posti di lavoro

“LO STATO CREI LAVORO, SERVONO PIU’ DIPENDENTI PUBBLICI” MAURIZIO ACERBO, RIFONDAZIONE COMUNISTA E UNIONE POPOLARE A “LO DICO A IL FATTO” IL FATTO QUOTIDIANO

L’intervento di Maurizio Acerbo, Segretario Nazionale di Rifondazione Comunista e oordinatore di Unione Popolare con De Magistris, che lancia un appello allo Stato Italiano per la creazione di nuovi posti di lavoro, servono più dipendenti pubblici in Pubblica Amministrazione
https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2023/08/15/da-sinistra-lo-stato-crei-lavoro-servono-piu-dipendenti-pubblici/7261895/

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

LA VIA VERDE COSTA DEI TRABOCCHI E’ UFFICIALMENTE DEI CITTADINI: FISSATA L’INAUGURAZIONE A POCHI GIORNI DAL GIRO D’ITALIA

Sarà una giornata di festa (che in questo periodo in cui vige ancora la pandemia di COVID19, virus subdolo artificiale di bioterrorismo americano, subdolo esattamente come chi lo ha deliberatamente fatto uscire da un laboratorio cinese per poi scaricare la colpa ai cinesi stessi, etichettandolo come “virus cinese” quando in realtà è americano e che non ha ancora alcun carattere endemico, paragonarlo già adesso all’influenza anticipando eccessivamente i tempi, è da puri irresponsabili, per cui una “festa” non si sarebbe mai dovuta organizzare, non in questo momento), a cui parteciperanno anche tanti giovani, che culminerà con una ciclopedalata; ci sarà anche un momento in ricordo di Valerio Ursini, architetto della Provincia scomparso l’anno scorso, a cui si deve la cura dell’iter progettuale che ha portato alla realizzazione del tracciato ciclopedonale.

La pista ciclopedonale Via Verde Costa dei Trabocchi nel tratto del secondo lotto dell’infrastruttura ciclabile tra Fossacesia ed Ortona a Mare
https://www.chietitoday.it/attualita/inaugurazione-via-verde-costa-trabocchi-pista-ciclopedonale-ciclopedalata.html

ra è ufficiale: la Via Verde Costa dei trabocchi sta per essere ufficialmente consegnata ai cittadini. L’inaugurazione è stata fissata per giovedì 27 aprile, con una grande giornata di festa, che culminerà in una ciclopedalata.

“L’importante infrastruttura a mobilità lenta e sostenibile della Provincia di Chieti – spiega il presidente della Provincia, Francesco Menna – in questi giorni è stata osservata speciale per le attività di collaudo con il sopralluogo finale. All’inaugurazione saranno presenti anche tanti giovani ai quali consegneremo idealmente questa grande opera che valorizzerà e proteggerà un territorio unico nel suo genere. È un grande orgoglio per la Provincia di Chieti aver ideato, appaltato, diretto i lavori e realizzato questa preziosa infrastruttura che conserva e rende fruibile a tutti la bellezza unica del paesaggio. Con questo intervento – aggiunge Menna – abbiamo già raggiunto un obiettivo di fondamentale importanza: proteggere la nostra meravigliosa Costa dei Trabocchi dalle speculazioni edilizie e dalle colate di cemento”.

“Fin dal nostro insediamento – sottolinea il presidente – ci siamo concentrati affinché giungessimo in tempi brevi all’obiettivo di consegnare la Via Verde che sarà anche interessata il prossimo 6 maggio dalla partenza del Giro d’Italia con la cronometro ‘Costa dei Trabocchi’ nel tratto tra Fossacesia e Ortona. La nostra infrastruttura sarà sotto gli occhi di tutto il mondo grazie a questo evento internazionale. Sarà un grande momento di promozione per la nostra Provincia e per la Regione Abruzzo e per il quale ci stiamo preparando con grande determinazione per regalare a tutti un giorno di festa e di grande sport”.

“Un ringraziamento particolare – dice Menna – va ai presidenti che prima di me hanno lavorato a questo obiettivo, a tutti i dipendenti della Provincia e a quanti hanno collaborato per giungere a questo importante traguardo. Un pensiero speciale voglio rivolgerlo a nome di tutta l’amministrazione provinciale al compianto architetto della Provincia Valerio Ursini (scomparso a febbraio 2022, ndc), al quale si deve la cura dell’iter progettuale che ha portato alla realizzazione della Via Verde. I prossimi obiettivi sui quali stiamo già lavorando da tempo sono – precisa il presidente della Provincia – il collegamento dei tratti mancanti di Lago Dragoni nel Comune di Torino di Sangro, della variante di Vasto (zona Porto) e quella nel Comune di Casalbordino, con un finanziamento di circa 9 milioni di euro, e l’acquisto delle vecchie stazioni”.

“È un vero orgoglio per la Provincia di Chieti – aggiunge il consigliere provinciale con delega alla Via Verde, Davide Caporale – poter finalmente consegnare questa opera complessa alla comunità abruzzese e ai tanti turisti che sceglieranno la nostra Costa dei Trabocchi come destinazione. Mi unisco al pensiero del Presidente per l’architetto Ursini: la nostra gratitudine va a lui e a tutti coloro che hanno profuso impegno e competenza per questo grande intervento, dai progettisti nelle varie fasi della procedura alle imprese dell’Ati e soprattutto ai tanti dipendenti, sia passati che attuali, della Provincia che lavorato negli anni per rendere possibile questo risultato straordinario”. 

Il programma dell’inaugurazione ufficiale della Via Verde, che si terrà giovedì 27 aprile, alle ore 10.30 nei pressi della galleria Ortona 1 sulla Via Verde (con ingresso alla ciclopedonale da Lido Saraceni di Ortona), prevede anche una ciclopedalata “rosa” nel tratto tra Ortona e Torino di Sangro con partenza dopo la cerimonia di inaugurazione, la presentazione del murales “In Eterno Fantini e lo scoprimento di una targa in memoria dell’architetto Valerio Ursini. 

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

COSI’ IL PORTOGALLO HA TRASFORMATO LE BICICLETTE IN SOLDI E POSTI DI LAVORO

Strategie industriali, innovazioni, sostegno pubblico e protezionismo sono stati alcuni degli ingredienti di una storia di successo che ha trasformato il Paese nel primo produttore europeo

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https://europa.today.it/economia/portogallo-biciclette-investimenti.html

Il Portogallo è un Paese di circa 10 milioni di abitanti, poco più del 2% della popolazione dell’intera Unione europea, eppure produce quasi un quarto delle biciclette del blocco. L’industria del settore è diventata un fiore all’occhiello della nazione che ha permesso di sostenere la sua crescita economica negli ultimi anni, diventando uno dei settori in cui l’occupazione è in più rapida crescita: la forza lavoro è aumentata del 65% dal 2016 al 2021, raggiungendo i 7.800 dipendenti, secondo Abimota, un gruppo di industriali della bicicletta.

Alla base di questo successo la strategia “Portugal Bike Value”, fatta di programmazione, sostegno pubblico, integrazione con poli tecnologici, università ed enti locali e anche protezionismo. Questo ha permesso la nascita di un polo industriale nel nord del Paese, soprattutto nel distretto intorno ad Águeda, non lontano da Porto, ribattezzato “Bike Valley”, in cui ci sono circa 60 aziende che assemblano biciclette o producono parti e accessori, tra cui manubri, pastiglie dei freni e caschi. Secondo gli esperti il settore è stato anche sostenuto negli ultimi anni dalla pandemia, che ha portato i portoghesi e gli europei in generale a fare scelte sempre più ecologiche e salutari per quanto riguarda la mobilità.

Secondo i dati di Abimota c’è stato un aumento del 49% del valore delle vendite solo nei primi due mesi del 2022. Il comparto nella nazione ha raggiunto un valore di vendite all’esportazione di 110 milioni di euro nello stesso periodo, continuando una tendenza che nel 2021 ha visto un totale annuo record per il polo produttivo: circa 594 milioni di euro di valore generato. Un boom enorme se si pensa che negli anni precedenti i mesi di gennaio e febbraio avevano fruttato ai produttori della regione 73,78 milioni di euro. E grazie a questo boom i produttori di biciclette portoghesi sono stati in grado di riassumere persone licenziate da altri settori, tra cui ingegneri e addetti alle catene di montaggio.

L’industria ha saputo attirare menti brillanti e sfruttare le ultime innovazioni tecnologiche a suo vantaggio. Grazie a importanti investimenti è stato creato il primo grande stabilimento europeo per la produzione di telai di biciclette in fibra di carbonio, entrato in funzione nel gennaio del 2021. A crearlo è stata la Carbon Team, una joint venture di tre società portoghesi e due partner tedeschi e taiwanesi. A sostenere il progetto sono stati fondi pubblici comunitari, visto che circa il 30% del costo di costruzione della fabbrica da 8,4 milioni di euro è stato coperto da sovvenzioni dell’Unione europea. Prima della sua nascita quasi tutti i telai in carbonio venduti in Europa erano importati dall’Asia.

E proprio l’Asia in generale, e la Cina in particolare, erano i principali concorrenti nel settore, ma questa concorrenza è stata battuta nel blocco grazie al protezionismo che impedisce l’ingresso nel mercato unico di biciclette a basso costo di produzione. A patire dagli anni Novanta l’Ue ha introdotto tariffe che ora arrivano al 48,5% sulle biciclette cinesi, dando al Portogallo e ad altri Paesi dell’Unione europea la possibilità di sviluppare un’industria nazionale. Le tariffe sono state ora estese anche alle biciclette elettriche. E così ora il Portogallo è diventato pian piano il re della produzione di biciclette nel continente, dopo aver scavalcato proprio l’Italia nel 2019.

Eurostat, produzione biciclette

Al momento, secondo i dati Eurostat nella nazione si producono 2,9 milioni di biciclette l’anno, a seguire nella classifica ci sono poi Romania (2,5 milioni), Italia (1,9 milioni), Germania (1,4 milioni) e Polonia (1,2 milioni). E per continuare a sostenere il settore il governo di Lisbona, guidato dal socialista Antonio Costa, ha disposto una riduzione dell’Iva che sta spingendo in maniera molto forte le vendite nel mercato interno. L’imposta sul valore aggiunto, grazie a delle deroghe approvate dall’Ue nel dicembre del 2021, è stata da poco portata al 5 percento, abbassando di fatto moltissimo i costi per i cittadini. Ad esempio una bici che costa 500 euro, con l’Iva al 22% come nel Nostro Paese, avrebbe un prezzo finale di 610 euro, in Portogallo viene venduta invece a 525 euro: un risparmio di ben 85 euro.

Fonte: Europa Today

https://www.abimota.org

carbonteam.pt

https://www.mtbcult.it/news/bici-meno-costose-iva-portogallo/

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

IL PORTOGALLO E’ AL 100% RINNOVABILE

PER UN MESE L’ELETTRICITÀ DELLA NAZIONE IBERICA È STATA PRODOTTA SOLO DA RINNOVABILI, CON VANTAGGI SU TUTTI I FRONTI: AMBIENTALI, OCCUPAZIONALI E DI PREZZO

https://www.sergioferraris.it/il-portogallo-e-al-100-rinnovabile/

È il sorpasso rinnovabile. In Portogallo. Durante il mese di marzo 2018, infatti, la nazione iberica ha prodotto elettricità da rinnovabili più di quanto a consumato in termini assoluti, raggiungendo il 100% rinnovabile. Durante questo mese, infatti le rinnovabili elettriche hanno prodotto 4.812 GWh superando i consumi di elettricità che sono stati pari a 4,647 GWh. E di tratta di un traguardo mai raggiunto negli ultimi 40 anni. A rilevare ciò è stata l’Apren, l’associazione portoghese per le energie rinnovabili citando i dati della Ren, la rete energetica nazionale, ed evidenziando che la produzione di rinnovabili ha rappresentato il 103,6% dei consumi di elettricità, mentre il massimo precedente si era verificato nel febbraio del 2014 con un 99,2%.

L’Apren, però precisa che: «ci sono state alcune ore in cui le centrali termoelettriche fossili e le importazioni sono state necessarie per integrare la fornitura elettrica del Portogallo. Tuttavia quelle ore sono state completamente compensate dalla maggiore produzione di rinnovabili». Nel periodo in esame, la quota giornaliera di elettricità rinnovabile nel consumo ha avuto un minimo dell’86%, il 7 marzo, e ha raggiunto un massimo del 143%, l’11 marzo.

A contribuire al raggiungimento del risultato delle rinnovabili, a marzo, sono stati soprattutto l’idroelettrico, con un 55% e l’eolico, con un 42%. Quindi un 55% dell’elettricità prodotta è arrivata da una delle poche rinnovabili in grado di generare con continuità energia compensando l’intermittenza delle altre rinnovabili. E visto il surplus prodotto la nazione iberica ha anche un elevato livello d’esportazione pari al 19% dei consumi, ossia 878 GWh. Ma i vantaggi non finiscono qui. «L’elevata penetrazione delle fonti rinnovabili ha influito in maniera molto positiva sul prezzo medio del mercato elettrico giornaliero, con una media di 39,75 € a MWh che è inferiore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente che è stato di € 43,94 / MWh, quando il peso delle rinnovabili sul consumo è stato del 62%», spiegano da Apren.

Ma non finisce qui. Lo scenario 100% rinnovabili al 2050 disegnato alcuni mesi fa da una ricerca dell’Università di Stanford, infatti, assegna un guadagno netto sul fronte dei posti di lavoro derivati al passaggio dai fossili alle rinnovabili di oltre 45mila unità. Un traguardo che potrebbe già essere stato raggiunto.

E infine c’è la questione del clima. La produzione totale di rinnovabili, infatti, in questo periodo ha evitato l’emissione di 1,8 milioni di tonnellate di CO2, che si è tradotto in un risparmio di 21 milioni di euro nell’acquisizione delle quote di emissioni.

Portogallo, “Rinnovabili creeranno posti di lavoro e ridurranno le bollette”

L’intervento del CEO di WindEurope Giles Dickson al vertice sulle Fer in Portogallo organizzato dall’Associazione Portoghese per le Energie Rinnovabili (APREN)

https://www.canaleenergia.com/rubriche/scenari/portogallo-rinnovabili-creereranno-posti-di-lavoro-e-ridurra-le-bollette/

Il Green deal europeo e il Piano di ripresa possono rappresentare una grande opportunità per il Portogallo. E l’energia eolica potrebbe giocare un ruolo chiave in questa partita. Tuttavia questo meccanismo virtuoso potrebbe non innescarsi in mancanza di una semplificazione delle procedure di autorizzazione per i nuovi parchi eolici e rinnovati. Ma anche in assenza di una maggiore visibilità agli investitori. A tracciare questo quadro è stato il ceo di WindEurope Giles Dickson, intervenuto qualche giorno fa al vertice sulle energie rinnovabili in Portogallo organizzato dall’Associazione portoghese per le energie rinnovabili (Apren).

Nel 2019 in Portogallo più del 50% del fabbisogno di elettricità dalle Fer

Secondo i darti citati dal numero uno di Wind Europe l’energia rinnovabile ha coperto più del 50% del fabbisogno di elettricità del Portogallo. In questo contesto l’eolico da solo ha rappresentato il 23% del totale. Il tutto posizionando il Portogallo tra i primi paesi europei per l’energia eolica.

Obiettivi al 2030 del Portogallo

A ciò si aggiunge il fatto che il governo portoghese intende portare l’energia rinnovabile a coprire l’80% del fabbisogno elettrico del paese entro il 2030. Di questa percentuale il 31% dovrebbe provenire dall’eolico.

Bollette meno care per i consumatori

Più energia prodotta in Portogallo significa che i consumatori portoghesi non dovranno più pagare per importare combustibili fossili dall’esterno dell’Europa. E poiché l’energia rinnovabile è la forma più economica di nuova generazione di elettricità, significa nel complesso bollette più economiche”, spiega Wind Europe in nota.

Più posti di lavoro

“Più energia rinnovabile – aggiunge inoltre l’associazione – significa anche più posti di lavoro e una base industriale più forte per paesi come il Portogallo. Circa 22.000 persone già lavorano per l’industria eolica in Portogallo. E le fabbriche in luoghi come Viana do Castelo o Vagos contribuiscono in modo determinante alle infrastrutture locali, all’occupazione e all’economia”.

I nodi da affrontare

Tuttavia per dispiegare appieno il potenziale delle Fer è fondamentale intervenire su punti specifici. In primo luogo, il Portogallo deve dare agli investitori sicurezza e visibilità. Inoltre dovrebbe fornire dettagli sulle politiche che adotterà per raggiungere i suoi obiettivi climatici. Altro punto chiave è la necessità di sostenere la crescente domanda di energie rinnovabili nell’economia. Il tutto aumentando la tracciabilità e le garanzie di origine dell’elettricità consumata. E garantendo parità di condizioni nel trattamento fiscale del gas e dell’elettricità. Infine, il Portogallo e l’Europa devono sostenere la catena di approvvigionamento eolica. investendo di più nell’innovazione, anche per l’eolico onshore.

Costa Silva: “Con le rinnovabili il Portogallo punta all’indipendenza energetica, il gas russo non ci serve”

Intervista al ministro dell’Economia. Il Paese, che ha avuto la crescita più alta del Pil nella Ue nel primo trimestre (+2,6% rispetto al trimestre precedente) e con le previsioni di primavera Ue ha incassato una revisione al rialzo per le previsioni 2022 al 5,8%

IL MINISTRO DELL’ECONOMIA DEL PORTOGALLO, ANTONIO COSTA SILVA https://www.repubblica.it/economia/2022/05/16/news/intervista_antonio_costa_silva-349817391/

Fonti: Sergio Ferraris, Canale Energia, Repubblica

LA BANDIERA NAZIONALE DEL PORTOGALLO

“TENETE BENE A MENTE QUESTA BANDIERA PERCHE’ ADESSO FARO’ DI TUTTO PER TRASFERIRMI IN PORTOGALLO A PARTIRE DAL PROSSIMO 2025, PERCHE’ NON HO NESSUNA INTENZIONE DI CONTINUARE A SOPRAVVIVERE E A MORIRE IN UN PAESE COME L’ITALIA CHE HANNO AVUTO INTERESSE A RENDERE OSTAGGIO DELLA FALSITA’ E DELLA RIDICOLEZZA!”

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila e tecnico sportivo CSEN Abruzzo