading to the militarization of Europe with the arms industry becoming a “pillar” and the proclaimed intention to continue the war in Ukraine for the next 5-10 years with the forecast of an expense of 100 billion destined to burden the accounts of the States and therefore the people of Europe. We are even starting to talk about sending troops to Ukraine with the possibility of returning to compulsory military service and/or establishing new foreign legions that will guarantee citizenship to migrants transformed into mercenaries who agree to fight for NATO.

The European Union was supposed to be a union of peace, but if it ever was, it certainly isn’t anymore. The subordination of the European Union to the North Atlantic Treaty Organization (NATO) mainly strengthens the EU’s relationship with the United States and the military protection of the global neoliberal agenda which is the “cement” that holds these “brothers of ‘weapons”. Following the US strategy, NATO first assumed Russia as an enemy and since the last Madrid summit has explicitly mentioned the threat of China according to Washington’s new cold war score.

NATO constitutes the main threat to peace and the cause of the resumption, on an unprecedented scale, of the arms race. NATO should have dissolved in 1991 after the end of the Warsaw Pact and instead it was transformed into a military alliance that claims the right to intervene throughout the world, marginalizing the role of the UN.

We are not afraid to tell the truth: NATO is an imperialist alliance whose aim is the affirmation of an anti-historic unipolar domination of the United States and its allies on the planet.

Since 1991 it has played an absolutely negative role. The same nationalist revascism in Russia can be attributed to NATO aggressiveness and expansionism which also created the conditions for the explosion of the conflict in Ukraine. NATO has now expanded its range of action from Latin America to Africa to the Pacific Ocean, dragging us into a spiral that makes the risk of nuclear war increasingly realistic.

Unfortunately, European governments, and in our country the two poles of alternation, are irresponsibly aligned on a very dangerous war-mongering and rearmament line. The West has gone from bombing Iraq, Serbia, Libya, Afghanistan and other countries in the global south to a proxy war against Russia and is preparing for one with China.

We reject the narrative that presents NATO as a bastion of freedom, democracy and human rights.

NATO is the most powerful military machine on the planet and its member countries have caused millions of deaths over the last 75 years.

On the 75th anniversary of the birth of NATO we remind anti-fascist public opinion of the role it played in the destabilization of our democracy during the strategy of tension. From investigations into fascist bombs, the role of NATO and the US services always emerges in what Pasolini defined as the “novel of massacres”.

Rifondazione Comunista has always proposed Italy’s exit from NATO and with the other formations of the European Left and the La Sinistra group it fights to free Europe from Atlantic constraints and counter the militarization of the continent.

Today, overcoming NATO and the dream of an autonomous, neutral and nuclear-weapon-free Europe from the Atlantic to the Urals may appear unachievable.

But those who recognize themselves in the Constitution born from the Resistance cannot fail to demand respect at all levels for the principle of repudiation of war enshrined in Article 11.

For this reason we do not agree with the proposal of the European army which immediately goes in the direction of the development of NATO’s war logic and which would be negative even in the case of an autonomous role for Europe as a further pole of war.

For this reason, we must immediately build the broadest pacifist front against any enlargement of NATO, any non-defensive intervention outside the borders of the alliance, any increase in military spending, any shipment of weapons to belligerent countries.

We work for a Europe that plays a role in peace in the world. With the Pace Terra Dignità list we intend to bring into the electoral campaign for the European Parliament the voice of those who, with different histories and cultures, share with us the repudiation of war and the request for a policy of peace to stop the warlike drift of the European ruling classes .

Maurizio Acerbo, National Secretary of the Communist Refoundation Party, candidate of Pace Terra Dignità at European Elections 2024

#PaceTerraDignità #noallaguerra #NoNATO #NATO

La NATO espelle personale diplomatico russo dal quartier generale, Stoltenberg: “Svolgevano attività d’intelligence”

Jens Stoltenberg, il capo della NATO, l’organizzazione militare del Patto Atlantico più sanguinosa della storia del Mondo che ha sede a Bruxelles in Belgio e dietro ha direttamente gli Stati Uniti d’America

Scoppia un nuovo caso di spionaggio dentro la NATO e ancora una volta, una consuetudine che si ripete ormai ogni tre anni, coinvolge la Russia. In un’intervista alla Bild, il segretario generale, Jens Stoltenberg, ha annunciato che l’Alleanza Atlantica ha “espulso personale russo dal quartier generale della NATO. Stavano svolgendo attività che non erano diplomatiche, ma di intelligence. Stiamo adottando misure per rendere più difficile ai servizi segreti russi svolgere attività illegali tra i Paesi della NATO o al loro interno”.

La notizia arriva in un momento di tensione massima all’interno degli organismi internazionali occidentali, non solo per il conflitto in Ucraina ma anche per l’avvicinarsi di elezioni di grande importanza, tra cui quelle europee e americane, con l’ingerenza russa che viene considerata il primo pericolo allo svolgimento corretto e dmocratico delle consultazioni. Così, il Patto Atlantico opta di nuovo per una pulizia del personale diplomatico della Federazione Russa.

“Abbiamo visto che i servizi segreti russi operano nei Paesi europei da molti anni. Abbiamo anche assistito a tentativi di intensificare le loro attività ma gli alleati della NATO li stanno monitorando, seguendoli molto da vicino“, ha spiegato Stoltenberg. Il segretario generale “ha fatto riferimento ai passi compiuti negli ultimi anni” ricordando che la Russia ha sospeso la sua missione presso la NATO nell’ottobre 2021.

La stessa cosa era già avvenuta anche nel 2021, quando vennero espulsi otto funzionari russi in seguito a “prove accumulate” su azioni passate, come l’avvelenamento Skripal a Salisbury e altre “attività ostili“, come spiegò all’epoca lo stesso Stoltenberg aggiungendo che i diplomatici russi facevano parte del Gru, i servizi segreti di Mosca. “Una minaccia di questo tipo non può restare senza risposta”.

Esattamente come nel 2018, quando ancora l’attuale segretario generale annunciò la cacciata di 7 funzionari di Mosca. “Questo invia un chiaro messaggio che ci sono costi e conseguenze per il pericoloso comportamento della Russia e in realtà credo che questa abbia sottovalutato l’unità degli alleati NATO”, disse allora il segretario generale. Al tempo era passato meno di un mese dall’avvelenamento di Skripal. Oggi, la minaccia russa per la NATO si è spostata sul fianco est e nel campo della propaganda.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

English translate

NATO expels Russian diplomatic personnel from headquarters, Stoltenberg: “They were carrying out intelligence activities”

Jens Stoltenberg, the head of NATO, the bloodiest military organization of the Atlantic Pact in the history of the world which is based in Brussels in Belgium and directly behind the United States of America

A new case of espionage breaks out within NATO and once again, a habit that is now repeated every three years, involves Russia. In an interview with Bild, the secretary general, Jens Stoltenberg, announced that the Atlantic Alliance has “expelled Russian personnel from NATO headquarters. They were carrying out activities that were not diplomatic, but intelligence . We are taking measures to make it more difficult for Russian intelligence services to carry out illegal activities between or within NATO countries.”

The news comes at a time of maximum tension within Western international bodies, not only due to the conflict in Ukraine but also due to the approaching elections of great importance, including the European and American ones, with Russian interference which comes considered the first danger to the correct and democratic conduct of consultations. Thus, the Atlantic Pact once again opts for a cleansing of the diplomatic personnel of the Russian Federation.

“We have seen that Russian secret services have been operating in European countries for many years. We have also seen attempts to intensify their activities but NATO allies are monitoring them, following them very closely,” Stoltenberg explained. The secretary general “referred to the steps taken in recent years” recalling that Russia suspended its mission to NATO in October 2021.

The same thing had already happened in 2021, when eight Russian officials were expelled following “accumulated evidence” on past actions, such as the Skripal poisoning in Salisbury and other “hostile activities”, as Stoltenberg himself explained at the time, adding that Russian diplomats were part of the GRU, Moscow’s secret services. “A threat of this kind cannot go unanswered.”

