Clima estremo

AGGIORNAMENTI MOBILITAZIONI ULTIMA GENERAZIONE GIUGNO 2023

Ester e Guido condannati a 9 mesi di carcere per aver fatto la cosa giusta tramite disobbedienza civile, ribadendo il fatto che il nostro Paese è il sesto finanziatore di combustibili fossili al Mondo e per questo noi “Non paghiamo il fossile”
Ester attivista di Ultima Generazione condannata a 9 mesi di reclusione e a 28000€ di risarcimento danni al Vaticano per la sua irruzione ai Musei Vaticani con Guido, assieme al quale si incollò la mano sul basamento della scultura del Lacoonte nell’Agosto del 2022
Guido, attivista di Ultima Generazione condannata a 9 mesi di reclusione e a 28000€ di risarcimento danni al Vaticano per la sua irruzione ai Musei Vaticani con Ester, assieme alla quale si incollò la mano sul basamento della scultura del Lacoonte nell’Agosto del 2022
https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/06/29/attivisti-di-ultima-generazione-sdraiati-a-terra-come-morti-di-fronte-a-san-pietro-contro-le-condanne-intervenga-il-papa/7212681/

Attivisti di Ultima Generazione sdraiati a terra “come morti” di fronte a San Pietro contro le condanne: “Intervenga il Papa”

di Angela Nittoli | 29 GIUGNO 2023

Nel giorno dell’Angelus e in occasione delle celebrazioni di San Pietro e Paolo, patroni della città di Roma, gli attivisti di Ultima Generazione si sono stesi in strada, in via della Conciliazione, per protestare contro la sentenza del Tribunale vaticano, che ha colpito i due militanti Guido Viero e Maria Rosa Ester Goffi, condannati a nove mesi di carcere con pena sospesa, 1500 euro di multa a testa e 28mila euro per danni, per essersi incollati al basamento della statua del Laocoonte nell’agosto del 2022. “Ci sembra una pena smisurata per quello che è stato un atto legittimo – dice al megafono un’attivista – Guido ed Ester volevano solo manifestare la loro eco-ansia, il loro timore per questa crisi climatica”. I membri di Ultima Generazione si sono sdraiati a terra “come se fossero morti” per esprimere metaforicamente la situazione di vulnerabilità in cui versa l’umanità di fronte alla crisi ecologica e climatica.

I manifestanti hanno inoltre srotolato uno striscione con il volto di Papa Francesco e la scritta “Vi auguro di fare chiasso, fatevi sentire”, richiamando le parole espresse dal Papa durante un incontro privato in Vaticano con 50 ragazzi dell’Earth Day e l’ex ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani. “Se il Santo Padre rappresenta i valori più nobili, quelli del cattolicesimo – dichiara Azaria, attivista del movimento ambientalista – dovrebbe pronunciarsi, prendere parola in questo momento, perché quello che stiamo facendo dovrebbe sollevare la sua attenzione”.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

LE VELATURE PREVISTE NEI SERVIZI METEO IMPEDISCONO LA PIOGGIA E SONO ARTIFICIALI

11 Aprile 2023

Il Colonnello dell’Aeronautica Militare Guido Guidi durante una previsione del tempo a Uno Mattina su RaiUno http://www.tankerenemy.com/2023/04/le-velature-previste-nei-servizi-meteo.html

I servizi meteo militarizzati hanno puntualmente previsto le “velature”, sul Settentrione Occidentale (Liguria e Piemonte). Queste altro non sono che coperture artificiali, create ad-hoc per inibire le precipitazioni piovose. Infatti è in arrivo la prima perturbazione di aprile e, immancabilmente, non pioverà come dovuto. In pratica il graduato di turno ci avvisa, sulle Reti nazionali, che il cielo sarà coperto da strati nuvolosi artificiali. I meteorologi ci raccontano che si tratta di umidità in quota, ma la lettura delle radiosonde ci mostra un’altra verità: i valori di umidità relativa (UR) alle quote di sorvolo sono prossimi allo zero percentuale, proprio perché quelle “velature” sono composte da prodotti chimici disseccanti aviodispersi, utili alle comunicazioni radio in banda Ka e che impediscono la formazione di nubi imbrifere. La siccità non è certo dovuta al CO2, ma alla guerra climatica, avallata dalle nostre amorevoli istituzioni.

Fonte: Tankerenemy

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

ATTIVITA’ SOLARE 20 MARZO – 29 APRILE 2023

Vasto (CH), lì 27 Marzo 2023 ore 1.01

Buonanotte a tutti e a tutte, in questo articolo vado a mostrarvi dei dati interessanti presi e diffusi da SpaceWeatherLive riguardanti l’attività geomagnetica solare dai giorni 24 al 31 Marzo: come potete ben vedere anche voi stessi, si parte da un flare, ovvero un’Espulsione di Massa Coronale (EMC) moderato di classe M fino ad arrivare ad altri flares che fluttuano continuamente in classe G, da G1 a G4. Il risultato visivo che tutti conosciamo sono le aurore boreali: esse sono il frutto dell’interazione delle particelle elettriche cariche provenienti dal Sole che formano il vento solare, le quali poi vengono a contatto con la ionosfera, lo strato più alto della nostra atmosfera, le particelle elettricamente cariche, a contatto con la ionosfera, ionizzano ed emettono quelle spettacolari luci che si vedono alle alte latitudini del nostro Pianeta, nel Polo Nord, ma i flares solari non producono solo magnifici effetti visivi, possono purtroppo anche creare grossi disagi alle telecomunicazioni satellitari e radio in banda larga ed ancora modificare il clima sulla Terra, che diviene assai instabile e porta alla manifestazione di eventi climatici severi anche gravi, quali tornado, cicloni, uragani, ma anche terremoti, eruzioni vulcaniche, alluvioni.

Queste asserzioni sono fatte da uno scienziato che redasse una tesi finale di laurea triennale nell’Ottobre del 2012 su: “La Geoingegneria, nuovi metodi artificiali per contrastare il Riscaldamento Globale” https://www.academia.edu/19588806/LA_GEOINGEGNERIA_NUOVI_METODI_ARTIFICIALI_PER_CONTRASTARE_IL_RISCALDAMENTO_GLOBALE ed ebbe come relatore di tesi uno dei maggiori climatologi italiani in circolazione, il Prof. Guido Visconti, il quale studiò per diversi anni al National Center for Atmospheric Research (NCAR https://ncar.ucar.edu), fu a capo del Centro di Eccellenza per la Previsione degli Eventi Meteorologici Severi (CETEMPS) all’interno del Dipartimento di Fisica dell’Atmosfera presso la Facoltà di Scienze, Matematiche Fisiche e Naturali (MM.FF.NN.) e membro dell’Accademia dei Lincei di Roma, penso di conoscere molto bene sia le dinamiche climatiche intrinseche al Pianeta, ma anche le interazioni esterne tra Sole e Terra, interazioni che vengono studiate nella branca astronomica Fisica delle Relazioni Sole-Terra che avrei dovuto studiare nel 2005 con il Prof. Umberto Villante del Dipartimento di Fisica presso la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università degli Studi di L’Aquila, ma non fu possibile farlo in quanto per poter attivare la materia e poter seguire le lezioni in presenza necessitava l’iscrizione di almeno cinque persone, fummo soltanto in tre e pertanto il Prof. Villante non poté essere nella condizione di attivare il corso ma, nonostante tutto questo, io continuai a studiare la materia in maniera autodidatta grazie ad un’enciclopedia della Hobby and Work di diversi volumi che risalgono al 1997 e possiedo ancora a casa, anche dopo il completamento dei miei studi universitari, perché quando una persona è mossa dalla passione e crede sempre in quello che pensa e fà nel concreto, nessun traguardo le deve venire precluso, anche se non ho mai fatto parte o frequentato ambienti massonici, come invece ebbe modo di fare per anni il Prof. Visconti, il quale si è sempre definito un comunista, peccato però che lo faceva con il culo degli altri e non con il suo! Precisato bene questo aspetto, dato sono in vena di confessioni finali, voglio tornare sull’aspetto che lega sicuramente la nostra stella, il Sole ed il nostro Pianeta: l’attrazione gravitazionale, fenomeno che consiste nelle interazioni tra oggetti di masse considerevoli come il Sole ed i Pianeti del nostro Sistema Solare e che influisce anche sull’attività magnetica sia solare che terrestre. Ebbene, per effetto della terza legge di Newton (legge di azione e reazione), l’ultima delle tre leggi della cinematica che fa parte della meccanica classica, sto iniziando a comprendere sempre più il ruolo che esercita il Sole sul nostro Pianeta analizzando la sua forza di azione e la forza di reazione in risposta che dà la Terra su se stessa e verso il Sole: ogni volta che quest’ultimo va in attività magnetica, emette un flusso carico di particelle che vengono espulse dalla corona solare, lo strato più esterno del Sole, viaggiando alla velocità della luce (circa 300 mila o 3×10^8 km/s) ci mette circa 8 minuti ad arrivare sulla Terra, ma gli effetti considerevoli sul clima terrestre si manifestano dopo alcune ore o di solito 24-36 ore. La forza di azione newtoniana del Sole determina il contatto tra il vento solare, composto da un flusso di protoni elettricamente carichi positivi e le fasce di Van Allen o magnetosfera terrestre, che porta poi sia al disturbo delle telecomunicazioni satellitari e delle onde radio sulla Terra, ma anche l’aumento degli eventi climatici severi o avversi in alcune parti del Mondo, più o meno diverse, mentre la forza di reazione newtoniana della terra verso il Sole, attraverso l’attrazione gravitazionale, consiste nel modificare la struttura plasmatica esterna del Sole stesso e, di conseguenza, la sua attività in superficie.

Alla luce di queste mie considerazioni, pertanto, considero da sempre la Fisica delle Relazioni Sole-Terra la scienza chiave per comprendere meglio i rapporti che vi sono da millenni tra il nostro Sole e la nostra Terra, per cui ritengo che le modificazioni climatiche attualmente in atto sul nostro Pianeta non dipendono soltanto dalle attività umane, per quanto mi riguarda non dipende neanche dall’aumento della CO2, ma di due gas serra assai ben più pericolosi di questa: il primo è il vapor d’acqua H2O e per conoscere bene questo gas serra per eccellenza, basta andarsi a studiare bene il meccanismo di feedback del vapor d’acqua e poi va considerato anche il secondo gas serra per eccellenza che viene prima della CO2, il metano CH4, il più semplice degli idrocarburi, ma va considerato anche l’esafluoruro di zolfo SF6, un composto artificiale usato per irrorare di zolfo la stratosfera terrestre attraverso le scie chimiche emesse in cielo sia da vecchi aerei militari come l’F15 Eagle, il KC 10 derivato dal civile bimotore DC10 o il quadrimotore KC135 Stratotanker che da nuovi aerei civili di ultima generazione, come l’Airbus A320 e l’A321, oltre agli già presenti della serie 7 della Boeing. Il cambiamento climatico attuale a cui stiamo assistendo non dipende soltanto dalle attività umane intrinseche al Pianeta, ma anche dal contributo aggiuntivo esterno dell’attività magnetica solare, che la Scienza contemporanea tende troppo a dimenticare per paura di riscrivere la storia per una semplice ragione di comodità, perché il concetto odierno di Scienze non è quello progressista come adottava la mia venerata astrofisica Margherita Hack, ma è quello conservatore statico adottato da scienziati massoni quale era il Prof. Visconti, da altri professori massonici come lui e da Antonino Zichichi, il conservatore meccanico quantistico padre della Meccanica Quantistica in Italia e amico di Silvio Berlusconi in Italia: essi rappresentano quegli scienziati che io amo definire sostenitori della Scienza cinica e fredda, ovvero la Scienza che viene trattata come un dogma, esattamente come la religione, lo si sta vedendo chiaramente anche durante la pandemia globale di COVID19 ancora presente tra noi, anche se si sta facendo finta di non volerla vedere più, perché dopo tre anni di attacchi virali a ripetizione verso chiunque, le menti umane subiscono un inevitabile processo chiamato scotoma cronico, ovvero un buco nero della mente che tende a scegliere quello che fa comodo vedere, invece dovremmo convenire tutti che la Scienza è quella calda, basata sulla sperimentazione oggettiva dei fenomeni e dovrebbe sempre essere basata sulla condivisione e sullo scambio di libere informazioni, non su quelle che si vuole prendere in considerazione perché fanno comodo ad una piccola comunità di persone, una Scienza vera che faccia da motore per il progresso tecnologico dell’intera Umanità, che deve essere sempre al servizio delle persone comuni, non di una piccola cerchia di persone elitarie.

Pubblico di seguito gli stati di Space Weather Live https://twitter.com/SpaceWeather inerenti l’attuale attività magnetica solare che sta fortemente influenzando il clima sulla Terra da diversi anni, ma specialmente negli ultimi 10 anni a questa parte.

Progressione del Ciclo Solare

Questi grafici su questa pagina simulano il progresso del ciclo solare. I grafici sono aggiornati ogni mese dalla SWPC con le ultime predizioni ISES. I valori osservati sono inizialmente temporali, posizionati con quelli finali una volta disponibili. Tutti i grafici su questa pagina sono esportabili come file JPG, PNG, PDF o SVG. Ogni serie di dati è attivabile o disattivabile cliccando sulla descrizione corrispondente sotto ogni grafico.

Numero di brillamenti solari di classe C, M e X annuo

Il grafico sotto ci mostra il numero di brillamenti solari di classe C, M e X che si verificano per ogni dato anno. Ci da una bella idea della quantità di brillamenti solari in relazione al numero di macchie solari. Dunque è un altro modo di vedere come si evolve un ciclo solare nel tempo. Questi dati provengono dal SWPC della NOAA e sono aggiornati quotidianamente.

Il grafico sotto vi mostra il numero di brillamenti solari di classe C, M e X prodotti durante il mese passato con il numero di macchie solari giornaliere. Questo vi da un’idea dell’attività solare durante lo scorso mese. Questi dati provengono dal SWPC della NOAA e sono aggiornati quotidianamente.

Il Diagramma a Farfalla

Nel corso del ciclo solare, la latitudine delle regioni di macchie solari varia con uno schema interessante. Il grafico sotto mostra la latitudine di tutte le regioni di macchie solari degli ultimi 22 anni rispetto al tempo (in anni). Le macchie solari sono tipicamente confinate tra le latitudini -35° sud e +35° nord. All’inizio di un nuovo ciclo solare, le regioni di macchie solari si formano a latitudini superiori, ma al progredire del ciclo verso il suo massimo, le regioni di macchie solari si formano gradualmente a latitudini inferiori. Nei pressi del minimo solare, le regioni di macchie solari appaiono intorno all’equatore solare e all’iniziare di un nuovo ciclo, inizieranno a emergere a un’alta latitudine. Questo comportamento ricorrente delle macchie solari ha dato origine allo schema a ‘Farfalla’ e fu scoperto per la prima volta da Edward Maunder nel 1904. Il grafico è aggiornato ogni mese.

Numero di giorni senza macchie solari per anno

Durante i periodo di bassa attività solare, il Sole può essere privo di ogni macchia solare. Questo si verifica di frequente negli anni vicini al minimo solare. Il grafico sotto mostra quanti giorni durante un anno specifico il lato rivolto verso la Terra del Sole non ha macchie solari.

Numero di giorni l’anno con una tempesta geomagnetica

Il grafico sotto mostra il numero di giorni con tempeste geomagnetiche per anno e quanto queste tempeste erano forti. Questo vi darà un’idea di in quali anni vi siano state molte tempeste geomagnetiche.

https://www.spaceweatherlive.com/it/attivita-solare/ciclo-solare.html

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo movimento ambientalista Ultima Generazione e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

NUOVO ANTICICLONE IN ARRIVO, CALDO ECCEZIONALE SU TUTTA l’EUROPA

Le previsioni meteo fino a sabato 29 ottobre

E’ confermato: l’anticiclone Monster dominerà l’Europa durante il Ponte di Ognissanti. L’ultimo giorno di ottobre, quando si festeggerà Halloween, questo campo di alta pressione causerà anomalie termiche eccezionali dal Marocco alla Finlandia, con un picco tra Germania, Polonia e regioni alpine, Italia compresa. Anomalie termiche fino a 12 gradi in più rispetto ai valori climatici del periodo. In altre parole, si tornerà indietro di 2 mesi: sembrerà di essere a fine agosto.

https://www.adnkronos.com/nuovo-anticiclone-in-arrivo-caldo-eccezionale-su-tutta-leuropa_advFsivAqVixA8U2RSm3A

Fonte: Adnkronos

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila e tecnico sportivo CSEN Abruzzo

METEO: CAMBIA TUTTO, ARRIVERA’ EL NIñO; COSI’ SPUNTA LA NUOVA IPOTESI DI UN INVERNO DI NEVE ANCHE IN ITALIA

Se un battito d’ali scatena un uragano, pensate quali sconvolgimenti potrebbe provocare un fenomeno esteso di questa portata

https://www.ilmeteo.it/notizie/meteo-cambia-tutto-arriver-el-nio-cos-spunta-la-nuova-ipotesi-per-un-inverno-di-neve-anche-in-italia-142539

“Si dice che il minimo battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo”.
Che frase affascinante! Immaginare un piccolissimo insetto volante, quale è la farfalla, sbattere dolcemente le sue deboli ali e generare un poderoso uragano: una scena davvero suggestiva.
E la teoria di cui stiamo per parlarvi, quella dell’“effetto farfalla”, non è da meno. Dopo aver letto questa frase, chi è scettico, penserà che la “potenza della farfalla” non può dare origine a un cataclisma; altri invece, no: un’azione che può sembrare insignificante, come il battito delle ali, può causare qualcosa che non ci aspettiamo, innescando processi a catena che non avremmo mai e poi mai pensato.
Lo scienziato Edward Lorenz, attraverso numerosi studi e prove, dimostrò che delle piccole condizioni iniziali producono grandi variazioni nel comportamento a lungo termine nel sistema.Cosa vuol dire? Che ogni azione nel mondo comporta può produrre un effetto irrilevabile oppure distruttivo; perciò il battito delle ali di una farfalla può provocare, dopo un lasso di tempo imprecisato, anche una tempesta, un uragano o addirittura un cambiamento climatico non solo in una precisa zona, ma anche in tutto il Pianeta.
Edward definì tutto questo “effetto farfalla” (the Butterfly Effects, in inglese), durante una conferenza del 1972, partendo da una semplice domanda: “Può il batter d’ali di una farfalla in Brasile provocare un tornado in Texas?”. Si pensa che il nome “effetto farfalla” derivi da un racconto fantascientifico di Ray BradburyRumore di tuono, nel quale gli uomini erano in grado di viaggiare nel tempo attraverso delle particolari macchine per safari. Proprio in quest’epoca, schiacciando inavvertitamente una farfalla, un tizio causerà disastri che interesseranno non solo il suo presente, ma pure quello di tutto il genere umano. Un racconto imperdibile! Voi credete a questa teoria straordinaria e affascinante, oppure no?

Questa premessa ci serve per fare il punto sulle previsioni climatiche attese per il prossimo Inverno che potrebbe essere influenzato da una particolare condizione che si verifica in pieno Oceano Pacifico, a migliaia di chilometri dall’Europa e dall’Italia.

Stiamo parlando del fenomeno climatico denominato “El Niño”: un fenomeno che riguarda una superficie vastissima dell’Oceano Pacifico e che può avere delle conseguenze anche pesanti sul clima terrestre. Basti pensare all’ultimo episodio intenso de El Niño, quello del 2015/2016, con le acque oceaniche che superavano anche di +3°C la norma. Questa enorme quantità di calore è stata poi ceduta all’atmosfera, il che ha provocato un aumento della temperatura terrestre e anomalie climatiche quasi in ogni parte del Mondo. Qualcuno ricorderà i valori caldissimi dell’Estate 2015, passata alla storia poi come la terza più calda in Italia da quando si registrano le temperature.

COLPO di SCENA, CAMBIA TUTTO
La NOAA, l’agenzia Statunitense che si occupa di dinamiche oceaniche ed atmosferiche, ha appena annunciato che le acqua superficiali dell’Oceano Pacifico dopo un periodo di raffreddamento (che prende il nome di “la Niña), dovrebbero iniziare a scaldarsi con l’inizio del 2023, influenzando anche parte della prossima stagione invernale.
Questo genere di anomalia rappresenta un fatto del tutto naturale legato a cause sia atmosferiche (Alte Pressioni, forza degli venti Alisei etc), sia di correnti oceaniche. Storicamente ha una ricorrenza periodica di circa 3/5anni anche se nell’ultimo periodo si sta registrando con una frequenza maggiore e con effetti più incisivi e catastrofici.
Tra le cause, secondo gli ultimi studi nel campo della climatologia (IPPC), giocherebbe un ruolo fondamentale l’aumento delle temperature legate al riscaldamento climatico in atto, nonché la volubilità delle stagioni alle medie latitudini. Quindi anche in Italia.

TENDENZA CLIMATICA INVERNO 2022/2023 – El Niño potrebbe avere un effetto anche sul clima europeo . Saranno possibili dunque eccessi, con periodi eccezionalmente miti seguiti da ondate di gelo sul Vecchio Continente: molto dipenderà ovviamente dal comportamento del Vortice Polare che proprio nelle prossime settimane inizierà a formarsi al di sopra del Polo Nord. Insomma ci sono tanti ingredienti e figure meteorologiche in gioco e sicuramente non mancheranno le sorprese per una stagione che si preannuncia scoppiettantepure con la Neve in Europa e anche Italia. Le premesse ci sono.

Prima la Niña, poi in avvio del 2023 tornerà El Niño (ENSO- El Nino Southern Oscillation)

Fonte: IlMeteo.it

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila e tecnico sportivo CSEN Abruzzo

GIAPPONE: 4 MILIONI DI PERSONE EVACUATE PER IL TIFONE NANMADOL

Nel Kyushu attesi 600 millimetri di pioggia fino a lunedì

https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2022/09/18/giappone-4-milioni-di-persone-evacuate-per-tifone-nanmadol_ff65d2b9-f324-49f6-9f93-1a591c549cbc.html

 Sono oltre 4 milioni le persone a cui è stato ordinato di evacuare in Giappone, mentre il tifone Nanmadol si avvicina alla regione del Kyushu, a sudovest dell’arcipelago.


    Le direttive sono state diffuse alle 11 locali di oggi (le 4 in Italia), conferma l’emittente pubblica Nhk.

L’allarme a un livello di 4 su una scala di allerta massima di 5 riguarda 4.030.000 residenti appartenenti a 1,94 milioni di nuclei familiari in diverse località della regione, in cui si sono abbattute piogge torrenziali, violenti mareggiate e raffiche di vento fino a 250 chilometri orari, con le prefetture di Kagoshima e Miyazaki a essere maggiormente colpite.
    Nella mattinata di domenica le due principali aerolinee del Paese, Ana e Japan Airlines avevano sospeso oltre 500 voli e i servizi dei treni superveloci Shinkansen sono stati cancellati tra Hakata e Kumamoto. Secondo l’Agenzia meteorologica nazionale (Jma) sulla regione a sud del Kyushu dovrebbero riversarsi almeno 600 millimetri di pioggia nelle 24 ore fino a lunedì mattina. 

In Giappone arriva il tifone Nanmadol, avviso di evacuazione per milioni di persone

https://www.rainews.it/video/2022/09/maltempo-in-giappone-tifone-nanmadol-c8c035cd-75a2-43b6-92d1-05ec847afc02.html

Un morto e un disperso per il passaggio del tifone

 ALLUVIONI

 19 Settembre 2022

In Giappone arriva il tifone Nanmadol, avviso di evacuazione per milioni di persone

Un morto e un disperso per il passaggio del tifone

Milioni di persone in Giappone sono state sottoposte a un avviso di evacuazione a causa dell’arrivo del tifone Nanmadol che ha portato forti venti e piogge abbondanti nel sud-ovest del Paese dopo essere atterrato nella notte. Il potente tifone si è indebolito da quando a toccato la terraferma ieri sera vicino alla città di Kagoshima, nella regione sudoccidentale di Kyushu, ma ha comunque sradicato alberi, distrutto porte e finestre e gonfiato a dismisura i fiumi portandoli al limite dello straripamento. 

Secondo l’emittente nazionale NHK una persona è stata uccisa e altre 50 ferite mentre la tempesta attraversava Kyushu. Le autorità non hanno confermato immediatamente le cifre.    Il primo ministro Fumio Kishida, che avrebbe dovuto partire oggi per l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, ritarderà il suo viaggio di un giorno per controllare i danni causati dalla tempesta, come ha confermato il suo ufficio.   

 I funzionari dell’Agenzia meteorologica giapponese hanno avvertito che nella prefettura di Miyazaki, dove alcune aree hanno registrato più precipitazioni in 24 ore di quante ne ricevano normalmente in tutto il mese di settembre, i livelli dei fiumi erano elevati. “Anche una minima quantità di pioggia aggiuntiva potrebbe causare l’aumento del livello dell’acqua, quindi vi invitiamo a rimanere vigili su inondazioni e frane”, ha dichiarato ai giornalisti Yoshiyuki Toyoguchi del ministero del Territorio.    

Tuttavia, data l’intensità della tempesta, che è arrivata a terra con raffiche fino a 234 chilometri all’ora, i danni sono apparsi finora relativamente limitati. “Il tifone è quasi scomparso oggi e anche la pioggia e il vento si stanno attenuando”, ha dichiarato un funzionario incaricato della gestione della crisi nella città di Saito nella prefettura di Miyazaki. “Ma in alcuni luoghi non c’è corrente… Molti residenti ci hanno riferito che i cavi elettrici sono stati tagliati e gli alberi sono stati abbattuti”, ha detto.    “Anche le inondazioni stanno colpendo alcune aree”, ha aggiunto, affermando che i funzionari “ritengono che ci siano ancora molti dettagli dei danni che dobbiamo ancora cogliere”. 

Cronaca meteo. Giappone, il tifone Nanmadol provoca una vittima e decine di feriti

https://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/cronaca-meteo–giappone–il-tifone-nanmadol-provoca-una-vittima-e-decine-di-feriti—video-642816

Il tifone Namnadol ha fatto landfall domenica in prossimità della città giapponese di Kagoshima, nel sud della meridionale isola di Kyushu, portando venti intensissimi e piogge torrenziali, con più di 300000 famiglie rimasta senza elettricità, provocando una vittima e circa ottanta feriti. Successivamente ha deviato la sua rotta dirigendosi verso nordest alla velocità di 20km/h e si trova ora alle coordinate 34.8N 132.4E, ovvero nella parte occidentale dell’isola di Kyushu, sulla terraferma al confine con tra le prefetture di Shimane e Hiroshima.

Viaggiando sulla terraferma ha perso parte della sua energia ed è ora stato declassato a tempesta tropicale, ma è ancora in grado di innescare venti fino a 100km/h e piogge molto intense. Tra oggi e domani attraverserà il Giappone scorrendo con il suo centro quasi costantemente sull’entroterra, provocando piogge torrenziali. Si prevede che nelle prossime 24 ore distribuirà fino a 400mm di pioggia sull’area di Tokay, a sudovest di Tokyo.

Pioggia, vento e temporali hanno già causato diversi disagi a causa delle interruzioni dei servizi ferroviari, traghetti e aerei, con cancellazioni diffuse. L’allarme di livello di 4 su una scala di allerta massima di 5 riguarda per la precisione 4.030.000 residenti a cui è stato ordinato di evacuare, appartenenti a 1,94 milioni di nuclei familiari in diverse località della regione, in cui si sono abbattute piogge torrenziali, violente mareggiate e raffiche di vento impetuosissime fino a 180 km/h.

La rotta prevista del tifone Nanmadol

Fonti: ANSA, Rainews, 3BMeteo

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila e tecnico sportivo CSEN Abruzzo

USA: TEMPESTA FIONA DIVENTA URAGANO, ALTA ALLERTA A PUERTO RICO

Biden approva richiesta emergenza per aiuti

https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2022/09/18/usa-tempesta-fiona-diventa-uragano-alta-allerta-a-puerto-rico_fdb0fb8e-1480-42ca-a7ea-759072c23cd7.html

La tempesta Fiona si rafforza e diventa uragano mentre si avvicina alle coste di Puerto Rico, dove sono attese piogge torrenziali e possibili frane.

Sull’isola l’allerta è alta e Joe Biden ha già approvato la richiesta di emergenza per liberare risorse e aiuti. 

Meteo. Uragano Fiona su Puerto Rico. Inondazioni e black out elettrico

di Francesco Nucera

Uragano Fiona su Puerto Rico
https://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/meteo–uragano-fiona-su-puerto-rico–inondazioni-e-black-out-elettrico-642620

Fiona dopo essere diventato il terzo uragano della stagione in Atlantico si è abbattuto su Puerto Rico. I venti forti e le piogge torrenziali hanno causato inondazioni e messo in ginocchio Puerto Rico. L’Isola tra l’altro è rimasta senza elettricità. Ma altre piogge intense potrebbero causare catastrofici effetti tanto che si attendono accumuli di 300-500mm con punte massime fino a 700mm. Il punto di approdo è stato a Punta Tocon con venti massimi fino a 140 km/h. 

Fiona si muove verso nord ovest ed è diretto sulla Repubblica Dominicana dove è in vigore la massima allerta. Secondo le previsioni Fiona dovrebbe intensificarsi fino a raggiungere la categoria 3 per poi ricurvare verso l’Atlantico settentrionale dove diventerà un forte ciclone extratropicale.

L’uragano Fiona arriva nella Repubblica Dominicana, danni “catastrofici”

Ha già colpito Puerto Rico, con blackout e inondazioni. Sono caduti 23-33 cm di pioggia in sole cinque ore

https://www.rainews.it/articoli/2022/09/luragano-fiona-provoca-un-blackout-a-porto-rico-il-governatore-danni-considerevoli-157239d0-bcdc-469d-b3a2-b07ae380dad8.html

L’uragano Fiona è arrivato nella Repubblica dominicana dopo essersi abbattuto su Puerto Rico, provocando piogge torrenziali e causando danni “considerevoli” sull’isola. 

Prima di toccare terra sulla costa della Repubblica Dominicana, ha messo fuori uso le centrali elettriche dell’isola, provocando danni definiti “catastrofici”.

A Puerto Rico ha causato frane, abbattuto alberi e linee elettriche, reso impraticabili le strade e fatto crollare un ponte nella città di Utuado, nella regione montuosa centrale dell’isola, ha dichiarato il governatore Pedro Pierluisi in una conferenza stampa.

L’intero territorio, dove vivono più di tre milioni di persone, è rimasto senza corrente all’avvicinarsi dell’uragano, ha aggiunto Pierluisi, precisando che la rete elettrica era fuori uso. L’uragano, che ha colpito la costa sud-occidentale di Puerto Rico vicino a Punta Tocon ieri alle 15.20 ora locale (19.20 GMT), portando venti fino a 140 km/h, è ora al largo della costa di Porto Rico.  

Tuttavia, si prevede che le forti piogge continueranno sull’isola causando devastanti inondazioni improvvise. Fiona rimarrà un “evento catastrofico per le conseguenze delle inondazioni” nella regione montuosa centrale nella parte orientale e meridionale di Puerto Rico, ha twittato Pierluisi, aggiungendo che sono caduti 23-33 cm di pioggia in sole cinque ore. 

“Le quantità di pioggia produrranno catastrofiche inondazioni improvvise e inondazioni urbane a Puerto Rico e in alcune parti della Repubblica Dominicana orientale, oltre a smottamenti e frane nelle aree con terreno alto”, sono le drammatiche previsioni del National Hurricane Center (NHC). Sempre secondo l’NHC, Fiona, passata domenica da tempesta tropicale a uragano di categoria 1, dovrebbe rafforzarsi e diventare “significativa entro 48 ore”, prima di dirigersi a nord verso l’Oceano Atlantico. 

L’uragano aveva già causato gravi danni quando ha attraversato la Guadalupa venerdì sera. In alcuni punti l’acqua è salita di oltre 1,50 metri. Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato ieri lo stato di emergenza per Puerto Rico, autorizzando la Federal Emergency Management Agency a fornire assistenza. L’NHC ha inoltre dichiarato che si prevedono condizioni di tempesta tropicale nelle isole Turks e Caicos e nelle Bahamas sudorientali entro la tarda mattinata di oggi o domani. 

Fonti: ANSA, 3BMeteo, Rainews

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila e tecnico sportivo CSEN Abruzzo

VIOLENTA GRANDINATA A FROSINONE, DANNI E PAURA: LE IMMAGINI

La raffica ha interessato anche altri comuni della provincia. Al momento, per fortuna, non si registrano feriti. Danni invece alle automobili.

https://amp.frosinonetoday.it/attualita/violenta-grandinata-frosinone-8-settembre.html

Chicchi di grandine come palline da golf. A Frosinone, poco fa, una forte grandinata ha provocato, oltre ad un grande spavento tra la popolazione, diversi danni. La grandine, infatti, ha addirittura causato qualche ammaccamento e vetro rotto alle vetture. La raffica ha interessato anche alcuni Comuni vicini come Veroli o Alatri e altri più lontani come Paliano e Piglio.

Al momento, per fortuna, non si registrano feriti. La grandinata è durata solamente per pochi minuti, ma sufficienti a creare disagi.

‘Visto i danni provocati a vetture, ai tetti delle abitazioni e dei capannoni’, il sindaco di Torrice, Alfonso Santangeli, ha fatto richiesta di stato di calamità naturale.

Allerta massima ad Alatri

“A seguito dell’eccezionale evento atmosferico che si è abbattuto sul nostro territorio – comunica il Sindaco di Alatri Dott. Maurizio Cianfrocca – abbiamo immediatamente attivato tutte le procedure necessarie tra cui la reperibilità del personale comunale, allertati i vari gruppi di protezione civile e contattato la società Acea per gli interventi urgenti.  Tutte le operazioni sono coordinate dal Comando di Polizia Locale. Per qualsiasi necessità o urgenza potete contattare il numero 0775/442011. Sono in constante monitoraggio anche i livelli dei fiumi e dei ponti”. 

La richiesta del consigliere regionale Ciacciarelli

“Venga accolta immediatamente dalla Protezione Civile Regionale la richiesta di stato di calamità naturale avanzata dai sindaci di Torrice ed Alatri in seguito alla violenta grandinata, accompagnata da raffiche di vento forte,  che si è abbattuta quest’oggi sul paese, causando danni ingenti alle autovetture, alle abitazioni, ai capannoni ed agli agricoltori. Si agisca subito per permettere a coloro che sono stati colpiti dai danni di essere ristorati”.  Lo dichiara, in una nota, il consigliere regionale del Lazio Pasquale Ciacciarelli (Lega).

Fonte: Frosinone Today

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila e tecnico sportivo CSEN Abruzzo

IL CICLO DELL’ACQUA SULLA TERRA SI STA INTENSIFICANDO E NON E’ UNA BUONA NOTIZIA

di Paolo Centofanti – 02/05/2022 17:05

Nuove analisi satellitari della salinità degli oceani indicano un’intensificazione del ciclo dell’acqua causato dai cambiamenti climatici: le zone aride diventeranno sempre più aride, mentre i fenomeni meteorologici diventeranno sempre più violenti.

Il riscaldamento globale sta modificando il ciclo dell’acqua, producendo un’intensificazione dei fenomeni atmosferici. La conferma arriva da un nuovo studio che ha utilizzato l’analisi della salinità della superficie degli oceani sfruttando l’osservazione satellitare. Intitolato “Increasing stratification as observed by satellite sea surface salinity measurements“, l’articolo pubblicato su Nature ha analizzato i diversi trend di variazione della stratificazione delle acque oceaniche, confrontando i dati misurati tramite la rete di circa 4000 boe oceaniche Argo, ottenuti campionando la salinità ad alcuni metri di profondità, con quelli registrati dallo spazio dal satellite SMOS (Soil Moisture and Ocean Salinity) e relativi alla salinità superficiale. Confrontando i due valori, i ricercatori dello studio hanno trovato conferma di quanto previsto dai modelli climatici rispetto al riscaldamento globale: le acque dolci stanno diventando sempre più dolci e quelle salate sempre più salate.

I dati satellitari, in particolare, relativi a periodi di osservazione che vanno dal 2011 al 2018, hanno evidenziato il verificarsi di un fenomeno previsto dagli attuali modelli climatici e definito “Dry gets Drier and Wet gets Wetter”, vale a dire “l’arido diventa più arido e l’umido sempre più umido”. In alcune zone degli oceani si osserva infatti un aumento positivo del differenziale di salinità tra le acque superficiali e quelle immediatamente sottostanti. Si tratta di zone in cui a venti deboli si associa un incremento della temperatura superficiale, con ridotto scambio di calore tra acqua e atmosfera, che comporta un’intensificazione degli effetti di evaporazione e quindi ad un ulteriore aumento della salinità in superficie. Viceversa, sono state registrate zone in cui il differenziale è in aumento ma in direzione opposta, con una diminuzione della salinità superficiale.

L’85% dell’evaporazione e il 77% delle precipitazioni avvengono sopra gli oceani e la salinità dei vari strati dell’oceano dipende proprio dall’evaporazione, dalle precipitazioni, ma anche dallo scioglimento dei ghiacci polari e l’immissione di acqua dolce negli oceani da parte dei grandi corsi d’acqua. Non è un caso che il differenziale negativo è stato registrato in una vasta regione nell’Oceano Meridionale e viceversa quello positivo principalmente nell’Oceano Atlantico, dove negli ultimi anni si è registrata la formazione di uragani sempre più intensi e con maggiore frequenza.

Fonte: DDay

https://www.dday.it/redazione/42561/il-ciclo-dellacqua-sulla-terra-si-sta-intensificando-e-non-e-una-buona-notizia

Il ciclo dell’acqua sta accelerando, destabilizzerà il clima

La causa è il riscaldamento globale, che aumenta l’evaporazione

Il grafico mostra la salinità media della superficie di mari e oceani nel periodo 2011-2018 (Fonte: ICM-CSIC) – RIPRODUZIONE RISERVATA
https://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/terra_poli/2022/05/03/il-ciclo-dellacqua-sta-accelerando-destabilizzera-il-clima_166c60dd-1aff-49c5-a356-703928cb0685.html

Il riscaldamento globale sta accelerando il ciclo dell’acqua: un fattore chiave che potrebbe destabilizzare il sistema climatico della Terra, provocando tempeste più violente e causando uno scioglimento dei ghiacci più rapido.

Lo afferma uno studio coordinato dall’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Superiore per la Ricerca Scientifica (Icm-Csic) di Barcellona, pubblicato sulla rivista Scientific Reports. La causa è l’aumento dell’evaporazione delle acque superficiali in mari e oceani, che provoca una maggiore circolazione dell’acqua nell’atmosfera sotto forma di vapore.

“L’accelerazione del ciclo dell’acqua ha implicazioni sia per gli oceani che per i continenti, dove le tempeste potrebbero diventare sempre più intense”, afferma Estrella Olmedo, alla guida del gruppo.

“Questa maggiore quantità di acqua circolante nell’atmosfera potrebbe anche spiegare l’aumento delle precipitazioni che si sta rilevando in alcune aree polari – continua Olmedo – dove il fatto che piova invece di nevicare sta accelerando lo scioglimento dei ghiacci”.

La ricerca ha mostrato, inoltre, che la diminuzione del vento in alcune zone dell’oceano potrebbe contribuire all’accelerazione del ciclo dell’acqua: quando il vento rallenta, infatti, la colonna d’acqua sottostante non si rimescola abbastanza e lo strato più superficiale si riscalda e diventa più salino rispetto agli strati inferiori, cosa che aumenta ulteriormente l’evaporazione.

I ricercatori hanno utilizzato i dati registrati da Smos (Soil Moisture and Ocean Salinity), un satellite per l’analisi della salinità degli oceani e dell’umidità del suolo sviluppato dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa), in funzione dal 2009. Secondo gli autori dello studio i dati satellitari sono diventati fondamentali nello studio dei cambiamenti climatici, perché consentono di studiare i fenomeni in modo continuo, indipendentemente dalle condizioni ambientali e dall’accessibilità dei luoghi.

Fonte: ANSA Scienza

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila