MODENA30 COME BOLOGNA. PETIZIONE PER UNA CITTA’ PIU’ SICURA E VIVIBILE

Da Giacomo Scoglio – 8 Novembre 2023

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Dopo Bologna, Modena. Una petizione lanciata da Aria, una rete di 26 associazioni, punta a fare della città simbolo dell’auto sportiva – Maranello con la sua leggenda Ferrari è a una manciata di chilometri – uno spazio sicuro per la nuova mobilità, quella che guarda non solo agli automobilisti ma anche ai pedoni, ai ciclisti e ai loro diritti di utenti della strada. L’iniziativa di Modena30 è sviluppata con il supporto di Bologna30 e gemellata con le altre campagne che si tengono a Carpi, Pesaro, Firenze e Torino. “Il concetto di città 30 – si legge nella presentazione del progetto che si pone un obiettivo di ampio respiro – non è solo un limite di velocità, ma anche una misura per rendere più democratica ed equilibrata la condivisione dello spazio pubblico tra tutti gli utenti, contrastando gli squilibri causati da politiche poco lungimiranti del secolo scorso”.

Una città ideale per i 30 all’ora

Una situazione, quella di Modena, quasi ideale per chi decidesse di muoversi in bicicletta: oggi, secondo un recente studio, il 45% dei viaggi cittadini in auto è di 2,5 km e del tutto pianeggianti, ma sono ancora troppi quelli che ritengono la bicicletta poco sicura. Non è che non ci siano cartelli con l’obbligo di 30 all’ora, ma nessuno li rispetta e, soprattutto, nessuno li fa rispettare.

“Tra i 30 e i 50 km all’ora – spiega Davide Paltrinieri di FIAB Modena, uno dei promotori della petizione – lo spazio di frenata e le probabilità di impatto con conseguenze gravi aumentano in modo esponenziale”. Certo per gli automobilisti con Modena30 i tempi di percorrenza si allungherebbero di qualche minuto, un costo però sopportabile se rapportato ai vantaggi che questa disposizione comporterebbe. e non solo in termini di sicurezza per gli altri utenti. Una città a velocità moderata permetterebbe ad esempio una nuova redistribuzione degli spazi urbani, in grado di garantire una qualità migliore e una maggiore socialità per tutti. Senza dimenticare l’impatto sull’aria: moderare la velocità significa meno accelerazioni e decelerazioni, riducendo sia l’inquinamento atmosferico che quello acustico.

Fonte: Rivista BC

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto del Cambiamento Climatico in atto

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