Exactly like in 2018, when the current secretary general announced the expulsion of 7 Moscow officials. “This sends a clear message that there are costs and consequences to Russia’s dangerous behavior and I actually believe that Russia has underestimated the unity of NATO allies,” the secretary general said at the time. At the time, less than a month had passed since Skripal’s poisoning. Today, the Russian threat to NATO has moved to the eastern flank and into the field of propaganda.

Source: Il Fatto Quotidiano

“Intelligence, SI IN CULO A TE!”

“Intelligence, YES, IN YOUR ASS!”

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente

VALENTINA TERESKOVA: DALL’URSS LA PRIMA DONNA CHE 60 ANNI FA VIAGGIO’ NELLO SPAZIO: ERA IL 16 GIUGNO 1963

Fin dalla progettazione del rivoluzionario programma spaziale sovietico Vostok, il primo con equipaggio formato da esseri umani, cominciato il 12 aprile 1961 (missione Vostok 1) con Jurij Alekseevič Gagarin che diventò il primo uomo nello spazio, l’Unione Sovietica aveva considerato la possibilità di inviare una donna nel cosmo e di farlo prima che ci riuscissero gli acerrimi rivali statunitensi.

Il disegno si concretizzerà il 16 giugno 1963 quando, con la spedizione Vostok 6, la giovane cosmonauta Valentina Tereškova entrerà nella storia per essere stata la prima donna a viaggiare nello Spazio.

Valentina Tereskova decorata con le medaglie al valore militare dall’Unione Sovietica
https://www.vanillamagazine.it/valentina-tereskova-dall-urss-la-prima-donna-che-viaggio-nello-spazio/

Valentina Vladimirovna Tereškova nasce il 6 marzo 1937 a Bol’šoe Maslennikovo, un minuscolo villaggio a una ventina di chilometri a ovest di Jaroslavl’.

Valentina è subito orfana di padre – Vladimir Tereškov, caduto durante la Guerra d’inverno, o Guerra russo-finlandese, combattuta tra Finlandia e Unione Sovietica nell’inverno del 1939-1940 – e fin dalla tenera età, insieme alla madre Elena, impiegata in un cotonificio, deve rimboccarsi le maniche facendo molteplici mestieri per sbarcare il lunario: dalla stiratrice, alla sarta, alla operaia di una fabbrica produttrice di pneumatici. Una esistenza che si preannuncia in salita.

Presa dalle ambasce della vita, la giovane non rinuncia però agli studi e alle sue passioni ed è così che, dopo aver conseguito un diploma serale di tecnica, Valentina Tereškova comincia ad appassionarsi al paracadutismo iscrivendosi alla scuola di Jaroslavl’.

La tenace ragazza è da subito tra le più promettenti del suo corso. Il primo lancio nel vuoto arriva a 22 anni, ma Valentina ha piani ben più ambiziosi: è intenzionata a provare l’ingresso nella scuola per aspiranti cosmonauti.

Il programma Vostok intanto è partito e il 12 aprile 1961 arriva lo storico evento che vede Jurij Gagarin diventare il primo essere umano a volare nello spazio a bordo della Vostok 1.

È un’impresa straordinaria che sconvolge il mondo ed entusiasma i cuori dei sovietici, dal segretario generale del Partito Nikita Chruščëv al più piccolo mužik della Siberia, compresa Valentina Tereškova che, dopo aver completato l’iscrizione alla sede del Partito comunista locale, sta studiando duramente per l’esame che si svolgerà l’anno successivo.

Gli studi “matti e disperatissimi” sono ripagati e nel 1962 la donna supera con merito la selezione – che vedeva circa un migliaio di iscritte – entrando insieme ad altre quattro candidate nel primo gruppo di donne cosmonaute sovietiche.

L’addestramento che ne segue è massacrante: le ragazze trascorrono intere giornate in isolamento, effettuano sedute di camera termica, di camera di decompressione e con degli psicologi, oltre a seguire le lezioni di pilotaggio, ma le cinque sanno che c’è un posto nella storia da conquistare.

