Morti

COVID 19 ITALIA, CONTAGI E MORTI IN AUMENTO NELL’ULTIMA SETTIMANA: BOLLETTINO E DATI

Covid19 Italia, contagi e morti in aumento nell’ultima settimana: bollettino e dati
https://www.msn.com/it-it/salute/other/covid-italia-contagi-e-morti-in-aumento-nell-ultima-settimana-bollettino-e-dati/ar-AA1o52ya?ocid=msedgntp&cvid=fdf58b30bd2c4952842e3b8443595d90&ei=15

(Adnkronos) – Casi e morti Covid in aumento in Italia nell’ultima settimana. Tra il 25 aprile e il primo maggio si registrano 618 nuovi positivi, con una variazione di +17% rispetto alla settimana precedente (528), e 9 deceduti con una variazione di +28,6% rispetto alla settimana precedente (7). Lo riporta il bollettino settimanale del ministero della Salute.  

A fronte di 76.553 tamponi effettuati, con una variazione di -23,9% rispetto alla settimana precedente (100.622), il tasso di positività è dello 0,8%, +0,3 punti percentuali rispetto alla settimana precedente (0,5%). 

Stabili i ricoveri. Il tasso di occupazione in area medica al 1 maggio è pari allo 0,9% (542 ricoverati), rispetto allo 0,9% (570 ricoverati) del 24 aprile; il tasso di occupazione in terapia intensiva al 1 maggio è pari allo 0,2% (18 ricoverati), rispetto allo 0,2% (19 ricoverati) del 24 aprile. 

Fonte: MSN Salute

English translate

COVID 19 ITALY, INFECTIONS AND DEATHS ON THE RISE IN THE LAST WEEK: BULLETTIN AND DATA

Covid19 Italy, infections and deaths on the rise in the last week: bulletin and data

(Adnkronos) – Covid cases and deaths on the rise in Italy in the last week. Between April 25th and May 1st, 618 new positive cases were recorded, with a variation of +17% compared to the previous week (528), and 9 deaths with a variation of +28.6% compared to the previous week (7). This is reported in the weekly bulletin of the Ministry of Health.

Compared to 76,553 swabs carried out, with a variation of -23.9% compared to the previous week (100,622), the positivity rate was 0.8%, +0.3 percentage points compared to the previous week (0.5% ).

Hospitalizations are stable. The employment rate in the medical area as of May 1st was 0.9% (542 hospitalized), compared to 0.9% (570 hospitalized) on April 24th; the occupancy rate in intensive care as of May 1st was 0.2% (18 hospitalized), compared to 0.2% (19 hospitalized) on April 24th.

Source: MSN Health

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente dalla Geoingegneria Solare SRM

TERREMOTO MAGNITUDO 7.0 RICHTER MAROCCO, 9 SETTEMBRE 2023 ORE 0.11

Terremoto di magnitudo 7 in Marocco: oltre mille morti e più di 1.200 feriti | Farnesina: 400 gli italiani nel Paese, stanno tutti bene

Migliaia in strada in panico a Marrakech. Mattarella: “Disponibili a contribuire ai soccorsi”. Meloni: “Pieno sostegno”. Tajani: “Circa 200 connazionali nella zona, non risultano feriti”

In Marocco, una forte scossa di terremoto, di magnitudo 7, ha colpito la regione di Marrakech, provocando almeno 1.037 morti e 1.204 feriti.

Il bilancio è destinato a crescere. I sismografi hanno registrato la scossa alle 23:11 di venerdì 8 settembre. L’epicentro è stato localizzato al centro del Paese, a 16 chilometri del villaggio di Tata N’Yaaqoub. ll Centro regionale trasfusionale di Marrakech ha lanciato un appello urgente per le donazioni di sangue. Solidarietà dell’Ue: “Pronti a dare tutti gli aiuti necessari”. Meloni: “Dolore per il tragico bilancio, pieno sostegno dell’Italia”. Mattarella: “Disponibili a contribuire ai soccorsi”. Secondo la Farnesina, sono 400 gli italiani attualmente nel Paese e “stanno tutti bene”.

https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/terremoto-marocco-marrakech-diretta_69633817-202302k.shtml

Marocco, terremoto di magnitudo 6.8: oltre mille morti. Farnesina: “400 gli italiani in Marocco, stanno tutti bene”. Caritas: “Servono coperte e medicine”

https://www.repubblica.it/esteri/2023/09/09/diretta/terremoto_marocco_scossa_magnitudo_7_marrakech-413837407/

09 SETTEMBRE 2023 AGGIORNATO ALLE 18:00

Si aggrava di ora in ora il bilancio delle vittime in Marocco a causa del devastante terremoto di magnitudo 7.0 che ha colpito il Paese: ci sono più di 800 morti.

https://www.repubblica.it/esteri/2023/09/09/diretta/terremoto_marocco_scossa_magnitudo_7_marrakech-413837407/

Terremoto in Marocco, le vittime sono 1.037. Sisma di magnitudo di 7.0

https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2023/09/09/terremoto-di-magnitudo-7.0-in-marocco-le-vittime-sono-1.037_2d96f775-c469-4704-aa90-f80b13c51501.html

I feriti sono oltre 1.204. L’epicentro è a 72 chilometri a sud-ovest di Marrakech. La Farnesina: 400 gli italiani in Marocco, stanno tutti bene.

09 settembre 2023, 18:26 Redazione ANSA

http://terremoti.ingv.it/event/36092321
Il Prof. Raffaele Bendandi, lo studioso autodidatta di Faenza in Emilia Romagna che riusciva a prevedere il giorno in cui si sarebbe verificato un sisma, ma purtroppo non il punto geografico esatto dove esso avveniva: grande conoscitore della matematica galileiana applicata su scala macrocosmica, egli sosteneva che era possibile prevedere il giorno in cui si sarebbe scatenato un terremoto grazie ai ciclici allineamenti celesti dei pianti gioviani maggiori (Giove, Saturno, Urano e Nettuno) con il Sole e la Luna in fase piena lungo l’eclittica, il moto apparente che segue il Sole lungo la sfera celeste https://www.osservatoriobendandi.it/biografia/


https://www.repubblica.it/esteri/2023/09/11/news/terremoto_marocco_francia_aiuti_parigi-414080292/
https://x.com/bralex84/status/1702414345332818402

https://www.weworld.it/sostienici/campagne/emergenza-terremoto-marocco

https://x.com/bralex84/status/1702416921390379292

HELP MOROCCO

PURCHASE ALBERTO CONTADOR’S UNIQUE BICYCLE AND SUPPORT ‘CRUZ ROJA’ IN MOROCCO 

In a gesture of solidarity and support for the ‘Cruz Roja‘ and the victims of the earthquake in Morocco, AURUM and Alberto Contador have decided to make a significant contribution to this noble cause. 

AURUM will offer an exclusive unit of the ESSENTIA model, Alberto Contador’s personal bicycle, for sale. Alberto Contador himself will sign this bicycle with his name and the date after the conclusion of the Gran Fondo Alberto Contador, scheduled for September 23rd in Oliva. 

This unique unit will be available for purchase on the AURUM website starting on September 22nd. Importantly, 50% of the sale value will be directed to the specific aid fund that the ‘Cruz Roja’ channels through its counterpart in Morocco, the ‘Media Luna Roja’. 

KEY DETAILS 

  • 1x Alberto Contador’s personal bicycle. 
  • Signed by Alberto Contador after the Gran Fondo on September 23rd in Oliva. 
  • Available for purchase on the AURUM website starting on September 22nd. 
  • 50% of funds raised will be donated to the ‘Cruz Roja’ to support the Moroccan people in these challenging times.  

TECHNICAL SPECIFICATIONS 

The bicycle that AURUM will offer for sale as part of the charity action in collaboration with Alberto Contador and the ‘Cruz Roja’ is an ESSENTIA, a high-performance bicycle. Here are the key technical specifications of this unit: 

  • Bicycle Model: AURUM ESSENTIA, ‘Racing Red’ color. 
  • Assembly and components: Equipped with high-end components, including the 12-speed Shimano Ultegra electronic groupset, ZIPP 303s wheels, ZIPP carbon cockpit, and Prologo scracht M5 saddle. 
  • Size: 54 (170-177cm). 

THE PERSONAL BIKE OF ALBERTO CONTADOR 

Alberto Contador has been using this bicycle since September 7th during his training sessions leading up to the Gran Fondo Alberto Contador, scheduled for September 23rd in Oliva. 

Furthermore, Alberto Contador has used this bicycle in the creation of promotional content for Eurosport during the final week of La Vuelta España, including iconic challenges such as the ascent of the Angliru

The ESSENTIA has proven to be a top-tier bicycle, capable of meeting the demanding requirements of an elite cyclist like Alberto Contador. Its acquisition represents a unique opportunity for cycling enthusiasts who wish to own a high-performance bicycle backed by the history and experience of a champion like Contador. 

AURUM is proud to offer this exceptional unit for sale, with 50% of the funds raised going to support the Cruz Roja’s humanitarian relief efforts in Morocco, providing relief to the victims of the recent earthquake. 

CRUZ ROJA LAUNCHES A €100 MILLION APPEAL TO HELP VICTIMS OF EARTHQUAKE IN MOROCCO

Following the devastating earthquake that struck Morocco on September 8th, with a death toll nearing 3,000, the International Red Cross (IFRC) has initiated an urgent appeal for global solidarity. The humanitarian organization is requesting €100 million to provide vital assistance to those affected by this disaster.

Photo: Media Luna Roja Marroquí

You can collaborate: CRUZ ROJA

#AURUMBikes #CruzRoja #HelpMorocco 

Fonte: Aurum Bikes

#HELPMOROCCO PURCHASE #ALBERTOCONTADOR’S UNIQUE #BICYCLE AND SUPPORT ‘#CRUZROJA’ IN #MOROCCO

#Aurum#AurumBikes

https://x.com/bralex84/status/1703776161656946814

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo ed attivista del movimento ambientalista italiano Ultima Generazione A22 Network

LUPI E GRIFONI AVVELENATI NEL PARCO NAZIONALE D’ABRUZZO, TROVATI MORTI ANCHE I PICCOLI DEI RAPACI

I grifoni, che si sono cibati delle carcasse contaminate, hanno avvelenato, a loro volta, anche i propri piccoli, custoditi, in luoghi inaccessibili all’uomo

https://www.ilmessaggero.it/abruzzo/abruzzo_lupi_grifoni_avvelenati_morti_piccoli_rapaci-7460245.html

di Sonia Paglia

Mercoledì 14 Giugno 2023, 08:16 – Ultimo aggiornamento: 08:20

Sale il bilancio degli animali protetti, tra lupi, grifoni e corvi imperiali, che hanno perso la vita in Abruzzo,  a causa del veleno disseminato nei boschi, in località Olmo di Bobbi, nel Comune di Cocullo, in provincia di L’Aquila. I grifoni, che si sono cibati delle carcasse contaminate, hanno avvelenato, a loro volta, anche i propri piccoli, custoditi, in luoghi inaccessibili all’uomo. Sono stati i carabinieri forestali del Nucleo Biodiversità di Castel di Sangro, attraverso le osservazioni con attrezzature specifiche, a individuare, all’interno di un sito di nidificazione, due pulcini, purtroppo, deceduti.

A lavoro, una task force,  guidata dal tenente colonnello, Donatello Cirillo, e composta dal Nucleo investigativo (Nipaaf), dalla Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati in danno agli animali (Soarda), unità cinofile di Assergi e Villetta Barrea, carabinieri forestali del Parco Nazionale d’Abruzzo e stazione di Scanno.

Le attività investigative, risultano alquanto complesse, ma dalle analisi dei reperti, (la prova materiale) e dai risultati restituiti dall’Istituto Zooprofilattico di Teramo, sarebbero emersi elementi importanti, utili alle indagini.

Cosa è successo

Nei giorni scorsi, si è svolto un briefing, tra tutte le forze in campo, per fare il punto della situazione e concordare altri interventi mirati.  Gli inquirenti, stanno seguendo più percorsi, approfondendo, ulteriormente, le indagini. Il movente sarebbe chiaro: gli animali protetti sono stati uccisi con il veleno, perché considerati competitori nell’attività venatoria, o nocivi per il bestiame e le coltivazioni. Le operazioni di bonifica dell’area interessata al fenomeno, sono state completate. Continuano, invece, le attività di sorveglianza discreta e preventiva. Così come le ispezioni in diverse aziende, alla ricerca della compatibilità della sostanza di nome Phorate, miscelata nella carne esca: stiamo parlando di un insetticida, impiegato, generalmente, in agricoltura intensiva, identificato in laboratorio.  

Fonte: Il Messaggero Abruzzo

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

COVID, I MORTI A BERGAMO: INDAGATI CONTE E SPERANZA. COINVOLTI ANCHE FONTANA E GALLERA

A tre anni di distanza dallo scoppio della pandemia di Covid, la Procura ha chiuso l’inchiesta per epidemia colposa

https://www.ilmessaggero.it/politica/covid_conte_speranza_indagati_fontana_brusaferro_locatelli_pandemia_morti_bergamo_zona_rossa-7261270.html

All’inizio di marzo del 2020 il Covid non era più solo un misterioso virus importato dalla Cina. Stava mietendo vittime nella Bergamasca, le proiezioni indicavano un’accelerazione del numero di contagi e delle vittime. Ma la sua diffusione è stata sottovalutata: i mezzi dell’esercito erano pronti però la zona rossa non è stata mai istituita, l’ospedale di Alzano (un focolaio) chiuso e riaperto nel giro di poche ore, il piano pandemico non è mai stato aggiornato né applicato. A quasi tre anni di distanza la Procura di Bergamo chiude l’inchiesta: diciannove gli indagati per i reati di epidemia colposa aggravata, omicidio colposo plurimo, rifiuto di atti di ufficio. 

LE INDAGINI

Tra i nomi spiccano quelli dell’ex premier Giuseppe Conte e dell’allora ministro della Salute Roberto Speranza, indagati, le cui posizioni saranno trasmesse al Tribunale dei ministri che dovrà valutare gli atti a loro carico. Ci sono poi il rieletto governatore della Lombardia Attilio Fontana, il suo ex assessore al Welfare Giulio Gallera, il presidente del Consiglio superiore della sanità Franco Locatelli, il presidente dell’Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro e il coordinatore del Comitato tecnico scientifico nella prima fase dell’emergenza Agostino Miozzo. E ancora, l’ex capo della protezione civile Angelo Borrelli, ex dirigenti del Comitato tecnico scientifico e Francesco Maraglino, ex direttore Prevenzione delle Malattie trasmissibili e Profilassi internazionale. Le indagini, spiega il procuratore capo Antonio Chiappani, «sono state articolate, complesse e consistite nell’analisi di una rilevante mole di documenti» informatici e cartacei «nonché di migliaia di mail e di chat telefoniche in uso ai soggetti interessati dall’attività investigativa, oltre che nell’audizione di centinaia di persone informate sui fatti». Un’analisi che ha consentito di ricostruire i fatti a partire dal 5 gennaio 2020, quando l’Oms ha lanciato l’allarme globale a tutti i Paesi per poi diffondere, cinque giorni dopo, «un pacchetto completo di linee guida su come rilevare, testare e gestire potenziali casi e proteggere gli operatori sanitari». Gli inquirenti si sono avvalsi della maxi consulenza firmata da Andrea Crisanti, microbiologo dell’Università di Padova e ora senatore del Pd: basata su un modello matematico, ha stabilito che se fosse stata istituita la zona rossa in Val Seriana, al 27 febbraio i morti sarebbero stati 4.148 in meno e al 3 marzo 2.659 in meno. E invece è stata una strage, con le terapie intensive al collasso e i medici costretti a scegliere tra chi intubare e chi lasciare morire, con le file di camion che trasportavano le bare nei crematori di altre regioni poiché nei cimiteri lombardi non c’era più posto. 

«GRAVI OMISSIONI»


Il procuratore Chiappani, a fine gennaio, aveva anticipato che le risultanze investigative «hanno accertato gravi omissioni nella valutazione dei rischi pandemici e nella gestione della prima fase della pandemia». Cioè a primavera di tre anni fa quanto, ricorda, il Covid «cagionò oltre tremila vittime nella Bergamasca». E si tratta solo dei numeri ufficiali, perché in base alle stime i morti a causa del virus non intercettati dalle statistiche sarebbero almeno il doppio. Per i parenti delle vittime la chiusura delle indagini è una vittoria, benché amara. «Da oggi si riscrive la storia delle nostre famiglie, delle responsabilità che hanno portato alle nostre perdite. La storia di un’Italia che ha dimenticato quanto accaduto nella primavera 2020, non a causa del Covid, ma per delle precise decisioni o mancate decisioni. Da sempre ci siamo battuti per la verità per i nostri cari, nonostante l’omertà che ha sempre contraddistinto questa storia. Siamo andati avanti senza mai scoraggiarci nel percorso di memoria e di giustizia». Intanto l’ex premier Conte, ora a capo del M5s, anticipa «la massima disponibilità e collaborazione con la magistratura. Sono tranquillo di fronte al Paese e ai cittadini italiani per aver operato con il massimo impegno e con pieno senso di responsabilità durante uno dei momenti più duri vissuti dalla nostra Repubblica». E l’ex ministro Speranza in una nota afferma di aver «sempre pensato che chiunque abbia avuto responsabilità nella gestione della pandemia debba essere pronto a renderne conto», aggiungendo di essere «molto sereno e sicuro di aver sempre agito con disciplina ed onore nell’esclusivo interesse del Paese». 

Fonte: Il Messaggero

Covid nella Bergamasca, chiusa l’inchiesta sulla mancata zona rossa: indagati Conte, Speranza, Fontana e Gallera

https://milano.repubblica.it/cronaca/2023/03/01/news/covid_inchiesta_bergamo_indagati_conte_speranza_fontana_gallera-390144883/

dal nostro inviato Paolo Berizzi

Si chiude la maxi inchiesta su quanto accadde nella Bergamasca nella primavera 2020 con la mancata zona rossa in Valle Seriana. Indagati anche Brusaferro, Locatelli, Miozzo e Borrelli. Conte: “Tranquillo di fronte ai cittadini”

BERGAMO – Dopo tre anni e migliaia di croci, dopo gli ospedali al collasso, le bare sui camion militari e le altre immagini simbolo della strage silenziosa, il Covid a Bergamo si deposita sulle carte giudiziarie. La Procura – sono passati 1102 giorni dal primo caso di contagio nella bergamasca, la provincia più colpita d’Italia – ha chiuso l’indagine sulla gestione del virus nei primi mesi della pandemia.

Fonte: Repubblica

Chiusa l’inchiesta di Bergamo sulla gestione della prima ondata Covid: indagati Conte, Speranza, Fontana, Gallera. Il leader M5s: “Tranquillo di fronte al Paese”

https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/03/01/chiusa-lindagine-di-bergamo-sulla-gestione-della-prima-ondata-covid/7082350/

ESCLUSIVO – La Guardia di Finanza ha avviato le notifiche per i reati di epidemia colposa aggravata, omicidio colposo plurimo, rifiuto di atti di ufficio per venti indagati. Per l’ex premier Conte e l’ex ministro Speranza si prepara la trasmissione degli atti al Tribunale dei ministri. Tra gli indagati anche il presidente dell’Iss Brusaferro, il presidente del Consiglio superiore di Sanità Locatelli, l’allora presidente del Cts Miozzo e quello della Protezione civile Borrelli.

di Alessandro Mantovani | 1 MARZO 2023

Indagati l’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte e l’ex ministro della Salute Roberto Speranza, il presidente appena riconfermato della Lombardia Attilio Fontana e il suo ex assessore al Welfare, Giulio Gallera, rimasto fuori dal Consiglio regionale nell’ultima tornata elettorale. E ancora. Indagati diversi dirigenti chiave del ministero della Salute, non tutti ex; il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro; il coordinatore del primo Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo; l’allora capo della Protezione Civile Angelo Borrelli e il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli.

A tre anni dall’inizio della pandemia la Procura di Bergamo ha chiuso l’indagine sulla gestione della prima ondata. La Guardia di Finanza ha avviato le notifiche degli avvisi conclusivi per i reati di epidemia colposa aggravata, omicidio colposo plurimo, rifiuto di atti di ufficio per venti indagati. Per l’ex premier Conte – a cui i pm contestano epidemia colposa aggravata, omicidio colposo plurimo – e l’ex ministro Speranza – a cui i pm contestano epidemia colposa aggravata, omicidio colposo plurimo e rifiuto di atti di ufficio – si prepara la trasmissione degli atti al Tribunale dei ministri.

L’inchiesta, condotta da un pool di magistrati guidati dal procuratore aggiunto Maria Cristina Rota e dagli investigatori della Guardia di finanza, riguarda tra l’altro il mancato aggiornamento e la mancata attuazione dei piani pandemici a livello nazionale e regionale, ma anche la rinuncia a istituire alla fine di febbraio 2020 la zona rossa nei Comuni di Alzano lombardo e Nembro. La Val Seriana, nella Bergamasca, per numero di morti e contagi passerà alla storia per la Wuhan d’Europa, e le immagini di tre anni fa dei camion dell’esercito piene di bare faranno il giro del mondo. Le accuse formulate dai pm in merito alla mancata zona rossa hanno potuto contare sulla famosa consulenza del microbiologo Andrea Crisanti, oggi senatore Pd, assieme all medico legale Ernesto D’Aloja e all’ex direttore della Asl di Pavia Daniele Donati.

Di recente il procuratore di Bergamo Antonio Chiappani, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, il 28 gennaio scorso, aveva tracciato il quadro delle indagini per delineare la portata delle risultanze investigative che “hanno accertato gravi omissioni nella valutazione dei rischi pandemici e nella gestione della prima fase della pandemia”. Ovvero, nella primavera del 2020, quando, come ha rimarcato Chiappani, il Covid-19 nella Bergamasca “cagionò oltre tremila vittime” per stare solo ai numeri accertati, visto che tra fine febbraio e aprile 2020 l’eccesso di mortalità registrato in quella zona fu di 6.200 persone rispetto alla media dello stesso periodo degli anni precedenti.

Il leader M5s ha diffuso una nota per commentare la notizia: “Apprendo notizie riguardanti l’inchiesta di Bergamo. Anticipo subito la mia massima disponibilità e collaborazione con la magistratura. Sono tranquillo di fronte al Paese e ai cittadini italiani per aver operato con il massimo impegno e con pieno senso di responsabilità durante uno dei momenti più duri vissuti dalla nostra Repubblica”.

TUTTA L’INCHIESTA SUL FATTO QUOTIDIANO IN EDICOLA GIOVEDI’ 2 MARZO

Covid, chiusa a Bergamo l’inchiesta sulla gestione della prima ondata: indagati anche Conte e Speranza

Secondo la Procura di Bergamo, “il disastro si sarebbe potuto evitare”. Nel registro compaiono anche i nomi di Attilio Fontana, Giulio Gallera, Silvio Brusaferro, Franco Locatelli, Agostino Miozzo e Angelo Borrelli

01 MARZO 2023 22:20

L’inchiesta sulla prima ondata Covid condotta dalla Procura di Bergamo giunge alla conclusione.

Tra gli indagati figurebbero l’allora presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, l’ex ministro della Salute Roberto Speranza, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e il suo ex assessore al Welfare Giulio Gallera. Nel registro compaiono anche il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, il coordinatore del primo Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo, l’allora capo della Protezione Civile Angelo Borrelli e il presidente del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli. Secondo i pm bergamaschi, “il disastro si sarebbe potuto evitare”.

Le posizioni di Conte e Speranza saranno trasmesse al Tribunale dei ministri, che dovrà valutare gli atti a loro carico. Non figurano, dunque, nell’avviso di conclusione indagini, non ancora notificato agli altri 17 indagati, tra cui ci sono pure alcuni ex dirigenti del Comitato Tecnico Scientifico e Francesco Maraglino, ex direttore dell’Ufficio 5 – Prevenzione delle Malattie trasmissibili e Profilassi internazionale.

A tre anni di distanza dallo scoppio della pandemia che, tra febbraio e aprile 2020, ha straziato il territorio di Bergamo con oltre 6mila morti in più rispetto alla media dell’anno precedente, la Procura ha chiuso l’inchiesta. Gli indagati sarebbero 17. Le ipotesi di reato sono di epidemia colposa aggravata, omicidio colposo plurimo, rifiuto di atti d’ufficio e falso.

Coronavirus, l’esercito porta bare da Bergamo fuori regione per cremazione

Le indagini

 Al di là del numero degli indagati e dell’eventuale invio di alcuni filoni ad altre Procure, gli accertamenti, che si sono avvalsi di una maxi-consulenza firmata da Andrea Crisanti, microbiologo dell’Università di Padova e ora senatore del Pd, hanno riguardato tre livelli. Uno strettamente locale, uno regionale e il terzo nazionale. L’inchiesta, che già contava alcuni indagati come i vertici dell’Ats di Bergamo e dirigenti dell’assessorato regionale alla Sanità, come scrive in una nota il Procuratore Chiappani, “sono state articolate, complesse e consistite nell’analisi di una rilevante mole di documenti” informatici o cartacei “nonché di migliaia di mail e di chat telefoniche in uso ai soggetti interessati dall’attività investigativa, oltre che nell’audizione di centinaia di persone informate sui fatti”.

Dalle morti in Rsa alla zona rossa

 Nel mirino degli inquirenti e degli investigatori della guardia di finanza sono finiti non solo i morti nelle Rsa della Val Seriana e il caso dell’ospedale di Alzano chiuso e riaperto nel giro di poche ore, ma soprattutto la mancata istituzione di una zona rossa uguale a quella disposta nel Lodigiano. Sotto la lente delle autorità anche i mancati aggiornamenti del piano pandemico, fermo al 2006, e l’applicazione di quello esistente anche se datato che comunque, stando agli elementi raccolti, avrebbe potuto contenere la trasmissione del Covid.

Le famiglie delle vittime: “Pm onorano chi non c’è più”

 “Ringrazio a nome dei familiari la procura di Bergamo che con questi risultati di indagine dà onore ai deceduti – commenta l’avvocato Consuelo Locati, referente del team legale dell’associazione dei familiari delle vittime del Covid ‘Sereniesempreuniti’ -. Noi familiari delle vittime ci abbiamo sempre creduto, la procura di Bergamo è stata l’unica istituzione che ha ascoltato la nostra voce”.

“Si riscrive la storia della strage”

 “Da oggi – si legge in una nota dell’associazione – si riscrive la storia della strage bergamasca e lombarda, la storia delle nostre famiglie, delle responsabilità che hanno portato alle nostre perdite. La storia di un’Italia che ha dimenticato quanto accaduto nella primavera 2020, non a causa del Covid19, ma per delle precise decisioni o mancate decisioni”.

Fonte: Tgcom24

Dott. Alessio Brancaccio, Università degli Studi di L’Aquila, ideologo movimento ambientalista Ultima Generazione, membro attivo Fondazione Michele Scarponi Onlus

RAPPORTO INCIDENTALITA’ STRADALE. IN ITALIA PIU’ MORTI RISPETTO ALLA MEDIA EUROPEA. FIAB: SOLUZIONE E’ SAFETY IN NUMBERS

https://fiabitalia.it/rapporto-incidentalita-stradale-in-italia-piu-morti-rispetto-alla-media-europea-fiab-soluzione-e-safety-in-numbers/

Nei giorni scorsi il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha pubblicato gli ultimi dati con il Rapporto sull’incidentalità stradale 2022. Si tratta di numeri che fotografano una situazione critica per quanto riguarda la sicurezza di tutti gli utenti. «I numeri indicano che sulle strade italiane si muore di più rispetto a 14 Stati europei: nel Vecchio continente il rapporto vittime/milioni di abitanti è di 44,7 mentre in Italia nel 2021 il dato tocca quota 48,5», ha spiegato il ministro Salvini. Da anni FIAB sostiene che la soluzione sia la strategia Safety in numbers, applicata ad esempio nei paesi del nord Europa. Significa che più biciclette in circolazione ci sono e più si riducono gli incidenti, anche mortali.

Raffaele Di Marcello, consigliere nazionale FIAB, ha dichiarato: «I dati dimostrano che sono i comportamenti delle persone a causare gli incidenti e non, come spesso si legge sulla cronaca, auto impazzite o strade killer. Non è pericoloso andare a piedi o in bicicletta, è pericoloso guidare un mezzo senza la consapevolezza della sua potenziale pericolosità. Se non si agisce sulla mentalità degli utenti della strada, prima ancora che sull’adozione di misure passive di protezione, spesso poco utili, non si riuscirà a fermare l’escalation di vittime, che vede il suo numero maggiore tra gli automobilisti, nonostante i sofisticati sistemi di sicurezza che caratterizzano le vetture moderne».

Il 2020 è stato un anno particolare che, a causa dei lockdown applicati in tutta Italia, ha limitato se non azzerato gli spostamenti.  Secondo i dati del ministero dei Trasporti nel 2021 “per biciclette e monopattini elettrici si registrano 229 vittime (+30,1% rispetto al 2020 e –9,5% rispetto al 2019)”; spostando l’attenzione sui pedoni i decessi sono stati 471 (+15,2% rispetto al 2020 e -11,8% rispetto al 2019).

FIAB non si stupisce di fronte alle principali cause di incidenti: la distrazione, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata sono comportamenti che soprattutto alla guida di un’automobile costituiscono un rischio (complessivamente in quasi il 40% dei casi). Quello che deve cambiare non è soltanto una maggiore attenzione da parte della politica e delle istituzioni a tutti i livelli per far sì che l’Italia diventi davvero un paese bike friendly. Occorre anche una nuova narrazione, che cessi di descrivere superficialmente le strade come poco sicure: sono invece i comportamenti individuali a renderle pericolose in primo luogo per gli utenti attivi come pedoni e ciclisti.

Da più di 30 anni FIAB lavora sui territori e nelle istituzioni per far sì che gli incidenti diminuiscano sempre di più. Le cronache – con morti e feriti all’ordine del giorno in tutta Italia – ci svelano che purtroppo molto ancora si deve fare se si vuole che le nostre città diventino davvero luoghi dove lo spazio è delle persone, non delle automobili.

Autore: Alessandro Di Stefano

Fonte: FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta)

https://www.repubblica.it/cronaca/2010/12/05/news/sant_eufemia_auto_su_ciclisti_provoca_vittime_e_feriti-9855100/

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila

I LAVORATORI DELLA SANITA’ CONTRO LA MANOVRA: “MENO RISORSE SIGNIFICANO PIU’ TAGLI AI SERVIZI E PIU’ VITTIME”

In manovra non ci sono abbastanza risorse per la sanità e questo si tradurrà “in un taglio lacrime e sangue dei servizi sociosanitari”. E le “mancate cure si tramuteranno in aggravamenti delle patologie e nei casi più gravi in decessi”.

A cura di Annalisa Girardi

https://www.fanpage.it/politica/i-lavoratori-della-sanita-contro-la-manovra-meno-risorse-significano-tagli-ai-servizi-e-piu-vittime/

Non ci sono abbastanza risorse per la sanità in manovra. Una carenza che potrebbe tradursi in un taglio ai servizi: e senza personale si rischiano più vittime. È l’allarme che lancia il sindacato Uls, l’Unione dei lavoratori della sanità. “Vogliamo avvisare il governo in carica e metterlo in guardia sulle scelte fatte in materia di sanità. Il rischio di trovarsi nel bel mezzo di una tempesta perfetta è decisamente probabile”, sottolineano Anna Rita Amato e Antonino Gentile, membri del direttivo nazionale Uls, in una nota.

“Le risorse stanziate dal nuovo governo per la sanità sono risibili rispetto agli scenari attuali e futuri. La spesa sanitaria pubblica è inferiore di circa 12,7 miliardi di euro rispetto alla media europea e vi è da colmare un buco da 3,4 miliardi di euro dovuto al Covid, al caro energia e all’ inflazione galoppante”, proseguono i due sindacalisti, sottolineando che da tempo le Regioni “hanno lanciato un grido di allarme a riguardo, rimasto ovviamente inascoltato dalla politica”.

Per il sindacato le risorse insufficienti si tradurranno presto “in un taglio lacrime e sangue dei servizi sociosanitari”. Infatti, prosegue la nota, dei soli due miliardi stanziati in manovra per il 2023 al settore, 1,4 saranno destinati al contrasto del caro bollette, all’inflazione e ai vaccini anti Covid: “La restante manciata di euro per servizi e personale (medici e infermieri) non basterà neppure a coprire i prossimi pensionamenti. Senza personale i 7,1 miliardi in arrivo dal Pnrr (solo per interventi strutturali) lasceranno le famigerate case di comunità vuote, riversando i bisogni di assistenza unicamente su pronto soccorso e ospedali, di per sé già incapaci a reggere l’impatto. Le mancate cure come ovvio si tramuteranno in aggravamenti delle patologie e nei casi più gravi in decessi”.

Il sindacato chiede quindi di rivedere il testo della manovra, aumentando i soldi stanziati per il sistema sanitario. “La questione è decisamente politica, le possibilità di raggiungere un maggior gettito fiscale, equo e che non produca diseguaglianze, ci sono e si possono perseguire. Ci auspichiamo che non verrà meno la volontà”, affermano ancora i sindacalisti.

Fonte: Fanpage

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila e tecnico sportivo CSEN Abruzzo

CASAMICCIOLA. MORTA UNA DONNA, 12 DISPERSI. SCONTRO POLITICO SUL NUMERO DELLE VITTIME

Emergenza a Ischia, dove questa mattina intorno alle 5 una vasta frana ha messo in ginocchio Casamicciola nella giornata di allerta meteo arancione. Morta una donna, 12 i dispersi. Ma è scontro sul numero delle vittime. “Sono otto i morti accertati” dichiara il ministro Matteo Salvini mentre il governo esprime solidarietà alla popolazione colpita. Ma il ministro Piantedosi e il prefetto al momento non confermano il numero e la presenza di morti. Tra i dispersi, una famiglia composta da marito, moglie e due bambini; e una ragazza di 25 anni. La coppia con neonato invece è stata ritrovata, si trova in ospedale. Le operazioni di soccorso sono rese complicate dal maltempo.

Foto Riccardo Siano 
https://napoli.repubblica.it/cronaca/2022/11/26/diretta/ischia_frana_casamicciola_maltempo_campania-376224789/

Dalla montagna sono caduti massi, la colata ha travolto alcune case e trascinato auto fino al mare. Crollati 10 edifici. In arrivo soccorsi anche da fuori regione. “Situazione complicata, ci sono case sradicate dalla frana” spiega il comandante dei carabinieri Tiziano Laganà. Il ministro Musumeci è in contatto con la prefettura: “120 millimetri di pioggia, vasta frana ha travolto le case”. Mare forza 11. Sul posto dalle prime ore del mattino, vigili del fuoco, protezione civile e carabinieri.

Salvata una famiglia bloccata in casa dal fango

Continua a Ischia il lavoro dei 70 vigili del fuoco impegnati sull’isola in soccorso della popolazione e nelle operazioni di ricerca dei dispersi. Una famiglia bloccata dal fango nella propria abitazione nella zona alta di Casamicciola Terme, in via Santa Barbara, è stata portata in salvo.

Cnr: “In 6 ore 126 millimetri di pioggia, mai così negli ultimi 20 anni”

“I pluviometri dell’Isola d’Ischia posti nelle vicinanze di Casamicciola Terme hanno registrato piogge intense a partire dalla mezzanotte del 25 novembre. In particolare, il picco massimo di pioggia oraria sui due pluviometri più vicini è stato di 51,6 mm a Forio e di 50,4 mm a Monte Epomeo.

Le piogge cumulate a 6 ore (tra le 00:00 del 25/11 e le 06 del 26/11) forniscono un valore di 126 mm, un record negli ultimi 20 anni, periodo per il quale abbiamo accesso ai dati dei pluviometri. Questo dato non era mai stato raggiunto nel periodo osservato e rappresenta un indice di gravità della pioggia”. Lo scrive il Cnr in una nota dopo la frana che ha colpito Ischia.

“La zona di Casamicciola nella quale le piogge hanno causato la frana e i danni registrati e’ un’area dell’Isola in cui vari autori – spiega il Cnr – hanno riconosciuto e descritto numerosi eventi franosi con danni sia al territorio che alle case, alle terme e anche alle persone. Le cartografie dei Piani di Assetto Idrogeologico riportano infatti valori di pericolosita’ da frana molto elevati per queste aree dell’Isola d’Ischia”. Per quanto riguarda gli eventi storici che hanno causato danni alle persone, i dati del catalogo gestito da Cnr Irpi evidenziano come “nella zona di Casamicciola Terme si siano gia’ verificate frane che hanno causato perdita di vite umane, tra cui nel 1910, durante un evento molto intenso, alluvioni con elevato trasposto solido, crolli e numerosi dissesti diffusi causarono 11 morti. In anni più recenti una vittima si è registrata nel 1987, quando un crollo di roccia distrusse un ristorante, e infine nel 2009, sempre nel mese di novembre, una colata di fango e detrito ha travolto e ucciso una ragazza quattordicenne”.

Un ferito al Cardarelli

Una persona sarebbe stata trasferita all’ospedale Cardarelli di Napoli in ipotermia e con uno schiacciamento del torace.

Il mare invaso dal fango diventa marrone

È al porto di Casamicciola e a piazza Bagni che si vedono le cicatrici più profonde dell’alluvione della notte scorsa. Sul lungomare sono ammassate almeno una decina di vetture e due bus turistici che la forza della lava che scendeva da monte Epomeo ha trascinato giù. Alcune macchine sono finite in mare, altre sono sommerse dal fango. Anche il mare al porto ha cambiato colore. È diventato marrone a causa di quel fiume di fango sceso dalla montagna. Non va meglio nella zona alta, quella già ferita dal terremoto del 2017.

Quello che è accaduto la scorsa notte, dicono alcuni residenti, è come acqua bollente buttata su una ferita mai rimarginata, ovvero il terremoto e le sue case devastate. Intanto, a Casamicciola vanno avanti le opere di rimozione del fango dalle strade. I bob cat vanno avanti e indietro per spalare il fango. Poco fa è giunta un’autocolonna della protezione civile regionale con i gruppi elettrogeni che dovranno essere messi in funzione prima che calo il buio. Le ricerche dei disperarsi andranno avanti ma con il buio saranno ovviamente più difficoltose.

La Regione Campania chiede lo stato di emergenza

“La Regione Campania ritiene necessario chiedere lo stato di emergenza per l’isola di Ischia e i territori colpiti da questi eventi atmosferici disastrosi”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che ha ringraziato istituzioni, forze dell’ordine e soccorritori. 

“E’ un momento di dolore e di grande emergenza, che richiede un impegno straordinario – ha aggiunto – La Regione manterrà l’orientamento deciso in sede di Comitato di coordinamento questa mattina, e cioè di delegare il solo Prefetto di Napoli a comunicare ogni informazione, aggiornata e verificata, sulla situazione di Ischia. E’ auspicabile a tal proposito che non si assista allo sventagliamento di dichiarazioni, del tutto propagandistiche, e non verificate, a cui abbiamo assistito in queste ore, anche da parte di chi non ha nessun ruolo o competenza in materia, o addirittura da parte di chi storicamente ha difeso ogni forma di abusivismo. Almeno di fronte a questi eventi, la sobrietà sarebbe necessaria”.

Foto Riccardo Siano 

Disposta l’evacuazione di 200 persone

“La prefettura insieme alla Regione sta disponendo l’evacuazione di circa 200 persone, per il ricovero delle persone interessate dal movimento franoso, che devono essere messe in salvo”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, al Tg2 rispondendo dalla sala operativa dei vigili del fuoco, da dove sta seguendo le operazioni di soccorso per la frana a Casamicciola.

La frana dalla sommità del monte Epomeo

Ora che si stanno diradando le nuvole dal lungomare di Casamicciola si vede con chiarezza da dove la scorsa notte si è staccata la frana che è scesa fina al mare. È dalla sommità del nomte Epomeo ad un’altezza di circa 780 metri. Il fango sceso giù ha cancellato parte della vegetazione. La frana, come si vede dal basso, ha cancellato, come se fosse un colpo di spugna, la vegetazione. Poi dalla parte di Casamicciola ha percorso le strade invadendo le case, sventrando porte e pareti.
In piazza, a prestare conforto ai suoi concittadini, c’è l’ex sindaco Giovanbattista Castagna che era sindaco anche quando c’è stato il terremoto.

Sorrento, una frana investe auto dei vigili urbani: tre feriti

Era al lavoro per controllare le zone più a rischio di Sorrento per l’emergenza maltempo di queste ore. All’improvviso una frana è caduta sulla strada collinare in penisola sorrentina colpendo l’auto del comune che stava effettuando le verifiche sul territorio. Feriti due agenti della polizia municipale e un tecnico del comune.

La prima vittima è una donna dell’Est sposata con un isolano

La prima vittima è una donna, trovata sotto il fango in piazza Maio a Casamicciola. E’ una donna dell’Est sposata con un uomo originario del comune colpito dalla frana. E’ quanto si apprende dai soccorritori intervenuti sul posto.

Le lacrime di Irina: “Mio figlio mi urlava di scappare”

“E’ stata una questione di un secondo. Mio figlio gridava ‘mamma scappa’. Poi non si è capito più nulla”. Irina è una donna ucraina che vive a Casamicciola da circa venti anni. Della sua casa, in via quarta traversa San Felice, resta ben poco.

I soccorritori stanno ancora scavando il fango ma tutte le masserizie e l’arredamento non sono utilizzabili. “Abbiamo sentito un rumore come il terremoto. Questione di secondi”, aggiunge in lacrime la donna.

Annullata la prima del San Carlo

La Fondazione Teatro di San Carlo in accordo con il Ministro della cultura Gennaro Sangiuliano e il Sindaco Gaetano Manfredi, anche in qualità di presidente della Fondazione, comunica l’annullamento dell’opera inaugurale “Don Carlo” prevista per oggi alle ore 17,00 in segno di lutto per la tragedia che ha colpito l’isola di Ischia. Il teatro stasera resterà chiuso per lasciare spazio al silenzio ed al rispetto per chi ha subito una grave perdita, in segno di vicinanza e conforto.

Da 30 a 50 famiglie sfollate

“Ci sono dalle 30 alle 50 unità familiari sfollate, che si sta mettendo in sicurezza”. Lo ha detto a Rainews24 il sindaco di Ischia Porto, Enzo Ferrandino, spiegando che “la macchina della solidarietà è partita per dare risposta alle loro esigenze immediate”.

Il sindaco Manfredi: “Una vittima accertata”

C’è una vittima accertata a Casamicciola Terme, comune dell’isola d’Ischia colpito da una frana all’alba. Lo rende noto Gaetano Manfredi, sindaco della Città metropolitana di Napoli che oggi ha partecipato in Prefettura al Centro coordinamento soccorsi. “Al momento – dice Manfredi – c’è notizia di una vittima sicuramente accertata e ci sono ancora una decina di dispersi”. 

Tozzi: “C’entra il cambiamento climatico”

“Il cambiamento climatico c’entra di sicuro: ci sono piogge più consistenti, ovvero più acqua in meno tempo. E questo è un elemento importante di cui tener conto. Ma non nascondiamoci: tutto il resto è colpa nostra”. Lo ha detto il geologo Mario Tozzi a proposito della frana di Ischia. “Colpa nostra certo – sottolinea – c’è degrado, ci si preoccupa del profitto, della stagione turistica e non della cura del territorio. Non c’è cura e manutenzione del territorio, e senza di questa è tutto inutile”.


Per l’esperto, “in passato anche con precedenti governi sono state fatte cose buone, come quelle di recuperare denari come sei o sette miliardi per il dissesto idrogeologico ma poi, tranne che per due opere, i denari non sono stati spesi. Allora di cosa parliamo? Manca una cultura del territorio, ci vuole una conoscenza maggiore. Tutte cose che a Ischia, sanno bene ma si dimenticano. La manutenzione non va fatta a primavera o in autunno – ha concluso – ma sempre, tutto l’anno. La burocrazia? C’entra, soprattutto quando sappiamo che per abbattere un edificio abusivo e pericoloso ci vogliono anche otto anni. Ma non dimentichiamo che queste cose sono in capo ai sindaci…”.

Curcio: “È una tragedia, i numeri delle vittime solo dal prefetto”

“Non ci sono nostri numeri o numeri di altri, ci sono i numeri della prefettura, proprio per evitare confusione. E’ il prefetto che definisce i numeri una volta che sono state accertate eventualmente le situazioni, anche perché dietro i numeri ci sono le persone. Per il momento le dichiarazioni sui numeri sono quelle che ha fatto il prefetto”. Lo dice ai cronisti il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, a Napoli per seguire la situazione della frana a Ischia.


Il prefetto Claudio Palomba ha fissato il numero dei dispersi in 12. Diverse famiglie sono ora al palazzetto dello sport dell’isola e saranno smistate in strutture alberghiere. “E’ una tragedia di fatto perché è una comunità colpita duramente da un evento importante. I limiti della tragedia dal punto di vista umano li vedremo ora, ma certamente è una tragedia perché di per sé questi eventi sono tragici. Si vede già della foto e dai report che abbiamo dai soccorritori, è una situazione complicata in una giornata complicata”, aggiunge Curcio.

Abitazioni a rischio crollo

“Al momento ci sono dodici dispersi e 20-30 nuclei familiari ancora isolati. Con i soccorsi stiamo provando a portarli giù, per loro sono già disposti alloggi. Molte persone invece sono uscite dalle abitazioni perché sono a rischio crollo”. Lo riferisce il sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale, sulla situazione della frana che ha coinvolto Ischia e in particolare Casamicciola.

Piantedosi: “Persone sotto il fango, situazione grave e difficile”

“La situazione è molto complicata, si tratta di persone che sono probabilmente sotto il fango, che non rispondono alle chiamate”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, al Tg2 rispondendo dalla sala operativa dei vigili del fuoco, da dove sta seguendo le operazioni di soccorso per la frana a Casamicciola. “Ci sono difficoltà nelle operazioni di soccorso – ha aggiunto – perché le condizioni climatiche sono molto impegnative. Stiamo inviando mezzi sia via mare che per il sorvolo aereo. Sono in stretto contatto con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e e i miei colleghi ministri. E’ una situazione in evoluzione, molto grave, da seguire. Un comunicato su eventuale decessi ci sarà solo quando le persone recuperate verranno poi portate in ospedale”, ha aggiunto il ministro.

Crosetto dispone l’intervento delle forze armate

In coordinamento con la Protezione civile nazionale il ministero della Difesa ha disposto l’immediato l’intervento di velivoli e uomini delle Forze armate come supporto ai soccorsi di Ischia e Casamicciola. Un elicottero HH139 dell’Aeronautica militare partirà da Pratica di Mare verso l’isola di Ischia per trasportare cinque tecnici della Protezione civile.

Inoltre altri elicotteri CH 47 dell’Aviazione dell’Esercito, dislocati a Viterbo, sono stati resi disponibili e pronti al decollo entro 30 minuti dalla richiesta di intervento. La Difesa ha messo a disposizione della Protezione Civile anche ulteriori assetti terrestri e navali che, ove ne fosse ritenuto necessario l’impiego, sarebbero pronti a muovere verso le località colpite dal maltempo. Il Ministro della difesa Guido Crosetto segue in stretto contatto con lo Stato maggiore della Difesa e con la sala operativa del Comando operativo di vertice interforze l’evolversi della situazione.

“Ho sentito un boato alle 3”

Una residente che si trova nella parte bassa di Casamicciola racconta di aver sentito un boato alle 3 del mattino e di aver visto un fiume in piena di fango e detriti che ha travolto auto e moto.

Famiglia dispersa in ospedale, 100 persone isolate

“Ci tengo a precisare che non ci sono morti accertati, perché sento e vedo notizie… – ribadisce il prefetto di Napoli – Il nucleo familiare con il neonato che era dato per deceduto e che era proprio nella zona delle frane, al momento si sta recando in ospedale”. Le dichiarazioni nel punto stampa. Sono 30 le famiglie bloccate, almeno 100 le persone isolate.

La testimonianza: “È stato terribile”

“Verso mezzanotte ha iniziato a piovere fortissimo. Dalle tre abbiamo iniziato a sentire dei boati. E’ venuta giù la prima frana, poi un’altra verso le 5. Una cosa impressionante, forse peggio dell’alluvione del 2009 e tremendo quanto il terremoto del 2017”. Lo dice all’Ansa Lisa Mocciaro, illustratrice di libri per bambini, ora prigioniera in casa al terzo piano dell’abitazione di Casamicciola. Il primo piano dello stabile è stato invaso dal fango. Gli altri abitanti del palazzo hanno trovato riparo nella sua casa: i vigili del fuoco hanno consigliato di non muoversi per evitare problemi qualora la pioggia continuasse a scendere.

Crosetto: “Forze armate pronte unirsi a soccorsi”

“La Difesa si stringe alle famiglie colpite dalla frana di Ischia, Casamicciola e alle comunità locali, ringraziamo i sindaci, tutte le forze dell’ordine e i vigili del fuoco per il grande lavoro che stanno facendo. Le Forze Armate sono pronte ad unirsi al lavoro”. Lo scrive su Twitter il ministro della DifesaGuido Crosetto, in merito ai soccorsi di Ischia e Casamicciola, che risultano particolarmente complicati a causa del maltempo.

70 unità dei vigili del fuoco

Settanta unità dei vigili del fuoco sono a lavoro sull’isola. Ma stanno arrivando rinforzi da Roma, compreso il nucleo sommozzatori. Nove squadre sono partite sull’ultimo traghetto Caremar prima del blocco da Napoli.

Il ministro Piantedosi nel centro operativo dei vigili del fuoco

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, è nel Centro operativo nazionale dei vigili del fuoco per seguire in video conferenza con tutte le istituzioni impegnate le operazioni di soccorso per la frana a Casamicciola.

Il ministro Sangiuliano a Napoli in prefettura

Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, a Napoli per la presentazione di una candidatura del culto di san Gennaro a patrimonio Unesco, si sta recando in prefettura per fare il punto per quanto accaduto a Casamicciola. “Adesso salgo e verificheremo tutto ciò che c’è da verificare – dichiara – Sicuramente si tratta di una cosa gravissima, tutto il mio cordoglio ai familiari delle eventuali vittime, questo lo dobbiamo accertare bene”.

Musumeci: “120 millimetri di pioggia, vasta frana ha invaso le abitazioni”

“Ho appena sentito il sindaco del Comune di Ischia per esprimere anche ai suoi colleghi la vicinanza del governo nazionale. Seguiamo costantemente l’evoluzione della situazione dopo che il pluviometro presente sull’isola ha fatto registrare 120 mm di pioggia. Ciò che possiamo dire al momento è che una vasta frana a monte di Casamicciola ha invaso diverse abitazioni. Il numero complessivo dei dispersi è in via di definizione da parte del coordinamento della Prefettura, che è in collegamento anche con tutti i sindaci dell’Isola per l’evacuazione preventiva di altre famiglie”. Lo afferma Nello Musumeci, Ministro per la Protezione civile.


Soccorsi via mare da Napoli e Pozzuoli

Sono in partenza via mare da Napoli e da Pozzuoli le squadre di soccorso dirette a Ischia per portare aiuto alla popolazione. Il Comando provinciale dei carabinieri di Napoli spiega che l’ultimo traghetto dal Capoluogo è previsto in partenza tra pochi minuti.

Salvini: “Mettere in sicurezza il Paese”

“Da nord a sud c’è un paese da mettere in sicurezza”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini, nel suo discorso di inaugurazione della nuova metropolitana milanese, la M4, parlando della frana di Casamicciola. “Fare il ministro è bello, ma purtroppo mi sono alzato stamattina con il disastro a Ischia con 13 dispersi e si teme dei morti – ha aggiunto -. Occuparsi di opere pubbliche è bello ma ci sono onori e oneri. Serve la messa in sicurezza di un Paese che è fragile”.

Franceschini: “Il governo dichiari lo stato di emergenza”

“Il governo dichiari subito lo Stato di emergenza per Ischia”. Così l’ex ministro della Cultura Dario Franceschini a proposito della situazione dell’isola. “In questo drammatico momento sono vicino ai cittadini” aggiunge esprimendo solidarietà alla popolazione ischitana.

Recuperato vivo giovane disperso

I soccorritori a Casamicciola in una delle case interessate dalla frana di questa mattina alle 5 nell’isola di Ischia, hanno recuperato dal fango il giovane Gianluca Monti vivo. L’uomo vive insieme al figlio e alla compagna, che si cercano tuttora, in una abitazione al civico 8 di via Celario che è tra quelle travolte e distrutte da fango e detriti. E’ stato portato in ospedale per accertamenti.

Il Governo esprime vicinanza ai cittadini

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è in costante contatto con il Ministro Musumeci, il Dipartimento della Protezione civile e la Regione Campania per seguire l’evoluzione dell’ondata di maltempo che ha colpito Ischia. Il Governo esprime vicinanza ai cittadini, ai Sindaci dei comuni dell’isola d’Ischia e ringrazia i soccorritori impegnati nella ricerca dei dispersi.

Uomo in codice rosso in ospedale

Un uomo di circa 60 anni è stato trasportato in codice rosso all’ospedale Rizzoli di Ischia. E’ rimastro travolto da una frana in piazza Maio, una delle zone più colpite di Casamicciola. All’ospedale sono arrivate numerose richieste di sacchi per cadaveri dalle squadre dei soccorritori.

Dieci edifici crollati

A seguito di quanto successo a Casamicciola “ci sono 20-30 nuclei familiari isolati e una decina di immobili crollati”. Lo riferisce il sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale, in collegamento con gli altri sindaci della zona e la prefettura.

Manfedi coordina interventi con prefetto

Il sindaco metropolitano Gaetano Manfredi, fin dalle prime ore della mattinata, sta seguendo l’evolversi della situazione di Casamicciola ed è in contatto con il prefetto di Napoli Claudio Palomba e il commissario prefettizio del Comune di Casamicciola Simonetta Carcaterra. Ora Manfredi si è recato in Prefettura per coordinare con il prefetto le attività da mettere in campo. I tecnici e gli operatori della Città metropolitana sono già sul posto, con tutti gli uomini e i mezzi a disposizione.

La diocesi: “Centro di prima accoglienza a Forio”

La Diocesi di Ischia, unita nel dolore e nella preghiera per la popolazione colpita nuovamente da questa calamità naturale, mette a disposizione, come primi presidi di accoglienza per la gente di Casamicciola, il Centro Papa Francesco di Via Morgioni a Ischia e la Cittadella della Carità a Monterone a Forio.

Un’altra famiglia tra i dispersi

Secondo quanto si apprende, oltre ai cinque dispersi accertati a Casamicciola, non si hanno al momento notizie di una famiglia composta da padre, madre e due bambini che abitano a monte di Piazza Maio, nella zona interessata in pieno dalla frana e non ancora raggiungibile da parte dei mezzi di soccorso.

Mezzi e volontari per i soccorsi

Le squadre della Protezione civile regionale sono all’opera dall’alba di questa mattina sull’Isola di Ischia per supportare i soccorsi alla popolazione rimasta colpita dalle frane che hanno interessato Casamicciola e altri punti dell’isola.

Altri volontari, della Sma Campania e delle unità cinofile coordinati dalla Sala operativa regionale stanno arrivando da tutta la Campania dotate di mezzi di soccorso: pale meccaniche, bobcat, motopompe, idrovore, escavatori e torri faro per garantire la continuità degli interventi anche in serata.

Il Presidente De Luca e il direttore della Protezione civile regionale, Italo Giulivo, partecipano al Centro Coordinamento Soccorsi convocato in Prefettura.

Aumentano i dispersi
Sale a 13 il numero dei dispersi a Ischia a seguito della frana che si è verificata nel comune di Casamicciola Terme. Lo confermano i Carabinieri, impegnati sul posto dalle prime ore del mattino, quando una frana generata nella parte alta di via Celario ha travolto diverse abitazioni e ha raggiunto il lungomare in piazzale Anna De Felice. I primi dispersi accertati sono una famiglia di tre persone, marito, moglie e un neonato, e una ragazza di 25 anni. Il numero dei dispersi è però aumentato con il passare delle ore. Squadre della Protezione civile, dei Vigili del fuoco, Carabinieri e Polizia municipale sono impegnati sul posto.

Interrotti i collegamenti per Ischia da Napoli

Al momento risultano interrotti i collegamenti via mare per Ischia da Napoli. Sono garantite solo le corse da Pozzuoli prioritariamente per le squadre di soccorso. Altri volontari sono stati inviati al centro Operativo Comunale istituito dal Commissario Prefettizio. L’Asl Napoli 2 ha immediatamente attivato l’elisoccorso.

Il sindaco: “Non uscite di casa”

“Cari concittadini a causa delle avverse condizioni meteo e dei pesanti danni che si sono già verificati nel comune di Casamicciola Terme vi chiedo di rimanere nelle vostre abitazioni e di non mettervi in movimento. Vi comunicherò in seguito l’evolversi della situazione. Grazie per la responsabile collaborazione”. Così in un post su Facebook il sindaco di Ischia Enzo Ferrandino.

Persone bloccate in albergo

Si aggrava bilancio delle frane a Casamicciola. All’hotel Terme Manzi ci sono alcune persone bloccate all’interno senza corrente elettrica. Stanno arrivando i soccorsi.

Le ricerche

Cinque i dispersi, tra cui una famiglia composta da marito moglie e un neonato di 15 mesi, e una ragazza di 25 anni

Salvato un uomo dal fango

Un uomo è stato salvato dal fango che aveva invaso la sua abitazione. Sul posto vigili del fuoco, protezione civile e carabinieri

Il fango inghiotte un edicola, travolto alche un bus

Il fango mangia tutto. Tante le auto travolte ma anche una edicola scomparsa inghiottita da acqua e detriti. Sul lungomare altre auto sommerse o in bilico, accartocciate una sull’altra, ma c’è anche un autobus turistico e un camion bloccato nel fango.

La frana

Casamicciola, Ischia. Un pezzo di montagna è venuto giù. Un fiume di fango e detriti ha invaso la parte alta di Via Celario e ha raggiunto il lungomare in Piazza Anna De Felice. Lungo il percorso travolte diverse abitazioni, auto trascinate fino al mare.

NUBIFRAGIO NELLE MARCHE, LA PROCURA INDAGA PER OMICIDIO E INONDAZIONE COLPOSA. LA PREFETTURA: «9 MORTI, 4 DISPERSI»

https://www.open.online/2022/09/16/marche-alluvione-ancona-morti-dispersi/

Il bilancio è in continuo aggiornamento e si teme possa aggravarsi sul fronte delle vittime. Emanata per domani l’allerta gialla

La procura di Ancona ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e inondazione colposa a carico di ignoti per indagare sull’alluvione che ha colpito le Marche, e in particolare i comuni nella provincia del capoluogo, nella notte. In una nota la prefettura ha confermato che al momento sono 9 i morti accertati e 4 i dispersi, due dei quali minorenni. Il bilancio è in continuo aggiornamento, anche in virtù del fatto che due delle vittime non sono ancora state identificate e, si legge nel comunicato, i dispersi «potrebbero rientrare fra i soggetti in via di identificazione». Precedentemente, il presidente del Consiglio Mario Draghi, nella conferenza stampa tenuta prima di recarsi nelle Marche, aveva dichiarato che il bilancio dei morti era salito a 10. La prefettura ha inoltre reso noto che sono 150 le persone sfollate, spiegando che «la maggior parte di queste persone si trova nel comune di Senigallia, ma il numero è in crescita». «Sono stati predisposti dalle forze di polizia dedicati servizi di prevenzione e controllo sugli immobili evacuati», si legge nella nota, che non esclude altre possibili evacuazioni. Per domani, intanto, è stata emanata l’allerta gialla per rischio idrogeologico e idraulico.

Quattro delle 9 vittime sono a Ostra (Ancona), una a Trecastelli (Ancona), una a Bettolelle e due a Barbara (Ancona). In quest’ultimo comune risultano anche tre dispersi. «Sono caduti circa 420 millimetri di pioggia in circa due o tre ore – spiega Luigi D’Angelo del Dipartimento nazionale della Protezione Civile -, c’è il massimo impegno sul territorio». Interessato il territorio attraversato dal fiume Misa. «Stanno operando protezione civile volontariato, vigili del fuoco e forze dell’ordine – aggiunge D’Angelo – elicotteri messi a disposizione della Difesa con capacità operative nelle ore notturne». In poco tempo le vie cittadine «si sono trasformate in fiumi». Preoccupante anche la situazione a Senigallia. Nella serata di ieri una bomba d’acqua aveva colpito la provincia di Pesaro-Urbino. In mattinata i vigili del fuoco hanno recuperato a Bettolelle, una frazione del comune di Senigallia, il corpo di un uomo che è stato travolto dall’acqua mentre era a bordo della sua auto. Salvo, invece, un altro uomo, che i vigili del fuoco hanno soccorso su un albero.

La situazione nell’Anconetano

L’ondata di piena del fiume Misa minaccia la cittadina in provincia di Ancona già colpita dall’alluvione nel 2014. Il comune ha invitato i cittadini a tenersi lontano dagli argini e a rimanere in casa, possibilmente spostandosi nei piani alti. Il maltempo ha trascinato a valle parecchi tronchi di alberi che hanno ostruito il ponte GaribaldiStefano Stefani della Protezione Civile delle Marche ha detto che ci sono esondazioni anche nella zona di Bettolelle e vicino al Ponte 2 giugno (ora dedicato alle vittime dell’alluvione del 2014). Alcune zone (il centro storico, BettolelleMolino Marazzana) del centro abitato sono invase dal fango, ma – secondo uno dei residenti – il mare «sta ricevendo bene l’acqua della piena». In tarda serata è stato evacuato il ristorante dello chef stellato Uliassi, nella zona del porto. Il comune di Senigallia ha aperto un centro di accoglienza nel centro vescovile.

Il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli ha fatto sapere che sta «seguendo dalla sala della Protezione civile regionale, insieme a tutte le altre autorità, l’evolversi della gravissima crisi meteorologica che si è abbattuta sulla nostra regione e l’azione di soccorso di tutti gli operatori. Sono momenti di estrema apprensione». A Sassoferrato si racconta di persone rimaste bloccate nelle abitazioni e che cercano rifugio nei piani più alti, allagamenti. Il torrente Sanguerone è esondato, ci sono alberi caduti, smottamenti e blackout. Molte le richieste di aiuto da parte di persone rimaste bloccate in casa, in particolare in alcune zone di campagna. Per domani scuole chiuse nella zona, dove stanno operando anche i sommozzatori dei vigili del fuoco.

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Una mamma e un bambino dispersi a Barbara

Barbara tra i dispersi ci sono anche una mamma con la figlia di 8 anni e un bambino. Sarebbero stati trascinati dall’acqua vicino a Molino Mariani. L’agenzia di stampa Ansa fa sapere che la donna sarebbe riuscita a lasciare l’auto con il figlio in braccio, ma poi sarebbe stata nuovamente travolta. I vigili del fuoco l’hanno soccorsa e salvata nella notte ma al momento del bambino non c’è traccia. «Che Dio ci aiuti», ha scritto su Facebook il sindaco Riccardo Pasqualini. La situazione, aggiunge, «sia lato Castelleone sia lato Serra de Conti, è veramente drammatica e tragica. Invito, se non assolutamente urgente e necessario, di non uscire e di non utilizzare la macchina, è troppo pericoloso e a rischio vita».

Disagi anche sulle strade, con il casello di Senigallia sull’A14 chiuso al traffico. Tutte le arterie principali e i ponti della città sono chiusi al traffico. Il maltempo ha provocato situazioni critiche anche a Corinaldo. Il fiume Nevola è esondato in zona Burello.

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Alluvione nelle Marche, si indaga su allerta e manutenzione

Il fascicolo è stato aperto all’indomani del disastro. Una situazione che ricorda l’esondazione del fiume Misa del 2014

Nubifragio nelle Marche
https://www.rainews.it/articoli/2022/09/marche-si-indaga-su-allerta-e-manutenzione-da-domani-ci-potrebbero-essere-i-primi-indagati-748dfea1-3d3c-4be9-8a0e-ee9c9cdee695.html

Mentre vanno avanti le ricerche dei due dispersi: Mattia, il bimbo di 8 anni, e Brunella Chiu’, 56 anni, domani si inizia una settimana importante per l’inchiesta aperta dalla procura di Ancona sull’alluvione di giovedì notte che ha causato 11 morti, 50 feriti e 150 sfollati.

Il fascicolo è stato aperto già nella mattinata di venerdì, a poche ore dal disastro che ha colpito le aree di Senigallia (Ancona) e di Cantiano, nel centro-nord delle Marche.   

Per ora non ci sono indagati e gli atti che sono in mano ai Carabinieri forestali di Ancona, frutto di due visite presso la Regione Marche, rappresentano documenti conoscitivi che non sono stati posti sotto sequestro. Da domani la situazione potrebbe cambiare e ci potrebbero essere i primi indagati, sia pure come atto dovuto. Il procuratore aggiunto Valeria D’Agostino e la pm Valeria Cigliola hanno ipotizzato i reati di omicidio colposo plurimo e inondazione colposa, in attesa di ricevere altre informazioni utili anche da coloro che hanno partecipato direttamente alle operazioni di soccorso.

Due gli obiettivi dei magistrati: il primo riguarda la ricostruzione delle fasi di allertamento dei comuni, con l’allarme giallo della Protezione Civile che è stato contestato a gran voce dai sindaci dei paesi coinvolti dall’alluvione; il secondo guarda alla manutenzione dei corsi d’acqua: il Misa, che sfocia a Senigallia, e il suo affluente Nevola. 

Nubifragio nelle Marche

Mentre vanno avanti le ricerche dei due dispersi: Mattia, il bimbo di 8 anni, e Brunella Chiu’, 56 anni, domani si inizia una settimana importante per l’inchiesta aperta dalla procura di Ancona sull’alluvione di giovedì notte che ha causato 11 morti, 50 feriti e 150 sfollati.

Il fascicolo è stato aperto già nella mattinata di venerdì, a poche ore dal disastro che ha colpito le aree di Senigallia (Ancona) e di Cantiano, nel centro-nord delle Marche.   

Per ora non ci sono indagati e gli atti che sono in mano ai Carabinieri forestali di Ancona, frutto di due visite presso la Regione Marche, rappresentano documenti conoscitivi che non sono stati posti sotto sequestro. Da domani la situazione potrebbe cambiare e ci potrebbero essere i primi indagati, sia pure come atto dovuto. Il procuratore aggiunto Valeria D’Agostino e la pm Valeria Cigliola hanno ipotizzato i reati di omicidio colposo plurimo e inondazione colposa, in attesa di ricevere altre informazioni utili anche da coloro che hanno partecipato direttamente alle operazioni di soccorso.

Due gli obiettivi dei magistrati: il primo riguarda la ricostruzione delle fasi di allertamento dei comuni, con l’allarme giallo della Protezione Civile che è stato contestato a gran voce dai sindaci dei paesi coinvolti dall’alluvione; il secondo guarda alla manutenzione dei corsi d’acqua: il Misa, che sfocia a Senigallia, e il suo affluente Nevola.   

Nubifragio nelle MarcheVVF

Nubifragio nelle Marche

I precedenti del 2014

È un tema che era già emerso all’indomani della piena del 2014 (allora i morti furono 4 e i danni calcolati in 180 milioni) e per il quale esistono le soluzioni, le vasche di espansione e l’innalzamento degli argini, ci sono le risorse ma sinora poco si è fatto. Il processo sul disastro del 2014 è finito davanti al giudice monocratico dell’Aquila (prossima udienza l’1 dicembre) dopo l’incompetenza territoriale dichiarata dal tribunale di Ancona e la decisione del gup abruzzese, Guendalina Bucella, per il non luogo a procedere per i reati di omicidio colposo, lesioni personali, omissione di atti di ufficio e falso per gli 8 indagati, tra i quali gli e sindaci di Senigallia Luana Angeloni e Maurizio Mangialardi, rinviati tutti a giudizio solo per il capo di imputazione relativo all’inondazione colposa.   

Proprio in relazione alla manutenzione delle aste fluviali delle Marche, nel giugno scorso, i carabinieri forestali avevano scoperto un giro di tangenti per pilotare gli appalti della Regione: il blitz portò all’arresto di un funzionario regionale, Euro Lucidi, attivo all’ex genio Civile, e di 7 imprenditori; questi, secondo l’accusa, avrebbero pagato al dipendente pubblico pranzi, cene e una festa di laurea, in cambio dell’ottenimento dei lavori, durante i quali sarebbero stati effettuati “estesi tagli alla vegetazione” intorno ai corsi d’acqua per ricavarne biomasse combustili. L’inchiesta, nelle mani del pm di Ancona, Andrea Laurino, risulta ancora aperta e potrebbe dare altro materiale utile alle colleghe D’Agostino e Cigliola.

Esonda il fiume Misa

Secondo gli esperti, il disastro si sarebbe potuto evitare con l’innalzamento degli argini e la realizzazione di casse di espansione, già indicati in alcuni documenti del 2009 e tornati prioritari dopo l’alluvione di Senigallia del 2014. 

In quell’occasione vengono infatti stanziati i primi fondi per i lavori: secondo Matteo Renzi, allora presidente del Consiglio. C’erano i soldi per fare la cassa di espansione, un’opera che avrebbe consentito  di ridurre la portata di piena del corso d’acqua: a disposizione 45 milioni ed era anche pronto il progetto

Quattro anni dopo, nel 2018, vengono bandite due gare d’appalto per la manutenzione del fiume, con rifacimento degli argini e pulizia dell’alveo. Ma un anno e mezzo dopo il progetto si ferma per problemi sulle procedure di Via, la Valutazione di impatto ambientale. Nel 2021, la Regione Marche, per non perdere uno stanziamento di oltre 900mila euro, rimodula il finanziamento con un nuovo progetto esecutivo a cura del Genio civile e finalmente, lo scorso aprile, viene consegnato il cantiere per le vasche di espansione in zona Bettolelle a Senigallia. Ma gli appalti in questo caso finiscono, insieme a quelli per altri fiumi, sotto la lente della Procura di Ancona, che arresta funzionari pubblici e imprenditori privati per turbativa d’asta. L’inchiesta è ancora in corso. 

 Il sindaco di Senigallia Massimo Olivetti ha dichiarato: “in tanti anni è stato fatto troppo poco”. “Nel 2015 abbiamo fatto un lavoro di ricognizione delle risorse, mettendo insieme quelle delle Province, statali, regionali e anche fondi Ue -spiega l’ex presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli -, non abbiamo mai tolto un euro per quell’intervento, anzi li abbiamo aggiunti. Ma la verità è che in Italia è impossibile fare lavori, c’è troppa burocrazia”. E così, lavori dichiarati urgenti e prioritari 13 anni fa, sono a stento partiti.

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila e tecnico sportivo CSEN Abruzzo

I MORTI SONO IL DOPPIO DEI NATI: A BARI E’ ALLARME DEMOGRAFICO

https://bari.repubblica.it/cronaca/2021/10/31/news/i_morti_sono_il_doppio_dei_nati_a_bari_e_allarme_demografico-324455666/

E questo che vado a scrivervi di seguito è il mio commento in merito a questo fenomeno che sta assumendo sempre caratteri più preoccupanti nel nostro Paese:

“E’ un segnale pessimo, preoccupante, un vero e proprio indice di emergenza socio-economica, poi la pandemia di COVID19, con conseguente emergenza sanitaria, ha finito per esasperare ancora di più una situazione che era già emergenziale prima dello scoppio della pandemia stessa. Qui devo fare alcune precisazioni, che attingono inevitabilmente le radici di un sistema di welfare italiano malato, che non permette alle nuove generazioni di poter disporre di lavori sufficientemente stabili, che non permettono ai nostri giovani e over 35 come me che non lavorano da 7 anni in Abruzzo, una regione portata alla politicizzazione ed alla clientelarizzazione più estrema, di potersi fare una famiglia facendo uno, due anche tre figli, ma se le persone con gli stipendi da fame che prendono, non riescono a sostentarsi neanche per loro, figuriamoci se sono nella condizione di poter mantenere anche figli! Quando i giovani non si sentono adeguatamente assistiti dalle Istituzioni nazionali e locali, o sono disoccupati da lungo corso come me purtroppo e non ho alcuna vergogna a scriverlo, perché sono figlio di una famiglia che qui in Abruzzo non conta niente a livello politico e qui la politica spregevole di un certo tipo conta anche troppo, dopo essere stata portata nella sua forma più esasperata, estrema che ha condizionato ogni aspetto della vita pubblica e privata di molte famiglie qui, quei pochi fortunati rimasti a lavorare sono anche trattati molto male e questo non è il modo corretto di agire di un Paese che di civile non ha più niente, da anni! Ovvio poi che giovani under ed over 30, cominciano a guardarsi altrove all’estero, se non si viene messi nelle condizioni ideali per restare nel proprio territorio e restare accanto alla propria famiglia, quando si è molto legati ad essa. Dò qui un dato che dovrebbe far molto riflettere: negli ultimi 6 anni ben 250 mila giovani sono già emigrati all’estero, quando la vera emergenza in questo Paese non è solo la pandemia di COVID19, ma è anche l’emergenza socio-economica dell’emigrazione giovanile, non l’immigrazione clandestina, cavallo di battaglia di Salvini e della Meloni. La gente si discosta sempre più dalla politica, l’astensione dal voto ormai è il primo partito in Italia , sintomo evidente che gli italiani non hanno più fiducia dei loro politici: la politica ha fallito da anni il suo compito ed infatti siamo governati da tecnici, come 10 anni fà sotto Mario Monti, l’ideatore dell’austerity tedesco filo-merkeliana legata al meccanismo della spending review che ha colpito tutti gli Enti Pubblici italiani. La maggior parte della popolazione italiana non è in grado ad oggi di mantenere al meglio se stessa, non vive in dignità, quindi non si può pretendere che si facciano figli ed aumenti l’indice demografico, anzi, il Paese invecchia sempre di più ed entro il 2050, da 59 milioni che siamo diventeremo scarsi 35 milioni, come in una corsa ad eliminazione, per cui l’unico modo per uscire tutto questo è far cadere il Governo Draghi prima che finisca la legislatura e creare al suo posto un Governo di Blocco Popolare di Emergenza che possa far fronte efficientemente all’emergenza sanitaria e ridestini i fondi dall’UE nei settori vitali per la vita umana, la sanità e l’istruzione che devono tornare pubbliche nelle forme amministrative di gestione, come a Cuba, che da sempre è l’eccellenza nel Mondo in questi due settori, per cui prendiamo esempio e veniamo fuori dai problemi che abbiamo, insieme, non ci sperate più né nei politici, né nei tecnici, non faranno mai i vostri interessi.”

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila e tecnico sportivo CSEN Abruzzo settori Ecorunning e Cicloturismo Sportivo.