Campania

IL DURISSIMO BOTTA E RISPOSTA TRA LA PATETICA E FINTA MORALISTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO GIORGIA MELONI E UN OTTIMO VINCENZO DE LUCA, IL GOVERNATORE DELLA REGIONE CAMPANIA

De Luca: «L’unico insulto ieri lo ha rivolto la Meloni ai manifestanti»

De Luca: «The only insult yesterday was addressed by Meloni to the demonstrators»

Il Presidente della regione Campania Vincenzo de Luca del PD
https://www.msn.com/it-it/notizie/italia/de-luca-l-unico-insulto-ieri-lo-ha-rivolto-la-meloni-ai-manifestanti/vi-BB1irtiP#details

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente

IL FENOMENO DEI ROGHI AGRICOLI A VASTO: L’ECOMAFIA E’ ARRIVATA ANCHE IN ABRUZZO COSTIERO?

Vasto (CH), lì 11 Gennaio 2024 ore 1.08

Buonanotte a tutti e a tutte, in questo articolo parlerò di un tema a me personalmente molto caro, perché ritengo metta in serio pericolo la salute sia delle persone normali che di quelle allergiche e fragili all’inquinamento atmosferico legato alla presenza di nanoparticolato atmosferico PM2.5 nell’aria, il cosiddetto particolato fine, prodotto sia da fonti di combustione artificiale come i riscaldamenti a gasolio e a pellet, per le persone sono i più economici del gas metano, ma di gran lunga più inquinanti nelle città ed un’altra fonte di inquinamento da nanoparticolato atmosferico è rappresentata senza dubbio dai gas di scarico incombusti dalle automobili diesel che in città girano troppo, per questo alcune amministrazioni comunali nel Nord Italia, più civili e sensibili alla tematica, stanno sempre più adottando misure che migliorino i servizi dei trasporti pubblici e disincentivino l’utilizzo dell’auto privata, come le tanto discusse Città 30, adottate in Italia già dalle amministrazioni comunali di Olbia in Sardegna e Bologna in Emilia Romagna, ma un altro fenomeno che sta prendendo sempre più piede nelle città del Sud Italia sta contribuendo pericolosamente all’aumento della concentrazione di nanoparticolato atmosferico nelle nostre campagne prospicienti alle città: i roghi agricoli dolosi, fenomeno che si è rinvenuto per la prima volta ad Ischia in Campania e che si sta diffondendo a macchia d’olio in diverse altri centri urbani del Sud Italia, tra i quali Vasto in Abruzzo dove vivo, pertanto tale tematica richiede di essere affrontata seriamente, con tutto il rigore di un tecnico ambientale che mi contraddistingue da sempre, perché su temi come questi non ci si deve mai permettere di minimizzarli, specialmente quando tendono a mettere in pericolo la salute di un’intera comunità locale, l’atteggiamento adottato dal “sindaco locale assente” Francesco Menna, impegnato a svolgere il suo ruolo di Presidente della Provincia di Chieti a Corso Marrucino, dimenticandosi completamente di affrontare i fenomeni legati probabilmente all’ecomafia o a segnali di fumo atti usati dalla comunità ROM locale ed atti a comunicarsi qualcosa tra di loro, una nuova forma di comunicazione che sta sempre più prendendo piede in città e dove purtroppo sono costretto ancora a vivere ancora per altri anni con la mia famiglia, pertanto non sono nella condizione assolutamente di poter chiudere un occhio e far finta di niente, come fanno qui tutti gli altri residenti omertosi e complici, ed io penso che in piena pandemia la comunità vastese sia di gran lunga peggio di quella avezzanese di Avezzano (AQ) nella Marsica, lì c’erano i camorristi di destra, mentre qui c’è qualche altra forma di mafia come quella pugliese, la Sacra Corona Unita, ma questa è un’altra storia!

Io credo che il sindaco Menna sappia fin troppo bene che nella sua città avvengono questi crimini contro l’ambiente e la salute dei suoi cittadini, in una città che non posso definire mia solo perché ci risiedo, io sono romano e dovunque andrò io sarò un soldato di Roma, soltanto Roma per me è la mia madrepatria, tutte le altre città d’Italia e del Mondo no facciamo ad intenderci da subito. Precisato bene questo, io non vorrei mettermi a fare il Giancarlo Siani della situzione, ma visto il peggioramento costante della qualità dell’aria in città, specialmente quando il clima locale è più umido e non piove per giorni o mesi, è il caso di parlare in questa sede del fenomeno legato ai roghi agricoli, dove certi personaggi locali, credo si possa trattare di residenti di origini foggiane pugliesi che hanno abitudini animalesche foggiane, hanno la tendenza a bruciare un pò troppo spesso le stoppie agricole e fin qui voi direste che tutto è nella norma, il problema però è che il fumo emesso non è marrone o nero, è di colore blu e ritengo quindi che sotto le stoppie si bruci qualche altro materiale, come rifiuti pericolosi e plastica che ricordo ai lettori di questo articolo che emettono diossine nell’aria, materiale a mio avviso mescolato con il legno in eccesso bruciato nei campi nelle campagne delle contrade Lebba, Maddalena, San Lorenzo e Luci. Mi trovo costretto a scrivere questo articolo perché questi fenomeni avvengono con una certa frequenza e regolarità, sono molto ben visibili da casa mia e la cosa peggiore della questione è che nessun organo competente intervenga effettuando maggiori controlli per scongiurare la degenerazione di un problema che sta prendendo sempre più piede: in diversi punti della città ad orari regolari, o dopo pranzo tra le ore 13 e le 15, ma anche in fascia oraria serale, tra le ore 17 e le 19, vengono appiccati incendi agricoli dolosi controllati per pochi minuti, non scappano di mano e non richiedono l’intervento dei Vigili del Fuoco, però comunque qui sembra di essere in mezzo alle tribù indiane dei Sioux e dei Ceyenne durante il periodo del colonialismo inglese in America del Nord, spesso oltre ai roghi agricoli vengono sparati anche dei fuochi artificiali, come se questi assurdi personaggi locali comunicassero qualcosa tra loro, ma non si sa ancora bene che cosa, è forse è meglio non saperlo, però resta il fatto che non è facile per brave persone vivere in mezzo ad una popolazione che ignora completamente la tutela ambientale attraverso l’importanza della salubrità dell’aria e la salvaguardia della salute umana. Io personalmente ho già inviato diverse mail PEC ai Carabinieri Forestali della stazione locale di Vasto, ma le mie segnalazioni non sono mai state prese sul serio, pertanto non mi resta che contattare Striscia la Notizia: forse soltanto in questo modo elevando il caso a livello nazionale, forse si riuscirà a sbloccare qualcosa, a non permettere più questa libera anarchia generale che vige specialmente da quando vivo qui da due anni e mezzo a questa parte in piena pandemia, dove il mio stato di salute organico è decisamente peggiorato per colpa di inquinamento da nanoparticolato atmosferico PM2.5 vigente in particolari condizioni climatiche locali, maggiormente d’estate con la temperatura anomalmente più alta ed in condizioni di maggiore umidità relativa superiore al 60%, obbligandomi a passare molto più tempo in casa rispetto a quando vivevo ad Avezzano e non soltanto per il COVID19 che gira ancora tra noi.

Di seguito inserisco tutti i video che sto girando in questi mesi atti a documentare questo fenomeno dei roghi agricoli, che ho letto insiste da diversi anni anche sul territorio di Ischia, nella vicina regione della Campania:

Certo di una tempestiva risoluzione del problema a modo mio, perché se sto ad aspettare i Carabinieri Forestali della stazione locale vastese, o il Comune di Vasto, faccio a tempo prima ad avere problemi respiratori che mi potranno portare ad avere l’asma bronchiale o crisi respiratorie più o meno gravi, dedico questo articolo a tutti quelli che nonostante il periodo pandemico, hanno ancora conservato come me e mio padre un minimo di logica, buon senso e soprattutto, un immenso senso civico, aspetto questo che in questa città non vedo in nessun’altra persona al di fuori della mia famiglia.

Buonanotte e a risentirci presto per nuovi aggiornamenti su questo importante tema da non sottovalutare assolutamente e che dovrebbe iniziare a preoccupare molte persone, specie se nel 2025 qui a Vsto il Tribunale verrà chiuso e tutte le cause legali verranno spostate a Chieti e soprattutto se i roghi agricoli, che nessuna istituzione locale ha ancora intenzione di controllare e di far cessare, cominceranno a manifestarsi in molte altre città italiane del Centro-Sud Italia.

English translate

THE PHENOMENON OF AGRICULTURAL BURNS IN VASTO: HAS THE ECOMAFIA ALSO ARRIVED IN COASTAL ABRUZZO?

Goodnight everyone, in this article I will talk about a topic that is personally very dear to me, because I believe it seriously endangers the health of both normal people and those allergic and fragile to air pollution linked to the presence of atmospheric nanoparticles PM2.5 in the air, the so-called fine particulates, produced both by artificial combustion sources such as oil and pellet heating, are cheaper for people than methane gas, but far more polluting in cities and another source of pollution from atmospheric nanoparticles is undoubtedly represented by the unburned exhaust fumes from diesel cars that run too much in the city, which is why some municipal administrations in Northern Italy, more civilized and sensitive to the issue, are increasingly adopting measures that improve public transport services and discourage the use of private cars, such as the much discussed Città 30, already adopted in Italy by the municipal administrations of Olbia in Sardinia and Bologna in Emilia Romagna, but another phenomenon that is increasingly gaining ground in the cities of Southern Italy is contributing dangerously to the increase in the concentration of atmospheric nanoparticles in our countryside overlooking the cities: malicious agricultural fires, a phenomenon which was found for the first time in Ischia in Campania and which is spreading like wildfire in several other urban centers in the Southern Italy, including Vasto in Abruzzo where I live, therefore this issue requires to be addressed seriously, with all the rigor of an environmental technician that has always distinguished me, because on issues like these we must never allow ourselves to minimize them, especially when they tend to endanger the health of an entire local community, the attitude adopted by the "absent local mayor" Francesco Menna, busy carrying out his role as President of the Province of Chieti in Corso Marrucino, completely forgetting to deal with the phenomena probably linked to the eco-mafia or smoke signals acts used by the local ROM community and aimed at communicating something to each other, a new form of communication that is increasingly taking hold in the city and where unfortunately I am still forced to live for another few years with my family, therefore I am absolutely not in a position to be able to turn a blind eye and pretend nothing happened, as all the other silenced and complicit residents do here, and I think that in the midst of a pandemic the Vastese community is far worse than the Avezzanese one of Avezzano (AQ) in the Marsica District, there were right-wing Camorra members there, while here there is some other form of mafia like the Apulian one, the Sacra Corona Unita, but that's another story!

I believe that Mayor Menna knows only too well that in his city happens crimes against air quality and to his citizens health, in a city to which I can't call mine just because I live there, I'm Roman and wherever I go I will be a soldier of Rome, only Rome for me is my motherland, all the others cities in Italy and in the world we cannot immediately understand each other. Having stated this well, I don't want to start acting like Giancarlo Siani of the situation, but given the constant worsening of the air quality in the city, especially when the local climate is more humid and it doesn't rain for days or months, it's time to talk here on the phenomenon linked to agricultural fires, where certain local characters, I believe they could be residents of Foggia-Apulian origins who have animalistic habits from Foggia, have a tendency to burn agricultural stubble a little too often and up to this point you would say that everything it is normal, the problem however is that the smoke emitted is not brown or black, it is blue in color and therefore I believe that under the stubble some other material is burning, such as dangerous waste and plastic which I remind readers of this article that emit dioxins in the air, material in my opinion mixed with the excess wood burned in the fields in the countryside of Lebba, Maddalena, San Lorenzo and Luci districts. I find myself forced to write this article because these phenomena occur with a certain frequency and regularity, they are very visible from my home and the worst thing about the matter is that no competent body intervenes by carrying out more checks to avoid the degeneration of a problem that is taking more and more foot: in various parts of the city at regular times, or after lunch between 1pm and 3pm, but also in the evening, between 5pm and 7pm, controlled arson agricultural fires are set for a few minutes, they do not get out of hand and they do not require the intervention of the Fire Brigade, however here it seems to be among the Sioux and Ceyenne Indian tribes during the period of English colonialism in North America, often in addition to agricultural fires, fireworks are also set off, such as if these absurd local characters communicated something to each other, but we still don't know exactly what, it is perhaps better not to know, but the fact remains that it is not easy for good people to live among a population that completely ignores environmental protection through the importance of an healthy air and the protection of human health. I personally have already sent several PEC emails to the Forestry Carabinieri of the local Vasto station, but my reports have never been taken seriously, so all I have to do is contact Striscia la Notizia of Canale 5 Mediaset: perhaps only in this way will I elevate the case to a national level, perhaps we will be able to unlock something, to no longer allow this free general anarchy that has prevailed especially since I have been living here for two and a half years now in the midst of a pandemic, where my organic state of health has decidedly worsened due to pollution from atmospheric nanoparticulate PM2.5 in force in particular local climatic conditions, especially in summer with the anomalously higher temperature and in conditions of greater relative humidity above 60%, forcing me to spend much more time at home compared to when I lived in Avezzano and not only for COVID19 which is still circulating among us.

Below I insert all the videos that I have been shooting in recent months aimed at documenting this phenomenon of agricultural fires, which I have read has also persisted for several years in the territory of Ischia in near Campania region.

Certain of a timely resolution of the problem in my own way, because if I wait for the Forestry Carabinieri of the local station in Vasto, or the Municipality of Vasto, I will have breathing problems in time that could lead to asthma or respiratory crises more or less serious, I dedicate this article to all those who, despite the pandemic period, have still retained, like me and my father, a minimum of logic, common sense and above all, an immense civic sense, this is something I don't see anywhere in this city. 'other person outside of my family.

Goodnight and we'll see you again soon for new updates on this important issue that should absolutely not be underestimated and which should start to worry many people, especially if in 2025 the Court here in Vasto will close and all the legal cases will move to Chieti and especially if the agricultural fires, which no local institution has yet the intention of controlling and stopping, will begin to appear in other many Italian cities in Central-Southern Italy.



https://www.ilmattino.it/napoli/area_metropolitana/roghi_agricoli_polveri_sottili_ischia_rischio_la_qualita_aria-7694207.html
https://www.ecoo.it/articolo/ischia-polveri-sottili-e-roghi-rendono-laria-irrespirabile-danni-alla-salute-delle-persone/140859/
Vasto (CH), Abruzzo contrada Maddalena-San Lorenzo, 2 Febbraio 2024 ore 17.34: cielo avvolto dalla fuliggine generata da un doppio incendio controllato da rogo agricolo appiccato all’interno di due ville sulla destra dell’immagine

Vasto (CH) Abruzzo, 5 Febbraio 2024 ore 15.27: ancora un altro rogo agricolo utilizzato come segnale di fumo nelle campagne della contrada Luci

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto al Cambiamento Climatico in atto

ASSUNZIONI DECRETO SUD: 2200 POSTI DI LAVORO NEL MEZZOGIORNO

18 Settembre 2023, 10:00

https://www.ticonsiglio.com/assunzioni-decreto-sud-posti-lavoro/

In arrivo migliaia di assunzioni nel Mezzogiorno grazie al Decreto SUD.

Il nuovo provvedimento approvato dal Consiglio dei Ministri introduce nuove misure per favorire la crescita e il consolidamento economico del Meridione d’Italia. Tra queste autorizza la copertura di ben 2.200 posti di lavoro per rafforzare gli enti territoriali e il Dipartimento per le politiche di coesione.

Per reclutare le risorse da assumere saranno banditi nuovi concorsi. Ecco cosa sapere sulle assunzioni al Sud in arrivo e sulle selezioni pubbliche in arrivo, che rientrano tra i prossimi bandi in uscita.

ASSUNZIONI DECRETO SUD

Il c.d. Decreto Sud, ovvero il nuovo Decreto approvato dal Consiglio dei Ministri del 7 settembre 2023 recante Disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione e per il rilancio dell’economia nelle aree del Mezzogiorno del Paese, creerà numerosi nuovi posti di lavoro nella Pubblica Amministrazione.

Il provvedimento autorizza, infatti, il reclutamento di 2.200 risorse presso diversi enti territoriali del Mezzogiorno e presso il Dipartimento per le politiche di coesione.

L’iniziativa intende promuovere il rafforzamento della capacità amministrativa delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, delle province, delle unioni dei comuni e dei comuni, appartenenti alle predette regioni, nonché le funzioni di coordinamento nazionale del Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri, coinvolte nell’attuazione delle misure previste dal Decreto Sud (qui tutti i dettagli sulle misure previste).

E’ bene specificare che il testo definitivo del Decreto è in attesa di essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Dunque, per avere conferma delle disposizioni, occorre attendere la pubblicazione in GU del provvedimento, su cui vi terremo aggiornati.

FIGURE DA ASSUMERE

Nel dettaglio, il Decreto Sud autorizza le predette amministrazioni ad assumere, con contratto di lavoro a tempo indeterminato, personale non dirigenziale, da inquadrare nel livello iniziale dell’area dei funzionari prevista dal CCNL Comparto Funzioni Locali 2019-2021 ovvero della categoria A del Contratto collettivo nazionale di lavoro della Presidenza del Consiglio dei ministri.

I posti di lavoro nelle PA meridionali autorizzati sono 2.200, di cui 71 per il Dipartimento per le politiche di coesione.

DECORRENZA DELLE ASSUNZIONI

Le nuove assunzioni nelle PA del Mezzogiorno e presso il Dipartimento per le politiche di coesione avranno decorrenza dal 1° gennaio 2024.

Fonte: Ti Consiglio

#Assunzioni #DecretoSud: 2200 posti di #lavoro nel #Mezzogiorno a partire dal 1 Gennaio 2024. #TiConsiglio

https://x.com/bralex84/status/1704105190029246837

Ciao @maurizioacerbo, sottopongo alla tua gentile attenzione questo articolo e mi chiedo perché nel #DecretoSud per le assunzioni non è stato inserito anche l’#Abruzzo. Sarebbe il caso di presentare un’interrogazione regionale al Presidente #MarcoMarsilio in tal senso, grazie.

https://x.com/bralex84/status/1704105439871336706

Hi #MaurizioAcerbo, I bring this article to your kind attention and I wonder why #Abruzzo was not also included in the #SouthDecree for job hiring. It would be appropriate to present a regional question to Abruzzo President #MarcoMarsilio in this regard, thank you.

https://x.com/bralex84/status/1704105693077488120

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo ed attivista del movimento ambientalista italiano Ultima Generazione A22 Network

TERREMOTO A NAPOLI, SCOSSA DI MAGNITUDO 3.8 NELLA ZONA DEI CAMPI FLEGREI

07 set 2023 – 20:40

Secondo le prime stime di INGV ha avuto probabilmente un epicentro nell’area degli Astroni, oasi naturale al confine tra Napoli e Pozzuoli. Al momento non sono segnalati danni

Una scossa di terremoto è stata avvertita a Napoli da numerosi cittadini, in diverse parti della città, alle 19.45 di questa sera. Secondo le prime stime di INGV ha avuto magnitudo di 3.8 e probabilmente un epicentro nell’area degli Astroni, oasi naturale al confine tra NapoliPozzuoli. Il sisma, localizzato a una profondità di 2 km, è stato avvertito dai residenti del quartiere Fuorigrotta, via Manzoni, del quartiere collinare del Vomero e anche in centro città, oltre che nel puteolano. A Fuorigrotta in molti sono scesi in strada, mentre a Pozzuoli il sindaco Luigi Manzoni ha convocato una riunione urgente del Centro Operativo Comunale. Da tempo nei Campi Flegrei è in atto un vistoso fenomeno di sciami sismici ripetuti legati al bradisismo. Paura tra i cittadini che hanno commentato sui social la forte scossa. Al momento non sono segnalati danni o feriti. 

Ingv: su Campi Flegrei “attenzione continua”

“Sull’area dei Campi Flegrei c’è un’attenzione continua”, ha detto il vulcanologo di INGV Giovanni Macedonio all’Ansa. “C’è infatti un’allerta gialla: vuol dire che c’è un’attenzione scientifica continua, con un monitoraggio 24 ore su 24 da parte dell’Ingv e dell’Osservatorio Vesuviano”. E ha aggiunto: “Nelle ultime settimane stiamo osservando un sollevamento di circa 1,5 centimetri al mese e la frequenza dei terremoti sta aumentando”, ha osservato l’esperto. Nei prossimi giorni e nei prossimi mesi, ha concluso, “osserveremo l’evoluzione della situazione, per capire se il processo di sollevamento stia subendo delle accelerazioni”. 

Paura ma danni lievi

La scossa registrata alle 19.45 è la più forte degli ultimi 20 anni con magnitudo 3.8, epicentro Solfatara a 2.5 km di profondità nella zona Pisciarelli, secondo le stime dell’Ingv. Lo sciame sismico susseguente, ai Campi Flegrei, è stato avvertito in gran parte della città e il boato è stato sentito anche a Posillipo, Fuorigrotta, Vomero, Agnano. Qui si segnalano al momento distacchi di calcinacci dalle abitazioni. A Pozzuoli sono stati segnalati black out di energia elettrica, il Comune ha già disposto il dispiegamento di tutte le risorse della Protezione civile: il sindaco Gigi Manzoni ha invitato i cittadini a mantenere la calma e ad affidarsi ai canali ufficiali di comunicazione. Tantissime le chiamate ai Vigili del fuoco per verifiche in diversi appartamenti che hanno subito crepe.

https://tg24.sky.it/napoli/2023/09/07/terremoto-napoli-oggi
https://www.fanpage.it/napoli/forte-scossa-di-terremoto-avvertita-a-napoli/

Paura ai Campi Flegrei, scossa 3.8 sentita anche a Napoli

https://www.ansa.it/campania/notizie/2023/09/07/sciame-sismico-ai-campi-flegrei-scossa-sentita-a-napoli_802a70a2-b8bc-4503-a53f-3d6db6ab9b9a.html

Èstato avvertito in gran parte di Napoli, ma non ha provocato danni, lo sciame sismico che in serata ha scosso i Campi Flegrei.

Con una magnitudo di 3,8, è stato il terremoto più forte registrato in questa zona degli ultimi dieci anni, e in alcuni quartieri la gente è scesa in strada per la paura.

L’attenzione di sismologi e vulcanologi su quanto sta accadendo “è costante”, anche se “a oggi non ci sta dando indicazioni di variazioni repentine rispetto al trend osservato egli ultimi 10 anni”, ha detto all’ANSA il vulcanologo Giovanni Macedonio, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ed ex direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv. Il sollevamento del suolo nell’area dei Campi Flegrei è in corso dal 2012 ed è costantemente accompagnato da terremoti, di solito di magnitudo inferiore a 3. Questa volta la magnitudo superiore e il fatto che è stato abbastanza superficiale (è avvenuto a circa 2 chilometri di profondità), hanno fatto sì che sia stato avvertito in particolare nei quartieri di Napoli più vicini alla zona di Pozzuoli, come Posillipo, Fuorigrotta e Vomero. Tanta paura, ma nessun danno, come ha reso noto il dipartimento della Protezione civile.

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“Sull’area dei Campi Flegrei c’è un’attenzione continua”, ha detto il vulcanologo. “C’è infatti un’allerta gialla: vuol dire che c’è un’attenzione scientifica continua, con un monitoraggio 24 ore su 24 da parte dell’Ingv e dell’Osservatorio Vesuviano”. La situazione dei Campi Flegrei, ha detto ancora, “ha visto una forte crisi fra il 1983 e il 1984, quando il suolo si è sollevato in modo molto rapido e il fenomeno è stato accompagnato da circa 16.000 terremoti in due anni, frequenti ma piccoli, di magnitudo inferiore a 3”. In seguito il suolo ha cominciato ad abbassarsi in modo silenzioso, senza che avvenissero terremoti e nel 2012 ha iniziato nuovamente a sollevarsi, molto più lentamente che nel 1983-84. Un fenomeno, questo, accompagnato sia da terremoti nella zona di Pozzuoli, sia in mare. “Nelle ultime settimane stiamo osservando un sollevamento di circa 1,5 centimetri al mese e la frequenza dei terremoti sta aumentando”, ha osservato l’esperto. Nei prossimi giorni e nei prossimi mesi, ha detto ancora, si faranno nuove osservazioni per capire se lo sciame sismico è associato a movimenti di fluidi, si controllerà il sollevamento dell’area con l’aiuto di Gps e satelliti e si analizzeranno i dati geochimici relativi a flusso, temperatura e composizione chimica dei gas. “Osserveremo l’evoluzione della situazione, per capire – ha concluso – se il processo di sollevamento stia subendo delle accelerazioni”.

Mantenere la calma e affidarsi ai canali ufficiali di comunicazione. È l’appello ai cittadini del sindaco di Pozzuoli, Gigi Manzoni. “La scossa delle 19.45 – scrive il primo cittadino – ha la più alta magnitudo registrata dalla ripresa dell’attività del bradisismo (3.8), ed è uno degli eventi sismici di uno sciame ancora in corso. Siamo al momento riuniti in Comune per seguire l’andamento dello sciame e verificare in tempo reale la situazione. So che siete spaventati e preoccupati, ma vi chiedo di mantenere la calma e di affidarvi ai canali ufficiali di comunicazione, che sono in stretto e continuo contatto con l’Ingv, la Protezione Civile, la Polizia Locale e i Vigili del Fuoco. Vi chiedo di contattare i numeri dedicati in caso di segnalazioni da fare o di esigenze collegate all’attività sismica. Vi aggiornerò – conclude il sindaco, rivolto ai suoi concittadini – non appena saremo in possesso di nuove informazioni”.

Fonte: ANSA

Dopo l’ultimo terremoto preoccupano i Campi flegrei: l’allarme dell’esperto

Il forte sisma è legato all’indebolimento della crosta e può ripresentarsi insieme agli sciami sismici

L’ultimo terremoto avvertito anche nell’area di Napoli fa parte di un processo di fratturazione della crosta dei Campi Flegrei; crosta che progressivamente si sta indebolendo”. A spiegarlo è Stefano Carlino, ricercatore dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia – Osservatorio vesuviano (Ingv-Ov), autore tra gli altri di uno studio pubblicato su “Communications Earth & Environment” che a giugno aveva messo in guardia relativamente a una possibile consistente rottura della crosta della caldera dei Campi Flegrei. “Finché ci sarà il sollevamento della caldera – continua Carlino – avremo questa sismicità che potra’ manifestarsi sia con eventi più forti che con sciami.

Quello che dovremo capire nell’immediato futuro è se la crosta continuerà ad avere lo stesso ‘comportamento’ o se osserveremo variazioni dal punto di vista di come si frattura. L’andamento nel tempo di questo ‘comportamento’ e dei terremoti ci forniscono e ci forniranno informazioni su quando potrebbe avvenire un possibile processo di rottura totale della crosta, cioè quando sostanzialmente la crosta potrebbe fratturarsi in maniera pervasiva, mettendo in comunicazione la parte più profonda del sistema magmatico con la superficie. Al momento non e’ possibile fare comunque previsioni specifiche e sarà necessario continuare a monitorare con attenzione la situazione”.

Uno dei problemi più significativi riguarda che cosa si celi “al di sotto” di queste spinte, se gas, vapore acqueo o anche magma in risalita. “La mia interpretazione di quanto sta accadendo – chiarisce Carlino – è che è probabile che piccole quantità di magma siano arrivate nel sistema magmatico più superficiale, cioè quello localizzato a 3-4 chilometri dalla superficie, che è poi il sistema che determina il sollevamento. E c’è sicuramente anche un contributo idrotermale rilevante, fluidi ad alta pressione e temperatura che probabilmente contribuiscono in maniera significativa al sollevamento. Non possiamo comunque dire con certezza quale sia la sorgente primaria di questo sollevamento, data l’ambiguità delle soluzioni che provengono dall’elaborazione dei dati”. 

Fonte: Napoli Today

Campi Flegrei, il terremoto: panico e gente in strada

08 settembre 2023

Lampadari che tremano e gente in strada: ecco le immagini del terremoto che ha colpito Napoli e i campi flegrei. Nel video, anche la reazione di una volpe che scappa sentendo la scossa. Il video è stato postato dalla pagina Facebook dell’Oasi WWF Cratere degli Astroni. Intanto il sindaco di Pozzuoli Gigi Manzoni ha voluto rassicurare: “Nessun danno a persone ed edifici dopo le puntuali verifiche effettuate dai tecnici del Comune e dalla Polizia municipale”. Lo sciame sismico alle ore 19,45 di ieri sera ha fatto registrare la scossa più forte (magnitudo 3.8) negli ultimi 39 anni.

Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

https://www.liberoquotidiano.it/video/libero-video/36836200/campi-flegrei-terremoto-panico-gente-strada.html

Terremoto Napoli

Cosa succede ai Campi Flegrei? Approfondimento su terremoto a Napoli e crisi bradisismica

L’area di Napoli e dei Campi Flegrei è stata colpita da una scossa di terremoto con magnitudo Richter 3.8. Cosa sta succedendo? La risposta sta nel bradisismo flegreo.

A cura di Andrea Moccia

L’area vicina all’epicentro dove è stata avvertita la scossa di terremoto di magnitudo 3.8 Richter a Napoli zona Campi Flegrei il 7 Settembre 2023
https://www.geopop.it/video/cosa-succede-ai-campi-flegrei-approfondimento-su-terremoto-a-napoli-e-crisi-bradisismica/

l 7 settembre alle 19:45 circa una forte scossa di terremoto è stata avvertita a Napoli e dintorni e subito ci si è chiesti “ma cosa sta succedendo?”.
Il terremoto di giovedì ha fatto registrare una magnitudo Richter pari a 3.8 e il suo epicentro era localizzato in un’area tra i Campi Flegrei e il capoluogo campano, più precisamente tra zona Solfatara e Pisciarelli. Il punto è che il sisma ha fatto registrare una profondità molto ridotta, circa 2 km, e quindi è stato avvertito in modo molto intenso da parte della popolazione.

Questo fenomeno con ogni probabilità è legato al cosiddetto bradisismo flegreo, cioè un periodico innalzamento e abbassamento del livello del suolo causato da attività vulcanica nel sottosuolo. Durante la fase di sollevamento si possono verificare numerose scosse di intensità anche sostenuta e, in questi casi, si parla di crisi bradisismica. Attualmente, per intenderci, ci troviamo in un periodo di crisi bradisismica che è iniziato nel 2005.

Questa crisi porterà ad un’eruzione? Non lo possiamo sapere, e nemmeno la scienza ci può fornire una risposta al momento. La cosa importante è non farsi prendere dal panico – soprattutto se si leggono titoli di articoli allarmisti – e ricordarci che la principale referenza in questo campo è l’INGV che, quotidianamente, fornisce le informazioni più corrette sull’argomento.

In questo video quindi vedremo:

dove è stata avvertita la scossa;
qual era la sua intensità e dove si trovava il suo epicentro;
cosa si intende per crisi bradisismica;
le crisi passate;
il monitoraggio dei Campi Flegrei;
cosa ci dice la scienza in merito a una possibile eruzione.

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo ed attivista del movimento ambientalista italiano Ultima Generazione A22 Network

L’ISTAT FOTOGRAFA UN’ITALIA SEMPRE PIU’ VECCHIA ED IMPOVERITA

https://www.lindipendente.online/2023/07/10/listat-fotografa-unitalia-sempre-piu-vecchia-e-impoverita/

L’Italia non è un Paese per giovani e donne, soprattutto se meridionali. Non il titolo di un film ma lo scenario desolante che ha immortalato l’ISTAT nel “Rapporto annuale 2023. La situazione del Paese”. Un Paese che invecchia sempre di più, vede emigrare i propri giovani e non tutela quelli che restano. Quasi la metà dei 18-34enni (10 milioni e 273 mila persone) mostra almeno un “segnale di deprivazione” in uno dei domini chiave del benessere: istruzione e lavoro, coesione sociale, salute, benessere soggettivo e territorio. In Italia 1,7 milioni di giovani non studiano, non lavorano e non sono inseriti in percorsi di formazione: si tratta di circa un under 30 su cinque. In questa triste classifica le ragazze staccano i ragazzi di quasi 3 punti percentuali (20,5% e 17,7%). Anche quando riescono a trovare lavoro, i giovani devono fare i conti con precarietà e stipendi da fame.

Tra il 2004 e il 2022, il tasso di occupazione per i giovani di età compresa tra i 15 e i 34 anni si è ridotto di 8,6 punti percentuali, mentre per i 50-64 enni è aumentato del 19,2%. Il divario occupazionale tra due generazioni agli antipodi, una avviatasi verso la pensione e l’altra agli inizi della carriera lavorativa, è oggi ampissimo. Nel caso degli under 35, il tasso di occupazione si ferma al 43,7%, mentre nella fascia 50-64 anni la percentuale sale al 61,5%. Una differenza del 17,8%, figlia di politiche e di una cultura restie alla valorizzazione dei giovani. Sul coinvolgimento attivo delle nuove generazioni ha più volte scritto lo psicanalista Umberto Galimberti: «Noi i giovani non li usiamo… gli facciamo fare le fotocopie, i lavori a Cococo, i lavori a progetto, i lavori in affitto… ma il massimo della potenza creativa, il momento intuitivo, è in quell’età lì».

Non è un caso che i segnali di deprivazione si manifestino in modo più intenso nella fascia di età 25-34 anni. Un periodo che apre a passaggi impegnativi, come l’ingresso nel mondo del lavoro, l’uscita dalla famiglia e l’inizio di una vita autonoma. Percorsi non sempre possibili a causa della precarietà del mondo del lavoro. Come evidenziato dall’ISTAT, la situazione non è delle migliori nemmeno in caso di occupazione: la retribuzione media annua lorda per dipendente è di quasi 27 mila euro, inferiore del 12% alla media europea. Tuttavia, un giovane guadagna di solito la metà di un collega adulto: come evidenziato da uno studio del Consiglio nazionale dei giovani e di EURES, il 43% degli under 35 percepisce una retribuzione netta mensile inferiore a 1000 euro.

Tra il 2000 e il 2021, tutte le regioni italiane hanno perso posizioni nella classifica europea del PIL pro capite PPA (a parità di potere d’acquisto). Si tratta di un fallimento anomalo delle politiche di coesione messe in campo da Bruxelles. I 21 anni analizzati hanno infatti visto una generale convergenza tra le economie e i tenori di vita dei diversi territori dell’UE. Fanno eccezione la Grecia, il Portogallo, la Spagna e l’Italia, con particolare riguardo per il Mezzogiorno. Alle regioni meno sviluppate (Basilicata, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia) sono andati nello scorso bilancio UE (2014-2020) il 69% delle risorse stanziate per le politiche di coesione. Nonostante ciò, le regioni hanno continuato la loro regressione: la Calabria è passata dal 182esimo al 214esimo posto, la Sicilia dal 173esima al 208esimo, la Campania dal 165esimo al 201esimo. Una situazione favorita dalla mancanza di politiche incisive e di una gestione virtuosa da parte dello Stato e degli enti minori italiani.

[di Salvatore Toscano]

Fonte: L’Indipendente Online

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

PINO SCOTTO, CONTRO TUTTO E TUTTI

Il famoso rocker ed ex-leader dei Vanadium Pino Scotto, nato a Monte di Procida vicino Napoli l’11 Ottobre 1949. Oggi è un 73enne in splendida forma!
http://www.metalhammer.it/interviste/2018/04/18/pino-scotto-contro-tutto-e-contro-tutti/

Il 18/04/2018, di Fabio Magliano

L’intervista a Pino Scotto non è mai qualcosa di banale. Perchè volenti o nolenti l’ex singer dei Vanadium è tutto fuorchè una persona banale, perchè ciò che dice, tra un insulto e un improperio arriva sempre diritto al centro come una pallottola, ma soprattutto perchè le sue uscite saranno condivisibili o meno, però hanno il merito di fare parlare, di fare discutere e, soprattutto, di fare riflettere. Sempre in guerra contro tutto e contro tutti, il buon Pino oggi non si limita a lanciare i suoi strali attraverso radio e televisioni, ma è tornato a riversare la sua rabbia anche in ciò che sa fare meglio: la musica, confezionando per Nadir un nuovo lavoro, ‘Eye For An Eye’, nel quale trova sfogo tutta la sua incazzatura, attorno alla quale è stata tessuta una perfetta colonna sonora che attinge a piene mani dal miglior rock d’annata. Un’occasione perfetta, questa, per intavolare una lunga chiacchierata con il singer partenopeo, un faccia a faccia che non poteva e non doveva limitarsi ad un discorso puramente musicale, visti gli svariati fronti che vedono coinvolto Pino Scotto, quindi spazio alle sette note, ma largo anche a Cristina Scabbia, Al Bano e The Voice, alla politica, ai progetti umanitari e a quei rocker che troppo presto hanno salutato questa terra…

Come ho scritto in fase di recensione, il disco fa incazzare perchè è uno di quei lavori che ti riconcilia con il caro e vecchio rock, eppure finirà per passare in secondo piano davanti alle tue sparate televisive e agli strali che lanci da sempre verso tutto e verso tutti…
“Io ci tengo al mio lato televisivo. Io non ho mai preso un euro dalle mie apparizioni televisive né da quelle radiofoniche, io lo faccio solo per passione. Poi bisogna dire che quello che si vede in televisione sono sempre io, un italiano incazzato con questo Paese di merda, che per colpa della massa ha mandato a puttane arte, dignità, onestà, politica… Quello che si vede è il Pino uomo, poi c’è il Pino musicista…”

…che rischia di uscire svilito da questo confronto perché nonostante decenni passati sui palchi di tutta Italia e in sala di incisione a registrare ottimi lavori, tutti parlano di te come quello del “datti fuoco” e del “vai a fare in culo papà di Jimme”…
“Ma quella è la massa italiana che non capisce e non capirà mai un cazzo. Non puoi farci niente, non li cambi. Come la gente che continua a credere ancora che Berlusconi possa essere un politico, come la gente che continua a votare ancora quella politica che li ha fregati per quarant’anni, come la gente che crede che Salvini sia il salvatore del popolo, specialmente in Meridione dove fino a qualche anno fa la cosa più gentile che diceva era ‘i meridionali puzzano e devono essere bruciati vivi’. Purtroppo non ce la fai a cambiare la testa della gente, ma a me di quello che pensa la gente non frega e non è mai fregato un cazzo. Io al mattino quando mi alzo ho una faccia sola da lavare, nel bene e nel male. Mi sono sempre esposto e l’ho fatto anche con i testi in questo album”.

Quindi addentriamoci e partiamo proprio da ‘Eye For An Eye’, un titolo che se non suona come una minaccia, poco ci manca…
“Qualcuno ha detto che ‘Eye For An Eye’ è un messaggio violento. Violento un cazzo, gli italiani si sono rotti i coglioni, e bisogna restituire al quadrato, al cubo a quella gente tutto quello che ci ha fatto nel corso degli anni. Basta, occhio per occhio, questo è il messaggio. In ‘Two Guns’ invece mi sono esposto in modo molto forte: se tu vieni in casa mia non invitato a rubare, sappi che io non ho una ma due pistole, quindi tu entri in piedi ma non so come esci da casa mia. Non esiste che ci siano queste leggi di merda in Italia che se tu entri in casa mia io ti devo chiedere che cosa vuoi fare… in piena notte, magari mentre ho moglie e figli nel letto che dormono. Questa gente dell’Est che ha massacrato di botte intere famiglie nelle ville della Bergamasca e del Veneto per rubare un pugno di euro… Se tu vuoi entrare in casa mia, io ho due pistole che ti aspettano. Sappilo…”

Un’altra traccia dal titolo che ben poco spazio lascia all’interpretazione è ‘One Against the Other’…
“In questo pezzo ho parlato di chi si fa sopraffare dai falsi ideali, dall’inutilità della vita. Non parlo altro che della guerra dei poveri. Ci facciamo guerra tra di noi senza capire invece che il male sta da un’altra parte.”

Con ‘Angel Of Mercy’ invece si entra nel personale. Ti metti a nudo e lo fai con un brano decisamente toccante…
“Io ho sempre fatto delle ballad nei miei dischi, sin dai tempi dei Vanadium, ma non ho mai scritto di una donna. Questa volta, invece, in ‘Angel Of Mercy’ l’ho fatto, ma l’ho fatto perchè la canzone è dedicata a mia mamma che ci ha lasciato due anni fa e non pensavo che mi sarebbe mancata così tanto. E’ mancata a 90 anni, la sua vita l’ha fatta. E’ stata una donna meravigliosa che ha avuto cura di noi cinque figli, con mio padre che è morto giovanissimo ed è stata una mamma stupenda. Mi manca, mi manca davvero tantissimo.”

Uno dei pezzi che più ho apprezzato del tuo ultimo disco è ‘Cage Of Mind’, forse uno dei brani più strani all’interno del lavoro, quello che stilisticamente si discosta maggiormente da quel rock selvaggio che caratterizza ‘Eye For An Eye’ ma che, alla luce dei fatti, funziona decisamente bene…
“‘Cage Of Mind’ parla delle gabbie in cui a volte ci chiudiamo. Io sciolti i Vanadium avrei potuto benissimo fare un disco in quello stile ma con su il mio nome, ed invece mi sono messo a cantare in italiano e mi sono dato al blues e al rock’n’roll… Io non sono come quelle band che si fossilizzano su uno stile e che vanno avanti su quel binario, con tutto quello che di buono c’è attorno. E’ assurdo fare dei dischi sempre uguali, quando hai un mondo a disposizione dal quale attingere. Questa volta ho voluto fare un disco di sano hard rock vecchio stile, con canzoni da cantare, con belle melodie, come non se ne fanno più da tempo. E neanche le band famose lo fanno più…i soldi, il successo è quello che fa male. Come quando ho cercato di contaminare un po’ il rock con rap collaborando con J-Ax, con Caparezza, con i Club Dogo… secondo me erano ottimi brani, ma in Italia guai a proporre una cosa simile, perché non devi contaminarti, non devi cambiare… cazzo, io dopo due giorni mi rompo le palle… sai perché io non leggo mai le biografie dei grandi artisti? Perché dopo tre pagine mi rendo conto che hanno fatto tutto quello che ho fatto io, uguale… stessa sofferenza, stesse gioie, stesso percorso…a parte qualcuno che si è perso in brutte cose. Ci sono caduto anche io, però fortunatamente oggi sto bene.”

Cambiando discorso e addentrandoci in un terreno minato. Negli anni ti sei sempre scagliato contro i talent musicali. Ora che la tua amica Cristina Scabbia è stata chiamata a far da giudice a The Voice, è cambiata la tua opinione riguardo questi format?
“Secondo me hanno chiamato Cristina per far diventare anche il mondo del metal un fenomeno da baraccone. Io ti dico solo questo: anni fa un talent molto grande mi aveva chiamato, ed io avrei accettato. Io ho in piedi il progetto umanitario Rainbow a favore dei bambini disagiati, e visto che in ballo c’erano cifre grosse, a cinque zeri, avevo chiesto che tre quarti del mio compenso venissero destinati a quel progetto. Poi ho chiesto di poter decidere io che giudici coinvolgere, e ho detto che non avrei voluto karaoke li dentro, con gente che veniva a scimiottare questo o quel cantante. Volevo artisti veri, con qualcosa da dire, in grado di scrivere e cantare le proprie canzoni. Mi sono sentito dire ‘Pino, se facciamo così non ci guarda nessuno’. E avevano ragione loro. Perché la gente, come nei locali, vuole le tribute band, non gli interessa la vera musica.”

Non pensi invece che un personaggio come Cristina possa fungere da “cavallo di Troia” per portare il rock e il metal attraverso un format popolare come The Voice, là dove rock e metal solitamente non sarebbero entrati, facendolo conoscere, portandolo alla ribalta e portando quindi giovamento a tutto il movimento?
“Sai cosa succederà? Succederà quello che è successo a me: la gente non parlerà di Cristina per quanto è brava (perchè lei è molto brava), ma delle cazzate che fa in televisione, come le corna che fa con Al Bano. Al Bano…se penso che qualche anno fa sono andato a suonare a Cellino San Marco e lui se ne era uscito dicendo che facevamo la musica di Satana, e ora lo vedo li che fa le corna con Cristina, mi viene voglia di mandarlo affanculo… Succederà quello, che anche i bimbi minchia che guardano The Voice, gente che non sa cosa è il metal o il rock, parleranno di Cristina come ‘quella che fa le corna con Al Bano’…è questo lo scopo di questa trovata, e diventerà un fenomeno da baraccone anche questo”.

Rimanendo in tema di quella “mercificazione del metal” che, personalmente, mi crea non poco fastidio, che idea ti sei fatto della nuova tendenza di “riesumare” cantanti defunti e riportarli in tour sotto forma di ologramma? Lo hanno fatto con Freddie Mercury, lo hanno fatto con Ronnie James Dio…e l’onda non pare volersi arrestare…
“È una cosa pietosa, il peggiore schifo del business. È un offesa alla memoria di questi cantanti. È giusto che vivano nei nostri ricordi una volta scomparsi, mentre in questo caso si sfrutta in modo schifoso la loro immagine. Io ricordo la prima volta che ho incontrato Ronnie James Dio, ad un Monsters of Rock a Reggio Emilia…TV Sorrisi e Canzoni mi aveva stampato delle cartoline promozionali e Ronnie me lo sono trovato davanti al camerino, dopo la mia esibizione, con una di quelle cartoline a chiedermi l’autografo. Io mi sono messo in ginocchio davanti a lui, altroché… una persona di una gentilezza, di un’umiltà, un rispetto per i fan immenso. Tanto basso di statura quanto grande di cuore… E poi lui aveva ancora una voce eccezionale, fino alla fine. Ci sono cantanti che non ce la fanno più, né dal vivo né su disco e se ne vanno in giro ragliando alla faccia dei fan che non capiscono nulla. Invece Ronnie se n’è andato con la stessa voce del primo giorno. Un grande”.

Rimanendo in tema artisti scomparsi, so che la morte di Lemmy è uno di quegli eventi che ti ha particolarmente colpito e che, a modo suo, ti ha cambiato la vita…
“Si, è vero. È da quando è morto Lemmy che non tocco più nulla. Prima bevevo due bottiglie di Jack al giorno, poi quando è mancato ho detto basta, ed ora sto bene. Io mi conoscevo con Lemmy sin dal 1985 quando facemmo il primo tour insieme con i Vanadium, e lui è rimasto sempre uguale. E’ uno dei pochi che è rimasto sempre coerente nei discorsi con se stesso, nelle passioni…e quando è morto mi è mancato tantissimo, come se mi fosse mancato un fratello. Noi avevamo suonato insieme l’anno prima a Milano e si stava già spegnendo. Io la bestia la conosco purtroppo bene, ho visto mio padre, mia nonna morire di quel male…era spento, eppure l’orgoglio, la passione, la voglia di non mollare fino alla fine non lo ha mai abbandonato”.

Cambiando discorso. Tu sei da sempre molto impegnato nel campo del sociale…
“Il cuore viene prima di tutto. Ci vuole passione, rispetto, anima…tutte cose che la razza umana si è dimenticata di avere. Noi ci lamentiamo di dove viviamo e dimentichiamo che c’è un Terzo Mondo dove i bambini muoiono come mosche, per strada, di malattie assurde, e il mondo, Papa compreso, se ne frega. Io vengo in un paesino in provincia di Napoli, Monte di Procida, e la sera, quando ero ragazzino, mi mettevo sulla loggia insieme a mio nonno, lui fumava la pipa e mi raccontava le storie della guerra. E quando parlava degli esseri umani mi diceva ‘ma sta gente e’merda, o’sanno ch’hanno a’murì?’. Mio nonno aveva già capito tutto e purtroppo la razza umana non lo ha smentito. Guarda cosa sta capitando con la Siria…non c’è mai limite all’orrore”.

…l’ultimo progetto che ti ha visto coinvolto è stato il Rainbow Project, un progetto di educazione, sanità e sviluppo umano nelle comunità indigene della Cambogia, Guatemala e Belize. Come sei entrato in contatto con questa realtà?
“Io sin dagli anni Settanta ho sempre fatto parte di progetti benefici…per tredici anni ho fatto parte di un altro progetto che non voglio nominare, rinunciando ai miei concerti per dedicarmi a loro, ma va beh…comunque qualche anno fa ho conosciuto la dottoressa Caterina Vetro e lei che già partecipava a missioni umanitarie un giorno è andata in Guatemala e qui ha conosciuto Padre Sergio, un sacerdote che era venuto in Italia per fare carriera ecclesiastica ma dopo due anni in Vaticano se ne era scappato disgustato. Ritornato in Guatemala ha aperto una scuola in un luogo dove c’è una grande discarica e dove i bambini lavorano per un dollaro al giorno, anche 12 ore di fila in mezzo all’immondizia e ad elevatissimo rischio di malattie. Insieme a Padre Sergio là, dove c’è la discarica, è stata costruita una clinica per dare un primo soccorso a quei bambini. Io dall’Italia ho fatto la mia, ho organizzato concerti coinvolgendo amici, da Enrico Ruggeri a Caparezza ai Modena City Ramblers e tutti hanno risposto con il cuore e con i soldi raccolti abbiamo dato una mano a Padre Sergio con la sua clinica, abbiamo aperto una scuola di musica in Belize…con poco si possono fare tante cose, ma purtroppo il mondo se ne fotte, e secondo me tutti i progetti umanitari alla fine fanno sparire il 70% delle donazioni e a chi ha realmente bisogno arrivano le briciole”.

In chiusura, sono andato a scorrere le date del tuo nuovo tour e ho visto che non ti è passata la voglia di esibirti in ogni angolo di Italia, anche nei locali più piccoli e fuori mano. Non hai mai pensato di dedicarti unicamente a date selezionate, magari in eventi mirati visto che le richieste non ti mancano?
“Non mi è mai interessato, perché quello che muove tutto è semplicemente la passione. La voglia di suonare, di cantare, va oltre le dimensioni del palco. Può essere quello del Gods Of Metal come quello di un piccolo pub, non me ne fotte un cazzo, a me basta suonare”.

Fonte: Metalhammer

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

PIETRELCINA, PALE EOLICHE (DI 200 METRI) DAVANTI A CASA DI PADRE PIO. L’IRA DEL VESCOVO E DEI FRATI: “FERMATEVI, UNA FOLLIA!”

La lettera-appello dell’arcivescovo di Benevento Accrocca e del provinciale dei cappuccini. «Potrebbe essere l’estrema unzione per il territorio». Anche i sindaci contro il progetto di 9 strutture a tre chilometri dall’abitazione natale del Santo. La società: «Pronti a un tavolo»

https://infosannio.com/2023/03/23/pietrelcina-pale-eoliche-di-200-metri-davanti-a-casa-di-padre-pio-lira-del-vescovo-e-dei-frati-fermatevi-una-follia/

(di Riccardo Bruno – corriere.it) – Nella terre di Pietrelcina, a pochi chilometri dalla casa dove nacque Francesco Forgione, che poi diventerà Padre Pio, potrebbero sorgere 9 pale eoliche dell’altezza di 200 metri. Non esattamente dei campanili. Per questo contro il progetto «Andromeda» che da tempo vede contrari comitati civici e sindaci, si è aggiunta adesso anche la voce ufficiale della Chiesa locale. In una lettera aperta firmata dall’arcivescovo metropolita di Benevento, Felice Accrocca, e dal ministro provinciale dei Frati minori cappuccini della provincia di Sant’Angelo e Padre Pio, Francesco Dileo, si esprimono «le forti perplessità che il progetto suscita, non solo perché non tiene conto di quelle che sono la vocazione e le potenzialità del comprensorio pietrelcinese, ma anche perché avrebbe ricadute negative sul territorio stesso e sulla sua popolazione».

L’arcivescovo Accrocca ribadisce al Corriere che non «pur comprendendo la necessità di i ncrementare le energie rinnovabili», questo progetto sarebbe «un cazzotto allo stomaco, un danno a un territorio già provato». «Celentano cantava l’albero di 30 piani — aggiunge l’arcivescovo —, questi sarebbero alberi di 70 piani. Ci chiediamo perché realizzarli in un territorio già povero di infrastrutture per colpa di errori del passato, la cui unica possibilità di riscatto sta proprio nella ricchezza del paesaggio, nell’enogastronomia e nel turismo religioso legato a San Pio». Accrocca ricorda «i molti luoghi deturpati dalle pale eoliche, tutti concentrati in un piccolo perimetro: il laghetto di Decorata, i paesaggi del Fortore, le zone dell’Alto Tammaro. Quando viaggio la sera vedo le luci rosse in cima alle pale e mi sembra un cimitero. Ho l’impressione come si stia dando l’estrema unzione a questo territorio».

Il progetto, presentato da PLC Power, di un impianto di 9 generatori eolici di 6,69 Megawattora, per un totale di 60 MW, è giunto alla fase della Valutazione dell’impatto ambientale (Via) che dovrebbe concludersi entro aprile. Il mese scorso è scaduto il termine per presentate le osservazioni, tra cui quella decisamente contraria del Comune di Pietrelcina. «È folle — protesta il sindaco Salvatore Mazzone — p revedere un impianto a tre chilometri dalla casa natale di Padre Pio, a 300 metri dallo zoo di Pesco Sannita che attrae molti visitatori, e a 7 chilometri dalla Chiesa di Santa Sofia, patrimonio Unesco».

La casa natale di Padre Pio a Pietrelcina, Benevento Campania Italia

Il Comune di Pietrelcina — così come quelli di Benevento e Pesco Sannita interessati dalle opere collaterali — ha mosso sia rilievi tecnici che di carattere economico e culturale. «Le spoglie di Padre Pio sono a San Giovanni Rotondo — aggiunge il sindaco Mazzone — chi viene qui lo fa perché cerca meditazione e spiritualità, questo è un luogo dell’animo. Un progetto di questo tipo non è coerente con la strategia di sviluppo avviat a, sono nate nell’ultimo periodo molte strutture ricettive che sarebbero a rischio. Mi chiedo cosa si sarebbe detto se un tale opera fosse stata pensata in Costiera Amalfitana oppure vicino alla basilica di Assisi».

Dal canto suo, la PLC Power in questa fase non vuole fare commenti ma fa sapere che sono aperti più tavoli con i diversi soggetti interessati. Sul piatto anche una serie di misure di compensazione per i territori, su cui si sono innestate inevitabili schermaglie politiche. I pellegrini invece, riuniti pochi giorni fa in gruppi di preghiera, non hanno dubbi: «Coprire con l’ombra delle gigantesche pale eoliche la terra sacra calpestata da San Pio sarebbe una vera violenza».

Fonte: Info Sannio

L’ultima crociata di Pietrelcina, i frati di Padre Pio contro il parco eolico: “Non s’ha da fare, né domani né mai”

https://www.lastampa.it/cronaca/2023/03/21/news/lultima_crociata_di_pietrelcina_tutti_i_frati_di_padre_pio_contro_il_parco_eolico_non_sha_da_fare_ne_domani_ne_mai-12712639/

Nelle scorse settimane, anche gli amministratori locali si erano espressi contro il progetto. Per il sindaco di Benevento, Mastella, e quello di Pietrelcina, Mazzone, l’opera significherebbe «una grave modificazione della visuale del paesaggio»

VALERIA D’AUTILIA

21 Marzo 2023 Aggiornato alle 15:46 2 minuti di lettura

Fonte: La Stampa

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo movimento ambientalista Ultima Generazione e membro attivo Fondazione Michele Scarponi Onlus

ALESSIO BRANCACCIO RACCONTA LA VITTORIA DI ALESSANDRO PETACCHI AD AVEZZANO NELLA SESTA TAPPA DELL’86 ESIMO GIRO D’ITALIA, ERA IL 16 MAGGIO 2003

Vasto (CH), lì 8 Gennaio 2022 ore 23.48

Amici ed amiche appassionati o simpatizzanti di ciclismo su strada, buonanotte a tutti e a tutte.

In questo articolo vi racconterò la vittoria ad Avezzano (AQ) di Alessandro Petacchi, velocista ligure di La Spezia soprannominato “Ale Jet” al quale ho dedicato ieri uno spazio nella sezione Twitter Le Leggende del Ciclismo, durante la sesta tappa Maddaloni-Avezzano di 222 km del Giro d’Italia 2003, era il 16 Maggio! Di quel giorno ricordo che io e mio padre Massimo eravamo nella nostra casa di Via Einaudi 14 nel quartiere Concentramento ad Avezzano Nord, quando vedemmo i ciclisti in diretta televisiva percorrere la salita di 3,6 km che portava da Capistrello al valico del Monte Salviano ed appena sapemmo che sarebbero passati dentro un circuito tutto dentro il centro di Avezzano e poi nel lungo rettilineo in parziale discesa che immetteva nel traguardo di Piazza Torlonia, uscimmo subito da casa con le nostre biciclette per andare a posizionarci su Via Roma all’altezza dei 400 metri finali, sul lato sinistro della sede stradale e di fronte ai giardini di Palazzo Torlonia, il palazzo dove viveva il Principe Alessandro Torlonia a fine Ottocento. Ricordo che i ciclisti arrivavano a più di 60 km orari da Via Marruvio, svolta secca a sinistra per immettersi sul rettilineo in discesa di Via Roma e ricordo che passarono talmente veloci da non riuscire ad individuare tutti, ma ricordo bene che in testa c’erano i due gregari di Mario Cipollini, Giovanni Lombardi e Daniele Bennati della squadra Domina Vacanze, poi appena dietro i gregari di Alessandro Petacchi della squadra Fassa Bortolo, Aitor Gonzalez de Galdeano e Marco Velo, ed appena dietro c’erano Petacchi con Cipollini a ruota ed a ruota di quest’ultimi, gli outsider Isaac Galvez, spagnolo della Kelme che arrivò secondo al traguardo ed il ceco Jan Svorada della Lampre che si piazzò al terzo posto. Petacchi vinse la volata ai 75 km/h staccando di una bicicletta al traguardo Galvez, Svorada terzo, Velo quarto e Cipollini si rialzò sui pedali ai 200 metri dal traguardo, probabilmente la salita del valico del Monte Salviano gli aveva svuotato le energie a tal punto da non riuscire nemmeno a tentare di piazzarsi sul traguardo di Piazza Torlonia.

Ecco il punto dove eravamo presenti io e mio padre ai 400 metri all’arrivo di via Roma ad Avezzano della tappa 6 Maddaloni-Avezzano dell’86esimo Giro d’Italia, 16 Maggio 2003

Ordine d’arrivo tappa 6 Giro d’Italia 2003 Maddaloni-Avezzano 222 km 16 Maggio 2003 https://www.procyclingstats.com/race/giro-d-italia/2003/stage-6
https://www.ecodibergamo.it/stories/Sport/ad-avezzano-tris-di-petacchi-re-leone-non-ruggisce-piu_15913_11/
https://www.corriere.it/Primo_Piano/Sport/2003/05_Maggio/16/giro.shtml
https://www.repubblica.it/online/sport/giro2003/avezzano/avezzano.html
https://www.bettiniphoto.net/show.php?&lng=eng&sid=&function=categ&categ=2&parent=10206&livello=4&chld=10192

Galleria immagini tappa 6 Giro d’Italia 2003 Maddaloni-Avezzano 222 km, 16 Maggio 2003

La squadra Saeco compatta attorno al loro capitano Gilberto Simoni di Palù di Giovo (TN) che quell’anno vinse il Giro
I ciclisti passano davanti la Reggia di Caserta dopo essere partiti da Maddaloni nell’omonima provincia, regione Campania
Francesco Moser, storico ciclista italiano a bordo di un’ammiraglia sponsorizzata Banca Mediolanum
Stefano Garzelli (Vini Caldirola) durante la tappa 6 del Giro d’Italia 2003 Maddaloni-Avezzano
La maglia rosa di Alessandro Petacchi (Fassa Bortolo)
Petacchi e Simoni durante la tappa 6 Giro d’Italia 2003 Maddaloni-Avezzano
La maglia rosa di Alessandro Petacchi (Fassa Bortolo) su bicicletta Pinarello
Alessandro Petacchi (Fassa Bortolo) vince a mani alzate sul traguardo di Piazza Torlonia a via Roma di Avezzano (L’Aquila) su Isaac Galvez della Kelme e Jan Svorada della Lampre, 16 Maggio 2003


La maglia rosa di Alessandro Petacchi (Fassa Bortolo) su bicicletta Pinarello ripreso dopo aver tagliato il traguardo da vincitore della tappa 6 Maddaloni-Avezzano
Il giornalista Giampiero Galeazzi “Bisteccone” affiancato da due miss durante il Processo alla Tappa Maddaloni-Avezzano, Giro d’Italia 2003

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila

FUORI DAL SISTEMA DI LUIGI DE MAGISTRIS

“Fuori dal sistema” edizioni Piemme, il nuovo libro di Luigi De Magistris, ex-Magistrato del CSM e Sindaco di Napoli https://www.edizpiemme.it/libri/fuori-dal-sistema

«Mi è stato impedito di proseguire il mio lavoro di magistrato fedele alla costituzione, ma mi sono rialzato, cercando di applicare la nostra carta fondamentale in un altro modo. Si può essere nelle istituzioni e fuori dal sistema: il potere può e deve essere messo al servizio dei senza potere.»

La storia di Luigi de Magistris è la storia di un uomo delle istituzioni che è stato tradito, più volte, dalle istituzioni. Giovane magistrato fedele alla Costituzione, dalla prima linea della Calabria si ritrova a indagare su un inquietante intreccio di corruzione, mafie, logge e lobby radicate nello Stato. Un sistema che depreda il denaro pubblico e coinvolge politici sia di centrodestra sia di centrosinistra, grandi imprese, settori della magistratura e delle forze dell’ordine, con il collante della massoneria deviata. Giunto al cuore del sistema, de Magistris viene travolto da interrogazioni parlamentari, ispezioni, procedimenti disciplinari e penali, bombardamenti istituzionali fin dai vertici più alti dello Stato. E quando infine gli viene strappata la toga di dosso, l’allora presidente dell’Associazione nazionale magistrati Luca Palamara commenta: «Il sistema ha dimostrato di avere gli anticorpi».
Ma de Magistris ha proseguito in direzione ostinata e contraria, dimostrando che si può stare nelle istituzioni ma fuori dal sistema. Nel 2011 viene eletto sindaco di Napoli contro tutto e tutti. Una rivoluzione che ha trasformato Napoli nella città dell’acqua pubblica, dei beni comuni, del riscatto culturale e turistico, sconfiggendo l’emergenza rifiuti, le inflitrazioni della camorra e l’ostilità dei partiti, dei governi e della regione Campania.
Fuori dal sistema è il racconto di una vita dedicata al bene comune, senza mai cedere a compromessi. Ma è anche uno sguardo rivolto al futuro del Paese, oppresso non solo dal sistema criminale che de Magistris ha combattuto da pm, ma anche da un pensiero unico liberista a cui urge proporre un’alternativa. È tempo che tutti i non allineati al sistema si uniscano per l’ambiente, la dignità del lavoro, la pace, la lotta alle mafie, la sanità e la scuola pubblica.

Luigi de Magistris

Nato nel 1967, diviene magistrato giovanissimo e opera per quindici anni da pm a Catanzaro e Napoli, occupandosi soprattutto di corruzione e criminalità organizzata. Le sue indagini in Calabria sono ostacolate dall’interno dello Stato: gli vengono sottratte inchieste delicatissime sulle cosiddette massomafie, viene punito e trasferito per aver indagato fin nel cuore del sistema. Il tempo dimostrerà le sue ragioni.
Lascia la magistratura e nel 2009 viene eletto deputato al Parlamento Europeo con circa 500.000 voti. È stato il sindaco più longevo della storia di Napoli, eletto contro ogni previsione nel 2011 e rieletto nel 2016, lasciando all’opposizione PD, 5S, IV, FI, FDI e Lega.
Nel 2021 si è candidato con una coalizione civico-popolare alla presidenza della Regione Calabria, raggiungendo il 17%.
Alle elezioni politiche 2022 si candida come leader di Unione Popolare.

https://www.edizpiemme.it/autori/luigi-de-magistris

Fonte: Edizioni Piemme

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila e tecnico sportivo CSEN Abruzzo

CASAMICCIOLA. MORTA UNA DONNA, 12 DISPERSI. SCONTRO POLITICO SUL NUMERO DELLE VITTIME

Emergenza a Ischia, dove questa mattina intorno alle 5 una vasta frana ha messo in ginocchio Casamicciola nella giornata di allerta meteo arancione. Morta una donna, 12 i dispersi. Ma è scontro sul numero delle vittime. “Sono otto i morti accertati” dichiara il ministro Matteo Salvini mentre il governo esprime solidarietà alla popolazione colpita. Ma il ministro Piantedosi e il prefetto al momento non confermano il numero e la presenza di morti. Tra i dispersi, una famiglia composta da marito, moglie e due bambini; e una ragazza di 25 anni. La coppia con neonato invece è stata ritrovata, si trova in ospedale. Le operazioni di soccorso sono rese complicate dal maltempo.

Foto Riccardo Siano 
https://napoli.repubblica.it/cronaca/2022/11/26/diretta/ischia_frana_casamicciola_maltempo_campania-376224789/

Dalla montagna sono caduti massi, la colata ha travolto alcune case e trascinato auto fino al mare. Crollati 10 edifici. In arrivo soccorsi anche da fuori regione. “Situazione complicata, ci sono case sradicate dalla frana” spiega il comandante dei carabinieri Tiziano Laganà. Il ministro Musumeci è in contatto con la prefettura: “120 millimetri di pioggia, vasta frana ha travolto le case”. Mare forza 11. Sul posto dalle prime ore del mattino, vigili del fuoco, protezione civile e carabinieri.

Salvata una famiglia bloccata in casa dal fango

Continua a Ischia il lavoro dei 70 vigili del fuoco impegnati sull’isola in soccorso della popolazione e nelle operazioni di ricerca dei dispersi. Una famiglia bloccata dal fango nella propria abitazione nella zona alta di Casamicciola Terme, in via Santa Barbara, è stata portata in salvo.

Cnr: “In 6 ore 126 millimetri di pioggia, mai così negli ultimi 20 anni”

“I pluviometri dell’Isola d’Ischia posti nelle vicinanze di Casamicciola Terme hanno registrato piogge intense a partire dalla mezzanotte del 25 novembre. In particolare, il picco massimo di pioggia oraria sui due pluviometri più vicini è stato di 51,6 mm a Forio e di 50,4 mm a Monte Epomeo.

Le piogge cumulate a 6 ore (tra le 00:00 del 25/11 e le 06 del 26/11) forniscono un valore di 126 mm, un record negli ultimi 20 anni, periodo per il quale abbiamo accesso ai dati dei pluviometri. Questo dato non era mai stato raggiunto nel periodo osservato e rappresenta un indice di gravità della pioggia”. Lo scrive il Cnr in una nota dopo la frana che ha colpito Ischia.

“La zona di Casamicciola nella quale le piogge hanno causato la frana e i danni registrati e’ un’area dell’Isola in cui vari autori – spiega il Cnr – hanno riconosciuto e descritto numerosi eventi franosi con danni sia al territorio che alle case, alle terme e anche alle persone. Le cartografie dei Piani di Assetto Idrogeologico riportano infatti valori di pericolosita’ da frana molto elevati per queste aree dell’Isola d’Ischia”. Per quanto riguarda gli eventi storici che hanno causato danni alle persone, i dati del catalogo gestito da Cnr Irpi evidenziano come “nella zona di Casamicciola Terme si siano gia’ verificate frane che hanno causato perdita di vite umane, tra cui nel 1910, durante un evento molto intenso, alluvioni con elevato trasposto solido, crolli e numerosi dissesti diffusi causarono 11 morti. In anni più recenti una vittima si è registrata nel 1987, quando un crollo di roccia distrusse un ristorante, e infine nel 2009, sempre nel mese di novembre, una colata di fango e detrito ha travolto e ucciso una ragazza quattordicenne”.

Un ferito al Cardarelli

Una persona sarebbe stata trasferita all’ospedale Cardarelli di Napoli in ipotermia e con uno schiacciamento del torace.

Il mare invaso dal fango diventa marrone

È al porto di Casamicciola e a piazza Bagni che si vedono le cicatrici più profonde dell’alluvione della notte scorsa. Sul lungomare sono ammassate almeno una decina di vetture e due bus turistici che la forza della lava che scendeva da monte Epomeo ha trascinato giù. Alcune macchine sono finite in mare, altre sono sommerse dal fango. Anche il mare al porto ha cambiato colore. È diventato marrone a causa di quel fiume di fango sceso dalla montagna. Non va meglio nella zona alta, quella già ferita dal terremoto del 2017.

Quello che è accaduto la scorsa notte, dicono alcuni residenti, è come acqua bollente buttata su una ferita mai rimarginata, ovvero il terremoto e le sue case devastate. Intanto, a Casamicciola vanno avanti le opere di rimozione del fango dalle strade. I bob cat vanno avanti e indietro per spalare il fango. Poco fa è giunta un’autocolonna della protezione civile regionale con i gruppi elettrogeni che dovranno essere messi in funzione prima che calo il buio. Le ricerche dei disperarsi andranno avanti ma con il buio saranno ovviamente più difficoltose.

La Regione Campania chiede lo stato di emergenza

“La Regione Campania ritiene necessario chiedere lo stato di emergenza per l’isola di Ischia e i territori colpiti da questi eventi atmosferici disastrosi”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che ha ringraziato istituzioni, forze dell’ordine e soccorritori. 

“E’ un momento di dolore e di grande emergenza, che richiede un impegno straordinario – ha aggiunto – La Regione manterrà l’orientamento deciso in sede di Comitato di coordinamento questa mattina, e cioè di delegare il solo Prefetto di Napoli a comunicare ogni informazione, aggiornata e verificata, sulla situazione di Ischia. E’ auspicabile a tal proposito che non si assista allo sventagliamento di dichiarazioni, del tutto propagandistiche, e non verificate, a cui abbiamo assistito in queste ore, anche da parte di chi non ha nessun ruolo o competenza in materia, o addirittura da parte di chi storicamente ha difeso ogni forma di abusivismo. Almeno di fronte a questi eventi, la sobrietà sarebbe necessaria”.

Foto Riccardo Siano 

Disposta l’evacuazione di 200 persone

“La prefettura insieme alla Regione sta disponendo l’evacuazione di circa 200 persone, per il ricovero delle persone interessate dal movimento franoso, che devono essere messe in salvo”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, al Tg2 rispondendo dalla sala operativa dei vigili del fuoco, da dove sta seguendo le operazioni di soccorso per la frana a Casamicciola.

La frana dalla sommità del monte Epomeo

Ora che si stanno diradando le nuvole dal lungomare di Casamicciola si vede con chiarezza da dove la scorsa notte si è staccata la frana che è scesa fina al mare. È dalla sommità del nomte Epomeo ad un’altezza di circa 780 metri. Il fango sceso giù ha cancellato parte della vegetazione. La frana, come si vede dal basso, ha cancellato, come se fosse un colpo di spugna, la vegetazione. Poi dalla parte di Casamicciola ha percorso le strade invadendo le case, sventrando porte e pareti.
In piazza, a prestare conforto ai suoi concittadini, c’è l’ex sindaco Giovanbattista Castagna che era sindaco anche quando c’è stato il terremoto.

Sorrento, una frana investe auto dei vigili urbani: tre feriti

Era al lavoro per controllare le zone più a rischio di Sorrento per l’emergenza maltempo di queste ore. All’improvviso una frana è caduta sulla strada collinare in penisola sorrentina colpendo l’auto del comune che stava effettuando le verifiche sul territorio. Feriti due agenti della polizia municipale e un tecnico del comune.

La prima vittima è una donna dell’Est sposata con un isolano

La prima vittima è una donna, trovata sotto il fango in piazza Maio a Casamicciola. E’ una donna dell’Est sposata con un uomo originario del comune colpito dalla frana. E’ quanto si apprende dai soccorritori intervenuti sul posto.

Le lacrime di Irina: “Mio figlio mi urlava di scappare”

“E’ stata una questione di un secondo. Mio figlio gridava ‘mamma scappa’. Poi non si è capito più nulla”. Irina è una donna ucraina che vive a Casamicciola da circa venti anni. Della sua casa, in via quarta traversa San Felice, resta ben poco.

I soccorritori stanno ancora scavando il fango ma tutte le masserizie e l’arredamento non sono utilizzabili. “Abbiamo sentito un rumore come il terremoto. Questione di secondi”, aggiunge in lacrime la donna.

Annullata la prima del San Carlo

La Fondazione Teatro di San Carlo in accordo con il Ministro della cultura Gennaro Sangiuliano e il Sindaco Gaetano Manfredi, anche in qualità di presidente della Fondazione, comunica l’annullamento dell’opera inaugurale “Don Carlo” prevista per oggi alle ore 17,00 in segno di lutto per la tragedia che ha colpito l’isola di Ischia. Il teatro stasera resterà chiuso per lasciare spazio al silenzio ed al rispetto per chi ha subito una grave perdita, in segno di vicinanza e conforto.

Da 30 a 50 famiglie sfollate

“Ci sono dalle 30 alle 50 unità familiari sfollate, che si sta mettendo in sicurezza”. Lo ha detto a Rainews24 il sindaco di Ischia Porto, Enzo Ferrandino, spiegando che “la macchina della solidarietà è partita per dare risposta alle loro esigenze immediate”.

Il sindaco Manfredi: “Una vittima accertata”

C’è una vittima accertata a Casamicciola Terme, comune dell’isola d’Ischia colpito da una frana all’alba. Lo rende noto Gaetano Manfredi, sindaco della Città metropolitana di Napoli che oggi ha partecipato in Prefettura al Centro coordinamento soccorsi. “Al momento – dice Manfredi – c’è notizia di una vittima sicuramente accertata e ci sono ancora una decina di dispersi”. 

Tozzi: “C’entra il cambiamento climatico”

“Il cambiamento climatico c’entra di sicuro: ci sono piogge più consistenti, ovvero più acqua in meno tempo. E questo è un elemento importante di cui tener conto. Ma non nascondiamoci: tutto il resto è colpa nostra”. Lo ha detto il geologo Mario Tozzi a proposito della frana di Ischia. “Colpa nostra certo – sottolinea – c’è degrado, ci si preoccupa del profitto, della stagione turistica e non della cura del territorio. Non c’è cura e manutenzione del territorio, e senza di questa è tutto inutile”.


Per l’esperto, “in passato anche con precedenti governi sono state fatte cose buone, come quelle di recuperare denari come sei o sette miliardi per il dissesto idrogeologico ma poi, tranne che per due opere, i denari non sono stati spesi. Allora di cosa parliamo? Manca una cultura del territorio, ci vuole una conoscenza maggiore. Tutte cose che a Ischia, sanno bene ma si dimenticano. La manutenzione non va fatta a primavera o in autunno – ha concluso – ma sempre, tutto l’anno. La burocrazia? C’entra, soprattutto quando sappiamo che per abbattere un edificio abusivo e pericoloso ci vogliono anche otto anni. Ma non dimentichiamo che queste cose sono in capo ai sindaci…”.

Curcio: “È una tragedia, i numeri delle vittime solo dal prefetto”

“Non ci sono nostri numeri o numeri di altri, ci sono i numeri della prefettura, proprio per evitare confusione. E’ il prefetto che definisce i numeri una volta che sono state accertate eventualmente le situazioni, anche perché dietro i numeri ci sono le persone. Per il momento le dichiarazioni sui numeri sono quelle che ha fatto il prefetto”. Lo dice ai cronisti il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, a Napoli per seguire la situazione della frana a Ischia.


Il prefetto Claudio Palomba ha fissato il numero dei dispersi in 12. Diverse famiglie sono ora al palazzetto dello sport dell’isola e saranno smistate in strutture alberghiere. “E’ una tragedia di fatto perché è una comunità colpita duramente da un evento importante. I limiti della tragedia dal punto di vista umano li vedremo ora, ma certamente è una tragedia perché di per sé questi eventi sono tragici. Si vede già della foto e dai report che abbiamo dai soccorritori, è una situazione complicata in una giornata complicata”, aggiunge Curcio.

Abitazioni a rischio crollo

“Al momento ci sono dodici dispersi e 20-30 nuclei familiari ancora isolati. Con i soccorsi stiamo provando a portarli giù, per loro sono già disposti alloggi. Molte persone invece sono uscite dalle abitazioni perché sono a rischio crollo”. Lo riferisce il sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale, sulla situazione della frana che ha coinvolto Ischia e in particolare Casamicciola.

Piantedosi: “Persone sotto il fango, situazione grave e difficile”

“La situazione è molto complicata, si tratta di persone che sono probabilmente sotto il fango, che non rispondono alle chiamate”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, al Tg2 rispondendo dalla sala operativa dei vigili del fuoco, da dove sta seguendo le operazioni di soccorso per la frana a Casamicciola. “Ci sono difficoltà nelle operazioni di soccorso – ha aggiunto – perché le condizioni climatiche sono molto impegnative. Stiamo inviando mezzi sia via mare che per il sorvolo aereo. Sono in stretto contatto con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e e i miei colleghi ministri. E’ una situazione in evoluzione, molto grave, da seguire. Un comunicato su eventuale decessi ci sarà solo quando le persone recuperate verranno poi portate in ospedale”, ha aggiunto il ministro.

Crosetto dispone l’intervento delle forze armate

In coordinamento con la Protezione civile nazionale il ministero della Difesa ha disposto l’immediato l’intervento di velivoli e uomini delle Forze armate come supporto ai soccorsi di Ischia e Casamicciola. Un elicottero HH139 dell’Aeronautica militare partirà da Pratica di Mare verso l’isola di Ischia per trasportare cinque tecnici della Protezione civile.

Inoltre altri elicotteri CH 47 dell’Aviazione dell’Esercito, dislocati a Viterbo, sono stati resi disponibili e pronti al decollo entro 30 minuti dalla richiesta di intervento. La Difesa ha messo a disposizione della Protezione Civile anche ulteriori assetti terrestri e navali che, ove ne fosse ritenuto necessario l’impiego, sarebbero pronti a muovere verso le località colpite dal maltempo. Il Ministro della difesa Guido Crosetto segue in stretto contatto con lo Stato maggiore della Difesa e con la sala operativa del Comando operativo di vertice interforze l’evolversi della situazione.

“Ho sentito un boato alle 3”

Una residente che si trova nella parte bassa di Casamicciola racconta di aver sentito un boato alle 3 del mattino e di aver visto un fiume in piena di fango e detriti che ha travolto auto e moto.

Famiglia dispersa in ospedale, 100 persone isolate

“Ci tengo a precisare che non ci sono morti accertati, perché sento e vedo notizie… – ribadisce il prefetto di Napoli – Il nucleo familiare con il neonato che era dato per deceduto e che era proprio nella zona delle frane, al momento si sta recando in ospedale”. Le dichiarazioni nel punto stampa. Sono 30 le famiglie bloccate, almeno 100 le persone isolate.

La testimonianza: “È stato terribile”

“Verso mezzanotte ha iniziato a piovere fortissimo. Dalle tre abbiamo iniziato a sentire dei boati. E’ venuta giù la prima frana, poi un’altra verso le 5. Una cosa impressionante, forse peggio dell’alluvione del 2009 e tremendo quanto il terremoto del 2017”. Lo dice all’Ansa Lisa Mocciaro, illustratrice di libri per bambini, ora prigioniera in casa al terzo piano dell’abitazione di Casamicciola. Il primo piano dello stabile è stato invaso dal fango. Gli altri abitanti del palazzo hanno trovato riparo nella sua casa: i vigili del fuoco hanno consigliato di non muoversi per evitare problemi qualora la pioggia continuasse a scendere.

Crosetto: “Forze armate pronte unirsi a soccorsi”

“La Difesa si stringe alle famiglie colpite dalla frana di Ischia, Casamicciola e alle comunità locali, ringraziamo i sindaci, tutte le forze dell’ordine e i vigili del fuoco per il grande lavoro che stanno facendo. Le Forze Armate sono pronte ad unirsi al lavoro”. Lo scrive su Twitter il ministro della DifesaGuido Crosetto, in merito ai soccorsi di Ischia e Casamicciola, che risultano particolarmente complicati a causa del maltempo.

70 unità dei vigili del fuoco

Settanta unità dei vigili del fuoco sono a lavoro sull’isola. Ma stanno arrivando rinforzi da Roma, compreso il nucleo sommozzatori. Nove squadre sono partite sull’ultimo traghetto Caremar prima del blocco da Napoli.

Il ministro Piantedosi nel centro operativo dei vigili del fuoco

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, è nel Centro operativo nazionale dei vigili del fuoco per seguire in video conferenza con tutte le istituzioni impegnate le operazioni di soccorso per la frana a Casamicciola.

Il ministro Sangiuliano a Napoli in prefettura

Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, a Napoli per la presentazione di una candidatura del culto di san Gennaro a patrimonio Unesco, si sta recando in prefettura per fare il punto per quanto accaduto a Casamicciola. “Adesso salgo e verificheremo tutto ciò che c’è da verificare – dichiara – Sicuramente si tratta di una cosa gravissima, tutto il mio cordoglio ai familiari delle eventuali vittime, questo lo dobbiamo accertare bene”.

Musumeci: “120 millimetri di pioggia, vasta frana ha invaso le abitazioni”

“Ho appena sentito il sindaco del Comune di Ischia per esprimere anche ai suoi colleghi la vicinanza del governo nazionale. Seguiamo costantemente l’evoluzione della situazione dopo che il pluviometro presente sull’isola ha fatto registrare 120 mm di pioggia. Ciò che possiamo dire al momento è che una vasta frana a monte di Casamicciola ha invaso diverse abitazioni. Il numero complessivo dei dispersi è in via di definizione da parte del coordinamento della Prefettura, che è in collegamento anche con tutti i sindaci dell’Isola per l’evacuazione preventiva di altre famiglie”. Lo afferma Nello Musumeci, Ministro per la Protezione civile.


Soccorsi via mare da Napoli e Pozzuoli

Sono in partenza via mare da Napoli e da Pozzuoli le squadre di soccorso dirette a Ischia per portare aiuto alla popolazione. Il Comando provinciale dei carabinieri di Napoli spiega che l’ultimo traghetto dal Capoluogo è previsto in partenza tra pochi minuti.

Salvini: “Mettere in sicurezza il Paese”

“Da nord a sud c’è un paese da mettere in sicurezza”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini, nel suo discorso di inaugurazione della nuova metropolitana milanese, la M4, parlando della frana di Casamicciola. “Fare il ministro è bello, ma purtroppo mi sono alzato stamattina con il disastro a Ischia con 13 dispersi e si teme dei morti – ha aggiunto -. Occuparsi di opere pubbliche è bello ma ci sono onori e oneri. Serve la messa in sicurezza di un Paese che è fragile”.

Franceschini: “Il governo dichiari lo stato di emergenza”

“Il governo dichiari subito lo Stato di emergenza per Ischia”. Così l’ex ministro della Cultura Dario Franceschini a proposito della situazione dell’isola. “In questo drammatico momento sono vicino ai cittadini” aggiunge esprimendo solidarietà alla popolazione ischitana.

Recuperato vivo giovane disperso

I soccorritori a Casamicciola in una delle case interessate dalla frana di questa mattina alle 5 nell’isola di Ischia, hanno recuperato dal fango il giovane Gianluca Monti vivo. L’uomo vive insieme al figlio e alla compagna, che si cercano tuttora, in una abitazione al civico 8 di via Celario che è tra quelle travolte e distrutte da fango e detriti. E’ stato portato in ospedale per accertamenti.

Il Governo esprime vicinanza ai cittadini

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è in costante contatto con il Ministro Musumeci, il Dipartimento della Protezione civile e la Regione Campania per seguire l’evoluzione dell’ondata di maltempo che ha colpito Ischia. Il Governo esprime vicinanza ai cittadini, ai Sindaci dei comuni dell’isola d’Ischia e ringrazia i soccorritori impegnati nella ricerca dei dispersi.

Uomo in codice rosso in ospedale

Un uomo di circa 60 anni è stato trasportato in codice rosso all’ospedale Rizzoli di Ischia. E’ rimastro travolto da una frana in piazza Maio, una delle zone più colpite di Casamicciola. All’ospedale sono arrivate numerose richieste di sacchi per cadaveri dalle squadre dei soccorritori.

Dieci edifici crollati

A seguito di quanto successo a Casamicciola “ci sono 20-30 nuclei familiari isolati e una decina di immobili crollati”. Lo riferisce il sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale, in collegamento con gli altri sindaci della zona e la prefettura.

Manfedi coordina interventi con prefetto

Il sindaco metropolitano Gaetano Manfredi, fin dalle prime ore della mattinata, sta seguendo l’evolversi della situazione di Casamicciola ed è in contatto con il prefetto di Napoli Claudio Palomba e il commissario prefettizio del Comune di Casamicciola Simonetta Carcaterra. Ora Manfredi si è recato in Prefettura per coordinare con il prefetto le attività da mettere in campo. I tecnici e gli operatori della Città metropolitana sono già sul posto, con tutti gli uomini e i mezzi a disposizione.

La diocesi: “Centro di prima accoglienza a Forio”

La Diocesi di Ischia, unita nel dolore e nella preghiera per la popolazione colpita nuovamente da questa calamità naturale, mette a disposizione, come primi presidi di accoglienza per la gente di Casamicciola, il Centro Papa Francesco di Via Morgioni a Ischia e la Cittadella della Carità a Monterone a Forio.

Un’altra famiglia tra i dispersi

Secondo quanto si apprende, oltre ai cinque dispersi accertati a Casamicciola, non si hanno al momento notizie di una famiglia composta da padre, madre e due bambini che abitano a monte di Piazza Maio, nella zona interessata in pieno dalla frana e non ancora raggiungibile da parte dei mezzi di soccorso.

Mezzi e volontari per i soccorsi

Le squadre della Protezione civile regionale sono all’opera dall’alba di questa mattina sull’Isola di Ischia per supportare i soccorsi alla popolazione rimasta colpita dalle frane che hanno interessato Casamicciola e altri punti dell’isola.

Altri volontari, della Sma Campania e delle unità cinofile coordinati dalla Sala operativa regionale stanno arrivando da tutta la Campania dotate di mezzi di soccorso: pale meccaniche, bobcat, motopompe, idrovore, escavatori e torri faro per garantire la continuità degli interventi anche in serata.

Il Presidente De Luca e il direttore della Protezione civile regionale, Italo Giulivo, partecipano al Centro Coordinamento Soccorsi convocato in Prefettura.

Aumentano i dispersi
Sale a 13 il numero dei dispersi a Ischia a seguito della frana che si è verificata nel comune di Casamicciola Terme. Lo confermano i Carabinieri, impegnati sul posto dalle prime ore del mattino, quando una frana generata nella parte alta di via Celario ha travolto diverse abitazioni e ha raggiunto il lungomare in piazzale Anna De Felice. I primi dispersi accertati sono una famiglia di tre persone, marito, moglie e un neonato, e una ragazza di 25 anni. Il numero dei dispersi è però aumentato con il passare delle ore. Squadre della Protezione civile, dei Vigili del fuoco, Carabinieri e Polizia municipale sono impegnati sul posto.

Interrotti i collegamenti per Ischia da Napoli

Al momento risultano interrotti i collegamenti via mare per Ischia da Napoli. Sono garantite solo le corse da Pozzuoli prioritariamente per le squadre di soccorso. Altri volontari sono stati inviati al centro Operativo Comunale istituito dal Commissario Prefettizio. L’Asl Napoli 2 ha immediatamente attivato l’elisoccorso.

Il sindaco: “Non uscite di casa”

“Cari concittadini a causa delle avverse condizioni meteo e dei pesanti danni che si sono già verificati nel comune di Casamicciola Terme vi chiedo di rimanere nelle vostre abitazioni e di non mettervi in movimento. Vi comunicherò in seguito l’evolversi della situazione. Grazie per la responsabile collaborazione”. Così in un post su Facebook il sindaco di Ischia Enzo Ferrandino.

Persone bloccate in albergo

Si aggrava bilancio delle frane a Casamicciola. All’hotel Terme Manzi ci sono alcune persone bloccate all’interno senza corrente elettrica. Stanno arrivando i soccorsi.

Le ricerche

Cinque i dispersi, tra cui una famiglia composta da marito moglie e un neonato di 15 mesi, e una ragazza di 25 anni

Salvato un uomo dal fango

Un uomo è stato salvato dal fango che aveva invaso la sua abitazione. Sul posto vigili del fuoco, protezione civile e carabinieri

Il fango inghiotte un edicola, travolto alche un bus

Il fango mangia tutto. Tante le auto travolte ma anche una edicola scomparsa inghiottita da acqua e detriti. Sul lungomare altre auto sommerse o in bilico, accartocciate una sull’altra, ma c’è anche un autobus turistico e un camion bloccato nel fango.

La frana

Casamicciola, Ischia. Un pezzo di montagna è venuto giù. Un fiume di fango e detriti ha invaso la parte alta di Via Celario e ha raggiunto il lungomare in Piazza Anna De Felice. Lungo il percorso travolte diverse abitazioni, auto trascinate fino al mare.