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SEGNALETICA EUROVELO: GUIDA LA TUA STRADA CICLABILE IN TUTTA EUROPA

https://en.eurovelo.com/news/2023-11-24_eurovelo-signs-leading-your-cycle-way-across-europe

Anche se viviamo nell’era delle tracce GPX e delle app di routing, la segnaletica fisica rimane essenziale sulle piste ciclabili a lunga percorrenza. È necessario che gli utenti trovino la strada ma anche che i percorsi EuroVelo siano visibili e facilmente riconoscibili sul terreno. In questo articolo facciamo il punto sullo stato di avanzamento della segnaletica EuroVelo in tutta Europa, diamo uno sguardo ad alcuni dei progetti che si possono trovare lungo la strada e suggeriamo ulteriori letture per i nerd della segnaletica tra voi!

Sapevi che puoi trovare i cartelli EuroVelo in 24 paesi?

24 paesi e 24 tipologie di segnaletica EuroVelo, che coprono oltre 33.000 km di piste ciclabili. Si tratta del 37% dell’intera rete EuroVelo. Non sarebbe una grande sfida realizzare una raccolta di immagini di segnali provenienti da tutti i paesi? E chi lo sa, se inizi adesso, i 14 paesi ancora privi di segnaletica EuroVelo potrebbero installarli prima che finisca! Per aiutarti a iniziare, guarda la mappa qui sotto che mostra le sezioni segnalate della rete EuroVelo. Come puoi vedere, alcuni paesi sono più coperti di giallo di altri. È il caso della Francia, vincitrice incontrastata per quanto riguarda il numero di segnaletica EuroVelo installata: puoi seguire più di 8.000 km di piste ciclabili senza guardare la mappa o lo schermo per trovare indicazioni stradali! Seguono Irlanda (quasi 2.400 km di percorsi segnalati), Austria e Spagna (circa 2.100 km di percorsi segnalati per entrambe).

Sezioni della rete EuroVelo firmate con i segnali EuroVelo nel 2023.

Ma non abbiamo gli stessi vincitori se guardiamo alle percentuali. In effetti, solo due paesi della rete hanno firmato l’intero percorso EuroVelo: Belgio ed Estonia. Francia e Irlanda non sono però molto indietro, con oltre il 90% dei rispettivi percorsi EuroVelo già segnalati. Non è questo un buon argomento per inserire questi paesi nella tua lista dei desideri per le vacanze in bicicletta del prossimo anno?

Tasso di segnaletica EuroVelo dei percorsi EuroVelo, paese per paese.

Ora, se il tuo sogno è percorrere in bicicletta un intero percorso EuroVelo abbandonando ogni paura di perderti, guarda i percorsi segnalati al 100% – EuroVelo 17 – Ciclabile del Rodano e EuroVelo 19 – Ciclabile della Mosa – e parti per oltre 1.000 km di pedalate, simpatiche e guidate dalla segnaletica EuroVelo! Curiosi di saperne di più? Il rapporto sullo stato di sviluppo delle rotte EuroVelo di quest’anno elenca fatti e cifre sullo stato della rete nel 2023, come le rotte EuroVelo e i paesi con le percentuali più alte di tratte sviluppate, i progressi compiuti dal 2022 e dove sono più urgenti miglioramenti per raggiungere un rete completamente sviluppata entro il 2030.

Tutti amano le mappe e non tutti amano le statistiche, ma come sono realmente questi segni?

Guardandoci intorno, ci siamo resi conto che il sito web di EuroVelo è curiosamente privo di immagini dei cartelli EuroVelo. Come primo passo per rimediare a questo problema, abbiamo deciso di includere alcuni esempi in questo articolo. Osserva attentamente l’immagine qui sotto: riesci a indovinare da dove proviene ogni segno? Troverai le risposte in fondo a questo articolo!

Controlla qui sotto per le risposte!

Come puoi vedere da queste immagini, i segnali EuroVelo non sono sempre uguali nei diversi paesi. Possono essere trovati come segnali autonomi con sfondi di vari colori, integrati nella segnaletica urbana, sui pali di legno, sui pannelli informativi del percorso… Ciò che hanno in comune è il pannello informativo del percorso EuroVelo, che mostra il numero univoco associato a ciascun percorso EuroVelo e include i seguenti elementi: Colore di sfondo blu del Consiglio d’Europa Numero del percorso EuroVelo in bianco Stelle gialle del Consiglio d’Europa Nome del percorso EuroVelo (facoltativo, può essere nella lingua locale) Nome della rete EuroVelo (opzionale) I pannelli informativi sul percorso EuroVelo possono essere trovati in diverse versioni come descritto nella Guida del marchio EuroVelo: la versione completa, con o senza nomi di percorso e rete, o la versione con cornice (come nella figura 21), per l’uso combinato con altri pannelli informativi sul percorso . E questo è tutto ciò che devi sapere per non perdere mai un segnale EuroVelo in natura!

Esempio: versione standard di un cartello segnaletico percorso Eurovelo

Per tutti gli appassionati di segnaletica: scopri di più nel Manuale di firma transnazionale EuroVelo!

Il Manuale di segnaletica transnazionale EuroVelo è stato scritto nel quadro del progetto AtlanticOnBike, concentrandosi su EuroVelo 1 – Atlantic Coast Route, ma copre l’intera rete EuroVelo. Questo manuale presenta i principi più generali per la segnaletica dei percorsi ciclabili a lunga percorrenza e i requisiti specifici per l’integrazione dei pannelli informativi sui percorsi EuroVelo. Senza entrare nei dettagli, possiamo già dirvi che esistono nove principi d’oro per la segnaletica dei percorsi ciclabili a lunga percorrenza, validi ovunque in EuroVelo e oltre: La firma dovrebbe essere in linea con gli standard e i regolamenti (trans)nazionali pertinenti; Le piste ciclabili a lunga percorrenza dovrebbero essere segnalate in entrambe le direzioni; La segnaletica dovrebbe essere continua e coerente durante tutto l’itinerario; I segnali dovrebbero essere facilmente leggibili dai ciclisti, posizionati nel campo visivo dei ciclisti, avere dimensioni sufficienti e un contrasto adeguato; Le informazioni sulla segnaletica dovrebbero essere corrette, sufficienti e facili da comprendere; Dovrebbero essere fornite informazioni adeguate ai valichi di frontiera e ai principali incroci; Le informazioni dovrebbero essere fornite in anticipo agli incroci complessi; Dopo gli incroci dovranno essere predisposti segnali di conferma; Sui tratti lunghi senza incroci dovranno essere previsti segnali di conferma Il manuale descrive dettagliatamente questi principi, includendo molti esempi e buone pratiche. Collega inoltre i requisiti di segnaletica per i percorsi EuroVelo con i criteri pertinenti della metodologia dello standard di certificazione europeo, fornendo linee guida concrete per percorsi ciclabili di alta qualità. Mettiamo qui i riflettori su una buona pratica citata nel manuale, che è molto rilevante per l’identità transnazionale di EuroVelo. Sapevi che pedalando sulla EuroVelo 12 – Percorso ciclabile del Mare del Nord, potresti facilmente perdere il confine tra i Paesi Bassi e le Fiandre? Scorri verso l’alto e guarda di nuovo la grande immagine piena di cartelli EuroVelo nel paragrafo precedente. Vedrai che i segnali nelle immagini 12 e 17 sembrano molto simili: questo perché la segnaletica delle piste ciclabili a lunga percorrenza è stata armonizzata oltre confine, garantendo un’esperienza ciclistica continua lungo il percorso! Se solo i confini potessero essere sempre trasparenti come sui percorsi EuroVelo…

Articolo di Florence Grégoire

Ed ora, i risultati del gioco: da dove vengono questi cartelli EuroVelo?

1 – Danzica, Polonia

2- Finlandia

3 – Assia, Germania

4 – È un trucco! Forse l’unico cartello EuroVelo in Svezia…

5 – Portogallo

6 – Vicino a Zara, in Croazia

7 – Svizzera

8 – Irlanda

9 – Vicino a Belgrado, in Serbia

10 – Ungheria

11 – Danimarca

12 – Fiandre, Belgio

13 – Pianura Padana, Italia

14 – Austria

15 – Castilla y Léon, Spagna

16 – Nordkapp, Norvegia – questo è il segnale più settentrionale di EuroVelo 1 – Atlantic Coast Route!

17 – Paesi Bassi

18 – Bruxelles, Belgio

19 – Efeso, Turchia

20 – Slovenia

21 – Francia

22 – Regno Unito

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto del Cambiamento Climatico in atto

LE PROPOSTE DI ALESSIO BRANCACCIO PER ALLEANZA VERDI E SINISTRA ITALIANA DA PORTARE ALLE ELEZIONI EUROPEE DEL 2024

https://www.facebook.com/sinistraitalianaSI/videos/3666922153544877
https://actionnetwork.org/forms/cosa-ti-aspetti-da-alleanza-verdi-e-sinistra-in-europa-2/

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Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto del Cambiamento Climatico in atto

IL PUNTO SUI POCHI FINANZIAMENTI PER LA MOBILITA’ CICLISTICA IN ITALIA

Riflessioni sulle politiche e le azioni relative all’attività della mobilità ciclistica

https://www.linkedin.com/pulse/fondi-per-la-mobilit%2525C3%2525A0-ciclistica-il-quadro-della-raffaele-di-marcello-ahupf%3FtrackingId=AfSJ5jn8xhj2Bf5fpvO6iA%253D%253D/?trackingId=AfSJ5jn8xhj2Bf5fpvO6iA%3D%3D

Fondi per la mobilità ciclistica. Il quadro della situazione.

Raffaele Di Marcello

Architetto Responsabile Servizio Governo del Territorio presso Comune di Giulianova (TE)

Il nuovo quadro dell’UE per la mobilità urbana, definito nella comunicazione della Commissione Europea COM (2021) 811, individua in una rinnovata promozione della ciclabilità uno degli assi fondamentali di sviluppo della nuova mobilità locale sostenibile negli Stati appartenenti all’Unione Europea.

Il PNRR (M2C2, 22,23,24) prevede fondi per 600 mln di euro il rafforzamento della mobilità ciclistica, per la realizzazione e manutenzione di reti ciclabili in ambito urbano, metropolitano, regionale e nazionale, a scopo turistico o ricreativo, con la realizzazione di circa 570 km di piste ciclabili urbane e metropolitane e di circa 1.250 km di piste ciclabili turistiche. Il 50 per cento delle risorse sono destinate alle Regioni del Sud.

I dieci itinerari prioritari delle ciclabili turistiche sono: Ciclovia Vento; Ciclovia Sole; Ciclovia GRAB; Ciclovia dell’Acquedotto pugliese; Ciclovia Adriatica; Ciclovia Tirrenica; Ciclovia del Garda; Ciclovia della Sardegna; Ciclovia della Magna Grecia; Ciclovia Trieste-Lignano-Venezia.

Per approfondimenti sul dettaglio e l’attuazione delle misure si rimanda alla relativa sezione del Portale di documentazione della Camera dedicato al PNRR.

L’allegato Infrastrutture al Documento di economia e finanza (DEF) 2022 ha collocato la mobilità ciclistica tra le componenti strategiche della politica delle infrastrutture e della mobilità sostenibili in Italia e inserito il Piano generale della mobilità ciclistica nel quadro della pianificazione di settore di competenza del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (ora MIT).

Con Decreto Ministeriale 23 agosto 2022 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 12 ottobre 2022 ed entrato in vigore dal 13 Ottobre 2022) è stato approvato il Piano generale della mobilità ciclistica, adottato secondo quanto previsto dall’articolo 3 della legge n. 2 del 2018 e parte integrante del Piano generale dei trasporti e della logistica.

ll «Piano nazionale sicurezza stradale 2030», approvato con delibera CIPESS 13/2022 del 14 aprile 2022, considera i ciclisti tra le categorie di utenti della strada a rischio e individua linee strategiche specifiche per la tutela della loro sicurezza, mediante interventi relativi al miglioramento dell’infrastruttura stradale, al potenziamento dei controlli sul rispetto delle regole e alla comunicazione ed educazione stradale.

Il Rapporto «Verso un nuovo modello di mobilità locale sostenibile», presentato dal MIMS l’11 maggio 2022, delinea come obiettivo strategico da conseguire entro il 2030 l’aumento di almeno 10 punti percentuali della ripartizione modale degli spostamenti la mobilità sostenibile, tra cui la mobilità attiva in bicicletta, da perseguire tra l’altro mediante un incremento dell’estensione delle ciclovie.

Con decreto MIMS 23 agosto 2022Disposizioni per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica“, è stato approvato il Piano generale della mobilità ciclistica 2022-2024», comprensivo dei seguenti documenti:

allegato A): Indirizzi per la redazione e l’attuazione dei piani urbani della mobilita’ ciclistica (Biciplan),

allegato B): Progettare la clabilità sicura – guida all’applicazione del decreto-legge n. 76/2020;

allegato C): La composizione della rete ciclabile nazionale – Bicitalia.

La legge di Bilancio 2023 (Legge 29 dicembre 2022, n. 197, art. 1, commi 479-482), ha istituito nello stato di previsione del MIT un Fondo per lo sviluppo di ciclovie urbane intermodali, con una dotazione di 2 milioni di euro per l’anno 2023 e di 4 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025, al fine di promuovere l’uso dei servizi di trasporto pubblico locale e ferroviario, in attuazione del Piano Generale della Mobilità Ciclistica.

In particolare, il Fondo è destinato al finanziamento di interventi per la realizzazione nel territorio urbano di nuove ciclovie, nonché di infrastrutture di supporto in connessione a reti di trasporto pubblico locale e ferroviario, effettuati da parte dei comuni, delle città metropolitane e delle unioni di comuni. Per poter accedere al riparto delle risorse, che avverrà con decreto ministeriale, i comuni, le città metropolitane e le unioni di comuni, all’atto della richiesta, devono dimostrare di aver approvato in via definitiva strumenti di pianificazione dai quali si evinca la volontà dell’ente di procedere allo sviluppo strategico della rete ciclabile urbana.

Si ricorda che i primi stanziamenti per un sistema nazionale di ciclovie turistiche, sono stati previsti dalla legge di stabilità 2016 ( legge 208/2015, art. 1, comma 640, poi incrementati dalla legge di bilancio 2017), nonché per la progettazione e realizzazione di ciclostazioni ed interventi per la sicurezza della ciclabilità cittadina. Sono stati individuati (inizialmente dalla legge di bilancio 2016, poi dal successivo DL n. 50/2017) i seguenti interventi:

-la ciclovia del Sole: Verona-Firenze;

-la ciclovia VenTo: Venezia Torino;

-il GRAB Roma;

-la ciclovia dell’Acquedotto Pugliese;

-la ciclovia del Garda;

-la ciclovia TriesteLignano Sabbiadoro – Venezia;

-la ciclovia Sardegna;

-la ciclovia Magna Grecia (Basilicata, Calabria, Sicilia);

-la ciclovia Tirrenica;

-la ciclovia Adriatica.

Il Decreto Ministeriale 28 novembre 2018, n. 517 sulla ” Progettazione e realizzazione di un sistema nazionale di ciclovie turistiche” , ha quantificato le risorse stanziate dalla legge di stabilità 2016 in 361.780.679,60 euro iscritte sul capitolo 7582/MIT e definito il piano di riparto e le modalità di erogazione.

La Legge di Bilancio per il 2019 ha previsto l’istituzione di un Fondo finalizzato alla progettazione delle “autostrade ciclabili“. Successivamente la finalizzazione del Fondo è stata riferita alla progettazione di “ciclovie interurbane” (dall’art. 5-bis del DL n. 32/2019) e il DL n. 76 del 2020 ha ulteriormente modificato la finalizzazione delle risorse destinandole all’installazione della segnaletica lungo l’itinerario ciclo-turistico appenninico, la cosidetta Ciclovia dell’Appennino, tra il Comune di Altare, in Liguria, fino al Comune di Alia, in Sicilia.

La Legge di Bilancio 2020 ha previsto l’istituzione di un Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane con una dotazione finanziaria di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024, per finanziare il 50% degli interventi di realizzazione di nuove piste ciclabili urbane da parte di comuni e di unioni di comuni che abbiano approvato strumenti di pianificazione che prevedono lo sviluppo strategico della rete ciclabile urbana.

Con decreto MIT 12 Agosto 2020 sono state definite le risorse destinate alle ciclovie urbane ed il loro riparto tra gli enti locali. Qui la Tabella di assegnazione delle risorse.

Contribuiscono inoltre alla promozione della mobilità ciclistica le disposizioni introdotte dal Decreto-Legge n. 34 del 2020 che hanno introdotto nel Codice della strada la definizione della cosiddetta “casa avanzata” e quella di “corsia ciclabile“, nonché le disposizioni che estendono alla realizzazione, risistemazione, prolungamento o messa a norma di piste ciclabili le risorse originariamente destinate dal Decreto-Legge n. 111 del 2019 alle corsie riservate al trasporto collettivo.

Fonte: LinkedIn

Definanziamento delle ciclovie turistiche: la richiesta delle Regioni al Governo e l’appello di FIAB

Una pessima notizia per chi da decenni lavora affinché l’Italia si trasformi in un Paese bike friendly. Il ministro delle Politiche Europee, Raffaele Fitto, non ha ancora dato indicazioni sul possibile, e a questo punto probabile taglio dei 400 milioni di euro destinati alle ciclovie turistiche per non meglio precisati “problemi autorizzativi”. Un patrimonio che garantisce lo sviluppo dei territori. Soprattutto di quelli lontani dalle principali rotte turistiche, con un giro d’affari e un indotto da miliardi di euro ogni anno. Di seguito la posizione FIAB sul definanziamento delle ciclovie turistiche.

La posizione di FIAB

“Esprimo forte preoccupazione e rivolgo un accorato appello al Governo perché ascolti quanto all’unanimità Regioni e Province Autonome, a prescindere dal colore politico, stanno chiedendo – ha dichiarato il Presidente FIAB, Alessandro Tursi -. La loro richiesta è ragionevole e punta a scongiurare una decisione che sarebbe dannosa per il Paese, sia per gli obiettivi di sostenibilità sia per tutti i benefici che potrebbero portare l’Italia a diventare una delle principali mete del turismo attivo. Se invece dovesse essere confermato il definanziamento delle ciclovie, si aggiungerebbe un’altra grave macchia a quanto fatto l’anno scorso con il taglio dei 90 milioni alle ciclabili urbane. Senza contare la modifica del Codice della Strada, che mira a scoraggiare pesantemente la mobilità attiva e quindi le utenze vulnerabili che, al contrario, andrebbero incentivate e protette”.

Definanziamento ciclovie turistiche: cosa chiedono le Regioni

Nel documento ufficiale diffuso dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome si chiede di “mantenere il finanziamento della misura con le risorse PNRR”. Oltre che di “garantire comunque forme alternative di copertura finanziaria con risorse di competenza nazionale alle spese sinora sostenute e a quelle derivanti dalle procedure di gara e di affidamenti sino alla data della eventuale esclusione di tali interventi dal PNRR”.

Nei mesi scorsi FIAB e altre associazioni si erano opposte al rischio definanziamento delle ciclovie turistiche, con il taglio dei 400 milioni di euro. Come ha spiegato la Conferenza delle Regioni ad oggi “da parte del Governo non sono state fornite le necessarie chiarificazioni per fugare le preoccupazioni espresse”. Tutto questo clima di incertezza mette ovviamente a rischio lo sviluppo e gli investimenti sulla rete delle ciclovie turistiche per le quali FIAB si batte da sempre.

Fonte: Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta (FIAB)

https://fiabitalia.it/definanziamento-ciclovie-turistiche-il-commento-fiab/

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus

NO AL TAGLIO DEI 400 MILIONI DEL PNRR DESTINATI ALLE CICLOVIE TURISTICHE. APPELLO DELLE ASSOCIAZIONI AL GOVERNO MELONI

https://fiabitalia.it/no-al-taglio-dei-400-milioni-del-pnrr-destinati-alle-ciclovie-turistiche-appello-delle-associazioni-al-governo/

L’annunciato taglio dei fondi del PNRR previsti per le ciclovie turistiche per un ammontare di 400 milioni di euro paralizzerà molti progetti già avviati o in fase di appalto. A darne conto sono le associazioni che si occupano di mobilità sostenibile e ambiente – FIAB Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, Legambiente, Clean Cities Campaign, Milano Bicycle Coalition, ISDE Italia Associazione Medici per l’Ambiente, Fondazione Michele Scarponi, hub.MAT, Salvaiciclisti – che tutte insieme manifestano forte preoccupazione di fronte alle scelte del Governo.

Le associazioni lanciano l’allarme

Con i nuovi tagli, infatti, sarà inevitabile un ulteriore rallentamento del processo di trasformazione della mobilità italiana che andrà a ripercuotersi negativamente anche sul cicloturismo, un settore in salute e con enormi potenzialità di sviluppo. Ed è proprio questo il comparto a cui il Governo, a più riprese, attraverso il Ministero del Turismo, ha invece dato ampio rilievo con campagne comunicative volte a promuovere la rete Bicitalia.

Dopo le richieste dei giorni scorsi presentate durante la Conferenza Stato Regionile associazioni lanciano l’allarme e chiedono di lasciare intatti i finanziamenti per tutti quei progetti che riusciranno a rispettare le scadenze imposte dai fondi PNRR. Laddove, invece, i ritardi in fase di approvazione o di progettazione non permetteranno di attingere ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dovrà essere individuata comunque una copertura economica con altre fonti di finanziamento, per permettere alla rete Bicitalia di procedere secondo le previsioni.

La proposta sui percorsi casa-scuola

In aggiunta, le associazioni chiedono che i fondi PNRR inutilizzati per le ciclovie turistiche vengano comunque destinati allo sviluppo della ciclabilità nazionale. In particolare il finanziamento di progetti di piccole dimensioni destinati ai Comuni, per realizzare infrastrutture ciclabili casa-scuola. Questi interventi, infatti, non necessitando di lunghi iter progettuali e di appalto, permetteranno il rispetto delle scadenze imposte.

A questo proposito, non va trascurata la crescente sedentarietà nel nostro Paese, un problema che riguarda soprattutto i giovani. Da questo punto di vista la sicurezza nei percorsi casa-scuola è fondamentale per restituire autonomia ai bambini e ai ragazzi, promuovendo la mobilità attiva e uno stile di vita più sano, riducendo il traffico, la pericolosità delle strade e l’inquinamento, soprattutto davanti alle scuole.

“Ci appelliamo al forte sentimento di genitorialità più volte espresso dal Presidente del Consiglio Meloni – commentano le associazioni – affinché attraverso il finanziamento di progetti casa-scuola l’Italia possa garantire un futuro più sano, sicuro e indipendente alle generazioni più giovani. La messa in sicurezza, con itinerari ciclabili, dei percorsi casa-scuola è un passaggio indispensabile per offrire alle famiglie una più facile gestione degli spostamenti quotidiani ed è in linea con le indicazioni della Società Italiana di Pediatria che individua nel diritto alla mobilità attiva di bambini e ragazzi un aspetto imprescindibile della loro salute”.

Fonte: Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta (FIAB) Italia

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

CICLOTURISMO: “A VASTO BISOGNA RISOLVERE IL PROBLEMA DELLA VIA VERDE INTERROTTA”

PROGETTI Giovedì 22 giugno 2023

ATTUALITÀ di Lea Di Scipio

Cicloturismo: “A Vasto bisogna risolvere il problema della Via Verde interrotta” ©vastoweb.com https://www.vastoweb.com/news/attualita/1123656/cicloturismo-a-vasto-bisogna-risolvere-il-problema-della-via-verde-interrotta

VASTO. È giunto a conclusione il progetto Take It Slow (Smart and Slow Tourism Supporting Adriatic Heritage for Tomorrow), finanziato nell’ambito del programma Interreg Italia-Croazia, e che ieri ha fatto tappa sulla Via Verde. Presente la Regione Abruzzo che in collaborazione con il Dipartimento Sviluppo Economico e Turismo, è partner attivo del percorso intrapreso da oltre due anni e mezzo.

Vasto – Torino di Sangro, andata e ritorno, dunque, per un evento finale di presentazione dei risultati raggiunti, scambio di buone pratiche tra i diversi attori della rete di stakeholder e non solo. Non è mancata, infatti, la passeggiata in biciletta sull’ex tracciato ferroviario, oggi fiore all’occhiello di questo lembo di costa, lungo ben 42 chilometri in totale, per mostrare la cartellonistica che impreziosisce e dà informazioni utili a cittadini e turisti. A presentare il cuore dell’azione progettuale è l’ideatore Camillo Marracino“L’obiettivo è stato quello di promuovere il turismo intelligente per valorizzare la regione quale destinazione turistica green, visitabile tutto l’anno, con una gestione integrata tra patrimonio naturale, cultura e territorio. Il progetto promuove i territori costieri dell’area area compresa tra Italia e Croazia e ha permesso agli attori coinvolti, sia a livello regionale che locale, di scambiare conoscenze, sviluppare e attuare azioni pilota e testare nuove politiche, prodotti e servizi, rafforzando, quindi, la collaborazione tra istituzioni, Pmi, istituti di insegnamento, il settore civile e privato della Regione Adriatica in materia di turismo sostenibile”.

Tra gli esiti del progetto spicca l’“Abruzzo Bike Friendly”, rete virtuosa che mette a sistema strutture ricettive e servizi complementari in grado di favorire lo sviluppo e la qualificazione dell’offerta cicloturistica. Per la Regione Abruzzo ciò ha significato promuovere il proprio patrimonio regionale come parte di un sistema adriatico comune, offrendo formazione specialistica agli operatori turistici. E per rispondere alla necessità di adottare modelli di promozione turistica, a favore dello sviluppo e del supporto alla creazione di reti d’impresa turistica, è stata evidenziata, inoltre, l’importanza delle certificazioni verdi esistenti nel mercato del turismo e in particolare di quello sostenibile.

A prendere parte all’evento la Dmc Costa dei Trabocchi, con Michele Perrozzi Giuseppe Di Marco, e il Consorzio Vivere Vasto Marina che nell’ambito del progetto hanno rappresentato, insieme ad altri stakeholder, il Local Community Practice. Che ha individuato ed espresso fabbisogni, proposte e gap da colmare. Tra queste, come evidenzia il presidente del sodalizio vastese Piergiorgio Molino, spicca il problema della mancata continuità della pista ciclabile a Vasto: “Abbiamo presentato le istanze del nostro territorio. Il tratto vastese è interrotto e da anni sollecitiamo gli organi competenti affinché trovino una soluzione a questa mancanza che non agevola la nostra offerta turistica. Ci sono altri aspetti come la segnaletica adeguata che permetta al cicloturista di vivere appieno i nostri territori. È stata questa un’occasione importante per portare pubblico e privato a dialogare. C’è tanto da fare e da migliorare e speriamo di aver fatto la nostra parte”.

Fonte: Vastoweb

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

FIGUEIRA DA FOZ, LA CITTA’ DEL PORTOGALLO CHE SORGE SUL SENTIERO CICLABILE DELLA RETE CICLABILE EUROPEA EUROVELO 1 E LUOGO IN CUI E’ STATO GIRATO IL FILM “UN FIGLIO DI NOME ERASMUS” DI ALBERTO FERRARI

https://www.cinematographe.it/rubriche-cinema/cinematografood/un-figlio-di-nome-erasmus-dove-e-stato-girato-location/
https://www.contra-ataque.it/2022/04/21/un-figlio-di-nome-erasmus-dove-e-stato-girato.html
https://www.comingsoon.it/film/un-figlio-di-nome-erasmus/56606/scheda/
https://www.mymovies.it/film/2020/unfigliodinomeerasmus/
La spettacolare pista ciclabile rossa che costeggia la strada e la costa atlatica a Figueira da Foz in Portogallo, tratto del sentiero ciclabile numero 1 della Rete Ciclabile Europea Eurovelo https://en.eurovelo.com/ev1
https://www.outdooractive.com/en/bicycle-tours/figueira-da-foz/bicycle-tours-in-figueira-da-foz/228553958/
https://en.eurovelo.com/ev1
https://www.google.it/maps/place/Figueira+da+Foz,+Portogallo/@40.1559054,-8.9192367,18294m/data=!3m2!1e3!4b1!4m6!3m5!1s0xd2237e03def9c41:0x878e2298dda9f4de!8m2!3d40.1521398!4d-8.857583!16s%2Fm%2F0dsbmh4

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

ALLA SCOPERTA DELL’EUROPA IN BICICLETTA: LA RETE CICLABILE EUROVELO

https://en.eurovelo.com
Map of the EuroVelo Network with a visual representation of development levels
https://en.eurovelo.com/news/2021-05-12_first-ever-eurovelo-route-development-report-is-published
Eurovelo map with all 12 cyclopaths around Europe!

EuroVelo 1 Atlantic Coast Route

https://en.eurovelo.com/ev1

Discover 14 UNESCO sites along the Atlantic Coast Route!

Following Europe’s mighty western border, reaching from Scandinavia, to South and Western Portugal, the Atlantic Coast Route visits the majestic fjords of Norway, the wild Irish coastline, the rough cliffs of Brittany and the sun-kissed beaches of Portugal, totalling 11,000 km. Along the way you will not only be seduced by bustling port cities and cosy fishing villages, but you will be impressed by dramatic landscapes and have the chance to enjoy the best seafood each country has to offer.

Discover EuroVelo 1 – Atlantic Coast Route in images!

Discover EuroVelo 1 – Atlantic Coast Route in videos!

EuroVelo 2 Capitals Route

https://en.eurovelo.com/ev2

Dublin, London, Berlin, Warsaw, Minsk and Moscow: six compelling but different cities that are united by the 5,000 km long Capital Route. You can either start in the welcoming atmosphere of Ireland’s Pubs or with a photo at the awe-inspiring Red Square in Moscow. In between you can combine first class dining, partying and culture in the capitals and other cities along the route, with beautiful scenery such as the untouched Białowieża Forest between Poland and Belarus, or Snowdonia National Park in the UK.

EuroVelo 3 Pilgrims Route

https://en.eurovelo.com/ev3

Looking for a bit of culture on your next cycle trip, but still want to party? EuroVelo 3 might be the answer. The route will give you a taste of some of Europe’s famous pilgrims routes and along the roughly 5,600 km-long way you will be able to discover some of the continent’s most impressive religious buildings, including the magnificent cathedrals of Cologne, Aachen and Santiago de Compostela. Linking these sites you will pass through many exciting cities famous for their unbeatable nightlife, including Hamburg, Liège and Paris. The route finishes in Cape Finisterre, considered to be the end of the known world for many centuries.

Discover EuroVelo 3 – Pilgrims Route in images!

EuroVelo 4 Central Europe Route

https://en.eurovelo.com/ev4

Cycling 5,100 km across Europe from west to east provides a fascinating insight into the world’s second most densely populated continent. Waiting for you are outstanding medieval architecture, dynamic cities and history lessons, and yet you can still get away from the crowds on this route, visiting France’s dramatic northern coastline and by crossing through the fairy tale Bohemian Forest. EuroVelo 4 is so diverse, you won’t know where to begin.

EuroVelo 5 Via Romea (Francigena)

https://en.eurovelo.com/ev5

Over a thousand years ago, pilgrims traveled all the way from England to Rome. After the Eternal City, the route continued to Jerusalem through the port of Brindisi, along the ancient Via Appia. Now, you can follow their footsteps by cycling EuroVelo 5 our 3,200 km version of this legendary route. The route passes through 7 different countries and links both modern and ancient institutions, with many cathedrals, churches, monuments and museums mixing along this route with the major European Institutions in Brussels, Luxembourg, Strasbourg. Whether you want a short break or a long adventure, EuroVelo 5 offers something for everyone!

Discover EuroVelo 5 – Via Romea (Francigena) in images!

EuroVelo 6 Atlantic – Black Sea

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EuroVelo 6 – Atlantic–Black Sea is one of the most popular EuroVelo routes, and it’s little wonder why. Coasts, rivers, castles, top-class infrastructure and a nice flat topography make this route into every cycle tourists’ dream journey. The famous sections along the Loire and the Danube Rivers are known to cycle tourists around the world, and for good reason. In France you’ll taste the best wines after cycling through the vineyards, in Vienna you’ll visit the most stunning museums, and in Serbia you’ll experience the warmth of the people. Come and see what all the fuss is about!

EuroVelo 7 Sun Route

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Explore Europe from the far North to the sunny South. The approximately 7,700 km of the Sun Route will whisk you from the land of the midnight sun to island hopping in the Mediterranean. Culture, sunlight, mountains and a good dose of history make for an unforgettable adventure. There is so much to do: visiting nine European countries (including stops in the cycling havens of Malmö, Copenhagen, Berlin and Bolzano); tackling the Alps, reaching the tip of the ‘Italian boot’, and experiencing the sunny archipelago of Malta to mention just a few highlights. What are you waiting for?

EuroVelo 8 Mediterranean Route

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Sparkling emerald seas, kilometres of golden sand, mysterious islands, wonderful food, ancient cities… It isn’t hard to find convincing reasons to travel along the Mediterranean! What better way to do it than by bike? Admire Granada’s Alhambra, or Gaudi’s mind blowing architecture in Barcelona, feel the romance of Venice’s canals, Dubrovnik’s old town, or pull your bike up alongside a waiting beach, inviting you to just relax. While EuroVelo 8 connects many already popular tourist destinations, there are still lots of undiscovered gems to be found along the way. So what are you waiting for? Get on your bike!

EuroVelo 9 Baltic – Adriatic

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With its 2,050 km, EuroVelo 9 – Baltic-Adriatic may not be the longest EuroVelo route but it doesn’t mean that this route does not have a lot to offer. Rivers, seas and mountains are on the checklist, and EuroVelo 9 is packed full of adventures over its (relatively!) short distance. Start with a refreshing ride on the Baltic coast and finish the trip with a relaxing swim in the Adriatic Sea. In between you can enjoy welcoming local communities with exquisite culinary traditions in Poland, Czechia, Austria, Slovenia, Italy and Croatia. This route is sometimes called the Amber Route as historically the precious stone amber, found in the Baltic region, was taken by routes such as this to the Mediterranean Sea!

EuroVelo 10 Baltic Sea Cycle Route

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The coastline of the Baltic Sea takes in beaches, cliffs, woodland, ports and marinas as well as thousands of islands large and small. It passes through the different cultures that have grown up along the shores . It is an attractive destination and EuroVelo 10 will give you the perfect opportunity to get better acquainted with this corner of Europe.

Five beguiling capital cities; glamorous Saint Petersburg and Hanseatic towns like Gdansk and Lübeck provide lots of cultural highlights. In between, you will have a unique opportunity to get back to nature exploring the seashore.

EuroVelo 11 East Europe Route

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Labelled by some bicycle tourists as the ‘Beast of the East’, this lengthy route with its 6,550 km stretches from the north-east tip of Norway all the way down to sunny Greece. EuroVelo 11 will lead you through six extremely different capital cities: hip Helsinki, charming Vilnius, the ‘Phoenix City’ of Warsaw, the ‘White City’ of Belgrade, exciting Skopje and, last but not least, enchanting ancient Athens. Give it a go and discover a new favourite destination!

EuroVelo 12 North Sea Cycle Route

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The North Sea Cycle Route will surprise you with its diversity. Although bordering the same sea it goes from land located below sea level (in the Netherlands) to cliffs of 300 meters in height (Norway). You can sample wee drams in Scotland; pedal along the well maintained cycle paths of Denmark; dance the night away in millennial port cities such as Gothenburg or Hamburg; or stretch out on the inviting beaches of the Netherlands. Expect to be pleasantly surprised along this popular bicycle route which is about 7,050 km long. And don’t forget to check the ferry timetables!

EuroVelo compie 25 anni. Una rete unica al mondo

Da Alberto Innocenzi – 15 Marzo 2023

https://www.rivistabc.com/eurovelo-25-anni-di-cicloturismo-in-europa/

EuroVelo compie 25 anni. La rete ciclabile europea, la più grande al mondo nel suo genere, arriva a questo traguardo significativo forte di 17 itinerari ciclistici di lunga percorrenza “di qualità”, che collegano e uniscono l’intero continente toccando complessivamente  42 nazioni. Degli oltre 93mila km previsti, 56mila km sono già percorribili in bicicletta.

Corre l’anno 1997 quando l’idea di EuroVelo prende forma nella visione, che sembrava allora pura utopia, di un gruppo di attivisti coordinati dal danese Jean Erik Larsen, sul modello della rete ciclabile del suo paese. L’obiettivo è quello contribuire alla diffusione del cicloturismo e della mobilità attiva in tutta Europa sviluppando un indotto economico per i territori e le comunità locali toccate dai percorsi. In quel gruppo di lavoro anche alcuni rappresentanti di Fiab che oggi coordina EuroVelo per il nostro Paese.

EuroVelo, il tris italiano

L’Italia è attraversata da tre itinerari EuroVelo: la Via Romea Francigena (EV-5) 3.200 km da Londra alla Puglia che, nel nostro Paese, va da Como a Brindisi – Itinerario Bicitalia BI3; la Ciclovia del Sole (EV-7) da Capo Nord a Malta per 7.700 km, entra in Italia al Brennero e scende fino alla Sicilia (realizzata fino a Bologna e già finanziata fino a Firenze) – Itinerario Bicitalia BI1; la Ciclovia del Mediterraneo (EV-8) oltre 7mila km dal sud della Spagna a Cipro costeggiando il mare, che entra in Italia a Ventimiglia, sale a Torino e attraversa la Pianura Padana in direzione Trieste – Itinerario Bicitalia BI2 + tratto Adria/Trieste della BI6.

Di EuroVelo è figlia Bicitalia, la rete nazionale che Fiab ha creato dal basso o grazie all’impegno e alle competenze dei suoi volontari. Venti grandi direttrici alle quali cui si affiancano numerose ciclovie di qualità, percorsi lungo corsi d’acqua o ferrovie dismesse, ciclopiste regionali, greenways – per un totale di oltre 23mila km.

«I tre itinerari EuroVelo che attraversano l’Italia sono stati inseriti nel Piano generale della mobilità ciclistica approvato dal Governo nel 2022 per la prima volta la rete Bicitalia  compare in una legge della Stato in cui si specifica che i tre percorsi EuroVelo fanno interamente parte della rete ciclabile nazionale – spiega Antonio Dalla Venezia coordinatore del comitato tecnico scientifico Bicitalia-EuroVelo. – Una parte di questi tracciati, inoltre, è coinvolta nella pianificazione del Sistema nazionale delle ciclovie turistiche, già finanziato con fondi ministeriali e del Pnrr per 640 milioni di euro, a cui si vanno a sommare i fondi di provenienza regionale».

Fonte: Rivista BC

#EuroVelo keeps growing… but a faster pace is needed to meet 2030 targets!

66% of the 92,000+ km EuroVelo network is ready to cycle, marking an increase of 2% compared to 2022.

https://x.com/bralex84/status/1706643928533921912

EuroVelo signs: leading your (cycle) way across Europe

Friday, November 24, 2023

https://en.eurovelo.com/news/2023-11-24_eurovelo-signs-leading-your-cycle-way-across-europe

Even though we live in the era of GPX tracks and routing apps, physical signage remains essential on long-distance cycle routes. It is necessary for users to find their way but also for EuroVelo routes to be visible and easily recognisable on the ground. In this article, we take stock of the progress of EuroVelo signage across Europe, we take a look at some of the designs that can be found along the road, and we suggest further reading for the signposting nerds among you!

Did you know that you can find EuroVelo signs in 24 countries?

24 countries and 24 types of EuroVelo signs, spanning over 33,000 km of cycle routes. That’s 37% of the entire EuroVelo network. Wouldn’t it be a great challenge to make a pictures collection of signs from all countries? And who knows – if you start now, the 14 countries still missing EuroVelo signs might install them by the time you finish!

To help you get started, look at the map below which displays signed sections of the EuroVelo network. As you can see, some countries are more covered in yellow than others. That’s the case of France, the unchallenged winner when it comes to the number of EuroVelo signs in place: you can follow more than 8,000 km of cycle routes without looking at your map or screen for directions! The runner-ups are Ireland (almost 2,400 km of signed routes), Austria and Spain (around 2,100 km of signed routes for both).

Sections of the EuroVelo network signed with EuroVelo signs in 2023.

But we don’t have the same winners if we look at percentages. Indeed, only two countries across the network have signed the entirety of their EuroVelo routes: Belgium and Estonia. France and Ireland are not far behind though, with over 90% of their respective EuroVelo routes already signposted. Isn’t this a good argument to put these countries on your bucket list for next year’s cycle holidays?

Rate of EuroVelo signage of EuroVelo routes, country by country.

Now, if your dream is to cycle a whole EuroVelo route while letting go of all fears of getting lost, look at the 100% signed routes – EuroVelo 17 – Rhone Cycle Route and EuroVelo 19 – Meuse Cycle Route – and set off for over 1,000 km of cycling, nice and guided by EuroVelo signs!

Curious to know more? This year’s EuroVelo Route Development Status Report lists facts and figures about the status of the network in 2023, such as EuroVelo routes and countries with the highest percentages of developed sections, the progress made since 2022, and where improvements are most urgently needed to reach a fully developed network by 2030.

Everybody loves maps and not everyone loves stats, but what do these signs actually look like?

Looking around, we realised that the EuroVelo website is curiously void of pictures of EuroVelo signs. As a first step to remedy this issue, we decided to include some examples in this article. Look carefully at the image below: can you guess where each sign is coming from? You’ll find the answers at the bottom of this article!

As you can see from these pictures, EuroVelo signs don’t always look alike in different countries. They can be found as standalone signs with backgrounds of various colours, integrated on urban signposts, on wooden posts, on route information boards… What they have in common is the EuroVelo route information panel, displaying the unique number associated to each EuroVelo route and including the following elements:

  • Council of Europe blue background colour
  • EuroVelo route number in white
  • Council of Europe yellow stars
  • EuroVelo route name (optional, can be in the local language)
  • EuroVelo network name (optional)

EuroVelo route information panels can be found in different versions as described in the EuroVelo Brand Guide: either the full version, with or without route and network names, or the frame version (as on picture 21), for combined usage with other route information panels.

And that’s all you need to know to never miss a EuroVelo sign in the wild!

Example: Standard version of the EuroVelo route information panel signs

For all the sign nerds out there: learn more in the EuroVelo Transnational Signing Manual!

The EuroVelo Transnational Signing Manual was written in the framework of the AtlanticOnBike project, focusing on EuroVelo 1 – Atlantic Coast Route, but it covers the whole EuroVelo network. This manual presents the most general principles for signing long-distance cycle routes, and the specific requirements for incorporating EuroVelo route information panels.

Without going into the details, we can already tell you that there are nine golden principles for signing long-distance cycle routes, which are valid anywhere across EuroVelo, and beyond:

  • Signing should be in line with the relevant (trans)national standards and regulations;
  • Long-distance cycle routes should be signed in both directions;
  • Signing should be continuous and consistent throughout the itinerary;
  • Signs should be easily legible by cyclists, located in the cyclists’ field of vision, have sufficient size and adequate contrast;
  • Information on signs should be correct, sufficient and easy to understand;
  • Adequate information should be provided at border crossing points and main junctions;
  • Information should be provided in advance at complex junctions;
  • Confirmation signs should be provided after junctions;
  • Confirmation signs should be provided on long sections without junctions

The manual details these principles, including many examples and good practices. It also connects the signage requirements for EuroVelo routes with relevant criteria of the European Certification Standard methodology, providing concrete guidelines for high-quality cycle routes.

Let’s put the spotlight here on a good practice mentioned in the manual, which is very relevant for the transnational identity of EuroVelo. Did you know that when cycling on EuroVelo 12 – North Sea Cycle Route, you could easily miss the border between The Netherlands and Flanders? Scroll up and look again at the big image full of EuroVelo signs in the previous paragraph. You’ll see that the signs on images 12 and 17 look very similar – that’s because long-distance cycle routes signage has been harmonised across the border, ensuring a continuous cycling experience along the route! If only borders could always be as transparent as on EuroVelo routes…

Article by Florence Grégoire

And now, Results of the game: where do these EuroVelo signs come from?

  • 1 – Gdansk, Poland
  • 2- Finland
  • 3 – Hessen, Germany
  • 4 – It’s a trick! Maybe the only EuroVelo sign in Sweden…
  • 5 – Portugal
  • 6 – Near Zadar, Croatia
  • 7 – Switzerland
  • 8 – Ireland
  • 9 – Near Belgrade, Serbia
  • 10 – Hungary
  • 11 – Denmark
  • 12 – Flanders, Belgium
  • 13 – Po Valley, Italy
  • 14 – Austria
  • 15 – Castilla y Léon, Spain
  • 16 – Nordkapp, Norway – that’s the northernmost sign of EuroVelo 1 – Atlantic Coast Route!
  • 17 – The Netherlands
  • 18 – Brussels, Belgium
  • 19 – Ephesus, Türkiye
  • 20 – Slovenia
  • 21 – France
  • 22 – United Kingdom

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo movimento ambientalista Ultima Generazione, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus

EUROVELO, QUANTO E’ CRESCIUTA LA RETE CICLABILE EUROPEA IN 25 ANNI. DAL 2011 FIAB HA IL COORDINAMENTO NAZIONALE

Eurovelo 7 Ora-Bolzano lungo il fiume Adige https://fiabitalia.it/eurovelo-quanto-e-cresciuta-la-rete-ciclabile-europea-in-25-anni-dal-2011-fiab-ha-il-coordinamento-nazionale/

Se è vero che in auto o in treno è possibile raggiungere comodamente ogni angolo d’Europa, sappiate che è possibile farlo anche in bicicletta. Grazie a un lavoro lungo 25 anni (e qualche mese), l’European Cyclists’ Federation di cui FIAB fa parte ha mappato e contribuito a potenziare una rete di piste che collegano il vecchio continente in lungo e in largo, passando lungo pianure e valichi, costeggiando i mari e l’Oceano, attraversando grandi città e aree naturalistiche. In totale sono 56mila i chilometri di piste già pedalabili lungo una rete che, una volta ultimata, ne vanterà oltre 93mila.

Il ruolo di FIAB

La Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, attiva da oltre 30 anni per spingere la politica a tutti i livelli, dai comuni al governo, sulla via del cicloturismo ha il Coordinamento Nazionale di EuroVelo dal 2011. Tutto ciò si manifesta nell’inserimento dei percorsi all’interno di tutte le iniziative FIAB, nel supporto alle amministrazioni affinché li valorizzino nella propria offerta bike friendly, nella campagna di comunicazione verso quei cittadini che ancora non conoscono il patrimonio esistente.

EuroVelo 7, La Ciclovia del Sole Mirandola-Bologna

EuroVelo in Italia

Lanciato nel 1997, EuroVelo è oggi un progetto di carattere europeo che all’epoca partì grazie alla lungimiranza di molti attivisti. Basata sul modello della rete ciclabile nazionale in Danimarca, ha allargato il proprio network anno dopo anno, convincendo politica e istituzioni a investirci. In Italia sono tre le rotte EuroVelo: EuroVelo 5 è la Via Romea Francigena, che parte da Londra e taglia l’Italia dalla Lombardia fino alla Puglia; EuroVelo 8 è invece la tratta mediterranea, che unisce il sud della Spagna alla Grecia, costeggiando il mare: in Italia passa lungo città come Torino e Venezia; e infine EuroVelo 7, il percorso del Sole che parte da Capo Nord, in Norvegia, e scende l’Europa fino alla Sicilia.

I numeri di EuroVelo

EuroVelo non è soltanto un progetto di infrastrutture, ma anche una community che si allarga grazie ai social. Qui le persone si ispirano, si incuriosiscono e scoprono una nuova modalità di viaggiare.

EuroVelo 5 e 7, Ciclovia del Tevere

Nel 2021 le visite al sito EuroVelo, dove sono disponibili itinerari e informazioni, sono cresciute del 31% su base annua: oltre 2,1 milioni.

Gli itinerari con i più alti tassi di crescita a settimana intera sono stati EuroVelo 17 – Ciclovia del Rodano (+34%) e le due EuroVelo 8 (+18%) ed EuroVelo 5 (+15%) che attraversano l’Italia. Numeri che ancora una volta dimostrano l’attrattività bike friendly del nostro paese e la spinta economica che ne può derivare per tutti i territori.

Autore: Alessandro Di Stefano

Fonte: FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta)

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila

SPECIALE BIKE CHANNEL CITTA’ CICLABILI

Amici ed amiche della mobilità sostenibile, buongiorno a voi.

In questo articolo pubblico dei fermi immagine tratti da una puntata speciale di Bike Channel canale 259 del Digitale Terrestre riguardo alle città ciclabili.

Il famoso Rob Ford, Primo Cittadino della città di Toronto in Canada protagonista dell’enunciazione di una eresia davanti al suo intero Consiglio Comunale: “Le città sono pensate per gli autobus, le auto ed i camion, non per persone che vanno in bicicletta!”

https://www.viator.com/it-IT/tours/Ottawa/Cycling-the-Nations-Capital/d622-56667P3

https://www.komoot.it/guide/71818/percorsi-bici-e-piste-ciclabili-in-canada

https://www.mypacer.com/it/routes/84849/guida-in-città-ciclismo-pista-ottawa-ontario-canada

https://www.alamy.it/vita-in-una-citta-fredda-paesaggi-invernali-da-ottawa-pista-ciclabile-vicino-al-lago-dows-su-una-frizzante-soleggiata-mattina-di-meta-inverno-in-ontario-canada-image406664212.html

https://ottawa.ca/en/parking-roads-and-travel/active-transportation/routes-and-maps

https://maps.bikeottawa.ca

https://ottawastart.com/the-ultimate-ottawa-cycling-guide/

https://www.bikemap.net/en/l/6094817/

https://www.arcgis.com/apps/View/index.html?appid=d69460c2d8df472db1a456183bc624fc

https://ottawatourism.ca/en/ottawa-insider/cycling-ottawa

https://corriereinnovazione.corriere.it/cards/dal-canada-nuova-zelanda-passando-il-garda-10-piu-belle-piste-ciclabili-mondo/canada-pista-piste_principale.shtml

https://www.lastampa.it/viaggi/mondo/2016/09/22/news/il-percorso-ciclabile-piu-lungo-del-mondo-e-in-canada-e-misura-24-mila-chilometri-1.34808810/

Io personalmente ho sempre molto apprezzato il fiero popolo canadese, soprattutto quando i loro soldati vennero qui nella Provincia di Chieti in Abruzzo per combattere contro i tedeschi sul fiume Moro ad Ortona il 24 Dicembre 1943, asseragliati lungo la linea difensiva Gustav che si estendeva tra Anzio sul Mar Tirreno e fino ad Ortona stessa, una linea difensiva militare fatta costruire da Adolf Hitler in persona e delegando il Feld Maresciallo Kesselring alla sua difesa, dal suo Quartier Generale di Avezzano (AQ) zona Concentramento a nord della città. Desidero ringraziare ora e per sempre il sacrificio di tutti quei giovani soldati canadesi che partirono da casa loro nella lontana Canada per venire a combattere e a morire qui in Abruzzo tra Dicembre 1943 e la primavera del 1944 per la nostra libertà contro il nemico nazifascista. Ecco qui di seguito per voi e per tutti i vostri discendenti canadesi il meritato tributo, ringraziamento per il vostro sacrificio posto sull’altare della libertà del popolo italiano e tengo a precisare in questa sede, che io e la mia famiglia abbiamo apposto la nostra firma sul registro delle visite al War Canadian Cemetery di Ortona posto nelle vicinanze del fiume Moro, è stato un privilegio, un immenso onore avervi reso visita!

https://www.cwgc.org/visit-us/find-cemeteries-memorials/cemetery-details/2018200/moro-river-canadian-war-cemetery/

https://www.veterans.gc.ca/eng/remembrance/memorials/overseas/second-world-war/italy/moro

https://www.tripadvisor.it/Attraction_Review-g194842-d7317265-Reviews-Moro_River_Canadian_War_Cemetery-Ortona_Province_of_Chieti_Abruzzo.html

https://www.google.com/maps/place/Cimitero+Militare+Canadese+di+Ortona/@42.3362449,14.4167709,15z/data=!4m5!3m4!1s0x0:0x7da01775cadbabec!8m2!3d42.3362449!4d14.4167709
Il carro armato medio M4 Sherman Firefly “Athena” T146637 posto dentro la rotonda che precede l’ingresso alla città di Ortona, carro armato donato dalla vedova del Capitano Richard Maurice Dillon che perse la vita qui durante una controffensiva contro i nazisti asseragliati in città, era il 24 Dicembre del 1943, Foto: Alessio Brancaccio
Lato destro del carro armato canadese M4 Sherman Firefly “Athena” posto all’interno della rotonda prima di entrare dentro il centro abitato di Ortona (CH) in Abruzzo. Foto: Alessio Brancaccio
La targa commemorativa posta sul fianco destro del carro armato medio canadese Athena Sherman M4 Firefly usato dal Capitano Richard Maurice Dillon durante il tentativo di cacciare fuori dalla città di Ortona i nazisti. Durante gli scontri del 24 Dicembre 1943 Dillon perse la vita e la vedova decise in seguito di donare il carro armato alla comunità ortonese per conservare eterna memoria del coraggioso atto eroico del marito.
Foto: Alessio Brancaccio

Questa puntata speciale andata in onda su Bike Channel è stata davvero molto interessante, perché ha toccato una moltitudine di aspetti molto importanti da recepire ed applicare nei tessuti urbani delle nostre città, per fare in modo di sviluppare al meglio la mentalità e tutte le infrastrutture ciclabili importanti da costruire nelle città nel rispetto del concetto della democrazia dello spazio, https://www.wired.it/scienza/spazio/2016/12/17/unoosa-la-democrazia-dello-spazio/ https://pure.unipa.it/it/publications/la-produzione-dello-spazio-democratico-per-il-soddisfacimento-del-2 pertanto è essenziale anche per gli amministratori italiani locali interessarsi maggiormente alla tematica, sviluppando a monte una chiara, definita capacità di programmazione che cominci a sottrarre sempre più spazio alle auto in città e a ridisegnarle a misura di uomo e di biciclette, adottando un Biciplan che arrivi poi all’istituzione di una Rete Integrata alla Mobilità Sostenibile che possa consentire di creare più piste ciclabili soprattutto nei tessuti urbani cittadini e di collegarle tra loro nei due assi principali Nord-Sud ed Est-Ovest, al fine di mantenere il più possibile la pacifica convivenza ed armonia tra le categorie deboli della strada (pedoni, ciclisti e motociclisti) e le categorie forti della strada (automobilisti e camionisti). Diverse città del Nord Europa si sono già attivate in tal senso negli ultimi anni per mantenere interdetto al traffico veicolare, l’accesso al centro cittadino che è riservato ai soli pedoni e ciclisti, come nel caso di Oslo, la capitale della Norvegia che, dal 2019, ha deciso di far percorrere il centro cittadino fino ad un raggio di 3 km soltanto pedoni e ciclisti, mentre automobilisti e camionisti possono soltanto circolare all’esterno dei 3 km dal centro cittadino.

https://www.repubblica.it/green-and-blue/2019/05/28/news/oslo_a_km_0_cosi_la_citta_vieta_le_auto-301059587/

Oslo: prima città senza auto nel 2019

Oslo: prima capitale del mondo senza auto

https://www.fastcompany.com/90294948/what-happened-when-oslo-decided-to-make-its-downtown-basically-car-free

https://www.thestar.com.my/lifestyle/living/2021/01/09/oslo-reaps-benefits-of-its-nearly-car-free-city-centre

https://www.9news.com.au/world/oslo-car-ban-traffic-environment-congestion-tax-laws-world-norway/7dd0c5fc-67a7-4e95-9c96-935e21dc6942

https://www.theguardian.com/environment/2015/oct/19/oslo-moves-to-ban-cars-from-city-centre-within-four-years

https://www.theguardian.com/cities/2017/jun/13/oslo-ban-cars-backlash-parking