Day: 19 gennaio 2024

CALA LA PRODUZIONE DA NUCLEARE IN UE: DALLE RINNOVABILI ARRIVA IL DOPPIO DELL’ELETTRICITA’

Eurostat: nel 2022 l’energia atomica ha garantito il 21,9% della produzione, le fonti pulite il 39,4%

[16 Gennaio 2024]

https://greenreport.it/news/economia-ecologica/cala-la-produzione-da-nucleare-in-ue-dalle-rinnovabili-arriva-il-doppio-dellelettricita/

L’ufficio statistico dell’Unione Europea ha aggiornato i dati relativi alla produzione di energia nucleare, stimando che nel 2022 siano stati generati negli Stati membri 609.255 GWh di elettricità da questa fonte, il dato più basso a partire dal 1990.

La produzione di elettricità da nucleare ha infatti registrato un calo del -16,7% rispetto al 2021 (e del -24,7% dal 2013), motivata da Eurostat principalmente con la manutenzione dei reattori in Francia – Paese che da solo produce quasi la metà dell’energia nucleare europea – oltre che dalla chiusura di tre reattori in Germania e di uno in Belgio.

A fine 2022 erano 103 i reattori nucleari attivi in UE, diffusi in 13 Stati membri: complessivamente hanno fornito oltre un quinto delle produzione europea di energia elettrica.

Al contempo, sempre per il 2022 Eurostat documenta la robusta crescita delle fonti rinnovabili, che sono arrivate a coprire il 23% dei consumi finali lordi di energia (fermandosi al 19% nel caso italiano) e il 41,2% della domanda elettrica (+3,7%), nonostante la siccità che ha fortemente penalizzato la produzione da fonte idroelettrica.

Complessivamente, nel 2022 l’UE ha prodotto 2.641 TWh di energia elettrica: il 39,4% da fonti rinnovabili, il 38,6% da combustibili fossili e il 21,9% dall’energia nucleare.

Dalle fonti rinnovabili è arrivata dunque circa il doppio dell’elettricità rispetto all’energia prodotta dal nucleare. Una differenza che si farà sempre più marcata nel corso dei prossimi anni, contando che la direttiva Red III impone di coprire almeno il 42,5% dei consumi finali lordi di energia con rinnovabili entro il 2030.

Non solo: il Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (IPCC) indica chiaramente nelle rinnovabili le tecnologie più efficienti sotto il profilo dei costi per contenere le emissioni di CO2, mentre l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) documenta che le rinnovabili continueranno ad essere più convenienti rispetto al nucleare – guardando sia ai costi di produzione sia a quelli di sistema – al 2030 come anche nel 2050.

Fonte: Greenreport

English translate

NUCLEAR PRODUCTION FALLS IN THE EU: DOUBLE THE ELECTRICITY COMES FROM RENEWABLES

Eurostat: in 2022 atomic energy guaranteed 21.9% of production, clean sources 39.4%

The European Union's statistical office has updated data relating to nuclear energy production, estimating that 609,255 GWh of electricity from this source were generated in member states in 2022, the lowest figure since 1990.

In fact, nuclear electricity production recorded a decline of -16.7% compared to 2021 (and -24.7% from 2013), motivated by Eurostat mainly by the maintenance of reactors in France - a country which alone produces almost half of Europe's nuclear energy – as well as the closure of three reactors in Germany and one in Belgium.

At the end of 2022, there were 103 active nuclear reactors in the EU, spread across 13 member states: overall they provided over a fifth of European electricity production.

At the same time, again for 2022, Eurostat documents the robust growth of renewable sources, which have come to cover 23% of gross final energy consumption (stopping at 19% in the Italian case) and 41.2% of electricity demand (+ 3.7%), despite the drought which has strongly penalized production from hydroelectric sources.

Overall, in 2022 the EU produced 2,641 TWh of electricity: 39.4% from renewable sources, 38.6% from fossil fuels and 21.9% from nuclear energy.

Therefore, approximately double the electricity produced from renewable sources compared to the energy produced by nuclear power. A difference that will become increasingly marked over the next few years, considering that the Red III directive requires covering at least 42.5% of gross final energy consumption with renewables by 2030.

Not only that: the Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) clearly indicates renewables are the most cost-effective technologies to contain CO2 emissions, while the International Energy Agency (IEA) documents that renewables will continue to be more convenient than nuclear – looking at both production and system costs – in 2030 as well as in 2050.

Source: Greenreport

https://www.ft.com/content/d401e42b-d953-4ef0-b3ea-ed80e974249a

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente

IL GIORNALISTA DI AL JAZEERA WAEL AL-DAHDOUH HA LASCIATO GAZA ED E’ ARRIVATO IN QATAR. ISRAELE HA UCCISO GRAN PARTE DELLA SUA FAMIGLIA

Wael Al-Dahdouh, il veterano giornalista di Al-Jazeera al quale è stata uccisa tutta la sua famiglia da Israele
https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/01/16/il-giornalista-di-al-jazeera-wael-al-dahdouh-ha-lasciato-gaza-ed-e-arrivato-in-qatar-israele-ha-ucciso-gran-parte-della-sua-famiglia/7412584/

Dopo 102 giorni di guerra e di lavoro sul campo, il giornalista palestinese di Al Jazeera Wael Al-Dahdouh ha lasciato la Striscia di GazaIl suo volto e la sua storia avevano fatto il giro del mondo a ottobre, quando aveva appreso in diretta tv della morte di 12 familiari rifugiati nel campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza. La sua famiglia si era rifugiata lì dopo essere stata sfollata da Gaza. Tra le vittime anche la moglie, la figlia e un figlio del giornalista. Un “veterano coraggioso”, lo aveva definito il direttore dell’emittente del Qatar, 

Mohamed Moawad denunciando “l’assalto indiscriminato da parte delle forze di occupazione”. Il 7 gennaio l’esercito israeliano aveva ucciso anche il figlio maggiore, il 29enne Hamza Al-Dahdouh, anche lui cronista per Al Jazeera, colpito a Khan Younis da un drone. Insieme a lui era morto anche il giornalista Mustafa Thraya.

Wael Al-Dahdouh, 53 anni, è il capo dell’ufficio di corrispondenza di Al Jazeera nella Striscia di Gaza. Le autorità egiziane sono riuscite a farlo entrare nel Paese, insieme ad alcuni suoi parenti, martedì 16 gennaio, attraverso il valico di Rafah. Una fonte della sicurezza egiziana ha riferito all’Ansa che successivamente il reporter è decollato dall’aeroporto di Al-Arish con un aereo militare del Qatar. Secondo l’Afp, a Doha sarà sottoposto alle cure per la ferita riportata durante l’attacco israeliano che ha ucciso, tra gli altri, il suo operatore Samer Abu Daqqa, morto dissanguato. Anche in quel caso Al-Dahdouh era tornato subito al lavoro, e la sua immagine con il giubbetto press, il microfono e il braccio fasciato era stata ripresa in tutto il mondo e vista da molti come esempio di dedizione assoluta alla professione e all’informazione.

Su Facebook, il sindacato dei giornalisti palestinesi ha ringraziato “tutte le agenzie statali egiziane e coloro che si sono impegnati per aiutare nel caso di Wael Dahdouh e per curare i palestinesi feriti”. Secondo il conteggio fatto dal Committee to Protect Journalists, sono almeno 82 i giornalisti uccisi dal 7 ottobre a oggi. E di questi 74 sono morti nella Striscia di Gaza. Dall’inizio delle ostilità sono morti sotto i raid israeliani quasi 24mila e 300 palestinesi, in gran parte bambini, donne e adolescenti.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente