Day: 18 novembre 2022

IL DOTT. ALESSIO BRANCACCIO SCRIVE LA SUA SECONDA MAIL AL MINISTRO DELLA SALUTE ORAZIO SCHILLACI IN MERITO ALLA REINTRODUZIONE DELL’OBBLIGO ALL’USO DELLE MASCHERINE FFP2 IN TUTTI I LUOGHI AL CHIUSO

Vasto (CH), lì 18 Novembre 2022 ore 21.37

Un caro saluto serale post-cena a tutti e a tutte voi,

dal momento che in pochi di noi stanno vivendo una vita di merda dentro casa e soffre già questa situazione legata all’aumento dei contagi da COVID19 chi è sedentario, figuratevi quanto possono soffrire due veri sportivi qui in Abruzzo come me e mio padre che sono costretti a vivere in confinamento coatto dentro casa da più di due anni e mezzo e rinunciare a stare all’aria aperta per più ore per ripararci dalle situazioni di assembramento in cui si potrebbe rischiare un secondo contagio da COVID, perché nel nostro caso non si può parlare di contagio, ma di evitare un ricontagio, una reinfezione che potrebbe determinare una situazione ancora più grave di quella che già abbiamo passato in occasione della prima infezione! Provate ad intercalarvi solo per un attimo nei nostri panni e di immedesimarvi nel nostro stato d’animo per capire realmente quello che si prova in questi momenti in cui il Paese sta facendo una fine ingloriosa che non merita, pensate a cosa possiamo provare noi due tutti i giorni che siamo confinati in casa come due pezzi di merda criminali mafiosi senza essere tali da più di due anni e mezzo, considerando che prima dello scoppio della pandemia di COVID19, eravamo abituati a stare sempre fuori casa per quasi tutto il giorno per mantenere in salute il nostro sistema immunitario e, d’un tratto, si viene di colpo privati della libertà personale per mano di un Paese che hanno avuto tutto l’interesse di rendere una dittatura tecno-sanitaria. Io e mio padre da sempre siamo entrambi degni esempi di paladini della libertà personale, perché noi stessi siamo le libertà e la precisione fatte persona, pertanto abbiamo deciso di uscire allo scoperto a livello mediatico per dissociarci apertamente dal “modus comportamentalis” che stanno utilizzando molti italiani di fronte al coronavirus, peccando tutti i giorni in egoismo, superficialità, ignoranza figlie della disinformazione gratuita che da più di due anni e mezzo il sistema sanitario internazionale sta portando avanti per fare gli interessi delle case farmaceutiche e far fare loro miliardi in borsa. Io non so voi, ma personalmente sono furioso riguardo il fatto che al 1 Maggio scorso il Ministero della Salute con Ministro Roberto Speranza, assieme al Comitato Tecnico Scientifico (CTS) in supporto tecnico-consultivo a lui, ha adottato una decisione che a definirla deprecabile è un eufemismo, ovvero quella di togliere l’obbligo dell’uso delle mascherine FFP2 in tutti i luoghi al chiuso, una decisione che ha fatto schizzare i contagi di COVID soprattutto nelle scuole e negli uffici pubblici, ma non nel contesto sanitario, dato che l’obbligo qui è rimasto sempre in vigore, scadeva il 31 Ottobre scorso e poi è stato prorogato fino al 31 Dicembre prossimo ed auspico che il nuovo Ministro Orazio Schillaci possa estendere tale obbligo almeno per tutto il prossimo anno, estate compresa, più che altro per venire incontro ai medici di base ed alleggerire il loro già di per sè estenuante lavoro, considerato il “regalo” che ci hanno fatto in questi anni così difficili.

