Germany

LAVORARE IN UN ALTRO STATO EUROPEO? SUL PORTALE UE LA GERMANIA PUBBLICA 800 MILA OFFERTE, l’ITALIA SOLO 45 (E NON SONO NEMMENO LE SUE)

https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/04/22/lavorare-in-un-altro-stato-europeo-sul-portale-ue-la-germania-pubblica-800mila-offerte-litalia-solo-45-e-non-sono-nemmeno-le-sue/7519413/

di Franz Baraggino 22 Aprile 2024

Quest’anno si celebra il trentennale di Eures, la rete di cooperazione dei servizi per l’impiego europei operativa in tutti i Paesi Ue oltre a Islanda, Lichtenstein, Norvegia e Svizzera. Serve ad attuare l’articolo 45 del Trattato sul funzionamento dell’Ue (TFUE) che assicura la libera circolazione dei lavoratori, e comprende un portale con offerte di lavoro da tutta Europa. Il Regolamento Ue 589 del 2016 impone a tutti gli Stati membri di rendere disponibili sul portale Eures “tutte le offerte di lavoro rese pubblicamente disponibili dai Servizi per l’impiego” (art. 17). Per sapere quante sono le offerte basta andare sul portale, che in questi giorni ne pubblica circa 4,5 milioni, divise per Paese. La Germania ne propone 798.072, il Belgio 728.700 e la Francia 650 mila. La Spagna ne pubblica 45.000, l’Italia 45. No, non è un errore, gli zeri non ci sono. Il nostro Paese è il peggiore di tutti i 28 Stati dell’Unione Europea. Un bel problema, visto che gli italiani, compresi quelli giovani e preparati, usano Eures, trovano lavoro e se ne vanno all’estero.

Solo 45 offerte: come è possibile? – In base ai regolamenti europei è stato creato il Single Coordinated Channel (SCC), un canale unico per la sincronizzazione dei dati tra le piattaforme dei servizi all’impiego nazionali e il portale Eures. Ma “fornire i dati, mantenerne l’integrità e la tempestività è responsabilità esclusiva degli Stati membri”, spiega al Fatto la European Labour Authority (ELA), che gestisce la rete Eures in collaborazione con la Commissione europea e i 31 Paesi partecipanti. E sul magro contributo dell’Italia, suggerisce di contattare l’Ufficio nazionale di coordinamento Eures Italia che fa capo al ministero del Lavoro guidato da Marina Calderone. Nonostante esplicita richiesta, il ministero non ci fa parlare con l’attuale responsabile. In cambio fa sapere che nel 2023 le attività Eures, che in Italia conta una settantina di consulenti (advisor) presso i centri per l’impiego, hanno registrato 630mila contatti da italiani e 65mila da cittadini Ue. Che i collocamenti lavorativi sono stati 830 in uscita, cioè di italiani trasferiti altrove, e appena 310 in entrata, di europei che hanno trovato lavoro nel nostro Paese.

La versione del ministero – Secondo il ministero, “le 45 offerte sono quelle intermediate dagli advisor Eures e per le quali i datori di lavoro autorizzano la pubblicazione sul portale europeo”. Cliccando sulle 45 offerte, però, di italiano c’è ben poco. Si tratta di posizioni aperte da aziende straniere con interessi e sedi in diversi Stati. Quando cercano qualcuno da impiegare in Italia, l’offerta compare tra quelle “italiane”. Ma andiamo avanti. Il ministero assicura che nel 2023 “circa 140.000 offerte sono state caricate da datori di lavoro o soggetti autorizzati sul portale Anpal”. Si tratta del portale MyAnpal, dal quale, spiega lo stesso ministero, avviene il trasferimento dei dati al portale Eures. Cosa che ad oggi, invece, non avviene. Ma non disperiamo, per il futuro “stiamo valutando l’unificazione dei portali, pubblicando sul portale Eures tutte le offerte disponibili grazie a una modifica dei flussi”. Di certo c’è che dal 2016, da quando esiste il Regolamento Ue che impone agli Stati di pubblicare le offerte su Eures, l’Italia non ha mai mosso un dito. Ci penserà la ministra Calderone? Sarebbe una bella notizia, sempre che quel treno non sia già partito, come sembrano dire i dati sulla mobilità lavorativa nell’Unione.

Chi parte e chi arriva – L’ultima relazione della Commissione europea (Annual report on intra-EU labour mobility 2023) dice che l’Italia è il terzo Paese Ue, dopo Romania e Polonia, per cittadini trasferiti in altri Stati membri. Come spiegato al Fatto da un consulente Eures, “si rivolgono a noi esclusivamente under 35 molto, molto preparati“. Giovani con alto livello di istruzione che lasciano l’Italia per migliori opportunità. A differenza delle offerte di lavoro, su Eures gli italiani ci sono eccome: al primo posto tra gli iscritti al portale già nel 2019, con un numero di visite pari a quello di spagnoli e francesi, questi secondi solo ai tedeschi. Insomma, usiamo Eures soprattutto per regalare forza lavoro agli altri Paesi. Gli italiani rappresentano il 10 per cento dei 9,9 milioni di europei in età da lavoro trasferiti in altri Stati Ue nel 2022. Con la Germania che si conferma la principale destinazione per il 39% degli italiani (382mila ingressi), la Spagna al secondo posto (168mila), la Svizzera al terzo (158mila) e la Francia al quarto (108mila). Paesi in cui la mobilità in ingresso presenta una vasta gamma di Paesi d’origine, a differenza dell’Italia. Di oltre un milione di europei arrivati da noi nel 2022, i romeni costituiscono da soli l’80 per cento, seguiti da polacchi e bulgari per un ulteriore 10 per cento. Dati che vanno letti insieme ad altri: i più bassi tassi di occupazione dei cittadini Ue trasferiti in altri Stati membri si riscontrano proprio in Italia (61%), seconda solo alla Grecia (57%). Peggio: gli europei con un alto grado di istruzione hanno in Italia il più basso tasso di occupazione di tutta la Ue a 28. In altre parole, se sei istruito ti conviene andare altrove.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

English translate

WORK IN ANOTHER EUROPEAN STATE? GERMANY PUBLISHES 800 THOUSAND OFFERS ON THE EU PORTAL, ITALY ONLY 45 (AND THEY ARE NOT EVEN ITS OWN OFFERS)

This year marks the thirtieth anniversary of Eures, the cooperation network of European employment services operating in all EU countries as well as Iceland, Lichtenstein, Norway and Switzerland. It serves to implement Article 45 of the Treaty on the Functioning of the EU (TFEU) which ensures the free movement of workers, and includes a portal with job offers from all over Europe. EU Regulation 589 of 2016 requires all member states to make available on the Eures portal “all job offers made publicly available by employment services” (art. 17). To find out how many offers there are, just go to the portal, which currently publishes around 4.5 million, divided by country. Germany proposes 798,072, Belgium 728,700 and France 650 thousand. Spain publishes 45,000, Italy 45. No, it’s not an error, there are no zeros. Our country is the worst of all 28 states of the European Union. A big problem, given that Italians, including young and educated ones, use Eures, find work and go abroad.

Only 45 offers: how is this possible? – On the basis of European regulations, the Single Coordinated Channel (SCC) was created, a single channel for the synchronization of data between the national employment services platforms and the Eures portal. But “providing the data, maintaining its integrity and timeliness is the exclusive responsibility of the Member States”, explains to the European Labor Authority (ELA), which manages the Eures network in collaboration with the European Commission and the 31 participating countries. And regarding Italy’s meager contribution, he suggests contacting the Eures Italia national coordination office which is part of the Ministry of Labor led by Marina Calderone. Despite an explicit request, the ministry does not let us speak to the current manager. In exchange, he announced that in 2023 the Eures activities, which in Italy have around seventy consultants (advisors) at employment centres, recorded 630 thousand contacts from Italians and 65 thousand from EU citizens. That there were 830 outgoing job placements, i.e. of Italians transferred elsewhere, and just 310 incoming ones, of Europeans who found work in our country.

The ministry’s version – According to the ministry, “the 45 offers are those intermediated by the Eures advisors and for which the employers authorize publication on the European portal”. By clicking on the 45 offers, however, there is very little Italian. These are positions opened by foreign companies with interests and headquarters in different states. When they look for someone to employ in Italy, the offer appears among the “Italian” ones. But let’s move on. The ministry assures that in 2023 “around 140,000 offers were uploaded by employers or authorized parties to the Anpal portal”. This is the MyAnpal portal, from which, explains the ministry itself, the data is transferred to the Eures portal. Which to date, however, does not happen. But let’s not despair, for the future “we are evaluating the unification of the portals, publishing all the offers available on the Eures portal thanks to a change in the flows”. What is certain is that since 2016, when the EU Regulation requiring states to publish offers on Eures existed, Italy has never lifted a finger. Will Minister Calderone take care of it? This would be good news, provided that that train hasn’t already left, as the data on job mobility in the Union seems to say.

Who is leaving and who is arriving – The latest report from the European Commission (Annual report on intra-EU labor mobility 2023) says that Italy is the third EU country, after Romania and Poland, for citizens transferred to other member states. As explained to Fatto by a Eures consultant, “we are exclusively under 35s who are very, very well trained”. Young people with a high level of education who leave Italy for better opportunities. Unlike job offers, Italians are definitely there on Eures: in first place among those registered on the portal already in 2019, with a number of visits equal to that of the Spanish and French, the latter second only to the Germans. In short, we use Eures above all to provide workforce to other countries. Italians represent 10 percent of the 9.9 million Europeans of working age transferred to other EU states in 2022. With Germany confirming itself as the main destination for 39% of Italians (382 thousand entries), Spain in second place place (168 thousand), Switzerland in third (158 thousand) and France in fourth (108 thousand). Countries in which incoming mobility presents a wide range of countries of origin, unlike Italy. Of the over one million Europeans who arrived here in 2022, the Romanians make up 80 percent alone, followed by the Poles and Bulgarians for a further 10 percent. Data that should be read together with others: the lowest employment rates of EU citizens transferred to other member states are found in Italy (61%), second only to Greece (57%). Worse: Europeans with a high level of education have in Italy the lowest employment rate of the entire EU 28. In other words, if you are educated you are better off going elsewhere.

Source: Il Fatto Quotidiano

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente dalla Geoingegneria Solare SRM

E96: BANNED FROM GERMANY FOR SPEAKING OUT FOR PALESTINE — WHAT HAPPENED TO US LAST WEEK IN BERLIN

https://internal.diem25.org/it/events/3742

QUANDO: 16/04/2024

ORA: 18:00 (6 PM)

DOVE Online

ORGANIZZATORE: DiEM25 Contact

PARTECIPANTI: Pubblico

L’Evento

The long repression of pro-Palestinian voices in Germany reached a peak last Friday. German police shut down the Palestine Congress, a vital event to unite activists around a ceasefire for Gaza. They detained participants, including Jewish activists; they deported a Palestinian speaker. And then they banned our own Yanis Varoufakis, not only from making political speeches in Germany, but also from doing so over Zoom (!). These authoritarian moves make it clear: Germany is intent on silencing anyone who speaks out against its complicity in Israel’s ongoing genocide in Gaza. So for our livestream this week, Yanis Varoufakis and colleagues who attended the Palestine Congress will be dissecting this brazen act of state repression against Palestinian solidarity. What lessons can we draw? How has the reaction been? And what could all this mean for the future of free speech and pro-Palestine activism in Germany, and around the world? Join us live and have your say!

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente dalla Geoingegneria Solare SRM americana

E95: COSA DIAVOLO STA ACCADENDO IN GERMANIA? L’ATTACCO BRUTALE ALLE VOCI PRO PALESTINA. CON YANIS VAROUFAKIS, EX-MINISTRO ALL’ECONOMIA DEL GOVERNO ALEXIS TSIPRAS IN GRECIA

E95: WHAT THE HELL IS HAPPENING IN GERMANY? THE BRUTAL ATTACK ON PRO-PALESTINE VOICES. WITH YANIS VAROUFAKIS, FORMER ECONOMY MINISTER OF THE ALEXIS TSIPRAS GOVERNMENT IN GREECE

https://internal.diem25.org/it/events/3710

L’Evento

As Israel’s genocide in Gaza rages on, Germany is leading efforts to silence criticism of Israel’s actions. The German government and its institutions have cancelled a stream of cultural events that show solidarity with Palestine, smearing prominent artists and intellectuals – many of them Jewish – as anti-semitic. They’ve intimidated activists and searched their homes. They’ve even made cultural grants – and in the case of one German state, citizenship – contingent on support for Israel. And now, German politicians are trying to ban the Palestine Congress, a vital event planned for the 12-14 April in Berlin, to unite activists for a ceasefire in Gaza. How successful have these clampdowns been in hindering activism for Palestine? What are the underlying factors propelling the authoritarian stance of German politicians, and how does this relate to the country’s Nazi history? And as we move into the European elections, what might this repression mean for Germany, for other countries in Europe, and for the plight of the Palestinian people? Our panel, including Yanis Varoufakis, Karin De Rigo and Lucas Febraro from Berlin, investigate. Join us live and have your say!

Source: DIEM 25

Traduzione in italiano

L’evento

Mentre infuria il genocidio di Israele a Gaza, la Germania sta guidando gli sforzi per mettere a tacere le critiche alle azioni di Israele. Il governo tedesco e le sue istituzioni hanno cancellato una serie di eventi culturali che mostrano solidarietà con la Palestina, diffamando artisti e intellettuali di spicco – molti dei quali ebrei – come antisemiti. Hanno intimidito gli attivisti e hanno perquisito le loro case. Hanno anche concesso sovvenzioni culturali – e, nel caso di uno stato tedesco, la cittadinanza – subordinate al sostegno a Israele. E ora i politici tedeschi stanno cercando di vietare il Congresso sulla Palestina, un evento vitale previsto per il 12-14 aprile a Berlino, per unire gli attivisti per un cessate il fuoco a Gaza. Quanto successo hanno avuto queste misure repressive nell’ostacolare l’attivismo per la Palestina? Quali sono i fattori di fondo che spingono la posizione autoritaria dei politici tedeschi, e come si collega questo alla storia nazista del paese? E mentre ci avviciniamo alle elezioni europee, cosa potrebbe significare questa repressione per la Germania, per gli altri paesi europei e per la difficile situazione del popolo palestinese? Il nostro gruppo, che comprende Yanis Varoufakis, Karin De Rigo e Lucas Febraro di Berlino, indaga. Unisciti a noi in diretta e dì la tua!

Fonte: DIEM25

https://twitter.com/yanisvaroufakis
Yanis Varoufakis, Economy Professor ed ex-Economy Minister of Alexis Tsipras Government in Greece, actual DIEM25 Member

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente

LAND GRABS AND VANISHING FORESTS: ARE “CLEAN” ELECTRIC VEHICLES TO BLAME?

Communities in Indonesia say they are bearing the brunt of an intensifying race to make our cars ‘green’.

In this December 21, 2020 photo, a Chevrolet Bolt charges at an Electrify America site outside Colorado Mills outlet mall in downtown Lakewood, Colorado. Electrify America, an electric vehicle charging network funded with money paid by Volkswagen as punishment for an emissions cheating scandal, says it plans to more than double its number of charging stations throughout the United States and Canada. The expansion will include 1,800 fast-charging stations and 10,000 individual chargers by 2025 [David Zalubowski/AP Photo]
https://www.aljazeera.com/news/2024/3/14/land-grabs-and-cleared-forests-why-electric-vehicles-are-getting-a-bad-rep

As the push to switch away from polluting fossil fuels and go green with renewable technology becomes more pressing around the world, the popularity of electric vehicles (EVs) has surged. But now, rights groups say that the growth of this industry is wreaking environmental havoc of its own as well as harming local communities in Indonesia, the Philippines and the Democratic Republic of the Congo (DRC).

Demand for EVs was initially slow but orders have tripled in the past few years, with electric cars accounting for 14 percent of total car sales in 2022, up from just 4 percent in 2020, thanks to heightened environmental awareness and a wider choice of cars on offer to consumers.

The transport sector has long been a target for green activists as it contributes to one-sixth of global carbon emissions. But while sleek, battery-powered vehicles produced by companies like Tesla and Ford are being held up as a shining solution to this issue, the EV industry is harbouring a dark side of its own.

Reports from several rights groups in recent months have revealed how the increase in mining of crucial materials like nickel – the silvery-white metal used to manufacture EV batteries – is harming several communities and, ironically, causing environmental damage across Indonesia and the Philippines, which are home to the largest nickel deposits in the world.

Mining watchdogs have also sounded the alarm about damage caused by the mining of cobalt and coltan – also important for EVs – in the DRC.

A line of electric vehicles of the model Y is pictured during the start of production at Tesla’s Gigafactory on March 22, 2022 in Gruenheide, southeast of Berlin [Patrick Pleukpool/AFP]

How are communities being harmed?

Residents living near nickel mining sites on the island of Halmahera in the northern Maluku province of Indonesia say they are being coerced and intimidated by mining companies operating in the Indonesia Weda Bay Industrial Park (IWIP), according to recent findings by Climate Rights International (CRI). The area, one of the largest nickel production sites in the world, is home to nickel mines and nickel-smelting plants which supply international EV manufacturers.

In a 124-page report released in January, CRI alleged that companies mining in IWIP often collude with the police to force landowners in nearby villages such as Gemaf, Lelilef Sawai and Lelilef Waibulan to sell their land or even to leave without any compensation at all. In some cases, community members, many of them farmers, say they have arrived on their land only to see tractors digging it up without their consent.

Some farmers who have contested unfair prices, protested land grabbing or outright refused to sell have reportedly received threats from the police and military. Since the construction of the park started in 2018, security officials have swarmed the area, residents say.

Large swaths of forests are also being cleared for mining in the region, the rights group found. CRI estimates that about 5,331 hectares (13,173 acres) of forest have been taken over for mining activities. Since trees store carbon, removing them means more emissions.

Last year, another rights organisation, Survival International, warned that about 300 to 500 groups of O Hongana Manyawa, or “People of the Forest”, in the area of the IWIP may be at risk of losing their homes if the ongoing deforestation continues.

Working conditions are poor, residents say. In December last year, an explosion at the Chinese-funded Morowali Industrial Park on Sulawesi Island killed 12 people and injured at least 39 others.

Besides that, polluted water is being channelled from the park into the river from which local people source drinking water. The resulting oily substance on its surface is now forcing fishermen from the nearby Sagea village to row further out to sea.

Furthermore, to power the enormous park, five polluting coal-fired plants, producing 3.78 gigawatts annually, have been installed, according to CRI. Members of local communities say the smoke from the plants is choking the air and causing breathing difficulties.

A truck picks up earth containing nickel ore from a mine cut out of forests on Halmahera island in eastern Indonesia in 2012 [Neil Chatterjee/Reuters]

Why is nickel so important?

For decades, nickel was primarily used to produce stainless steel because of its durability and malleable nature. In more recent times, it has been used for the manufacture of car components such as wheels and bumpers.

But demand for the metal has skyrocketed since the push for renewable technologies, including EVs, has taken hold. The material forms the basis for lithium-ion batteries, which are used in electric vehicles. Demand for nickel grew by 41 percent between 2010 and 2020, according to the Nickel Institute, the global association of nickel producers.

Indonesia is positioning itself strategically for an EV-driven world. The country produced the highest amount of nickel in 202, contributing 48 percent of global supply, and outgoing President Joko Widodo’s administration has enforced policies banning nickel ore exports, essentially ensuring that nickel processors establish plants in the country.

Several large mining companies are pouring money into the sector. The IWIP, constructed between 2018 and 2020, is one of several nickel processing parks being developed across Indonesia. The park is a joint venture between Chinese companies Tsingshan Group, which has a 40 percent shareholding through its subsidiary Perlus Technology, Huayou Group (30 percent) and Zhenshi Group (30 percent).

French mining company Eramet has also partnered with Tsinghan and the Indonesian steel company, PT Antam Tbk, to manage the Weda Bay Nickel mine, which supplies nickel ore to smelting plants in the IWIP.

Separately, Eramet and Germany’s BASF have plans for a nickel and cobalt refining facility which is projected to produce 67,000 tonnes of nickel and 7,500 tonnes of cobalt annually in the IWIP.

Tesla sources nickel from Huayou and CNGR Advanced Materials, which partners with Tsinghan and which has been implicated in environmental pollution in Maluku as well as in the Central Sulawesi province, according to the Business and Human Rights Resource Centre. Ford and Volkswagen also source nickel from companies mining within the IWIP, CRI found.

A nickel production plant in Indonesia [Ulet Ifansasti/Getty Images]

Which other countries are affected?

Concerns about mining practices have been raised for some time in the Philippines, which is the second-largest producer of the metal and the leading supplier to China.

In 2021, Amnesty International reported that scores of people working on nickel mining projects on the Dinagat Islands were being hired without contracts and health insurance, despite the risky nature of their jobs and in violation of Philippine labour laws.

Companies mining in the area are mainly Chinese and Philippine and include Sinosteel (Chinese state-owned), Cagdianao Mining Corporation (Philippine), Oriental Vision Mining (Philippine and Chinese), Libjo Mining (Philippine and Chinese) and Century Peak Corporation (Philippine).

In the DRC, the mining of cobalt and coltan, which are also important components in rechargeable batteries, has forcefully displaced communities in mineral-rich areas such as Kolwezi in the southern Lualaba province, Amnesty International and the Good Governance and Human Rights Initiative (IBGDH) found in 2023.

The DRC has the world’s largest reserves of cobalt and is the seventh-biggest producer of copper, but those have not served the Congolese people much. The country’s economy is stagnant because of decades of conflict and poor governance. Primarily Chinese companies, in partnership with state mining corporations, are extracting minerals there.

Like nickel, global demand for cobalt and copper has also risen since mobile phones and other smart electronic gadgets like video game consoles became popular. A mobile phone battery typically contains about 7g (0.25oz) of cobalt and 16g (0.56oz) of copper. A fully electric bus contains 400kg (882lb) of copper.

What action is being taken to counter these issues?

There has been little official action.

In Indonesia, several advocacy groups have been protesting and lobbying against the vast IWIP mining project, but mining and refining processes are unlikely to be stopped there.

In its report, the CRI recommends that the government intervene and order all companies to cease intimidation tactics, as well as strengthen laws protecting local communities from the consequences of mining. The group also wants the main companies involved in IWIP to clean up polluted water sources, compensate local people for stolen land and switch to renewable energy.

As for the DRC, a 2009 initiative was set up by the International Tin Association and the Tantalum-Niobium International Study Center to help big buyers like Apple, Intel and Tesla trace and verify their supply chains. However, a 2022 investigation by investigations and advocacy group Global Witness found that despite this intervention, conflict minerals and those sourced from mines using child labour were still entering global supply chains.

Although Tesla was indirectly implicated in that report, the automaker comes third in a ranking of EV manufacturers based on responsible sourcing and fossil use. Ford and Mercedes-Benz top the list, while Toyota, Honda and GAC are at the bottom.

In the past, the 2010 US Dodd-Frank Act contributed majorly to reducing the supply of minerals sourced in the DRC’s conflict zones – so-called “blood diamonds” – by forcing companies to detail their supply chains.

Source: Al Jazeera

Traduzione in italiano

CONQUISTA DI TERRE E FORESTE IN FUORIUSCITA: LA COLPA È DEI VEICOLI ELETTRICI “PULITI”?

Le comunità indonesiane affermano che stanno subendo il peso di una corsa sempre più intensa per rendere le nostre auto “verdi”.

In questa foto del 21 dicembre 2020, una Chevrolet Bolt carica presso un sito Electrify America fuori dal centro commerciale outlet Colorado Mills nel centro di Lakewood, in Colorado. Electrify America, una rete di ricarica per veicoli elettrici finanziata con i soldi pagati dalla Volkswagen come punizione per uno scandalo di frode sulle emissioni, afferma che prevede di più che raddoppiare il numero di stazioni di ricarica negli Stati Uniti e in Canada. L’espansione includerà 1.800 stazioni di ricarica rapida e 10.000 caricabatterie individuali entro il 2025 [David Zalubowski/AP Photo]

Mentre la spinta ad abbandonare i combustibili fossili inquinanti e a diventare ecologici con le tecnologie rinnovabili diventa sempre più pressante in tutto il mondo, la popolarità dei veicoli elettrici (Electric Vehicles EV) è aumentata. Ma ora, i gruppi per i diritti umani affermano che la crescita di questa industria sta provocando il caos ambientale e danneggiando le comunità locali in Indonesia, Filippine e Repubblica Democratica del Congo (RDC).

La domanda di veicoli elettrici è stata inizialmente lenta, ma negli ultimi anni gli ordini sono triplicati, con le auto elettriche che rappresenteranno il 14% delle vendite totali di auto nel 2022, rispetto a solo il 4% nel 2020, grazie ad una maggiore consapevolezza ambientale e ad una più ampia scelta di auto sul mercato da offrire ai consumatori.

Il settore dei trasporti è stato a lungo un obiettivo per gli attivisti verdi poiché contribuisce a un sesto delle emissioni globali di carbonio. Ma mentre i veicoli eleganti e alimentati a batteria prodotti da aziende come Tesla e Ford vengono considerati una soluzione brillante a questo problema, l’industria dei veicoli elettrici nasconde un lato oscuro.

I rapporti di diversi gruppi per i diritti umani negli ultimi mesi hanno rivelato come l’aumento dell’estrazione di materiali cruciali come il nichel – il metallo bianco-argenteo utilizzato per produrre batterie per veicoli elettrici – stia danneggiando diverse comunità e, ironicamente, causando danni ambientali in tutta l’Indonesia e nelle Filippine, che ospitano i più grandi giacimenti di nichel del mondo.

Gli osservatori minerari hanno anche lanciato l’allarme sui danni causati dall’estrazione di cobalto e coltan – importanti anche per i veicoli elettrici – nella RDC.

Una linea di veicoli elettrici del modello Y è raffigurata durante l’avvio della produzione presso la Gigafactory di Tesla il 22 marzo 2022 a Gruenheide, a sud-est di Berlino [Patrick Pleukpool/AFP]

In che modo vengono danneggiate le comunità?

Secondo recenti scoperte di Climate Rights International (CRI), i residenti che vivono vicino ai siti di estrazione del nichel sull’isola di Halmahera, nella provincia indonesiana settentrionale delle Molucche, affermano di essere costretti e intimiditi dalle compagnie minerarie che operano nel parco industriale indonesiano di Weda Bay (IWIP). L’area, uno dei più grandi siti di produzione di nichel al mondo, ospita miniere di nichel e impianti di fusione del nichel che riforniscono i produttori internazionali di veicoli elettrici.

In un rapporto di 124 pagine pubblicato a Gennaio, la CRI ha affermato che le società minerarie nell’IWIP spesso si colludono con la Polizia per costringere i proprietari terrieri dei villaggi vicini come Gemaf, Lelilef Sawai e Lelilef Waibulan a vendere le loro terre o addirittura ad andarsene senza alcun compenso. In alcuni casi, i membri della comunità, molti dei quali agricoltori, affermano di essere arrivati ​​nella loro terra solo per vedere i trattori scavarla senza il loro consenso.

Alcuni agricoltori che hanno contestato i prezzi ingiusti, hanno protestato contro l’accaparramento delle terre o si sono rifiutati apertamente di vendere, secondo quanto riferito, hanno ricevuto minacce dalla Polizia e dall’Esercito. Da quando è iniziata la costruzione del parco nel 2018, gli agenti di sicurezza hanno invaso la zona, dicono i residenti.

Nella regione, inoltre, vaste aree di foreste vengono abbattute per consentire l’estrazione mineraria, ha scoperto il gruppo per i diritti umani. La CRI stima che circa 5.331 ettari (13.173 acri) di foresta siano stati occupati da attività minerarie. Poiché gli alberi immagazzinano carbonio, rimuoverli significa più emissioni.

L’anno scorso, un’altra organizzazione per i Diritti Umani, Survival International, aveva avvertito che circa 300-500 gruppi di O Hongana Manyawa, o “Popolo della foresta”, nell’area dell’IWIP potrebbero essere a rischio di perdere le loro case se la deforestazione in corso continua.

Le condizioni di lavoro sono pessime, dicono i residenti. Nel dicembre dello scorso anno, un’esplosione nel parco industriale Morowali, finanziato dalla Cina, sull’isola di Sulawesi, uccise 12 persone e ne ferì almeno altre 39.

Oltre a ciò, l’acqua inquinata viene convogliata dal parco nel fiume da cui la popolazione locale preleva acqua potabile. La sostanza oleosa che si forma sulla sua superficie sta ora costringendo i pescatori del vicino villaggio di Sagea a remare più al largo.

Inoltre, secondo la CRI, per alimentare l’enorme parco sono state installate cinque inquinanti centrali a carbone, che producono 3,78 gigawatt all’anno. I membri delle comunità locali affermano che il fumo delle piante soffoca l’aria e causa difficoltà respiratorie.

Un camion raccoglie terra contenente minerale di nichel da una miniera scavata nelle foreste sull’isola di Halmahera, nell’Indonesia orientale, nel 2012 [Neil Chatterjee/Reuters]

Perché il nichel è così importante?

Per decenni, il nichel è stato utilizzato principalmente per produrre acciaio inossidabile a causa della sua durabilità e natura malleabile. In tempi più recenti è stato utilizzato per la fabbricazione di componenti automobilistici come ruote e paraurti.

Ma la domanda di questo metallo è salita alle stelle da quando ha preso piede la spinta verso le tecnologie rinnovabili, compresi i veicoli elettrici. Il materiale costituisce la base per le batterie agli ioni di litio, utilizzate nei veicoli elettrici. Secondo il Nickel Institute, l’associazione globale dei produttori di nichel, la domanda di nichel è cresciuta del 41% tra il 2010 e il 2020.

L’Indonesia si sta posizionando strategicamente per un mondo guidato dai veicoli elettrici. Il Paese ha prodotto la più alta quantità di nichel nel 202, contribuendo per il 48% all’offerta globale, e l’amministrazione del presidente uscente Joko Widodo ha applicato politiche che vietano le esportazioni di minerale di nichel, garantendo essenzialmente che i trasformatori di nichel stabiliscano impianti nel paese.

Diverse grandi compagnie minerarie stanno investendo denaro nel settore. L’IWIP, costruito tra il 2018 e il 2020, è uno dei numerosi parchi di lavorazione del nichel sviluppati in tutta l’Indonesia. Il parco è una joint venture tra le società cinesi Tsingshan Group, che detiene una partecipazione del 40% attraverso la sua controllata Perlus Technology, Huayou Group (30%) e Zhenshi Group (30%).

La società mineraria francese Eramet ha anche collaborato con Tsinghan e la società siderurgica indonesiana, PT Antam Tbk, per gestire la miniera di nichel di Weda Bay, che fornisce minerale di nichel agli impianti di fusione dell’IWIP.

Separatamente, Eramet e la tedesca BASF hanno in programma un impianto di raffinazione di nichel e cobalto che dovrebbe produrre 67.000 tonnellate di nichel e 7.500 tonnellate di cobalto all’anno nell’IWIP.

Tesla acquista nichel da Huayou e CNGR Advanced Materials, che collabora con Tsinghan e che è stato implicato nell’inquinamento ambientale nelle Molucche e nella provincia di Sulawesi centrale, secondo il Business and Human Rights Resource Center. Ford e Volkswagen acquistano nichel anche da società minerarie all’interno dell’IWIP, ha scoperto CRI.

Un impianto per la produzione di nichel in Indonesia [Ulet Ifansasti/Getty Images]

Quali altri Paesi sono colpiti?

Da tempo sono state sollevate preoccupazioni sulle pratiche minerarie nelle Filippine, che sono il secondo produttore di metallo e il principale fornitore della Cina.

Nel 2021, Amnesty International ha riferito che decine di persone che lavoravano a progetti di estrazione di nichel nelle isole Dinagat venivano assunte senza contratto e senza assicurazione sanitaria, nonostante la natura rischiosa del loro lavoro e in violazione delle leggi filippine sul lavoro.

Le aziende minerarie nell’area sono principalmente cinesi e filippine e includono Sinosteel (di proprietà statale cinese), Cagdianao Mining Corporation (filippina), Oriental Vision Mining (filippina e cinese), Libjo Mining (filippina e cinese) e Century Peak Corporation (filippina) .

Nella RDC, l’estrazione di cobalto e coltan, che sono anche componenti importanti delle batterie ricaricabili, ha provocato lo sfollamento forzato di comunità in aree ricche di minerali come Kolwezi, nella provincia meridionale di Lualaba, secondo Amnesty International e l’Iniziativa per il Buon Governo e i Diritti Umani (IBGDH) trovato nel 2023.

La RDC ha le riserve di cobalto più grandi al mondo ed è il settimo produttore di rame, ma queste non sono state molto utili al popolo congolese. L’economia del paese è stagnante a causa di decenni di conflitti e di cattiva governance. Qui estraggono minerali principalmente aziende cinesi, in collaborazione con le società minerarie statali.

Come il nichel, anche la domanda globale di cobalto e rame è aumentata da quando sono diventati popolari i telefoni cellulari e altri gadget elettronici intelligenti come le console per videogiochi. La batteria di un telefono cellulare contiene tipicamente circa 7 g (0,25 once) di cobalto e 16 g (0,56 once) di rame. Un autobus completamente elettrico contiene 400 kg (882 libbre) di rame.

Quali azioni si stanno intraprendendo per contrastare questi problemi?

Ci sono state poche azioni ufficiali.

In Indonesia, diversi gruppi di pressione hanno protestato e fatto pressioni contro il vasto progetto minerario IWIP, ma è improbabile che i processi di estrazione e raffinazione vengano fermati lì.

Nel suo rapporto, la CRI raccomanda al governo di intervenire e ordinare a tutte le aziende di cessare le tattiche intimidatorie, oltre a rafforzare le leggi che proteggono le comunità locali dalle conseguenze dell’attività mineraria. Il gruppo vuole inoltre che le principali aziende coinvolte nell’IWIP ripuliscano le fonti d’acqua inquinate, risarciscano la popolazione locale per i terreni rubati e passino alle energie rinnovabili.

Per quanto riguarda la RDC, nel 2009 l’International Tin Association e il Tantalum-Niobium International Study Center hanno avviato un’iniziativa per aiutare i grandi acquirenti come Apple, Intel e Tesla a tracciare e verificare le loro catene di approvvigionamento. Tuttavia, un’indagine del 2022 condotta dal gruppo investigativo e di difesa Global Witness ha rilevato che, nonostante questo intervento, i minerali dei conflitti e quelli provenienti dalle miniere che utilizzano il lavoro minorile stavano ancora entrando nelle catene di approvvigionamento globali.

Sebbene Tesla sia stata indirettamente coinvolta in quel rapporto, la casa automobilistica è al terzo posto in una classifica dei produttori di veicoli elettrici basata sull’approvvigionamento responsabile e sull’uso di fossili. Ford e Mercedes-Benz sono in cima alla lista, mentre Toyota, Honda e GAC sono in fondo.

In passato, il Dodd-Frank Act statunitense del 2010 ha contribuito in larga misura a ridurre l’offerta di minerali provenienti dalle zone di conflitto della RDC – i cosiddetti “diamanti insanguinati” – costringendo le aziende a dettagliare le loro catene di approvvigionamento.

Fonte: Al Jazeera

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente

LA PROTESTA DEGLI AGRICOLTORI IN ITALIA, FRANCIA, GERMANIA, NELL’INTERA EUROPA CONTRO L’ATTACCO DIRETTO DELL’UNIONE EUROPEA ALL’AGRICOLTURA EUROPEA

Vasto (CH), lì 29 Gennaio 2024 ore 21.20

Buonasera a tutti e a tutte, sto seguendo con vivo interesse in queste ore la protesta di tutti gli agricoltori in Italia, Francia, Germania e nel resto d’Europa riguardo le politiche dell’Unione Europea che mirano ad incrementare i costi di produzione dei generi alimentari per tentare di arginare a loro modo gli allevamenti intensivi ed imporre subdolamente il consumo della carne sintetica di laboratorio e la farina di grilli che costa 80€ al kg a svantaggio dell’agricoltura certificata IGP IGT che produce cibo di qualità ed in questo settore l’Italia senza alcun dubbio rappresenta l’eccellenza in tutto il Mondo, basti citare alcune nostre specialità per cui siamo noti in tutto il Mondo: il grano della pasta Barilla di Parma, la pasta De Cecco ed il pastificio Del Verde di Fara San Martino in Abruzzo, la pasta trafilata al bronzo di Gragnano di Napoli, il pane di Vicovaro (Roma), i tortellini di Giovanni Rana, il prosciutto di Parma, il prosciutto San Daniele, il prosciutto di Norcia in Umbria, il lardo di Colonnata frazione del comune di Carrara in Toscana, il latte della Parmalat, i formaggi Galbani, le soppressate di salumi di Cappola di Popoli vicino Pescara in Abruzzo, la ‘Nduja della Calabria, i pomodori San Marzano, le olive della Saclà, il cioccolato fondente Perugina di Perugia in Umbria, il cioccolato di Novi di Novi Ligure in Liguria, solo per citare alcune delle eccellenze gastronomiche che tutto il Mondo invidia all’Italia.

Tutta la protesta degli agricoltori europei parte dalle assurde recenti prese di posizione dell’Unione Europea, rappresentata a Bruxelles da Ursula Von Der Leyen, che ha dapprima reintrodotto l’IRPEF, l‘Imposta sulle Persone Fisiche ai proprietari terrieri, tolto le agevolazioni in merito al gasolio agricolo previste dalla Politica Agricola Comunitaria (PAC) 2014-2020 e con la quale io personalmente ho avuto il privilegio di lavorare nella sede della Coldiretti di Avezzano a Piazza Castello 12/B, innalzato i costi di produzione dei generi alimentari di prima necessità e ad introdurre nella filiera agroalimentare prodotti chimere artificiali frutto dell’ingegneria genetica generati da biolaboratori, come la carne sintetica stampata da apposite macchine in 3D e la farina di grilli, perversioni per borghesi che già cominciano ad essere disponibili nei supermercati europei al fine di porre un freno agli allevamenti intensivi di bovini, ovini e suini nati sia in Occidente negli USA che in Oriente Cina e Giappone per far fronte alle ingenti carestie che stanno colpendo anche queste nazioni a causa sia del cambiamento climatico indotto sia all’agricoltura stessa che non riesce più a soddisfare i fabbisogni delle persone, ma il sinistro fine è anche quello di distruggere tutte le specialità gastronomiche endemiche tipiche di uno specifico territorio e che si contraddistinguono per qualità da tutte le altre prodotte in altri luoghi e su questo aspetto, l’Italia rappresenta sicuramente l’eccellenza nel Mondo.

English translate

THE PROTEST OF FARMERS IN ITALY, FRANCE, GERMANY, IN THE WHOLE OF EUROPE AGAINST THE DIRECT ATTACK OF THE EUROPEAN UNION ON EUROPEAN AGRICULTURE

Good evening everyone, I’m following with keen interest in these hours the protest of all farmers in Italy, France, Germany and the rest of Europe regarding the policies of the European Union which aim to increase the production costs of food to try to stem intensive farming in their own way and subtly impose the consumption of synthetic laboratory meat and cricket flour which costs €80 per kg to the detriment of IGP IGT certified agriculture which produces quality food and in this sector the Italy without any doubt represents excellence throughout the world, just mention some of our specialties for which we are known throughout the world: the wheat of Barilla pasta from Parma, De Cecco pasta and the Del Verde pasta factory from Fara San Martino in Abruzzo, bronze-drawn pasta from Gragnano in Naples, the bread from Vicovaro (Rome), the Giovanni Rana’s tortellini, Parma ham, San Daniele ham of Friuli Venezia Giulia, Norcia ham in Umbria, the Colonnata‘s lard, an hamlet of the municipality of Carrara in Tuscany, Parmalat‘s milk, Galbani cheeses, soppressata cured meats from Cappola in Popoli near Pescara in Abruzzo, ‘Nduja from Calabria, San Marzano tomatoes, olives from Saclà, Perugina dark chocolate from Perugia in Umbria, the Novi chocolate of Novi Ligure in Liguria, just to mention some of the gastronomic excellences that the whole world envies Italy.

The entire protest of European farmers starts from the absurd recent positions taken by the European Union, represented in Brussels by Ursula Von Der Leyen, who first reintroduced the IRPEF, the Personal Tax on landowners, removing access to the related benefits to agricultural diesel for farmers provided by the Community Agricultural Policy (CAP) 2014-2020, with which I personally had the privilege of working at Coldiretti headquaters in Avezzano in Piazza Castello 12/B, raised the production costs of basic food products and introduced artificial chimera products into the agri-food chain resulting from genetic engineering generated by biolaboratories, such as synthetic meat printed by special 3D machines and cricket flour, perversions for the bourgeois that are already starting to be available in European supermarkets in order to put a stop to the intensive farming of born cattle, sheep and pigs both in the West in the USA and in the East in China and Japan to deal with the huge famines that are also affecting these nations due both to induced climate change and to agriculture itself which is no longer able to satisfy people’s needs, but the sinister end it is also to destroy all the endemic gastronomic specialties typical of a specific territory and which are distinguished by quality from all the others produced in other places and in this aspect, Italy certainly represents excellence in the World.

Proteste degli agricoltori in Europa, cosa sta succedendo dalla Francia all’Italia

29 Gennaio 2024 – 14:59

In generale il dissenso del settore agroalimentare è partito da alcune misure pensate per rendere maggiormente “green” e sostenibile l’intera produzione di cibo. Ma anche contro le politiche agricole della Ue giudicate troppo restrittive e contro l’atteggiamento delle tradizionali organizzazioni del settore. Ecco, in particolare, dove si stanno svolgendo le principali proteste

Dalla Francia alla Germania, passando per Belgio, Olanda, Polonia, Romania ma anche Italia. Sono questi alcuni tra i Paesi europei interessati, nell’ultimo periodo, da un’ondata di proteste serrate da parte degli agricoltori. Quali i motivi principali? In generale il dissenso del settore agroalimentare è partito da alcune misure pensate per rendere maggiormente “green” e sostenibile l’intera produzione di cibo. Ma tra i motivi ci sono anche le regole che impongono la messa a riposo dei terreni per garantire la biodiversità o quelle che impongono il ripristino di una porzione dell’habitat. Senza dimenticare che il settore è destinatario di un’importante quantità di aiuti da parte dell’Unione Europea, come sottolinea il “Corriere della Sera”. Basti pensare che la Pac, ovvero la Politica Agricola Comunitaria, per il quinquennio 2023 -2027 è pari a 36 miliardi e mezzo di euro. Ma questi sussidi sono in diminuzione rispetto agli scorsi decenni e questo ha scatenato il malcontento, anche considerando l’avvicinarsi del voto per l’Europarlamento.

La protesta in Germania

Inizialmente la protesta degli agricoltori era esplosa in Germania, a dicembre scorso. Qui il governo tedesco aveva promesso di finanziare la transizione verso l’energia pulita ma pur volendo rispettare tali impegni, il governo locale aveva presentato una bozza di bilancio bocciata dalla Corte Suprema tedesca, secondo cui emergeva un buco di 60 miliardi nelle finanze del Paese. E così il cancelliere Scholz ha dovuto ridurre le spese ed effettuare tagli, che hanno colpito in particolar modo gli agricoltori che davanti all’aumento delle tasse e al taglio nei sussidi agricoli, con l’eliminazione di alcuni importanti privilegi fiscali, tra cui quello sul gasolio, hanno messo in atto le agitazioni. Altra minaccia, poi, è rappresentata dall’avvio del processo di adesione dell’Ucraina all’Ue. I tagli decisi dal governo tedesco sono legati anche al sostegno che Berlino vuole fornire a Kiev, ma ad impensierire le aziende agricole locali c’è il fatto che l’Ucraina, ritenuta una potenza agricola globale, possa incidere sulla ripartizione dei sussidi comunitari. Proprio in queste ore, stando alla cronaca, gli agricoltori tedeschi hanno bloccato le vie di traffico che portano a diversi porti tedeschi, tra cui quello di Amburgo, per protestare proprio contro la decisione del governo di abolire gradualmente, entro il 2026, i sussidi per l’acquisto del diesel a uso agricolo. Nella Bassa Sassonia, secondo la polizia, gli agricoltori hanno bloccato l’accesso al Jade-Weser-Port, un porto per container vicino alla città di Wilhelmshaven, con circa 40 trattori. Nel porto di Bremerhaven, un “raduno” di agricoltori su un asse stradale cruciale ha provocato un “notevole rallentamento” del traffico.

La situazione in Francia

Le proteste tedesche hanno attecchito anche in Francia dove si prospetta un lunedì “nero” a Parigi e nell’hinterland per l’assedio annunciato degli agricoltori scontenti per i provvedimenti del governo in risposta alla crisi. Migliaia di agricoltori, con trattori e altri mezzi di trasporto, si sono diretti verso la Capitale partendo da diverse regioni con l’obiettivo dichiarato di chiudere l’accesso a Parigi, con otto posti di blocco previsti. Il ministro dell’Interno Gerald Darmanin ha annunciato un traffico “estremamente difficile nell’Ile de France”, invitando i “francesi e i trasportatori a minimizzare al massimo gli spostamenti”. E ha annunciato che 15 mila agenti di polizia si mobiliteranno per impedire l’ingresso dei trattori a “Parigi e nelle grandi città” e i blocchi del mercato di Rungis e degli aeroporti dell’Ile-de-France. Qui la maxi-protesta è indetta dalla potente Federazione nazionale dei sindacati degli imprenditori agricoli (FNSEA) e dal sindacato Giovani Agricoltori (JA, Jeunes Agriculteurs), che hanno già dichiarato lo “stato di assedio” di Parigi. E gli annunci fatti finora dal premier Gabriel Attal, con un piano di semplificazione in diversi punti, non sono bastati a placare il malcontento.

I disagi in Belgio

In Belgio la protesta degli agricoltori sta causando notevoli disagi alla rete stradale nel sud del Paese, in particolare allo svincolo di Daussoulx e alla periferia di Bruxelles, secondo quanto riferito dalla polizia stradale federale. Anche alcune parti della tangenziale di Bruxelles sono chiuse al traffico. Una decina di trattori sono arrivati anche a De Meeûs, vicino a Place du Luxembourg, nel cuore della capitale belga, ha confermato la polizia di Bruxelles-Capitale/Ixelles. Tuttavia un portavoce della zona ha dichiarato che non ci sono stati disagi per il traffico.

La questione in Italia

Per quanto riguarda il nostro Paese, la protesta è rivolta contro le politiche agricole della Ue giudicate troppo restrittive ma anche contro l’atteggiamento delle tradizionali organizzazioni del settore. “Siamo apolitici, non siamo schierati con nessuno altrimenti fallisce tutto. La nostra è una battaglia agricola”. Lo ha detto Danilo Calvani che guida il Comitato Agricoltori Traditi (C.r.a.) che sta chiarendo la posizione di chi sta protestando. “Noi andiamo dove ci invitano e facciamo la nostra battaglia”, ha spiegato. E rivolto al mondo politico, ha proseguito: “Il Parlamento tutto ci convochi, si discuta tutti insieme delle nostre istanze, senatori e deputati, di maggioranza e di opposizione. Ci facciano vedere che sono vicini a noi, facciano qualcosa di urgente”, ha riferito ancora Calvani. “Non abbiamo più reddito, ci tassano anche i mezzi fermi dei nonni, macchine vecchie che non funzionano e non vengono utilizzate da anni”, sottolinea Calvani che conclude: “Ogni giorno saremo sempre di più, è in atto qualcosa di straordinario”. Nelle ultime ore si sono verificati momenti di tensione al casello di Orte sull’A1. Gli agricoltori in presidio hanno tentato di bloccare la circolazione ma le forze dell’ordine sono intervenute impedendo il blitz. Proteste si sono svolte anche, tra le altre città, a Foggia, Viterbo, Udine, Crotone oltre che in Sardegna.

Fonte: SkyTG24

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Good evening everyone, I am following with keen interest in these hours the protest of all farmers in Italy, France, Germany and the rest of Europe regarding the policies of the European Union which aim to increase the production costs of food to try to stem intensive farming in their own way and surreptitiously, subtly impose the consumption of synthetic laboratory meat to the detriment of quality agriculture which also produces quality food and in this sector Italy without any doubt represents excellence in all over the world, it is enough to mention some of our specialties for which we are known all over the world: the wheat from Barilla pasta in Parma, the pasta from De Cecco and the Del Verde pasta factory in Fara San Martino in Abruzzo, the bronze-drawn pasta from Gragnano in Naples, bread from Vicovaro (Rome), tortellini from Giovanni Rana, ham from Parma, ham from San Daniele, ham from Norcia in Umbria, lardo from Colonnata, a hamlet of the municipality of Carrara in Tuscany, milk from Parmalat, Galbani cheeses, soppressata cured meats from Cappola di Popoli near Pescara in Abruzzo, ‘Nduja from Calabria, San Marzano tomatoes, olives from Saclà, Perugina dark chocolate from Perugia in Umbria, Novi chocolate from Novi Ligure in Liguria, just to mention some of the gastronomic excellences that the whole world envies in Italy.

The entire protest of European farmers starts from the absurd recent positions taken by the European Union, represented in Brussels by Ursula Von Der Leyen, which aims to raise the production costs of basic foodstuffs and to introduce artificial chimera products generated into the agri-food chain from biolaboratories, such as synthetic meat printed by special 3D machines and cricket flour which is already starting to be available in European supermarkets in order to put a stop to intensive farming of cattle, sheep and pigs, but the sinister purpose is also that to destroy all the endemic gastronomic specialties typical of a specific territory and which are distinguished by quality from all the others produced in other places.

Farmer’s protests in Europe, what’s happening from France to Italy

In general, the dissent in the agri-food sector started from some measures designed to make the entire food production more “green” and sustainable. But also against the EU’s agricultural policies deemed too restrictive and against the attitude of the traditional organizations in the sector. Here, in particular, is where the main protests are taking place

From France to Germany, passing through Belgium, Holland, Poland, Romania but also Italy. These are some of the European countries affected, in the last period, by a wave of intense protests by farmers. What are the main reasons? In general, the dissent in the agri-food sector started from some measures designed to make the entire food production more “green” and sustainable. But among the reasons there are also the rules that require land to be set aside to guarantee biodiversity or those that require the restoration of a portion of the habitat. Without forgetting that the sector receives a significant amount of aid from the European Union, as underlined by the “Corriere della Sera”. Suffice it to say that the CAP, or Community Agricultural Policy, for the five-year period 2023 -2027 is equal to 36 and a half billion euros. But these subsidies are decreasing compared to previous decades and this has sparked discontent, also considering the approaching vote for the European Parliament.

The protest in Germany

The farmers’ protest initially exploded in Germany last December. Here the German government had promised to finance the transition to clean energy but despite wanting to respect these commitments, the local government had presented a draft budget rejected by the German Supreme Court, according to which a 60 billion hole in the country’s finances emerged. And so Chancellor Scholz had to reduce expenses and make cuts, which particularly affected farmers who, faced with tax increases and cuts in agricultural subsidies, with the elimination of some important fiscal privileges, including the one on diesel, they carried out the agitations. Another threat, then, is represented by the start of Ukraine’s accession process to the EU. The cuts decided by the German government are also linked to the support that Berlin wants to provide to Kiev, but what worries local agricultural companies is the fact that Ukraine, considered a global agricultural power, could affect the distribution of community subsidies. Precisely in these hours, according to the news, German farmers have blocked the traffic routes leading to several German ports, including that of Hamburg, to protest against the government’s decision to gradually abolish, by 2026, subsidies for the purchase of diesel for agricultural use. In Lower Saxony, farmers blocked access to the Jade-Weser-Port, a container port near the city of Wilhelmshaven, with around 40 tractors, according to police. In the port of Bremerhaven, a “gathering” of farmers on a crucial road axis caused a “significant slowdown” in traffic.

The situation in France

The German protests have also taken root in France where a “black” Monday is expected in Paris and in the hinterland due to the announced siege of farmers dissatisfied with the government’s measures in response to the crisis. Thousands of farmers, with tractors and other means of transport, headed towards the capital starting from different regions with the declared aim of closing access to Paris, with eight checkpoints planned. Interior Minister Gerald Darmanin announced “extremely difficult traffic in the Ile de France”, inviting the “French people and transporters to minimize travel as much as possible”. And he announced that 15,000 police officers will be mobilized to prevent tractors from entering “Paris and large cities” and blockades of the Rungis market and the Ile-de-France airports. Here the maxi-protest is called by the powerful National Federation of Agricultural Entrepreneurs’ Unions (FNSEA) and the Young Farmers union (JA, Jeunes Agriculteurs), who have already declared a “state of siege” in Paris. And the announcements made so far by Prime Minister Gabriel Attal, with a simplification plan in various points, have not been enough to calm the discontent.

The issue in Italy

As far as our country is concerned, the protest is aimed against the EU’s agricultural policies deemed too restrictive but also against the attitude of the traditional organizations in the sector. “We are apolitical, we don’t side with anyone otherwise everything fails. Ours is an agricultural battle”. This was said by Danilo Calvani who leads the Betrayed Farmers Committee (C.r.a.) which is clarifying the position of those who are protesting. “We go where they invite us and fight our battle”, he explained. And addressed to the political world, he continued: “Let the whole Parliament convene us, let us all discuss our requests together, senators and deputies, of the majority and of the opposition. Let us see that they are close to us, do something urgent”, said Calvani again. “We no longer have income, we are also taxed by our grandparents’ stationary vehicles, old cars that don’t work and haven’t been used for years”, underlines Calvani who concludes: “Every day there will be more and more of us, something extraordinary is taking place”. In the last few hours there have been moments of tension at the Orte toll booth on the A1. The farmers in the garrison attempted to block traffic but the police forces The order intervened to prevent the raid. Protests also took place, among other cities, in Foggia, Viterbo, Udine, Crotone as well as in Sardinia.

Source: SkyTG24

https://tg24.sky.it/mondo/2024/01/29/protesta-agricoltori-europa

Marcia dei trattori, continua la protesta italiana. Momenti di tensione al casello di Orte sull’A1

Gli agricoltori in presidio a Orte hanno tentato di bloccare la circolazione ma le forze dell’ordine sono intervenute impedendo il blitz. A Ravenna e Foggia i trattori invadono la città. Una bara per la protesta dei trattori nell’Avellinese

La protesta di agricoltori e imprenditori agricoli dell’Irpinia
https://www.rainews.it/articoli/2024/01/marcia-dei-trattori-continua-la-protesta-italiana-68c7f773-1d3a-43c8-9336-d22de38de301.html

Continua ad oltranza la protesta degli agricoltori della Tuscia. Momenti di tensione al casello di Orte sull’A1. Gli agricoltori in presidio hanno tentato di bloccare la circolazione ma le forze dell’ordine sono intervenute impedendo il blitz. Una nuova protesta si stava svolgendo da questa mattina, nei pressi del casello autostradale di Orte, provincia di Viterbo, sull’A1. I manifestanti, con alcuni trattori e mezzi agricoli si sono radunati sulla rotatoria antistante in casello. Sul posto sono presenti le forze di polizia che hanno segnalato la possibilità di disagi alla viabilità, in entrata e in uscita dal casello. Secondo quanto riferito dagli organizzatori, alla protesta hanno partecipato anche diversi agricoltori provenienti dall’Umbria.

Dopo il blocco del casello autostradale di Orte, questa mattina una quarantina di mezzi agricoli hanno paralizzato il traffico della cassia nord in prossimità di Porta Fiorentina, una delle porte principali di accesso a Viterbo. Poco prima del solito raduno sulla Cassia accanto al cimitero, alcuni manifestanti si sono fermati di fronte alla sede della Coldiretti Viterbo, dove hanno strappato le bandiere che erano sulla porta. Le bandiere sono poi state bruciate in segno di protesta.  Alle 11 il corteo di trattori, partito dal punto di ritrovo, ha percorso via della Palazzina, Piazzale Gramsci e via Garbini paralizzando il traffico.

Infine il presidio di agricoltori al casello è stato spostato, ma Felice Antonio Monfeli, portavoce dei manifestanti, ha spiegato che “resteremo qui e protesteremo sempre legalmente e pacificamente”. Monfeli ha sottolineato: “ci dissociamo dal gesto di alcuni agricoltori che stamani hanno bruciato le bandiere della Coldiretti“.

Protesta trattori a Orte, occupata rotatoria fuori dal casello

Il Ministro all’Agricoltura del Governo Meloni Lollobrigida: “Istanze agricoltori valide ma no a violenza”

“Rispetto ogni manifestazione democratica, in particolare quella di lavoratori che, nel tempo, hanno visto calare il proprio reddito per scelte che certamente non hanno né tutelato l’ambiente né valorizzato la sovranità alimentare del nostro continente”, ma “considero sbagliato e ingiustificato ogni atto di violenza, compreso bruciare le bandiere delle associazioni agricole come accaduto oggi a Viterbo”. Così in una nota il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. “In Italia, sin dal suo insediamento il nostro Governo ha restituito centralità all’agricoltura e si è schierato nel contesto dell’UE a difesa del comparto, senza paura di portare avanti battaglie giuste in difesa di agricoltura, allevamento e pesca. C’è bisogno – è l’appello del ministro – di un fronte comune tra istituzioni e sistema produttivo italiano per valorizzare le nostre potenzialità e rafforzare l’Unione Europea, diversa da quella attuale, in linea con quanto intendevano coloro che la fondarono”. A Coldiretti, la cui bandiera è stata bruciata a Viterbo in segno di protesta, “si deve la battaglia contro il cibo sintetico che l’Italia sta guidando anche in Europa con risultati eccezionali. Non ha alcun senso – aggiunge Lollobrigida – che il fronte degli agricoltori diventi quello di combattere altri agricoltori che si sentono rappresentati dalle associazioni. Ed è per questo che, consapevole della validità delle istanze promosse da questo mondo, esprimo la solidarietà alla Coldiretti, auspicando che nessun uomo e donna, nessun imprenditore agricolo svilisca il proprio impegno per difendere il lavoro, la terra, la produzione, con azioni che nulla hanno a che fare con i principi di rispetto, libertà e democrazia che mai devono mancare e dei quali, proprio gli agricoltori, sono il simbolo più rilevante”, conclude il ministro.

Giornata campale anche in Calabria. Presidi su molte strade principali e due riunioni in programma in Regione nel tentativo di trovare una mediazione: quella di oggi è una giornata fondamentale sul fronte della protesta degli agricoltori in Calabria. I presidi più importanti sono in corso nel Catanzarese e nel Crotonese. Lunghe file a Botricello e Cropani Marina, sulla strada statale 106. Proprio i sindaci dei due comuni del Catanzarese, Saverio Simone Puccio e Raffaele Mercurio, dopo le interlocuzioni con il prefetto di Catanzaro Enrico Ricci, hanno ottenuto un tavolo tecnico che si terrà in mattinata in Regione e a cui seguirà una seconda riunione con gli agricoltori del Crotonese. Molti i disagi alla circolazione stradale.

In Emilia Romagna questa mattina la partenza del corteo di protesta a bordo dei loro trattori è in movimento dal comune di Russi (RA) verso Ravenna. 

A Foggia, con i trattori invadono città

Oltre 400 trattori, ma il numero potrebbe essere superiore, hanno invaso la città di Foggia questa mattina da tutta la provincia. Partiti da una stazione di servizio Green park lungo la statale 16 nel tratto che unisce Foggia a San Severo hanno marciato su Foggia entrando nella città e portandosi fino al centro cittadino in piazza Cavour a suon di clacson. Una protesta pacifica e autorizzata che ha visto la partecipazione degli agricoltori di tutta la provincia, dai Monti Dauni , al Gargano passando per la piana del tavoliere.  

Da alcuni giorni gli agricoltori della provincia di Foggia con i loro trattori stanno attuando presidi lungo aree di sosta e piazzole in molti punti della Capitanata. Alcuni giorni fa anche l’incontro con il prefetto di Foggia Maurizio Valiante e i parlamentari del territorio per fare il punto della situazione e cercare eventuali soluzioni. Tavolo che potrebbe tornare a riunirsi anche nei prossimi giorni. Una protesta che – garantiscono gli agricoltori – continuerà fino a quando non otterranno risposte.

Protesta agricoltori con trattori a Foggia

Una bara per la protesta dei trattori nell’Avellinese

È cominciata nella tarda mattinata la seconda giornata di protesta, dopo quella di ieri mattina ad Avellino, di agricoltori e imprenditori agricoli dell’Irpinia. Oltre cento trattori si sono concentrati nell’area industriale di Flumeri e da qui raggiungeranno il centro di Grottaminarda in corteo che si concluderà nei pressi del casello autostradale dell’A16 Napoli-Canosa. Numerosi sindaci e amministratori locali che sostengono la protesta dalla quale sono state bandite le bandiere sindacali ed i simboli dei partiti. Una bara, simbolo del Made in Italy, è stata collocato su un trattore, su un altro automezzo è stato mostrato un manichino, di colore verde, impiccato a simboleggiare le criticità delle aziende agricole “vessate dalle politiche agricole dell’Ue, costrette a vendere sotto costo i prodotti, e alle prese con la tassazione sempre più elevata dei terreni”. Domani prevista una nuova protesta davanti alla sede di Avellino della Regione Campania.

Anche una bara per la protesta dei trattori nell’Avellinese 29 gennaio 2024

A Udine. È giunta nella città friulana la protesta degli agricoltori per protestare contro le politiche europee del settore e, in particolare, il mondo della politica, i sindacati e le istituzioni in genere, e per chiedere iniziative a favore dei giovani che operano nel comparto. Una settantina di trattorie di mezzi agricoli di vario tipo si sono radunati questa mattina nel parcheggio dello Stadio di Udine, proveniente da varie località del Friuli. I manifestanti si sono organizzati spontaneamente dandosi appuntamento e poi sono sfilati in corteo fino in piazza Primo Maggio. La manifestazione si è sciolta poco dopo e si è svolta senza alcun problema ma soltanto qualche disagio per la circolazione. Le forze dell’ordine presenti hanno controllato lo svolgimento dell’iniziativa.

La protesta di agricoltori e imprenditori agricoli dell’Irpinia

Fonte: Rainews

English translate

Tractors March, the Italian protest continues. Moments of tension at the Orte toll booth on the A1

The farmers in Orte attempted to block traffic but the police intervened and prevented the raid. In Ravenna and Foggia tractors invade the city. A coffin for the tractor protest in Avellino area

The protest of the farmers of Tuscia continues to the bitter end. Moments of tension at the Orte toll booth on the A1. The farmers in attendance attempted to block traffic but the police intervened and prevented the raid. A new protest was taking place this morning, near the Orte motorway toll booth, in the province of Viterbo, on the A1. The protesters, with some tractors and agricultural vehicles, gathered on the roundabout in front of the toll booth. The police forces are present on site and have reported the possibility of disruption to the road system, entering and exiting the toll booth. According to the organizers, several farmers from Umbria also participated in the protest.

After the blockade of the Orte motorway toll booth, this morning around forty agricultural vehicles paralyzed traffic on the northern Cassia near Porta Fiorentina, one of the main access gates to Viterbo. Shortly before the usual rally on the Cassia next to the cemetery, some protesters stopped in front of the headquarters of the Coldiretti Viterbo, where they tore down the flags that were on the door. The flags were then burned in protest. At 11 am the procession of tractors, starting from the meeting point, traveled along via della Palazzina, Piazzale Gramsci and via Garbini, paralyzing traffic.

Finally, the farmers’ garrison at the toll booth was moved, but Felice Antonio Monfeli, spokesperson for the protesters, explained that “we will remain here and will always protest legally and peacefully”. Monfeli underlined: “we dissociate ourselves from the gesture of some farmers who burned the Coldiretti flags this morning”.

The Agriculture Mininster of Meloni Government Lollobrigida: “Frmers requests valid but no violence”

“I respect every democratic demonstration, in particular that of workers who, over time, have seen their income drop due to choices that have certainly neither protected the environment nor enhanced the food sovereignty of our continent”, but “I consider every act of violence, including burning the flags of agricultural associations as happened today in Viterbo”. Thus in a note the Minister of Agriculture, Food Sovereignty and Forestry, Francesco Lollobrigida. “In Italy, since its inauguration, our Government has returned centrality to agriculture and has taken sides in the context of the EU in defense of the sector, without fear of carrying out fair battles in defense of agriculture, livestock and fishing. need – is the minister’s appeal – for a common front between institutions and the Italian production system to enhance our potential and strengthen the European Union, different from the current one, in line with what those who founded it intended”. Coldiretti, whose flag was burned in Viterbo as a sign of protest, “is responsible for the battle against synthetic food that Italy is also leading in Europe with exceptional results. It makes no sense – adds Lollobrigida – that the front of farmers becomes that of fighting other farmers who feel represented by the associations. And this is why, aware of the validity of the requests promoted by this world, I express solidarity with Coldiretti, hoping that no man or woman, no agricultural entrepreneur will devalue their commitment to defend work, land, production, with actions that have nothing to do with the principles of respect, freedom and democracy that must never be missing and of which, farmers themselves, are the most relevant symbol”, concludes the minister .

Field day also in Calabria. Garrisons on many main roads and two meetings scheduled in the Region in an attempt to find mediation: today is a fundamental day on the farmers’ protest front in Calabria. The most important measures are underway in the Catanzaro and Crotone areas. Long queues in Botricello and Cropani Marina, on state road 106. The mayors of the two municipalities in the Catanzaro area, Saverio Simone Puccio and Raffaele Mercurio, after discussions with the prefect of Catanzaro Enrico Ricci, have obtained a technical table that will be held in the morning in the Region and which will be followed by a second meeting with the farmers of the Crotone area. There are many inconveniences to road traffic.

In Emilia Romagna this morning the departure of the protest procession on board their tractors is moving from the municipality of Russi (RA) towards Ravenna.

In Foggia, tractors invaded city

Over 400 tractors, but the number could be higher, invaded the city of Foggia this morning from all over the province. Starting from a Green Park service station along state road 16 in the stretch that connects Foggia to San Severo, they marched on Foggia, entering the city and moving to the city center in Piazza Cavour to the sound of horns. A peaceful and authorized protest which saw the participation of farmers from across the province, from the Dauni Mountains to the Gargano passing through the Tavoliere plain.

For a few days, farmers in the province of Foggia with their tractors have been carrying out patrols along rest areas and pitches in many parts of the Capitanata area. A few days ago there was also a meeting with the prefect of Foggia Maurizio Valiante and the parliamentarians of the area to take stock of the situation and seek possible solutions. A table that could meet again in the next few days. A protest that – farmers guarantee – will continue until they get answers.

A coffin for the tractor protest in Avellino Area

The second day of protest began in the late morning, after yesterday morning in Avellino, by farmers and agricultural entrepreneurs from Irpinia. Over one hundred tractors have concentrated in the industrial area of ​​Flumeri and from here they will reach the center of Grottaminarda in a procession which will end near the A16 Napoli-Canosa motorway toll booth. Numerous mayors and local administrators supported the protest from which union flags and party symbols were banned. A coffin, symbol of Made in Italy, was placed on a tractor, on another vehicle a green mannequin was shown, hanged to symbolize the critical issues of agricultural companies “harassed by EU agricultural policies, forced to sell products below cost, and dealing with increasingly high land taxation”. A new protest is planned for tomorrow in front of the Avellino headquarters of the Campania Region.

In Udine. The farmers’ protest arrived in the Friulian city to protest against European policies in the sector and, in particular, the world of politics, trade unions and institutions in general, and to ask for initiatives in favor of young people who work in the sector. About seventy tractors of agricultural vehicles of various types gathered this morning in the parking lot of the Udine Stadium, coming from various locations in Friuli. The demonstrators organized themselves spontaneously by meeting and then marched in a procession to Piazza Primo Maggio. The demonstration broke up shortly after and took place without any problems but only some traffic inconveniences. The police forces present monitored the progress of the initiative.

Protesta dei trattori a Torino, bruciata la bandiera dell’Europa

https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2024/01/28/protesta-dei-trattori-a-torino-bruciata-la-bandiera-delleuropa_bc5176c0-45c0-41dd-b1d3-b03fd6dafc39.html

Nuova protesta degli agricoltori, con i loro trattori, nei pressi del casello autostradale di Orte.

Secondo quanto risulta all’ANSA, la dimostrazione interessa in particolare il piazzale antistante, praticamente appena fuori l’A1, sul prato della rotatoria centrale. I trattori hanno attraversato le strade che portano al casello ed è previsto che resteranno un po’ nella zona. Al momento l’entrata autostradale non è bloccata.

Protesta a Torino, bruciata la bandiera dell’Europa. Protesta per ‘difendere l’agricoltura italiana’ nel centro di Torino. Montato un palco improvvisato in piazza Castello per una iniziativa firmata dalla ‘Variante torinese’ nata nel 2020 per opporsi alle restrizioni e ai vaccini contro il Covid e dal Comitato per i diritti umani Piemonte. Sul palco il leader della Variante Marco Liccione, che ha bruciato una bandiera dell’Unione Europea. ‘L’ho fatto perché la Ue ha fallito e vogliamo uscirne’, ha detto. Alla protesta hanno partecipato “centinaia di persone”, secondo gli organizzatori, molti i passanti che si sono fermati ad osservare. Su cartelli e striscioni i manifestanti hanno scritto, tra l’altro, “La nostra terra è la nostra vita”, “Difendiamo l’agricoltura italiana dagli interessi delle multinazionali e dalla nostra politica incapace di reagire”, “Salviamo la nostra agricoltura dagli abusi alimentari”.

“Stiamo paralizzando il Paese ed andremo a Roma. Tra ieri e oggi sono nate altre centinaia di comitati, siamo l’Italia buona e non molleremo mai”. Così, dal palco allestito in piazza Castello a Torino, Danilo Calvani, presidente del Comitato agricoltori traditi, alla manifestazione “a difesa dell’agricoltura italiana”, organizzata da Coordinamento Piemonte per i Diritti Umani’, Casa del Popolo, Comitati Riuniti Agricoli-Cittadini Italiani e La Variante Torinese. “Dal 22 gennaio – ha aggiunto Calvani – abbiamo iniziato una mobilitazione a oltranza, da nord a sud, del mondo agricolo, in rivolta contro la politica della Ue e dello Stato italiano che fa accordi con la Ue ma soprattutto contro Coldiretti, Cia e Confagricoltura: non ci rappresentano, anzi sono il cancro principale di noi agricoltori. La nostra – ha detto ancora il leader del Comitato agricoltori traditi – è una battaglia che appartiene a tutti i consumatori, contro i vergognosi diktat che stiamo subendo dalla Ue. Invito tutti gli italiani ad appoggiarci in una guerra che vinceremo”. Sul palco in piazza Castello si sono alternati al microfono anche attivisti provenienti dalla Francia, tra i quali Francois Marie Periér, fondatore del movimento GreLive a Grenoble, nato per “la libertà e la verità sul Covid”.

Protesta ad Alessandria. Raduno di protesta con 250 trattori, alla periferia di Alessandria, fino al 3 febbraio, promosso dal Coordinamento agricoltori autonomi di Alessandria e Asti. Il presidio, avviato ieri, in Viale Milite Ignoto, segna l’avvio di una serie di iniziative: oggi pomeriggio i promotori hanno organizzato la ‘Giornata didattica dell’agricoltura’ per “invitare famiglie e bambini a conoscere il mondo dell’agricoltura, spiegata direttamente dai produttori”. Domani pomeriggio gli agricoltori che hanno aderito al coordinamento andranno, a piedi, in corteo a piedi dal presidio fino a piazza della Libertà, dove terranno un comizio davanti a Palazzo Ghilini, sede della Prefettura. Mercoledì un altro corteo, questa volta di trattori, diretto verso la tangenziale e il casello di Alessandria Ovest della autostrada A21 Torino-Piacenza. La chiusura del presidio è prevista sabato 3 febbraio: per quella data gli Agricoltori Autonomi hanno invitato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio. “La nostra è una protesta apolitica, nel pieno rispetto della legalità – rimarcano Gabriele Ponzano e Gian Piero Ameglio, portavoce del Movimento – non contro qualcuno, ma per qualcuno: per il futuro delle nostre famiglie e aziende. E garantire cibo sano e italiano”.

Manifestazione nel Metapontino. Un documento in undici punti – presi da un Piano nazionale già pronto – è alla base delle assemblee che Cia-Agricoltori ha organizzato in Basilicata, a partire da domani, per mettere in primo piano la sofferenza del mondo agricolo. La situazione del comparto ha avuto una prima manifestazione oggi, nel Metapontino, con un corteo di trattori e altri mezzi che hanno percorso a velocità ridotta la statale Jonica. Da domani, le prime assemblea si svolgeranno nel Vulture-Alto Bradano: il documento è stato inviato ai sindaci, ai presidenti della Province di Potenza e Matera e ai capigruppo del consiglio regionale. Cia-Agricoltori ha elencato i punti “al centro” delle rivendicazioni del settore: reddito delle imprese agricole, valore lungo la filiera, centralità delle aree interne e dell’agricoltura familiare, stop al consumo di suolo, risorsa acqua, emergenza fauna selvatica, revisione della politica agricola comunitaria, crisi climatica, fitofarmaci, mercati internazionali e costi di produzione.

In piazza ad Avellino. Arriva anche in Irpinia la protesta di agricoltori e imprenditori agricoli contro le politiche europee, i tagli ai benefit su gasolio e il ripristino dell’aliquota Irpef alla soglia più alta: decine di trattori ed altri mezzi agricoli hanno occupato oggi Piazza Kennedy, nel centro di Avellino. Cartelli e striscioni sono stati esposti contro il caro-prezzi: “Siamo allo stremo – hanno detto gli agricoltori – per colpa di politiche che non tutelano il lavoro e la filiera agricola nazionale”. Domani, a Grottaminarda, nuova manifestazione con corteo che si concluderà nei pressi del casello autostradale dell’A16 Napoli-Canosa. Martedì, invece, è annunciato un presidio presso la sede di Avellino della Regione Campania nel centro direzionale di Collina Liguorini.

Fonte: ANSA

English translate

New protest by farmers, with their tractors, near the Orte motorway toll booth.

According to what ANSA understands, the demonstration particularly concerns the square in front, practically just outside the A1, on the lawn of the central roundabout. The tractors have crossed the roads leading to the toll booth and are expected to remain in the area for a while. At the moment the motorway entrance is not blocked.

Protest in Turin. The European flag burned. Protest to ‘defend Italian agriculture’ in the center of Turin. An improvised stage has been set up in Piazza Castello for an initiative signed by the ‘Turinese Variant’ born in 2020 to oppose the restrictions and vaccines against Covid and by the Piedmont Human Rights Committee. On stage the leader of the Variante Marco Liccione, who burned a European Union flag. ‘I did it because the EU has failed and we want to get out of it,’ he said. According to the organizers, “hundreds of people” participated in the protest, with many passers-by stopping to observe. On placards and banners the demonstrators wrote, among other things, “Our land is our life”, “We defend Italian agriculture from the interests of multinationals and from our politics incapable of reacting”, “Let’s save our agriculture from abuse food”.

“We are paralyzing the country and we will go to Rome. Between yesterday and today, hundreds more committees were born, we are the good Italy and we will never give up”. Thus, from the stage set up in Piazza Castello in Turin, Danilo Calvani, president of the Betrayed Farmers Committee, at the demonstration “in defense of Italian agriculture”, organized by the Piedmont Coordination for Human Rights, Casa del Popolo, Comitati Riuniti Agricoli-Cittadini Italians and the Turin Variation. “Since January 22 – added Calvani – we have begun an all-out mobilization, from north to south, of the agricultural world, in revolt against the policy of the EU and the Italian State which makes agreements with the EU but above all against Coldiretti, Cia and Confagricoltura : they do not represent us, in fact they are the main cancer of us farmers. Ours – the leader of the Betrayed Farmers Committee continued – is a battle that belongs to all consumers, against the shameful diktats that we are suffering from the EU. I invite all Italians to support us in a war that we will win”. On the stage in Piazza Castello, activists from France also took turns at the microphone, including Francois Marie Periér, founder of the GreLive movement in Grenoble, born for “freedom and the truth about Covid”.

Protest in Alessandria. Protest rally with 250 tractors, on the outskirts of Alessandria, until February 3, promoted by the Coordination of autonomous farmers of Alessandria and Asti. The demonstration, launched yesterday, in Viale Milite Ignoto, marks the start of a series of initiatives: this afternoon the promoters organized the ‘Agriculture Educational Day’ to “invite families and children to learn about the world of agriculture, explained directly from the producers”. Tomorrow afternoon the farmers who have joined the coordination will go, on foot, in a procession from the garrison to Piazza della Libertà, where they will hold a rally in front of Palazzo Ghilini, headquarters of the Prefecture. On Wednesday another procession, this time of tractors, headed towards the ring road and the Alessandria Ovest toll booth of the A21 Turin-Piacenza motorway. The closure of the garrison is scheduled for Saturday 3 February: for that date the Autonomous Farmers have invited the president of the Piedmont Region Alberto Cirio. “Ours is an apolitical protest, in full respect of legality – underline Gabriele Ponzano and Gian Piero Ameglio, spokesperson for the Movement – not against someone, but for someone: for the future of our families and companies. And to guarantee healthy, Italian food” .

Demonstration in the Metaponto area. An eleven-point document – taken from a ready national plan – is the basis of the assemblies that Cia-Agricoltori has organized in Basilicata, starting tomorrow, to highlight the suffering of the agricultural world. The situation in the sector had its first manifestation today, in the Metaponto area, with a procession of tractors and other vehicles that traveled along the Jonica state road at reduced speed. From tomorrow, the first meetings will take place in Vulture-Alto Bradano: the document has been sent to the mayors, the presidents of the Provinces of Potenza and Matera and the group leaders of the regional council. Cia-Agricoltori listed the points “at the centre” of the sector’s demands: income of agricultural businesses, value along the supply chain, centrality of internal areas and family farming, stop to land consumption, water resource, wildlife emergency, revision of community agricultural policy, climate crisis, pesticides, international markets and production costs.

In the square in Avellino. The protest of farmers and agricultural entrepreneurs against European policies, the cuts to diesel benefits and the restoration of the Irpef rate to the highest threshold also arrives in Irpinia: dozens of tractors and other agricultural vehicles occupied Piazza Kennedy today, in the center of Avellino. Signs and banners were displayed against the high prices: “We are exhausted – said the farmers – due to policies that do not protect work and the national agricultural supply chain”. Tomorrow, in Grottaminarda, a new demonstration with a procession that will end near the A16 Napoli-Canosa motorway toll booth. On Tuesday, however, a demonstration was announced at the Avellino headquarters of the Campania Region in the Collina Liguorini business center.

Source: ANSA

Il mio nonno materno Carmine Palermo, nato a Contrada Porcini nella campagna Ovest di Scurcola Marsicana il 25 Novembre 1930 e deceduto per cancro al fegato al Presidio Ospedaliero di Pescina il 30 Gennaio 2015 alle ore 1.20 AM
My grandfather Carmine Palermo born in Contrada porcini, in the countryside Ovest of Scurcola Marsicana on November 25th 1930 and died for a liver cancer in the Pescina Hospital facility on January 30th 2015 at 1.20 AM
http://www.infinitamemoria.it/cimiteri/abruzzo/l-aquila/scurcola-marsicana/cimitero-comunale-di-scurcola-marsicana/memorial/carmine-palermo

Bruxelles, mille trattori per le strade della città: blocchi e roghi | Lancio di bottiglie contro l’Europarlamento: abbattuta una statua | Quattro fermi

Gli agricoltori, arrivati da tutta Europa per protestare contro la Politica agricola comune (Pac) e il Green Deal, hanno bloccato e occupano da ore Place de Luxembourg

Almeno mille trattori hanno bloccato diverse strade di Bruxelles, in particolare in prossimità del quartiere europeo, dove sono presenti i leader Ue per il Consiglio europeo straordinario.

Gli agricoltori, arrivati da tutta Europa per protestare contro la Politica agricola comune (Pac) e il Green Deal, hanno bloccato Place de Luxembourg, davanti alla sede del Parlamento europeo, e hanno appiccato alcuni roghi con legna e pneumatici. Molte le esplosioni di petardi. Il sindaco di Bruxelles: “Fermate quattro persone”.

Bottiglie e uova contro l’Europarlamento, idranti sui manifestanti

Circa cento agricoltori hanno lanciato bottiglie e uova contro la sede del Parlamento europeo all’ingresso principale situato a Place de Luxembourg. La polizia, schierata in tenuta anti-sommossa dietro alle transenne posizionate lungo tutto il perimetro, ha azionato gli idranti. I manifestanti, presenti nelle vie adiacenti all’Eurocamera con centinaia di trattori, hanno fatto esplodere anche numerosi petardi al grido di “Senza agricoltori non c’è agricoltura”.

Il sindaco di Bruxelles: quattro fermi

Le autorità belghe hanno finora disposto quattro fermi amministrativi per l’assedio dei trattori, secondo quanto ha indicato il sindaco della capitale belga, Philippe Close, ai microfoni di Rtl. Gli agricoltori giunti in città, ha detto, “sono più del previsto: avevamo stimato 800 trattori e invece sono 1.300 con oltre 2mila persone. Siamo riusciti a concentrare i trattori nel distretto UE e allo stesso tempo si è potuto tenere il vertice La priorità è il dialogo, ma la polizia è pronta se la situazione dovesse degenerare”. 

Abbattuta una statua

Gli agricoltori hanno anche abbattuto una delle sculture storiche presenti a Place du Luxembourg, risalente al 1872, davanti alla sede del Parlamento europeo. La statua fa parte del complesso monumentale John Cockerill, in memoria del pioniere dell’industria siderurgica e della ferrovia in Belgio. La statua giace ora a terra sul prato al centro della piazza, circondata da nuovi roghi appiccati questa mattina dagli agricoltori e alimentanti con legna e pneumatici. Su un’altra statua del monumento è stato affisso il cartello: “People of Europe, say no to despotism” (“Popoli d’Europa, dite no al dispotismo”). 

Coldiretti: obiettivo che l’Ue non ci tolga altre risorse

Oggi al Consiglio europeo “si discute anche di bilancio” e “il primo obiettivo è fare in modo che non vengano tolte altre risorse all’agricoltura come è successo nei decenni passati. Questo potrebbe già essere un ulteriore segnale ai nostri imprenditori”, ha detto il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, parlando a Place Luxembourg davanti al Parlamento europeo, dove è in corso la maxi-mobilitazione dei trattori provenienti da tutta Europa. “Al primo punto c’è la volontà di togliere tutti quelli che sono i vincoli che da Timmermans in poi hanno cercato di inserire con regole che penalizzano la capacità produttiva UE”, ha sottolineato.

Autostrade per Parigi sempre bloccate dai trattori

Intanto, la protesta degli agricoltori continua anche in Francia. Resta difficile raggiungere Parigi dalle 8 autostrade che conducono nella capitale e che sono tuttora bloccate dai trattori nell’Ile-de-France. Il prefetto ha rafforzato con 24 compagnie di celerini il dispositivo a protezione dei siti più cruciali per la distribuzione nella capitale, dove sugli scaffali dei supermercati si vedono gli effetti dei primi accaparramenti nel timore di una scarsità dei prodotti.

English translate

Brussels, a thousand tractors on the streets of the city: blockades and fires | Throwing bottles at the European Parliament: a statue torn down | Four arrested

Farmers, who arrived from all over Europe to protest against the Common Agricultural Policy (CAP) and the Green Deal, have blocked and occupied Place de Luxembourg for hours

At least a thousand tractors blocked several streets in Brussels, particularly near the European Quarter, where EU leaders are present for the extraordinary European Council.

The farmers, who arrived from all over Europe to protest against the Common Agricultural Policy (CAP) and the Green Deal, blocked Place de Luxembourg, in front of the European Parliament, and started some fires with wood and tyres. Many firecracker explosions. The mayor of Brussels: “Stop four people”.

Bottles and eggs against the European Parliament, water cannons on the demonstrators

Around one hundred farmers threw bottles and eggs at the European Parliament building at the main entrance located on Place de Luxembourg. The police, lined up in anti-riot gear behind the barriers positioned along the entire perimeter, activated the water cannons. The demonstrators, present in the streets adjacent to the European Chamber with hundreds of tractors, also set off numerous firecrackers shouting “Without farmers there is no agriculture”.

The mayor of Brussels: four arrested

The Belgian authorities have so far placed four administrative stops for the siege of the tractors, according to what the mayor of the Belgian capital, Philippe Close, told RTL. The farmers who arrived in the city, he said, “are more than expected: we had estimated 800 tractors and instead they are 1,300 with over 2 thousand people. We managed to concentrate the tractors in the EU district and at the same time the summit was able to be held. The priority is dialogue, but the police are ready if the situation escalates.”

A statue torn down

The farmers also knocked down one of the historic sculptures on Place du Luxembourg, dating back to 1872, in front of the European Parliament. The statue is part of the John Cockerill monumental complex, in memory of the pioneer of the steel industry and the railway in Belgium. The statue now lies on the ground on the lawn in the center of the square, surrounded by new fires set by farmers this morning and fueled with wood and tyres. On another statue of the monument the sign was posted: “People of Europe, say no to despotism” (“People of Europe, say no to despotism”).

Coldiretti: objective that the EU does not take away any more resources

Today at the European Council “we are also discussing the budget” and “the first objective is to ensure that further resources are not taken away from agriculture as has happened in past decades. This could already be a further signal to our entrepreneurs”, he said the president of Coldiretti, Ettore Prandini, speaking at Place Luxembourg in front of the European Parliament, where the maxi-mobilization of tractors from all over Europe is underway. “The first point is the desire to remove all the constraints that from Timmermans onwards they have tried to insert with rules that penalize EU production capacity”, he underlined.

Highways to Paris always blocked by tractors

Meanwhile, farmers’ protests also continue in France. It remains difficult to reach Paris from the 8 motorways that lead to the capital and which are still blocked by tractors in the Ile-de-France. The prefect has strengthened with 24 emergency response companies the device to protect the most crucial sites for distribution in the capital, where the effects of the first hoardings can be seen on the supermarket shelves in fear of a shortage of products.

Source: TGcom24

Milano, 250 trattori bloccano le strade: chiuse anche due uscite dell’autostrada (e non è finita)

La protesta degli agricoltori martedì ha creato disagi nel Sud Milano. E il presidio va avanti

Trattori in marcia. Martedì quasi 300 agricoltori, con il numero che è cresciuto nel corso delle ore, si sono ritrovati a Melegnano, accanto alla barriera di Milano sud, per protestare contro alcune misure contenute nella politica agricola comune europea, Pac, e nel Green deal, in cui sono presenti dei vincoli che li coinvolgono. Loro ne vogliono meno e chiedono più incentivi, oltre a un taglio delle tasse.

I manifestanti, provenienti in particolare dalle province di Milano, Pavia e Lodi, sono guidati dal coordinamento nazionale di ‘Riscatto Agrario’. Filippo Goglio, organizzatore del presidio, ha spiegato: “Andando avanti così rischiamo tutti, prima o poi, di chiudere. Non siamo contro il Governo: siamo per l’Italia. Ecco perché come simbolo della nostra battaglia abbiamo scelto la bandiera italiana con il trattore raffigurato”. Tra i motivi della mobilitazione anche il no alle carni sintetiche e la difesa del made in Italy. 

Se in mattinata gli agricoltori erano rimasti fermi in uno spazio verde nei pressi dei caselli, nel pomeriggio 250 mezzi si sono messi in marcia sulla provinciale Binasca e sulla via Emilia, bloccando di fatto le provinciali e un tratto di autostrada. 

Poco prima delle ore 16:30, infatti, “sulla A1 Milano-Napoli sono state temporaneamente chiuse la stazione di Melegnano, in entrata per chi è diretto verso Milano e in uscita per chi proviene da Milano e lo svincolo di Binasco, in uscita per chi proviene da Bologna, a causa di una manifestazione in corso sulla viabilità ordinaria”, ha fatto sapere Autostrade. La situazione è tornata alla normalità soltanto verso le 21, anche se i manifestanti sono rimasti in presidio anche di notte. 

Le manifestazioni, infatti, non sono terminate. Ancheo oggi, mercoledì 31 gennaio, e per i prossimi tre giorni, gli agricoltori protesteranno alla stessa maniera. E non è escluso che il numero dei partecipanti sia maggiore. 

Fonte: Milano Today

English translate

Milan, 250 tractors block the roads: two motorway exits also closed (and it’s not over)

The farmers’ protest on Tuesday created inconvenience in southern Milan. And the garrison continues

Tractors running. On Tuesday almost 300 farmers, with the number growing over the hours, met in Melegnano, next to the southern Milan barrier, to protest against some measures contained in the common European agricultural policy, CAP, and in the Green deal, in which there are constraints that involve them. They want less and ask for more incentives, as well as a tax cut.

The demonstrators, coming in particular from the provinces of Milan, Pavia and Lodi, are led by the national coordination of ‘Riscatto Agrario’. Filippo Goglio, organizer of the demonstration, explained: “By going on like this we all risk, sooner or later, closing down. We are not against the Government: we are for Italy. This is why as a symbol of our battle we have chosen the Italian flag with the tractor pictured”. Among the reasons for the mobilization also the no to synthetic meat and the defense of Made in Italy.

If in the morning the farmers had remained stationary in a green space near the toll booths, in the afternoon 250 vehicles set off on the Binasca provincial road and on the Via Emilia, effectively blocking the provincial roads and a stretch of the motorway.

Just before 4.30 pm, in fact, “on the A1 Milan-Naples the Melegnano station was temporarily closed, at the entrance for those heading towards Milan and at the exit for those coming from Milan and the Binasco junction, at the exit for those coming from Bologna, due to an ongoing demonstration on ordinary roads”, Autostrade said. The situation returned to normal only around 9pm, even though the demonstrators remained present even at night.

The demonstrations, in fact, are not over. Even today, Wednesday 31 January, and for the next three days, farmers will protest in the same way. And it is not excluded that the number of participants will be greater.

Source: Milano Today

La protesta degli agricoltori travolge anche le Madonie: 500 trattori in marcia

Partendo da Resuttano hanno attraversato Alimena, Buonpietro e Petralia Soprana: “Non riusciamo più a vivere del nostro lavoro, il presidente della Regione e l’assessore all’Agricoltura ci ascoltino e portino le nostre voci a Roma e in Europa”. L’assessore Sammartino: “Vicino ai lavoratori”

La protesta degli agricoltori nelle Madonie
https://www.palermotoday.it/cronaca/protesta-agricoltori-madonie-febbraio-2024.html

La protesta dei trattori arriva anche sulle Madonie. Questa mattina (primo febbraio) 500 mezzi agricoli e altrettanti lavoratori del comparto hanno infatti attraversato le principali strade dei comuni delle Alte Madonie, partendo dal ponte di Resuttano (in provincia di Caltanissetta) e passando per Alimena, Bompietro e Petralia Soprana, sulla provinciale 19 e la statale 290. 

“Non riusciamo più a vivere del nostro lavoro – spiega Aldo Mantegna, allevatore di Gangi – e ai rincari sulle materie prime e sul gasolio, che gravano sulle nostre tasche, non si sono accompagnate misure di sostegno né l’aumento del prezzo di vendita dei nostri prodotti. Così non possiamo andare avanti. Ci rivolgiamo al presidente della Regione, Renato Schifani, e all’assessore all’Agricoltura, vogliamo che prendano una posizione chiara rispetto alle proteste: sono dalla parte degli agricoltori, degli allevatori e dei consumatori siciliani? Se sì, chiediamo che intervengano sulle materie di loro competenza e che si facciano portavoce con il governo nazionale ed europeo”. 

I manifestanti inoltreranno un documento con alcune rivendicazioni più urgenti, con la richiesta di convocazione di un incontro a cui possano prendere parte rappresentanti del comitato madonita e i massimi rappresentanti della Regione e del comparto, entro una settimana. In assenza di riscontro, torneranno in piazza con iniziative più incisive. 

“Chiediamo la revisione della Pac, con particolare attenzione alla deroga del 2023 Bcaa 8, che introduce l’obbligo di lasciare il 4% delle aree seminative non produttivo – spiega Tiziana Albanese, a nome del Comitato spontaneo delle Madonie – abolizione definitiva dell’Irpef agricola e dell’Imu, l’adeguamento dei prezzi dei prodotti agricoli proporzionato all’aumento dei costi di produzione, la fissazione di un tetto massimo prezzo carburante agricolo, il pagamento immediato dei contributi Pac e Psr, l’immediato decreto di declaratoria di calamità naturale per l’annata agraria 2023/2024, l’aumento dei controlli sulle merci (sia le materie prime che i prodotti finiti) importate in Italia, che devono osservare gli stessi protocolli imposti sulla produzione locale”. 

“Aggiungiamo anche alcune richieste specifiche del nostro territorio – conclude Santa Gangi, portavoce del comitato – specialmente interventi di controllo e contenimento della fauna selvatica, interventi di manutenzione stradale per garantire il raggiungimento delle aziende del territorio da parte di auto, mezzi agricoli e mezzi per i rifornimenti e il trasporto dei prodotti. La Sicilia e le Madonie hanno una forte vocazione agricola, ma senza interventi urgenti a favore del comparto rischiamo di svendere i nostri terreni e allevamenti, frutto del sacrificio dei nostri padri e dei nostri nonni. Ne vale della possibilità di scegliere di restare qui e non emigrare”. 

L’assessore Sammartino: “Vicino ai lavoratori”

“Rinnovo la mia vicinanza ai lavoratori del comparto agricolo che in questi giorni manifestano contro le politiche dell’Unione europea, troppo spesso distanti dai bisogni reali dei territori”. Lo afferma l’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino, manifestando solidarietà e sostegno agli agricoltori. “Incontrerò presto i loro rappresentanti per raccogliere proposte. L’ascolto è alla base del lavoro messo in campo in questi mesi, come gli aiuti economici alle imprese in ginocchio per i rincari del carburante e dell’energia e le battaglie che ho portato avanti in commissione Politiche agricole a tutela dei consumatori e dei prodotti della nostra terra, anche per l’utilizzo di etichette visibili negli alimenti contenenti farine derivate da insetti. Ieri  – conclude Sammartino – ho chiesto al presidente Schifani di dichiarare lo stato di calamità naturale per la siccità. La situazione del comparto è molto delicata e non faremo mancare il nostro sostegno”.

Fonte: Palermo Today

English translate

The farmers’ protest also overwhelms the Madonie: 500 tractors marching

Starting from Resuttano they crossed Alimena, Buonpietro and Petralia Soprana: “We can no longer live from our work, the president of the Region and the councilor for Agriculture listen to us and bring our voices to Rome and Europe”. Councilor Sammartino: “Close to the workers”

The tractor protest also reaches the Madonie mountains. This morning (1st February) 500 agricultural vehicles and as many workers in the sector crossed the main roads of the municipalities of the Alte Madonie, starting from the Resuttano bridge (in the province of Caltanissetta) and passing through Alimena, Bompietro and Petralia Soprana, on provincial road 19 and state highway 290.

“We can no longer live off our work – explains Aldo Mantegna, a farmer from Gangi – and the increases in raw materials and diesel, which weigh on our pockets, have not been accompanied by support measures or an increase in the selling price of the our products. We cannot go on like this. We turn to the President of the Region, Renato Schifani, and the Councilor for Agriculture, we want them to take a clear position regarding the protests: are they on the side of Sicilian farmers, breeders and consumers? If so, we ask that they intervene on the matters within their competence and that they act as spokespersons with the national and European government”.

The protesters will forward a document with some more urgent demands, with the request to convene a meeting in which representatives of the Madonita committee and the highest representatives of the Region and the sector can take part, within a week. In the absence of feedback, they will return to the streets with more incisive initiatives.

“We ask for the review of the CAP, with particular attention to the 2023 BCAA 8 exemption, which introduces the obligation to leave 4% of the arable areas non-productive – explains Tiziana Albanese, on behalf of the Madonie Spontaneous Committee – definitive abolition of the Irpef agricultural and IMU, the adjustment of the prices of agricultural products proportionate to the increase in production costs, the setting of a maximum agricultural fuel price ceiling, the immediate payment of CAP and PSR contributions, the immediate decree declaring disasters natural for the 2023/2024 agricultural year, the increase in controls on goods (both raw materials and finished products) imported into Italy, which must observe the same protocols imposed on local production”.

“We also add some specific requests from our territory – concludes Santa Gangi, spokesperson of the committee – especially interventions for the control and containment of wild fauna, road maintenance interventions to ensure that cars, agricultural vehicles and vehicles can reach local companies. supplies and transport of products. Sicily and the Madonie have a strong agricultural vocation, but without urgent interventions in favor of the sector we risk selling off our land and livestock, the result of the sacrifice of our fathers and grandfathers. It is worth the possibility of choosing to stay here and not emigrate”.

Source: Palermo Today

Agricoltori riuniti a Vasto: «Non ci fermiamo, il 2 febbraio corteo da Fossacesia ad Atessa»

Vasto 1 febbraio 2024 in Economia E Lavoro

La data è il 2 febbraio. I trattori sfileranno da Fossacesia ad Atessa. La grande manifestazione degli agricoltori abruzzesi si farà: «Se ci fermiamo, non abbiamo vinto», scandisce Ignazio Barducci, portavoce del presidio Atessa-Val di Sangro, nell’incontro cui partecipano a Vasto più di cento agricoltori. La sera di mercoledì 31 gennaio è il giorno dell’assemblea nel salone parrocchiale della chiesa di San Paolo. Posti a sedere esauriti, c’è la voglia di non fermarsi al presidio della scorsa settimana di decine di trattori davanti ai due caselli di autostradali di Vasto.

Il 23 febbraio il corteo dei mezzi agricoli partirà da Fossacesia Marina e punterà verso Atessa, dove sarà allestito un presidio in piazza Abruzzo. Alle 15 i motori si riaccenderanno per salire in paese e ritrovarsi in piazza Garibaldi. Costo del gasolio, tasse e PAC (Politica Agricola Comunitaria): soprattutto contro questo torneranno a protestare gli agricoltori. «I nostri problemi sono causati dall’Unione europea», sostiene Nicolino Torricella, presidente della cooperativa Euro ortofrutticola del Trigno di San Salvo. «Perfino la grandezza delle zucchine viene decisa da Bruxelles».

Agricoltori ieri sera in assemblea a Vasto
https://chiaroquotidiano.it/2024/02/01/agricoltori-riuniti-a-vasto-la-protesta-prosegue-il-23-febbraio-corteo-da-fossacesia-ad-atessa/

«I prodotti italiani sono i migliori del mondo», tuona Nicola Giarrocco. «Noi vogliamo essere i principali attori del nostro destino», ma «ci sono le associazioni di categoria che dovrebbero rappresentarci e non lo fanno».

Michele Bosco, presidente dell’associazione Terre di Punta Aderci, coordina l’incontro e sollecita i presenti a dire quello che pensano. «Non siamo contrari al fotovoltaico e all’eolico, ma vanno messi dove la terra non è coltivabile», precisa sulla questione emersa in questi giorni.

Gli imprenditori agricoli vogliono organizzarsi: «Dobbiamo – propone Antonio Adami – costituire un’associazione per avere un punto di riferimento dove parlare delle problematiche ed esprimere le nostre necessità». Intanto la protesta non si ferma.

English translate

Farmers gathered in Vasto: «We won’t stop, on February 2nd the procession from Fossacesia to Atessa»

The date is February 2nd. The tractors will parade from Fossacesia to Atessa. The great demonstration of Abruzzo farmers will take place: «If we stop, we haven’t won», says Ignazio Barducci, spokesperson for the Atessa-Val di Sangro garrison, in the meeting attended by more than one hundred farmers in Vasto. The evening of Wednesday 31 January is the day of the assembly in the parish hall of the church of San Paolo. Seats sold out, there is the desire not to stop at last week’s demonstration of dozens of tractors in front of the two motorway toll booths in Vasto.

On 23 February the procession of agricultural vehicles will start from Fossacesia Marina and head towards Atessa, where a garrison will be set up in Piazza Abruzzo. At 3pm the engines will restart to go up to the town and find themselves in Piazza Garibaldi. Cost of diesel, taxes and CAP (Community Agricultural Policy): above all, farmers will return to protest against this. «Our problems are caused by the European Union», claims Nicolino Torricella, president of the Euro fruit and vegetable cooperative of Trigno di San Salvo. “Even the size of the courgettes is decided by Brussels.”

«Italian products are the best in the world», thunders Nicola Giarrocco. «We want to be the main actors of our destiny», but «there are trade associations that should represent us and they don’t».

Michele Bosco, president of the Terre di Punta Aderci association, coordinates the meeting and urges those present to say what they think. «We are not against photovoltaic and wind power, but they should be placed where the land is not cultivable», he specifies on the issue that has emerged in recent days.

Agricultural entrepreneurs want to organize themselves: «We must – proposes Antonio Adami – set up an association to have a point of reference where we can talk about problems and express our needs». Meanwhile, the protest doesn’t stop.

Cos’è la Politica Agricola Comunitaria (PAC)?

La Politica Agricola Comune (PAC) rappresenta l’insieme delle regole che l’Unione europea, fin dalla sua nascita, ha inteso darsi riconoscendo la centralità del comparto agricolo per uno sviluppo equo e stabile dei Paesi membri.

La PAC, ai sensi dell’articolo 39 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, persegue i seguenti obiettivi:

  • incrementare la produttività dell’agricoltura;
  • assicurare un tenore di vita equo alla popolazione agricola;
  • stabilizzare i mercati;
  • garantire la sicurezza degli approvvigionamenti;
  • assicurare prezzi ragionevoli ai consumatori.
https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/287
https://agriculture.ec.europa.eu/common-agricultural-policy/cap-overview/cap-glance_it
https://www.europarl.europa.eu/factsheets/it/sheet/110/il-secondo-pilastro-della-pac-la-politica-di-sviluppo-rurale
https://temi.camera.it/leg19/temi/politiche-europee-e-dello-sviluppo-rurale.html
https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/4277
https://www.openpolis.it/parole/cose-la-politica-agricola-comune/
https://temi.camera.it/leg18/temi/tl18_riforma_pac_2014__2020_d_d.html
https://agriculture.ec.europa.eu/common-agricultural-policy/cap-overview/cap-2023-27_it
https://commission.europa.eu/strategy-and-policy/priorities-2019-2024/european-green-deal_it
https://www.consilium.europa.eu/it/policies/cap-introduction/cap-future-2020-common-agricultural-policy-2023-2027/
https://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2023/03/27/la-nuova-pac-in-sintesi-tutte-le-novita-da-sapere-spiegate-bene/78251
https://www.youtube.com/shorts/L0EMTZZDuCk

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ambientalista, anticapitalista, sportivissimo, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente

GERMANIA, UN MILIONE E MEZZO DI PERSONE IN PIAZZA CONTRO L’ESTREMA DESTRA. A MONACO DI BAVIERA MANIFESTAZIONE INTERROTTA PER ECCESSIVA AFFLUENZA

https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/01/21/germania-manifestazioni-in-tutto-il-paese-contro-lestrema-destra-piu-di-250mila-persone-in-piazza/7417633/

Di Il Fatto Quotidiano 21 Genaio 2024

Amburgo, Hannover, Francoforte, Kassel, Dortmund, Wuppertal, Karlsruhe, Norimberga e non solo. Sabato e domenica molte città tedesche hanno visto le proprie piazze riempirsi di manifestanti contro l’Afd, il partito di estrema destra Alternative für Deutschland. Si stima che vi abbiano partecipato 1,5 milioni di persone, unite da slogan e motti in favore della democrazia e contro il partito nazional-conservatore, euroscettico e anti-immigrazione. Dopo i cortei di sabato, anche domenica in tantissimi sono scesi in piazza, superando di gran lunga i numeri previsti. A Monaco di Baviera, a causa del sovraffollamento dovuto all’affluenza record di decine di migliaia di persone, la manifestazione indetta è stata addirittura interrotta. Gli organizzatori hanno riferito che alla protesta si sono presentate circa 50.000 persone, il doppio di quelle registrate all’evento e previste dalla Polizia. Ma secondo altre stime la cifra dei partecipanti sarebbe ancora più alta.

Secondo gli organizzatori e la polizia, le persone scese in piazza solo sabato sono più di 250.000. In molte località sono arrivati molti più partecipanti di quelli registrati, per cui è stato necessario ampliare le aree dimostrative e spostare i percorsi. Soltanto a Francoforte sul Meno hanno partecipato più di 35.000 persone, e numeri simili si sono registrati anche ad Hannover e Dortmund. Secondo la polizia a Karslruhe sono arrivate circa 20.000 persone invece dei 1.000 manifestanti previsti. La manifestazione ha sfilato davanti a luoghi iconici come la Piazza dei Diritti Fondamentali e la Corte Costituzionale Federale.

Le manifestazioni sono una reazione all’inchiesta di “Correctiv. Il 10 gennaio scorso il consorzio di giornalismo investigativo ha infatti svelato un incontro segreto a Potsdam, vicino a Berlino, in cui è stato discusso un piano per l’espulsione di massa di migranti, richiedenti asilo e cittadini tedeschi “non assimilati”. Tra i partecipanti figuravano proprio i membri dell’Afd. Il partito ha confermato la presenza di suoi membri all’evento, ma ha dichiarato di non sostenere il progetto di “ri-emigrazione” di Martin Sellner, figura di spicco della Nuova Destra e del Movimento Identitario. Nonostante i tentativi di ridimensionamento della notizia da parte del partito, l’ondata di indignazione è stata enorme e immediata nel Paese. Paese che proprio nei giorni scorsi ha visto approvata la riforma della legge sulla cittadinanza che consentirà di ottenere la nazionalità tedesca più rapidamente, estendendo anche il diritto ad avere il doppio passaporto (finora riservato ai soli cittadini Ue e svizzeri). E proprio dalle precedenti manifestazioni contro l’estrema destra Olaf Scholz aveva provato a ridare slancio al governo, la cui popolarità è ai minimi storici: “Da Colonia a Dresda, da Tubinga a Kiel, centinaia di migliaia di persone stanno scendendo in piazza in questi giorni in Germania per mostrare il loro sostegno alla nostra democrazia e contro l’estremismo di destra”. Tuttavia, i sondaggi continuano a dare il partito di estrema destra tra i preferiti dei tedeschi: in una rilevazione di pochi giorni fa effettuata da YouGov l’Afd raggiungeva il 24%, posizionandosi come secondo partito, dietro la Cdu-Csu al 29%. A settembre 2024, se i sondaggi si traducessero in voti, l’estrema destra potrebbe persino pensare di vincere le elezioni in alcuni Länder orientali, dove svetta tra le preferenze: in Turingia, Brandeburgo e Sassonia AfD è infatti valutata da diversi sondaggi addirittura come primo partito, al di sopra del 30%.

Il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier ha accolto con favore le manifestazioni, auspicando un’alleanza “di tutti i democratici”. “Queste persone ci incoraggiano tutti. Difendono la nostra repubblica e la nostra costituzione contro i suoi nemici. Difendono la nostra umanità”, ha detto il presidente in un videomessaggio domenica. Nella clip Steinmeier ha inoltre sottolineato cosa accomuni tutti i manifestanti: “Si oppongono alla misantropia e all’estremismo di destra. Vogliono continuare a vivere insieme liberamente e pacificamente anche in futuro”. Un futuro, ha specificato ancora il presidente, che “non dipende dalla portata dei vostri oppositori, ma dalla forza di coloro che difendono la democrazia”.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

English translate

GERMANY, ONE AND A HALF MILLION PEOPLE IN THE SQUARES AGAINST THE EXTREME RIGHT. EVENT INTERRUPTED IN MUNICH DUE TO EXCESSIVE ATTENDANCE

Hamburg, Hannover, Frankfurt, Kassel, Dortmund, Wuppertal, Karlsruhe, Nuremberg and beyond. On Saturday and Sunday, many German cities saw their squares filled with protesters against the Afd, the far-right Alternative für Deutschland party. It is estimated that 1.5 million people participated, united by slogans and mottos in favor of democracy and against the national-conservative, Eurosceptic and anti-immigration party. After the demonstrations on Saturday, many took to the streets on Sunday too, far exceeding the expected numbers. In Munich, due to overcrowding due to the record turnout of tens of thousands of people, the demonstration was even interrupted. Organizers reported that around 50,000 people showed up for the protest, double the number registered for the event and expected by the police. But according to other estimates the number of participants would be even higher.

According to the organizers and the police, more than 250,000 people took to the streets on Saturday alone. In many locations, many more participants arrived than registered, so it was necessary to expand the demonstration areas and move the routes. More than 35,000 people attended in Frankfurt am Main alone, and similar numbers were also recorded in Hannover and Dortmund. According to the police, around 20,000 people arrived in Karslruhe instead of the 1,000 protesters expected. The demonstration paraded in front of iconic places such as the Fundamental Rights Square and the Federal Constitutional Court.

The demonstrations are a reaction to the "Correctiv" investigation. Last January 10, the investigative journalism consortium revealed a secret meeting in Potsdam, near Berlin, in which a plan for the mass expulsion of migrants, asylum seekers and "non-assimilated" German citizens was discussed. Among the participants were members of the AfD. The party confirmed the presence of its members at the event, but declared that it does not support the "re-emigration" project of Martin Sellner, a leading figure of the New Right and the Identitarian Movement. Despite the party's attempts to downplay the news, the wave of indignation was enormous and immediate in the country. A country that just in recent days has seen the reform of the citizenship law approved which will allow you to obtain German nationality more quickly, also extending the right to have a double passport (so far reserved only for EU and Swiss citizens). And precisely from the previous demonstrations against the far right, Olaf Scholz had tried to give new impetus to the government, whose popularity is at an all-time low: "From Cologne to Dresden, from Tübingen to Kiel, hundreds of thousands of people are taking to the streets in these days in Germany to show their support for our democracy and against right-wing extremism." However, polls continue to place the far-right party among the Germans' favorites: in a survey carried out a few days ago by YouGov the AfD reached 24%, positioning itself as the second party, behind the CDU-CSU at 29%. In September 2024, if the polls translate into votes, the far right could even think of winning the elections in some eastern Länder, where it stands out among the preferences: in Thuringia, Brandenburg and Saxony, the AfD is in fact rated first by several polls party, above 30%.

German President Frank-Walter Steinmeier welcomed the demonstrations, calling for an alliance of "all democrats." “These people encourage us all. They defend our republic and our constitution against its enemies. They defend our humanity,” the president said in a video message Sunday. In the clip Steinmeier also highlighted what all the protesters have in common: “They oppose misanthropy and right-wing extremism. They want to continue living together freely and peacefully in the future.” A future, the president further specified, which "does not depend on the strength of your opponents, but on the strength of those who defend democracy".

Source: Il Fatto Quotidiano, Director Peter Gomez

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente

“DIE GLOCKE”, LA CAMPANA NAZISTA

Vasto (CH), lì 22 Dicembre 2023 ore 21.38

Buonasera a tutti e a tutte, come miglior regalo di Natale per tutti voi, questa sera andremo a scoprire parte del mio archivio digitale contenuto nel mio hard disk esterno della Verbatim da 500 Gb di capienza, in merito delle armi segrete del Terzo Reich studiate dai fisici e ricercatori tedeschi per il Fuhrer Adolf Hitler ed i nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale per tentare di ribaltare a proprio favore gli eventi della Guerra e vincerla, una caratteristica che io ho sempre apprezzato dei tedeschi, seppur sono dichiaramente un antinazista praticamente da sempre. Si tratta di progetti come sapete realizzati ma non utilizzati, poiché non c’è stato il tempo per avviare degli esperimenti e metterli sui campi di battaglia, in quanto le forze militari sovietiche ed anglo-americane accerchiarono da Est e da Ovest i tedeschi sul loro territorio tra il 1944 e il 1945: uno di questi progetti top secret nazisti faceva parte dell’arsenale in dotazione ad Hitler grazie anche ad un avvenimento imprevisto da cui esso prese spunto per la progettazione iniziale: una navetta aliena precipitò nel 1936 a Friburgo in Germania, in pieno territorio tedesco, 11 anni prima dell’incidente UFO a Roswell nel deserto del New Mexico negi Stati Uniti d’America del 1947.

https://www.ufopedia.it/1936,_Freiburg_im_Breisgau,_Baden-Württemberg,_Germany,_UE.html
https://www.theguardian.com/world/2016/jul/06/fatal-hike-became-nazi-propaganda-coup

https://www.sffchronicles.com/threads/578311/

Il mio professore universitario di Chimica Fisica Aldo Domenicano di Avezzano nella Marsica in Abruzzo, da considerarsi ancora oggi dopo la sua morte, avvenuta a Luglio 2022, tra i padri fondatori del mio corso di laurea in Scienze e Tecnologie per L’Ambiente presso L’università degli Studi di L’Aquila, riteneva che gli scienziati tedeschi (Max Planck, Werner Heisenberg, Erwin Schrodinger, Wolfgang Pauli, Niels Bohr danese, Robert Oppenheimer) erano i migliori sullo studio dell’atomo e sulla Meccanica Quantistica, in quanto essi possedevano le migliori erudizioni, conoscenze in merito alla manipolazione artificiale dell’atomo e delle strutture atomiche che potessero essere utili a creare una bomba potentissima ed altamente distruttrice che potesse piegare ogni resistenza del nemico durante la Seconda Guerra Mondiale: del resto, le guerre non sono note solo perché scoppiano per motivi economici, energetici, religiosi o etnici, ma vengono storicamente e ciclicamente create e combattute anche per sviluppare armamenti e la tecnologia usate dalle varie potenze militari in campo per mostrare la propria supremazia sull’avversario, per questo vennero portate avanti anche attività di spionaggio militare, anche dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale: dopo aver vinto il secondo conflitto mondiale, nel 1952 gli USA decisero di avviare la militare Operazione Paperclip, per deportare dalla Germania sul loro territorio, come bottino di guerra, tutti gli scienziati tedeschi per avviare esperimenti che potessero garantire agli americani la supremazia definitiva in merito allo sviluppo di armamenti che potessero garantire la loro supremazia su tutte le altre potenze mondiali, per creare una sorta di Quarto Reich sionista ed imperialista che potesse portare a termine tutti gli obiettivi non conseguiti dal fallimentare Terzo Reich di Hitler e durare per almeno un millennio, lo stesso progetto deviato e folle che avevano in mente i nazisti, quello di dominare il Mondo per mille anni, se avessero vinto loro la Seconda Guerra Mondiale. Gli scienziati tedeschi svilupparono diversi esperimenti per sviluppare la bomba atomica prima degli americani: i primi avevano le menti, ma non gli stessi mezzi economici posseduti dai secondi e non avevano neanche il tempo per sviluppare una bomba che per i tedeschi era “sporca”, tempo che invece hanno avuto gli americani per testare e sviluppare meglio la loro bomba atomica elaborata dal fisico italiano Enrico Fermi e dallo scienziato tedesco naturalizzato americano Albert Einstein e da Robert Oppenheimer, attraverso il Progetto Manhattan che iniziò nel 1939 con poche risorse, composto dai più illustri scienziati americani e che crebbe fino ad occupare più di 130 000 persone e costò quasi 2 miliardi di dollari americani, un progetto che portò alla creazione della prima bomba atomica americana, in seguito sganciata due volte sulle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki nell’Agosto del 1945. Uno di questi armamenti segreti tedeschi per tentare di ribaltare la Seconda Guerra Mondiale a proprio favore fu la Die Glocke, la “Campana Nazista” o la “Campana di Hitler” se preferite: si trattò di un prototipo di oggetto volante terrestre convenzionale sviluppato dall’UFO precipitato a Friburgo nel 1936, un oggetto infernale a forma di campana generante enormi intense radiazioni X, che poteva anche essere armato di testate missilistiche multiple indipendenti e la sua alimentazione come propellente per il volo non usava i classici combustibili fossili moderni, come il kerosene usato dagli aerei, ma addirittura dei circuiti interni alimentati a mercurio liquido, aspetto che consentiva probabilmente alla navetta di generare campi antigravitazionali, di poter annullare la forza di gravità terrestre, mediante annullamento della produzione di campi elettromagnetici e questo permetteva al velivolo di sfruttare l’antigravità, che gli permetteva di compiere delle manovre evasive che avrebbero sfidato qualsiasi legge della Fisica ad oggi nota! In Germania, in prossimità di ex-basi militari tedesche, esistono ancora oggi delle piattaforme di lancio che si sviluppano in altezza, composte da delle pietre megalitiche, delle sorti di menhir diposti a semicerchio e che consentivano alla Campana Nazista di poter decollare direttamente in verticale e non in orizzontale, come un comune aereo convenzionale ed anticipando di anni il velivolo supersonico militare inglese Harrier, oppure rimanendo ferma fluttuante in aria grazie al campo antigravitazionale generato intorno al velivolo. Il progetto Die Glocke, ideato e posseduto dai tedeschi, è stato poi requisito dagli americani e sviluppato negli Stati Uniti: a testimonianza di ciò è il rinvenimento di un velivolo a forma di campana precipitato a Kecksburg in Pennsylvania, il 9 Dicembre del 1965.

Il Prof. Aldo Domenicano, Professore ordinario di Cristallografia e Chimica dei Materiali presso la Facoltà di Medicina dell’ospedale San Salvatore, Università degli Studi di L’Aquila https://www.ilcapoluogo.it/2022/07/18/addio-al-professor-aldo-domenicano/
La campana recuperata da velivoli militari americani il 9 Dicembre del 1965 a Kecksburg, in Pennsylvania

Mediante alcune fotografie specifiche, andiamo a conoscere insieme da vicino la Die Glocke nazista:

Una Die Glocke, la nera campana nazista o macchina antigravità di Hitler, con tanto di simbolo della svastica incisa in un lato della particolare forma. Con quest’arma i nazisti contarono di ribaltare la guerra e di vincerla
https://www.cam.tv/teorieecomplotti/blog/die-glocke/PID1F07C9
https://www.espressione24.it/la-storia-segreta-e-avvolta-nel-mito-della-campana-nazista-che-dova-portare-morte-e-far-vincere-il-fuhrer/
Modello in 3D della campana nazista di Hitler, la macchina antigravitazionale tedesca: https://www.turbosquid.com/it/3d-models/3d-die-glocke-nazis/465406
Sezione laterale e superiori della Die Glocke, la campana nazista o macchina del tempo antigravità nazista https://team557.wordpress.com/2014/01/26/die-glocke/
Particolare di una Die Glocke con dei simboli a lato del velivolo che pare appartenessero ad una lingua aliena sconosciuta, addirittura più antica dell’aramaico e del sanscrito
Raffigurazione di un hangar tedesco in cui ufficiali di regime del Terzo Reich assistono ad un volo sperimentale di una delle creazioni dei loro scienziati: la Die Glocke nazista o macchina del tempo antigravità di Hitler
Raffigurazione che mostra un alieno della razza dei grigi indicare come progettare la Die Glocke a Hitler ed al Capo del Gabinetto di Governo nazista Joseph Gobbels, mentre uno scienziato tedesco rileva i parametri fisici e chimici del velivolo a forma di campana, prima di un volo sperimentale di prova
La campana nazista macchina del tempo di Hitler, la Die Glocke: si trattava di un velivolo a forma di campana alimentato a circuiti contenenti mercurio liquido che generavano l’antigravità e consentiva al velivolo di rimanere fluttuante sopeso nell’aria senza che ricadesse giù per effetto della forza di gravità terrestre!
https://www.popularmechanics.com/military/research/a36560537/die-glocke-nazi-bell-conspiracy/

Disegno della Die Glocke nazista o “Nazi Bell”
Confronto tra la campana nazista di Hitler, la Die Glocke e l’oggetto volante non identificato precipitato a Kecksburg in Pennsylvania, USA il 9 Dicembre 1965
Libro di Bud Ariosis: Die Glocke, la Campana
https://www.ibs.it/die-glocke-campana-libro-bud-ariosis/e/9791259701060

La storia segreta e avvolta nel mito della Campana Nazista che doveva portare morte e far vincere il Führer

“Nessun uomo è un’Isola, intero in se
stesso. Ogni uomo è un pezzo del
Continente, una parte della Terra. Se una
Zolla viene portata dall’onda del Mare,
l’Europa ne è diminuita, come se un
Promontorio fosse stato al suo posto,
o una Magione amica, o la tua stessa
Casa. Ogni morte d’uomo mi diminuisce,
perché io partecipo dell’umanità.
E così non mandare mai a chiedere per chi
suona la campana: Essa suona per te.”
                             John Donne (1573-1651
)

Questo è l’Incipit del romanzo di Ernest Hemingway “Per chi suona la campana”. Perché questo riferimento letterario? Vorrei raccontarvi una storia sconosciuta a molti e che ha per oggetto una campana letale, costruita dai nazisti, che avrebbe spazzato via tante isole come quelle cantate da John Donne.

LA CAMPANA (Die Glocke)

Immaginiamo per un momento che Joseph Goebbels, ministro della Propaganda nazista, si fosse recato tutto trafelato da Hitler proprio nel periodo in cui la Germania sembrava dovesse finir male, siamo attorno al 1945.

“ FührerFührer!”
“Che c‘è, Joseph
?
 “Abbiamo inventato una congegno antigravità!”
 “Il momento è grave Joseph come fai a scherzare sulle cose gravi?”
 “Ma si tratta di un progetto “V” Mein Führer! … 
.

Valla a spiegare la fisica a un ex imbianchino che fino a poco prima spennellava porte, finestre e nulla più… . In realtà non era uno scherzo ma si trattava di un nuovo ritrovato nazista: La Campana ovvero “Die Glocke” o meglio quello che avrebbe dovuto essere un velivolo dotato di tecnologia antigravitazionale.

Le armi “V”

Nella propaganda nazista, la lettera “V” era l’iniziale della parola  “vergeltung” (vendetta). Per la verità, tolta la famosa V2 non è che ‘ste armi erano così pronte per l’uso. Esistevano, però, altre armi “V” che servivano a solleticare e soddisfare le fantasie del quartier generale del Führer. Questa rientrava nella categoria V7, quella, cioè, di ipotetici velivoli ad alta tecnologia che assieme a delle navi spaziali sarebbero stati sviluppati dai nostri geniali tedesconi durante il secondo conflitto mondiale. A questo proposito si dice che alcuni scienziati nazisti ne avessero continuato lo sviluppo nel dopoguerra in luoghi segreti, come la base 212 in Antartide.

https://oimurschool.ru/it/zdorove/iii-reih-nlo-haunebu-i-antarkticheskaya-baza-nacistov-strannye/

Lo scienziato tedesco Wernher von Braun, inventore della V2, impiegato dagli USA nell’Operazione Paperclip del 1952 e poi alla NASA, stava lavorando a questo mezzo sognato dai teutonici ariani. Restano alcuni bozzetti del veicolo che ne riportano le dimensioni (circa tre metri d’altezza e un metro e mezzo di diametro). Quando la Germania fu invasa dagli Alleati, il progetto della Campana scomparve. I teorici della cospirazione suggeriscono che il tutto fosse stato preso dagli Stati Uniti, insieme a molti scienziati tedeschi, per continuare le ricerche su quella tecnologia. Gli ufologi ritengono, inoltre, che la Campana tedesca sia collegata alla caduta di un UFO avvenuta a Kecksburg in Pennsylvania, il 9 dicembre 1965. Tenete in mente questo fatto perchè lo ritroveremo alla fine.

L’INCIDENTE DI KECKSBURG

Il 9 dicembre 1965 a Kecksburg in Pennsylvania migliaia di persone avvistarono una grossa palla di fuoco. L’avvenimento fu descritto inizialmente dai media come la caduta di un meteorite. I primi soccorritori, fra cui i vigili del fuoco volontari, pare, avessero visto, nel bosco, un oggetto a forma di ghianda sepolto a metà nel punto in cui era caduto. Alcuni residenti sostenevano di averlo trovato prima delle autorità e che si trattava di un oggetto color bronzo-oro, segnato da scritte simili a geroglifici, sempre della forma di una ghianda e abbastanza grande da contenere un unico passeggero.

La scomparsa e ricomparsa dell’oggetto

Qualche testimone vide l’oggetto sopra il rimorchio di un camion mentre lo portavano via. Nel 2005 la NASA rivelò, che si era trattato di un satellite sovietico Kosmos abbattuto. L’Agenzia statunitense dichiarò inoltre che tutte le registrazioni dell’incidente furono smarrite negli anni ‘90. Ulteriori avvistamenti di UFO a forma di campana si verificarono il 5 Aprile 2009, in Maryland, mentre il 15 Gennaio 2013 una cupola UFO fu vista fluttuare nei cieli del Colorado.

STORIA DELLA CAMPANA

Dalla desecretazione di alcuni archivi americani e dell’ex Unione Sovietica, sono recentemente emersi dossier relativi ad un fantasioso (?) progetto nazista. Il dossier, segretissimo, è conosciuto con diversi nomi oltre che Die Glocke (la campana), nome ufficiale, anche come: Die Lanternentraeger e The SS-Bell”, la “campana delle SS”. Durante la Seconda Guerra Mondiale, gli ingegneri e i tecnici tedeschi, infatti, avevano ideato progetti segretissimi molti dei quali possono essere definiti come “Strampalati” e altri che che si sono dimostrati precursori di grandi scoperte tecnologiche. Due esempi: il caccia Messerschmitt-262 a reazione, che poi era stato un progetto rumeno e poi inglese e il già citato razzo V2 di Werner von Braun, quest’ultimo all’origine dei mezzi spaziali che avrebbero portato l’uomo sulla Luna.

La scoperta

Il generale Jakob Sporrenberg

Gli alleati vennero a conoscenza del progetto Glockequando fra le truppe tedesche in fuga verso il Baltico, gli inglesi catturarono un generale delle SS di nome Jakob Sporrenberg. Nel corso del suo interrogatorio il generale fece cenno ad un misterioso progetto segreto relativo ad una macchina ad altissima tecnologia. La sua testimonianza fu poi resa nuovamente davanti a una corte militare polacca e sovietica e raccolta dallo scrittore e giornalista polacco Igor Witkowski. Scienza o fantascienza? Questa storia ha ormai più di 70 anni ma grosse smentite non ce ne sono mai state. Quel che si sa è che in Germania esistono ancora i resti di quella che doveva essere una rampa di lancio apposita.

Ma torniamo alla narrazione. Vicino al confine con la Repubblica Ceca, a due passi dalla miniera di Venceslao, in una struttura segreta, usata per la ricerca di armi e tecnologie speciali, i nazisti sembra lavorassero all’esperimento citato da Sporrenberg. Igor Witkowski, nel suo libro “The Truth About The Wonder Weapon”, fa alcune rivelazioni riguardo questa invenzione. Le informazioni da lui raccolte sembrano provenire da fonti di Intelligence Polacche e descriverebbero lo strumento che sarebbe stato in grado di funzionare anche da macchina del tempo.

La rampa di lancio al confine tra Germania e Repubblica Ceca vicino alla miniera di Venceslao, dove partivano le Die Glocke naziste

Il Progetto Glocke

Die Glocke

Il progetto nasce nel Gennaio 1942. Fu inizialmente chiamato Thor e poi spezzettato in sottoprogetti  quali ad esempio Kronose Laternentraeger, rispettivamente per quanto riguardava l’aspetto della fisica e medico-biologico.

E’ storicamente dimostrato che, fra il 1943 e 1945, scienziati tedeschi effettuarono esperimenti con energia al plasma nella Slesia meridionale in un sito segreto nei pressi di Ohrdruf in Turingia. Il risultato sarebbe stato uno “ione di mercurio” e una soluzione di perossido di berillio e torio, detto in codice Leichmetall. La Luftwaffe, la storica aviazione tedesca, avrebbe dovuto utilizzare la scoperta per bombe ad esplosivo speciale che irraggiavano sostanze altamente radioattive? Ogni esperimento o test avveniva sotto la personale supervisione del generale delle SS Hans Heinz Kammler, responsabile del progetto e capo dei due reparti segreti che conducevano l’operazione, SS-Entwicklungs-stelle IV (più semplicemente SS-E-IV o Centro Sviluppo IV), e un ufficio ancora più misterioso noto solo come SS-U-XIII.

La Tecnologia

Il solito Witkowski fornisce i dati tecnici di questa invenzione indicando che la campana era stata realizzata in metallo pesante, con un diametro di 9 piedi (circa 3 metri) e un’altezza di 15 (circa 4,5 metri). Il dispositivo aveva due cilindri controrotanti, pieni di mercurio liquido di colore bluastro definito come “Xerum 525″. Sembra che le radiazioni emesse dall’oggetto fossero talmente forti da provocare addirittura la morte in alcuni scienziati che vi lavoravano a stretto contatto. Naturalmente la manutenzione di questo “aggeggio” era affidata ai deportati ebrei la cui sorte era del tutto indifferente ai gloriosi eredi di Sigfrido.

Lo Xerum 525

Lo Xerum 525 era un fluido radioattivo e per questo contenuto in recipienti in piombo aventi 3 cm di spessore perché molto tossico. Era, con molta probabilità, un miscuglio di metalli liquidi, come il berillio (metallo alcalino-terroso), il torio (radioattivo) e il mercurio (metallo pesante), che formavano un fluido denominato “mercurio rosso”. L’ossido di mercurio e l’antimonio avevano la caratteristica di emettere una grande quantità di neutroni, se sottoposti ad uno stress esplosivo.

Supposizioni e Illazioni

Cosa diavolo volessero fare con questa “campana” i nostri teutonici amici non è del tutto chiaro. Alcune fonti parlano di anti-gravità, altre addirittura dichiarano che “Die Glocke” sarebbe stata in grado di generare dei wormhole (buchi neri) o di utilizzare alcuni di questi cunicoli Spazio-Tempo che normalmente, in maniera casuale, si aprirebbero sul pianeta, secondo la teoria della schiuma quantistica di John Weeler.

Ed ecco la quantistica

Volete sapere cosa è questa schiuma? E’ uno dei postulati della Meccanica Quantistica che si basa sul Principio di Indeterminazione di Heisenberg, il secondo postulato per la precisione che afferma: “non è possibile determinare con precisione arbitraria e contemporaneamente due variabili coniugate, ossia non è possibile conoscere con esattezza e contemporaneamente due variabili quali posizione e quantità di moto di una particella.”

Questo vuol dire che se misuriamo la posizione e la velocità di una particella, le grandezze che otteniamo sono caratterizzate da errori di misura il cui prodotto sarà sempre maggiore o uguale a h/2 (dove h rappresenta la costante di Planck ridotta).

Una conseguenza di tale principio è che per gli elettroni non si può parlare di traiettorie (orbite) ma di spazi (orbitali, regioni dello spazio dove si vanno a collocare gli elettroni) in cui la probabilità di trovare un elettrone è diversa da zero.

Heisenberg spiegato in parole semplici? Prendete un microscopio potentissimo. Bene, ora inquadrate una particella elementare atomica, che è infinitamente piccola. Per vederla e misurarla avete bisogno di una fonte luminosa e la luce che occorre fornisce energia a quella particella facendola spostare. Più è lontana più luce vi occorre e più quella si sposta. Insomma l’osservatore che fa la misura, non può mai essere considerato un semplice spettatore: il suo intervento nel misurare le cose produce degli effetti non calcolabili e dunque un’indeterminazione delle grandezze misurate che non si può eliminare.

Riprendiamo il discorso

Scusate la digressione. Altre ipotesi ritengono che la Campana fosse un’arma in grado di “sparare” un oggetto con un’accelerazione pari a 1.000 G. Studiosi della materia come Nick Cook ritengono, poi, che sarebbe stata una fonte illimitata di energia, un generatore che, una volta in funzione, ne avrebbe prodotta molta più di quella consumata. Come macchina del tempo, però, avrebbe permesso ai Nazisti di cambiare la storia a loro piacimento.

Dove è finita?

Non si sa. Chi dice che fosse stata inviata negli Stati Uniti a scopo di studio, ma secondo l’ipotesi più accreditata, invece, trasportata in centro-sud America (Paraguay e Cile) sotto la tutela di uno degli stati (Argentina) che diedero copertura agli esuli nazisti. Del gruppo che in Germania progettò e sviluppò la campana, il generale Hans Kammler a capo del progetto è misteriosamente scomparso e con lui i 62 addetti allo sviluppo di questo “attrezzo”.

HANS KAMMLER

Il generale SS Hans Kammler

Due parole su questo signore. Hans Kammler era un generale ed ingegnere a capo di diversi progetti di costruzione di tecnologie avanzate e innovative. Si era distinto nella progettazione ed edificazione di molti campi di concentramento, quindi una vera “star” nazista.

Nel 1944, quando Himmler convinse Hitler a porre il programma V2 sotto il controllo delle famigerate Schultz Staffeln (SS), il generale Kammler guidò anche tutti i progetti missilistici; poco dopo ricevette la nomina di “plenipotenziario generale del Führer per gli aerei a reazione”. Alcune carte della Central Intelligence Agency (CIA) riportano che il nostro generale soggiornò in Italia per due anni, dal 1946 al 1948, a Sant’Angelo Muxaro in provincia di Agrigento, sotto la protezione dei servizi segreti statunitensi e della Mafia, poi sparì.

Nel 2016 la rivista L’Espresso pubblicò un articolo sostenendo che Little Boy, l’ordigno nucleare lanciato su Hiroshima avesse avuto come “padre” lo stesso Kammler. Siccome la fantasia corre più di qualsiasi mezzo noto, lo scrittore Jim Marrs sostiene che Kammler abbia usato una campana per dileguarsi dalla Germania. In soccorso della tesi la scomparsa di una delle due campane che, sembra, fossero state costruite. Sapete dove era andata a finire quella del nostro generale? A Kecksburg in Pennsylvania, a bordo della campana ritrovata!

L’UFO di Roswell non era alieno, era una navetta progetto top secret costruita dagli scienziati nazisti

Verità? Invenzione? Non è dato saperlo e siccome non si può mai star tranquilli ecco che il canale statunitense N24 ha presentato un documentario in cui si è dichiarato che il misterioso oggetto precipitato nell’estate del ’47 a Roswell era proprio la “Campana” costruita dai nazisti e pilotata da un alieno grigio che collaborava con i nazisti in Germania e protetto nell’Area 51 in Nevada negli USA.

Tutta questa vicenda per il momento un sapore fantascientifico ma, sapete, la realtà spesso supera l’immaginazione. Se la cosa è vera ne vedremo delle belle, nei prossimi anni a venire.

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto del Cambiamento Climatico in atto

EUROBIKE 2023 FRANCOFORTE, 21-25 GIUGNO 2023

Logo Eurobike Francoforte, Germania https://www.eurobike.com/en/
Eurobike 2023 Francoforte, Germania 21-25 Giugno 2023

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

GERMANIA, TORNADO ATTRAVERSA LA CITTA’: LE INCREDIBILI IMMAGINI DAI SOCIAL

22/06/2023

Martedì 20 giugno in Germania, precisamente nella città di Rüsselsheim, si abbattuto un tornado che ha devastato le zone colpite. La forza tremenda ha abbattuto alberi e danneggiato case e auto. 

https://www.la7.it/intanto/video/tornado-attraversa-la-citta-le-incredibili-immagini-dai-social-22-06-2023-491576

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

VELOCITY LEIPZIG GERMANY, 9-12 MAY 2023

https://velo-city2023.com

Welcome to Velo-city 2023 in Leipzig: the cosmopolitan, vibrant and inspiring city in the heart of Germany

Leipzig, Germany

Velo-city, the world cycling summit, is where advocates, cities, decision- and policy makers, researchers and industry leaders meet to shape the future of cycling. As the annual flagship event of the European Cyclists’ Federation, Velo-city plays a valuable part in promoting cycling as a sustainable and healthy means of transport for all. Like no other event, the conference offers a knowledge-exchange and policy-transfer platform to the growing number of more than 1400 Velo-citizens from over 60 countries involved in the policy, promotion and provision for cycling, active mobility and sustainable urban development. Moreover, the conference exhibition showcases the latest innovations for a better cycling experience in cities and beyond!

From 9-12 May, we will be #LeadingTheTransition in Leipzig.
Join us for an unforgettable conference experience.

Previous edition

https://ecf.com/news-and-events/news/leipzig-transition-how-bicycle-became-catalyst-sustainable-urban-transformation

Leipzig in transition: How the bicycle became a catalyst for sustainable urban transformation

By Anna-Karina Reibold 07 Dec, 2022

Leipzig’s history has been one of change and transition. From desolate urban brownfields to lively neighbourhoods, from open-cast coal mines to lakescapes, the German city underwent a striking process of urban regeneration in just 30 years. Today, it is one of Europe’s most dynamic and liveable cities.

Leading the transition

Leipzig’s urban development is deeply intertwined with its unique history. Its citizens played a decisive role in German reunification, providing the heart and engine of epochal changes. The Peaceful Revolution of 1989, which ultimately led to the fall of the Berlin Wall and communist dictatorship across Europe, began in Leipzig.

After German reunification, the city tumbled into decline, its population plummeting to 437,000 in the mid-1990s. Since then, Leipzig has been reinventing itself at a rapid pace. The turn of the century, a pivotal period for the German city, saw Leipzig’s economy gather momentum, the implementation of ambitious urban development policies and people flooding back into the city. Today, its creative buzz and vibrant street life shape the image of the city.

Over the past decades, Leipzig’s streetscape changed continuously from a car-dominated street design towards more sustainable mobility. A working group on cycling development initiated by the citizens of Leipzig in 1989 accompanied this process. In 2018, the city introduced Leipzig’s Mobility Strategy 2030, laying out a roadmap to increase the combined modal share of walking, cycling and public transport to 70%. The city now boasts a cycling network of 536 km with a cycling modal share of 19%. Moreover, a recent study shows that 79% of all trips to Leipzig’s city centre are made by public transport, on foot or by bike.

In recognition of its sustainable urban development policies, its progress and further ambitions for cycling, Leipzig was chosen as the 2023 host of the world’s leading cycling conference, Velo-city 2023.

Towards climate neutral economies

In October 2022, Leipzig adopted its “Energy and Climate Protection Program 2030“, paving the way to climate neutrality by 2040. The plan is comprised of almost 60 complex measures, ranging from the further development of the local public transport and cycling network to energy-efficient building renovation and the expansion of renewable energies. The city administration aims to reduce CO2 emissions from 5.18 tons per capita in 2020 to 0.25 tons per capita by 2040.

The plan is built on the following ten pillars:

  1. Sustainable transport
  2. Sustainable municipal energy and heat supply
  3. Sustainable land use planning
  4. Climate-friendly green-blue infrastructure
  5. Climate-friendly neighbourhood development
  6. Climate-neutral city administration
  7. Regional circular economy
  8. Sustainable nutrition
  9. Climate education
  10. Climate protection offensive.

Creating mobility systems of the future now

From July to December 2022, the City of Leipzig has been putting cargo bike sharing to the test. With 890 users and an average of 20 rentals per day, the scheme is already a huge success.

The fleet counts a total of 30 cargo bikes, including nine e-cargo bikes and one inclusion bike for wheelchair users. The project was implemented in cooperation with TINK, nextbike and the courier union fulmo. With the introduction of this new scheme, the city aims to escape car dependence and build climate resilience while boosting the attractiveness of Leipzig.

Redefining public space

This year, the city converted an entire car lane on its inner-city ring road into a green bike lane. For the first time since 1975, cyclists can ride on the ring road.

“We are serious about the traffic turnaround in Leipzig and are now showing on this section of the ring that the road space belongs to all road users. The dominance of the car seemed out of time here,” said Mayor Burkhard Jung.

Working together towards equitable environments

Just west of the main station, the city is building a low-traffic neighbourhood, the Löwitz quarter, which will give priority to cyclists, public transport and pedestrians. Connected bike lanes will run through the entire neighbourhood, while sidewalks will be built with a width of 2.75-3.5 meters.

Strong leadership for action

Leipzig has set an ambitious plan in motion, which will see 50 new mobility points built per year. By 2030, the Velo-city 2023 host plans to establish 400 mobility points. The mobility points will create safe parking spaces for bicycles and cargo bikes and serve as bike and car sharing and public transport stations. Trees and seating areas will also improve the quality of urban environments at the mobility points.

What is Velo-city?
Velo-city is the world cycling summit, where advocates, cities, decision- and policymakers, researchers and industry leaders meet to shape the future of cycling. As the annual flagship event of the European Cyclists’ Federation, Velo-city plays a valuable part in promoting cycling as a sustainable and healthy means of transport for all. Taking place under the theme #LeadingTheTransition, Velo-city 2023 Leipzig will ask the inevitable question: What future do we want to live in? Join us for an unforgettable conference experience from 9-12 May 2023. Registrations are now open!

Technical Tours

NEW: Technical Tours – Add a tour to your Velo-city registration for free!

During the Velo-city conference participants will have the possibility to discover Leipzig’s cycling developments by taking part in technical visits led by experts in small groups on a bike. All tours will run every day in parallel to the conference programme.
Discover the different tours here below and book yours! (On a first come, first served basis. One person can select and attend only one technical visit.)

Book your tour:
If you are already registered to Velo-city, you will have received a booking link per e-mail to add your technical tour.
For any question, please email the Conference Office Team info@velo-city2023.com

In case you are not registered for Velo-city 2023 yet, please go to ‘Participant registration>>

Tour limit & duration:
Participants per tour: max. 20
Duration: approx. 90 minutes to max. 120 minutes (longer distance tour: approx. 180 min)

Please be at the meeting point 15 minutes before the tour starts!

How do I get there?
Most tours will start from the Leipzig Central Market Square in the city center. To get there from the Congress Center Leipzig (CCL) take the suburban train – S-Bahn (S2, S5 or S5X) to the city center and alight at the station “Leipzig Markt”. The journey takes approximately 11 minutes.

Tour 1:
Leipzig’s Former Exhibition Centre: New Mobility Solutions

09 May 2023 · 2 pm · starting and finishing at Leipzig Central Market Square

11 May 2023 · 10 am · starting and finishing at Leipzig Central Market Square

The tour will take you to a part of the city that has seen significant changes in its use since the Peaceful Revolution of 1989.
The original Leipzig exhibition site, once an exemplary international representative of the GDR economy, has now been transformed into a complex of offices and shops with an exciting mix of uses ranging from hardware stores and bicycle dealers to research facilities and a Max Planck institute. In addition to cycling on this prestigious trading route, you can experience German history and learn about urban transport planning.

Tour 2:
Raising Awareness of Cycling: Permanently Installed Cycle Counters

10 May 2023 · 10 am · starting and finishing at Leipzig Central Market Square

We will take you on a route past a selection of cycle counters. The city currently has 11 cycle counters in various significant locations relevant to the transport transition such as designated cycle paths, bicycle lanes and pavements. Data from the counters is collected centrally using both external and internal tools. It is then evaluated continuously and can be accessed online by the public. Thanks to the permanently installed cycle counters, the City of Leipzig has been able to show a proven steady rise in the daily use of bicycles in recent years.

Tour 3:
Blue & Green Infrastructure – Leipzig, the Water City

09 May 2023 · 10 am · starting and finishing at Leipzig Central Market Square

Cycling along our waterways is a particularly attractive option for families and visitors. Leipzig is a city of water featuring large areas of alluvial forest and more than 70 square miles of water as the three Elster, Pleisse and Parthe rivers meet the Karl-Heine Canal and our mill streams. On this excursion, we will explore Leipzig’s interlocking network of natural rivers and man-made canals by bike. You can experience the charming inner-city atmosphere from the green banks of the blue waters!

11 May 2023 · 2:00 pm · starting and finishing at Leipzig Central Market Square

Cycling along our waterways is a particularly attractive option. Join us to follow in the footsteps of the industrial pioneer Karl Heine to Lindenau Harbour and the Saale-Leipzig Canal. You can enjoy riding along a unique network of cycle paths that pass through vibrant waterfront districts both old and new. A tour that brings together Leipzig’s history and its future.

Tour 4:
Easily Accessible Power For E-Bikes En Route: Public Charging Points in the Western Part of Leipzig

11 May 2023 · 10:00 am · starting and finishing at Leipzig Central Market Square

During the tour, cyclists will be given insights on topics such as municipal funding, support strategies and the availability of grants. Detailed information on the usage of charging points including technical and operational aspects as well as advice on bicycle routes and tourist attractions will be available for participants at the various charging stations visited.

Tour 5:
“Parkbogen Ost”. Leipzig’s New Equitable Green Public Project

11 May 2023 · 2 pm · starting at Leipzig Central Market Square

This guided tour will lead you through the planned green recreational area “Parkbogen Ost” in the eastern neighbourhoods of Leipzig. The name has been given to a project envisioning an area with footpaths, cycle paths and recreational areas stretching for 5 miles and forming a semi-circle around the east of Leipzig. At the heart of this green belt is the disused tram bridge that connects several eastern districts of Leipzig. The tour will give you an overall impression of urban regeneration in Leipzig during the last 30 years.

Tour 6:
Rethinking streetscapes for healthy and safe bike mobility: SUPERBLOCKS

10 May 2023 · 10 am · starting and finishing at Leipzig Central Market Square

11 May 2023 · 10 am · starting and finishing at Leipzig Central Market Square

During this tour we will explore bike mobility pathways in Leipzig’s Inner East. The route will head to Lene-Voigt-Park a former rail infrastructure and intensely used pathway for pedestrians and cyclists and then meet the inter- and transdisciplinary team of the project “Neue Nähen – Leipziger SUPERBLOCKS” in the area around Eisenbahnstrasse. They will give us insights into their activities to transfer and adapt the Barcelona Superblock model in order to re-shape streetscapes on a human scale.

Tour 7:
Cycling Communities and Bicycle Manufacturing in Leipzig’s East

09 May 2023 · 2 pm · starting and finishing at Leipzig Central Market Square

The German “Free Cargo Bike” movement with more than 140 non-commercial, community-based and free-of-charge cargo bike-sharing initiatives is unique worldwide. The local cargo bike collective KOLARA even builds some of their bikes themselves and will give us some insights. “LeichtLast” is a Leipzig-based manufacturer that builds ultra-light cargo bikes made out of carbon in a small workshop. The company is a typical 1st generation representative of a highly innovative market. Today, many big players in the bicycle industry are entering the cargo bike market. We’ll discuss both.

Tour 8:
Growing cargo bike sector and the cities support

10 May 2023 · 09:30 am · Start and End: Leipzig Central Market Square

Local politics have various options to support cargo bike usage such as buyer’s premiums or test-schemes for citizens as well as local companies and craftsmen. We’ll compare measures which have been implemented in Leipzig to best practice examples of other German municipalities. The variety of cargo bike types and concepts is enormous. We talk about pros and cons, the necessity of professional maintenance and we test-drive as many bikes as possible!

Tour 9:
Cargo Bike Sharing & Cycling Logistics in Leipzig

11 May 2023 · 2 pm · starting and finishing at Leipzig Central Market Square

The City of Leipzig has just completed a field test for a public cargo bike sharing scheme (TINK). We will be visiting one of its rental stations and later comparing it to the “Free Cargo Bike” sharing scheme called “LARA” which is run by local volunteers at ADFC Leipzig. FULMO is a cycling courier and logistics collective which uses cargo bikes and trailers. You will be inspired!

Tour 10:
Multimodality Out of the Box – Bicycle Parking Facilities in Leipzig

09 May 2023 · 10 am · starting at the conference venue and finishing at Leipzig Central Market Square

11 May 2023 · 10 am · starting at the conference venue and finishing at Leipzig Central Market Square

To convince commuters to change from cars to bike & rail, urban planners not only need to offer good infrastructure for cyclists in cities but also safe and secure bike parking facilities. The “Infostelle Fahrradparken am Bahnhof” will show cyclists on the tour what the city of Leipzig is planning and how the German Federal Ministry for Digital and Transport supports cities in Germany in their planning and building of bike parking garages.

Tour 11:
Next Level Bicycle Parking – a Trip by Train to Halle Central Station

10 May 2023 · 10 am · starting and finishing at the conference venue

The main station in Halle has a bicycle tower as a safe place to park bicycles which was awarded the Federal Ecodesign Prize in 2022. Thanks to the unique design of the facade, the modular towers fit perfectly into the urban environment and complement the appearance of the station. This station is one of 16 train stations where the Deutsche Bahn regularly tests new and sustainable services with the aim of increasing the satisfaction of rail passengers and visitors.

Tour 12:
‘Work in Progress’ – Public Spaces in Leipzig

11 May 2023 · 2 pm · starting and finishing at Leipzig Central Market Square

How bike friendly is the city of Leipzig? We’ll see examples of well-designed shared spaces for bikes and pedestrians and potential extensions of those zones. We will also take a look at the overlap of tram railways and bike lanes and at roads demonstrating the typical car-centred planning of the late 20th century. Where can we improve the quality of public spaces by downsizing streets and car lanes? Which measures can we implement to quickly improve the situation for pedestrians and cyclists? A tour aiming to combine urban planning and transport planning.

Fonte: European Cyclist Federation (ECF)

https://velo-city2023.com/technical-tours/

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus