Day: 23 dicembre 2023

ACQUA SALATA, ECCO LA DESALINIZZAZIONE: PER GLI SCIENZIATI POTREBBE RISOLVERE LA CRISI IDRICA MONDIALE

Uno studio cinese guarda alla desalinizzazione solare come un processo che potrebbe risolvere i problemi di approvvigionamento idrico del nostro pianeta. Un idrogel intelligente assorbe la luce solare e fa evaporare l’acqua in meno tempo rispetto ai metodi utilizzati attualmente.

https://www.ilmessaggero.it/AMP/mondo/acqua_salata_desalinizzazione_solare_scoperta_cosa_e-7832229.html

di Tiziana Panettieri Venerdì 22 Dicembre 2023 Ultimo aggiornamento 16:49

Come rimediare alla mancanza d’acqua sul nostro pianeta? Secondo i ricercatori dell’Università Nankai di Tianjin, in Cina, è il mare a dare la risposta. Si tratta della desalinizzazione solare, un metodo più efficiente, meno costoso e impattante per l’ambiente rispetto a quelli attuali, che produce acqua dolce tramite l’impiego di idrogel di DNA intelligenti (il materiale di cui sono fatte le protesi al seno, capaci di assorbire acqua) e senza l’utilizzo di ulteriore energia aggiuntiva, se non quella del Sole, quindi rinnovabile.

La scoperta

Tutto inizia nel 2019, quando i ricercatori scoprono un idrogel capace di assorbire la luce. Da questa scoperta sono iniziate le sfide per studiare un metodo che prestasse attenzione all’ecologia dell’ambiente. La ricerca e i primi esperimenti sono stati condotti nel mare di Bohai, nel nord-est della Cina. La desalinizzazione a energia solare, utilizzando una matrice di idrogel di Dna caricata con ossido di grafene (la stessa sostanza contenuta nei “sierogenici anti-COVID19, guarda caso), potrebbe far evaporare efficacemente l’acqua a una velocità di 3,54 chilogrammi per metro quadrato all’ora.

Gli scenari

La sua applicazione potrebbe portare anche all’estrazione di uranio dall’acqua di mare o al trattamento delle acque reflue nucleari contenenti uranile, ma anche per ricavare dall’acqua salata gli ioni di litio, attualmente usati per la produzione di batterie elettriche. Pare essere una soluzione più promettente rispetto alle alte tecnologie attualmente in uso che utilizzano grandi quantità d’energia. Se impiegato, potrebbe risolvere i problemi futuri di approvvigionamento idrico, riducendo anche le emissioni dannose per l’ambiente. 

Fonte: Il Messaggero

English translate

A Chinese study looks at solar desalination as a process that could solve our planet's water supply problems. A smart hydrogel absorbs sunlight and evaporates water in less time than currently used methods.

How to remedy the lack of water on our planet? According to researchers at Nankai University in Tianjin, China, it is the sea that gives the answer. This is solar desalination, a more efficient, less expensive and environmentally impactful method compared to current ones, which produces fresh water through the use of intelligent DNA hydrogels (the material from which breast prostheses are made, capable to absorb water) and without the use of further additional energy, other than that of the Sun, therefore renewable.

The discovery

It all starts in 2019, when researchers discover a hydrogel capable of absorbing light. From this discovery began the challenges of studying a method that paid attention to the ecology of the environment. The research and first experiments were conducted in the Bohai Sea, northeast China. Solar-powered desalination, using a DNA hydrogel matrix loaded with graphene oxide (the same substance inside anti-COVID "sierogenics"), could effectively evaporate water at a rate of 3.54 kilograms per square meter per hour.

The scenarios

Its application could also lead to the extraction of uranium from sea water or the treatment of nuclear wastewater containing uranyl, but also to obtain lithium ions from salt water, currently used for the production of electric batteries. It seems to be a more promising solution than the high technologies currently in use that use large quantities of energy. If used, it could solve future water supply problems, while also reducing emissions harmful to the environment.


Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto del Cambiamento Climatico in atto

URSULA VON DER LEYEN CONTRO LA PROTEZIONE DEL LUPO IN EUROPA – URSULA VON DER LEYEN AGAINST THE WOLF PROTECTION IN EUROPE

Il WWF chiede agli Stati membri di ascoltare la Scienza e respingere la grave proposta di declassare lo status di protezione del Lupo Appenninico in Europa

WWF calls on member states to listen to the Science and reject the serious proposal to downgrade the protection status of the Appennine Wolf in Europe
Ursula Von Der Leyen contro la protezione del Lupo Appenninico in Europa per l’uccisione di uno dei suoi pony usato come pretesto per togliere lo status di specie protetta
https://www.wwf.it/pandanews/animali/von-der-leyen-contro-la-protezione-del-lupo-in-europa/

Chiediamo agli Stati di respingere questa proposta che declassa lo status di protezione della specie

Contro ogni evidenza scientifica, la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha proposto di declassare lo status di protezione del lupo nella Convenzione di Berna, da specie “rigorosamente protetta” (Allegato II) a specie “protetta” (Allegato III). Il WWF sottolinea la sua assoluta contrarietà e invita gli Stati membri dell’UE a respingere questa proposta.

La Convenzione di Berna del Consiglio d’Europa è la più antica convenzione al mondo nel campo della conservazione della natura ed è in vigore dal 1979. È considerata la fonte originaria di diritto internazionale che ha portato all’adozione della Direttiva Habitat dell’UE, pietra miliare dei programmi di conservazione europei.

“Questa è una decisione grave, senza alcuna giustificazione scientifica, motivata da ragioni puramente personali e politiche, che va a minare gli straordinari sforzi di conservazione messi in campo negli ultimi decenni e che hanno permesso la ripresa numerica e spaziale delle popolazioni di lupo in molti paesi dell’UE– dichiara Isabella Pratesi, direttrice del programma di Conservazione al WWF Italia-. La Presidente von der Leyen sta deliberatamente sacrificando decenni di lavoro di conservazione per il suo tornaconto politico, dando eco ai tentativi dei suoi alleati politici di strumentalizzare il lupo come capro espiatorio dei problemi socio-economici delle comunità rurali e del settore zootecnico. Questo approccio è inaccettabile e può creare un pericoloso precedente”.

La mossa della von der Leyen rappresenta un’inversione di rotta nelle politiche di conservazione che hanno fino ad oggi caratterizzato l’UE, ed è dettata da motivi puramente politici. A sostegno di questa interpretazione, lo scorso novembre l’UE aveva respinto il tentativo della Svizzera di declassare lo status di protezione del lupo, sostenendo che, sulla base dei dati più recenti, il lupo non aveva raggiunto uno stato di conservazione favorevole nella maggior parte degli Stati membri dell’UE.

Questo ripensamento è ancora più ingiustificato se si considera che i risultati dell’analisi approfondita della Commissione sulle popolazioni di lupi nell’UE, pubblicata oggi, non forniscono alcuna prova scientifica che lo stato della popolazione dei lupi sia cambiato in modo significativo nel giro di un anno. Questo annuncio è anche in contrasto con l’opinione pubblica, così come rilevato dall‘indagine recentemente pubblicata sulla percezione delle comunità rurali riguardo la coesistenza con i grandi carnivori. I risultati mostrano che il 68% degli abitanti delle zone rurali ritiene che i lupi debbano essere rigorosamente protetti e più di due terzi (72%) concordano sul fatto che abbiano il diritto di coesistere con l’uomo e le sue attività.

Per il WWF la proposta indebolisce il ruolo dell’UE come partner affidabile e leader nei forum internazionali, oltre a mettere in dubbio l’autenticità dei suoi sforzi per raggiungere gli obiettivi globali di biodiversità. Solo un anno fa, la Presidente von der Leyen aveva pronunciato un’importante dichiarazione a sostegno dell’accordo storico sull’azione globale per la natura per il 2030, insieme al resto della comunità internazionale. L’annuncio di oggi mette in discussione questi impegni internazionali dell’UE.

Una modifica alla Convenzione di Berna richiede una decisione del Consiglio e quindi una maggioranza qualificata degli Stati membri per approvare la proposta della Commissione. All’inizio del 2023, 12 Ministri dell’Ambiente hanno scritto al Commissario Sinkevičius assumendo una chiara posizione contro il declassamento dello status di protezione del lupo. L’Italia al contrario, con il Ministro Lollobrigida, ha recentemente presentato un documento, sostenuto anche da Francia, Austria, Polonia, Romania, Grecia, Finlandia e Lettonia, in cui ignorando le più recenti evidenze scientifiche che soottolineano quanto gli abbattimenti non rappresentino una soluzione a lungo termine per la mitigazione dei conflitti con la zootecnia, viene chiesto alla Commissione UE di aggiornare lo status di protezione dei grandi carnivori, lupo compreso, nel quadro della Direttiva Habitat 92/43/CEE.  

In diverse regioni europee è stata dimostrata che la coesistenza tra lupo e attività umane è possibile grazie a misure preventive efficaci, come l’installazione di diversi tipi di recinzioni, l’utilizzo di cani da guardiania per il bestiame e altre tecniche innovative in sperimentazione negli ultimi anni. Le linee guida dell’Unione Europea consentono agli Stati membri di risarcire pienamente agricoltori e allevatori per i danni causati da specie protette, come il lupo, e di rimborsare interamente i costi di investimento per le misure di prevenzione. Anche il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR) potrebbe fornire un sostegno alla coesistenza, ma gli Stati membri non hanno sfruttato appieno questa opportunità di finanziamento.

La proposta di diminuire il grado di protezione del lupo e di aprire a modalità di gestione cruente rappresenta dunque una strategia inaccettabile e populista, che mette a serio rischio il futuro della conservazione di una specie chiave degli ecosistemi europei senza risolvere i potenziali conflitti.

Fonte: WWF Italia

English translate

We call on states to reject this proposal which downgrades the species' protection status.

Against all scientific evidence, the President of the European Commission Ursula von der Leyen has proposed to downgrade the protection status of the wolf in the Bern Convention, from a "strictly protected" species (Annex II) to a "protected" species (Annex III). WWF underlines its absolute opposition and calls on EU Member States to reject this proposal.

The Council of Europe's Bern Convention is the world's oldest convention in the field of nature conservation and has been in force since 1979. It is considered the original source of international law that led to the adoption of the EU Habitats Directive, cornerstone of European conservation programs.

“This is a serious decision, without any scientific justification, motivated by purely personal and political reasons, which undermines the extraordinary conservation efforts implemented in recent decades and which have allowed the numerical and spatial recovery of wolf populations in many EU countries - declares Isabella Pratesi, director of the Conservation program at WWF Italy -. President von der Leyen is deliberately sacrificing decades of conservation work for her own political gain, echoing her political allies' attempts to scapegoat the wolf for the socio-economic problems of rural communities and the livestock sector. This approach is unacceptable and may set a dangerous precedent."

Von der Leyen's move represents a reversal of direction in the conservation policies that have characterized the EU to date, and is dictated by purely political reasons. In support of this interpretation, last November the EU had rejected Switzerland's attempt to downgrade the protection status of the wolf, arguing that, based on the most recent data, the wolf had not achieved a favorable conservation status in most of the EU member states.

This change of heart is even more unjustified when you consider that the results of the Commission's in-depth analysis of wolf populations in the EU, published today, provide no scientific evidence that the status of the wolf population has changed significantly in the space of a year. year. This announcement is also at odds with public opinion, as revealed by the recently published survey on the perception of rural communities regarding coexistence with large carnivores. The results show that 68% of rural residents believe that wolves should be strictly protected and more than two-thirds (72%) agree that they have the right to co-exist with humans and their activities.

For the WWF, the proposal weakens the EU's role as a reliable partner and leader in international forums, as well as casting doubt on the authenticity of its efforts to achieve global biodiversity goals. Just a year ago, President von der Leyen made an important statement in support of the historic agreement on global action for nature 2030, together with the rest of the international community. Today's announcement calls into question these international commitments of the EU.

An amendment to the Bern Convention requires a Council decision and therefore a qualified majority of member states to approve the Commission's proposal. In early 2023, 12 Environment Ministers wrote to Commissioner Sinkevičius taking a clear position against downgrading the protection status of the wolf. Italy, on the contrary, with Minister Lollobrigida, recently presented a document, also supported by France, Austria, Poland, Romania, Greece, Finland and Latvia, in which, ignoring the most recent scientific evidence which underlines how culling does not represent a long-term solution for the mitigation of conflicts with livestock, the EU Commission is asked to update the protection status of large carnivores, including wolves, within the framework of the Habitats Directive.

In several European regions it has been demonstrated that the coexistence between wolves and human activities is possible thanks to effective preventive measures, such as the installation of different types of fences, the use of livestock guardian dogs and other innovative techniques being tested in last years. European Union guidelines allow member states to fully compensate farmers and breeders for damage caused by protected species, such as the wolf, and to fully reimburse investment costs for prevention measures. The European Agricultural Fund for Rural Development (EAFRD) could also provide support for coexistence, but Member States have not fully exploited this funding opportunity.

For the WWF, the proposal weakens the EU's role as a reliable partner and leader in international forums, as well as casting doubt on the authenticity of its efforts to achieve global biodiversity goals. Just a year ago, President von der Leyen made an important statement in support of the historic agreement on global action for nature 2030, together with the rest of the international community. Today's announcement calls into question these international commitments of the EU.

An amendment to the Bern Convention requires a Council decision and therefore a qualified majority of member states to approve the Commission's proposal. In early 2023, 12 Environment Ministers wrote to Commissioner Sinkevičius taking a clear position against downgrading the protection status of the wolf. Italy, on the contrary, with Minister Lollobrigida, recently presented a document, also supported by France, Austria, Poland, Romania, Greece, Finland and Latvia, in which, ignoring the most recent scientific evidence which underlines how culling does not represent a long-term solution for the mitigation of conflicts with livestock, the EU Commission is asked to update the protection status of large carnivores, including wolves, within the framework of the Habitats Directive EEC/92/43.

In several European regions it has been demonstrated that the coexistence between wolves and human activities is possible thanks to effective preventive measures, such as the installation of different types of fences, the use of livestock guardian dogs and other innovative techniques being tested in last years. European Union guidelines allow member states to fully compensate farmers and breeders for damage caused by protected species, such as the wolf, and to fully reimburse investment costs for prevention measures. The European Agricultural Fund for Rural Development (EAFRD) could also provide support for coexistence, but Member States have not fully exploited this funding opportunity.

The proposal to reduce the level of protection of the wolf and to open up cruel management methods therefore represents an unacceptable and populist strategy, which puts the future of the conservation of a key species of European ecosystems at serious risk without resolving potential conflicts.



Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto del Cambiamento Climatico in atto

“DIE GLOCKE”, LA CAMPANA NAZISTA

Vasto (CH), lì 22 Dicembre 2023 ore 21.38

Buonasera a tutti e a tutte, come miglior regalo di Natale per tutti voi, questa sera andremo a scoprire parte del mio archivio digitale contenuto nel mio hard disk esterno della Verbatim da 500 Gb di capienza, in merito delle armi segrete del Terzo Reich studiate dai fisici e ricercatori tedeschi per il Fuhrer Adolf Hitler ed i nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale per tentare di ribaltare a proprio favore gli eventi della Guerra e vincerla, una caratteristica che io ho sempre apprezzato dei tedeschi, seppur sono dichiaramente un antinazista praticamente da sempre. Si tratta di progetti come sapete realizzati ma non utilizzati, poiché non c’è stato il tempo per avviare degli esperimenti e metterli sui campi di battaglia, in quanto le forze militari sovietiche ed anglo-americane accerchiarono da Est e da Ovest i tedeschi sul loro territorio tra il 1944 e il 1945: uno di questi progetti top secret nazisti faceva parte dell’arsenale in dotazione ad Hitler grazie anche ad un avvenimento imprevisto da cui esso prese spunto per la progettazione iniziale: una navetta aliena precipitò nel 1936 a Friburgo in Germania, in pieno territorio tedesco, 11 anni prima dell’incidente UFO a Roswell nel deserto del New Mexico negi Stati Uniti d’America del 1947.

https://www.ufopedia.it/1936,_Freiburg_im_Breisgau,_Baden-Württemberg,_Germany,_UE.html
https://www.theguardian.com/world/2016/jul/06/fatal-hike-became-nazi-propaganda-coup

https://www.sffchronicles.com/threads/578311/

Il mio professore universitario di Chimica Fisica Aldo Domenicano di Avezzano nella Marsica in Abruzzo, da considerarsi ancora oggi dopo la sua morte, avvenuta a Luglio 2022, tra i padri fondatori del mio corso di laurea in Scienze e Tecnologie per L’Ambiente presso L’università degli Studi di L’Aquila, riteneva che gli scienziati tedeschi (Max Planck, Werner Heisenberg, Erwin Schrodinger, Wolfgang Pauli, Niels Bohr danese, Robert Oppenheimer) erano i migliori sullo studio dell’atomo e sulla Meccanica Quantistica, in quanto essi possedevano le migliori erudizioni, conoscenze in merito alla manipolazione artificiale dell’atomo e delle strutture atomiche che potessero essere utili a creare una bomba potentissima ed altamente distruttrice che potesse piegare ogni resistenza del nemico durante la Seconda Guerra Mondiale: del resto, le guerre non sono note solo perché scoppiano per motivi economici, energetici, religiosi o etnici, ma vengono storicamente e ciclicamente create e combattute anche per sviluppare armamenti e la tecnologia usate dalle varie potenze militari in campo per mostrare la propria supremazia sull’avversario, per questo vennero portate avanti anche attività di spionaggio militare, anche dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale: dopo aver vinto il secondo conflitto mondiale, nel 1952 gli USA decisero di avviare la militare Operazione Paperclip, per deportare dalla Germania sul loro territorio, come bottino di guerra, tutti gli scienziati tedeschi per avviare esperimenti che potessero garantire agli americani la supremazia definitiva in merito allo sviluppo di armamenti che potessero garantire la loro supremazia su tutte le altre potenze mondiali, per creare una sorta di Quarto Reich sionista ed imperialista che potesse portare a termine tutti gli obiettivi non conseguiti dal fallimentare Terzo Reich di Hitler e durare per almeno un millennio, lo stesso progetto deviato e folle che avevano in mente i nazisti, quello di dominare il Mondo per mille anni, se avessero vinto loro la Seconda Guerra Mondiale. Gli scienziati tedeschi svilupparono diversi esperimenti per sviluppare la bomba atomica prima degli americani: i primi avevano le menti, ma non gli stessi mezzi economici posseduti dai secondi e non avevano neanche il tempo per sviluppare una bomba che per i tedeschi era “sporca”, tempo che invece hanno avuto gli americani per testare e sviluppare meglio la loro bomba atomica elaborata dal fisico italiano Enrico Fermi e dallo scienziato tedesco naturalizzato americano Albert Einstein e da Robert Oppenheimer, attraverso il Progetto Manhattan che iniziò nel 1939 con poche risorse, composto dai più illustri scienziati americani e che crebbe fino ad occupare più di 130 000 persone e costò quasi 2 miliardi di dollari americani, un progetto che portò alla creazione della prima bomba atomica americana, in seguito sganciata due volte sulle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki nell’Agosto del 1945. Uno di questi armamenti segreti tedeschi per tentare di ribaltare la Seconda Guerra Mondiale a proprio favore fu la Die Glocke, la “Campana Nazista” o la “Campana di Hitler” se preferite: si trattò di un prototipo di oggetto volante terrestre convenzionale sviluppato dall’UFO precipitato a Friburgo nel 1936, un oggetto infernale a forma di campana generante enormi intense radiazioni X, che poteva anche essere armato di testate missilistiche multiple indipendenti e la sua alimentazione come propellente per il volo non usava i classici combustibili fossili moderni, come il kerosene usato dagli aerei, ma addirittura dei circuiti interni alimentati a mercurio liquido, aspetto che consentiva probabilmente alla navetta di generare campi antigravitazionali, di poter annullare la forza di gravità terrestre, mediante annullamento della produzione di campi elettromagnetici e questo permetteva al velivolo di sfruttare l’antigravità, che gli permetteva di compiere delle manovre evasive che avrebbero sfidato qualsiasi legge della Fisica ad oggi nota! In Germania, in prossimità di ex-basi militari tedesche, esistono ancora oggi delle piattaforme di lancio che si sviluppano in altezza, composte da delle pietre megalitiche, delle sorti di menhir diposti a semicerchio e che consentivano alla Campana Nazista di poter decollare direttamente in verticale e non in orizzontale, come un comune aereo convenzionale ed anticipando di anni il velivolo supersonico militare inglese Harrier, oppure rimanendo ferma fluttuante in aria grazie al campo antigravitazionale generato intorno al velivolo. Il progetto Die Glocke, ideato e posseduto dai tedeschi, è stato poi requisito dagli americani e sviluppato negli Stati Uniti: a testimonianza di ciò è il rinvenimento di un velivolo a forma di campana precipitato a Kecksburg in Pennsylvania, il 9 Dicembre del 1965.

Il Prof. Aldo Domenicano, Professore ordinario di Cristallografia e Chimica dei Materiali presso la Facoltà di Medicina dell’ospedale San Salvatore, Università degli Studi di L’Aquila https://www.ilcapoluogo.it/2022/07/18/addio-al-professor-aldo-domenicano/
La campana recuperata da velivoli militari americani il 9 Dicembre del 1965 a Kecksburg, in Pennsylvania

Mediante alcune fotografie specifiche, andiamo a conoscere insieme da vicino la Die Glocke nazista:

Una Die Glocke, la nera campana nazista o macchina antigravità di Hitler, con tanto di simbolo della svastica incisa in un lato della particolare forma. Con quest’arma i nazisti contarono di ribaltare la guerra e di vincerla
https://www.cam.tv/teorieecomplotti/blog/die-glocke/PID1F07C9
https://www.espressione24.it/la-storia-segreta-e-avvolta-nel-mito-della-campana-nazista-che-dova-portare-morte-e-far-vincere-il-fuhrer/
Modello in 3D della campana nazista di Hitler, la macchina antigravitazionale tedesca: https://www.turbosquid.com/it/3d-models/3d-die-glocke-nazis/465406
Sezione laterale e superiori della Die Glocke, la campana nazista o macchina del tempo antigravità nazista https://team557.wordpress.com/2014/01/26/die-glocke/
Particolare di una Die Glocke con dei simboli a lato del velivolo che pare appartenessero ad una lingua aliena sconosciuta, addirittura più antica dell’aramaico e del sanscrito
Raffigurazione di un hangar tedesco in cui ufficiali di regime del Terzo Reich assistono ad un volo sperimentale di una delle creazioni dei loro scienziati: la Die Glocke nazista o macchina del tempo antigravità di Hitler
Raffigurazione che mostra un alieno della razza dei grigi indicare come progettare la Die Glocke a Hitler ed al Capo del Gabinetto di Governo nazista Joseph Gobbels, mentre uno scienziato tedesco rileva i parametri fisici e chimici del velivolo a forma di campana, prima di un volo sperimentale di prova
La campana nazista macchina del tempo di Hitler, la Die Glocke: si trattava di un velivolo a forma di campana alimentato a circuiti contenenti mercurio liquido che generavano l’antigravità e consentiva al velivolo di rimanere fluttuante sopeso nell’aria senza che ricadesse giù per effetto della forza di gravità terrestre!
https://www.popularmechanics.com/military/research/a36560537/die-glocke-nazi-bell-conspiracy/

Disegno della Die Glocke nazista o “Nazi Bell”
Confronto tra la campana nazista di Hitler, la Die Glocke e l’oggetto volante non identificato precipitato a Kecksburg in Pennsylvania, USA il 9 Dicembre 1965
Libro di Bud Ariosis: Die Glocke, la Campana
https://www.ibs.it/die-glocke-campana-libro-bud-ariosis/e/9791259701060

La storia segreta e avvolta nel mito della Campana Nazista che doveva portare morte e far vincere il Führer

“Nessun uomo è un’Isola, intero in se
stesso. Ogni uomo è un pezzo del
Continente, una parte della Terra. Se una
Zolla viene portata dall’onda del Mare,
l’Europa ne è diminuita, come se un
Promontorio fosse stato al suo posto,
o una Magione amica, o la tua stessa
Casa. Ogni morte d’uomo mi diminuisce,
perché io partecipo dell’umanità.
E così non mandare mai a chiedere per chi
suona la campana: Essa suona per te.”
                             John Donne (1573-1651
)

Questo è l’Incipit del romanzo di Ernest Hemingway “Per chi suona la campana”. Perché questo riferimento letterario? Vorrei raccontarvi una storia sconosciuta a molti e che ha per oggetto una campana letale, costruita dai nazisti, che avrebbe spazzato via tante isole come quelle cantate da John Donne.

LA CAMPANA (Die Glocke)

Immaginiamo per un momento che Joseph Goebbels, ministro della Propaganda nazista, si fosse recato tutto trafelato da Hitler proprio nel periodo in cui la Germania sembrava dovesse finir male, siamo attorno al 1945.

“ FührerFührer!”
“Che c‘è, Joseph
?
 “Abbiamo inventato una congegno antigravità!”
 “Il momento è grave Joseph come fai a scherzare sulle cose gravi?”
 “Ma si tratta di un progetto “V” Mein Führer! … 
.

Valla a spiegare la fisica a un ex imbianchino che fino a poco prima spennellava porte, finestre e nulla più… . In realtà non era uno scherzo ma si trattava di un nuovo ritrovato nazista: La Campana ovvero “Die Glocke” o meglio quello che avrebbe dovuto essere un velivolo dotato di tecnologia antigravitazionale.

Le armi “V”

Nella propaganda nazista, la lettera “V” era l’iniziale della parola  “vergeltung” (vendetta). Per la verità, tolta la famosa V2 non è che ‘ste armi erano così pronte per l’uso. Esistevano, però, altre armi “V” che servivano a solleticare e soddisfare le fantasie del quartier generale del Führer. Questa rientrava nella categoria V7, quella, cioè, di ipotetici velivoli ad alta tecnologia che assieme a delle navi spaziali sarebbero stati sviluppati dai nostri geniali tedesconi durante il secondo conflitto mondiale. A questo proposito si dice che alcuni scienziati nazisti ne avessero continuato lo sviluppo nel dopoguerra in luoghi segreti, come la base 212 in Antartide.

https://oimurschool.ru/it/zdorove/iii-reih-nlo-haunebu-i-antarkticheskaya-baza-nacistov-strannye/

Lo scienziato tedesco Wernher von Braun, inventore della V2, impiegato dagli USA nell’Operazione Paperclip del 1952 e poi alla NASA, stava lavorando a questo mezzo sognato dai teutonici ariani. Restano alcuni bozzetti del veicolo che ne riportano le dimensioni (circa tre metri d’altezza e un metro e mezzo di diametro). Quando la Germania fu invasa dagli Alleati, il progetto della Campana scomparve. I teorici della cospirazione suggeriscono che il tutto fosse stato preso dagli Stati Uniti, insieme a molti scienziati tedeschi, per continuare le ricerche su quella tecnologia. Gli ufologi ritengono, inoltre, che la Campana tedesca sia collegata alla caduta di un UFO avvenuta a Kecksburg in Pennsylvania, il 9 dicembre 1965. Tenete in mente questo fatto perchè lo ritroveremo alla fine.

L’INCIDENTE DI KECKSBURG

Il 9 dicembre 1965 a Kecksburg in Pennsylvania migliaia di persone avvistarono una grossa palla di fuoco. L’avvenimento fu descritto inizialmente dai media come la caduta di un meteorite. I primi soccorritori, fra cui i vigili del fuoco volontari, pare, avessero visto, nel bosco, un oggetto a forma di ghianda sepolto a metà nel punto in cui era caduto. Alcuni residenti sostenevano di averlo trovato prima delle autorità e che si trattava di un oggetto color bronzo-oro, segnato da scritte simili a geroglifici, sempre della forma di una ghianda e abbastanza grande da contenere un unico passeggero.

La scomparsa e ricomparsa dell’oggetto

Qualche testimone vide l’oggetto sopra il rimorchio di un camion mentre lo portavano via. Nel 2005 la NASA rivelò, che si era trattato di un satellite sovietico Kosmos abbattuto. L’Agenzia statunitense dichiarò inoltre che tutte le registrazioni dell’incidente furono smarrite negli anni ‘90. Ulteriori avvistamenti di UFO a forma di campana si verificarono il 5 Aprile 2009, in Maryland, mentre il 15 Gennaio 2013 una cupola UFO fu vista fluttuare nei cieli del Colorado.

STORIA DELLA CAMPANA

Dalla desecretazione di alcuni archivi americani e dell’ex Unione Sovietica, sono recentemente emersi dossier relativi ad un fantasioso (?) progetto nazista. Il dossier, segretissimo, è conosciuto con diversi nomi oltre che Die Glocke (la campana), nome ufficiale, anche come: Die Lanternentraeger e The SS-Bell”, la “campana delle SS”. Durante la Seconda Guerra Mondiale, gli ingegneri e i tecnici tedeschi, infatti, avevano ideato progetti segretissimi molti dei quali possono essere definiti come “Strampalati” e altri che che si sono dimostrati precursori di grandi scoperte tecnologiche. Due esempi: il caccia Messerschmitt-262 a reazione, che poi era stato un progetto rumeno e poi inglese e il già citato razzo V2 di Werner von Braun, quest’ultimo all’origine dei mezzi spaziali che avrebbero portato l’uomo sulla Luna.

La scoperta

Il generale Jakob Sporrenberg

Gli alleati vennero a conoscenza del progetto Glockequando fra le truppe tedesche in fuga verso il Baltico, gli inglesi catturarono un generale delle SS di nome Jakob Sporrenberg. Nel corso del suo interrogatorio il generale fece cenno ad un misterioso progetto segreto relativo ad una macchina ad altissima tecnologia. La sua testimonianza fu poi resa nuovamente davanti a una corte militare polacca e sovietica e raccolta dallo scrittore e giornalista polacco Igor Witkowski. Scienza o fantascienza? Questa storia ha ormai più di 70 anni ma grosse smentite non ce ne sono mai state. Quel che si sa è che in Germania esistono ancora i resti di quella che doveva essere una rampa di lancio apposita.

Ma torniamo alla narrazione. Vicino al confine con la Repubblica Ceca, a due passi dalla miniera di Venceslao, in una struttura segreta, usata per la ricerca di armi e tecnologie speciali, i nazisti sembra lavorassero all’esperimento citato da Sporrenberg. Igor Witkowski, nel suo libro “The Truth About The Wonder Weapon”, fa alcune rivelazioni riguardo questa invenzione. Le informazioni da lui raccolte sembrano provenire da fonti di Intelligence Polacche e descriverebbero lo strumento che sarebbe stato in grado di funzionare anche da macchina del tempo.

La rampa di lancio al confine tra Germania e Repubblica Ceca vicino alla miniera di Venceslao, dove partivano le Die Glocke naziste

Il Progetto Glocke

Die Glocke

Il progetto nasce nel Gennaio 1942. Fu inizialmente chiamato Thor e poi spezzettato in sottoprogetti  quali ad esempio Kronose Laternentraeger, rispettivamente per quanto riguardava l’aspetto della fisica e medico-biologico.

E’ storicamente dimostrato che, fra il 1943 e 1945, scienziati tedeschi effettuarono esperimenti con energia al plasma nella Slesia meridionale in un sito segreto nei pressi di Ohrdruf in Turingia. Il risultato sarebbe stato uno “ione di mercurio” e una soluzione di perossido di berillio e torio, detto in codice Leichmetall. La Luftwaffe, la storica aviazione tedesca, avrebbe dovuto utilizzare la scoperta per bombe ad esplosivo speciale che irraggiavano sostanze altamente radioattive? Ogni esperimento o test avveniva sotto la personale supervisione del generale delle SS Hans Heinz Kammler, responsabile del progetto e capo dei due reparti segreti che conducevano l’operazione, SS-Entwicklungs-stelle IV (più semplicemente SS-E-IV o Centro Sviluppo IV), e un ufficio ancora più misterioso noto solo come SS-U-XIII.

La Tecnologia

Il solito Witkowski fornisce i dati tecnici di questa invenzione indicando che la campana era stata realizzata in metallo pesante, con un diametro di 9 piedi (circa 3 metri) e un’altezza di 15 (circa 4,5 metri). Il dispositivo aveva due cilindri controrotanti, pieni di mercurio liquido di colore bluastro definito come “Xerum 525″. Sembra che le radiazioni emesse dall’oggetto fossero talmente forti da provocare addirittura la morte in alcuni scienziati che vi lavoravano a stretto contatto. Naturalmente la manutenzione di questo “aggeggio” era affidata ai deportati ebrei la cui sorte era del tutto indifferente ai gloriosi eredi di Sigfrido.

Lo Xerum 525

Lo Xerum 525 era un fluido radioattivo e per questo contenuto in recipienti in piombo aventi 3 cm di spessore perché molto tossico. Era, con molta probabilità, un miscuglio di metalli liquidi, come il berillio (metallo alcalino-terroso), il torio (radioattivo) e il mercurio (metallo pesante), che formavano un fluido denominato “mercurio rosso”. L’ossido di mercurio e l’antimonio avevano la caratteristica di emettere una grande quantità di neutroni, se sottoposti ad uno stress esplosivo.

Supposizioni e Illazioni

Cosa diavolo volessero fare con questa “campana” i nostri teutonici amici non è del tutto chiaro. Alcune fonti parlano di anti-gravità, altre addirittura dichiarano che “Die Glocke” sarebbe stata in grado di generare dei wormhole (buchi neri) o di utilizzare alcuni di questi cunicoli Spazio-Tempo che normalmente, in maniera casuale, si aprirebbero sul pianeta, secondo la teoria della schiuma quantistica di John Weeler.

Ed ecco la quantistica

Volete sapere cosa è questa schiuma? E’ uno dei postulati della Meccanica Quantistica che si basa sul Principio di Indeterminazione di Heisenberg, il secondo postulato per la precisione che afferma: “non è possibile determinare con precisione arbitraria e contemporaneamente due variabili coniugate, ossia non è possibile conoscere con esattezza e contemporaneamente due variabili quali posizione e quantità di moto di una particella.”

Questo vuol dire che se misuriamo la posizione e la velocità di una particella, le grandezze che otteniamo sono caratterizzate da errori di misura il cui prodotto sarà sempre maggiore o uguale a h/2 (dove h rappresenta la costante di Planck ridotta).

Una conseguenza di tale principio è che per gli elettroni non si può parlare di traiettorie (orbite) ma di spazi (orbitali, regioni dello spazio dove si vanno a collocare gli elettroni) in cui la probabilità di trovare un elettrone è diversa da zero.

Heisenberg spiegato in parole semplici? Prendete un microscopio potentissimo. Bene, ora inquadrate una particella elementare atomica, che è infinitamente piccola. Per vederla e misurarla avete bisogno di una fonte luminosa e la luce che occorre fornisce energia a quella particella facendola spostare. Più è lontana più luce vi occorre e più quella si sposta. Insomma l’osservatore che fa la misura, non può mai essere considerato un semplice spettatore: il suo intervento nel misurare le cose produce degli effetti non calcolabili e dunque un’indeterminazione delle grandezze misurate che non si può eliminare.

Riprendiamo il discorso

Scusate la digressione. Altre ipotesi ritengono che la Campana fosse un’arma in grado di “sparare” un oggetto con un’accelerazione pari a 1.000 G. Studiosi della materia come Nick Cook ritengono, poi, che sarebbe stata una fonte illimitata di energia, un generatore che, una volta in funzione, ne avrebbe prodotta molta più di quella consumata. Come macchina del tempo, però, avrebbe permesso ai Nazisti di cambiare la storia a loro piacimento.

Dove è finita?

Non si sa. Chi dice che fosse stata inviata negli Stati Uniti a scopo di studio, ma secondo l’ipotesi più accreditata, invece, trasportata in centro-sud America (Paraguay e Cile) sotto la tutela di uno degli stati (Argentina) che diedero copertura agli esuli nazisti. Del gruppo che in Germania progettò e sviluppò la campana, il generale Hans Kammler a capo del progetto è misteriosamente scomparso e con lui i 62 addetti allo sviluppo di questo “attrezzo”.

HANS KAMMLER

Il generale SS Hans Kammler

Due parole su questo signore. Hans Kammler era un generale ed ingegnere a capo di diversi progetti di costruzione di tecnologie avanzate e innovative. Si era distinto nella progettazione ed edificazione di molti campi di concentramento, quindi una vera “star” nazista.

Nel 1944, quando Himmler convinse Hitler a porre il programma V2 sotto il controllo delle famigerate Schultz Staffeln (SS), il generale Kammler guidò anche tutti i progetti missilistici; poco dopo ricevette la nomina di “plenipotenziario generale del Führer per gli aerei a reazione”. Alcune carte della Central Intelligence Agency (CIA) riportano che il nostro generale soggiornò in Italia per due anni, dal 1946 al 1948, a Sant’Angelo Muxaro in provincia di Agrigento, sotto la protezione dei servizi segreti statunitensi e della Mafia, poi sparì.

Nel 2016 la rivista L’Espresso pubblicò un articolo sostenendo che Little Boy, l’ordigno nucleare lanciato su Hiroshima avesse avuto come “padre” lo stesso Kammler. Siccome la fantasia corre più di qualsiasi mezzo noto, lo scrittore Jim Marrs sostiene che Kammler abbia usato una campana per dileguarsi dalla Germania. In soccorso della tesi la scomparsa di una delle due campane che, sembra, fossero state costruite. Sapete dove era andata a finire quella del nostro generale? A Kecksburg in Pennsylvania, a bordo della campana ritrovata!

L’UFO di Roswell non era alieno, era una navetta progetto top secret costruita dagli scienziati nazisti

Verità? Invenzione? Non è dato saperlo e siccome non si può mai star tranquilli ecco che il canale statunitense N24 ha presentato un documentario in cui si è dichiarato che il misterioso oggetto precipitato nell’estate del ’47 a Roswell era proprio la “Campana” costruita dai nazisti e pilotata da un alieno grigio che collaborava con i nazisti in Germania e protetto nell’Area 51 in Nevada negli USA.

Tutta questa vicenda per il momento un sapore fantascientifico ma, sapete, la realtà spesso supera l’immaginazione. Se la cosa è vera ne vedremo delle belle, nei prossimi anni a venire.

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto del Cambiamento Climatico in atto