Il programma spaziale sovietico infatti è una macchina da record insaziabile: con il volo Vostok 2 si è riusciti a trascorrere ventiquattro ore intere nello spazio e con Vostok 3 e 4 si sono compiuti pure i primi voli di coppia.

Le imprese spaziali, oltre al progresso tecnologico e sociale che portano, sono un mezzo di propaganda eccezionale e gli occhi del mondo sono sulla annunciata missione numero 6 in cui l’Unione Sovietica tingerà di rosa lo spazio.

Il 4 giugno 1963 giunge il giorno tanto atteso. Viene annunciata l’identità della donna che tra meno di due settimane salirà sulla navicella per la missione Vostok 6 e per entrare direttamente nei libri di storia: la scelta ricade su Valentina Vladimirovna Tereškova da Bol’šoe Maslennikovo.

La mattina del 16 giugno 1963, due giorni dopo il lancio del Vostok 5 che con il cosmonauta Valerij Fëdorovič Bykovskij farà segnare il record del volo in solitaria durato più a lungo (ben 4 giorni, 23 ore e 7 minuti), la capsula Vostok 6 intraprende il suo viaggio cosmico dal celebre cosmodromo di Bajkonur, oggi in territorio kazako ma all’epoca facente parte dell’amministrazione russa.

Due leggende esistono su quel giorno: una, più acclarata, vuole che negli attimi immediatamente precedenti il lancio la Tereškova abbia urlato verso la volta celeste: “Ehi, cielo! Togliti il cappello!”. L’altra, più colorita, vuole che l’idolo Gagarin abbia suggerito a Čajka – questo il nome, che significa “gabbiano”, che la giovane astronauta decide di utilizzare per la missione – il rito propiziatorio di urinare sulle ruote del pullman che l’avrebbe condotta, insieme alla riserva Irina Solov’ëva, alla rampa di lancio.

La navicella di Valentina Tereškova è piccola e scomoda: la giovane donna non muove praticamente un muscolo durante tutta la passeggiata spaziale che durerà per 2 giorni 22 ore e 50 minuti se non per parlare via radio con Bykovskij, pilota del Vostok 5.

Pure il rientro nell’atmosfera e l’atterraggio, dopo aver compiuto 48 orbite attorno alla Terra, non saranno agevoli: la donna deve prima risolvere un malfunzionamento della capsula e poi rimandare di qualche minuto – per un errore di calcolo – lo sganciamento con il seggiolino eiettabile per via di un lago collocato proprio sulla traiettoria di atterraggio.

Alle 8.20 del 19 giugno, finalmente, il paracadute della Tereškova tocca il suolo nei pressi di un villaggio di Karaganda (altro paese oggi in Kazakistan). La donna viene immediatamente soccorsa dai contadini del posto e dai sanitari e sarà costretta a un periodo di degenza in ospedale per riprendersi dalla grande fatica e dai dolori provocati dalla posizione mantenuta.

L’impresa del Vostok 6 però ha riservato anche dei lati oscuri, a lungo taciuti dalla propaganda sovietica e dagli organi del programma spaziale. Abbiamo citato i problemi al rientro nell’atmosfera: dalla base, nel compimento delle orbite, si accorgono che la capsula di Čajka si sta allontanando dalla Terra anziché avvicinarsi progressivamente, di orbita in orbita. Il problema viene risolto, ma viene nascosto alla stampa poiché l’errore avrebbe portato l’astronauta a perdersi per sempre nello spazio.

La missione è stata anche oggetto di una “revisione”. Infatti, l’atterraggio difettoso della Tereškova (durante il quale la donna si provoca anche un grande livido sul volto) sarà ripetuto come se si trattasse della scena di un film venuta male.

A parte le grandi difficoltà riguardo la traiettoria e il rientro, la missione può considerarsi compiuta. Dopo il primo lancio di un satellite nell’orbita terrestre (Sputnik 1), il primo con a bordo un essere vivente, la cagnolina Laika (Sputnik 2), la prima fotografia della faccia nascosta della Luna (Luna 3) e il primo uomo nello spazio, l’URSS dà un altro tremendo gancio agli Stati Uniti nella corsa allo spazio con la missione di Valentina Tereškova.

