GIMBE

SANITA’, CARTABELLOTTA (GIMBE): “IL SISTEMA DI CURE PER TUTTI E’ GIA’ FINITO. UN DISASTRO SOCIALE ED ECONOMICO”

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2023/03/09/il-sistema-di-cure-per-tutti-e-gia-finito-e-un-disastro-sociale-ed-economico/7090282/

NINO CARTABELLOTTA – Presidente della fondazione Gimbe. “Il tempo è scaduto tra l’indifferenza di tutti i governi”

“La fine del Sistema Sanitario Nazionale pubblico e universalistico porterà a un disastro sociale ed economico senza precedenti. Ma temo che nessuno se ne renda conto”. Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, da anni misura la temperatura della sanità italiana che, inesorabilmente, continua a salire. Cartabellotta, è davvero “in gioco il Sistema sanitario pubblico e di conseguenza il sistema di cure per tutti è già finito, un disastro sociale ed economico. Il tempo è scaduto tra l’indifferenza di tutti i Governi.”

Fonte. Il Fatto Quotidiano

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo movimento ambientalista Ultima Generazione e membro attivo Fondazione Michele Scarponi Onlus

INVITO AD ALESSIO BRANCACCIO DALLA DIREZIONE GIMBE PER PARTECIPARE ALLA 15ESIMA CONFERENZA GIMBE DI BOLOGNA 31 MARZO 2023 PER IL RISANAMENTO DELLA SANITA’ PUBBLICA ITALIANA

Vasto (CH), lì 3 Febbraio 2023 ore 12.08

Amici ed amiche, un caro saluto mattutino a tutte e a tutti voi,

ho il piacere di comunicare in questo articolo che anche non essendo un medico, ma mi informo come tale da tre anni di persistenza dell’attuale pandemia di COVID19, sono stato ufficialmente invitato a partecipare alla quindicesima Conferenza Nazionale GIMBE dedicata al risanamento della Sanità Pubblica italiana in programma a Bologna, Emilia-Romagna il 31 Marzo 2023. Per chi fosse interessato a partecipare in presenza o in videoconferenza dall’Abruzzo oltre a me, basta inviare l’abstract online entro il prossimo 15 Febbraio.

Cari amici e colleghi,

siamo giunti al momento cruciale di dover definire quale Servizio Sanitario Nazionale (SSN) vogliamo lasciare in eredità alle future generazioni, di stabilire quante risorse pubbliche dedicare alla salute delle persone e di attuare riforme coraggiose per ricostruire il SSN nella direzione desiderata.

La grave crisi di sostenibilità del SSN sta erodendo il diritto costituzionale alla tutela della salute, trasformandolo in un privilegio per pochi e lasciando indietro le persone più vulnerabili. La Fondazione GIMBE ha lanciato un Piano di rilancio del SSN che sarà presentato durante la Conferenza Nazionale GIMBE. Inoltre, la Conferenza ospiterà una discussione propositiva su due questioni chiave: il rilancio delle politiche del personale sanitario e l’attuazione del PNRR.

La 15a Conferenza Nazionale GIMBE rappresenta un’occasione imperdibile di confronto annuale tra gli attori della sanità e della ricerca in Italia: invitiamo tutti a contribuire attivamente inviando gli abstract entro le ore 12.00 del 15 febbraio attraverso il modulo online.

https://www.conferenzagimbe.it/

Presentazione

Cari colleghi e amici,

dopo tre anni di “pausa forzata” torna l’appuntamento con la Conferenza Nazionale GIMBE: i riflettori restano puntati sull’inderogabile necessità di scelte politiche coraggiose per risolvere la grave crisi di sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) che, lentamente ma inesorabilmente, sta erodendo il diritto costituzionale alla tutela della salute. Un diritto fondamentale che, nel silenzio assordante dei Governi che si succedono, si sta trasformando in un privilegio per pochi, lasciando indietro le persone più fragili e svantaggiate, in particolare nel Meridione.

Il 5° Rapporto GIMBE sul SSN, infatti, ha documentato un netto peggioramento dello “stato di salute” del SSN. Da un lato le “patologie” di cui era affetto prima dello scoppio dell’emergenza COVID-19 sono ben lungi dall’essere “guarite”, dall’altro la pandemia lo ha ulteriormente indebolito: ritardo nell’erogazione delle prestazioni sanitarie, emergenza di nuovi bisogni di salute (long COVID, salute mentale) e, soprattutto, impatto sul personale sanitario, in termini sia di depauperamento che di demotivazione professionale.

Tuttavia al contempo il SSN si trova oggi di fronte ad un’irripetibile occasione di svolta: le sfide della trasformazione digitale e dell’approccio One Health incrociano le grandi opportunità offerte dal PNRR. E al fine di centrare i due obiettivi chiave della Missione 6, ovvero ridurre le diseguaglianze regionali ed ottenere il massimo ritorno di salute dalle risorse investite, è necessario predisporre adeguate contromisure per fronteggiare le criticità che ostacolano l’attuazione del PNRR, in particolare la riorganizzazione dell’assistenza territoriale secondo quanto previsto dal DM 77/2022.

In questo contesto, persistendo l’assenza di una strategia politica per sostenere la sanità pubblica, la Fondazione GIMBE ha lanciato il “Piano di rilancio del Servizio Sanitario Nazionale” che, in occasione della Conferenza, sarà presentato con azioni e riforme elaborate anche grazie ai feedback della consultazione pubblica. L’evento sarà inoltre occasione di un propositivo confronto tra autorevoli esponenti di istituzioni, management, professionisti sanitari, industria e cittadini su due questioni chiave: il rilancio delle politiche del personale sanitario e l’attuazione del PNRR.

Il tempo della manutenzione ordinaria per il SSN è ormai scaduto ed ha rappresentato una “non strategia” che lo ha portato ad un inesorabile sgretolamento. Ecco perché serve innanzitutto una visione sul SSN che vogliamo lasciare in eredità alle future generazioni. Quindi, occorre definire quante risorse pubbliche investire per la salute e il benessere delle persone. Infine, attuare coraggiose riforme per ricostruire il SSN nella direzione voluta.

Ovvero, se mantenere un modello di sanità pubblica, equa e universalistica non rappresenta più una priorità del Paese, la politica dovrebbe ammettere più onestamente di voler andare in una direzione diversa: condividendo questa decisione con i cittadini e, soprattutto, governando in maniera rigorosa il processo di privatizzazione che, nei fatti, oggi si sta già concretizzando in maniera subdola e strisciante.

Vi aspettiamo a Bologna perché per la Fondazione GIMBE la sanità pubblica è come la salute: ti accorgi che esiste solo quando l’hai perduta!

Nino Cartabellotta

Nel 2023 scegli di essere al nostro fianco, dona per #SalviamoSSN: difendiamo e rilanciamo insieme questo bene tanto prezioso quanto fragile.

https://www.salviamo-ssn.it/dona-ora-p

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Fondazione GIMBE
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Fonte: Direzione Fondazione GIMBE, Dott. Nino Cartabellotta

Report Osservatorio GIMBE 1/2023 Il regionalismo differenziato in Sanità

La Fondazione GIMBE ha realizzato un’analisi indipendente sul regionalismo differenziato in sanità per diffondere la consapevolezza pubblica dei rischi dell’attuazione delle maggiori autonomie nella materia “tutela della salute”.

Il report ripercorre la “cronistoria” del regionalismo differenziato, analizza le criticità della bozza del DdL, valuta il potenziale impatto sul Servizio Sanitario Nazionale delle autonomie già richieste da Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto, “fotografa” l’entità delle diseguaglianze regionali sull’adempimento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e della mobilità sanitaria, formulando alcune considerazioni conclusive e avanzando precise richieste al Governo.

Tenendo conto della grave crisi di sostenibilità del SSN e delle imponenti diseguaglianze regionali, la Fondazione GIMBE invita il Governo a mettere da parte posizioni sbrigative e propone di espungere la tutela della salute dalle materie su cui le Regioni possono richiedere maggiori autonomie.

GIMBE rilancia la campagna #SalviamoSSN per sensibilizzare decisori politici, manager, professionisti sanitari fino ai cittadini, i veri azionisti di maggioranza del SSN, sulla necessità di rimettere al centro del dibattito pubblico e dell’agenda politica il Servizio Sanitario Nazionale.

Dott. Nino Cartabellotta di Palermo, Presidente Fondazione GIMBE Bologna

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila

MONITORAGGIO SETTIMANALE EPIDEMIA CORONAVIRUS IN ITALIA, SETTIMANA 13-19 GENNAIO 2023 FONDAZIONE GIMBE

Monitoraggio settimanale dell’epidemia da COVID-19 in Italia a cura della Fondazione GIMBE: dati aggiornati al 19 gennaio 2023 ore 18.00 (dati monitoraggio epidemia) e al 21 gennaio ore 06.18 (dati vaccini).

MONITORAGGIO PANDEMIA COVID-19

Il monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE, nella settimana 13-9 gennaio 2023, un’ulteriore diminuzione dei nuovi casi settimanali (-38,3%), pari a quella della settimana precedente: dagli 84 mila della settimana precedente i nuovi casi scendono a quota 52 mila.

La media mobile a 7 giorni scende attestandosi sopra i 7 mila casi giornalieri.

Indicatori regionali settimana 13-19 gennaio 2023

I nuovi casi calano in tutte le Regioni: dal -11,2% della Provincia Autonoma di Bolzano al -46,7% di Basilicata e Valle D’Aosta.

In tutte le Province, ad eccezione di Chieti (+1,8%), si rileva una diminuzione dei nuovi casi (dal -11,2% di Bolzano al -62,7% di Ragusa). In nessuna Provincia l’incidenza supera i 500 casi per 100.000 abitanti.

In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:

  • nuovi casi settimanali: da 84.060 a 51.888 (-38,3%);
  • casi attualmente positivi: da 353.643 a 300.050 (-15,2%);
  • persone in isolamento domiciliare: da 346.912 a 294.820 (-15%);
  • decessi: da 576 a 495 (-14,1%), di cui 10 riferiti a periodi precedenti;
  • ricoverati con sintomi: da 6.421 a 5.003 (-22,1%);
  • ricoveri in terapia intensiva: da 310 a 227 (-26,8%).

Testing

Si registra un calo del numero dei tamponi totali (-10,5%): da 767.718 della settimana 6-12 gennaio a 687.233 della settimana 13-19 gennaio. In particolare i tamponi rapidi sono diminuiti del 12,2% (-75.486) e quelli molecolari del 3,3% (-4.999).

La media mobile a 7 giorni del tasso di positività si riduce dal 7,2% al 6,3% per i tamponi molecolari e dal 12,2% al 7,9% per gli antigenici rapidi.

Ospedalizzazioni

Sul fronte degli ospedali continua a scendere il numero dei ricoveri in area medica (-22,1%) e in terapia intensiva (-26,8%).

In termini assoluti, i posti letto COVID occupati in area critica, raggiunto il massimo di 347 il 12 novembre, sono scesi a quota 227 il 19 gennaio; in area medica, raggiunto il massimo di 9.764 il 12 dicembre, sono scesi a quota 5.003 il 19 gennaio.

Al 19 gennaio il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti COVID è del 7,9% in area medica (dal 3,9% del Piemonte al 21,9% dell’Umbria) e del 2,3% in area critica (dallo 0% di Basilicata e Valle d’Aosta al 4,6% della Sicilia).

In calo il numero di ingressi giornalieri in terapia intensiva, con una media mobile a 7 giorni di 22 ingressi/die rispetto ai 28 della settimana precedente.

Decessi

Diminuiscono i decessi: 495 negli ultimi 7 giorni (di cui 10 riferiti a periodi precedenti), con una media di 71 al giorno rispetto agli 82 della settimana precedente.

MONITORAGGIO CAMPAGNA VACCINALE

  1. Nuovi vaccinati

Crescono i nuovi vaccinati: 731 rispetto ai 666 della settimana precedente (+9,8%). Di questi il 24,6% è rappresentato dalla fascia 5-11 anni: 180, con un incremento del 46,3% rispetto alla settimana precedente. Cresce tra gli over 50, più a rischio di malattia grave, il numero di nuovi vaccinati che si attesta a quota 280 (18,1% rispetto alla settimana precedente).

  1. Persone non vaccinate

Sono 6,78 milioni le persone di età superiore a 5 anni che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino, di cui:

  • 6,25 milioni attualmente vaccinabili, pari al 10,8% della platea (dall’8,3% della Puglia al 14,3% della Valle D’Aosta);
  • 0,53 milioni temporaneamente protette in quanto guarite da COVID-19 da meno di 180 giorni, pari allo 0,9% della platea (dallo 0,6% della Puglia all’1,8% del Friuli Venezia-Giulia).
  1. Terza dose

Sono state somministrate 40.445.509 terze dosi con una media mobile a 7 giorni di 1.167 somministrazioni al giorno, in lieve aumento rispetto alle 1.114 della settimana precedente (+4,7%). In base alla platea ufficiale (n. 47.703.593), aggiornata al 20 maggio 2022, il tasso di copertura nazionale per le terze dosi è dell’84,8%: dal 78,7% della Sicilia all’88,7% della Lombardia. Sono 7,26 milioni le persone che non hanno ancora ricevuto la dose booster, di cui:

  • 5,77 milioni possono riceverla subito, pari al 12,1% della platea (dal 7,7% del Piemonte al 20,3% della Sicilia);
  • 1,49 milioni non possono riceverla nell’immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni, pari al 3,1% della platea (dall’1% della Sicilia al 5,8% del Veneto).
  1. Quarta dose

La platea per il secondo richiamo (quarta dose), aggiornata al 17 settembre 2022, è di 19,1 milioni di persone: di queste, 11,8 milioni possono riceverlo subito, 1,5 non sono eleggibili nell’immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni e 5,8 milioni l’hanno già ricevuto. Al 20 gennaio (aggiornamento ore 10.30) sono state somministrate 5.816.775 quarte dosi, con una media mobile di 10.078 somministrazioni al giorno, sostanzialmente stabile rispetto alle 9.922 della scorsa settimana (+1,6%).

In base alla platea ufficiale (n. 19.119.772 di cui 13.060.462 over 60, 3.990.080 fragili e immunocompromessi, 1.748.256 di personale sanitario e 320.974 di ospiti delle RSA che non ricadono nelle categorie precedenti), il tasso di copertura nazionale per le quarte dosi è del 30,4% con nette differenze regionali: dal 13,7% della Calabria al 43,9% del Piemonte.

  1. Quinta dose

La platea per il terzo richiamo (quinta dose), aggiornata al 20 gennaio 2023, è di 3,1 milioni di persone: di queste, 2,5 milioni possono riceverlo subito, 0,2 milioni non sono eleggibili nell’immediato in quanto guarite da meno di 180 giorni e 0,4 milioni l’hanno già ricevuto. Al 21 gennaio (aggiornamento ore 06.18) sono state somministrate 410.306 quinte dosi, con una media mobile di 3.222 somministrazioni al giorno, in aumento rispetto alle 2.930 della scorsa settimana (+10%).

In base alla platea ufficiale (n. 3.146.516 di cui 2.298.047 over 60, 731.224 fragili e immunocompromessi, 117.245 di ospiti delle RSA che non ricadono nelle categorie precedenti), il tasso di copertura nazionale per le quinte dosi è del 13% con nette differenze regionali: dal 4,3% della Campania al 25,6% del Piemonte.

Le analisi indipendenti della Fondazione GIMBE rilevano alcune criticità sulla completezza dei dati relativi alla campagna vaccinale. Non sono ancora disponibili i dati relativi alla platea vaccinabile e al numero di somministrazioni effettuate nei bambini della fascia 6 mesi-5 anni, per i quali il ciclo vaccinale primario è approvato già dal 9 dicembre. In secondo luogo, per la fascia 5-11 anni, per la quale il 13 gennaio è stata autorizzata la dose booster, non sono noti i dati relativi alla platea di soggetti candidati a riceverla né il numero dei guariti post ciclo primario. Inoltre, l’ultimo aggiornamento della platea per la quarta dose risale al 17 settembre 2022, con conseguente sovrastima dei tassi di copertura: in 4 mesi, il numero di over 60 e fragili per i quali sono trascorsi i 120 giorni dal primo richiamo secondo le stime della Fondazione GIMBE è aumentato di circa 700 mila persone. Infine, risultano obsolete sia la platea vaccinabile con ciclo primario che quella per la terza dose, ferme al 20 maggio 2022.

La Fondazione GIMBE chiede al Ministro Schillaci di aggiornare tutte le platee, in particolare quella relativa ai destinatari della quarta dose, e di includere nella rendicontazione pubblica sulla campagna vaccinale le somministrazioni nella fascia 6 mesi-5 anni.

Per concludere, i numeri documentano che la popolazione suscettibile è di oltre 23,82 milioni, al netto di chi ha contratto l’infezione da meno di 120 giorni. Oltre ai 6,25 milioni di persone mai vaccinate, ce ne sono ben 5,77 milioni che non hanno effettuato il primo richiamo (terza dose). Ma soprattutto, per ciò che riguarda la prevenzione della malattia grave, 11,8 milioni di anziani e fragili non hanno ricevuto la quarta dose (secondo richiamo) e 2,5 milioni non hanno ricevuto il terzo richiamo (quinta dose), raccomandato ad over 80, ospiti RSA e over 60 con fragilità per patologie concomitanti o preesistenti.

La tabella riporta raccomandazioni, indicazioni e timing per la somministrazione dei richiami con i vaccini bivalenti, dopo la pubblicazione della Circolare del 13 gennaio 2023 che ha esteso la possibilità del primo richiamo alla fascia 5-11 anni.

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Fonte: Fondazione GIMBE, Dott. Nino Cartabellotta, Palermo

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila

COVID19 ITALIA: MONITORAGGIO SETTIMANALE GIMBE, 6-12 GENNAIO 2023

Monitoraggio settimanale epidemia Coronavirus in Italia

Monitoraggio settimanale dell’epidemia da COVID-19 in Italia a cura della Fondazione GIMBE: dati aggiornati al 12 gennaio 2023 ore 18.00 (dati monitoraggio epidemia) e al 13 gennaio ore 06.20 (dati vaccini).

MONITORAGGIO PANDEMIA COVID-19

Il monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE, nella settimana 6-12 gennaio 2023, registra un forte calo dei nuovi casi settimanali (+-38,2%): dai 135 mila della settimana precedente crollano a quota 84 mila.

La media mobile a 7 giorni supera i 12 mila casi giornalieri.

Indicatori regionali settimana 6-12 gennaio 2023

I nuovi casi calano in tutte le Regioni: dal -10,9% della Provincia Autonoma di Bolzano al -50,3% della Liguria.

In tutte le Province si rileva una diminuzione dei nuovi casi (dal -4,8% di Crotone al -60,9% di Sassari). In nessuna Provincia l’incidenza supera i 500 casi per 100.000 abitanti.

In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:

  • nuovi casi settimanali: da 135.977 a 84.060 (-38,2%);
  • casi attualmente positivi: da 406.182 a 353.643 (-12,9%);
  • persone in isolamento domiciliare: da 398.147 346.912 (-12,9%);
  • decessi: da 755 a 576 (-25,7%), di cui 32 riferiti a periodi precedenti;
  • ricoverati con sintomi: da 7.716 a 6.421 (-16,8%);
  • ricoveri in terapia intensiva: da 319 a 310 (-2,8%).

Testing

In calo il numero dei tamponi totali (-10,3%): da 855.823 della settimana 30 dicembre 2022-5 gennaio 2023 a 767.718 della settimana 6-12 gennaio 2023. In particolare i tamponi rapidi sono diminuiti del 13,7% (-97.900), mentre quelli molecolari sono aumentati del 6,9% (+9.795).

La media mobile a 7 giorni del tasso di positività scende dal 12,3% al 7,2% per i tamponi molecolari e dal 16,5% al 12,2% per gli antigenici rapidi.

Ospedalizzazioni

Sul fronte degli ospedali calano i ricoveri in area medica (-16,8%) e in terapia intensiva (-2,8%).

In termini assoluti, i posti letto COVID occupati in area critica, raggiunto il massimo di 347 il 12 novembre, sono scesi a quota 310 il 12 gennaio; in area medica, raggiunto il massimo di 9.764 il 12 dicembre, sono scesi a quota 6.421 il 12 gennaio.

Al 12 gennaio il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti COVID è del 10,1% in area medica (dallo 0% della Valle D’Aosta al 30,8% dell’Umbria) e del 3,1% in area critica (dallo 0% della Valle D’Aosta al 7,9% dell’Umbria).

In diminuzione il numero di ingressi giornalieri in terapia intensiva, con una media mobile a 7 giorni di 28 ingressi/die rispetto ai 36 della settimana precedente.

Decessi

Scendono i decessi: 576 negli ultimi 7 giorni (di cui 32 riferiti a periodi precedenti), con una media di 82 al giorno rispetto ai 111 della settimana precedente.

MONITORAGGIO CAMPAGNA VACCINALE

1. Nuovi vaccinati

Restano sostanzialmente invariati i nuovi vaccinati: 639 rispetto ai 640 della settimana precedente (-0,2%). Di questi il 18,6% è rappresentato dalla fascia 5-11: 119, con una riduzione del -19,6% rispetto alla settimana precedente. Cresce tra gli over 50, più a rischio di malattia grave, il numero di nuovi vaccinati che si attesta a quota 227 (+7,6% rispetto alla settimana precedente).

2. Persone non vaccinate

Sono 6,78 milioni le persone di età superiore a 5 anni che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino, di cui:

  • 6,19 milioni attualmente vaccinabili, pari al 10,7% della platea (dall’8,2% della Puglia al 14,2% della Valle D’Aosta);
  • 0,59 milioni temporaneamente protette in quanto guarite da COVID-19 da meno di 180 giorni, pari all’1,0% della platea (dallo 0,7% della Puglia al 2% del Friuli Venezia-Giulia).

3. Terza dose

Sono state somministrate 40.439.490 terze dosi con una media mobile a 7 giorni di 1.078 somministrazioni al giorno, in calo rispetto alle 1.257 della settimana precedente. In base alla platea ufficiale (n. 47.703.593), aggiornata al 20 maggio, il tasso di copertura nazionale per le terze dosi è dell’84,8%: dal 78,6% della Sicilia all’88,7% della Lombardia. Sono 7,26 milioni le persone che non hanno ancora ricevuto la dose booster, di cui:

  • 5,76 milioni possono riceverla subito, pari al 12,1% della platea (dal 7,6% del Piemonte al 20,3% della Sicilia);
  • 1,51 milioni non possono riceverla nell’immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni, pari al 3,2% della platea (dall’1,1% della Sicilia al 5,8% del Veneto).

4. Quarta dose

La platea per il secondo richiamo (quarta dose), aggiornata al 17 settembre, è di 19,1 milioni di persone: di queste, 11,7 milioni possono riceverlo subito, 1,6 non sono eleggibili nell’immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni e 5,7 milioni l’hanno già ricevuto. sono state somministrate 5.742.950 quarte dosi, con una media mobile di 9.625 somministrazioni al giorno, in calo rispetto alle 9.677 della scorsa settimana (-0,5%).

In base alla platea ufficiale (n. 19.119.772 di cui 13.060.462 over 60, 3.990.080 fragili e immunocompromessi, 1.748.256 di personale sanitario e 320.974 di ospiti delle RSA che non ricadono nelle categorie precedenti), il tasso di copertura nazionale per le quarte dosi è del 30% con nette differenze regionali: dal 13,6% della Calabria al 43,8% del Piemonte.

Vaccini: quinta dose.

Non è ancora disponibile nessun dato ufficiale sulle somministrazioni.

Per concludere, a fronte di una circolazione virale in Italia che (seppur largamente sottostimata) al momento non desta preoccupazione, le varianti emergenti, il rilevante impatto dell’influenza sui servizi sanitari e l’aggiornamento delle modalità di gestione dei casi e dei contatti stretti di casi COVID-19 richiedono un’adeguata copertura di anziani e fragili con la quarta dose. Purtroppo la campagna vaccinale rimane sostanzialmente al palo, sia per una scarsa incisività della comunicazione istituzionale, sia per le modalità di chiamata utilizzate a livello regionale, sia per la crescente diffidenza dei cittadini nei confronti dei vaccini.

Fonte: Fondazione GIMBE Dott. Nino Cartabellotta

https://coronavirus.gimbe.org/emergenza-coronavirus-italia/monitoraggio-settimanale.it-IT.html
https://www.my-personaltrainer.it/salute/variante-cerberus.html
https://tg24.sky.it/salute-e-benessere/2022/12/24/covid-italia-cerberus
https://www.my-personaltrainer.it/benessere/virus-respiratorio-sinciziale.html

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila

COVID, IL REPORT GIMBE: RISALGONO CONTAGI E DECESSI

a cura della redazione Cronaca

https://www.repubblica.it/cronaca/2023/01/09/news/covid_gimbe_risalgono_contagi_e_morti-382710182/

Secondo il rapporto settimanale, nuovi casi in aumento dell’11%, i morti crescono del 9,8%. Sono 11,7 milioni gli anziani che non hanno ricevuto la quarta dose del vaccino

09 GENNAIO 2023 AGGIORNATO ALLE 12:11

Risalgono i contagi Covid nell’ultima settimana (+11,4%), e aumentano anche i decessi (+9,8%). Sono i dati del monitoraggio della fondazione Gimbe sulla settimana 30 dicembre 2022-5 gennaio 2023. Nel dettaglio, si registrano 775 decessi (di cui 52 riferiti a periodi precedenti) rispetto ai 706 della settimana precedente, con una media di 111 al giorno: “Tornano a salire i decessi – sottolinea il rapporto – che da quattro settimane superano i 100 al giorno”.

I nuovi casi sono 135.977, rispetto ai 122.099 della settimana precedente. Calano invece i positivi (406.182, la settimana precedente erano 417.661), le persone in isolamento domiciliare (398.147 rispetto a 409.059) e i ricoveri con sintomi (7.716 contro 8.288). Restano stabili le terapie intensive (319 vs 314).

I contagi crescono in 14 regioni: dal +1,4% del Veneto al +44,4% della Puglia. Sette regioni registrano invece un calo: dal -0,4% del Piemonte al -45% della Valle D’Aosta. Per quanto riguarda i test, aumenta il numero dei tamponi totali (+6%): da 807.118 dell’ultima settimana di dicembre ai 855.823 della settimana 30 dicembre 2022-5 gennaio 2023.

I vaccini

Sono 11,7 milioni gli anziani che in Italia non hanno ricevuto la quarta dose del vaccino anti Covid, mentre i nuovi vaccinati sono aumentati del 6,4% e sono 6,78 milioni le persone di età superiore a 5 anni che non hanno nemmeno una dose del vaccino. In questo periodo i nuovi vaccinati sono stati 614 rispetto ai 577 della settimana precedente (+ 6,4%). Di questi, 148 (pari al 24,1%) appartiene alla fascia d’età compresa fra 5 e11 anni, con un incremento del 74,1% rispetto alla settimana precedente.

Fonte: Repubblica

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila

GIMBE, IL SISTEMA SANITARIO SI STA “SGRETOLANDO” E LA MANOVRA DEL GOVERNO MELONI NON FA NIENTE PER FERMARLO

La Fondazione Gimbe attacca le previsioni di spesa per la sanità pubblica inserite nella legge di bilancio dal governo Meloni. In quanto a spesa pro-capite, l’Italia è indietro di 12,7 miliardi di euro rispetto alla media Ue. Senza interventi, il modello di sanità pubblica finirà per crollare “lentamente ma inesorabilmente”.

https://www.fanpage.it/politica/gimbe-il-sistema-sanitario-si-sta-sgretolando-e-la-manovra-non-fa-niente-per-fermarlo/

Se il governo non è pronto a “coraggiose riforme di sistema” e a impiegare i soldi che servono “per un adeguato rilancio”, il Servizio sanitario nazionale è “condannato a una stentata sopravvivenza che finirà per sgretolare, lentamente ma inesorabilmente, il modello di una sanità pubblica, equa e universalistica”. Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ha attaccato così i provvedimenti per la sanità contenuti nella bozza di legge di bilancio circolata ieri.

Nonostante le “enormi criticità esplose con la pandemia”, ha detto Cartabellotta, “la sanità pubblica continua a rimanere fuori dalle priorità del Paese”. Nella bozza di manovra – e come ha dichiarato Giorgia Meloni anche in conferenza stampa presentando la legge di bilancio approvata lunedì – alla sanità vengono dedicati 2 miliardi di euro per il 2023, di cui 1,4 miliardi per far fronte agli aumenti di costi legati al caro bollette. Una cifra “che oltre ad essere erosa dall’inflazione non permetterà di coprire i costi straordinari dovuti ala pandemia e alla crisi energetica”, figurarsi un “rilancio del Ssn”.

Mancano, per il presidente Gimbe, sia un “ulteriore investimento per la salute delle persone”, sia “un piano di governo per la sanità pubblica”. Con la fine dell’emergenza Covid, la sanità “è rientrata nei ranghi”, e anche l’obiettivo di “allineare la spesa sanitaria pubblica alla media dei Paesi europei” si allontana.

“Nel 2020, la spesa sanitaria pubblica italiana era inferiore di 215 dollari pro-capite rispetto alla media europea”, ha sottolineato Cartabellotta. “Esiste dunque un gap di circa 12,7 miliardi di euro, che può essere colmato solo con una programmazione pluriennale”.

La spesa dell’Italia, secondo i dati più recenti a disposizione, è di 3.052 dollari a persona per la sanità pubblica. Il dato è più basso della media dell’Unione europea (3.267 dollari pro-capite), come indicato da Cartabellotta, e anche di quella dei Paesi Ocse (3.488 dollari a persona).

Dati GIMBE relativi alla spesa sanitaria pubblica pro-capite nei Paesi OCSE (anno 2021 o più recente disponibile)

I problemi segnalati sono molti, dalla carenza di personale sanitario – che in alcuni settori Gimbe definisce “una vera e propria emergenza” – all’allungamento delle liste d’attesa nelle Regioni, che “non riescono a recuperare”. Questi, tra gli altri, “compromettono sempre più il diritto costituzionale alla tutela della salute, determinando rinunce alle cure e inaccettabili diseguaglianze, non solo regionali, nell’accesso alle prestazioni e alle innovazioni”.

A proposito di Regioni, Cartabellotta ha criticato anche l’ipotesi di un regionalismo differenziato, portata avanti soprattutto dalla Lega, perché “senza adeguate contromisure, l’attuazione delle maggiori autonomie in sanità non farà che aumentare le diseguaglianze, legittimando normativamente il divario tra Nord e Sud e violando il principio di uguaglianza dei cittadini sul diritto costituzionale alla tutela della salute”.

Fonte: Fanpage

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila e tecnico sportivo CSEN Abruzzo

MONITORAGGIO INDIPENDENTE COVID19 FONDAZIONE GIMBE

Pandemia Coronavirus e campagna vaccinale

Benvenuti nella pagina di monitoraggio dell’epidemia da Coronavirus (COVID-19) e della campagna vaccinale in Italia a cura della Fondazione GIMBE. Da febbraio 2020 alimentiamo quotidianamente la Dataroom GIMBE con i dati ufficiali del Ministero della Salute, dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Unità per il completamento della campagna vaccinale.

Abbiamo scelto di pubblicare pochi e semplici grafici che permettono di comprendere immediatamente l’andamento della pandemia in Italia e abbiamo dedicato un’intera sezione del sito al monitoraggio della campagna vaccinale, recentemente arricchito con analisi specifiche sull’andamento delle terze dosi.

Quotidianamente elaboriamo analisi, grafici, previsioni e report destinati a Istituzioni pubbliche e organizzazioni private: questo è il contributo che in questo lungo e difficile periodo abbiamo scelto di dare al Paese.

Marco MostiResponsabile Dataroom GIMBE COVID-19

La Fondazione GIMBE propone ad Enti, Organizzazioni e Aziende un seminario online destinato a cittadini, associati, dipendenti, clienti per illustrare i dati del monitoraggio GIMBE della pandemia di COVID-19 e della campagna vaccinale al fine di fornire una lettura completa e aggiornata del fenomeno.

Relazione tra incidenza per 100.000 abitanti e incremento percentuale dei casi

Il grafico illustra il posizionamento delle Regioni in relazione alle medie nazionali di incidenza per 100.000 abitanti delle ultime 2 settimane (28 settembre – 11 ottobre) e dell’incremento percentuale dei casi (4 – 11 ottobre).

I colori del grafico non si riferiscono in alcun modo a quelli delle aree di rischio identificate dal DPCM 3 novembre 2020.

Come si interpreta il grafico? 

Nuovi casi giornalieri di COVID-19

Il grafico illustra, in numero assoluto, il trend dei nuovi casi giornalieri positivi al SARS-CoV-2 in Italia.

Casi attualmente positivi per 100.000 abitanti

Il grafico illustra i casi attualmente positivi al SARS-CoV-2 ogni 100.000 abitanti alla data indicata nel grafico.

Come si interpreta il grafico? 

Trend ricoverati con sintomi e in terapia intensiva

Il grafico mostra l’andamento dei ricoverati in area non critica e in terapia intensiva di pazienti positivi al SARS-CoV-2 in Italia.

Numero giornaliero dei decessi

Il grafico illustra il numero assoluto dei decessi giornalieri di persone positive al SARS-CoV-2.

https://coronavirus.gimbe.org

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila e tecnico sportivo CSEN Abruzzo

ALESSIO E MASSIMO BRANCACCIO SCRIVONO UNA MAIL AL DOTT. NINO CARTABELLOTTA DELLA FONDAZIONE GIMBE IN MERITO ALLA REINTRODUZIONE ALL’USO OBBLIGATORIO DELLE MASCHERINE FFP2 IN TUTTI I LUOGHI AL CHIUSO

Vasto (CH), lì 11 Ottobre 2022 ore 20.01

Salve a tutti, di seguito pubblico la mail che io e mio padre Massimo abbiamo inviato tre giorni fà al Dott. Nino Cartabellotta della Fondazione GIMBE per chiedere la reintroduzione all’uso obbligatorio delle mascherine FFP2 in tutti i luoghi al chiuso, come scuole, uffici pubblici della Pubblica Amministrazione, privati e supermercati:

LA MAIL CHE HO SCRITTO PER CONTO MIO E DI MIO PADRE MASSIMO IN MERITO ALLA REINTRODUZIONE ALL’USO OBBLIGATORIO DELLE MASCHERINE FFP2 IN TUTTI I LUOGHI AL CHIUSO, COME SCUOLE, UFFICI PUBBLICI E PRIVATI, SUPERMERCATI COMPRESI!

Di seguito pubblico la gentile risposta che mi è stata fornita in merito dalla Segreteria della Fondazione GIMBE, la Dott.ssa Elena Cottafava:

RISPOSTA DELLA DOTT.SSA ELENA COTTAFAVA, SEGRETERIA DELLA FONDAZIONE GIMBE

https://www.gimbe.org

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila e tecnico sportivo CSEN Abruzzo