Io personalmente avevo già mandato una prima mail al Ministro Schillaci per chiedergli di rintrodurre al più presto l’obbligo delle mascherine al chiuso per poter sopperire alla cazzata fatta dal suo predecessore il 1 Maggio scorso, ma a quanto ho potuto constatare le mie parole scritte via mail sia normale che via PEC sono state scritte al vento, pertanto mi sono permesso di scrivere una seconda mail al Ministro del nuovo Governo Meloni che vi vado a riportare qui di seguito, sperando di fare cosa gradita a tutti, dal momento che chi non si mette le mascherine al chiuso ed è asintomatico e quindi non sa di essere positivo, non sa di stare a commettere un reato perseguibile penale, in violazione della legge sulla quarantena e attenta non solo alla propria salute, ma anche a quella altrui e di solito questi sconsiderati comportamenti finiscono per essere pagati o per meglio dire torna nel culo tali anche a chi come me e mio padre, ha rinunciato per sempre ad avere una vita sociale, avendola già deliberatamente uccisa per motivi nostri personali e lavorativi che ci hanno portato a non fidarci più delle persone e quindi ad escluderci da soli dalla vita pubblica abruzzese nel lontano 2016, quindi assai prima dello scoppio della pandemia di coronavirus, per cui io e papà vivevamo in autolockdown già al tempo e continua fino ad oggi, da sei anni, per cui anche per questo meriteremmo decisamente più rispetto, perché la nostra decisione avrebbero dovuta prenderla tutti a tutela della propria salute, ma non si ha il coraggio di prendere una decisione del genere che porta a vivere di rinunce e sacrifici, semplicemente perché è buffo a scriversi, ma in una regione come l’Abruzzo dove tutti da anni dicono di essere forti e resilienti di testa, in realtà nessuno qui è tale, poiché la gente qui non è mai stata in grado a rinunciare alla vita mondana e di vivere nella semplicità come abbiamo fatto noi, seguendo l’esempio che dette in merito il frate eremita Pietro Angeleri del Morrone, poi divenuto Papa Celestino V, il Papa “dello Spirito” il 29 Agosto 1294 a L’Aquila.

Ecco qui la seconda mail che ho scritto pochi minuti fà, all’attuale Ministro della Salute in carica, Orazio Schillaci:

Sperando di fare cosa gradita a tutta la comunità abruzzese ed italiana, per cercare di ripristinare il rispetto reciproco deliberatamente perduto non solo nella regione Abruzzo in cui sono finito disgraziatamente a vivere da 35 anni, ma in tutta Italia, al momento non ho nient’altro da scrivere su questa faccenda, ho già scritto tutto negli articoli precedenti, pertanto da oggi in poi da parte mia non verrà mai più intrapresa alcuna azione scritta via mail, da domani stesso entrerò in silenzio radio con le nostre Istituzioni fino a quando, tra tre anni esatti da oggi, come i miei andranno meritatamente in pensione, sarò in grado di darmi la liberazione eterna da solo e andrò a finire i miei giorni in tranquillità in un altro Paese UE, senz’altro assai più civile e democratico del nostro, che è divenuto peggio del Kirghistan, Turkmenistan ed il Brunei messi assieme non solo per libertà di stampa, ma anche per modus comportamentalis e per cognitionis causae e chi mi vuole intendere capirà bene questo ragionamento appena scritto!

Saluto cordialmente in questa sede, esprimendo la mia massima, totale vicinanza emotiva e solidale a quella minoranza etnica composta dai no vax puri che intelligentemente come me e mio padre da over 50, non si sono voluti marchiare con il simbolo della nuova religione terapeutica voluta dal capitalismo di regime ed equiparati ai negazionisti del COVID, perseguitati dal nostro Governo come nell’Inquisizione cattolica vigente in epoca feudale, anzi come ebrei durante il nazismo durante la Seconda Guerra Mondiale. Vi saluto augurandovi buona fortuna, perché vivere in un Paese degenere del genere ci vuole coraggio, un fegato grosso come una casa, quello che mi sto facendo nero io tutti i giorni da quando maledetto il giorno che sono venuto a vivere a Vasto in provincia di Chieti dal 16 Marzo 2021, ma avrei vissuto male anche in qualsiasi altro luogo in Italia, semplicemente perché per come sono io diverso da tutti gli altri, non merito più di vivere in un Paese come questo che difende a spada tratta un relittuale passato a tutela dei più anziani ed i giovani non vengono messi nella condizione di lavorare e dover andare ad alimentare emigrazione all’estero, perché un vero Paese che si rispetti farebbe di tutto per tenere nei propri confini nazionali giovani motivati, competenti e di belle aspettative come me, vergogna, dovete vergognarvi tutti come dei ladri, bestie senza palle ed onore!!! Un ultimo monito a tutti coloro che si sono marchiati con il siero della nuova religione terapeutica, non me ne fotte un cazzo s elo avete fatto per forza per evitare di perdere il vostro posto di lavoro o se lo avete fatto sottoscrivendo volontariamente una manifestazione di interesse: sappiate che considerata la voluta scarsa efficacia dei protovaccini sperimentali attuali, anche voi se siete vaccinati da 6-7 mesi, avete le vostre difese immunitarie ridotte ad un colabrodo, assai più basse delle mie che mi sono preso tutto il virus del COVID da non schermato e da sportivo sto reagendo assai meglio di voi, anche se più lentamente, dato che per otto mesi sto ancora combattendo con lievi postumi muscolari ed articolari e se sono stato male io che sono stato e continuerò ad essere per sempre uno sportivo con due palle grosse come una casa ed il più longevo della storia in Abruzzo, a maggior ragione lo siete stati o lo sarete anche voi, per cui a rischio non ci sto soltanto io e se io morirò, voi tutti mi seguirete nella tomba entro poco tempo, perché il destino ormai ce lo abbiamo segnato tutti, che ve ne siate resi conto o meno, per cui è inutile che continuate ad andare in giro in Italia o peggio all’estero, a destra o a manca per piacere o per lavoro, quando in un periodo di forte emergenza pandemico-sanitaria si dovrebbe uscire il meno possibile di casa, proprio per non permettere al virus di continuare la sua ricerca di altri ospiti da infettare, in questo modo il vostro idiota comportamento sta permettendo al virus di mutare, diventare più resiliente in modo che gli attuali “vaccini” gli faranno una sega a quattro mani, poi non mi dite che sono scurrile o prima o poi vi sparo ad uno ad uno, vi butto giù per terra come i birilli del bowling, avete presente? Quindi mostrate rispetto nei miei riguardi o per me ve ne potete andare pure a fare in culo da subito, tanto non ho più alcun interesse a fare vita sociale con voi, non in questa regione, in questo Paese e sappiate che pure se fossi stato vaccinato, mi sarei comportato esattamente allo stesso modo che sto portando avanti adesso, anche e avessi vissuto all’estero, perché io so cos’è il rispetto degli altri, a differenza vostra che fate finta di non saperlo, il che è assai peggio, vi comportate stoltamente come se non ci fosse un domani, facendo cose che non avete mai fatto in vita vostra perché vi sta “stringendo il culo”, perché sapete pure voi come me che siete spacciati, lo sapete già molto bene, per cui sarebbe il caso che come ultimo omaggio alla decenza umana, pezzi di merda sottosviluppati che non siete altro, vi fareste tornare un minimo di senso di responsabilità, in rispetto non solo alla salute vostra, ma anche di quella altrui, perché ricordate sempre: chi ha il rispetto della salute altrui lo ha anche della propria, ma non è mai vero il contrario!

Altro monito che lancio stavolta a tutti gli abruzzesi che mi hanno conosciuto: se non siete in grado ancora di capire realmente chi sono e le richieste che faccio da anni per cercare in tutti i modi di restare a lavorare in questo Paese solo per restare al fianco dei miei genitori che amo incondizionatamente e che devo difendere dalla vostro modo vile di comportarvi, dalla vostra vigliaccheria di uomini e donne senza palle che siete e non dover alimentare l’esodo emigratorio all’estero, solo per tonare ad avere una vita degna di se stessi, allora significa che avete fatto finta di conoscermi e che di me non avete proprio capito un cazzo di niente!!!

Finisco qui di scrivere, non serve che aggiunga altro e non vi saluto.

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila e tecnico sportivo CSEN Abruzzo

IL 18 NOVEMBRE GLI STUDENTI INSORGONO!

Studenti e operai contro l’ennesimo governo del pilota automatico

Il Partito dei CARC aderisce e partecipa alle mobilitazioni che si terranno in tutta Italia domani, venerdì 18 novembre, per la Giornata Internazionale degli Studenti.
La crisi del sistema capitalista (proprio quello che il nuovo Ministro dell’Istruzione e del Merito, Valditara, indica come “il migliore dei mondi possibili” nella sua infame circolare alle scuole) ha, ormai da decenni, effetti nefasti sulla pelle degli studenti delle scuole superiori e università.

https://www.carc.it/2022/11/17/il-18-novembre-gli-studenti-insorgono/

Essere uno studente proletario oggi -in Italia e nel 2022- significa uscire di casa per andare a scuola senza sapere se si tornerà, dato che, dall’inizio del 2022, tre sono stati gli studenti uccisi sull’alternanza scuola-lavoro, mentre i feriti non si contano. Significa, di nuovo, rischiare tutti i giorni la pelle perché le aule sono abbandonate all’incuria e potrebbero cadere in testa, com’è successo a Cagliari col crollo dell’Aula Magna dell’Università. Significa dover sputare sangue per riuscire a mantenersi gli studi universitari, fare continui sacrifici per l’affitto di una stanza se si è fuorisede, mentre le città universitarie sempre di più pullulano di alberghi di lusso per i figli dei ricchi. Significa doversi adeguare ad un modello di istruzione che è ben lontano da quello che serve, perché è sempre più piegato agli interessi delle grandi aziende, che entrano a gamba tesa nelle collaborazioni con scuole e università, così come lo fanno Unione Europea, NATO e gruppi sionisti.

Gli studenti di tutta Italia, negli scorsi mesi, sono stati in grado di coordinarsi ed insorgere contro il Governo Draghi, il Governo del pilota automatico dell’UE e della NATO, un governo sostenuto dai “democratici” del PD che oggi si strappano le vesti per la repressione verso gli studenti della Sapienza, ma ieri non si facevano problemi a mandare la celere a picchiare gli studenti a Torino che gridavano vendetta per l’uccisione di due giovani sull’alternanza scuola-lavoro. Mille sono state le forme di protesta e mobilitazione, dalla lotta contro la misura criminale del Green Pass imposto per andare a studiare nelle università alle mobilitazioni per una riapertura totale e sicura delle scuole e università. La costante che le ha unite? Il grido di lotta “Insorgiamo!”, lanciato dal Collettivo di Fabbrica della GKN e raccolto dai collettivi studenteschi di tutto il paese.

Oggi, all’indomani della formazione del “nuovo” governo è ancora necessario gridare e dare contenuto alla parola d’ordine “Insorgiamo!”. Il Governo Meloni non è il governo più reazionario della storia (bisogna essere chiari, Meloni è fascista quanto Letta è comunista!), semmai è il governo che attua lo stesso programma del governo Draghi, con tutte le conseguenze che questo ha in termini di smantellamento dell’istruzione pubblica. L’abbiamo visto bene con la prosecuzione dei provvedimenti repressivi come quello “anti-rave”, con le manganellate sugli studenti della Sapienza, con la nomina di Valditara e Bernini (due nomi tristemente noti) come ministri rispettivamente dell’Istruzione e dell’Università.

Il marasma derivante dalla crisi generale del capitalismo crea una situazione di straordinaria stabilità, una situazione in cui ciò che è determinante non è quello che farà o non farà il Governo Meloni, ma quanto e come gli operai, gli studenti, le masse popolari organizzate si porranno come nuova classe dirigente. In sintesi, succederà quello che gli studenti e i lavoratori organizzati faranno succedere!

Di seguito le manifestazioni alle quali parteciperemo:
Milano, corteo “No Meloni day”, Largo Cairoli, ore 9:30.
Bologna, corteo studentesco, Piazza Verdi, ore 10.
Firenze, presidio studentesco e operaio “#Insorgiamo per il nostro futuro”, Piazza
Duomo (sede dalla Regione Toscana), ore 9:00.
Pisa, corteo studentesco, Pizza Vittorio Emanuele II, ore 9:40.
Napoli, corteo studentesco, Piazza Garibaldi, ore 9.30.

Partecipiamo, quindi, in massa, alle piazze del 18 novembre, facciamo vivere la parola d’ordine “operai e studenti uniti”! Cacciamo Giorgia Meloni e tutti gli altri servi della NATO, della UE e di Confindustria dal governo del paese! Imponiamo un governo d’emergenza popolare che attui le misure necessarie a rimettere in piedi il diritto all’istruzione!

Fonte: CARC – Comitato di Appoggio per la Resistenza del Comunismo

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila e tecnico sportivo CSEN Abruzzo

TERZO INVERNO DI PANDEMIA, MA CON ARMI SPUNTATE. I LIMITI DELLA QUARTA DOSE E DEI MONOCLONALI

Due nuovi studi pubblicati sul New England Journal of Medicine mettono in dubbio l’efficacia della quarta dose e degli anticorpi monoclonali contro le varianti del virus attualmente predominanti

https://www.sanitainformazione.it/salute/terzo-inverno-di-pandemia-ma-con-armi-spuntate-i-limiti-della-quarta-dose-e-dei-monoclonali/

Ci stiamo per avvicinare al terzo inverno di pandemia e nel nostro arsenale abbiamo accumulato molte più armi rispetto alle stagioni precedenti. Vaccini, antivirali e monoclonali, pur incidendo solo lievemente sulla diffusione del virus, hanno reso l’infezione Covid-19 sempre più curabile. Tuttavia, mentre aumentano i farmaci che abbiamo a disposizione, il virus continua ad evolversi e a mutare. Tanto che le armi messe in campo investendo enormi risorse intellettuali ed economiche stanno iniziando ad apparire «spuntate», cioè meno efficaci. Due studi, recentemente pubblicati sul New England Journal of Medicine, mostrano i primi segni di «cedimento» di vaccini, in particolare la quarta dose, e anticorpi monoclonali.

Gli anticorpi prodotti dopo la quarta dose diminuiscono prima

Il primo studio è stato condotto in Israele dallo Sheba Medical Center. Si è basato sui dati di 6mila operatori sanitari, ai quali è stata somministrata la quarta dose del vaccino anti-Covid della Pfizer. I risultati mostrano che la seconda dose di richiamo aumenta i livelli di anticorpi nei pazienti per circa 13 settimane, offrendo una maggiore protezione contro le infezioni che svanisce entro 15 settimane. Lo studio ha anche sottolineato che l’aumento degli anticorpi dopo la quarta dose è inferiore a quello registrato dopo la terza. Non è chiaro quali siano le conseguenze del calo dei livelli di anticorpi sul fronte della protezione da malattie gravi. È possibile che il vaccino offra una protezione contro le forme gravi della malattia per un periodo più lungo rispetto al calo dei livelli di anticorpi. Tuttavia, i risultati dello studio israeliano invitano a programmare più saggiamente le campagne di richiamo.

I benefici della quarta dose sono «più transitori»

Secondo i ricercatori, i richiami dovrebbero essere somministrati quando si intravedono all’orizzonte forti ondate di contagio o quando pazienti specifici si trovano ad affrontare circostanze che aumentano il loro rischio. «Con la protezione chiaramente in calo dopo 4 mesi, le persone e i sistemi sanitari devono pianificare saggiamente i tempi per i richiami», spiega Gili Regev-Yochay, direttore delle malattie infettive presso Sheba Center e uno degli autori principali dello studio. «Dovrebbero essere presi in considerazione non solo i picchi di infezione, ma anche le condizioni mediche personali, gli eventi e i viaggi imminenti e le stagioni ad alto rischio», ha aggiunto. Secondo l’epidemiologo della Bar Ilan University, Michael Edelstein, che non è stato coinvolto nello studio, questo lavoro dimostra che i benefici della quarta dose sono «più transitori» rispetto a quelli delle dosi precedenti. Tuttavia, ha sottolineato che la quarta dose può «ancora essere fondamentale per proteggere i fragili nei momenti di alto rischio come l’aumento della circolazione del virus».

Maga (Cnr): «Il secondo richiamo utile per passare un inverno tranquillo»

«Lo studio è stato condotto sulla quarta dose del vaccino originale, non quindi su quello aggiornato che si offre oggi, e conclude che la quarta dose offre una protezione di circa il 50% verso il contagio e che questa protezione declina nel giro di 3-4 mesi, tornando ai livelli paragonabili di chi ha fatto 3 dosi», spiega Giovanni Maga, direttore dell’Istituto di Genetica Molecolare Luigi Luca Cavalli-Sforza del Cnr di Pavia. «Ma non valuta la protezione da malattia grave», precisa. «Però dimezzare ulteriormente il rischio di contagio rispetto alle 3 dosi anche solo per 4 mesi consentirebbe ad esempio di passare un inverno tranquillo», aggiunge.

Nuove varianti potrebbero compromettere l’efficacia degli anticorpi monoclonali

Nel secondo studio, condotto dall’Università di Tokyo, i ricercatori hanno valutato l’efficacia di diversi antivirali e anticorpi monoclonali che sono stati autorizzati per il trattamento dell’infezione Covid-19, sulla variante BA.4.6, attualmente dominante negli Stati Uniti. I risultati mostrano che tutti gli anticorpi monoclonali testati singolarmente (casirivimab, imdevimab, tixagevimab, cilgavimab, sotromivab) e in alcuni casi in combinazione hanno un’attività ridotta contro BA.4.6 rispetto al loro effetto sul ceppo originario del virus. L’effetto di bebtelovimab, invece, è risultato praticamente invariato rispetto a prima. Gli antivirali, come remdesivir, molnupiravir e nirmatrelvir, invece hanno mantenuto la loro efficacia contro BA.4.6. «I risultati ottenuti attraverso questa ricerca – commentano i ricercatori giapponesi – non solo aiuteranno nella selezione appropriata di farmaci terapeutici contro Covid-19 in campo medico, ma consentiranno anche di formulare piani per misure future contro Covid-19, come la valutazione del rischio di ciascun ceppo».

Fonte: Sanità Informazione

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila e tecnico sportivo CSEN Abruzzo