La donna, inoltre, con i suoi 2 giorni 22 ore e 50 minuti nello spazio, ha anche superato il totale del tempo nello spazio che hanno raggiunto tutti gli astronauti americani fino a quel momento. Un altro boccone amaro che la NASA manderà giù ma che restituirà con gli interessi nel 1969 con la spedizione Apollo 11 che porterà i primi uomini sulla Luna. Ma questa è un’altra storia.

La Tereškova accolta dalla folla, alla sua sinistra Jurij Gagarin.

Subito dopo la missione, la cosmonauta viene insignita delle più grandi onorificenze sovietiche (Pilota-cosmonauta dell’Unione Sovietica, Eroe dell’Unione Sovietica e Ordine di Lenin); onorificenze che nel corso dei decenni successivi si moltiplicheranno. Alla donna è stata dedicata una moneta da un rublo (nel ventennale dell’impresa), un francobollo e intitolata anche una valle lunare, la Valle Tereškova, per noi non visibile essendo nel mare Moscoviense, sul proverbiale “dark side” del nostro satellite.

Nel novembre dello stesso 1963 l’astronauta sposa il collega Andrijan Grigor’evič Nikolaev, protagonista del primo volo di coppia del Vostok 3. La coppia spaziale divorzierà nel 1982 non prima di aver dato alla luce Aljenka Nikolaeva (1964) che, tale madre e padre tale figlia, diventerà un’astronauta.

Conclusa la carriera da cosmonauta, Valentina Tereškova ha intrapreso quella politica. Nel 1966 è eletta nel Soviet Supremo e nel 1968 diventa presidente del comitato donne dell’Unione Sovietica. La nuova carriera sopravvivrà anche al crollo dell’URSS e dal 2011 la prima donna nello spazio è deputato della Duma di Stato della Federazione russa.

Durante una conferenza, fotografia condivisa con licenza Creative Commons via Wikipedia

La sua popolarità in Russia è ancora alta e nel 2014 è stata scelta, insieme ad altre sette insigni personalità russe, per portare la bandiera olimpica all’inaugurazione del XXII Giochi olimpici invernali di Soči. Nel 2012, poi, nel giorno del suo 75esimo compleanno, ha dichiarato in una intervista di sognare Marte e, tra il serio e il faceto, in pieno stile sovietico, ha dato la sua disponibilità a un viaggio, anche senza ritorno, sul Pianeta Rosso.

Valentina Tereskova all’età di 75 anni

Oggi il villaggio natale di Valentina Tereškova, Bol’šoe Maslennikovo, è di fatto disabitato (gli ultimi dati parlano di un solo residente stabile), ma nella vicina cittadina di Nikol’skoe, a 5 chilometri dal villaggio, ha sede il museo “Kosmos” interamente dedicato alla leggendaria donna e alla sua impresa cosmica.

Il francobollo celebrativo della missione Vostok 6 con Valentina Tereskova: era il 16 Giugno 1963

La capsula Vostok 6 di Čajka, il gabbiano spaziale, oggi è conservata al museo RKK Energija di Kaluga, città della Russia europea centrale.

Fonte: Vanilla magazine

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

CENTENARIO DELLA PROCLAMAZIONE DELL’UNIONE DELLE REPUBBLICHE SOCIALISTE SOVIETICHE (URSS)

Logo Nuovo Partito Comunista Italiano
http://www.nuovopci.it/voce/comunicati/com2022/com33-22/Com.CC_33-2022_Avanti_verso_la_rinascita_del_MCCO.html

Comunicato CC 33/2022 – 30 dicembre 2022

Centenario della proclamazione dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche!

Impariamo dall’esperienza positiva e negativa del primo
paese socialista proclamato un secolo fa!

Avanti verso la rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato in Italia e nel mondo!

Fare dell’Italia un nuovo paese socialista!

Esattamente un secolo fa, il 30 dicembre 1922, i massimi dirigenti sovietici proclamarono la costituzione dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. L’URSS copriva gran parte del territorio che era stato quello dell’Impero Russo, anello debole della catena dei paesi imperialisti costituita dai paesi dove il modo di produzione capitalista era diventato predominante.

Nel 1918 le potenze imperialiste di tutto il mondo avevano concluso in tutta fretta la guerra per una diversa spartizione del mondo che avevano iniziato nel 1914 e si erano lanciate nella loro comune aggressione contro il paese dove i Soviet, guidati dal Partito di Lenin, il 7 novembre 1917 (del Calendario Gregoriano, 25 ottobre secondo il Calendario Giuliano) avevano instaurato il loro governo. Esse combinarono la loro aggressione con la guerra civile condotta dalla nobiltà, dal clero e dalla borghesia dell’Impero Russo, ma furono sconfitte nonostante la superiorità di cui disponevano in campo militare. Pressata dalle masse popolari dei paesi che essa ancora dominava, la borghesia imperialista dovette rinunciare al proposito che W. Churchill riassumerà lungimirante ma impotente proclamando: “Soffocare il bambino finché è ancora nella culla”.

I dirigenti sovietici seppero approfittare dei risultati della loro vittoria. A differenza della Comune di Parigi del 1871, la Rivoluzione d’Ottobre consolidò il suo successo. Ma a smentita delle comuni attese le forze della rivoluzione proletaria non avevano preso il potere né in Germania né in alcuno degli altri paesi capitalisti più avanzati dell’Impero Russo. Effimeri erano stati i tentativi locali fatti in Ungheria, in Baviera, in Austria e in alcune zone della Polonia e di altri paesi europei. Essi imboccarono quindi la strada che l’esperienza successiva avrebbe confermato: costituire un primo paese socialista; consolidare e sviluppare il socialismo in esso e sulla base dei risultati che ottenevano contribuire allo sviluppo della rivoluzione socialista nel resto del mondo.

La rivoluzione socialista per sua natura non è esportabile! Il socialismo si afferma a livello internazionale tramite la combinazione, la solidarietà e la collaborazione di rivoluzioni nazionali vittoriose. Fu il programma perseguito dall’Unione Sovietica diretta dal movimento comunista cosciente e organizzato (MCCO) promosso dal partito comunista capeggiato prima da Lenin e poi da Stalin.

Costruire il socialismo in Unione Sovietica: consolidare il potere (detto anche “dittatura del proletariato”) del MCCO; sviluppare su grande scala le forze produttive delle condizioni materiali dell’esistenza; promuovere l’ampio accesso delle masse popolari alle attività specificamente umane. E nello stesso tempo dare vita all’Internazionale Comunista: partiti e organizzazioni comuniste vennero costituite praticamente in ogni paese del mondo; la rivoluzione di nuova democrazia (democrazia dei contadini e dei proletari diretti dai comunisti) si sviluppò su grande scala in molti paesi contro la dominazione straniera, il capitalismo burocratico e il feudalesimo e in alcuni arrivò a instaurare nuovi paesi socialisti. Tra essi sia per le sue dimensioni sia per il grande apporto alla concezione comunista del mondo dato dal suo principale dirigente, Mao Zedong (Mao Tse-tung), emerge la grande Repubblica Popolare Cinese.

Ma in contrasto con questo corso delle cose proseguirono e proseguono anche i tentativi della borghesia imperialista di “soffocare il bambino finché è ancora nella culla”: le ripetute, multiformi e infruttuose aggressioni contro il primo paese socialista le cui sconfitte ne accrebbero il prestigio e la forza; le manovre per consolidare il proprio potere nei paesi oppressi e per trattare i contrasti tra i gruppi imperialisti; lo sviluppo dei regimi di controrivoluzione preventiva con l’abbrutimento della specie umana di contro alle aspirazioni all’umanità nuova promosse dal MCCO; le altre forme ed espressioni della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti USA, sionisti ed europei; la lunga opera di corrosione dell’URSS iniziata con il XX Congresso del PCUS nel 1956 e sfociata nella dissoluzione del 1991; la lotta di classe sviluppata in forme nuove nei primi paesi socialisti e nei partiti comunisti; l’inclusione di fatto nella rete della NATO di paesi di ogni continente (la resistenza incontrata in Ucraina ha dato rilievo mondiale al processo in corso).

Sono gli eventi e i fenomeni che hanno fatto e fanno la storia dell’epoca imperialista, l’epoca che deve sfociare nella costruzione del socialismo nel mondo intero, perché l’alternativa è la degradazione del Pianeta e l’estinzione della specie umana, visto il grande progresso che sotto la direzione della borghesia capitalista essa ha compiuto in termini di dominio sul resto della natura e di capacità di conoscerla e trasformarla. Ogni paese e popolo porta proprie caratteristiche, eredità della propria storia e delle condizioni pratiche del proprio sviluppo. Ma esse via via confluiscono, si fondono e arricchiscono.

Il CC del (nuovo)Partito Comunista Italiano rimanda i lettori che hanno la volontà e gli strumenti per approfondire la comprensione del corso delle cose e delle condizioni su cui far leva per avanzare nella rivoluzione che farà dell’Italia un nuovo paese socialista, agli ultimi numeri di La Voce e ai suoi supplementi. In essi, nei limiti delle nostre ancora modeste forze, abbiamo cercato di segnalare anche gli apporti per noi più importanti di altri partiti e paesi, in particolare del Partito Comunista Cinese e del suo XX Congresso (ottobre 2022).

Particolare importanza ha L’epoca imperialista è l’epoca della rivoluzione socialista e della decadenza della società borghese, il Supplemento di La Voce 72, che oggi compare nel nostro sito Internet.

Il CC si augura che esso sia di aiuto e di sprone. Nello stesso tempo dichiara di essere disposto a sviluppare un dibattito franco e aperto con ogni compagno e organismo che farà obiezioni e indicherà sviluppi ai temi trattati.

Che il nuovo anno sia un anno di grande sviluppo per la rivoluzione socialista!

Che l’associazione criminale USA-NATO sia sopraffatta dalle masse popolari americane, europee e degli altri paesi! Che il suo tentativo di estendere nel mondo la rete di basi militari e di agenzie di corruzione e abbrutimento sia sconfitto!

Che le masse popolari dei primi paesi socialisti trovino la forza per riprendere fiducia in se stesse e farla finita con le dure prove alle quali sono state sottoposte in questo periodo di sfrenata reazione, di degradazione e di emigrazione!

Che le masse popolari di tutto il mondo si uniscano in un’impresa fraterna e avanzino verso l’obiettivo che è nelle condizioni del loro sviluppo e che i fondatori della concezione comunista del mondo hanno indicato già nel Manifesto del 1848: che al posto della vecchia società borghese con le sue classi e i suoi antagonismi di classe subentri un’associazione nella quale il libero sviluppo di ciascuno è la condizione per il libero sviluppo di tutti!

GIORNO DELLA VITTORIA CELEBRAZIONI DELLA VITTORIA UNIONE SOVIETICA URSS CCCP SULL’INVASORE DELLA GERMANIA NAZISTA 9 MAGGIO 1945 – 9 MAGGIO 2022

GIORNATA DELLA VITTORIA 9 MAGGIO 1945 CELEBRATA DAL PARTITO COMUNISTA

https://www.rainews.it/video/2022/05/da-stalin-a-putin-la-parata-del-giorno-della-vittoria-nelle-immagini-storiche–video-8048abcf-ff78-41d2-8662-32c25304a1cb.html

https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/05/09/9-maggio-in-russia-e-il-giorno-della-vittoria-cosa-si-celebra-e-cosa-ci-si-aspetta-da-putin/6584457/

https://www.repubblica.it/esteri/2022/05/09/news/russia_parata_9_maggio_vittoria_seconda_guerra_mondiale_nazismo-348743448/

https://video.repubblica.it/dossier/crisi_in_ucraina_la_russia_il_donbass_i_video/mosca-la-parata-per-il-giorno-della-vittoria-sulla-piazza-rossa/415204/416138

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila, tecnico sportivo CSEN Abruzzo