Day: 16 novembre 2023

MENO POLVERI SOTTILI, PIU’ NANOPARTICELLE: POLMONI A RISCHIO

Fonte: CNR-ISAC

 mputsylo/iStock 

Uno studio, coordinato dal CNR-ISAC e svolto in collaborazione con l’Università ‘Sapienza’ di Roma e le Università ‘Bicocca’ e ‘La Statale’ di Milano, dimostra che l’esposizione a nanoparticelle da traffico veicolare in ambiente urbano può generare risposte pro-infiammatorie nell’epitelio polmonare anche a basse concentrazioni di materiale particolato fine, le cosiddette polveri sottili (PM10 e PM2.5). Lo studio è pubblicato su Scientific Reports.

L’esposizione a nanoparticelle di origine urbana, anche a bassi valori di materiale particolato fine (PM2.5), può generare risposte pro-ossidative ed infiammatorie, alla base dello sviluppo di malattie polmonari. È quanto emerge da uno studio, condotto e coordinato dall’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ISAC), in collaborazione con le Università ‘Bicocca’ e ‘La Statale’ di Milano, l’Università ‘Sapienza’ di Roma, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, pubblicato su Scientific Reports (Nature).
“La metodologia, da noi messa a punto nel 2017 per la prima volta, si basa sull’esposizione diretta di cellule bronchiali umane in campo (laddove è possibile caratterizzare online il PM2.5, in questo caso in Pianura Padana), ed è stata sviluppata per studiare gli impatti sulla salute alle basse concentrazioni di particolato fine”, spiega Francesca Costabile, ricercatrice Cnr-Isac.
I risultati indicano che esiste una significativa probabilità che le risposte pro-ossidative e infiammatorie possano essere alte (aumentando, quindi, il rischio di malattie polmonari) a concentrazioni molto basse di PM2.5 se queste sono accompagnate da alte concentrazioni di nanoparticelle e composti tossici.
“Significa che, se ci sono particelle ‘grandi’, come quelle delle polveri sottili che hanno un diametro maggiore di quelle delle nanoparticelle, eventuali molecole tossiche in aria tendono a condensare su di esse. In tal modo, diminuisce la probabilità di penetrazione nel polmone e quindi nel circolo sanguigno, poiché più piccole sono le particelle, maggiore è la loro probabilità di penetrazione nel polmone”, chiarisce la ricercatrice. “Invece, un ridotto numero di particelle di grandi dimensioni può favorire l’arricchimento di composti tossici, come alcuni metalli ed alcune molecole organiche, in nanoparticelle. In tali condizioni, la risposta pro-infiammatoria può essere ben più forte rispetto al caso di un loro arricchimento in particelle di dimensioni più grandi; ciò grazie alla notevole mobilità, efficienza di deposizione polmonare e capacità di attraversare le membrane cellulari delle nanoparticelle. Quindi, a basse concentrazioni di PM2.5, le nanoparticelle possono fungere ‘da cavallo di Troia’ nel polmone per alcuni composti tossici e, di conseguenza, aumentare la probabilità di malattie polmonari.”
Ma quali sono le situazioni che attivano tale meccanismo? “Sicuramente in inverno, durante le ore di punta del traffico veicolare in aree urbane, subito dopo una forte pioggia che, solitamente, tende a ripulire l’aria dalle particelle ‘grandi’, e ad abbassare, quindi, la concentrazione di PM2.5”, prosegue Costabile. “Così, aumentando la probabilità che le nanoparticelle generate dalle automobili si arricchiscano delle sostanze tossiche che altrimenti andrebbero su particelle più grosse, aumenta anche la probabilità che tali sostanze tossiche possano penetrare nel polmone e all’interno del circolo sanguigno”.
Lo studio propone raccomandazioni per nuove linee guida sul PM2.5, che potranno essere di supporto alla stesura della nuova normativa sulla qualità dell’aria. “Il nostro studio si unisce ad altri studi precedenti che richiedono di andare oltre la misura della concentrazione in massa di PM2.5. È fondamentale considerare come il potenziale ossidativo ed i composti potenzialmente tossici del PM2.5 si distribuiscano fra nanoparticelle e particelle di dimensioni maggiori”, conclude Costabile.

Fonte: Le Scienze

English translate

A study, coordinated by the CNR-ISAC and carried out in collaboration with the ‘Sapienza’ University of Rome and the ‘Bicocca’ and ‘La Statale’ Universities of Milan, demonstrates that exposure to nanoparticles from vehicular traffic in an urban environment can generate pro-inflammatory responses in the lung epithelium even at low concentrations of fine particulate matter, the so-called fine particles (PM10 and PM2.5). The study is published in Scientific Reports.

Exposure to nanoparticles of urban origin, even at low values ​​of fine particulate matter (PM2.5), can generate pro-oxidative and inflammatory responses, underlying the development of lung diseases. This is what emerges from a study, conducted and coordinated by the Institute of Atmospheric and Climate Sciences of the National Research Council (CNR-ISAC), in collaboration with the ‘Bicocca’ and ‘La Statale’ Universities of Milan, the ‘Sapienza’ University of Rome, the National Institute of Nuclear Physics, published in Scientific Reports (Nature).

“The methodology, developed by us for the first time in 2017, is based on the direct exposure of human bronchial cells in the field (where it is possible to characterize PM2.5 online, in this case in the Pianura Padana Po river Valley), and was developed to study the impacts on health at low concentrations of fine particulate matter”, explains Francesca Costabile, Cnr-Isac researcher. The results indicate that there is a significant likelihood that pro-oxidative and inflammatory responses may be high (thereby increasing the risk of lung disease) at very low concentrations of PM2.5 if these are accompanied by high concentrations of nanoparticles and toxic compounds. “It means that, if there are ‘large’ particles, such as those of fine dust which have a larger diameter than those of nanoparticles, any toxic molecules in the air tend to condense on them. In this way, the probability of penetration into the lung and therefore into the blood circulation decreases, since the smaller the particles, the greater their probability of penetrating the lung”, clarifies the researcher. “Instead, a small number of large particles can favor the enrichment of toxic compounds, such as some metals and some organic molecules, into nanoparticles. In these conditions, the pro-inflammatory response can be much stronger than in the case of their enrichment in larger particles; this is thanks to the remarkable mobility, efficiency of pulmonary deposition and ability to cross cell membranes of the nanoparticles. Thus, at low concentrations of PM2.5, nanoparticles may act as a ‘Trojan horse’ in the lung for some toxic compounds and, consequently, increase the likelihood of lung disease.”

But what are the situations that activate this mechanism? “Certainly in winter, during the peak hours of vehicular traffic in urban areas, immediately after a heavy rain which usually tends to clean the air of ‘large’ particles, and therefore lower the concentration of PM2.5 ”, continues Costabile. “Thus, by increasing the likelihood that nanoparticles generated by cars will be enriched with toxic substances that would otherwise go onto larger particles, it also increases the likelihood that these toxic substances can penetrate the lung and into the bloodstream.” The study proposes recommendations for new guidelines on PM2.5, which could support the drafting of the new legislation on air quality. “Our study joins other previous studies that require going beyond measuring the mass concentration of PM2.5. It is essential to consider how the oxidative potential and potentially toxic compounds of PM2.5 are distributed among nanoparticles and larger particles”, concludes Costabile.

Source: Le Scienze

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto del Cambiamento Climatico in atto

GRAZIE DI R-ESISTERE! ULTIMA GENERAZIONE

Ciao Alessio!

Ti ringraziamo moltissimo per il tuo recente sostegno ad Ultima Generazione.

Oggi ti scriviamo per darti tutte le informazioni utili riguardo alle fonti e all’utilizzo dei fondi raccolti.

Alice, l’attivista di Ultima Generazione che si è buttata il fango addosso davanti a Montecitorio a Roma per richiedere al Governo la costituzione di un Fondo di Riparazione per l’indennizzo dei danni causati dalle calamità naturali alle popolazioni civili

Finora, nel 2023 abbiamo raccolto 127 000 euro, il 59% dei quali da donazioni di singoli, il 41% dal Climate Emergency Fund (CEF), un’organizzazione che raccoglie fondi in tutto il mondo per sostenere campagne di azione contro la crisi climatica. Uno dei maggiori promotori del CEF è Adam McKay, regista del film “Don’t look up” che forse avrai visto.

Il supporto del CEF sembra destinato ad esaurirsi, per questo è per noi fondamentale stimolare la raccolta fondi da donazioni di singoli, come hai fatto te!

Le spese principali sono riportate nel grafico seguente, per un totale nel 2023 di 125 000€.

collaboratori43000
vitto e alloggi33000
materiali presentazioni13000
viaggi11000
materiali azioni9000
spese legali7000
altro10000

Tra le “collaborazioni” rientrano i contributi alle persone che si dedicano professionalmente alla campagna: i portavoce nazionali, l’ufficio stampa, i coordinatori della mobilitazione e altri.

Tra le spese di vitto e alloggio rientrano principalmente le spese per i cicli di azione a Roma, quando dobbiamo ospitare oltre 50 persone che partecipano alle azioni nello stesso periodo.

Tra le spese per i materiali delle presentazioni rientrano volantini, locandine ed eventuali prenotazioni delle sale.

Tra “altro” rientrano le spese per le piattaforme informatiche e le spese di commissione.

A quali risultati ci stanno portando queste risorse?

Quest’anno…

abbiamo compiuto 39 azioni

Ultima Generazione ha ricevuto oltre 12 000 menzioni in articoli di giornale

abbiamo partecipato a 27 trasmissioni TV nazionali

abbiamo elaborato una proposta di legge assieme tutti i partiti di opposizione, con lo scopo di abolire 5 miliardi di € di sussidi ambientalmente dannosi

Ed è solo l’inizio!

Rimani dalla nostra parte!

Grazie davvero! ❤

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Ciao Alessio,

come va?

Se hai deciso di supportarci probabilmente condividi la nostra rabbia e preoccupazione, ma non solo.

Anche te, immaginiamo, vedi nella disobbedienza civile nonviolenta lo strumento più efficace per ottenere una trasformazione della società ed esercitare pressione verso chi è al potere.

Però ognuno può riconoscere principi molto vari in questa forma di lotta.

Ti va di scriverci i tuoi? Puoi farlo tramite questo sondaggio!

Grazie di cuore.

Come vedi la disobbedienza civile?

[…] Il maggiore ostacolo alla liberazione della comunità nera non è il Ku Klux Klan, ma il bianco moderato. Quello che dice costantemente “sono d’accordo con l’obiettivo che stai perseguendo ma non con i tuoi metodi di azione”; chi paternalisticamente suggerisce ai neri di aspettare una “stagione più conveniente”.

M.L. King

https://actionnetwork.org/forms/come-vedi-la-disobbedienza-civile-3/

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto del Cambiamento Climatico in atto

RIDE FOR GAZA, RIDE FOR PALESTINE

The Israeli state continues to pummel Gaza violating international law and perpetrating genocide. Palestinians in the West Bank are being attacked in refugee camps and villagers forced from their land by violent armed settlers. Palestinians in Israel face danger and relentless persecution. 

In our local areas we continue to Ride for Gaza and Palestine. Join one of the rides below or organise one of your own. Riding together with flags in numbers large or small sends a message of solidarity locally and to our friends in Palestine. Please share our graphics.

Please make sure that your bike is roadworthy and that you are happy with the ride distance. All welcome.
Join a local ride or set up a local TBR supporters group
We have a number of growing and enthusiastic local Big Ride groups who go out on social and solidarity rides. If you are interested in joining one of our existing local groups in Birmingham, Bristol, London, Manchester, Sheffield and Swindon email us here.

If you are forming a local TBR group and want to be on our list of groups to invite new riders or you want help setting up a local TBR group, reply to the email to let us know.
https://docs.google.com/document/d/1N01jjocogwO0ceJsKoFO2ivm8p_OGzKohbfkSsD4oDk/edit?pli=1

#ShutElbitDown

Other Events

MAP fundraiser – 18 November, London. Coffee morning with cakes, plants & books on sale. 10 mins from Honor Oak Overground.  Email here for info.

Webinar: The Luxury of Despair
Tuesday 21st November at 6pm

With Abdelfattah Abusrour, Director and founder of Alrowwad in Aida camp & Karim Ali, co-founder of the Gaza Sunbirds

https://us02web.zoom.us/webinar/register/WN_T3Le14WXTXyqg4duhvJYKQ#/registration

Amos Trust Christmas Tour

With Elias D’eis and Said Zarzar from Holy Land Trust, Bethleham  performers from PalArt Collective.  Register here 

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto del Cambiamento Climatico in atto

GAZA TELECOM COMPANIES WARN OF COMING BLACKOUT AMID ISRAEL ATTACKS – LE COMPAGNIE DI TELECOMUNICAZIONI DI GAZA AVVERTONO DELL’ARRIVO DI BLACKOUT TRA GLI ATTACCHI DI ISRAELE

Paltel and Jawwal have announced the network is operating on batteries after fuel ran out, with only a few hours left.

Paltel e Jawwal hanno annunciato che la rete funzionerà con le batterie dopo che il carburante si è esaurito, con solo poche ore rimaste.

Palestinians look for survivors after an Israeli strike on a building last night in Jabalia refugee camp, Gaza [Mahmoud Abo Salamah/AP Photo]
I palestinesi cercano sopravvissuti dopo l’attacco israeliano contro un edificio la scorsa notte nel campo profughi di Jabalia, a Gaza [Mahmoud Abo Salamah/AP Photo]
https://www.aljazeera.com/news/2023/11/15/gaza-telecom-companies-warn-of-coming-blackout

15 November 2023

The two main telecommunications companies in Gaza have warned of a “complete telecom blackout in the coming hours” due to a lack of fuel amid an Israeli siege on the Palestinian territory.

“Main data centers and switches in the Gaza Strip are gradually shutting down due to fuel depletion,” Paltel and Jawwal said in a joint statement on Wednesday.

The companies said “all generators” operating network elements in Gaza have ground to a halt, and that basic network elements were now relying on batteries.

Le due principali società di telecomunicazioni di Gaza hanno avvertito di un “blackout completo delle telecomunicazioni nelle prossime ore” a causa della mancanza di carburante durante l’assedio israeliano sul territorio palestinese. “I principali data center e switch nella Striscia di Gaza stanno gradualmente chiudendo a causa dell’esaurimento del carburante”, hanno affermato mercoledì Paltel e Jawwal in una dichiarazione congiunta.

“The countdown has begun for the halt of all communications and internet services in the Gaza Strip,” Laith Daraghmeh, CEO of the Palestinian telecommunication regulatory authority, said in a statement cited by the Turkish state news agency Anadolu.

He said talks were under way with international institutions “to ensure the entry of quantities of fuel necessary for the operation of the communications service”.

On Sunday, Palestinian Communications Minister Yitzhak Sidr warned that all communications and internet services would stop in the Gaza Strip by Thursday due to depleting fuel.

Israel cut off fuel shipments into the Gaza Strip as part of a “complete siege” on the territory after Hamas fighters from Gaza launched an attack on southern Israel on October 7, killing around 1,200 people, according to Israeli authorities.

Since the attack, Israel has bombarded the Palestinian territory, launched a ground offensive and severely restricted supplies of water, food and electricity. More than 11,300 people have been killed in the Israeli assault, according to Palestinian authorities, including more than 4,600 children.

The first fuel truck to enter Gaza since Israel imposed the siege arrived in the besieged territory on Wednesday.

The UN agency for Palestine refugees said it received 23,000 litres of fuel, which Israel said could be used to transport aid coming in via Egypt. UNRWA chief Philippe Lazzarini said that 160,000 litres a day are needed just to run basic humanitarian operations.

“It is appalling that fuel continues to be used as a weapon of war,” Lazzarini said. “This seriously paralyses our work and the delivery of assistance to the Palestinian communities in Gaza.”

Since Israel launched a ground invasion in late October, Gaza has experienced two blackouts previously, after Israel cut communications and internet services.

Humanitarian agencies and first responders have warned that blackouts severely disrupt their work and put lives at risk.

“People will be deprived of access to lifesaving information, such as finding areas of safety or contacting emergency services,” said Rasha Abdul-Rahim, director of Amnesty Tech.

“The critical work of humanitarian agencies will also be severely disrupted, as workers lose contact with each other,” she added.

“È iniziato il conto alla rovescia per la sospensione di tutte le comunicazioni e dei servizi Internet nella Striscia di Gaza”, ha dichiarato Laith Daraghmeh, amministratore delegato dell’autorità palestinese di regolamentazione delle telecomunicazioni, in una dichiarazione citata dall’agenzia di stampa statale turca Anadolu. Ha detto che sono in corso colloqui con istituzioni internazionali “per garantire l’ingresso delle quantità di carburante necessarie per il funzionamento del servizio di comunicazione”. Domenica, il ministro palestinese delle Comunicazioni Yitzhak Sidr ha avvertito che tutte le comunicazioni e i servizi internet nella Striscia di Gaza si sarebbero interrotti entro giovedì a causa dell’esaurimento del carburante. Israele ha interrotto le spedizioni di carburante nella Striscia di Gaza come parte di un “assedio completo” sul territorio dopo che i combattenti di Hamas da Gaza hanno lanciato un attacco nel sud di Israele il 7 ottobre, uccidendo circa 1.200 persone, secondo le autorità israeliane. Dopo l’attacco, Israele ha bombardato il territorio palestinese, lanciato un’offensiva di terra e fortemente limitato le forniture di acqua, cibo ed elettricità. Secondo le autorità palestinesi, più di 11.300 persone sono state uccise nell’assalto israeliano, tra cui più di 4.600 bambini. Mercoledì è arrivato nel territorio assediato il primo camion di carburante ad entrare a Gaza da quando Israele ha imposto l’assedio. L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi ha dichiarato di aver ricevuto 23.000 litri di carburante, che secondo Israele potrebbero essere utilizzati per trasportare gli aiuti in arrivo attraverso l’Egitto. Il capo dell’UNRWA Philippe Lazzarini ha affermato che sono necessari 160.000 litri al giorno solo per gestire le operazioni umanitarie di base. “È spaventoso che il carburante continui ad essere utilizzato come arma di guerra”, ha detto Lazzarini. “Ciò paralizza seriamente il nostro lavoro e la fornitura di assistenza alle comunità palestinesi a Gaza”. Da quando Israele ha lanciato un’invasione di terra alla fine di ottobre, Gaza ha subito due blackout in precedenza, dopo che Israele ha interrotto le comunicazioni e i servizi Internet. Le agenzie umanitarie e gli operatori di primo soccorso hanno avvertito che i blackout interrompono gravemente il loro lavoro e mettono a rischio vite umane. “Le persone saranno private dell’accesso a informazioni salvavita, come trovare aree di sicurezza o contattare i servizi di emergenza”, ha affermato Rasha Abdul-Rahim, direttore di Amnesty Tech. “Anche il lavoro fondamentale delle agenzie umanitarie sarà gravemente interrotto, poiché i lavoratori perderanno i contatti tra loro”, ha aggiunto.

“Telecom blackouts enable Israel to cover up the mass atrocities being committed against the Palestinian people in Gaza and to maintain its chronic impunity,” said Al Mezan, a Gaza-based human rights group, in a statement.

Communications networks in Gaza have been unreliable since the war began due to lack of electricity and damage to infrastructure.

The Palestinian Ministry of Communications has previously appealed to neighbouring Egypt to operate communication stations near the Gaza border and activate roaming service on Egyptian networks.

The warning comes after the Israeli military entered Gaza’s largest medical complex, al-Shifa, in what they called a “targeted operation” to search for Hamas weapons and infrastructure. Several people have been detained during the raid at the hospital.

The raid comes after Israeli forces besieged the hospital for several days amid growing alarm over the deteriorating conditions in the facility, where the UN says thousands of people have sought shelter from the war. Hundreds of patients remain at the hospital, which ceased to function at the weekend due to a lack of fuel.

Ahmed Mokhallalati, a surgeon at the hospital, told Al Jazeera that Israeli forces moved tanks inside the hospital grounds after “continuous, aggressive gunshots, bombardments and attacks since yesterday evening”.

“Imagine being in a hospital where the water is not there, the basic hygiene of the people going to the toilet is a challenge. Food and drinking water haven’t come to the hospital for the sixth day now, with no way of getting anything in the hospital,” Mokhallalati said.

The World Health Organization (WHO) said in a statement it was “urgently exploring the possibility for evacuating patients and medical staff” in al-Shifa Hospital in Gaza in discussions with Palestinian Health Minister Mai al-Kaila and the International Committee of the Red Cross (ICRC).

Le reti di comunicazione a Gaza sono state inaffidabili dall’inizio della guerra a causa della mancanza di elettricità e dei danni alle infrastrutture. Il Ministero palestinese delle Comunicazioni ha precedentemente fatto appello al vicino Egitto affinché gestisca stazioni di comunicazione vicino al confine di Gaza e attivi il servizio di roaming sulle reti egiziane. L’avvertimento arriva dopo che l’esercito israeliano è entrato nel più grande complesso medico di Gaza, al-Shifa, in quella che hanno definito “un’operazione mirata” per cercare armi e infrastrutture di Hamas. Diverse persone sono state arrestate durante il raid all’ospedale. Il raid arriva dopo che le forze israeliane hanno assediato l’ospedale per diversi giorni in un clima di crescente allarme per il deterioramento delle condizioni della struttura, dove secondo le Nazioni Unite migliaia di persone hanno cercato rifugio dalla guerra. Centinaia di pazienti restano ricoverati nell’ospedale, che ha smesso di funzionare nel fine settimana a causa della mancanza di carburante. Ahmed Mokhallalati, un chirurgo dell’ospedale, ha detto ad Al Jazeera che le forze israeliane hanno spostato i carri armati all’interno dell’ospedale dopo “colpi di arma da fuoco, bombardamenti e attacchi continui e aggressivi da ieri sera”. “Immaginate di essere in un ospedale dove non c’è l’acqua, l’igiene basilare di chi va in bagno è una sfida. Cibo e acqua potabile non arrivano all’ospedale ormai da sesto giorno, e non c’è modo di procurarsi nulla in ospedale”, ha detto Mokhallalati. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato in un comunicato che sta “esplorando urgentemente la possibilità di evacuare i pazienti e il personale medico” nell’ospedale al-Shifa di Gaza in discussioni con il Ministro della Sanità palestinese Mai al-Kaila e il Comitato Internazionale della Croce Rossa (ICRC).

SOURCE: AL JAZEERA

https://twitter.com/bralex84/status/1725146944077431107?s=20

https://www.jawwal.ps
https://www.jawwal.ps
https://www.ripe.net/membership/indices/data/ps.paltel.html
https://www.paltel.ps/en/press/Zain-Group-and-Palestine’s-Paltel-connect-through-‘One-Network’-
https://www.zain.com/en
https://www.linkedin.com/posts/alessio-brancaccio-a59a4822b_alessio-brancaccio-bralex84-on-activity-7185646390813880320-E-au

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto del Cambiamento Climatico in atto

AGGIORNAMENTI GUERRA ISRAELE HAMAS NOVEMBRE 2023

Vasto (CH), lì 16 Novembre 2023 ore 1.10

Aggiornamenti relativi alla Guerra Israele Hamas che va avanti da 40 giorni, dallo scorso 7 Ottobre, quando Hamas ha attaccato Tel Aviv in Israele con un commando per rapire centinaia di ostaggi occidentali (Operazione Al-Aqsa), al fine di rispondere agli attacchi aerei israeliani ai civili palestinesi lungo la Striscia di Gaza già 5-6 mesi fà attraverso l’operazione militare israeliana nota come Shield and Arrow (Scudo e Freccia) ed avere il riconoscimento dello Stato indipendente della Palestina, dal momento che Hamas stessa non c’entra niente con il terrorismo associato all’ISIS, si tratta in realtà di un movimento rivoluzionario armato che fa parte dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP). Un attacco pianificato ad Israele da due anni quello di Hamas che però ha scatenato l’ira del Primo Ministro israeliano, il sionista di estrema destra e genocida Benjamin Netanyahu che dovrà essere arrestato e processato davanti ad una Corte Internazionale con le accuse di genocidio e crimini di guerra contro l’Umanità per le numerose e ripetute violazioni della Convenzione Internazionale di Ginevra, la quale vieta gli attacchi ai civili e agli ospedali, occupazioni militari di terra delle case di potenziali sostenitori di Hamas nelle città di Ramallah, Nablus, Jenin, Haifa e Tiberiade in Cisgiordania e operazione militare a larga scala sulle città di Deir Al-Balah, Gaza City, Khan Younis e Rafah nella Striscia di Gaza, attacchi via aria e via terra che hanno ucciso già più di 11000 civili palestinesi dei quali 4700 bambini. i tre ospedali di Gaza più importanti, l’Al-Shefa Hospital, l’Al-Nasr Psychiatric Hospital ed il Victory Children Pediatric Hospital sono stati occupati militarmente dai carri armati israeliani a loro dire per stanare un “pericoloso” capo di Hamas che si nasconderebbe nei sotterranei dell’ospedale maggiore Al-Shifa, ma si tratta per lo più di notizie propagandistiche e tendenziose (fake news) che vanno verificate prima di essere enunciate. Tutti gli attacchi israeliani alla popolazione civile palestinese sono già stati condannati dal Segretario Generale dell’ONU Antonio Guterres che si è detto “disturbato di tutte le atrocità commesse dagli israeliani negli ospedali di Gaza”, attacchi che stanno portando ad un genocidio lento dell’intera popolazione di Gaza ed ad una situazione umanitaria sempre più catastrofica.

Di seguito tutti i principali aggiornamenti dalla testata giornalistica Al Jazeera Qatar, Byoblu Italia e dalle piattaforme social network X ed Instagram, fonti dell’informazione maggiormente libere ed indipendenti rispetto ai media sionisti di regime americani, europei ed italiani.

Pagina in costante aggiornamento.

https://x.com/Sarah_Hassan94/status/1724723519135629376

https://www.aljazeera.com/news/2023/11/15/gaza-telecom-companies-warn-of-coming-blackout
https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/11/15/le-forze-israeliane-fanno-saltare-in-aria-il-parlamento-di-gaza-city-due-giorni-fa-i-soldati-avevano-occupato-ledificio/7354447/
https://www.jawwal.ps
https://www.ripe.net/membership/indices/data/ps.paltel.html
https://www.zain.com/en
https://www.huffingtonpost.it/esteri/2023/11/16/news/risoluzione_consiglio_onu-14143929/

https://www.aljazeera.com/news/2023/11/17/does-israel-have-the-right-to-self-defence-in-gaza
https://www.aljazeera.com/program/newsfeed/2023/11/17/medical-staff-ordered-out-of-jenin-hospital-during-israeli-raid

https://twitter.com/bralex84/status/1725630180759060817?s=20

https://www.aljazeera.com/program/upfront/2023/11/17/israel-gaza-war-is-israel-weaponising-anti-semitism
https://www.aljazeera.com/features/2023/11/17/israels-weapons-industry-is-the-gaza-war-its-latest-test-lab
https://www.aljazeera.com/news/2023/11/17/as-israel-bombs-gaza-irelands-enduring-support-of-palestine-gets-stronger
https://www.aljazeera.com/news/2023/11/17/more-than-20-patients-die-at-gazas-al-shifa-hospital-amid-israeli-raid
https://www.aljazeera.com/program/inside-story/2023/11/17/can-the-un-security-council-stop-israels-war-on-gaza
https://www.aljazeera.com/gallery/2023/11/17/minimal-fuel-to-be-allowed-into-gaza-after-un-warns-of-starvation-risk
https://www.aljazeera.com/news/2023/11/17/biden-and-qatars-emir-discuss-gaza-hostages-humanitarian-aid

https://twitter.com/QudsNen/status/1725231182160253410?s=20

https://www.lastampa.it/esteri/2023/11/19/news/guerra_israele_hamas_nabil_abu_rudeineh-13871824/
https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2023/11/17/tensioni-tra-studenti-e-polizia-a-torino.-bandiera-della-palestina-sulla-torre_544b0b7c-5ec9-4c37-9497-13ccce1840f4.html
https://www.aljazeera.com/news/liveblog/2023/11/23/israel-hamas-war-live-israel-pounds-gaza-ahead-of-expected-truce
https://www.aljazeera.com/news/longform/2023/10/9/israel-hamas-war-in-maps-and-charts-live-tracker
https://www.aljazeera.com/news/2023/11/23/mixed-reactions-among-palestinians-israelis-over-prisoner-captive-exchange
https://www.aljazeera.com/features/2023/11/23/can-regain-our-soul-relief-and-fear-in-gaza-ahead-of-israel-truce
https://www.aljazeera.com/news/2023/11/23/irans-top-diplomat-discusses-israels-war-in-gaza-with-hezbollah-leader
https://www.change.org/p/sign-and-share-this-urgent-petition-calling-for-a-ceasefirenow-in-gaza-and-israel
https://www.unicefusa.org/stories/gaza-and-israel-childrens-safety-must-come-first
La marcia per il popolo palestinese: bambini partecipano alla protesta ad Islamabad, la capitale del Pakistan
https://www.aljazeera.com/news/liveblog/2023/11/25/israel-hamas-war-live-israeli-officials-say-39-palestinians
https://www.aljazeera.com/gallery/2023/11/26/tears-and-joy-as-second-batch-of-39-palestinians-freed-from-israeli-prisons
https://www.aljazeera.com/news/2023/11/27/israel-hamas-truce-in-gaza-extended-by-two-days-says-mediator-qatar
https://www.aljazeera.com/features/2023/11/27/we-want-permanent-ceasefire-palestinians-in-gaza-say-as-truce-extended
https://www.aljazeera.com/news/2023/11/27/us-rights-advocates-launch-hunger-strike-for-israel-hamas-ceasefire
https://www.aljazeera.com/news/2023/11/28/gaza-truce-appears-set-to-extend-as-israel-receives-new-list-of-captives
https://www.aljazeera.com/features/2023/11/28/the-beginning-of-the-end-the-hypothetical-future-of-palestinian-politics
https://www.aljazeera.com/news/2023/11/28/what-do-we-know-about-the-israel-hamas-truce-extension
https://www.aljazeera.com/news/2023/11/28/israel-hamas-war-list-of-key-events-day-53
https://www.aljazeera.com/gallery/2023/11/27/photos-empty-towns-to-sea-laundry-how-war-has-changed-israel-palestine

“Dear Dr. Brancaccio,

Thank you for getting in touch, I understand you have sent us a number of different messages relating to the response of the Red Cross Movement in Gaza. I hope you don’t mind, but for ease, I am responding to all three of your messages here.

Firstly apologies it has taken us longer than we would have liked to respond to you, we have received a significant volume of enquiries relating to the escalating hostilities in Israel and Occupied Palestinian Territory, and as there are a number of different Red Cross and Crescent societies involved, and the situation is evolving rapidly it has taken us some time to collate the most up to date and accurate information in response to these important enquiries.

I am sorry to hear about the experiences of your contacts in Gaza. We can appreciate how distressing and upsetting this must be, and understand you getting in touch with us and other agencies to ask for more information. I should mention however that it is our colleagues at the International Committee of the Red Cross (ICRC) who are coordinating the response in Gaza. They are keeping their own website and social media channels up to date with the latest information on their response as they have it, and this may be a more direct way of you continuing to get any more information you need on the response in Gaza.

With specific regard to the availability of fuel and other essential items in Gaza, as your contact mentions, the Rafah border crossing between Egypt and Gaza is a vital lifeline. On 10 October it was closed, restricting critical, life-saving humanitarian aid from reaching the Gaza Strip and exacerbating the acute humanitarian crisis. On 21 October, the first 20 humanitarian aid trucks were allowed to cross the border. The aid that has been received is only a drop in the ocean considering the immense needs.

Around 2,000 trucks have now been received by the Palestine Red Crescent Society (PRCS) from the Egyptian Red Crescent Society (ERCS), though the number is constantly changing as more aid trucks have crossed the border. They include food parcels, medical supplies, consumables and equipment, non-food items, safe drinking water, milk and diapers for children, tents and cleaning materials in addition to 16 ambulances. Some fuel is also now entering Gaza each day. However, the quantities of fuel are insufficient to meet Gaza’s needs.

Our colleagues at the ICRC have repeatedly called for an unhindered and continuous flow of critical humanitarian aid, including fuel into Gaza. This is contingent on the agreement of all parties involved however. 

The latest press release from the ICRC can be found here: Israel and the Occupied Territories: ICRC teams begin multi-day operation to reunite hostages and detainees with their families, deliver assistance | ICRC

We are also keeping this page up to date with information from our sister societies who are responding to the escalation in hostilities in the region at the moment: https://www.redcross.org.uk/stories/disasters-and-emergencies/world/occupied-palestinian-territories-and-israel-crisis-appeal

As you mention that you are in central Italy, as you may know, our colleagues at Croce Rossa Italiana are also collating information here: https://cri.it/emergenza-israele-e-territori-palestinesi-occupati/

Hopefully this information has been useful,

Thank you again for getting in touch,

Katy Myers Green

Supporter Care

British Red Cross

Traduzione in italiano

“Gentile dottor Brancaccio,

Grazie per averci contattato, mi risulta che ci avete inviato diversi messaggi relativi alla risposta del Movimento della Croce Rossa a Gaza. Spero non ti dispiaccia, ma per comodità rispondo a tutti e tre i tuoi messaggi qui. Innanzitutto ci scusiamo per aver impiegato più tempo di quanto avremmo voluto rispondervi, abbiamo ricevuto un volume significativo di richieste relative all’escalation delle ostilità in Israele e nei Territori palestinesi occupati e poiché esistono diverse società di Croce Rossa e Mezzaluna coinvolti e la situazione si sta evolvendo rapidamente, ci è voluto del tempo per raccogliere le informazioni più aggiornate e accurate in risposta a queste importanti richieste. Mi dispiace apprendere delle esperienze dei tuoi contatti a Gaza. Possiamo comprendere quanto ciò debba essere angosciante e sconvolgente e comprendere che tu voglia metterti in contatto con noi e altre agenzie per chiedere maggiori informazioni. Dovrei tuttavia menzionare che sono i nostri colleghi del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) a coordinare la risposta a Gaza. Stanno mantenendo aggiornati il ​​proprio sito web e i canali dei social media con le ultime informazioni sulla loro risposta così come le hanno, e questo potrebbe essere un modo più diretto per continuare a ottenere tutte le informazioni necessarie sulla risposta a Gaza. Per quanto riguarda nello specifico la disponibilità di carburante e altri beni essenziali a Gaza, come menzionato dal vostro contatto, il valico di frontiera di Rafah tra l’Egitto e Gaza è un’ancora di salvezza vitale. Il 10 ottobre è stato chiuso, impedendo agli aiuti umanitari fondamentali e salvavita di raggiungere la Striscia di Gaza e aggravando la grave crisi umanitaria. Il 21 ottobre i primi 20 camion di aiuti umanitari hanno potuto attraversare il confine. Gli aiuti ricevuti sono solo una goccia nell’oceano considerando gli immensi bisogni. Circa 2.000 camion sono stati finora ricevuti dalla Società della Mezzaluna Rossa Palestinese (PRCS) dalla Società della Mezzaluna Rossa Egiziana (ERCS), anche se il numero cambia costantemente man mano che sempre più camion umanitari hanno attraversato il confine. Includono pacchi alimentari, forniture mediche, materiali di consumo e attrezzature, articoli non alimentari, acqua potabile, latte e pannolini per bambini, tende e materiali per la pulizia oltre a 16 ambulanze. Ogni giorno entra a Gaza anche una certa quantità di carburante. Tuttavia, le quantità di carburante non sono sufficienti a soddisfare i bisogni di Gaza. I nostri colleghi del CICR hanno ripetutamente chiesto un flusso continuo e senza ostacoli di aiuti umanitari fondamentali, compreso il carburante, verso Gaza. Ciò dipende tuttavia dall’accordo di tutte le parti coinvolte.

L’ultimo comunicato stampa del CICR può essere trovato qui: Israele e territori occupati: le squadre del CICR iniziano un’operazione di più giorni per riunire ostaggi e detenuti con le loro famiglie e fornire assistenza | CICR Stiamo anche mantenendo questa pagina aggiornata con le informazioni delle nostre società sorelle che stanno rispondendo all’escalation delle ostilità nella regione in questo momento: https://www.redcross.org.uk/stories/disasters-and-emergencies/ appello-mondo/territori-palestinesi-occupati-e-crisi-israele

Dato che dici che ti trovi nel centro Italia, come forse saprai, anche i nostri colleghi della Croce Rossa Italiana stanno raccogliendo informazioni qui: https://cri.it/emergenza-israele-e-territori-palestinesi-occupati/

Speriamo che queste informazioni siano state utili.

Grazie ancora per averci contattato,

Katy Myers Green Cura del sostenitore Croce Rossa Britannica

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto del Cambiamento Climatico in atto