Earth

“ONE MORE MOVE”, L’INIZIATIVA DI ADIDAS PER INCENTIVARE GLI SPOSTAMENTI SOSTENIBILI PER IL PIANETA

10 MINUTI DI MOVIMENTO = 1 EURO DONATO*

Per ogni 10 minuti di attività registrati sull’app “Adidas Running” dal 10 al 22 Maggio 2024, Adidas donerà 1 € a progetti volti a promuovere la sostenibilità e a costruire strutture sportive più resistenti a condizioni climatiche estreme come ondate di calore e inondazioni, fino a 1,5 milioni di €.

https://www.adidas.it/go/campaign/impact/planet-move-for-the-planet

Dal 10 al 22 Maggio, puoi partecipare a Move For The Planet selezionando qualsiasi sport sull’app “Adidas Running”. Iscriviti e inizia a muoverti per il nostro pianeta.

Iscriviti:

MOVE FOR THE PLANET 2024

Unisciti a noi: muoviamoci per il nostro Pianeta. Ogni giorno, in tutto il mondo, ci sono persone che fanno sport anche in condizioni climatiche estreme. Per ogni 10 minuti di attività registrati dal 10 al 22 maggio, adidas donerà € 1 per sostenere progetti di rafforzamento di impianti sportivi a rischio a causa di condizioni climatiche estreme fino a un totale di € 1,5 milioni. Basta poco per fare la differenza.

MOVE FOR THE PLANET

Welcome to the Move For The Planet team!

Track your activities to support projects that provide education on sustainability and make sports facilities more resilient against extreme weather conditions, such as heat waves and flooding.

And remember, for every 10 minutes of activity you track between May 10 and May 22, Adidas will donate €1 to the cause up to €1.5m! 

https://www.adidas.it

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente dalla Geoingegneria Solare SRM

PREPARATIVI PER LA TEMPESTA SOLARE PIU’ DEVASTANTE DA MILLENNI SULLA TERRA, GLI EFFETTI

Di Antonio Lombardi

https://www.meteogiornale.it/2024/04/preparativi-per-la-tempesta-solare-piu-devastante-da-millenni-sulla-terra/

Gli effetti catastrofici di una tempesta solare di magnitudo estrema, potenzialmente più devastante di qualsiasi evento passato registrato nella storia umana, potrebbero paralizzare l’intera infrastruttura tecnologica mondiale. Tale evento, noto come evento Miyake, rischia di superare di gran lunga la tempesta solare del 1859, conosciuta come evento Carrington. Questa tempesta aveva già messo in ginocchio le reti telegrafiche globali, dimostrando quanto fossero vulnerabili le tecnologie emergenti alle forze naturali.

Secondo gli esperti in campo astronomico e climatologico, la frequenza di tali eventi potrebbe essere sottovalutata e il rischio di un disastro imminente è reale e incombente. Ethan Siegel, astrofisico e divulgatore scientifico, sostiene che l’evento del 1859 impallidisce in confronto a quello che potrebbe accadere se un evento Miyake colpisse oggi. Egli evidenzia come, nell’anno 774 o 775, un picco di carbonio-14 rilevato negli anelli degli alberi indichi un’eruzione solare estremamente potente, la quale avrebbe avuto conseguenze disastrose se fosse avvenuta nell’era moderna.

La dott.ssa Holly Gilbert, ex direttrice del dipartimento di scienze eliofisiche al NASA Goddard Research Center, ora alla guida dell’Osservatorio ad alta quota del Centro nazionale per la ricerca atmosferica, conferma che le eruzioni solari possono produrre radiazioni in grado di raggiungere la Terra in meno di otto minuti. L’energia rilasciata, composta da raggi X e ultravioletti, potrebbe danneggiare irreparabilmente i satelliti in orbita e le reti elettriche su scala globale.

Dr. Raimund Muscheler, specialista in paleoclima, ha sottolineato la pericolosità dei protoni accelerati durante queste tempeste, i quali possono avere effetti devastanti non solo sugli aeroplani in volo nelle vicinanze delle poli, ma anche su ogni dispositivo elettronico esposto sulla superficie terrestre. I danni a data center e infrastrutture critiche sarebbero catastrofici, con la perdita di dati essenziali come informazioni bancarie e cartelle cliniche.

La dottoressa Sangeetha Abdu Jyothi dell’Università della California, ha esaminato gli impatti sui cavi Internet sottomarini e sugli hub di comunicazione globale. Secondo le sue ricerche, un evento di Miyake potrebbe facilmente farci regredire a condizioni pre-industriali, isolandoci senza internet e con reti elettriche distrutte, una situazione che ricorda più l’età della pietra che il medioevo.

Il documento della National Academy of Sciences degli USA prevede che un evento di questa magnitudo causerebbe interruzioni di servizi essenziali come l’acqua potabile, la distribuzione di cibo e medicine, e persino il collasso dei sistemi di sanità e trasporto. Questo scenario non solo porterebbe a una catastrofe umanitaria con una possibile alta mortalità nelle aree urbane, ma avrebbe anche un impatto economico globale, stimato in trilioni di dollari con una ripresa che potrebbe richiedere decenni.

John Kappenman, esperto di reti elettriche, ha criticato l’attuale mancanza di preparazione a un simile disastro. La produzione di trasformatori essenziali, già difficile in condizioni normali, diventerebbe praticamente impossibile, aggravando ulteriormente la crisi globale.

La soluzione proposta dagli scienziati include una combinazione di misure preventive e tecnologie di mitigazione. Investimenti nella protezione delle reti, l’implementazione di sistemi di allerta precoce basati su intelligenza artificiale e una maggiore resilienza delle infrastrutture critiche sono essenziali per minimizzare i rischi. Questo richiederebbe però un cambiamento radicale nell’approccio economico e legislativo, privilegiando la sicurezza a lungo termine rispetto agli immediati guadagni finanziari.

In definitiva, il nostro futuro dipende dalla capacità di anticipare e neutralizzare queste minacce naturali estreme. Se ignorati, gli eventi Miyake potrebbero effettivamente ritrasformare radicalmente la struttura della nostra società. L’azione collettiva, supportata da investimenti adeguati e cooperazione internazionale, potrebbe essere l’unico modo per prevenire un ritorno involontario a un’era tecnologicamente primitiva.

Fonte: Meteo giornale

English translate

PREPARATIONS FOR THE MOST DEVASTATING SOLAR STORM ON EARTH FOR MILLENNIA, THE EFFECTS

The catastrophic effects of a solar storm of extreme magnitude, potentially more devastating than any past event recorded in human history, could paralyze the entire world’s technological infrastructure. That event, known as the Miyake event, is likely to far surpass the 1859 solar storm, known as the Carrington event. This storm had already brought global telegraph networks to their knees, demonstrating how vulnerable emerging technologies were to natural forces.

According to astronomical and climatological experts, the frequency of such events may be underestimated and the risk of an imminent disaster is real and looming. Ethan Siegel, an astrophysicist and science communicator, argues that the 1859 event pales in comparison to what might happen if a Miyake event hit today. He highlights how, in the year 774 or 775, a spike in carbon-14 detected in tree rings indicates an extremely powerful solar flare, which would have had disastrous consequences if it had occurred in the modern era.

Dr. Holly Gilbert, former director of the heliophysical sciences department at NASA Goddard Research Center, now leading the High Altitude Observatory of the National Center for Atmospheric Research, confirms that solar flares can produce radiation capable of reaching the Earth in less than eight minutes. The energy released, composed of X-rays and ultraviolet, could irreparably damage orbiting satellites and electricity grids on a global scale.

Dr. Raimund Muscheler, a paleoclimate specialist, underlined the danger of accelerated protons during these storms, which can have devastating effects not only on airplanes flying near the poles, but also on every electronic device exposed on the Earth’s surface. Damage to data centers and critical infrastructure would be catastrophic, with the loss of essential data such as banking information and medical records.

Dr. Sangeetha Abdu Jyothi of the University of California, examined the impacts on undersea internet cables and global communications hubs. According to his research, a Miyake event could easily cause us to regress to pre-industrial conditions, isolating us with no internet and destroyed electricity grids, a situation more reminiscent of the Stone Age than the Middle Ages.

The document from the US National Academy of Sciences predicts that an event of this magnitude would cause disruptions to essential services such as drinking water, the distribution of food and medicine, and even the collapse of healthcare and transportation systems. This scenario would not only lead to a humanitarian catastrophe with possible high mortality in urban areas, but would also have a global economic impact, estimated in trillions of dollars with a recovery that could take decades.

John Kappenman, an expert on electricity grids, criticized the current lack of preparation for such a disaster. The production of essential transformers, already difficult under normal conditions, would become virtually impossible, further worsening the global crisis.

The solution proposed by scientists includes a combination of preventive measures and mitigation technologies. Investments in network protection, the implementation of AI-based early warning systems and greater resilience of critical infrastructures are essential to minimize risks. However, this would require a radical change in the economic and legislative approach, privileging long-term security over immediate financial gains.

Ultimately, our future depends on our ability to anticipate and neutralize these extreme natural threats. If ignored, the Miyake events could actually fundamentally retransform the structure of our society. Collective action, supported by adequate investments and international cooperation, may be the only way to prevent an involuntary return to a technologically primitive era.

Source: Meteo giornale

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente dalla Geoingegneria Solare SRM americana

LA TESI DI UN PROFESSORE DELL’UNIVERSITA’ DI STANDFORD: “GLI ALIENI SONO TRA NOI E CI STUDIANO CON DRONI ED INTELLIGENZA ARTIFICIALE”

di Romualdo Gianoli

12 Febbraio 2024

Come nella trama di un episodio di X-Files, secondo il professore Garry Nolan gli alieni sono tra noi e ci studiano da molto tempo

Che gli alieni possano esistere realmente e che ci osservino senza mostrarsi come fossimo in un immenso zoo spaziale,  è un’ipotesi scientifica di cui abbiamo già raccontato qualche tempo fa. Ma c’è chi va ancora oltre, sostenendo non solo che gli alieni esistono, ma che addirittura sarebbero tra noi già da migliaia di anni, osservandoci con droni e studiandoci con l’intelligenza artificiale. A sostenerlo non è l’ultimo ufologo o complottista arrivato, ma un rispettato professore della Stanford University che afferma anche di essere stato consulente dei servizi d’intelligence americani.

Gli alieni sarebbero tra noi

Garry Nolan insegna al dipartimento di patologia della scuola medica della Stanford University e può vantare un dottorato di ricerca in genetica, oltre 300 pubblicazioni scientifiche e una quarantina di brevetti. Ha fondato otto aziende biotecnologiche ed è tra i primi 25 inventori a Stanford. Per questo, quando nel maggio 2023 ha esposto le sue idee al SALT iConnections di New York (un forum incentrato sulle innovazioni dirompenti nella finanza, nell’economia, tecnologia e geopolitica) durante una sessione intitolata: «Il Pentagono, l’intelligenza extraterrestre e gli UFO schiantati», molti sono rimasti a bocca aperta. Quando poi ha detto che «possiamo fare un ulteriore passo avanti perché non solo gli alieni hanno visitato la Terra da molto tempo ma sono ancora qui», ha suscitato ancora più attenzione, perché Nolan afferma anche di aver lavorato per la Cia e la difesa americana. E questo ci porta direttamente a spiegare perché un professore di patologia dovrebbe avere le prove dei contatti tra esseri umani e alieni.

I segni degli “UAP” sul cervello umano 

Già nel 2021 Nolan aveva affermato di essere stato avvicinato da persone associate alla Cia e ad alcune società aeronautiche che gli avevano chiesto di esaminare le risonanze magnetiche del cervello di alcuni piloti coinvolti in UAP (fenomeni aerei non identificati) ed esposti ai campi da essi generati. Ciò che Nolan trovò fu che il cervello di alcuni dei piloti coinvolti nei fenomeni UAP era stato «orribilmente, orribilmente danneggiato», riscontrando alterazioni simili a quanto accade alle persone affette dalla malattia neurodegenerativa della sclerosi multipla. Intervistato dalla rivista Vice, Nolan aveva dichiarato: «Se guardi una risonanza magnetica di qualcuno con la sclerosi multipla, vedi qualcosa che chiamiamo malattia della materia bianca. È come una cicatrice. Una grande massa bianca, o più masse bianche, sparse in tutta la risonanza. È essenzialmente tessuto morto in cui il sistema immunitario ha attaccato il cervello. Questa è probabilmente la cosa più simile che vedresti guardando un’istantanea di uno di questi individui. Si vede subito che c’è qualcosa che non va».
Nolan sostiene, inoltre, di aver analizzato frammenti presumibilmente provenienti da UAP e di aver trovato, almeno nel caso di un campione di magnesio prodotto da un’esplosione di un presunto UFO in Brasile, insoliti rapporti tra isotopi radioattivi. Nolan afferma, infine, di conoscere persone che stanno portando avanti studi di reverse engineering su tecnologie UAP per decifrarne il funzionamento.

«Wow!» il possibile segnale alieno

A rendere Nolan così sicuro dell’esistenza degli alieni, come ha raccontato nel suo intervento al forum di New York del maggio 2023, è anche l’episodio da lui specificamente menzionato del famoso «Segnale WOW!». Si tratta di un impulso radio incredibilmente forte rilevato nel 1977 dal radiotelescopio Big Ear dell’Ohio State University, durato circa un minuto e che sembrava provenire dalla costellazione del Sagittario. All’epoca fu considerata come la prima prova dell’esistenza di una civiltà extraterrestre che tentava di comunicare ma, successivamente l’entusiasmo fu smorzato dagli scienziati che conclusero che il segnale aveva origini naturali come, ad esempio, una cometa o una pulsar. Ciononostante, Nolan è convinto che le probabilità che gli alieni abbiano già visitato la Terra e continuino a farlo siano, come dice, del «100 per cento», affermando anche che, per studiarci, gli alieni starebbero usando droni e l’AI.
Per sostenere queste sue affermazioni, Nolan cita due elementi. Il primo sarebbe il grande interesse manifestato dal governo americano che, tramite il Dipartimento della Difesa, ha istituito un apposito ufficio per la raccolta sistematica delle informazioni e lo studio dei fenomeni UAP: l’All-domain Anomaly Resolution Office. Il secondo elemento riguarda, invece, i numerosi oggetti misteriosi rilevati da più tipi diversi di sensori, tra cui radar e telecamere a infrarossi. Oggetti dallo strano comportamento, in grado di compiere manovre impossibili come andare «da 50 piedi sopra l’acqua fino a 14 miglia d’altezza e ritorno in meno di un secondo». Come Nolan ha raccontato a New York, i fisici della Difesa gli avrebbero spiegato che per realizzare tutto ciò nel mondo reale occorrerebbero quantità enormi di energia, una cosa attualmente fuori dalla portata della nostra tecnologia. La conclusione di Nolan è che avere anche un solo, piccolo pezzo di tecnologia rivoluzionerebbe la nostra società.

Fonte: Corriere della Sera

English translate

THE THESIS OF A PROFESSOR FROM STANDFORD UNIVERSITY: “ALIENS ARE AMONG US AND THEY STUDY US WITH DRONES AND ARTIFICIAL INTELLIGENCE”

As in the plot of an episode of The X-Files, according to professor Garry Nolan aliens are among us and have been studying us for a long time

That aliens can really exist and that they observe us without showing themselves as if we were in an immense space zoo,  is a scientific hypothesis that we have already talked about some time ago. But there are those who go even further, claiming not only that aliens exist, but that they have actually been among us for thousands of years, observing us with drones and studying us with artificial intelligence. This is not supported by the latest ufologist or conspiracy theorist to arrive, but by a respected professor from Stanford University who also claims to have been a consultant to the American intelligence services.

Aliens would be among us

Garry Nolan teaches in the pathology department of Stanford University’s medical school and can boast a PhD in genetics, over 300 scientific publications and around forty patents. He has founded eight biotechnology companies and is among the top 25 inventors at Stanford. For this reason, when in May 2023 he presented his ideas at the SALT iConnections in New York (a forum focused on disruptive innovations in finance, economics, technology and geopolitics) during a session entitled: «The Pentagon, extraterrestrial intelligence and the crashed UFOs”, many remained speechless. When he then said that «we can take a further step forward because not only have aliens visited Earth for a long time but they are still here», he attracted even more attention, because Nolan also claims to have worked for the CIA and American defense . And this leads us directly to why a pathology professor would have evidence of contact between humans and aliens.

The signs of “UAPs” on the human brain

Already in 2021 Nolan had claimed that he had been approached by people associated with the CIA and some aeronautical companies who had asked him to examine the magnetic resonance imaging of the brains of some pilots involved in UAP (unidentified aerial phenomena) and exposed to the fields they generated . What Nolan found was that the brains of some of the pilots involved in the UAP phenomena had been “horribly, horribly damaged,” experiencing alterations similar to what happens to people suffering from the neurodegenerative disease multiple sclerosis. Interviewed by Vice magazine, Nolan said: «If you look at an MRI of someone with multiple sclerosis, you see something we call white matter disease. It’s like a scar. A large white mass, or multiple white masses, scattered throughout the resonance. It is essentially dead tissue where the immune system has attacked the brain. This is probably the closest thing you would see when looking at a snapshot of one of these individuals. You can immediately see that something is wrong.”
Nolan also claims to have analyzed fragments presumably coming from UAPs and to have found, at least in the case of a magnesium sample produced by an explosion of an alleged UFO in Brazil, unusual relationships between radioactive isotopes. Finally, Nolan claims to know people who are carrying out reverse engineering studies on UAP technologies to decipher how they work.

«Wow!» the possible alien signal

What makes Nolan so sure of the existence of aliens, as he said in his speech at the New York forum in May 2023, is also the episode he specifically mentioned of the famous «WOW! Signal». This is an incredibly strong radio pulse detected in 1977 by the Big Ear radio telescope at Ohio State University, which lasted about a minute and appeared to come from the constellation Sagittarius. At the time it was considered as the first evidence of the existence of an extraterrestrial civilization attempting to communicate but, subsequently the enthusiasm was dampened by scientists who concluded that the signal had natural origins such as, for example, a comet or a pulsar. Nonetheless, Nolan is convinced that the chances that aliens have already visited Earth and will continue to do so are, as he says, “100 percent”, also stating that the aliens are using drones and AI to study us.
To support these statements, Nolan cites two elements. The first would be the great interest shown by the American government which, through the Department of Defense, has established a special office for the systematic collection of information and the study of UAP phenomena: the All-domain Anomaly Resolution Office. The second element concerns, however, the numerous mysterious objects detected by several different types of sensors, including radar and infrared cameras. Objects with strange behavior, capable of performing impossible maneuvers such as going “from 50 feet above the water up to 14 miles high and back in less than a second”. As Nolan told in New York, Defense physicists would have explained to him that to do all this in the real world would require enormous amounts of energy, something currently beyond the reach of our technology. Nolan’s conclusion is that having even one small piece of technology would revolutionize our society.

Source: Corriere della Sera

E se noi umani sulla Terra fossimo uno “zoo” degli alieni? L’ipotesi dell’astrofisico di Harvard torna attuale

https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/02/02/e-se-noi-umani-sulla-terra-fossimo-uno-zoo-degli-alieni-lipotesi-dellastrofisico-di-harvard-torna-attuale/7431185/

Sul numero di gennaio della rivista Nature Astronomy è stato rievocato e riattualizzato il contenuto di un celebre articolo del 1973 sugli extraterrestri

di Davide Turrini | 2 FEBBRAIO 2024

E se fossimo, noi umani sul pianeta Terra, una sorta di zoo inventato dagli alieni? Come riporta Il Post, sul numero di gennaio della rivista Nature Astronomy è stato rievocato e riattualizzato il contenuto di un celebre articolo del 1973 scritto dall’astrofisico di Harvard, John Allen Ball. Lo scienziato “teorizzò che l’assenza di interazioni con forme di vita intelligente extraterrestre, ammesso che esistano, fosse spiegabile ipotizzando una loro volontà di rimanere nascoste”.

Ciò vorrebbe dire che i cosiddetti alieni, più evoluti e di origine più antica della nostra, avrebbero evitato volontariamente interazioni con i terrestri rendendo il nostro pianeta un luogo protetto e intoccabile. “L’ipotesi dello zoo prevede che non li troveremo mai perché non vogliono essere trovati, e hanno la capacità tecnologica di assicurarsene”, scrisse Ball.

Così se da un lato l’ipotesi scientifica ricorda diverse riflessioni “storiche” portate avanti da Mauro Biglino, dall’altro si basa direttamente sul cosiddetto Paradosso di Fermi (Enrico, il fisico italiano che contribuì alla creazione della bomba atomica, ndr): “La discrepanza tra la mancanza di prove conclusive dell’esistenza di vita extraterrestre tecnologicamente avanzata e l’apparentemente alta probabilità della sua esistenza”. Il dibattito sul tema è in corso nell’ambito scientifico, tra fisici e astronomi, da settant’anni.

Nell’articolo pubblicato su Nature Astronomy – scritto dall’astrobiologo inglese Ian Andrew Crawford e dall’astrofisico tedesco Dirk Schulze-Makuch – vengono prima esaminati i diversi tentativi di spiegazione del paradosso di Fermi proposti nel corso degli anni poi viene suggerito che “le civiltà tecnologiche extraterrestri siano estremamente rare (o assenti) nella galassia o esistano ma si nascondano da noi”. Ma è la conclusione che come sempre, gioca sul paradosso e spiazza il razionalismo nudo e crudo sul tema alieno. Crawford e Schulze-Makuch sostengono che valutato il grande dispiego di forze a livello tecnologico che stiamo utilizzando nell’esplorare lo Spazio nel giro di qualche decennio “potremmo essere in grado di escludere una delle due possibilità”.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

English translate

What if we humans on Earth were an alien “zoo”? The Harvard astrophysicist’s hypothesis is current again

In the January issue of the journal Nature Astronomy, the content of a famous 1973 article on extraterrestrials was recalled and updated

by Davide Turrini | 2 FEBRUARY 2024

What if we humans on planet Earth were a sort of zoo invented by aliens? As reported by the Post, in the January issue of the magazine Nature Astronomy the content of a famous 1973 article written by the Harvard astrophysicist John Allen Ball was recalled and updated. The scientist “theorized that the absence of interactions with forms of intelligent extraterrestrial life, if they exist, could be explained by hypothesizing their desire to remain hidden”.

This would mean that the so-called aliens, more evolved and of older origin than ours, would have voluntarily avoided interactions with earthlings, making our planet a protected and untouchable place. “The zoo hypothesis predicts that we will never find them because they don’t want to be found, and they have the technological capacity to make sure we do,” Ball wrote.

So if on the one hand the scientific hypothesis recalls various “historical” reflections carried out by Mauro Biglino, on the other hand it is based directly on the so-called Fermi Paradox (Enrico, the Italian physicist who contributed to the creation of the atomic bomb, ed.): ” The discrepancy between the lack of conclusive evidence of the existence of technologically advanced extraterrestrial life and the apparently high probability of its existence.” The debate on the topic has been ongoing in the scientific field, between physicists and astronomers, for seventy years.

In the article published in Nature Astronomy – written by the English astrobiologist Ian Andrew Crawford and the German astrophysicist Dirk Schulze-Makuch – the various attempts to explain the Fermi paradox proposed over the years are first examined, then it is suggested that “civilizations extraterrestrial technologies are extremely rare (or absent) in the galaxy or exist but are hiding from us.” But it is the conclusion that, as always, plays on paradox and displaces naked rationalism on the alien theme. Crawford and Schulze-Makuch argue that considering the great technological effort we are using to explore space within a few decades “we may be able to exclude one of the two possibilities”.

Source: Il Fatto Quotidiano

ALIENI ED UFO, NUOVE RIVELAZIONI

ALIENS AND UFOS, NEW REVELATIONS

http://www.ilnavigatorecurioso.it/2014/08/29/osservatorio-di-tradate-astronomi-italiani-a-caccia-di-segnali-alieni-intelligenti/
https://www.varesenews.it/2015/04/losservatorio-cerca-vita-nello-spazio-la-ricerca-piace-a-livello-mondiale/359106/
https://www.media.inaf.it/2013/05/24/astrofili-tutti-a-tradate/

Alieni in Abruzzo. Dalla mega base nel Monte Meta alla famiglia extraterrestre che si stabilì a Pescara

di Vito Leo

https://www.espressione24.it/alieni-in-abruzzo-dalla-mega-base-nel-monte-meta-alla-famiglia-extraterrestre-che-si-stabili-a-pescara/

Dopo il precedente articolo sui fantasmi in Abruzzo, cosa ne direste se trattassi di alieni o meglio di una base aliena proprio nella Regione? Magari veniamo a scoprire che i marziani vanno matti per gli arrosticini e le pallotte cacio e ova a tal punto da stabilirsi qui! Volete sapere dove è situata la base? Eccovi la rivelazione: sul Monte Meta, nel Parco Nazionale d’Abruzzo, ma la cosa, come vedremo, coinvolge anche Pescara! Pare che gli alieni, abbiano, sotto al monte, una loro base della lunghezza di trecento chilometri che si estende da Ortona a Rimini. Come se non bastasse un gruppo di extraterrestri, mezzo secolo orsono, hanno stretto amicizia con dei pescaresi e la vicenda balzò all’onore delle cronache proprio con il nome di “Il caso Amicizia”, ad indicare, non solo un incontro ravvicinato del IV tipo, tra la specie umana e quella extra-terrestre, ma un vero e proprio sodalizio, destinato a chissà cosa…

Monte Meta, sito al confine tra Abruzzo e Lazio
Monte Meta, Abruzzo-Lazio https://www.google.it/maps/place/Monte+Meta/@41.6900968,13.935458,637m/data=!3m1!1e3!4m14!1m7!3m6!1s0x133a9fc2ac68c457:0x1d094f9bde38fb70!2sMonte+Meta!8m2!3d41.6833333!4d13.9333333!16s%2Fg%2F1229k_wb!3m5!1s0x133a9fc2d1fe2d3d:0xf43603a6f333c9f2!8m2!3d41.6896615!4d13.9377498!16s%2Fg%2F11c2lr91wy?entry=ttu

Quella del Monte Meta è una storia che in passato (anni ’50 e ’70) venne subito tacitata e che va, pertanto, presa “cum grano salis”. Tutto ebbe inizio quando un satellite spia del Pentagono avrebbe trovato nella zona del Meta una cavità dentro alla montagna che sembrava, all’apparenza, essere stata scavata artificialmente. Qui inizia la fantascienza: Il satellite avrebbe scoperto anche due grandi scudi energetici a protezione di un ampio passaggio sotterraneo lungo fino al centro della montagna. Secondo testimonianze rimaste sconosciute, l’ingresso di questo tunnel era sbarrato da un enorme cancello di pietra. Tre membri di una presunta squadra di ispezione dei servizi segreti statunitensi sarebbero morti fulminati da un repentino attacco cardiaco solo per averne sfiorata la superficie. Come entrare? Cerca che ti ri-cerca, alla fine fu trovato il modo di aprire lo sbarramento svelando l’accesso ad una “Grande Galleria” che portava ad una sorta di auditorim.  Nascosta dietro un pannello, su di un piedistallo, sarebbe stata rinvenuta, poi, un’anfora contenente polvere bianca finissima, che pare fosse un prodotto ricavato dall’oro monoatomico. Tale sostanza, se stimolata correttamente, avrebbe la capacità d’invertire il processo d’invecchiamento e questa parrebbe essere una buona motivazione per insabbiare la faccenda, riservando la scoperta a pochi.

L’oro monoatomico è una vecchia storia… . Tale Sir Laurence Gardner, sostiene che esiste la possibilità di riprodurre l’ “oro monoatomico”, che consisterebbe, per chi vuole saperlo, di  una sostanza in grado, di entrare in risonanza col DNA umano. Tale sostanza sarebbe ottenuta dall’oro puro modificandone la disposizione degli atomi. Sottoposta la cosa al CICAP ecco una parte della risposta: “Dal punto di vista scientifico si tratta di puri vaneggiamenti privi di alcun senso. […] Se invece per monoatomico si intende costituito da un solo tipo di atomi, questo vale per qualsiasi elemento allo stato puro e non si capisce quindi in che cosa consista l’eccezionalità del prodotto. Laurence Gardner e tutti coloro che decantano le proprietà dell’oro monoatomico si rifanno alla tradizione alchemica utilizzando concetti e principi che sono da tempo stati confutati dalla chimica moderna. In più utilizzano in modo del tutto improprio termini e concetti scientifici moderni. Anche l’idea secondo la quale l’oro monoatomico entrerebbe in risonanza con il DNA non ha alcun senso dal punto di vista scientifico.

Gaspare de Lama

Tornando al ritrovamento nel monte, pare che vi fosse anche una enorme cupola in cui erano proiettati ologrammi relativi al passato più remoto della specie umana, fin dalla sua creazione. Secondo tali immagini il 90% della storia dell’umanità sarebbe del tutto falso. Mi direte:  “Leo perché ci racconti queste cose delle quali nemmeno tu ne sei convinto?” Il perché si lega al fatto che una ulteriore vicenda si intreccia con questo evento e che ebbe per oltre venti anni una grande rilevanza mediatica. Il fatto ha per oggetto un gallerista di nome Gaspare De Lama che incontrò gli extraterrestri a Pescara negli anni ’60.

Stefano Breccia

Il “Caso Amicizia” è senza dubbio uno degli accadimenti più pregnanti nella storia dell’ufologia moderna: dal 1956 al 1978 una dozzina di persone ebbero cordiali rapporti, a Pescara, con una comunità di sedicenti extraterrestri che qui avevano la loro base. In uno slancio di ottimistica esultanza gli umani pescaresi soprannominarono la comunità aliena “W56”, che voleva dire di “viva il ‘56” (anno dell’incontro). Gli alieni in questione provenivano da diverse galassie e il loro nome era (oppure è, chi lo sa?) Akrij, che in sanscrito significa “i Saggi”. Questa storia rimase ignota fino al 2007 quando tale Stefano Breccia pubblicò un libro dal titolo “Contattismi di Massa” che gli provocò una valanga di inviti e conferenze sia a lui che a uno dei testimoni, il 97enne Gaspare De Lama. Veniamo alla vicenda:

Alcuni extraterrestri che abitavano in una base segreta a Pescara si manifestarono ad un manipolo di umani. Da questo originò un sodalizio dal quale nacque un gruppo di cui il nostro 97enne amico, allora molto più giovane, ne fece parte. Qui gli fu rivelato cosa accadeva a Pescara, il livello tecnologico di questi visitatori ultraterreni e il loro amore per il prossimo e per la Terra che chiamavano “Pianeta Madre”. Dagli scambi di informazioni si venne a sapere che questi amichevoli Ufo non viaggiano nello spazio come si è sempre pensato e che sono già a conoscenza di tutto quello che concerne la nostra razza. Provengono da universi paralleli;  sono telepatici e in grado di smaterializzare e spostare sé stessi e oggetti un po’ ovunque: insomma posseggono tutto l’armamentario del classico alieno, bello, buono e generoso e che si esprime benissimo nelle nostre lingue. Avessi mai trovato un extraterrestre che dichiarasse: “ siamo sulla Terra perché con gli umani si fa un ottimo spezzatino”.  Sapete di cosa si cibavano questi spaziali? Di frutta e verdura dalla quale ne estraevano le vitamine e tanta acqua. Vagonate di frutta e verdura e barili di acqua che chiedevano ai nostri amici pescaresi.  I tir erano parcheggiati in un determinato punto e mentre gli autisti si pigliavano un caffè, l’intero contenuto veniva smaterializzato in un istante. Scompariva letteralmente alla vista, quasi teletrasportato.

La voce di Sigir

La forma di energia usata dagli alieni si chiama Uredda, parola che al primo ascolto sembrerebbe essere di origine sarda ma non lo è. A proposito dell’amore, un alieno di nome Sigir spiegò che “L’amore è quando tu non esisti, esistono gli altri”. Bella frase, sulla Terra diciamo che “Amare vuol dire non dover mai dire mi spiace” frase tratta dal film Love Story.

Copertina della Domenica del Corriere

Tornando ai nostri Ufo pescaresi, De Lama ne fotografò addirittura uno e la Domenica del Corriere, dietro intervento di Dino Buzzati che di cose oscure ne capiva, ne fece una sua copertina nel 1962. Politicamente i nostri alieni pare che non stiano evangelicamente bene e che la fazione dei CTR, malevoli, covino idee di espansione spaziale belluine e che abbiano contattato nientemeno che gli USA. Piedi sulla Terra! Nella storia di questo gruppo, qualcuno ebbe problemi mentali e ci credo bene! Naturalmente di prove provate non se ne parla. Quando si discute dell’argomento a chi di questa vicenda ne fa parte chiedendo perché questi signori non si mostrino, risponde che i tempi non sono ancora maturi e quando si obbietta che, però, qualcosa comincia a filtrare la risposta è che i tempi sono più maturi d’una volta. Insomma “Oggi più di ieri e meno di domani”.

La puntata di Voyager dedicata al Caso Amicizia

Questa che ho riesumato è una vicenda tutta abruzzese e solo nell’Abruzzo percorso da storia, tradizioni, miti e leggende poteva avere luogo. Pensate quanto a Torino, che è un po’ la patria del paranormale, ci siano rimasti male… . I Torinesi hanno il monte Musinè che strombazzano a destra e a manca essere il posto principe dove il mistero trova albergo ma in Abruzzo, a Pescara, c’è stato un gruppo di persone che ha stretto amicizia con gli alieni e come se non bastasse in un monte c’è pure una base extraterrestre!

Scherzi a parte se fossi in voi io non prenderei la cosa a cuor leggero anche perché, se ben ricordate, nella notte fra il 14 e il 15 ottobre del 1978 marinai pescaresi assistettero terrorizzati ad uno strano fenomeno per cui colonne d’acqua si sollevarono per decine di metri, fasci di luci che dal cielo si riflettevano in mare, nebbia fitta, bussole impazzite e cambi di rotta improvvisi. Anche la capitaneria di porto di Pescara fu protagonista di strani fenomeni che misero fuori uso le apparecchiature delle loro motovedette e gli stessi ufficiali dichiararono di aver visto, in più di una occasione, strane luci sfrecciare dagli abissi verso il cielo. Nel tratto di mare davanti a San Benedetto del Tronto, sempre in quella strana notte si verificò la morte inspiegabile dei due fratelli Vittorio e Gianfranco De Fulgentiis, che colarono a picco col loro peschereccio. Uno dei due fu ripescato con lo sguardo terrorizzato e senza acqua nei polmoni a significare che non era morto per annegamento. L’invasione degli UFO, così all’epoca fu definita, avvenne nel Triangolo dell’Adriatico, il tratto tra Ancona, il Gran Sasso e Pescara e quel nome ricorda quello delle Bermuda, dove spariscono inspiegabilmente navi e aerei. Attenzione: il 1978 è stato l’anno in cui furono registrati il maggior numero di avvistamenti UFO: 69, la maggior parte dei quali proprio lungo la costa adriatica.

Queste storie sono state frutto della fantasia, della psicosi collettiva o dell’isteria di massa? Chi parla di basi UFO sotto l’Adriatico o dentro il Gran Sasso o “infilate” nel Monte Meta, sulle vicende del’78 poi c’è chi parla di fuoriuscita di metano dai fondali del mare che a contatto con l’atmosfera esplodeva; qualcuno ventilava di esercitazioni militari. Fatto sta che in Italia, nel 1978, si viveva uno dei periodi più densi di avvenimenti. Dal caso Moro, alle conquiste civili come l’aborto e la legge Basaglia, i referendum, le dimissioni del presidente Leone e l’ascesa di Pertini, la morte di due papi e l’inizio del pontificato di Wojtyla. In quel periodo accadde di tutto e forse è per questo che la gente, stressata, vedeva i dischi volanti. Oggi nonostante i tempi siano cambiati, essendo ugualmente stressati dagli ultimi eventi, anche noi vediamo qualcosa ma non sono ufo: sono dei grandi e grossi sorci verdi! Occhio gli alieni ci osservano… . Un saluto da un metro e mezzo.

Fonte: Espressione 24

English translate

Aliens in Abruzzo. From the mega base in Monte Meta to the extraterrestrial family that settled in Pescara

After the previous article on ghosts in Abruzzo, what would you say if I were talking about aliens or rather an alien base right in the Region? Maybe we’ll discover that the Martians are so crazy about kebabs and cheese and egg balls that they settle here! Do you want to know where the base is located? Here’s the revelation: on Mount Meta, in the Abruzzo National Park, but the matter, as we will see, also involves Pescara! It seems that the aliens have, under the mountain, their base three hundred kilometers long which extends from Ortona to Rimini. As if that wasn’t enough, a group of extraterrestrials, half a century ago, made friends with people from Pescara and the story hit the headlines with the name “The Friendship Case”, indicating not just a close encounter of the IV type , between the human species and the extra-terrestrial one, but a real partnership, destined for who knows what…

That of Monte Meta is a story that in the past (the 1950s and 1970s) was immediately silenced and which must therefore be taken “cum grano salis”. It all began when a Pentagon spy satellite found a cavity inside the mountain in the Meta area which apparently appeared to have been dug artificially. Here the science fiction begins: The satellite also discovered two large energy shields protecting a large underground passage up to the center of the mountain. According to unknown testimonies, the entrance to this tunnel was blocked by an enormous stone gate. Three members of an alleged US Secret Service inspection team reportedly died of sudden heart attacks just for touching the surface. How to enter? Search that searches for you again, in the end a way was found to open the barrier revealing access to a “Great Gallery” which led to a sort of auditorium. Hidden behind a panel, on a pedestal, an amphora containing very fine white powder was found, which apparently was a product obtained from monatomic gold. This substance, if stimulated correctly, would have the ability to reverse the aging process and this would seem to be a good reason to cover up the matter, reserving the discovery for a few.

Monatomic gold is an old story… This Sir Laurence Gardner claims that there is the possibility of reproducing “monatomic gold”, which would consist, for those who want to know, of a substance capable of resonating with human DNA. This substance would be obtained from pure gold by modifying the arrangement of its atoms. Having submitted the matter to CICAP, here is part of the response: “From a scientific point of view, these are pure ravings without any sense. […] If, however, by monatomic we mean consisting of only one type of atoms, this applies to any element in its pure state and it is therefore not clear what the exceptional nature of the product consists of. Laurence Gardner and all those who praise the properties of monatomic gold refer to the alchemical tradition using concepts and principles that have long been refuted by modern chemistry. Furthermore, they use modern scientific terms and concepts in a completely inappropriate way. The idea that monatomic gold would resonate with DNA also makes no scientific sense.”

Returning to the discovery on the mountain, it seems that there was also an enormous dome in which holograms relating to the most remote past of the human species, since its creation, were projected. According to these images, 90% of the history of humanity would be completely false. You will say to me:  “Leo, why are you telling us these things that not even you are convinced of?” The reason is linked to the fact that a further story is intertwined with this event and which had great media relevance for over twenty years. The incident concerns a gallery owner named Gaspare De Lama who met the extraterrestrials in Pescara in the 1960s.

The “Friendship Case” is undoubtedly one of the most significant events in the history of modern ufology: from 1956 to 1978 a dozen people had cordial relationships, in Pescara, with a community of self-styled extraterrestrials who had their base here. In a burst of optimistic exultation, the humans of Pescara nicknamed the alien community “W56”, which meant “long live ’56” (the year of the meeting). The aliens in question came from different galaxies and their name was (or is, who knows?) Akrij, which in Sanskrit means “the Wise”. This story remained unknown until 2007 when a certain Stefano Breccia published a book entitled “Mass Contactism” which caused an avalanche of invitations and conferences both to him and to one of the witnesses, the 97-year-old Gaspare De Lama. Let’s get to the story:

Some extraterrestrials who lived in a secret base in Pescara manifested themselves to a handful of humans. From this a partnership arose from which a group was born of which our 97 year old friend, much younger at the time, was part of it. Here it was revealed to him what was happening in Pescara, the technological level of these otherworldly visitors and their love for others and for the Earth which they called “Mother Planet”. From the exchanges of information we learned that these friendly UFOs do not travel in space as has always been thought and that they are already aware of everything that concerns our race. They come from parallel universes; they are telepathic and able to dematerialize and move themselves and objects almost everywhere: in short, they possess all the paraphernalia of the classic alien, beautiful, good and generous and which is expressed very well in our languages. If only I had ever found an extraterrestrial who declared: “we are on Earth because humans make an excellent stew.” Do you know what these spacers fed on? Of fruit and vegetables from which they extracted vitamins and lots of water. Loads of fruit and vegetables and barrels of water that our friends from Pescara asked for. The trucks were parked in a certain spot and while the drivers were having a coffee, the entire contents were dematerialized in an instant. He literally disappeared from sight, almost teleported.

Sigir’s voice

The form of energy used by the aliens is called Uredda, a word that upon first hearing would seem to be of Sardinian origin but is not. Speaking of love, an alien named Sigir explained that “Love is when you don’t exist, others exist.” Beautiful phrase, on Earth we say that “Loving means never having to say I’m sorry” phrase taken from the film Love Story.

Returning to our UFOs from Pescara, De Lama even photographed one and the Domenica del Corriere, thanks to the intervention of Dino Buzzati who understood dark things, made one of his covers in 1962. Politically, our aliens seem to be not doing well evangelically and that the CTR faction, malevolent, harbor wild ideas of space expansion and have contacted none other than the USA. Feet on Earth! In the history of this group, someone had mental problems and I believe it! Naturally, there is no mention of proven evidence. When the topic is discussed with those who are involved in this matter, asking why these gentlemen do not show themselves, they reply that the time is not yet ripe and when it is objected that, however, something is starting to filter through, the answer is that the time is more mature once upon a time. In short, “Today more than yesterday and less than tomorrow”.

The episode of Voyager dedicated to the Friendship Case

What I have exhumed is an entirely Abruzzo story and could only have taken place in Abruzzo, steeped in history, traditions, myths and legends. Think about how upset they were in Turin, which is somewhat of a home of the paranormal… . The people of Turin have Mount Musinè which they trumpet left and right as the main place where mystery finds a haven but in Abruzzo, in Pescara, there was a group of people who made friends with aliens and as if that wasn’t enough in a There’s even an extraterrestrial base up there!

Jokes aside, if I were you I wouldn’t take the matter lightly also because, if you remember well, on the night between 14 and 15 October 1978, terrified sailors from Pescara witnessed a strange phenomenon whereby columns of water rose up to tens of metres, beams of lights that reflected from the sky into the sea, thick fogcrazy compasses and sudden changes of course. The port authority of Pescara was also the protagonist of strange phenomena that put the equipment of their patrol boats out of action and the officers themselves declared that they had seen, on more than one occasion, strange lights darting from the depths towards the sky. In the stretch of sea in front of San Benedetto del Tronto, on that strange night, the inexplicable death of the two brothers Vittorio and Gianfranco De Fulgentiis occurred, who sank with their fishing boat. One of the two was fished out with a terrified look and no water in his lungs, meaning he hadn’t died from drowning. The UFO invasion, as it was defined at the time, occurred in the Adriatic Triangle, the stretch between Ancona, the Gran Sasso Mountain and Pescara and that name recalls that of Bermuda, where ships and planes inexplicably disappear. Attention: 1978 was the year in which the highest number of UFO sightings were recorded: 69, most of which were right along the Adriatic coast.

I W56, gli alieni che si nutrivano di frutta: è riemerso l’incredibile “Caso amicizia”

Gaspare De Lama e una famiglia svizzera nel gruppo che incontrò gli extraterrestri a Pescara negli anni ‘60

Lecco – I fatti incredibili – iniziati nel ‘56 e durati oltre 20 anni – di alieni divenuti amici di un gruppo di terrestri, tra i quali anche una famiglia svizzera, sono ai nostri tempi oggetto di rinnovata attenzione. Il “Caso Amicizia” è senza dubbio uno dei più interessanti e importanti nella storia dell’ufologia moderna: una dozzina di persone visse un lungo rapporto di amicizia con una comunità di extraterrestri principalmente a Pescara dove si trovava a loro base. Gli incontri durarono dal 1956 al 1978. Gli umani soprannominarono la comunità aliena “W56”, acronimo di “viva il ‘56”. Il vero nome dei questi alieni – di aspetto umano, di varie altezze e provenienti da diverse galassie – è Akrij, in sanscrito “i Saggi”. Questa storia o leggenda, a seconda dei punti di vista, è rimasta sconosciuta alla massa fino al 2007, quando venne pubblicato il libro “Contattismi di Massa” di Stefano Breccia, uno del gruppo. Da allora si è assistito ad un crescendo di attenzione non solo tra gli studiosi ma anche tra il grande pubblico. Non si contano più interviste e conferenze (che a volte perdurano fino alle 2 del mattino tanto è l’interesse della gente) cui è chiamato in molte regioni d’Italia uno dei testimoni in vita, il 97enne Gaspare De Lama. I fatti da lui narrati stanno riportando in auge quel dibattito che un tempo si tenne in segreto solamente tra esperti. La diatriba non è solo sulla mancanza di prove inequivocabili che sono sempre il centro d’interesse da parte di chi cerca la verità provata e scientifica delle cose, ma anche sul lascito morale trasmesso al gruppo.
Una cosa certa, per quanto riguarda la storia che qui trattiamo, è che i suoi testimoni ebbero la vita cambiata. Gaspare De Lama e sua moglie Mirella Bergamini, grazie all’esperienza con gli amici alieni, hanno virato verso una profonda spiritualità che si manifesta con autenticità in ogni loro gesto e pensiero, come abbiamo potuto constatare da ospiti nella loro casa di Lecco sul lago di Como per questa intervista.

Signor De Lama, perché non ci sono mai prove indiscutibili sull’esistenza degli alieni?
«L’Ufologia non è una scienza, anche se la riguarda da vicino, né una fede, quindi è sciocco pretendere impossibili riproduzioni in laboratorio con i nostri poveri mezzi terrestri, così come è sciocco credere senza criterio. Forse l’atteggiamento corretto è dato dalla sola consapevolezza che avvengono cose inconcepibili rispetto i parametri della nostra attuale conoscenza. Riusciamo a vedere solo il 5 per cento della materia, figuriamoci se comprendiamo il restante 95 per cento».

Perché il Caso Amicizia riemerge con forza dopo tanti anni, cosa c’è sotto?
«C’è sotto il semplice fatto che i tempi sono un po’ più maturi».

Se sono più maturi perché questi “amici” non si manifestano definitivamente a tutti noi?
«Perché i tempi non sono così maturi da permettere all’intera umanità di sopportare una verità come questa. Una verità che è stata insabbiata e ridicolizzata da sempre».

Andiamo al 1956: cosa accadde?
«Accadde che alcuni alieni che abitavano in una base segreta a Pescara si manifestarono ad alcuni terrestri. Pochi anni dopo, a Milano, dove dirigevo una nota galleria d’arte, divenni amico di Bruno Sammaciccia, l’esponente del gruppo terrestre, che, con cautela, mi rivelò i fatti che succedevano a Pescara. Cambiò la vita a me e a mia moglie. Entrambi essendo pittori, quindi con una mente aperta e sensibile, fummo molto contenti di appurare personalmente la cosa. Gli alieni ci accettarono nel gruppo e trascorremmo anni imparando i modi della loro amicizia».

Vale a dire?
«Ho assistito non solo alle loro sorprendenti manifestazioni dovute ad un livello tecnologico per noi impensabile, ma ho appreso anche il loro modo di vivere: pur se loro ripetevano sempre di non essere perfetti, ai nostri occhi tutte le loro azioni apparivano motivate solo da amore verso l’Umanità e la Terra, che loro chiamano “Il Pianeta Madre”».

Partiamo dalla loro tecnologia.
«In sintesi, non viaggiano nel tempo, come certa ridicola scienza terrestre argomenta per negare il fenomeno UFO, ma tra dimensioni. Inutili perciò i messaggi inviati nello spazio dalle nostre potenze con primitivi mezzi che richiedono un tempo infinito per raggiungere le galassie: gli alieni sanno già tutto di noi. Sono in grado di smaterializzare e spostare se stessi e gli oggetti. Prevedono a breve termine, sono telepatici. I W56 conoscevano i nostri pensieri, nel 2007 hanno risposto ha una mia domanda. Le loro astronavi sono enormi laboratori che, come vogliono, mostrano o nascondono alla nostra vista. Si esprimono nelle nostre lingue…. tutto grazie ad una tecnologia acquisita in milioni di anni di evoluzione. Noi non arriviamo nemmeno al primo gradino della loro esperienza».

E il loro, diciamo così, ambito spirituale?
«Anch’esso imparagonabile al nostro. I W56 hanno un comportamento amichevole, litigano molto di rado e subito trovano il sistema per fare pace. Per loro fare del male è inconcepibile. Non mangiano carne, ma ci chiedevano sempre frutta, oltre ad altri cibi, come le verdure. Ne estraevano vitamine».

Scusi, chiedevano cibarie a voi invece di materializzarle in un attimo?
«Volevano questa nostra affettuosa collaborazione umana. L’amicizia, l’amore che volevano istillarci serviva quale forma di energia vitale per loro: l’Uredda. La loro tecnologia è basata su questa energia. Così ci siamo accorti che noi umani non sappiamo cos’è l’amore».

Addirittura?
«Uno di loro, Sigir, mi insegnò: “L’amore è quando tu non esisti, esistono gli altri”. Impossibile per noi…».

Nel 1962 la sua foto di un UFO divenne famosa.
«Con i W56 erano possibili incontri programmati. Ne realizzammo uno sopra il tetto di casa mia a Milano. Quando il loro velivolo si avvicinò scattai le foto. Tramite lo scrittore mio amico Dino Buzzati, la Domenica del Corriere ne fece la pagina di copertina. Il giornale circolava anche in Svizzera e una famiglia elvetica chiese di potermi conoscere per saperne di più. Li ricevetti un paio di volte senza raccontare nulla degli alieni. Ma i W56 li vollero nel gruppo, madre, padre e la giovane figlia. Una famiglia stupenda, la signora Verena era una persona così evoluta e piena d’amore come non ne ho mai incontrate sulla Terra. Sono restati anonimi fino all’ultimo».

Ma perché voler restare anonimi?
«Perché, allora ma anche oggi, a parlare ci si rimette. La gente ti prende per megalomane o per matto, e in certe professioni la credibilità ti viene tolta. Ti minacciano, ti licenziano».

Perché, specie in opera di insabbiamento, quando i governi dicevano che non esistono, gli alieni con tutta la loro mirabilante tecnologia non si sono manifestati per smentirli di fronte al mondo?
«Non vogliono farlo, a causa della loro esperienza. O una razza evolve motu proprio, magari con piccoli aiuti, o succede un disastro».

Cioè?
«Quando, in altre occasioni ed ere, hanno svelato la loro esistenza, sul momento c’è stato una specie di salto evolutivo che poi però si è rivelato un boomerang; l’evoluzione non accade mai in virtù di un meccanismo esterno bensì è una conquista che è solo interiore, anche a livello collettivo. Questi alieni hanno imparato la lezione e pertanto si sono imposti di rispettare il nostro libero arbitrio».

Anche con i governi?
«Per carità. Bisogna sapere che anche tra gli alieni ci sono gli opposti, quindi anche le fazioni malevole. Alieni come i W56 sono esseri altamente spirituali che ci vengono in aiuto, per esempio rendendo innocue le nostre testate nucleari. Alieni di tipo negativo, come i CTR, hanno un’ideologia molto diversa di come amministrare lo spazio. Sembra una roba da film, invece è così. I ricercatori hanno appurato che negli anni 40’ entrambe le fazioni hanno interloquito con il governo USA. Indovini con chi hanno scelto di collaborare i vertici americani? Non essendo evoluti, agiamo sempre stimolati solo dall’ingordigia di soldi e potere».

A ben vedere anche il vostro gruppo, dopo vent’anni di contatto con i W56, si disgregò e qualcuno ebbe anche seri problemi mentali.
«Sì. Sammaciccia si prodigò talmente tanto da indebitarsi e fu anche ingiustamente accusato per una questione di danaro. Divenne molto fragile e dispotico proprio nei confronti della famiglia svizzera. Eravamo “umani”, non fummo più capaci di portare avanti una armoniosa collaborazione tra noi, come invece questo tipo di alieni è perfettamente in grado di fare… I W56 l’avevano previsto e non ci rimproverarono mai di nulla, anzi ci ringraziarono. E restammo per sempre amici».

lorefice.annamaria@gmail.com

De Lama immortalato dal noto settimanale.
Cronaca dell’epoca su globi alieni a Pescara
Un disinnesco di missili umani da parte di UFO testimoniato da filmati militari.
Gaspare De Lama con la moglie Mirella Bergamini. La documentazione sugli alieni in loro possesso è ritenuta di eccezionale importanza.
https://gazzettasvizzera.org/w56-gli-alieni-si-nutrivano-frutta-riemerso-lincredibile-caso-amicizia/

English translate

The W56, the aliens who fed on fruit: the incredible “Friendship case” has resurfaced

Gaspare De Lama and a Swiss family in the group that met the extraterrestrials in Pescara in the 1960s

Lecco – The incredible events – which began in ’56 and lasted over 20 years – of aliens who became friends with a group of earthlings, including a Swiss family, are the subject of renewed attention in our times. The “Friendship Case” is undoubtedly one of the most interesting and important in the history of modern ufology: a dozen people experienced a long friendship with a community of extraterrestrials mainly in Pescara where their base was located. The meetings lasted from 1956 to 1978. The humans nicknamed the alien community “W56”, an acronym for “long live ’56”. The real name of these aliens – human in appearance, of various heights and coming from different galaxies – is Akrij, in Sanskrit “the Wise”. This story or legend, depending on your point of view, remained unknown to the masses until 2007, when the book “Contattismi di Massa” by Stefano Breccia, one of the group, was published. Since then there has been a growing amount of attention not only among scholars but also among the general public. There are no more interviews and conferences (which sometimes last until 2 in the morning, such is the interest of the people) to which one of the living witnesses, the 97-year-old Gaspare De Lama, is called in many regions of Italy. The facts he narrated are bringing back into vogue that debate that was once held in secret only between experts. The controversy is not only about the lack of unequivocal evidence which is always the center of interest for those seeking the proven and scientific truth of things, but also about the moral legacy transmitted to the group.
One thing that is certain, regarding the story we are dealing with here, is that its witnesses had their lives changed. Gaspare De Lama and his wife Mirella Bergamini, thanks to the experience with their alien friends, have turned towards a profound spirituality that manifests itself with authenticity in their every gesture and thought, as we were able to see as guests in their home in Lecco on Lake As for this interview.

Mr De Lama, why is there never indisputable evidence of the existence of aliens?
«Ufology is not a science, even if it concerns it closely, nor a faith, therefore it is foolish to demand impossible reproductions in the laboratory with our poor terrestrial means, just as it is foolish to believe without criteria. Perhaps the correct attitude is given by the mere awareness that inconceivable things are happening compared to the parameters of our current knowledge. We can only see 5 percent of matter, let alone understand the remaining 95 percent.”

Why does the Friendship Case re-emerge forcefully after so many years, what’s behind it?
«What lies underneath is the simple fact that the times are a little more mature».

If they are more mature, why don’t these “friends” definitively reveal themselves to all of us?
«Because the times are not so ripe as to allow all of humanity to tolerate a truth like this. A truth that has always been covered up and ridiculed.”

Let’s go to 1956: what happened?
«It happened that some aliens who lived in a secret base in Pescara manifested themselves to some earthlings. A few years later, in Milan, where I ran a well-known art gallery, I became friends with Bruno Sammaciccia, the exponent of the terrestrial group, who, with caution, revealed to me the events that were happening in Pescara. It changed my life and my wife’s life. Both of us being painters, therefore with an open and sensitive mind, we were very happy to find out the matter personally. The aliens accepted us into the group and we spent years learning the ways of their friendship.”

That means?
«I witnessed not only their surprising manifestations due to a technological level unthinkable for us, but I also learned their way of life: even if they always repeated that they were not perfect, in our eyes all their actions appeared motivated only by love towards Humanity and the Earth, which they call “The Mother Planet”».

Let’s start with their technology.
«In short, they do not travel in time, as some ridiculous terrestrial science argues to deny the UFO phenomenon, but between dimensions. The messages sent into space by our powers with primitive means that require infinite time to reach the galaxies are therefore useless: aliens already know everything about us. They are able to dematerialize and move themselves and objects. They foresee in the short term, they are telepathic. The W56 knew our thoughts, in 2007 they answered my question. Their spaceships are enormous laboratories that, as they wish, show or hide from our view. They express themselves in our languages…. all thanks to technology acquired over millions of years of evolution. We don’t even get to the first step of their experience.”

And their, so to speak, spiritual sphere?
«It is also incomparable to ours. W56s have a friendly demeanor, they rarely argue and quickly find a way to make peace. For them, doing harm is inconceivable. They don’t eat meat, but they always asked us for fruit, as well as other foods, such as vegetables. They extracted vitamins from it.”

Excuse me, were they asking for food from you instead of materializing it in an instant?
«They wanted this affectionate human collaboration of ours. The friendship, the love they wanted to instill in us served as a form of vital energy for them: the Uredda. Their technology is based on this energy. So we realized that we humans don’t know what love is.”

Really?
«One of them, Sigir, taught me: “Love is when you don’t exist, others exist”. Impossible for us…”.

In 1962 his photo of a UFO became famous.
«Planned meetings were possible with the W56s. We made one on the roof of my house in Milan. When their aircraft approached I took photos. Through my friend the writer Dino Buzzati, the Domenica del Corriere made it the cover page. The newspaper also circulated in Switzerland and a Swiss family asked to meet me to find out more. I received them a couple of times without saying anything about the aliens. But the W56s wanted them in the group, mother, father and their young daughter. A wonderful family, Mrs. Verena was a person as evolved and full of love as I have ever met on Earth. They remained anonymous until the end.”

But why want to remain anonymous?
«Because, then but also today, we start talking again. People take you for a megalomaniac or a madman, and in certain professions your credibility is taken away. They threaten you, they fire you.”

Why, especially in the context of a cover-up, when governments said that they don’t exist, aliens with all their amazing technology didn’t show up to deny them to the world?
«They don’t want to do it, because of their experience. Either a race evolves on its own, perhaps with little help, or a disaster happens.”

Meaning what?
«When, on other occasions and eras, they revealed their existence, at the time there was a kind of evolutionary leap which, however, later turned out to be a boomerang; evolution never happens by virtue of an external mechanism but is an achievement that is only internal, even on a collective level. These aliens have learned their lesson and therefore have made it their duty to respect our free will.”

Even with governments?
“For charity. You need to know that even among aliens there are opposites, therefore also malevolent factions. Aliens like the W56 are highly spiritual beings who come to our aid, for example by rendering our nuclear warheads harmless. Negative aliens, such as CTRs, have a very different ideology of how to administer space. It sounds like something out of a movie, but it’s true. Researchers have found that both factions interacted with the US government in the 1940s. Can you guess who the American leaders have chosen to collaborate with? Not being evolved, we always act stimulated only by greed for money and power.”

Upon closer inspection, your group, after twenty years of contact with the W56, also disintegrated and some even had serious mental problems.
“Yes. Sammaciccia worked so hard that he got into debt and was also unjustly accused for a money issue. He became very fragile and despotic towards the Swiss family. We were “human”, we were no longer capable of carrying out a harmonious collaboration between us, as this type of aliens are perfectly capable of doing… The W56 had foreseen it and never reproached us for anything, on the contrary they thanked us . And we remained friends forever.”

Source: Gazzetta Svizzera.org

MAIL DA LIAM NEESON, AMBASCIATORE DI BUONA VOLONTA’ DELL’UNICEF

Alessio,

I grew up in a working class household in a small town in the north of Ireland. Back then, my world was simple: school and amateur boxing. I had a chance to learn, play and grow. But these days, millions of children around the world are trapped by war, displaced and caught in crises beyond their control.It shouldn’t be this way.

As part of an urgent push to provide more critical support for children, I’m excited to share that my friends at UNICEF USA are now matching every gift 5X until the end of the year. Every dollar really counts, so please give today while your generosity will go FIVE TIMES as far to reach children.

As a UNICEF Goodwill Ambassador for more than a decade, I’ve met with children around the world and seen our collective action up close:

https://www.unicefusa.org/?initialms=_dep-re_vendor-bsd_source-sfmc339369_medium-email_campaign-202312FS5x_7_yeardate-fy24_aud-ma7&trackingalias=202312FS5x&utm_source=sfmc&utm_medium=email&utm_campaign=202312FS5x+7+Mass&utm_term=https%3a%2f%2fwww.unicefusa.org%2f%3fform%3d23-final-stretch-5x%26initialms%3d_dep-re_vendor-bsd_source-sfmc339369_medium-email_campaign-202312FS5x_7_yeardate-fy24_aud-ma7%26trackingalias%3d202312FS5x&sfmc_JobID=339369&utm_ContactKey=8-22753768

I don’t know what challenges the next year will bring for children. I don’t know where the next crisis will unfold. But what I do know is that there is no better organization to support than UNICEF.

With your matched year-end gift today, you can provide 5X as much support to help UNICEF deliver around-the-clock relief so that every new day can be a little brighter and safer for the world’s children.

Thank you for your compassion for children,

Liam Neeson
UNICEF Goodwill Ambassador

Traduzione in italiano

Alessio,

Sono cresciuto in una famiglia della classe operaia in una piccola città nel nord dell’Irlanda. Allora il mio mondo era semplice: scuola e boxe amatoriale. Ho avuto la possibilità di imparare, giocare e crescere. Ma al giorno d'oggi, milioni di bambini in tutto il mondo sono intrappolati dalla guerra, sfollati e coinvolti in crisi che sfuggono al loro controllo. Non dovrebbe essere così.

Nell'ambito di una spinta urgente per fornire un sostegno più importante ai bambini, sono entusiasta di condividere che i miei amici dell'UNICEF USA ora stanno raddoppiando ogni regalo 5 volte fino alla fine dell'anno. Ogni dollaro conta davvero, quindi per favore dona oggi mentre la tua generosità arriverà CINQUE VOLTE più lontano per raggiungere i bambini.

In qualità di Ambasciatore di buona volontà dell'UNICEF da oltre un decennio, ho incontrato bambini in tutto il mondo e ho visto da vicino la nostra azione collettiva.

Non so quali sfide porterà il prossimo anno ai bambini. Non so dove si svolgerà la prossima crisi. Ma quello che so è che non esiste organizzazione migliore da sostenere dell’UNICEF.

Con il tuo regalo di fine anno abbinato oggi, puoi fornire un sostegno 5 volte superiore per aiutare l’UNICEF a fornire aiuti 24 ore su 24, in modo che ogni nuovo giorno possa essere un po’ più luminoso e sicuro per i bambini del mondo.

Grazie per la tua compassione verso i bambini,


Liam Neeson, Ambasciatore di buona volontà dell’UNICEF
https://www.unicef.org/goodwill-ambassadors/liam-neeson
https://www.unicef.it/media/liam-neeson-nominato-ambasciatore-unicef/

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto del Cambiamento Climatico in atto

ECCO PERCHE’ I DINOSAURI SI SONO ESTINTI: L’ASTEROIDE NON C’ENTRA NULLA

Vi voglio ricordare che se 66 milioni di anni fa un asteroide non si fosse schiantato sulla Terra noi non saremmo mai nati e il pianeta sarebbe ancora dominato da quelle grosse creature. L’impatto però ha cambiato il corso della storia, sterminando tre quarti della vita che abitava il pianeta. Ma come è avvenuta nello specifico questa estinzione di massa? Oggi gli scienziati sono riusciti a dare finalmente una risposta.

Chicxulub Asteroid Impact© MARK GARLICK/SCIENCE PHOTO LIBRARY – Getty Images
https://www.msn.com/it-it/notizie/mondo/ecco-perché-i-dinosauri-si-sono-estinti-l-asteroide-non-c-entra-nulla/ar-AA1lxPwf?cvid=1f63c234a8044ab09b23de85ce2cb7ed&ei=81
Chicxulub meteor crater, Yucatan New Mexico
https://www.google.com/maps/place/Chicxulub+crater/@21.2738353,-89.5119282,5576m/data=!3m1!1e3!4m6!3m5!1s0x8f55d1da209108b5:0x56f27439133bb040!8m2!3d21.277745!4d-89.5011886!16s%2Fg%2F11c6cr7wgj?hl=it&entry=ttu

Chi ha ucciso i dinosauri?

Una recente ricerca basata sull’analisi di particelle trovate in un sito fossile ha dimostrato che la causa del cataclisma ecologico fosse da ricondurre alla polvere. Questi finissime particelle di silicato create dalla roccia spaziale sarebbero rimaste nell’atmosfera per 15 anni, abbassando la temperatura globale fino a 15 gradi. Le particelle sono state trovate nel sito fossile di Tanis, nel North Dakota. Anche se a 3.000 chilometri di distanza dal cratere, il sito ha conservato una serie di reperti notevoli che si ritiene siano datati direttamente dopo l’impatto dell’asteroide negli strati di sedimenti di un antico lago.

Le particelle di polvere avrebbero sospeso totalmente la fotosintesi nelle piante per almeno un anno, provocando un collasso catastrofico della vita ovunque. Conoscere i dettagli di un’estinzione così devastante ci aiuta a capire quello che stiamo passando in questo momento, dove tutti gli ecosistemi sono di nuovo in uno stato critico.

Fonte: MSN

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto del Cambiamento Climatico in atto

ERUZIONE SOLARE DI CLASSE X, LA PIU’ POTENTE DEGLI ULTIMI ANNI DOPO IL 2017! ORA LA TERRA E’ A RISCHIO DI TEMPESTE GEOMAGNETICHE

Violenta eruzione solare di classe X, è la più potente da anni: ora la Terra è a rischio di tempeste geomagnetiche
https://www.msn.com/it-it/meteo/storieprincipali/eruzione-solare-di-classe-x-%C3%A8-la-pi%C3%B9-potente-da-anni-ora-la-terra-%C3%A8-a-rischio-di-tempeste-geomagnetiche/ar-AA1lz8LH

Una violenta eruzione solare è stata rilevata il 14 dicembre, esattamente alle 18.02 ora italiana. Si tratta, come riferiscono gli esperti, del brillamento più potente degli ultimi anni, classificato come X2.8 (la classe più elevata). Il fenomeno è stato osservato dal telescopio spaziale Solar Dynamics Observatory della Nasa e ciò lo rende il brillamento più forte di questo ciclo di attività solare ed il più forte dal 2017, quando il 10 settembre venne registrato un brillamento di classe X8.2. Ora la Terra è a rischio di tempeste geomagnetiche.

Cosa è

L’evento, come spesso accade, è stato anche accompagnato da un espulsione di massa coronale o Cme, cioè un getto di particelle cariche sotto forma di plasma sparato nello spazio ad elevatissime velocità: dai dati raccolti ci sono buone probabilità che la Cme raggiunga anche la Terra, che è dunque a rischio di tempeste geomagnetiche nei prossimi giorni. «Al momento è ancora difficile prevedere l’intensità dell’eventuale tempesta solare ed il suo momento di arrivo», spiega all’ANSA Mauro Messerotti, docente di Meteorologia spaziale all’Università di Trieste e ricercatore dell’Istituto Nazionale di Astrofisica. «Ma il brillamento ha già prodotto una piccola interruzione di un paio d’ore dei segnali radio alle alte frequenze sopra il continente americano – dice Messerotti – e sembra abbia anche provocato un disturbo dei satelliti Gps».

La macchia solare

La regione di macchie solari chiamata AR 3514, responsabile del potente brillamento, sta mostrando un’attività piuttosto vivace: «Anche oggi ha emesso altri brillamenti di classe M (quella subito inferiore alla classe X) – aggiunge il fisico – quindi ci aspettiamo di vedere ulteriore attività di questo tipo». Questo anche in vista del fatto che il Sole sta raggiungendo il picco della sua attività, previsto per il 2024. Una volta superata quella fase, la polarità del campo magnetico della nostra stella si invertirà e l’attività inizierà a diminuire.  

Le classi

Le eruzione solare o brillamenti sono classificati in cinque classi di potenza a seconda della loro luminosità nei raggi X, misurata a Terra in W/m2 e nella banda tra 0,1 e 0,8 nm. In ordine crescente di potenza sono A, B, C, M e X. Ogni classe è dieci volte più potente di quella precedente, con la più potente X pari a un flusso di 10−4 W/m2, ed è ulteriormente suddivisa linearmente in 9 classi, numerate da 1 a 9. Per esempio un brillamento M5 è la metà di un brillamento M10, cioè X1, a sua volta la metà di un brillamento X2. Un brillamento X2 è pertanto 4 volte più potente di un M5 e 10 volte più potente di un evento M2. Oltre la classe X9, la più alta, la numerazione prosegue linearmente.

I precedenti

Brillamenti di tale entità sono rari, come quelli del 16 agosto 1999 e del 2 aprile 2001, di potenza X20, cioè due volte più potenti di un X10, il fondoscala della classe X. Il record del più potente flare mai registrato è detenuto dall’evento del 4 novembre 2003, inizialmente stimato in X28 e successivamente corretto in X45.[1]. L’attività solare di routine si trova compresa tra le classi A e C, mentre la classe M è raggiunta solo in prossimità e durante il massimo del ciclo undecennale del Sole. I brillamenti X si concentrano quasi esclusivamente nei periodi di picco dell’attività e sono quindi relativamente rari, poche decine per ogni ciclo solare. Brillamenti come quello del 4 novembre 2003 sono ancora più rari, e avvengono solo poche volte per secolo, come l’evento di Carrington. La regione di macchie solari 486 che produsse il brillamento del 2003 era la più turbolenta mai osservata.

Fonte: MSN

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto del Cambiamento Climatico in atto

TEMPESTA SOLARE SULLA TERRA, L’AVVISO DELLA NASA: CONFERMATA LA “CME CANNIBALE”. COSA E’ E QUALI SONO I RISCHI

Venerdì 1 Dicembre 2023, 07:11 – Ultimo aggiornamento: 15:25

https://www.ilgazzettino.it/schede/tempesta_solare_rischi_terra_avviso_nasa_cme_cannibale-7790174.html

Una forte tempesta solare colpirà la Terra oggi, venerdì 1° Dicembre 2023. Secondo quanto riportato dalla NASA e dai grafici dello Space Weather Prediction Center (SWPC), il centro di previsione meteorologica spaziale della National Oceanic and Atmosferic Administration (NOAA) degli Stati Uniti, il fenomeno sarebbe la conseguenza di una potente eruzione solare di classe M9.8 esplosa il 29 novembre alle 14:50 EST (1950 GMT). L’alone di particelle liberate si starebbe muovendo molto velocemente e starebbe per fondersi con degli aloni diretti verso la Terra. Le CME cannibali sono infatti espulsioni di massa coronale veloci che spazzano via le CME più lente di fronte a loro.

Fonte: Il Gazzettino

English translate

A strong solar storm will hit Earth today, Friday 1 December 2023. According to what was reported by NASA and graphs from the Space Weather Prediction Center (SWPC), the space weather prediction center of the National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) of the United States, the phenomenon would be the consequence of a powerful M9.8 class solar flare that exploded on November 29 at 2:50 pm EST (1950 GMT). The halo of released particles would be moving very quickly and would be about to merge with halos headed towards Earth. Cannibalistic CMEs are in fact fast coronal mass ejections that sweep away the slower CMEs in front of them.

Forte tempesta geomagnetica G3 scatena uno spettacolo di aurora boreale, e non è ancora finita

Negli USA, le aurore sono state fotografate fino all’Arizona e alla California

di Filomena Fotia 2 Dicembre 2023 | 06:47

Credit Rob Kin (Porcupine mountains, Michigan)
https://www.meteoweb.eu/2023/12/tempesta-geomagnetica-g3-aurora-boreale-foto/1001333516/

Una, o forse 2 espulsioni di massa coronale hanno colpito il campo magnetico terrestre il 1° dicembre, innescando una forte tempesta geomagnetica classe G3. Al culmine dell’evento, appena prima dell’alba sulla costa occidentale degli Stati Uniti, le aurore sono state fotografate fino all’Arizona e alla California. La tempesta sembra essere diminuita d’intensità, ma non è ancora finita. Nelle prossime ore è probabile un’attività minore, classe G1-G2.

Quando la tempesta si è rafforzata, Rob King era sui Monti Porcupine del Michigan (USA) a guardare il cielo. Nell’immagine in alto il panorama che si è trovato davanti. “Ho scattato questa foto utilizzando semplicemente il mio smartphone Galaxy S22,” ha dichiarato King, come riporta SpaceWeather.com. “È stato stupefacente!

In Canada, le aurore erano così luminose da competere con la Luna piena calante. Harlan Thomas ha dichiarato: “L’aurora si è incontrata con un alone lunare di 22 gradi. L’esplosione è stata così potente da surclassare la copertura nuvolosa“.

Sono in arrivo altre CME? È possibile, il 27 e 28 novembre, il Sole ha lanciato almeno 3 nubi di plasma verso la Terra. La più grande probabilmente ha spazzato via alcune delle nubi di particelle davanti a sé, formando una “CME cannibale“. È possibile che gli eventi di ieri rappresentino tutte le CME, ma non è possibile escludere al momento altri impatti.

Cos’è una CME cannibale

Le CME cannibali sono espulsioni di massa coronale veloci che spazzano via le CME più lente di fronte a loro. Il miscuglio di CME risultante contiene forti campi magnetici e plasmi compressi che possono scatenare tempeste geomagnetiche. Alcune delle più grandi tempeste geomagnetiche della storia documentata sono state probabilmente causate da CME cannibali.

Cos’è un’espulsione di massa coronale

Un’espulsione di massa coronale (CME, acronimo dell’inglese coronal mass ejection) è un’espulsione di materiale dalla corona solare. Il materiale espulso, sotto forma di plasma, è costituito principalmente da elettroni e protoni: quando questa nube raggiunge la Terra può disturbare la sua magnetosfera.

Cos’è una tempesta geomagnetica

Quando sul Sole si verificano fenomeni di attività improvvisa e violenta, come i brillamenti, vengono emesse grandi quantità di particelle ad alta energia che viaggiano velocemente nello Spazio, a volte scagliate in direzione della Terra: questa corrente di particelle viene frenata e deviata dal campo magnetico terrestre, che a sua volta ne viene disturbato e distorto.
Quando avviene questo “impatto” la magnetosfera terrestre (la regione attorno alla Terra pervasa dall’azione del suo campo magnetico) subisce un forte contraccolpo che può causare blackout temporanei nelle reti elettriche o nei sistemi satellitari di comunicazioni. Alle tempeste geomagnetiche è anche associato il ben noto fenomeno delle aurore polari.

Fonte: 3BMeteo

https://www.corbaccio.it/libri/le-profezie-dei-maya-9788879726405
https://tg24.sky.it/cronaca/2023/12/02/maltempo-italia-oggi
https://www.ilmessaggero.it/italia/vento_forte_maltempo_neve_allerta_rossa_meteo_libeccio_fiumi_piena_neve_alberi_crollati-7792402.html
https://www.meteoweb.eu/2023/12/maltempo-vento-da-uragano-tempesta-ciro-raffiche-220km-h/1001333613/
https://tg.la7.it/cronaca/maltempo-tromba-daria-in-molise-danni-ingenti-in-tutto-il-centro-nord-02-12-2023-200048

Eruzione solare di classe X, è la più potente da anni: ora la Terra è a rischio di tempeste geomagnetiche

Violenta eruzione solare di classe X, è la più potente da anni: ora la Terra è a rischio di tempeste geomagnetiche
https://www.msn.com/it-it/meteo/storieprincipali/eruzione-solare-di-classe-x-è-la-più-potente-da-anni-ora-la-terra-è-a-rischio-di-tempeste-geomagnetiche/ar-AA1lz8LH

Una violenta eruzione solare è stata rilevata il 14 dicembre, esattamente alle 18.02 ora italiana. Si tratta, come riferiscono gli esperti, del brillamento più potente degli ultimi anni, classificato come X2.8 (la classe più elevata). Il fenomeno è stato osservato dal telescopio spaziale Solar Dynamics Observatory della Nasa e ciò lo rende il brillamento più forte di questo ciclo di attività solare ed il più forte dal 2017, quando il 10 settembre venne registrato un brillamento di classe X8.2. Ora la Terra è a rischio di tempeste geomagnetiche.

Cosa è

L’evento, come spesso accade, è stato anche accompagnato da un espulsione di massa coronale o Cme, cioè un getto di particelle cariche sotto forma di plasma sparato nello spazio ad elevatissime velocità: dai dati raccolti ci sono buone probabilità che la Cme raggiunga anche la Terra, che è dunque a rischio di tempeste geomagnetiche nei prossimi giorni. «Al momento è ancora difficile prevedere l’intensità dell’eventuale tempesta solare ed il suo momento di arrivo», spiega all’ANSA Mauro Messerotti, docente di Meteorologia spaziale all’Università di Trieste e ricercatore dell’Istituto Nazionale di Astrofisica. «Ma il brillamento ha già prodotto una piccola interruzione di un paio d’ore dei segnali radio alle alte frequenze sopra il continente americano – dice Messerotti – e sembra abbia anche provocato un disturbo dei satelliti Gps».

La macchia solare

La regione di macchie solari chiamata AR 3514, responsabile del potente brillamento, sta mostrando un’attività piuttosto vivace: «Anche oggi ha emesso altri brillamenti di classe M (quella subito inferiore alla classe X) – aggiunge il fisico – quindi ci aspettiamo di vedere ulteriore attività di questo tipo». Questo anche in vista del fatto che il Sole sta raggiungendo il picco della sua attività, previsto per il 2024. Una volta superata quella fase, la polarità del campo magnetico della nostra stella si invertirà e l’attività inizierà a diminuire.

Le classi

Le eruzione solare o brillamenti sono classificati in cinque classi di potenza a seconda della loro luminosità nei raggi X, misurata a Terra in W/m2 e nella banda tra 0,1 e 0,8 nm. In ordine crescente di potenza sono A, B, C, M e X. Ogni classe è dieci volte più potente di quella precedente, con la più potente X pari a un flusso di 10−4 W/m2, ed è ulteriormente suddivisa linearmente in 9 classi, numerate da 1 a 9. Per esempio un brillamento M5 è la metà di un brillamento M10, cioè X1, a sua volta la metà di un brillamento X2. Un brillamento X2 è pertanto 4 volte più potente di un M5 e 10 volte più potente di un evento M2. Oltre la classe X9, la più alta, la numerazione prosegue linearmente.

I precedenti

Brillamenti di tale entità sono rari, come quelli del 16 agosto 1999 e del 2 aprile 2001, di potenza X20, cioè due volte più potenti di un X10, il fondoscala della classe X. Il record del più potente flare mai registrato è detenuto dall’evento del 4 novembre 2003, inizialmente stimato in X28 e successivamente corretto in X45.[1]. L’attività solare di routine si trova compresa tra le classi A e C, mentre la classe M è raggiunta solo in prossimità e durante il massimo del ciclo undecennale del Sole. I brillamenti X si concentrano quasi esclusivamente nei periodi di picco dell’attività e sono quindi relativamente rari, poche decine per ogni ciclo solare. Brillamenti come quello del 4 novembre 2003 sono ancora più rari, e avvengono solo poche volte per secolo, come l’evento di Carrington. La regione di macchie solari 486 che produsse il brillamento del 2003 era la più turbolenta mai osservata.

Fonte: MSN

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto del Cambiamento Climatico in atto

I POLI MAGNETICI DEL SOLE STANNO SCOMPARENDO: COSA SUCCEDERA’ ALLA TERRA?

Da recenti misurazioni del Solar Dynamic Observatory della NASA gli astronomi prevedono una completa inversione del campo magnetico del Sole prima della fine del 2023.

Le linee del campo magnetico polare del Sole NSF/AURA/NSO
https://www.focus.it/amp/scienza/spazio/poli-sole-stanno-scomparendo-cosa-succede-alla-terra

ll Sole sta per perdere qualcosa di importante: i suoi poli magnetici. Si è scoperto grazie alle recenti misurazioni del Solar Dynamic Observatory della NASA, le quali rivelano un rapido indebolimento dei campi magnetici che si trovano nelle regioni polari della nostra stella, al punto che sono sul punto di scomparire. Ciò porterà, secondo le previsioni degli astronomi, a una completa inversione del campo magnetico del Sole forse prima della fine del 2023. Dobbiamo preoccuparci? Cosa succederà alla Terra?

VICINI AL “MASSIMO SOLARE”. Nulla di grave. Ciò che accadrà è routine dato che avviene ogni 11 anni circa, quando siamo sull’orlo del “massimo solare”, ovvero il periodo di massima attività del Sole nell’arco di un ciclo solare. Durante questo periodo, infatti, le macchie solari aumentano, e le linee del campo magnetico della nostra stella risultano maggiormente distorte a causa della rotazione differenziale della stella che obbliga l’equatore a ruotare più velocemente dei poli.

LE INVERSIONI. Poli evanescenti e inversioni magnetiche sono state osservate attorno al picco di ogni singolo ciclo solare da quando gli astronomi hanno imparato a misurare i campi magnetici sul sole. Hoeksema, che è anche direttore del Wilcox Solar Observatory (WSO) di Stanford, spiega: «Dalla raccolta di dati di questi decenni abbiamo imparato che non esistono due inversioni del campo polare uguali». A volte la transizione è rapida e impiega solo pochi mesi perché i poli scompaiano e riappaiono alle estremità opposte del Sole. A volte ci vogliono anni, lasciando la stella senza poli magnetici per un lungo periodo di tempo. E a volte succede qualcosa di ancora più strano: un polo si scambia prima dell’altro, lasciando entrambi i poli con la stessa polarità per un po’. E non è da escludere che uno scenario del genere possa verificarsi entro la fine del 2023. Il polo magnetico sud del Sole, infatti, è quasi completamente scomparso, ma il polo magnetico nord resiste ancora, anche se a malapena.

Il grafico mostro l’andamento dell’intensità del campo magnetico degli ultimi anni, con la previsione per i prossimi mesi. © CreditoWilcox Solar Observatory

AURORE. Ma torniamo alla nostra Terra: davvero non ci saranno ricadute? In realtà qualcosa è possibile che accada. Un modo con cui la Terra avvertirà le inversioni del campo magnetico solare è legato alla “corrente eliosferica”. Il Sole è circondato da un anello ondulato di elettricità che il campo magnetico del Sole spinge e deforma fino ai confini del Sistema Solare.

Questa struttura fa parte della magnetosfera del Sole. Durante le inversioni di campo, questo anello di corrente diventa particolarmente ondulato (vedi grafico). Mentre il Sole gira, la Terra si immerge in tali ondulazioni – entrando e uscendo – che risulteranno sempre più ravvicinate. I passaggi da una parte all’altra delle ondulazioni possono causare tempeste geomagnetiche e aurore. Nel 19mo secolo una di queste inversioni portò aurore visibili fino a Roma.

https://twitter.com/bralex84/status/1720261762165911850

Come cambia il campo magnetico della Terra

Video: precise misure satellitari mostrano le variazioni del campo magnetico terrestre per un arco di tempo di 15 anni.

I dati raccolti dai tre satelliti SWARM, dell’Esa, lanciati nel 2013, hanno permesso di completare la prima mappa dinamica del campo magnetico della Terra, che adesso mostra l’evoluzione del campo negli ultimi 15 anni (video qui sopra), con i suoi progressivi spostamenti, la velocità del fenomeno e le zone dove si rafforza e dove invece si indebolisce.

Lo scudo: il campo magnetico e i flussi elettrici all’interno e attorno alla Terra generano complesse forze che hanno un impatto positivo incommensurabile per la vita sul nostro pianeta (clic sull’immagine per ingrandirla). © ESA/ATG medialab

Il campo magnetico è il risultato di una serie complessa di fattori. Benché l’elemento dominante sia quello generato 3.000 km sotto i nostri piedi dai moti vorticosi del nucleo di ferro liquido del pianeta, al campo contribuiscono numerosi altri fenomeni, dal magnetismo delle rocce alle correnti oceaniche di acqua salata.

Gli studi, consolidati dai dati dei satelliti SWARM, si basano su misure dei differenti segnali magnetici dal nucleo della Terra, dal mantello, dalla crosta, dagli oceani, dalla ionosfera e dalla magnetosfera.

Nel suo insieme, il campo può essere rappresentato come una bolla che protegge la Terra – e la vita – dalle radiazioni cosmiche e dalle particelle del vento solare. Quello di una bolla attorno al pianeta è però un’immagine ideale: è più un “flusso” che si genera dal nostro pianeta e la cui forma e intensità cambiano in continuazione.

I ricercatori ritengono che, nel suo complesso, il campo sia in una fase ciclica di indebolimento, e per alcuni – come Chris Finlay (Technical University of Denmark), che ha illustrato la sua tesi al Living Planet Symposium 2016 – questo potrebbe essere il preludio a un’inversione dei poli magnetici, come si è già verificato circa 800.000 anni fa. Non esiste però un “modello” che permetta di fare previsioni: per arrivare a questo sono necessari molti altri studi sui dati satellitari.

12 maggio 2016

14.300 anni fa la più grande tempesta solare che abbia mai colpito la Terra

Nei tronchi di alcuni alberi che vivono sulle Alpi francesi, gli scienziati hanno trovato le tracce della più grande tempesta solare della storia, accaduta 14.300 anni fa.

Una rappresentazione artistica di una grande esplosione solare- NASA
https://www.focus.it/scienza/scienze/14300-anni-fa-piu-grande-tempesta-solare-colpito-terra

Fino a qualche tempo fa la tempesta solare più “spaventosa” di cui si aveva notizia, era quella che si verificò il primo settembre 1859, nota come “Evento di Carrington“. Quella esplosione solare causò, tra l’altro, violenti incendi e il blocco totale delle comunicazioni telegrafiche in gran parte del Pianeta.

IN FRANCIA. Eppure l’Evento di Carrington fu ben poca cosa rispetto all’esplosione solare che un gruppo internazionale di ricercatori ha scoperto analizzando gli anelli dei tronchi di alberi trovati nelle Alpi francesi e che si sarebbe verificata 14.300 anni: a oggi è la più grande esplosione solare mai identificata. Se avvenisse in questo momento rischierebbe di mettere fuori uso la maggior parte dei satelliti in orbita terrestre, causerebbe quasi certamente massicci blackout della rete elettrica e finirebbe per bloccare tutte le attività che  sfruttano la rete Internet. Produrrebbe insomma, in termini economici e tecnologici, danni incalcolabili. 

La scoperta è descritta in una ricerca pubblicata su Philosophical Transactions of the Royal Society A: Mathematical Physical and Engineering Sciences, e sottolinea l’importanza di comprendere tali tempeste al fine di proteggere le nostre comunicazioni globali e le infrastrutture energetiche per il futuro. 

COL CARBONIO. Gli studi sono stati realizzati da ricercatori del Collège de France, del CEREGE, dell’IMBE, dell’Università di Aix-Marseille e dell’Università di Leeds, che hanno misurato i livelli di radiocarbonio in alberi secolari conservati all’interno delle sponde erose del fiume Drouzet, vicino a Gap, nelle Alpi francesi meridionali (il cosiddetto “metodo del carbonio 14”, o radiocarbonio (isotopo del carbonio 12), consente di datare con grande precisione i reperti costituiti da materiali organici, come resti umani e animali, piante o manufatti). 

I singoli anelli dei tronchi degli alberi, che sono in uno stato prossimo alla fossilizzazione, sono stati analizzati con estrema precisione e ciò ha permesso di identificare un picco senza precedenti nei livelli di radiocarbonio avvenuto esattamente 14.300 anni fa.

Scienza Solar Orbiter e Parker Solar Probe collaborano e vengono a capo di un mistero… solare!

Il confronto tra questo picco di radiocarbonio e le misurazioni del berillio Be, un elemento chimico metallo alcalino-terroso del secondo gruppo della tavola periodica di Mendeleev, trovato nelle carote di ghiaccio della Groenlandia in quantità anomale, ha portato il gruppo di ricerca a sostenere che il picco sia stato causato da una massiccia tempesta solare che avrebbe espulso enormi volumi di particelle energetiche, arrivate fino all’atmosfera terrestre. 

Spiega Edouard Bard, professore di evoluzione climatica ed oceanica al Collège de France e al CEREGE, e autore principale dello studio: “Il radiocarbonio e il berillio sono costantemente prodotti nell’atmosfera superiore attraverso una catena di reazioni indotte dai raggi cosmici.”

Recentemente, gli scienziati hanno scoperto che eventi solari estremi, inclusi i brillamenti solari e le espulsioni di massa coronale, possono dare origine a enormi picchi nella produzione di radiocarbonio e di berillio nel corso di un solo anno». Ed è quello che è stato registrato 14.300 anni fa. 

LE ALTRE TEMPESTE. Prendendo in considerazione gli ultimi 15.000 anni, sono state individuate nove tempeste solari di grande intensità, note come “eventi Miyake“. Oltre a quella di Currington sono note quella del 993 d.C. e nel 774 d.C. Ma quella avvenuta 14.300 anni fa è la peggiore tra tutte, avendo avuto un’intensità almeno doppia rispetto alle altre. Al momento non si è ancora in grado di capire perché talora avvengono tempeste di questa portata e dunque è quasi impossibile che si riesca a prevederle con un certo anticipo.

10 FOTO

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Un altro buco coronale si è formato nel Sole: ci saranno conseguenze sulla Terra?

Un secondo buco coronale (dopo quello del 23 marzo 2023) è apparso sulla superficie del Sole. Gli scienziati stanno monitorando il vento solare che potrebbe raggiungere la Terra entro venerdì 31 marzo.

https://www.focus.it/scienza/spazio/secondo-buco-coronale-sole-si-e-aperto-dopo-pochi-giorni

Un secondo “buco”, grande quanto 20 volte il diametro quello terrestre, è apparso sulla superficie del Sole, e il vento solare che ne sta uscendo a 2,8 milioni di chilometri all’ora potrebbe raggiungere la Terra entro venerdì 31 Marzo 2023. Un primo “buco” si era formato il 23 marzo scorso: era ancora più grande (30 diametri terrestri) e il materiale che aveva espulso aveva prodotto aurore boreali davvero spettacolari. Il pericolo, con i buchi coronali, è che il vento solare che fuoriesce da essi può essere così energetico da danneggiare, nel caso in cui arrivi dalle parti della Terra, i satelliti in orbita, con conseguenze su gps, sistemi di comunicazione ecc. Per fortuna, però questo buco coronale non dovrebbe avere grandi conseguenze negative.

L’aurora boreale è un fenomeno che si produce grazie al vento solare che colpisce la Terra.
© ESA

AURORE BOREALI. Stando a Mathew Owens, professore di fisica spaziale all’Università di Reading, infatti, la quantità di materiale emessa dall’ultimo buco coronale che si è aperto, non è particolarmente elevata e quindi, se non si avranno altre violente esplosioni solari nelle prossime ore, con emissione di particelle dirette verso la Terra, il tutto potrebbe risolversi con spettacolari aurore boreali.

CHE COSA SONO I BUCHI CORONALI? I buchi coronali non sono veri buchi all’interno del Sole, ma aree dove la temperatura è più bassa rispetto a quelle circostanti e che per questo appaiono dunque più scure, quasi nere. Si formano perché il plasma solare (ossia i gas ad altissima temperatura che vi sono all’interno del Sole) in movimento nella stella crea campi magnetici che dall’interno salgono verso la superficie per poi spezzarsi e talora fondersi tra loro. Un buco cornale appare quando quei campo magnetici arrivano sulla superficie del Sole e nel momento in cui si spezzano rilasciano grandi quantità di plasma che, se è scagliato in direzione della Terra, si schianterà sulla nostra atmosfera dopo circa 2-3 giorni da quando è stato emesso.

30 marzo 2023

Autore: Luigi Bignami, Divulgatore scientifico Focus

Allerta tempesta geomagnetica, possibile “CME cannibale” in arrivo

CME potrebbero sfiorare il campo magnetico terrestre: insieme potrebbero innescare una tempesta geomagnetica

di Filomena Fotia 3 Nov 2023 | 06:48

https://www.meteoweb.eu/2023/11/allerta-tempesta-geomagnetica-possibile-cme-cannibale/1001321359/

Una, o forse 2 espulsioni di massa coronale (CME) potrebbero sfiorare il campo magnetico terrestre domani, 4 novembre. Da sole, nessuna delle 2 CME è particolarmente significativa, ma insieme potrebbero innescare una tempesta geomagnetica classe G1, segnala il sito specializzato SpaceWeather.com, a cura dell’astrofisico Tony Phillips. E’ anche possibile che una delle 2 nubi di plasma possa “spazzare via” l’altra, dando vita ad una “CME cannibale“.

Le CME cannibali sono espulsioni di massa coronale veloci che spazzano via le CME più lente di fronte a loro. Il miscuglio di CME risultante contiene forti campi magnetici e plasmi compressi che possono scatenare tempeste geomagnetiche. Alcune delle più grandi tempeste geomagnetiche della storia documentata sono state probabilmente causate da CME cannibali.

Cos’è un’espulsione di massa coronale

Un’espulsione di massa coronale (CME, acronimo dell’inglese coronal mass ejection) è un’espulsione di materiale dalla corona solare. Il materiale espulso, sotto forma di plasma, è costituito principalmente da elettroni e protoni: quando questa nube raggiunge la Terra può disturbare la sua magnetosfera.

Cos’è una tempesta geomagnetica

Quando sul Sole si verificano fenomeni di attività improvvisa e violenta, come i brillamenti, vengono emesse grandi quantità di particelle ad alta energia che viaggiano velocemente nello Spazio, a volte scagliate in direzione della Terra: questa corrente di particelle viene frenata e deviata dal campo magnetico terrestre, che a sua volta ne viene disturbato e distorto.
Quando avviene questo “impatto” la magnetosfera terrestre (la regione attorno alla Terra pervasa dall’azione del suo campo magnetico) subisce un forte contraccolpo che può causare blackout temporanei nelle reti elettriche o nei sistemi satellitari di comunicazioni. Alle tempeste geomagnetiche è anche associato il ben noto fenomeno delle aurore polari.

Fonte: Meteoweb

“Le Profezie dei Maya” di Adrian Gilbert e Maurice Cotterell
https://www.ibs.it/profezie-dei-maya-alla-scoperta-libro-adrian-g-gilbert-maurice-m-cotterell/e/9788879726405
https://www.ilmeteo.it/notizie/meteo-il-noaa-ha-lanciato-unallerta-uragani-stavolta-rischia-pure-litalia-con-i-medicane-102104/
https://video.corriere.it/cronaca/mare-tempesta-sidmouth-immagini-passaggio-tempesta-ciaran-gran-bretagna/3f52ad86-795d-11ee-a899-4ecc4adbacdd

Dai dati forniti da 3B Meteo si riporta una evidente sottostima della velocità del vento di Gauro proveniente da SSO per effetto del movimento rotatorio antiorario del ciclone Ciaran, che ieri notte 3 Novembre 2023 tra le 3 e le 6 di mattina, spirava a punte di almeno 140 km/h, non di 103 Km/h. Qui in Abruzzo al momento pare non si riportano danni significativi a persone o a infrastrutture, ma in Molise è crollato il tetto di una palestra addirittura antisismica, per cui il vento sicuramente aveva una velocità molto consistente.

https://www.ansa.it/molise/notizie/2023/11/03/maltempo-crolla-palestra-di-scuola-antisismica-in-molise_5abb6113-d933-4870-be11-acaa1c641788.html
https://www.rainews.it/photogallery/2023/11/raffiche-a-140-km-orari-in-molise-crolla-il-tetto-di-una-palestra-della-scuola-le-immagini-lemergenza-immagini-e-video-del-forte-vento-e-piogge-su-tutta-la-regione-4d6f0a96-eb08-41f2-8740-0cd143b97288.html

L’inversione dei poli magnetici nel Sole, è un fenomeno che consiste nell’inversione delle linee di forza del campo magnetico solare generato dalla sua attività magnetica interna che porta alla formazione di una polarità positiva o negativa delle cariche elettriche che fuoriescono dall’interno della nostra stella durante le sue reazioni di fusione nucleare per mantenerla in vita ed in costante attività: la sua intensa attività magnetica porta alla formazione di un campo magnetico doppio generato da un quadripolo magnetico con asse Nord-Sud e con asse Est-Ovest, pertanto il Sole emette due campi magnetici, a differenza della Terra che avendo un dipolo magnetico con asse Nord-Sud, ne emette uno soltanto. Da recentissimi studi portati avanti dalla comunità scientifica americana della NASA, è emerso che l’intensità del campo magnetico nei poli Nord e Sud del Sole stanno diminuendo, non in forma parallela e sincrona come ci si aspettava, ma è diminuito prima il campo magnetico generato dal polo Nord magnetico solare, è già arrivato a zero ed al momento non lo emette più, in attesa di tornare ad emetterlo ma a polarità invertita, mentre il campo magnetico generato dal Polo Sud magnetico solare sta diminuendo, non è ancora arrivato a zero come il Polo Nord, ma ci sta arrivando anch’esso, prima di invertire la polarità.

L’inversione dei poli magnetici nella Terra è un fenomeno che anch’esso consiste nell’inversione delle linee di forza del campo magnetico emesse in uscita dal Polo Nord magnetico ed in entrata nel Polo Sud magnetico: le linee di forza emesse rappresentate graficamente somigliano a due gigantesche orecchie che compongono la magnetosfera terrestre o fasce di Van Allen, le quali hanno la funzione di proteggere il nostro Pianeta dalle radiazioni ionizzanti o cosmiche ad altissima energia provenienti dal Sole: nei periodi di massima attività magnetica della nostra stella, vengono prodotte maggiori radiazioni cosmiche che colpiscono la Terra dove negli anelli di accrescimento degli alberi si ritrova una maggiore concentrazione di atomi di Carbonio 14, l’isotopo radioattivo della forma base del Carbonio 12 e questo aspetto determina anche l’emissione di un’intensità luminosa più forte del Sole sulla Terra che porta nelle persone la manifestazione di problematiche più o meno serie alla vista, come miopie ed astigmatismi, al punto che sempre più persone sul Pianeta si devono mettere gli occhiali da vista in casa per lavorare al computer o per vedere la televisione, i difetti della vista sono anche colpa anche delle luci blu emesse dagli schermi di questi dispositivi.

Spiego di seguito lo scenario che potrebbe accadere durante un’inversione magnetica completa dei poli magnetici sulla Terra: da recenti studi di diversi scienziati in tutto il Mondo, componenti la Comunità scientifica mondiale, è emerso che il nucleo solido di ferro e nichel interno al nostro Pianeta sta rallentando la sua rotazione, di conseguenza diminuisce l’intensità del campo magnetico terrestre e questo fenomeno di rallentamento della rotazione del nucleo rallenta anche il movimento di rotazione del Pianeta, infatti sta diminuendo la sua velocità e rallentando il movimento di rotazione sul proprio asse e, per effetto dell’inerzia, diminuisce anche il momento angolare, la quantità di moto lungo una circonferenza fino ad arrivare a zero ed il campo magnetico che si produce risulta indebolito, fino a finire a zero sia al Polo Nord che al Polo Sud magnetico, il nucleo interno si ferma e, di conseguenza, si ferma anche la rotazione terrestre: in questa particolare ed eccezionale condizione, la Terra resterebbe ferma per ben tre giorni (72 ore), momento in cui potrebbe venire alterata anche la gravità terrestre, credo personalmente che esista una relazione diretta tra il magnetismo terrestre e la gravità sul Pianeta e se essa verrà alterata, potrebbe dare origine ad una serie di eventi catastrofici sul Pianeta, come in una reazione a catena, su tutti riporto terremoti, maremoti, eruzioni vulcaniche, inabissamenti di interi continenti, come accadde nel 12000 a.C., determinando un nuovo Diluvio Universale, come venne raccontato sia nella Genesi della Bibbia cristiana che nel Corano islamico: il filosofo greco Platone raccontò, in due sue opere, il Timeo ed il Crizia, il mito dell’isola di Atlante che sorgeva al di là delle colonne d’Ercole, che oggi corrispondono allo Stretto di Gibilterra tra Spagna e Marocco, un’isola molto grande in estensione chilometrica che si inabissò proprio a causa dell’inversione dei poli magnetici terrestri, ma oltre ad Atlantide nell’Oceano Atlantico, si inabissarono anche l’enorme continente di Mu nell’Oceano Pacifico e parte di questo continente pacifico perduto oggi è rimasto emerso dalle acque dell’oceano, è rappresentato dall’Isola di Pasqua ed anche all’isola greca vulcanica di Santorini toccò la stessa sorte di Atlantide e Mu, ma negli anni tornò di nuovo a riemergere dalle acque, a differenza della grande isola atlantica e del supercontinente pacifico. Tutto questo accadde prima del manifestarsi dell’ultima grande Era Glaciale. Passati i tre giorni, le 72 ore, ad inversione magnetica completata, la Terra riprenderà a girare non più da Est ad Ovest, ma in verso opposto, da Ovest verso Est, per cui il sole sorgerà da dove oggi tramonta, da Ovest e tramonterà ad Est da dove oggi sorge.

Cosa succederebbe se la Terra smettesse improvvisamente di ruotare?

Storia di Zeleb.es  

https://www.msn.com/it-it/notizie/other/cosa-succederebbe-se-la-terra-improvvisamente-smettesse-di-ruotare/ss-AA1cCATM?ocid=msedgntp&cvid=5806293fa1594adfa5e7188a94c0d30f&ei=10#image=1

Da che mondo è mondo…

La Terra, sin dalla sua nascita avvenuta circa quattro miliardi e mezzo di anni fa, gira sul proprio asse, compiendo una rotazione completa in quasi 24 ore (23 ore e 56 minuti, per essere precisi).

Cosa succederebbe se improvvisamente smettesse di ruotare?

Durante questo intervallo, si sposta anche in avanti lungo la sua orbita intorno al sole, che completa ogni 12 mesi. Ma vi siete mai chiesti cosa potrebbe succedere se la Terra smettesse improvvisamente di girare, anche soltanto per un secondo?

Conseguenze catastrofiche per tutti

Scopriamo insieme quali potrebbero essere le nefaste conseguenze prendendo in considerazione esseri umani, clima, e tutto ciò che ricopre la superficie terrestre. Vi anticipiamo che gli effetti sarebbero a dir poco catastrofici e devastanti!

Cosa succederebbe agli essere umani?

La risposta, purtroppo, non vi piacerà affatto. La Terra gira sul suo asse a una velocità che va da 0 km/h ai poli fino ai 1.600 km/h sulla linea dell’equatore, a seconda della latitudine. Alla nostra latitudine, ad esempio, ruota ad una velocità di circa 1.180 Km/h, ma noi non non ne abbiamo la percezione perché ruotiamo insieme a lei.

“Sarebbe disastroso”

Lasciamo che sia l’astrofisico Neil deGrasse Tyson a dirvi cosa accadrebbe agli essere umani nel caso in cui la Terra smettesse improvvisamente di ruotare: “Sarebbe disastroso. Tutti ci muoviamo con la Terra a 800 miglia all’ora verso est. Se Terra si fermasse e non tu non avessi la cintura di sicurezza allacciata alla Terra, cadresti e rotoleresti a 800 miglia all’ora verso est.”, secondo il sito web timenownews.com. Ricordiamo che 800 miglia/h equivalgono a 1287,48 km/h, una velocità incredibile.

Morirebbero tutti

“Morirebbero tutti sulla Terra. Le persone volerebbero fuori dalle finestre e sarebbe davvero una brutta giornata sul pianeta” ha aggiunto Tyson.

Cambiamento nei modelli atmosferici

Se poi la Terra smettesse di ruotare in maniera indefinita, e non soltanto per un secondo, si assisterebbe a una serie di cambiamenti impressionanti. I primi a subire dei bruschi mutamenti sarebbero i modelli atmosferici, ovvero il modo in cui si muovono le correnti d’aria, che hanno un ruolo molto importante nel guidare le piogge e le temperature.

Deserti al posto di foreste

Una delle conseguenze potrebbe essere la nascita di deserti laddove ora ci sono foreste o la trasformazione di tundre ghiacciate in ambienti accoglienti e abitabili.

Complicazioni con il campo magnetico

Un’altra conseguenza catastrofica riguarda il nucleo terrestre, costituito parzialmente da ferro fuso. Qualora la Terra smettesse improvvisamente di ruotare su se stessa, verrebbe meno il campo magnetico generato dal dipolo magnetico prodotto dalla rotazione del ferro fuso nel nucleo terrestre.

Senza protezione

Senza il cosiddetto campo geomagnetico, verrebbe meno quello scudo protettivo contro le radiazioni nocive che vengono dal sole e dai raggi cosmici da esso emessi. Ma cosa impedisce alla Terra di fermarsi?

Non c’è nulla che la fermi

Il nostro pianeta, così come quasi tutti gli altri presenti nell’universo, continua ininterrottamente a ruotare su se stesso perché non c’è nulla che possa fermarla.

Cosa ferma un oggetto in movimento

Prendiamo il paragone fatto da space.com: “Se fai girare un’altalena in un parco giochi e la lasci andare, alla fine si fermerà. Questo perché mentre gira, l’aria e la superficie del parco giochi esercitano una forza di attrito che la rallenta.”

Lo spazio è vuoto

La Terra, invece, continua a ruotare perché lo spazio è praticamente vuoto. Nello spazio non c’è aria o altre particelle che possano fermare questo movimento.

Collisione con un altro pianeta

Sempre secondo quanto affermato da space.com, forse l’unica cosa che potrebbe improvvisamente fermare o, meglio, rallentare la Terra potrebbe essere una collisione con un altro pianeta.

Alessio Brancaccio: “Non solo! Io ritengo che anche una potentissima CME solare di massima classe X possa produrre un vento solare dia particelle cariche che viaggiano a velocità talmente altissima che impatterebbero con la nostra magnetosfera, distruggendola completamente e generando una forza di attrito tale che fermerebbe il moto inerziale della Terra fino ad annullare il momento angolare e, quando esso arrivasse a zero, la Terra si fermerebbe per 72 ore, verrebbe dapprima annullato il campo magnetico e una volta arrivato a zero, verrebbe azzerata anche la forza di gravità e a quel punto ogni cosa sulla Terra non rimarrà più al suo posto, generando un’altra sorta di Diluvio Universale, come raccontato in tutti i libri delle religioni monoteiste, come la Bibbia per i Cristiani e Il Corano per i Musulmani”.

In realtà la Terra sta rallentando la sua rotazione

Ciò che forse non è noto a tutti, però, è che la Terra starebbe gradualmente rallentando la sua rotazione, a causa della Luna.

Cosa provoca il rallentamento

Ecco la spiegazione di space.com: “Il movimento del lato della Terra rivolto verso la luna non è perfettamente bilanciato dalla gravità, e nemmeno quello del lato della Terra rivolto in direzione opposta alla luna. Questo squilibrio crea le maree oceaniche, che fanno sì che gli oceani si rigonfino su entrambi i lati della Terra.”

A causa delle maree

Durante la rotazione della Terra, le sporgenze causate dalle maree si muovono lungo la sua superficie come un’onda. Questo movimento esercita una forza che agisce in direzione opposta a quella di rotazione, rallentando gradualmente il periodo di rotazione del pianeta. Questo si traduce nella variazione di circa un secondo ogni 50.000 anni della durata di un giorno terrestre.

Possiamo stare tranquilli… per il momento

Come avrete capito, per ora possiamo stare tranquilli: la Terra continuerà a girare per moltissimo tempo ancora. Nel frattempo ci sono questioni più urgenti da risolvere prima che sia troppo tardi, come il cambiamento climatico. Ricordiamoci sempre che siamo noi ad aver bisogno della Terra e non lei di noi.

English translate

The inversion of Sun magnetic poles is a phenomenon that consists in the inversion of the lines of force of the solar magnetic field generated by its internal magnetic activity which leads to the formation of a positive or negative polarity of the electric charges that come out from inside the our star during its nuclear fusion reactions to keep it alive and in constant activity: its intense magnetic activity leads to the formation of a double magnetic field generated by a magnetic quadripole with a North-South axis and an East-West axis, therefore the The Sun emits two magnetic fields, unlike the Earth which, having a magnetic dipole with a North-South axis, emits only one. From very recent studies carried out by the American scientific community of NASA, it has emerged that the intensity of the magnetic field in the North and South poles of the Sun are decreasing, not in a parallel and synchronous form as expected, but the magnetic field generated first decreased from the solar magnetic North pole, it has already reached zero and at the moment it is no longer emitting it, waiting to emit it again but with reversed polarity, while the magnetic field generated by the solar magnetic South Pole is decreasing, it has not yet reached zero as the North Pole, but it is getting there too, before reversing polarity.

The inversion of the Earth magnetic poles is a phenomenon which also consists in the inversion of the lines of force of the magnetic field emitted exiting the magnetic North Pole and entering the magnetic South Pole: the lines of force emitted graphically represented resemble two gigantic ears that make up the Earth’s magnetosphere or Van Allen belts, which have the function of protecting our Planet from very high energy ionizing or cosmic radiation coming from the Sun: in periods of maximum magnetic activity of our star, greater radiation is produced cosmic events that hit the Earth where a greater concentration of Carbon 14 atoms, the radioactive isotope of the basic form of Carbon 12, is found in the growth rings of trees and this aspect also determines the emission of a stronger light intensity than the Sun on Earth which causes people to experience more or less serious vision problems, such as myopia and astigmatism, to the point that more and more people on the planet have to wear eyeglasses at home to work on the computer or watch television, vision defects are also the fault of the blue lights emitted by the screens of these devices.

I explain below the scenario that could happen during a complete magnetic reversal of the magnetic poles on Earth: from recent studies by various scientists around the world, members of the global scientific community, it has emerged that the solid core of iron and nickel inside our Planet is slowing down its rotation, consequently the intensity of the Earth’s magnetic field decreases and this phenomenon of slowing down the rotation of the nucleus also slows down the rotation movement of the Planet, in fact it is decreasing its speed and slowing down the rotation movement on its axis and, due to the effect of inertia, the angular momentum also decreases, the momentum along a circumference until it reaches zero and the magnetic field that is produced is weakened, until it ends up at zero both at the North Pole and at the magnetic South Pole, the inner core stops and, consequently, the Earth’s rotation also stops: in this particular and exceptional condition, the Earth would remain still for three days (72 hours), a moment in which the Earth’s gravity could also be altered, I believe personally that there is a direct relationship between terrestrial magnetism and gravity on the Planet and if it’s altered, it could give rise to a series of catastrophic events on the Planet, as in a chain reaction, above all earthquakes, tsunamis, volcanic eruptions, sinking of entire continents, as happened in 12000 BC, causing a new Universal Flood, as was told both in the Genesis of the Christian Bible and in the Islamic Koran: the Greek philosopher Plato recounted, in two of his works, the Timaeus and the Critias, the myth of the island of Atlas which rose beyond the Pillars of Hercules, which today correspond to the Strait of Gibraltar between Spain and Morocco, a very large island in kilometer extension which sank precisely due to the inversion of the earth’s magnetic poles, but in addition to Atlantis in the Atlantic Ocean, the enormous continent of Mu in the Pacific Ocean also sank and part of this lost peaceful continent today remains emerging from the waters of the ocean, it is represented by Easter Island and also The volcanic Greek island of Santorini met the same fate as Atlantis and Mu, but over the years it returned to re-emerge from the waters, unlike the large Atlantic island and the Pacific supercontinent. All this happened before the onset of the last great Ice Age. After three days, 72 hours, once the magnetic inversion is complete, the Earth will start turning again no longer from East to West, but in the opposite direction, i.e. from West to East, so the sun will rise from where it sets today, from the West and it will set in the East from where it rises today.

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto del Cambiamento Climatico in atto

LA FOTOSINTESI E’ A RISCHIO? COSA SAPPIAMO DEGLI EFFETTI DEL RISCALDAMENTO GLOBALE SULLE PIANTE

di Paola Arosio

https://www.repubblica.it/green-and-blue/2023/09/18/news/fotosintesi_a_rischio_causa_cambiamenti_climatici-414478820/

Un esperimento condotto nelle foreste di Sud America, Africa e Sud-Est asiatico dimostra che l’attività vitale della vegetazione rischia di essere compromessa quando il fogliame raggiunge i 46,7°C

18 SETTEMBRE 2023 ALLE 03:00

Deforestazione, incendi, siccità sono i principali nemici delle foreste tropicali, il polmone verde del nostro pianeta. A queste minacce si aggiunge ora una nuova insidia: il riscaldamento globale, che potrebbe mettere a rischio la fotosintesi, processo attraverso il quale le piante convertono anidride carbonica, luce del sole, acqua in energia necessaria per crescere, fissando il carbonio nelle foglie, negli steli, nelle radici. Un’attività vitale, che rischia di essere compromessa quando il fogliame raggiunge i 46,7 gradi.


In un recente studio pubblicato su Nature, un gruppo internazionale di scienziati ha misurato le temperature raggiunte nella parte superiore delle chiome degli alberi, esposte direttamente ai raggi solari, nelle foreste di Sud America, Africa, Sud-Est asiatico. La rilevazione è stata effettuata combinando i dati derivanti dall’Ecosystem spaceborne thermal radiometer experiment on space station (Ecostress), un satellite della Nasa, che possiede un’elevata risoluzione spaziale e temporale, a 400 chilometri dalla Terra, e le osservazioni effettuate sul campo, applicando appositi sensori al fogliame. “Ci siamo focalizzati non sulle temperature medie, ma sugli estremi. E abbiamo scoperto che le prime si aggirano intorno ai 34 gradi, mentre i picchi superano i 40 gradi”, rendo noto Christopher Doughty, professore di eco-informatica alla Northern Arizona University e uno degli autori della ricerca.


Dall’analisi è emerso che lo 0,01% delle foglie supera, almeno una volta all’anno, la soglia di temperatura critica con danni irreversibili alla capacità di fotosintesi. “Quando ciò accade le foglie imbruniscono, i loro pori si chiudono e la traspirazione si riduce, impedendo loro di raffreddarsi. Fino a che sopraggiunge la morte”, spiega Martijn Slot, eco-fisiologo vegetale allo Smithsonian Tropical Research Institute di Panama, che ha firmato lo studio.
 

L’attuale percentuale, sebbene esigua, potrebbe aumentare. I ricercatori hanno svolto, in proposito, tre esperimenti, uno in Brasile, un altro in Australia, un altro ancora a Porto Rico, in cui foglie e rami sono stati riscaldati per valutare gli effetti. È stata così evidenziata una relazione non lineare tra l’aumento della temperatura dell’aria e l’incremento di quella delle foglie. Per esempio, una crescita della temperatura atmosferica di 2-3-4 gradi mostra un innalzamento della temperatura delle foglie rispettivamente di 8,1-6,1-8 gradi. Secondo il modello, se l’aria dovesse innalzarsi di circa 4 gradi, l’1,4% delle foglie supererebbe il livello critico, causando potenzialmente un’ampia perdita di fogliame e la morte dell’albero.


“Il rischio è significativo se si considera che le foreste tropicali coprono circa il 12% della superficie del pianeta e ospitano una moltitudine di specie”, afferma Doughty. Altri esperti sono più cauti. Chloe Brimicombe, scienziata del clima all’Università di Graz, in Austria, afferma che, “considerato il numero limitato di foglie che raggiungono la temperatura critica e l’elevato riscaldamento che sarebbe necessario raggiungere prima di provocare un danno su vasta scala, le foreste tropicali dovrebbero essere, almeno in teoria, abbastanza resilienti al cambiamento climatico”.
 

Un plauso al lavoro svolto viene dal Centro di ricerca tedesco per le geoscienze di Potsdam, dove la ricercatrice Viola Heinrich, non coinvolta nello studio, sostiene che “l’analisi è approfondita” e i dati “sono precisi, il che corrobora la validità dei risultati complessivi e le loro implicazioni”. Di parere analogo è Stephanie Pau, scienziata alla Florida State University, che ribadisce che la ricerca è “innovativa e preziosa”, svolta “con una metodologia solida”.

Gli autori concludono che, nonostante le incertezze, lo studio fornisce spunti importanti, da tenere in considerazione. Joshua Fisher, scienziato del clima alla Chapman University, in California, coinvolto nel lavoro, chiosa: “è importante rilevare un fenomeno critico prima che si diffonda, quando ancora possiamo agire”. Il futuro degli alberi (e dell’intero pianeta) è nelle nostre mani.

Fonte: Repubblica

La #fotosintesi è a rischio? Cosa sappiamo degli effetti del #riscaldamentoglobale sulle #piante #Repubblica

https://x.com/bralex84/status/1704427482466722065

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo ed attivista del movimento ambientalista italiano Ultima Generazione A22 Network

AGGIORNAMENTI MOBILITAZIONI ULTIMA GENERAZIONE GIUGNO 2023

Ester e Guido condannati a 9 mesi di carcere per aver fatto la cosa giusta tramite disobbedienza civile, ribadendo il fatto che il nostro Paese è il sesto finanziatore di combustibili fossili al Mondo e per questo noi “Non paghiamo il fossile”
Ester attivista di Ultima Generazione condannata a 9 mesi di reclusione e a 28000€ di risarcimento danni al Vaticano per la sua irruzione ai Musei Vaticani con Guido, assieme al quale si incollò la mano sul basamento della scultura del Lacoonte nell’Agosto del 2022
Guido, attivista di Ultima Generazione condannata a 9 mesi di reclusione e a 28000€ di risarcimento danni al Vaticano per la sua irruzione ai Musei Vaticani con Ester, assieme alla quale si incollò la mano sul basamento della scultura del Lacoonte nell’Agosto del 2022
https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/06/29/attivisti-di-ultima-generazione-sdraiati-a-terra-come-morti-di-fronte-a-san-pietro-contro-le-condanne-intervenga-il-papa/7212681/

Attivisti di Ultima Generazione sdraiati a terra “come morti” di fronte a San Pietro contro le condanne: “Intervenga il Papa”

di Angela Nittoli | 29 GIUGNO 2023

Nel giorno dell’Angelus e in occasione delle celebrazioni di San Pietro e Paolo, patroni della città di Roma, gli attivisti di Ultima Generazione si sono stesi in strada, in via della Conciliazione, per protestare contro la sentenza del Tribunale vaticano, che ha colpito i due militanti Guido Viero e Maria Rosa Ester Goffi, condannati a nove mesi di carcere con pena sospesa, 1500 euro di multa a testa e 28mila euro per danni, per essersi incollati al basamento della statua del Laocoonte nell’agosto del 2022. “Ci sembra una pena smisurata per quello che è stato un atto legittimo – dice al megafono un’attivista – Guido ed Ester volevano solo manifestare la loro eco-ansia, il loro timore per questa crisi climatica”. I membri di Ultima Generazione si sono sdraiati a terra “come se fossero morti” per esprimere metaforicamente la situazione di vulnerabilità in cui versa l’umanità di fronte alla crisi ecologica e climatica.

I manifestanti hanno inoltre srotolato uno striscione con il volto di Papa Francesco e la scritta “Vi auguro di fare chiasso, fatevi sentire”, richiamando le parole espresse dal Papa durante un incontro privato in Vaticano con 50 ragazzi dell’Earth Day e l’ex ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani. “Se il Santo Padre rappresenta i valori più nobili, quelli del cattolicesimo – dichiara Azaria, attivista del movimento ambientalista – dovrebbe pronunciarsi, prendere parola in questo momento, perché quello che stiamo facendo dovrebbe sollevare la sua attenzione”.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus