Day: 9 novembre 2023

SATRIANI-VAI US TOUR 2024: CELEBRATING 50 YEARS OF FRIENDSHIP

SATCH VAI US TOUR 2024
https://www.jambase.com/article/joe-satriani-steve-vai-tour-dates-2024

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto del Cambiamento Climatico in atto

MODENA30 COME BOLOGNA. PETIZIONE PER UNA CITTA’ PIU’ SICURA E VIVIBILE

Da Giacomo Scoglio – 8 Novembre 2023

https://www.rivistabc.com/modena30-petizione-per-citta-a-velocita-moderata/

Dopo Bologna, Modena. Una petizione lanciata da Aria, una rete di 26 associazioni, punta a fare della città simbolo dell’auto sportiva – Maranello con la sua leggenda Ferrari è a una manciata di chilometri – uno spazio sicuro per la nuova mobilità, quella che guarda non solo agli automobilisti ma anche ai pedoni, ai ciclisti e ai loro diritti di utenti della strada. L’iniziativa di Modena30 è sviluppata con il supporto di Bologna30 e gemellata con le altre campagne che si tengono a Carpi, Pesaro, Firenze e Torino. “Il concetto di città 30 – si legge nella presentazione del progetto che si pone un obiettivo di ampio respiro – non è solo un limite di velocità, ma anche una misura per rendere più democratica ed equilibrata la condivisione dello spazio pubblico tra tutti gli utenti, contrastando gli squilibri causati da politiche poco lungimiranti del secolo scorso”.

Una città ideale per i 30 all’ora

Una situazione, quella di Modena, quasi ideale per chi decidesse di muoversi in bicicletta: oggi, secondo un recente studio, il 45% dei viaggi cittadini in auto è di 2,5 km e del tutto pianeggianti, ma sono ancora troppi quelli che ritengono la bicicletta poco sicura. Non è che non ci siano cartelli con l’obbligo di 30 all’ora, ma nessuno li rispetta e, soprattutto, nessuno li fa rispettare.

“Tra i 30 e i 50 km all’ora – spiega Davide Paltrinieri di FIAB Modena, uno dei promotori della petizione – lo spazio di frenata e le probabilità di impatto con conseguenze gravi aumentano in modo esponenziale”. Certo per gli automobilisti con Modena30 i tempi di percorrenza si allungherebbero di qualche minuto, un costo però sopportabile se rapportato ai vantaggi che questa disposizione comporterebbe. e non solo in termini di sicurezza per gli altri utenti. Una città a velocità moderata permetterebbe ad esempio una nuova redistribuzione degli spazi urbani, in grado di garantire una qualità migliore e una maggiore socialità per tutti. Senza dimenticare l’impatto sull’aria: moderare la velocità significa meno accelerazioni e decelerazioni, riducendo sia l’inquinamento atmosferico che quello acustico.

Fonte: Rivista BC

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto del Cambiamento Climatico in atto

A ROMA FUMATA BIANCA PER LA CICLABILE DEI PELLEGRINI VERSO PIAZZA SAN PIETRO

Da Alessandro Di Stefano – 8 Novembre 2023 

Via della Conciliazione che porta verso Piazza San Pietro a Città del Vaticano, Roma
https://www.rivistabc.com/a-roma-fumata-bianca-per-la-ciclabile-dei-pellegrini-verso-piazza-san-pietro/

A Roma si parla di questa ciclabile dal 2016, all’epoca c’era la Giunta Marino, che avrebbe dovuto collegare la parte nord ovest della Capitale a piazza San Pietro, nella Città del Vaticano. A quasi dieci anni di distanza potremmo essere arrivati a una svolta positiva per la ciclabile dei pellegrini, progetto che vede come soggetto attuatore Rfi, Rete ferroviaria italiana. Per la partenza dei lavori bisognerà aspettare gennaio 2024. Da quel momento i cantieri dovrebbero chiudersi in dieci mesi per ospitare poi i primi pellegrini cicloturisti. L’obiettivo è comunque quello di ultimare l’opera in tempo per il Giubileo del 2025.

Come si legge sulla stampa l’investimento si aggira tra i 5 e i 6 milioni di euro. La ciclabile dei pellegrini a Roma è attesa da tempo e collegherà Monte Mario a San Pietro passando per la Valle Aurelia. Il percorso sfrutterà l’ex viadotto ferroviario delle Fornaci ormai dismesso, consentendo dunque il recupero di un’infrastruttura in grado di accogliere il passaggio dei cicloturisti. Andrebbe ad affiancarsi al tracciato della linea ferroviaria urbana FL3.

La giunta capitolina ha intanto approvato il progetto definitivo l’estate scorsa e dunque l’opera sta per entrare nella sua fase di esecuzione. La ciclabile dei pellegrini va così ad aggiungersi alla rosa di piste che Roma ha intenzione di realizzare grazie ai fondi del PNRR. In questo articolo trovate anche un commento della FIAB locale, preoccupata soprattutto di una rete sfilacciata, con percorsi poco collegati fra loro. Riqualificare un ex sedime ferroviario in ottica bike friendly è una strategia di recupero che si sta diffondendo anche nel nostro Paese, come dimostrano piste che corrono là dove un tempo viaggiavano i convogli. Con la ciclabile dei pellegrini Roma andrebbe dunque ad attrezzarsi per migliorare l’accoglienza bike friendly dei cicloturisti che viaggiano lungo la via Francigena. La pista sarà a corsia unica e ciclopedonale in entrambe le direzioni.

Fonte: Rivista BC

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto del Cambiamento Climatico in atto

PIRAMIDE DI 3400 ANNI FA’ TROVATA IN KAZAKHISTAN

Una piramide che risale a 3400 anni fà è stata ritrovata in Kazakhistan https://scriptamanentitalia.it/piramide-3400-anni-trovata-kazakistan/

La piramide si trova su una collina che domina il fiume Taldy nel distretto Shet di Karaganda, ed è stata scavata dagli archeologi dell’Università di Karaganda in un periodo di 4 stagioni di scavi.

Secondo i ricercatori, la piramide è un complesso mausoleo di un sovrano della cultura Begazı Dandibay, una cultura della tarda età del bronzo che fiorì durante l’ultima fase del periodo Andronovo (2000-1150 a.C.).

La struttura è un mausoleo piramidale a gradini, costruito in una regione delle steppe di Sari Arka dove le comunità seppellivano i loro governanti e le loro élite. Oltre ad essere un mausoleo, la piramide veniva utilizzata anche come spazio sacro per cerimonie religiose.

L’analisi della datazione al carbonio dei reperti rinvenuti all’interno della struttura ha indicato una datazione compresa tra il XIV e il XII secolo a.C.

Il dottor Aibar Kassenali ha detto: “Guardando le pietre tagliate trovate nella piramide, la dimensione del mausoleo e il fatto che una struttura così grande sia stata costruita nell’età del bronzo in una regione molto arida come la steppa è un’indicazione di l’elevata comprensione dell’arte e le ricche credenze spirituali che le comunità Begazi Dandibay hanno raggiunto”.

Gli scavi nella regione hanno anche portato alla luce un insediamento proto-urbano appartenente anche alla comunità di Begazı Dandibay. Il dottor Çınar ha affermato: “Questo insediamento, che si estende su un’area di 15 ettari, esisteva cronologicamente nello stesso periodo storico di Troia in Asia Minore, nel primo periodo miceneo nella Grecia continentale e nel periodo avanzato del Medio Regno in Egitto. L’insediamento ha una serie di mura, una rete stradale pianificata e sistemi di raccolta dell’acqua”.

Secondo i ricercatori, le comunità Begazı Dandibay mostrano di avere stretti legami con la cultura Karasuk della Siberia meridionale, che costituisce la cultura proto-turca. I corridoi che conducono alla camera funeraria, soprattutto nei mausolei della fase Begazı Dandibay, si aprono sempre nella direzione dell’alba, come manifestazione della tradizionale credenza religiosa turca.

Fonte: Scripta Manent

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto del Cambiamento Climatico in atto